BastaBugie n�4 del 23 novembre 2007 | |
PER UNA RINASCITA DELLA POLITICA CRISTIANA IN ITALIA Radici Cristiane si avvia a celebrare con il suo trentesimo numero, tre anni di vita e di crescente successo editoriale, di cui desideriamo ringraziare i lettori e gli abbonati, che sono la vera forza della nostra rivista. Autore: Roberto De Mattei Noi vorremmo che ciascuno di essi si sentisse impegnato nella necessaria opera di rinascita e di restaurazione sociale del nostro Paese, che non va delegata ad una classe politica in disfacimento, ma va assunta, in prima persona, secondo le proprie possibilità, da ogni cittadino italiano. Ogni uomo e ogni famiglia, con la sua visione del mondo e con il suo esempio, può infatti influenzare e plasmare la società intera, in misura molto maggiore di quanto ci viene fatto credere. Il fenomeno dell’“antipolitica”, che sempre più si impone nel nostro Paese, non è solo italiano, ma europeo. Esso esprime la crescente disaffezione e sfiducia dei cittadini nei confronti delle classi politiche oggi dominanti. I partiti, storicamente nati dai club della Rivoluzione Francese, hanno perduto il loro potere di rappresentanza. La gente si è resa conto che nel sistema politico la selezione avviene a rovescio. L’astensione aumenta ovunque e chi si reca alle urne non premia, ma “punisce” i partiti che detengono il potere. Infatti, per questo nuovo fenomeno, al contrario di quanto accadeva un tempo, nelle competizioni elettorali i partiti di opposizione tendono a prevalere su quelli di governo. È accaduto in Spagna, in Germania, in Italia, accadrà forse in Gran Bretagna. In Francia, Sarkozy si è affermato soprattutto contro il Presidente Chirac, che però appartiene allo stesso schieramento politico. Quando poi i governi ricorrono a referendum, risultano sonoramente battuti, come è accaduto in Francia e in Olanda, nel 2005, per il Trattato costituzionale europeo. Uno dei motivi per cui i Capi di Stato e di Governo, riuniti nel 2007 a Berlino e poi a Lisbona, Ma in certi Paesi, come in Italia, le cose vanno oltre. Il fenomeno che prende nome dal comico Giuseppe (Beppe) Grillo – bene analizzato da Corrado Gnerre in questo numero della rivista – esprime in maniera lampante la protesta dell’opinione pubblica contro una politica considerata lontana dai valori e dagli interessi della gente. Questa crisi di fiducia si era già rivelata negli anni di “Tangentopoli”, ma da allora la speranza di un autentico cambiamento è miseramente naufragata. La crisi dei partiti accompagna la storia italiana fin dall’Unità – basti pensare alla stagione del All’indomani della Seconda Guerra Mondiale, Pio XII auspicava in Italia la formazione di una Le élites a cui si riferivano il Pontefice e il pensatore brasiliano non avevano nulla a che fare Tutti i partiti e i movimenti rivoluzionari, nel corso della storia, usano richiamarsi al “popolo” o al “proletariato” contro le élites, salvo poi costituirsi in ferrea “nomenklatura” ovunque vadano al potere. Quando poi il “popolo” recalcitra e rifiuta di seguire la “avanguardia illuminata”, viene coperto di disprezzo e raffigurato come “plebe” credula e ignorante. Il comico Grillo però è un “guru” che non viene screditato, ma anzi lusingato e rafforzato Il compito di chi guida una nazione dovrebbe essere quello di richiamarsi ai grandi principi culturali e morali e di elevare, nel linguaggio e nei contenuti, le aspirazioni del popolo. Ciò che oggi accade è esattamente il contrario. Personaggi come Grillo, fanno appello alle peggiori passioni del popolo, a cominciare dall’invidia, per spingerli ad una protesta caotica e priva di contenuti. Qualcosa di analogo accadde durante la Rivoluzione Francese, quando gruppi di facinorosi, Il termine di “sanfedismo” bolla da allora ogni reazione del popolo cattolico in nome dei propri principi religiosi e morali. Oggi, lo scontro in atto non è armato, ma ideologico e culturale, eppure lo spirito del giacobinismo continua ad aleggiare in Italia e in Europa, sotto forma di una dittatura del relativismo che avanza. Benedetto XVI, nel suo discorso del 5 ottobre ai membri della Commissione Teologica Internazionale, ha affidato ai cattolici il compito di difendere quella legge naturale che costituisce la base dell’ordine sociale. Occorre che i cristiani e tutti gli uomini di buona volontà, |
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