ANCHE IN URUGUAY LA CHIESA CATTOLICA FATTA FUORI DAL SISTEMA DELLE ADOZIONI: AL SOLITO CI RIMETTONO I DEBOLI
Fonte: Corrispondenza romana, 18 Settembre 2009
Il Movimento Familiare Cristiano non potrà più offrire il suo servizio di assistenza nel sistema di adozioni in Uruguay, secondo quanto prevede la legge approvata dal Senato, che permette alle coppie omosessuali di adottare bambini. Dei 23 senatori, 17 hanno votato questo mercoledì a favore del disegno di legge per la modifica del Codice dell’Infanzia e dell’Adolescenza. La riforma è stata sostenuta con i voti dei senatori del Frente Amplio, al Governo, e del Partido Colorado. Il Partito Nazionale si è opposto alla riforma considerando che va contro il concetto di famiglia raccolto dalla Costituzione della Repubblica. La Camera dei Deputati aveva approvato l’iniziativa con alcune modifiche il 27 agosto scorso, con 40 voti favorevoli su 53 deputati. Ora, con la sanzione del Senato, si attende la promulgazione del Potere Esecutivo per iniziare ad applicare la normativa. La nuova legge affida il processo di tutte le adozioni all’Istituto Nazionale del Bambino e dell’Adolescente dell’Uruguay (INAU), organismo che gravita nell’orbita statale. Il Movimento Familiare Cristiano viene quindi privato della possibilità di continuare a offrire il suo servizio in questo campo come aveva fatto finora. Il dibattito alla Camera dei Deputati e al Senato è stato illuminato da un comunicato emesso da mons. Nicolás Cotugno, SDB, arcivescovo di Montevideo e presidente della Commissione per la Famiglia della Conferenza Episcopale dell’Uruguay, in cui il presule sottolineava la gravità morale di questa riforma. «I bambini non possono essere utilizzati come strumento per la rivendicazione dei diritti di alcune persone, di un gruppo – ha affermato –, né l’adozione è un istituto che si può basare su criteri di convenienza politica». Il comunicato spiegava che «tale discussione non riguarda gli omosessuali come persone, che – in quanto tali – meritano il massimo rispetto». L’Uruguay, dove il 25 ottobre prossimo si svolgeranno le elezioni nazionali, è il primo Paese dell’America Latina ad adottare una legge con queste caratteristiche.
Fonte: Corrispondenza romana, 18 Settembre 2009
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