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Riportiamo un commento alle recenti dichiarazioni del presidente americamo Obama in materia di Islam di Robert Spencer, apparso su “FrontPageMagazine.com” il 7 aprile 2009).
«Noi comunicheremo» ha detto Barack Obama al Parlamento turco lunedì 6 aprile, «il nostro profondo apprezzamento per la fede islamica, che ha fatto così tanto nei secoli per plasmare il mondo – come anche nel mio paese». Indubbiamente la fede islamica ha fatto parecchio per plasmare il mondo – un’affermazione che non dice nulla riguardo a come lo ha plasmato.
Da secoli ha formato la cultura dominante in quello che è noto come il mondo islamico. Ma cosa mai voleva dire Obama quando ha detto che l’Islam ha fatto «così tanto» anche per plasmare il suo di paese? A meno che non si consideri un indonesiano, l’affermazione di Obama è stata straordinariamente strana.
Come avrebbe plasmato gli Stati Uniti la fede islamica? C’erano musulmani lungo la cavalcata di Paul Revere, o accanto a Patrick Henry quando disse «Datemi la libertà o datemi la morte?»
C’erano musulmani fra gli estensori e firmatari della Dichiarazione di Indipendenza, che dice che tutti gli uomini – non solo i musulmani, come vorrebbe la legge islamica – sono dotati dal loro Creatore di certi diritti inalienabili, fra cui la vita, la libertà e la ricerca della felicità? C’erano musulmani fra coloro che redassero la Costituzione e discussero vigorosamente le sue clausole, o fra coloro che scrissero la Carta dei Diritti, che garantisce – anche qui contrariamente a quanto stabilito dalla legge islamica – che non deve esserci alcuna religione di Stato, e che non ci deve essere deroga alla libertà di parola?
No, non ce n’erano. I musulmani hanno giocato un ruolo nel grande conflitto civile sullo schiavismo che ha contribuito così tanto alla nostra attuale comprensione della natura di questa repubblica e dei diritti dell’individuo al suo interno?
No. La fede islamica ha forse plasmato il modo in cui gli Stati Uniti hanno risposto alle sfide titaniche delle due Guerre Mondiali, della Grande Depressione o della Guerra Fredda?
No. La fede islamica, con il suo apparato legale che codifica la discriminazione contro i non-musulmani, ha plasmato forse il movimento per i diritti civili negli Stati Uniti? No. La legge sui diritti civili del 1964 impose la parità di accessi alle strutture pubbliche – una vittoria duramente combattuta e costata molti sforzi, che i gruppi musulmani hanno cercato recentemente di rovesciare negli Stati Uniti. Un esempio particolare di tali tentativi è stata la controversia sull’alcool nei tassì, all’aeroporto internazionale di Minneapolis-St. Paul, quando i tassisti cominciarono a rifiutarsi di prestare servizio ai clienti che portavano dell’alcool, per motivi religiosi islamici.
L’assunto che stava alla base di questa iniziativa – che è giustificata la discriminazione per motivi religiosi – avrebbe colpito al cuore il principio fondamentale della civiltà americana, che «tutti gli uomini sono creati uguali», cioè che hanno il diritto a uguale trattamento, nella legge e nella società.
Sarebbe difficilissimo, anche a scandagliare l’intero arazzo della storia americana, trovare una minima traccia significativa di fatti con cui la fede islamica possa aver plasmato gli Stati Uniti in termini dei suoi principi guida e della natura della società americana. Allo stesso tempo si segnalano molti modi con cui, se ci fosse stata una significativa presenza musulmana nel paese all’epoca, alcuni dei più importanti e preziosi principi della società e della legge americane avrebbero potuto incontrare una feroce resistenza e non aver mai visto la luce del giorno. E allora, qual è il modo con cui la fede islamica ha plasmato il paese di Obama?
L’avvenimento più significativo legato alla fede islamica che abbia plasmato il carattere degli Stati Uniti è stato l’attacco al World Trade Center e al Pentagono l’11 settembre 2001. Questi attacchi hanno plasmato la nazione in diversi modi: hanno portato a numerose innovazioni nella sicurezza delle compagnie aeree, che nelle future generazioni – se il clima politicamente corretto di oggi continuerà a offuscare le menti – potranno essere aggiunte alle future versioni della fantasiosa mostra di «1001 invenzioni musulmane» .
La fede islamica ha plasmato gli Stati Uniti dall’11 settembre nel far spendere miliardi per provvedimenti anti-terrorismo e per le spedizioni in Iraq e Afghanistan, e a Guantanamo, per tantissimi aspetti del panorama politico e sociale moderno, così tanti da non potersi contenere nello spazio di un solo articolo. Naturalmente, Obama non si riferiva a nulla di tutto ciò. Ma cosa mai poteva avere in mente? La sua affermazione è stata o superficiale o da ignorante, o entrambe le cose – non certo qualità di cui abbiamo bisogno in un Comandante in capo, anche nei migliori dei tempi.
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