LA RISPOSTA DEL PAPA AI 138 FIRMATARI ISLAMICI E AI ...CRISTIANI
Autore: Gabriele Mangiarotti
Abbiamo rivolto a Magdi Allam, vice-direttore ad personam del Corriere della Sera, una domanda su come valuta la "Risposta del Santo Padre Benedetto XVI alla Lettera aperta di 138 guide religiose musulmane", pubblicata il 29 novembre a firma del Segretario di Stato vaticano il cardinale Tarcisio Bertone. Ecco la sua risposta: "Mi conforta la chiarezza e la determinazione con cui Benedetto XVI afferma il primato del sodalizio indissolubile tra fede e ragione quale base inequivocabile nel rapporto con l'islam. A fronte di una Lettera aperta sterminata, appesantita da innumerevoli citazioni del Corano, dei Vangeli e della Bibbia per suffragare la tesi della comunanza tra l'islam e il cristianesimo, il Papa replica con una breve nota improntata al buonsenso, che ispira l'accettazione della mano tesa, ma soprattutto al realismo che sottolinea che non si possono "ignorare o sminuire le nostre differenze in quanto cristiani e musulmani". Ecco perché, come ha affermato oggi in un'intervista a l'Avvenire il cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, il dialogo con l'islam "ora viene rilanciato su nuove basi". A cominciare, si evidenzia nella risposta pontificia, "dall'effettivo rispetto della dignità di ogni persona". Quindi prima il rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo al cui cardine c'è certamente il valore della sacralità della vita. Di conseguenza, come rileva lo stesso Tauran, "con l'islam che predica e pratica il terrorismo – che non è un islam autentico ma una perversione dell'islam – non è possibile alcun dialogo". Bene ha fatto quindi il Papa ad assumere un atteggiamento di cautela, dato che sussistono perplessità sull'atteggiamento dei firmatari dell'Appello circa il diritto all'esistenza di Israele e del terrorismo palestinese, pur mantenendo aperte le porte del dialogo con coloro che condividono sinceramente e incondizionatamente i valori assoluti, universali e trascendenti che rappresentano l'essenza della nostra umanità e devono costituire il fondamento della comune civiltà dell' uomo."
Fonte: CulturaCattolica, venerdì 30 novembre 2007
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