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Le tv pubbliche e private ci hanno mostrato un Joe Biden commosso all'ascolto delle lodi profuse dalla moglie Jill durante la cerimonia di ringraziamento per il sostegno ricevuto dai molti che hanno partecipato al ricevimento alla Casa Bianca per celebrare non solo la fine del suo mandato alla presidenza ma anche il suo quarantennale impegno politico.
In realtà, ci sarebbe molto da piangere per quello che Biden ha compiuto nella sua opera di ipocrita "cattolico devoto" e di propugnatore non solo di guerre e armamenti ma anche di depravazioni dei costumi, violenza contro il pudore infantile e persino diffusione globale delle pratiche omicide verso i nascituri. Proprio in questi giorni, a poche settimane dal passaggio formale di consegne a Donald Trump, Biden ha trovato il tempo di attribuire un altro riconoscimento agli abortisti e celebrare, per l'ennesima volta in coincidenza con una ricorrenza religiosa cattolica, l'orgoglio Lgbt.
Il presidente ha insignito della più alta onorificenza civile Cecile Richards, che ha guidato sino a sei anni fa Planned Parenthood, potente multinazionale dell'aborto, e ha sulla coscienza il sangue di milioni di bambini non nati. Joe Biden e la moglie Jill, in una cerimonia tenuta segreta ma svoltasi alla Casa Bianca lo scorso mercoledì 20 novembre, le hanno attribuito la medaglia presidenziale della libertà per il suo «coraggio assoluto» e l'«impavidità» del suo impegno che, secondo Biden, ha lasciato «un'eredità ispiratrice». Per l'attuale inquilino della Casa Bianca, la Richards ha «guidato alcune delle cause più importanti per i diritti civili della nostra nazione: elevare la dignità dei lavoratori, difendere e far progredire i diritti riproduttivi e l'uguaglianza delle donne e mobilitare gli americani per esercitare il loro potere di voto». La Richards ha ovviamente pubblicizzato l'encomio ricevuto, ringraziando il presidente Biden e la first lady per «tutto ciò che avete fatto per sostenere la salute e i diritti delle donne».
La Richards è stata alla guida della Planned Parenthood dal 2006 al 2018 e, proprio durante quel periodo, è stata ripresa in un video girato sotto copertura mentre organizzava pagamenti per tessuti fetali di bambini abortiti, difendendo il proprio lavoro come «programmi di donazione, come qualsiasi altro fornitore di assistenza sanitaria di alta qualità». Proprio in questi giorni sono emerse nuove prove di tale compravendita, peraltro illegale, di tessuti fetali di bimbi abortiti ad opera di Planned Parenthood, come riferisce un nuovo rapporto sulla fornitura di bimbi «vitali non anomali» all'Università della California - San Diego (UCSD), per alcune sperimentazioni sui loro corpicini.
Che l'omicidio degli innocenti e la barbarie del commercio di esseri umani assurga agli onori a Washington è, di per sé, sconcertante. Ma a Biden evidentemente non bastava. Il 20 novembre, a pochi giorni dall'inizio dell'Avvento (domenica 1 dicembre, nel Rito romano), il presidente che si professa cattolico ha celebrato il cosiddetto Transgender day of remembrance, una giornata promossa dalle organizzazioni Lgbt per ricordare le persone trans che hanno perso la vita a causa della violenza o sono discriminate e per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla comunità transgender. Per l'occasione, Biden ha detto che la propria Amministrazione ha «intrapreso azioni significative per rafforzare i diritti e proteggere la sicurezza di tutti gli americani, compresa la collaborazione in tutto il governo federale per combattere la violenza contro gli americani transgender» e, aggiungiamo, favorire norme e programmi scolastici che distruggano ogni senso del pudore nei bambini, privino i genitori dei lori diritti nei casi di desiderato "cambio di sesso" e penalizzino le donne nelle competizioni sportive.
Sempre Biden, il 31 marzo, aveva celebrato la Giornata internazionale della visibilità transgender, nonostante quest'anno coincidesse con la santa Pasqua cattolica. C'è molto da riflettere su questo "cattolico devoto", così ben accolto, in tutti questi anni, nelle stanze vaticane e vezzeggiato in ambienti gesuiti e da alcuni cardinali americani (Cupich e McElroy in primis) vicini a papa Francesco. Piangiamo sì, ma di gioia, per la buona notizia dell'imminente fine del suo mandato.
Nota di BastaBugie: Giuliano Guzzo nell'articolo seguente dal titolo "Ecco le nomine Pro-Life di Trump che terrorizzano la lobby dell'aborto" spiega che Trump sta scegliendo alcuni prolife nei posti chiave e promette di tagliare i fondi federali a Planned Parenthood.
Ecco l'articolo completo pubblicato sul sito del Timone il 30 novembre 2024:
Che Amministrazione sarà sui temi etici quella di Donald Trump? Gli Stati Uniti cambieranno rotta in particolare sull'aborto? Al 20 gennaio, data di insediamento del Presidente eletto, mancano ancora delle settimane, ma l'interrogativo è lecito. Per provare a rispondervi con certezza, naturalmente, occorre pertanto ancora aspettare anche se, attenzione, ci sono delle nomine - su tutte quella di Dave Weldon - e degli annunci - come il taglio di 300 milioni alle organizzazioni pro aborto - che fanno ben sperare. Così come in generale fa ben sperare la stessa elezione di Trump che ha comunque sconfitto una candidata - Kamala Harris - e con lei tutta l'agenda Lgbt, woke e radicale che portava con sé.
Un primo spunto senza dubbio positivo per chi abbia a cuore la difesa della vita è la nomina trumpiana di Dave J. Weldon. Classe 1953, medico della Florida, già deputato, il repubblicano Weldon è infatti stato scelto dalla nuova Amministrazione per guidare i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (Cdc). I media tendono a presentare Weldon più che altro come un critico dei vaccini o addirittura no vax, ma questa etichetta appare molto riduttiva rispetto all'impegno anche politico di questo politico e padre di famiglia. Infatti in passato costui è stato promotore di un emendamento che stabiliva come nessun fondo pubblico potesse essere disponibile ad una «agenzia o a un programma federale, o a un governo statale o locale, se tale ente sottopone un'altra entità sanitaria istituzionale o individuale a discriminazione sulla base del fatto che [quest'ultima] non fornisce copertura o paga per aborti». Insomma, nonostante debba comunque passare al vaglio del Senato, quella di Weldon è una nomina che, se confermata, sarà importante anche perché, a detta di molti osservatori pure repubblicani, bilancia quella del democratico Robert F. Kennedy Jr. alla guida dell'HHS, l'ente che sovrintende al Cdc - dato che, storicamente, Kennedy tutto è fuorché un pro life.
Peraltro, Weldon non è il solo pro life nominato da Trump per il suo futuro governo, dato che contro l'aborto sono anche Marco Rubio, scelto come futuro Segretario di Stato - e che da senatore ha promosso interessanti atti politici per la vita, come la legge «Providing for life» -, Elise Stefanik, scelta come nuova Ambasciatrice Usa all'Onu - già critica sulle «tattiche intimidatorie» adottate dai democratici contro Trump in merito alle sue posizioni meno aperte sull'aborto. Ma al di là dei singoli nomi è proprio il clima che si respira ad essere cambiato, non a caso il The Guardian del 17 novembre scorso scriveva apertamente che «con il ritorno di Trump i gruppi pro life stanno stilando ambiziosi elenchi di politiche che sperano di vedere attuate sotto un'amministrazione favorevole».
Su quali siano questi «ambiziosi elenchi», come si diceva all'inizio, un annuncio molto importante è già stato fatto. Elon Musk e Vivek Ramaswamy, anch'essi probabili membri della futura amministrazione, hanno infatti firmato insieme un editoriale come lettera aperta al Wall Street Journal in cui hanno identificato tra le priorità di spending review «i 500 miliardi di dollari in più di spese federali annuali che non sono approvate dal Congresso o vengono utilizzate in modi che il Congresso non ha mai previsto, da 535 milioni di dollari all'anno alla Corporation for Public Broadcasting, ai 1.5 miliardi di dollari per sovvenzioni a organizzazioni internazionali a quasi 300 milioni di dollari a gruppi progressisti come Planned Parenthood». Il taglio di 300 milioni di dollari al colosso abortista Planned Parenthood non potrà non avere ripercussioni positive sulla battaglia pro life. E il fatto che sia già stato annunciato, fa davvero ben sperare per la futura linea della Casa Bianca sui temi etici. A tutto ciò va poi aggiunto il fatto che già nel gennaio 2017, proprio tra i suoi primi atti, Trump firmò un ordine esecutivo che tagliava fondi per le Ong che praticano aborti all'estero, o forniscono informazioni a riguardo e che proprio grazie al tycoon si deve la nomina dell'attuale Corte Suprema, quella che nel giugno 2022 ribaltò la sentenza Roe vs Wade, lanciando al mondo un messaggio valido anche per l'Italia e per la "nostra" 194, vale a dire che nessuna norma è intoccabile. Dunque con Trump e la sua amministrazione c'è da ben sperare? Alcune premesse dicono di sì ma... staremo a vedere.
LE PROMESSE DI TRUMP: VIETARE LE MUTILAZIONE SESSUALI NEI MINORI
Nell'articolo seguente dal titolo "Le promesse di Trump" si ricorda che Trump ha promesso in campagna elettorale che varerà una legge che vieterà qualsiasi mutilazione sessuale nei minori.
Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 13 novembre 2024:
Il neo eletto presidente USA, Donald Trump, in campagna elettorale, in tema di transessualità, ha promesso un giro di vite sulla «mutilazione chimica, fisica ed emozionale» a danno dei minori. In particolare vuole promulgare una legge che vieti la «mutilazione sessuale dei bambini in tutti i 50 Stati». Ogni clinica e fornitore di servizi collusi con queste pratiche sarà escluso dai programmi di Medicaid e Medicare e i cittadini privati potranno agire in giudizio per chiedere i risarcimenti danni. C'è da aggiungere che il Dipartimento dell'Istruzione vigilerà affinché nessun insegnante promuova il "cambiamento" di sesso.
Infine Trump vuole cancellare qualsiasi programma che «promuova il concetto di transizione di genere e di sesso a qualsiasi età».
Attendiamo fiduciosi che tutte queste promesse vengano mantenute.
VIDEO: PLANNED PARENTHOOD VENDE GLI ORGANI DEI BAMBINI ABORTITI
All'inizio del seguente video dal titolo "Voglio una Lamborghini: inchiesta sulla vendita di organi di bambini abortiti" (durata: 8 minuti) Cecile Richards, per 12 anni presidente di Planned Parenthood e premiata una settimana fa da Biden, nega la vendita di organi di bambini abortiti. Peccato per lei che il video mostri l'esatto opposto.
https://www.youtube.com/watch?v=7o9xICmgCJA
QUANDO KAMALA HARRIS DIFESE IN TRIBUNALE PLANNED PARENTHOOD
Da procuratrice difese i suoi funzionari che rivendevano parti di feti abortiti e mise sotto processo chi aveva raccolto le prove
di Manuela Antonacci
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7874
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