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Sintesi di una conferenza stampa tenuta dal cardinale Dario Castrillo Hoyos, presidente della Commissione Pontificale 'Ecclesia Dei', il 15 giugno 2008. Il cardinale rivela che papa Benedetto XIV vuole introdurre il "Rito Gregoriano" (ovvero quello Romano Antico) in ogni parrocchia della Chiesa d'Occidente.
Domanda: Eminenza, vorrei chiederLe la sua opinione sulla risposta dei Vescovi dell’Inghilterra e del Galles al Motu Proprio del Papa.
Cardinale Dario Castrillon Hoyos: Penso che sia positiva. Ci sono alcuni problemi perché è un modo nuovo di celebrare la liturgia ed hanno bisogno di tempo per preparare preti e catechisti sui contenuti della Forma Straordinaria.
Domanda: In alcune parti del mondo sembra esserci della resistenza da parte dei vescovi locali nel lasciare ai fedeli piena libertà di celebrare la Forma Straordinaria. Che suggerimenti ha per i fedeli?
Cardinale: Di informarsi. Tante difficoltà sorgono perche’ non conoscono la realtà del Rito Gregoriano – questo è il nome giusto [corretto] della Forma Straordinaria, perché questa Messa non è mai stata vietata, mai. Oggi per tanti vescovi è difficile perché essi non hanno preti che conoscono il latino. Tanti seminari insegnano poche ore di latino – non abbastanza da dare la preparazione necessaria per celebrare bene la Forma Straordinaria. Altri pensano che il Santo Padre stia andando contro il Concilio Vaticano Secondo. Questa è ignoranza assoluta. I Padri Conciliari, non celebrarono mai un’altra Messa che non fosse quella Gregoriana. L’altra [il Novus Ordo] venne dopo il Concilio… Il Santo Padre, che è un teologo e che fece parte della preparazione del Concilio, sta agendo esattamente in linea con il Concilio, offrendo con libertà i modi diversi di celebrare. Questa celebrazione, quella Gregoriana, è stata la celebrazione della Chiesa per più di mille anni... Altri dicono che uno non può celebrare con la schiena rivolta alle persone. Questo è ridicolo. Il Figlio di Dio si è sacrificato al Padre, con la faccia verso il Padre. Ciò non è contro le persone. E’ per le persone...
Domanda: Eminenza, il Santo Padre vorrebbe che le parrocchie ordinarie in Inghilterra che non hanno conoscenza del Rito Gregoriano vengano introdotte ad esso?
Cardinale: Sì, certo. Non possiamo celebrarlo senza conoscere il linguaggio, i segni, ed i modi del Rito, ed alcune istituzioni della Chiesa stanno aiutando in questo senso.
Domanda: Quindi il Papa vorrebbe vedere tante parrocchie ordinarie far spazio per il Rito Gregoriano?
Cardinale: Tutte le parrocchie. Non tante – tutte le parrocchie perché questo è un regalo di Dio. Egli offre queste ricchezze, ed è molto importante per le nuove generazioni conoscere il passato della Chiesa. Questo tipo di celebrazione è così nobile, così bella – il modo di esprimere la nostra fede è quella dei teologi più profondi. La celebrazione, la musica, l’architettura, la pittura, crea un insieme che è un tesoro. Il Santo Padre vuole offrire a tutti questa possibilità, non solo a pochi gruppi che la chiedono, così che tutti vengano a conoscenza di questo modo di celebrare l’Eucaristia nella Chiesa Cattolica.
Domanda: Riguardo a ciò, vorreste vedere tutti i seminari in Inghilterra e Galles insegnassero ai seminaristi come celebrare nella Forma Straordinaria?
Cardinale: Mi piacerebbe, e sarà necessario. Stiamo scrivendo ai seminari, ed abbiamo presente che dobbiamo fornire una preparazione approfondita non solo per il Rito, ma anche per [insegnare] la teologia, la filosofia, la lingua Latina...
Domanda: Quali sarebbero i passi pratici per le parrocchie ordinarie [in preparazione per il Rito Gregoriano]?
Cardinale: Il parroco dovrebbe scegliere un'ora, di Domenica, per celebrare la Messa, e preparare la comunità con la catechesi per capirla, per apprezzare il valore del silenzio, il valore del modo sacro di stare davanti a Dio, la teologia profonda, per scoprire come e perché il sacerdote rappresenta la persona di Cristo e di pregare con il prete.
Domanda: Eminenza, penso che tanti cattolici siano piuttosto confusi da questa continua enfasi sul Rito Tridentino, principalmente perché ci hanno insegnato che il nuovo Rito ha rappresentato un vero progresso, e molti di noi che siamo cresciuti con esso lo vediamo come vero progresso, perché ci sono Ministri dell’Eucaristia, donne sul santuario, perché siamo tutti sacerdoti, profeti e re. A molti di noi questa nuova enfasi sembra negare tutto ciò.
Cardinale: Cos’e` il progresso?"Progredire" vuol dire [offrire] il meglio a Dio... Sono sorpreso, perche’ tanti giovani sono entusiasti della celebrazione del Rito Gregoriano...
Domanda: Nel Motu Proprio, l’enfasi del Papa é su un Rito e due forme, ed egli descrive il Rito Tridentino come “straordinario”. Straordinario quindi vuol dire un’eccezione, non qualcosa che celebriamo tutte le domeniche.
Cardinale: Non “un’eccezione”. Straordinario vuol dire “non ordinario”, non “un’eccezione”.
Domanda: Dovrebbe quindi superare il nuovo Rito? Dovremmo tornare indietro?
Cardinale: Non è tornare indietro: è prendere un tesoro che è presente, ma non era offerto… Ma ci vuole tempo. L’applicazione delle riforme del Concilio Vaticano Secondo richiesero anni. Ci vuole tempo per comprendere la profondità del vecchio Rito. Il Santo Padre non sta tornando al passato; sta prendendo un tesoro dal passato per offrirlo fianco a fianco con la celebrazione ricca del nuovo Rito. La seconda preghiera Eucaristica del nuovo Rito è una delle più antiche [nell’intera liturgia della Chiesa]. Non è il caso di uno scontro ma di un dialogo fraterno.
Domanda: Ci sarà una chiarificazione del Motu Proprio?
Cardinale: Non una chiarificazione del Motu Proprio stesso, ma di cose trattate nel Motu Proprio, come il calendario, l’ordinazione al sottodiaconato, il modo di usare i paramenti, il digiuno Eucaristico.
Domanda: Cosa ci dice del “gruppo stabile”?
Cardinale: E` una questione di buon senso... Intorno ad ogni Vescovo ci sono forse tre o quattro persone. Questo è un gruppo stabile. Non è possibile dare la Messa a due persone, ma due qui, due lì, due da un’altra parte – loro possono averla. Sono un gruppo stabile.
Domanda: Da parrocchie diverse?
Cardinale: Non c’è problema! Questo è il nostro mondo. I manager delle imprese non vivono tutti insieme, ma sono un gruppo stabile.
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