La notizia è di quelle che fanno rabbrividire: sembra essere in netto aumento la pratica dei rapporti sessuali con animali, al punto che il fatturato derivante da siti internet, video hard e film a pagamento si aggira intorno ai 50 milioni di euro l'anno. Ogni anno appaiono sui siti online circa 4.000 annunci di persone che cercano ed offrono sesso a pagamento con animali e ben 15.000 siti pornografici offrono materiale scaricabile. Addirittura, assieme agli animali sono spesso coinvolti dei bambini costretti a partecipare al gioco erotico. Questa è la sconcertante realtà fotografata dall'Aidaa (Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente) che ha annunciato la nascita di un telefono arancione per denunciare gli abusi sessuali degli umani sugli animali (sic!).
Davvero sorprendente la faccia tosta degli animalisti che anziché sdegnarsi per il fatto in sé rivendicano ancora una volta i pseudo diritti degli animali e ne denunciano la violazione. Eppure, a ben vedere, la pratica abominevole del rapporto sessuale con le bestie è l'ennesima logica conseguenza di un insieme di assunti filosofici propagandati e fatti propri dagli stessi "amanti degli animali". Come abbiamo già avuto modo di mettere in luce in altre occasioni, la negazione della diversa dignità delle creature e dunque della radicale diversità tra l'uomo e l'animale conduce all'appiattimento delle differenze e dunque ad un pericolosissimo ed innaturale avvicinamento.
Oggigiorno nessuno più si scandalizza del fatto che un animale domestico venga trattato alla stessa stregua di un figlio, di un amico o di un parente stretto, al punto che è tacita l'accettazione della presunta normalità di scelte di vita che tendono a privilegiare il rapporto con gli animali piuttosto che con gli uomini: single e coppie che decidono di non avere figli per sostituirli con uno o più animali domestici e riversare su di loro buona parte di quelle attenzioni e di quell'affetto che è dovuto solo agli esseri umani (non sono così rari gli episodi di persone che nominano come eredi del loro patrimonio il cane o il gatto...). Dunque, se non v'è differenza alcuna tra l'uomo e l'animale (anche dal punto di vista dei diritti) qualunque tipo di prossimità affettiva e psicologica è implicitamente incoraggiata, perciò anche quella che li vede come partner sessuali.
È lo stesso presidente nazionale di Aidaa ad ammetterlo: «vi sono molte persone che ritengono che fare sesso con il proprio animale domestico sia lecito». Se consideriamo inoltre che la sfera sessuale è considerata un ambito dove poter dare libero sfogo ad ogni sorta di impulso o fantasia e che l'etica e la morale o non esistono oppure sono il frutto della sensibilità individuale o culturale, il cerchio si chiude e l'uomo diventa succube dei piaceri più torbidi e nauseabondi. D'altra parte, è la stessa società a veicolare messaggi ambigui attraverso delle pubblicità che tendono subdolamente ad abbattere qualunque barriera, anche quella che separa l'uomo dall'animale: su tutte quelle scaturite dalla fantasia perversa dello pseudo artista Oliviero Toscani, il quale non è nuovo a tali performance. Infatti, oltre alla pubblicità di qualche tempo fa che ritraeva uomini e donne nudi con la testa di animali, è di questi giorni quella di uomini muscolosi sempre nudi e con la testa di animali che sostengono, come in una sorta di balletto, una donna avvenente e sensuale che sembra abbandonarsi al branco di uomini-animali.
Pertanto, il fenomeno della zoorastia è l'ennesima dimostrazione che l'uomo senza Dio e regole morali si abbrutisce a tal punto da compiere le più ributtanti azioni.