MEGLIO CANI IN AFGHANISTAN CHE CRISTIANI A LIVERPOOL
La storia strappalacrime dei cagnetti randagi afgani salvati dai nostri militari... mentre il povero Alfie non avrebbe dovuto avere nemmeno il sacerdote accanto (che infatti è stato duramente punito dal suo vescovo)
Autore: Rino Cammilleri
Arena è una cagnetta beige, di quel colore che in Sicilia dicono «cirricaca» (storpiatura dell'americano cheesecake, torta al formaggio; ricordo dello sbarco yankee nell'ultima guerra). E' lo stesso colore, per restare in Sicilia, del «cirneco» dell'Etna (altra storpiatura: da «cyrenaicus») e che al liceo, motteggiando, dicevamo «canis currens». In effetti, il «canis currens» era una decorazione dei templi dell'antica Grecia, ma per noi era, appunto, un colore scialbo e diarroico: color cane-che-corre. Arena, dicevamo, è un cane fortunato, molto più fortunato di tutta quella gente che, in Afghanistan, muore sotto le bombe e le auto-bomba. Dovete sapere che colà opera un'associazione angloamericana che si chiama Nowzad e si occupa del «sostegno agli animali randagi». Ebbene, poiché Arena era stata praticamente adottata dai militari italiani, in sinergia con il nostro Ente Nazionale Protezione Animali un volo diretto Kabul-Fiumicino l'ha portata in salvo in Italia. Insieme a tre gatti, Cleopatra, Reddy e Pers. La missione si è conclusa felicemente, così che l'Italia si conferma sicuro asilo per tutti quelli, oves et boves, che vogliono entrarci, migranti, profughi, asylanten e ora pure le bestiole. Si realizza così il grido che a suo tempo lanciò Laura Boldrini, già presidente della Camera dei Deputati, quando invitò l'Africa e il Medio Oriente a venire nella sicura, tenera e accogliente Italia. La cosa è andata così: il soldato che aveva preso in carico la gatta Cleopatra aveva lanciato un appello all'Enpa (ente protezione animali italiano), immediatamente accolto. «Con il supporto del progetto "Rete Solidale" e dell'Unità di Intervento Nazionale, Carla Rocchi (presidente dell'Enpa, ndr) ha subito aperto il canale di collaborazione con Nowzad». Si sono aggiunti gli adottatori degli altri petse, a spese del contribuente italico, è stato approntato il ponte aereo. «Il loro arrivo nello scalo romano ha posto fine ai tanti timori per la sorte di questi animali, che ora potranno vivere con i loro amati padroni, che tanto hanno lottato per poterli riavere vicino». L'ex ministro degli esteri, Franco Frattini, in un tweet ha così giubilato: «Onore sempre più grande ai nostri militari per questo gesto». Va pure detto che il «gesto» è stato possibile anche grazie alla non opposizione delle autorità afghane, alle quali, presumibilmente, dei cani e dei gatti randagi non può importare di meno; anzi, sono pure contente che qualcuno, a spese sue, se li porti via. Chissà che non venga loro in mente di appiopparci anche gli altri, che sicuramente da quelle parti non mancano. La mente corre, a questo punto, all'unico che non può entrare in Italia a ricevere asilo, cure e protezione. Naturalmente è un essere umano (per un cane medici e giudici britannici avrebbero fatto meno storie). Un essere umano, per giunta, che è anche quanto di più indifeso e in pericolo ci possa essere: un bambino piccolo e malato, Alfie Evans. Triste morale di questi nostri tempi strampalati e infausti: un ponte aereo per i gatti è fattibile, e si fa, e non si bada a spese. Al povero Alfie, invece, viene negato pure l'assistente spirituale. Morale bis: meglio nascere cani in Afghanistan che cristiani a Liverpool.
Nota di BastaBugie: ecco i link agli articoli che abbiamo pubblicato per il caso Alfie
LO STATO CHE VUOLE LA MORTE DI ALFIE CI RICORDA IL NAZISMO Ma la radice di ciò che fu messo in pratica in Germania era già, all'inizio del '900, nelle Società Eugenetiche che erano (e sono ancora oggi attive) in Inghilterra di Riccardo Cascioli https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5154
L'AGGHIACCIANTE COMUNICATO DELL'OSPEDALE DI ALFIE RICORDA QUELLI DEL NAZISMO Approfondiamo su Wikipedia leggendo la voce ''Eutanasia su minori nella Germania nazista'' da La Nuova Bussola Quotidiana https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5157
CI VOGLIONO CONFONDERE LE IDEE SUL CASO ALFIE Il Potere non perdona chi ha tentato di mettersi di traverso e quindi, ucciso Alfie, comincia a colpire chi lo ha difeso (inoltre ricordiamo la cronaca degli ultimi giorni nel famigerato ospedale e in cambio di cosa il padre ha negoziato il suo silenzio stampa) di Riccardo Cascioli https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5158
PRIMA DI ALFIE IL GIUDICE HAYDEN AVEVA GIA' CONDANNATO A MORTE ALTRI BAMBINI E ANZIANI Alfie è l'ennesima vittima del socialismo sanitario che non poteva permettere al bambino di trovare una cura migliore fuori dal proprio sistema sanitario nazionale di Benedetta Frigerio https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5167
ALFIE E LA DITTATURA DELLE PAROLE VUOTE Il ''potere delle parole'' è l'abilità di sapersi esprimere in modo da imporre la propria ideologia come vera, mentre la verità non è un'opinione, bensì l'oggettività della realtà di Serafino Lanzetta https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5183
Titolo originale: Meglio cani in Afghanistan che cristiani a Liverpool Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 26/04/2018
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