LETTERE ALLA REDAZIONE: SULL'EVOLUZIONISMO LA POSIZIONE DELLA CHIESA E' STATA FALSIFICATA DA GIORNALI E TELEVISIONI
Il convegno in Vaticano del 2008 ha posto rimedio alla confusione che si era creata quando un intervento di Giovanni Paolo II fu travisato come ''approvazione'' della Chiesa all'evoluzionismo
Autore: Giano Colli
Buongiorno, sono un docente di Scienze Naturali ed ho letto diversi articoli da voi pubblicati sull'evoluzionismo. Voi siete contrari, evidentemente. Eppure, per quanto ne so, l'evoluzionismo è stato accettato, almeno ufficialmente, anche dalla Chiesa Cattolica (un po' in ritardo, ma a questo siamo abituati). Grazie per l'attenzione Fernando P.
Gentile professore, non sta certo a me farle una lezione scientifica, visto che il professore è lei. Posso solo dirle che uno scienziato di tutto rilievo come Antonino Zichichi è anti-evoluzionista. In diversi convegni scientifici ha proposto la domanda: "Mi fate vedere l'equazione che spiega l'evoluzionismo?" Nessuno gliela ha mai fornita. Del resto non esiste nessuna prova scientifica (cioè galileiana) dell'evoluzionismo. Infatti si parla di "teoria dell'Evoluzione" e quindi, come tutte le teorie manca ancora di prova sperimentale. Ma questo lei ben lo sa e non sarò io a spiegarglielo. Per quanto riguarda invece la posizione della Chiesa, su questo ho diversi argomenti da proporle. Innanzitutto: non è affatto vero che la Chiesa abbia accettato l'evoluzionismo! Sebbene di ciò abbiano scritto superficialmente i giornali nel 1996 esaltando un breve accenno di Giovanni Paolo II, ciò non corrisponde a verità, come ha correttamente osservato il cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna il 7 luglio 2005 sul New York Times. A seguito del dibattito suscitato da tale articolo, Benedetto XVI nel 2008 ha organizzato in Vaticano un convegno, invitando evoluzionisti e anti-evoluzionisti, al termine del quale ha ribadito che "la teoria dell'evoluzione non è ancora una teoria completa, scientificamente verificabile". Per chiarire bene la sua posizione ha precisato che "non si tratta di decidersi né per un creazionismo, che si chiude sostanzialmente alla scienza, né per una teoria dell'evoluzione che dissimula i propri vuoti o lacune e non vuole vedere le questioni che travalicano le possibilità del metodo delle scienze naturali". Da qui la conclusione del pontefice: "a me pare importante sottolineare che la teoria dell'evoluzione implica delle domande che devono essere assegnate alla filosofia e che di per sé esulano dall'ambito proprio delle scienze naturali". Potrei andare avanti con le citazioni, ma non vorrei annoiarla. L'importante è capire che la posizione della Chiesa è da sempre rispettosa delle prove scientifiche. Fu così anche nel famoso caso Galilei, il quale appunto non portò alcuna prova scientifica valida per le sue affermazioni. Quando con il pendolo di Foucault fu presentata nel 1851 la prova della rotazione della terra, la Chiesa non ebbe problemi ad accettarla. Insomma, la Chiesa non teme la scienza perché essa non potrà mai contraddire il pensiero di Dio. La scienza scopre le leggi del creato che, in quanto tale, è uscito dalle mani del creatore. Come può la Chiesa temere ciò? Per concludere vorrei usare per la falsa scienza l'espressione ("un po' in ritardo, ma a questo siamo abituati") che lei ha usato sprezzantemente per la Chiesa. Conoscerà il caso del cranio di Piltdown, il famoso anello mancante che avrebbe dimostrato la correttezza delle tesi evoluzioniste. Ebbene: fu esposto al British Museum fino al 1953, quando fu scoperto che si trattava di un clamoroso falso! Per quarant'anni le scolaresche furono indottrinate visitando il museo con l'importante prova "scientifica". Ecco invece che il mondo scientifico dichiarò di aver preso un grosso abbaglio "un po' in ritardo, ma a questo siamo abituati".
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Fonte: Redazione di BastaBugie, 15/11/2011
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