HO PRESO IL CORONAVIRUS E SONO GUARITA
Mi è stata indicata la terapia da seguire, in un giorno un'équipe di radiologi è venuta a casa mia per osservare con l'ecografia il mio polmone: non c'era niente
Autore: Angela Pellicciari
Volando alto, le aquile hanno la possibilità di abbracciare in un attimo la situazione del loro territorio di caccia e di regolarsi di conseguenza. Se provassimo anche noi a fare la stessa cosa? Se provassimo ad osservare il panorama che ci si presenta dall'alto, guardando giù, verso terra, per osservare in una visione d'insieme cosa succede all'epoca del coronavirus in Italia?
LA CHIESA Dall'inizio della pandemia la chiesa ha avuto uno sbandamento vistoso che ha portato perfino alla decisione di chiudere le chiese, a Roma, anche se per un giorno. Le chiese sono rimaste senza funzioni religiose per mesi, per non parlare del ridicolo in cui i tentativi di non infettarsi hanno sprofondato sacerdoti e fedeli durante le liturgie. È stato dimenticato il diritto del sacerdozio di regolare le questioni liturgiche in completa autonomia dal potere temporale. È stato scordato il canone 213 del diritto canonico che sancisce il diritto dei fedeli a ricevere i sacramenti. Che io sappia, per la prima volta nella sua storia, la chiesa non ha mostrato con coraggio al mondo che, la morte essendo vinta, le persone ammalate possono e debbono essere amorosamente curate sia dai laici che dal clero esercitando a livello eroico la virtù della carità cristiana. Mi limito a fare alcuni esempi che riguardano da vicino l'Italia: Francesco e Caterina, i nostri santi protettori, hanno instancabilmente curato lebbrosi e appestati (non malati di corona virus...). Così ha fatto il patrono della mia parrocchia, il principe Luigi Gonzaga, così san Rocco, così Bellarmino, così don Bosco coi suoi ragazzi cui ha garantito che, se fossero rimasti in santità di vita, il colera non li avrebbe raggiunti.
GLI ERRORI DEL GOVERNO Per quanto riguarda il governo, ha ripetutamente scordato le garanzie costituzionali e ignorato la funzione centrale del parlamento. Ha messo un'enorme enfasi - durata mesi - nel mostrare quotidianamente il numero dei morti, dei ricoverati, delle persone finite in terapia intensiva. Ha suscitato terrore con la sua maniacale informazione monotematica. Ha considerato i tabaccai luoghi privilegiati rispetto alle chiese. Ha dato per scontato che l'unica cosa importante sia la salute fisica da conservare costi quello che costi. Costi anche la soppressione delle libertà costituzionalmente garantite, compresa la libertà religiosa. Ha più volte mandato messaggi per suggerire che gli anziani non sono cittadini come gli altri; sono persone che non essendo in grado di decidere da sole su come vivere, dovrebbero vedere limitate le loro libertà fondamentali.
COSA È SUCCESSO IN ITALIA L'attività parlamentare essendo fortemente limitata, il governo con la maggioranza parlamentare che lo sostiene, ha dato priorità a leggi di importante rilevanza sociale: la legge contro l'omofobia che prevede l'introduzione di reati d'opinione e il tentativo di rendere l'aborto ancora più libero e pervasivo di quanto non sia. In questo contesto la limitazione della possibilità per gli anziani di decidere sulla propria vita, ha mostrato la simpatia della maggioranza per la soppressione della vita in nome della dignità della vita, chiamata eutanasia. Ci si può domandare: la situazione è ovunque la stessa? La risposta è netta: no. Non tutti hanno giocato sul terrore per imporre ai cittadini l'adozione di modelli di vita estranei alla cultura e alle tradizione della popolazione. Mi è stata chiesta una testimonianza: eccola. Quando ho capito che quasi certamente avevo contratto il virus, sono andata a Fabriano dove in un giorno ho fatto il tampone, subito mi è stata indicata la terapia da seguire, in un giorno un'équipe di radiologi è venuta a casa mia per osservare con l'ecografia cosa fosse capitato al mio polmone: niente. Adesso sono in attesa della convocazione per il tampone di controllo. Con questo cosa voglio dire? Che, insieme a fare affidamento sull'unica salvezza che abbiamo, quella che ci regala il Salvatore, ci converrebbe ricordare che il coronavirus è una pandemia che solo nel 5% dei casi richiede l'ospedalizzazione e quasi mai porta alla morte.
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Titolo originale: Io, alle prese col Covid e curata a casa Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 07-11-2020
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