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DOPO DE MELLO, CONDANNATO UN ALTRO TEOLOGO GESUITA: ROGER HAIGHT
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Roger Haight, 72 anni, teologo, appartiene alla Compagnia di Gesù. Ma il Gesù dei suoi scritti è troppo lontano da quello professato nel Credo, a giudizio delle autorità vaticane che vigilano sulla retta dottrina.
Già nel 2004, il 13 dicembre, la congregazione per la dottrina della fede presieduta all’epoca dal cardinale Joseph Ratzinger aveva emesso una notificazione di condanna delle tesi espresse da Haight nel suo libro di cinque anni prima, Jesus Symbol of God (…)
Ma ora le autorità vaticane sono di nuovo intervenute contro di lui. Gli hanno ingiunto di cessare di insegnare teologia ovunque, anche in istituti non cattolici, e di non pubblicare libri e saggi di soggetto teologico. Questo – come già nella precedente notificazione – finché le sue posizioni non siano rettificate così da essere in piena conformità con la dottrina della Chiesa. Il nuovo provvedimento risale alla scorsa estate, ma solo ai primi di gennaio del 2009 è divenuto di dominio pubblico. Haight non l’ha commentato.
L’esame delle posizioni di Haight, sia questa volta, sia prima della notifica del 2004, si è svolto secondo le procedure usuali. La congregazione vaticana per la dottrina della fede ha affidato il caso al preposito generale della Compagnia di Gesù e questi a sua volta ha attivato la provincia americana della Compagnia, alla quale l’inquisito appartiene. A Haight è stato chiesto di inviare chiarimenti e rettifiche sui punti indicati come erronei. E lui l’ha fatto. Senza però convincere i suoi giudici ad assolverlo.
Le ragioni portate a sostegno della condanna di Haight non sono di poco conto. La notificazione del 2004 le elenca meticolosamente. A giudizio delle autorità vaticane Haight usa un metodo teologico che subordina i contenuti della fede alla loro accettabilità da parte della cultura postmoderna. E alle realtà oggettive definite dagli articoli del Credo sostituisce dei simboli. Di conseguenza, si svuotano di sostanza verità capitali della fede cristiana come la preesistenza del Verbo, la divinità di Gesù, la Trinità, il valore salvifico della morte di Gesù, l’unicità e universalità della mediazione salvifica di Gesù e della Chiesa, la risurrezione di Gesù. Su ciascuno di questi punti la notificazione vaticana dice come e perché Haight contraddice la dottrina cattolica.
Haight si è sempre attenuto alle sanzioni ricevute, sia pure dilazionando un po’ i tempi. Abbandonerà presto anche la cattedra allo Union Theological Seminary di New York. E sta preparando una nuova risposta scritta da inviare alla Santa Sede.
In Vaticano sono seriamente preoccupati per questo caso. Non lo ritengono affatto circoscritto agli ambienti accademici. Haight è un teologo di notevole capacità comunicativa, è apprezzato dalla cultura liberal ben presente nei media, e gode di diffusi sostegni dentro la Chiesa, in particolare nella Compagnia di Gesù.
Degli ultimi sette teologi inquisiti dalla congregazione per la dottrina della fede, quattro sono gesuiti. Oltre a Haight, gli altri sono stati Anthony De Mello, Jacques Dupuis e Jon Sobrino, quest’ultimo esponente di spicco della teologia della liberazione.