BastaBugie n�349 del 16 maggio 2014

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I POLITICI ABORTISTI POSSONO RICEVERE LA COMUNIONE?
Il Prefetto Emerito della Congregazione per il culto e i sacramenti consiglia di chiederlo ai bambini della prima comunione
Fonte: Corrispondenza Romana, 8 maggio 2014

Possono i politici che promuovono o appoggiano politiche abortiste ricevere la Santa Comunione? La questione, che ha generato un ampio e acceso dibattito coinvolgendo cardinali e teologi, secondo il cardinale nigeriano Francis Arinze è elementare, la domanda è talmente semplice che perfino i bambini ne conoscono la risposta. In un'intervista esclusiva, rilasciata questa settimana a "LifeSiteNews.com", il cardinale Arinze ha osservato come egli venga spesso interrogato riguardo il proprio parere a proposito dei politici cattolici favorevoli all'aborto e il loro rapporto con la Santa Comunione. La sua riposta è sempre netta e fulminante: «Veramente avete bisogno di un cardinale dal Vaticano per rispondere a ciò? È una domanda cosi difficile?».
Arinze ha suggerito, quindi, a coloro che hanno le idee confuse sul tema di andare a porre il quesito ad un classe di bambini in preparazione della loro Prima Comunione. A tale proposito, ha precisato: «I bambini vi chiederanno ,"che cosa è un aborto?" Non usate eufemismi. Dite loro che cosa è realmente. È uccidere un bambino non ancora nato nel grembo della madre. Dopodiché, chiedete loro, se una persona è favorevole a ciò, e afferma che continuerà a supportare l'uccisione di questi bambini, può tale persona ricevere la Santa Comunione?»
L'esperimento funziona ed è inequivocabile. Il cardinale ha, infatti, dichiarato che un parroco gli ha raccontato di aver fatto questo test alla sua classe della Prima Comunione sentendosi rispondere in coro: "No, non può!!". «Questi bambini non hanno studiato teologia dogmatica all'Università Cattolica d'America o Università Gregoriana a Roma» – eppure sottolinea Arizne – «capiscono immediatamente e istintivamente che uccidere un bambino non nato è sbagliato!»
Arinze, che oggi è Prefetto Emerito della "Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti", di cui è stato alla guida dal 2000 al 2008, ha fatto, inoltre, notare come il canone 915 del Codice di Diritto Canonico parli molto chiaro in materia: "coloro che ostinatamente perseverano nel manifestare peccati gravi non sono ammessi alla Santa Comunione".
Il cardinale nigeriano ha infine espresso il suo forte disappunto verso quei politici che si giustificano affermando di essere "personalmente" contro l'aborto dicendosi però contrari ad imporre le loro soggettive visioni agli altri. Una logica ambigua e del tutto discutibile che il cardinale smonta con un efficace paradosso: «Cari membri del Congresso e del Parlamento, io non ho nulla, personalmente, contro di voi, non vi voglio fucilare a tutti, ma qualcuno lo vuole. Io non posso imporgli la mia visione. È una questione di scelta!». Quindi Arinze ha concluso l'intervista ricordando come il "non uccidere" è una legge naturale sulla quale non è possibile fare alcun compromesso: «Non è la mia visione, non è la mia legge. È la legge di Dio. Tu non uccidere. Al di là di tutto, le persone che difendono tali argomenti, se fossero state uccise nel grembo materno, non starebbero qui a discutere. La questione mi sembra semplice e chiara».
Le lucide e ragionevoli osservazioni del cardinale Arinze costituiscono un monito importante, da tenere bene a mente, per tutti quei politici, "cattolici adulti", che pretendono di adattare le leggi morali ai propri errati comportamenti. Anche i bambini lo sanno bene che con la morale non si gioca.

Titolo originale: Il cardinale Arinze: con la morale non si gioca
Fonte: Corrispondenza Romana, 8 maggio 2014

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