L'OSSERVATORE ROMANO DA' SPAZIO A CHI NEGA LA RESURREZIONE DI CRISTO, MA NON ALLA MARCIA PER LA VITA
Il quotidiano della Santa Sede è ormai più attento alle scelte di mercato che alla propria missione
Autore: Mauro Faverzani
Oltre 50 mila partecipanti, 103 associazioni italiane, una settantina di gruppi pro life da 21 Paesi del mondo, l'adesione di 14 Cardinali e di numerosi Vescovi, e poi famiglie, bambini, giovani, anziani, il saluto di Papa Francesco al Regina Coeli: tutto questo non è bastato, perché L'Osservatore Romano ritenesse la Marcia per la Vita, svoltasi lo scorso 4 maggio a Roma, degna di meritare una cronaca, per quanto minima, sulle sue pagine, informando i propri lettori di quanto accaduto. Una "notizia bucata" ovvero non data (come si dice in gergo tecnico), a differenza della copertura mediatica assicurata su agenzie e testate internazionali, stampa e network italiani, anche laici, laicissimi. Con tagli vari, sfumature varie, commenti vari, ma anche con l'onestà intellettuale di ritenere quelle 50 mila persone riunitesi nell'Urbe per difendere il valore della Vita un fatto dnzi i cui dover dare conto, di cui sarebbe stato anzi impossibile tacere. Tutti, meno il giornale della Santa Sede, di quel Papa Francesco che proprio pochi giorni fa, di fronte ai vertici dell'Onu, ha pur definito la vita «sacra e inviolabile dal concepimento alla sua fine naturale». Ma niente: il quotidiano d'Oltretevere, sulla Marcia per la Vita, ha preferito tacere. Il che lascia perplessi. Stupisce, infatti, constatare come, anche nella scelta delle notizie, il quotidiano della Santa Sede si dimostri ormai più attento alle scelte di mercato che alla propria missione. Così eccolo dar pochi giorni fa risalto – senza commenti o riserve – a quel Festival delle Religioni di Firenze, ritenuto «fatuo e ridicolizzante» addirittura in un corsivo dell'edizione locale del Corriere della Sera. Ma a far problema non è soltanto lo spazio riservato alla kermesse della religione-spettacolo, bensì anche la relativa firma dell'intervento in merito pubblicato, quello di Marco Vannini, studioso che lo scorso 18 aprile su Repubblica non esitò a bollare la resurrezione dai morti come «un'antichissima fantasia apocalittica giudaica», la resurrezione di Cristo «più una costruzione teologica che un fatto reale», nonché un «evento spirituale» sperimentabile solo interiormente, se non addirittura «una sorta di super-miracolo per convincere gli increduli, tipico dei falsi profeti, degli impostori». Dichiarazioni davvero sconcertanti, specie se rilasciate da una firma accolta sulle pagine dell'Osservatore Romano... Se questi sono gli autori, se questi sono gli argomenti, allora si comprende perché notizie come la Marcia per la Vita, sulle pagine del giornale vaticano, non possano trovare posto: troppo lontane dal gossip, ribattezzato anche da certo cattolicesimo "adulto" come "spirito del mondo" chiamato a cogliere i "segni dei tempi"... Ma quali segni? E quali tempi?
Nota di BastaBugie: per leggere gli articoli sulla Marcia per la Vita 2014, si può andare al link seguente https://www.bastabugie.it/it/edizioni.php?id=348 Inoltre vi invitiamo a guardare il nostro video sulla marcia per la vita; include il saluto di Papa Francesco ai partecipanti alla marcia; si vede bene lo striscione di BastaBugie anche dall'appartamento papale
https://www.youtube.com/watch?v=PS-upYmCkuA
Titolo originale: Osservatore Romano: spazio per chi nega la resurrezione di Cristo, ma non per la Marcia per la Vita Fonte: Corrispondenza Romana, 20/05/2014
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