MACRON INCONTRA IL PAPA, MA LA CHIESA NON PUO' ACCETTARE LE SUE POSIZIONI IDEOLOGICHE
Il presidente fa parte di quel mondo liberal e laicista che è impegnato a distruggere tutti i fondamenti della morale naturale che la Chiesa difende da duemila anni
Autore: Ermes Dovico
Ieri il presidente francese Emmanuel Macron è stato ricevuto per la
prima volta in udienza privata da papa Francesco, in un incontro durato
ben 57 minuti (si tratta di un record per questo pontificato, perché
supera i 50 minuti trascorsi con Barack Obama, Vladimir Putin e Recep
Tayyip Erdogan), alla fine del quale il capo dell'Eliseo ha fatto
un'irrituale carezza sulla guancia al pontefice, senza nemmeno accennare
a baciare l'anello papale. Non possiamo chiaramente sapere il contenuto
esatto della conversazione tra il Santo Padre e il fondatore di En
Marche!, ma da un comunicato vaticano si sa che i temi affrontati sono
stati le migrazioni, la prevenzione e risoluzione delle situazioni di
conflitto, il progetto europeo, l'ambiente. Vatican News scrive inoltre
che sono stati sottolineati «i buoni rapporti bilaterali tra la Santa
Sede e la Francia e - con particolare riferimento all'impegno della
Chiesa - il contributo delle religioni alla promozione del bene comune
del Paese». Ci soffermeremo su quest'ultimo punto per ricordare che cosa
pensa effettivamente Macron dell'impegno della Chiesa per la promozione
del bene comune.
INCOMPATIBILE Il suo pensiero e la sua linea
d'azione sono compatibili con quella che è la dottrina sociale della
Chiesa? Evidentemente no. Anzi, il presidente della Francia è il
portabandiera di quel mondo liberal che si nutre della religione del
laicismo ed è impegnato a distruggere tutti i fondamenti della morale
naturale che la Chiesa difende, per il bene comune, da duemila anni. Un
mondo liberal che negli ultimi tempi ha preso sonore batoste, dalla
sconfitta di Hillary Clinton negli Stati Uniti al tracollo del Pd pro
unioni civili ed eutanasia in Italia, nonostante controlli la stragrande
maggioranza dei mezzi di comunicazione. Macron, che si identifica come
agnostico e ha detto di credere in un'indefinita «forma di trascendenza»
(ben distante dalla fede in Gesù Cristo, Dio che si è fatto uomo), è
quel leader che in piena campagna per il ballottaggio presidenziale si è
fatto riprendere mentre diceva in una scuola elementare che «l'idea che
si debba avere la stessa famiglia per tutta la vita non è affatto
vera», per arrivare a domandare ai bambini: «Qualcuno di voi ha dei
genitori dello stesso sesso?». E davanti al loro sconcerto ha detto che
«al giorno d'oggi ci si può sposare con chiunque». In trenta secondi ha
fatto passare come normali divorzio, 'matrimonio' gay e relative
'famiglie' arcobaleno. Questo indottrinamento, una forma di violenza
sui più piccoli, desta ancora più preoccupazione alla luce dell'annuncio
fatto a marzo 2018 dallo stesso Macron sull'inizio dell'istruzione
obbligatoria a partire dai 3 anni: una misura che avrà l'effetto di
tenere ancora più lontani i bambini dai propri genitori, in una fascia
d'età chiaramente delicatissima per il loro sviluppo. Una fascia d'età
in cui sarà lo Stato a rimpiazzare la famiglia. Solo coincidenze?
Nell'estate 2017 il segretario di Stato all'Eguaglianza, Marlène
Schiappa, ha annunciato che il governo lavorerà per garantire la
fecondazione artificiale gratuita a tutte le donne, lesbiche e single
comprese, affermando che si tratta di «un impegno preso in campagna
elettorale» da Macron e che verrà «mantenuto». Nel frattempo in Francia
si stanno tenendo da gennaio i cosiddetti «Stati generali della
bioetica», con il dibattito vertente su temi come l'utero in affitto, le
sperimentazioni con le staminali embrionali, l'eutanasia, verso cui
diversi esponenti del governo francese non fanno mistero di essere
favorevoli.
UN'IDEOLOGIA CONTRARIA AL BENE COMUNE È lo stesso
governo che non ha fatto nulla per fermare l'uccisione eutanasica di
Inés, la quattordicenne a cui i medici transalpini hanno staccato i
supporti vitali nonostante tutti i ricorsi dei genitori; senza
dimenticare che il presidente Macron, mentre si fa fotografare
all'Eliseo in compagnia di attivisti gay, non si è ancora degnato di
rispondere alle lettere scritte dai genitori di Vincent Lambert, il
paziente a cui l'ospedale Chu di Reims vuole interrompere l'idratazione e
la nutrizione, sul quale più volte papa Francesco è intervenuto,
ricordando che l'unico padrone della vita è Dio. Macron aveva già
dato da discutere in occasione dell'incontro con i vescovi al Collegio
dei Bernardini del 9 aprile, dove da un lato aveva parlato di «linfa
cattolica» della Francia e chiesto ai vescovi di non sentirsi ai margini
e dall'altro di non accettare «ingiunzioni» dalla Chiesa. Come stare
con un piede in due scarpe. Di certo, se il liberal Macron sta cercando
una sponda nella Chiesa, come più commentatori osservano, la Chiesa non
può e non deve in alcun modo offrirgliela, alla luce di quanto detto.
Perché nella visione del presidente francese la Chiesa non è né madre né
maestra, bensì solo uno dei tanti ingranaggi del mondo che ai laicisti
vanno bene solo fino a quando si comportano come una ong (significativo
che Macron si sia incontrato a Roma con la Comunità di Sant'Egidio, il
cui fondatore Andrea Riccardi ha associato di fatto l'essere cattolici
al voto al Pd...) e non urtano contro la loro ideologia. Un'ideologia
che è contraria al bene comune e che perciò la Chiesa, se vuole rimanere
fedele alla missione che Cristo le ha affidato, è chiamata a
combattere.
Nota di BastaBugie: ecco i link ad alcuni nostri
precedenti articoli che svelavano il vero volto di Macron e delle
elezioni francesi
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DOSSIER "LA FRANCIA DI MACRON" Eletto presidente con il 15% dei voti Per vedere articoli e video, clicca qui!
Titolo originale: Le insanabili contraddizioni di Macron che la Chiesa non può accettare Fonte: Il Timone, 27/06/2018
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