COME SONO USCITO DALLA DROGA
Ricky, il batterista del gruppo musicale dei The Sun: ''La legalizzazione della cannabis può causare solo l'annichilimento totale dei giovani'
Autore: Manuela Antonacci
In passato ha fatto uso di droghe e alcol, Ricky Rossi, il batterista dei The Sun, in preda al costante tentativo di colmare un vuoto profondo che, però, non trovava mai appagamento. Dopo aver toccato il fondo ed esserne risalito, grazie ad un percorso di disintossicazione e di terapia ad hoc e anche grazie alla fede, ora testimonia con la sua stessa vita come alcol e droghe, anche quelle "leggere", abbiano un impatto disastroso e drammatico sul cervello di chi ne fa uso. Una testimonianza, la sua, che svela, in parte, le menzogne sottese alla proposta di legge per la parziale legalizzazione della cannabis a domicilio. Una proposta che, per fortuna, è decaduta con lo scioglimento delle Camere, ma che non ci deve far dimenticare, anche per le future legislature, quanto proprio tali proposte siano pericolose.
Ricky, tu hai fatto uso di droghe e alcol. Ci racconti la tua vita segnata da queste dipendenze? Io ho fatto uso sia di droghe pesanti, sia delle cosiddette "droghe leggere". La nostra zona, la provincia di Vicenza, nel 1995 era il luogo in cui si registrava il più elevato uso di droghe e il mio sbandamento è stato causato dalle cattive compagnie: persone più grandi che facevano uso di sostanze. Anche i vuoti affettivi che mi portavo dentro hanno avuto il loro peso. Ci tengo a sottolineare che quando si comincia a far uso di droghe nemmeno si riescono ad immaginare i danni che si possono fare alle persone che ci stanno intorno. A scuola non ci hanno mai aiutato molto in questo senso: quando facevano le giornate di prevenzione sulla droga ci davano solo dei dati, non ci portavano delle testimonianze e questo rende tutto meno efficace. Inoltre oggi secondo me è peggio, perché si insegna ai ragazzi ad infischiarsi di tutto e di tutti, anche delle relazioni interpersonali e questo crea un vuoto incredibile, soprattutto dentro.
Cosa pensi dei tentativi - al di là della Legislatura appena finita anticipatamente - di legalizzare la cannabis? Io ho partecipato al webinar di Pro Vita & Famiglia "Legale fa più male", per testimoniare il mio no alla droga legale. Credo ci sia da parte dei poteri forti il bisogno di comandare le coscienze. Per questo si promuove la cannabis, per annebbiare le persone. Solo nei rari momenti di lucidità, quando ci si droga, si comprende che con uno scatto di volontà si può chiedere aiuto. Sottolineo che la legalizzazione della cannabis, se mai verrà riproposta in futuro, produrrà solamente l'annichilimento totale delle nuove generazioni. Infatti, quando si è sotto l'effetto di queste sostanze non si comprende bene quello che ci sta succedendo, ma ci va bene così. Porto l'esempio di un mio caro amico mancato alcuni anni fa, per overdose, che di fronte al mio invito a smettere di drogarsi mi rispondeva: "Non c'è niente di più brutto, ma niente di più bello". Questo perché, ad un certo punto, la dipendenza che si sviluppa è tale che tutto ciò che ti circonda è brutto se non sei sotto effetto di droghe.
Perché, secondo te, tanti giovani ricorrono alle droghe leggere? Perché ci sono dei vuoti emotivi che in qualche modo devono essere colmati: se non c'è l'amicizia con la "a" maiuscola, se non c'è un rigore morale, se non c'è una guida spirituale, si rischia fortemente di cadere nelle dipendenze. A mio parere solo l'ortodossia ci salverà. Nel senso che se abbiamo delle regole da seguire è più difficile sballare. Quando sono andato in terapia avevo una giornata scandita da regole precise, a cominciare dall'orario del risveglio, rigorosamente alle 6.00. Senza disciplina e senza preghiera non ce l'avrei mai fatta.
Secondo te c'è un concetto di libertà distorto nella nostra società che spinge i ragazzi allo sballo? Certamente! Se ad esempio ci si convince di avere la libertà di fumare la canna quando si vuole, allora si sta cadendo in un'illusione. Perché dopo la prima canna si instaura un comportamento tale che porta alla dipendenza. Come ho detto durante il webinar bisogna stare molto attenti perché tante sostanze sono "tollerate" e anche tante cose dannose per l'individuo come ludopatie, pornografia, dipendenze affettive ecc. sono prese sottogamba. Tutto questo, invece, può portare all'utilizzo di sostanze stupefacenti.
Quindi come si può contrastare questa la cultura dello sballo? Con le testimonianze. Noi la portiamo regolarmente nelle scuole. Insegniamo ai ragazzi che è possibile un altro mondo, che è possibile portare avanti il bene con la B maiuscola, ma questo lo si può fare attraverso le relazioni. Io, ad esempio, insegno batteria ai ragazzi e mi accorgo che i genitori fanno fatica a stargli dietro, a causa del cellulare. Un bombardamento devastante, tanto che, nella loro mente, finisce per entrare un determinato tipo di logica. A mio parere c'è qualcuno che sta cavalcando quest'onda. Dico questo in riferimento anche a quanto ci è accaduto a Panama, nel 2018, quando abbiamo suonato in occasione della Giornata Mondiale per la Gioventù. In quell'occasione, gli organizzatori ci dissero che il governo panamense chiamò gran parte dei musicisti, dicendo loro di stare molto attenti ai messaggi che mandavano ai giovani perché se un ragazzo ascolta più di cento volte un concetto, lo assume come pensiero proprio.
Nota di BastaBugie: dopo l'intervista al batterista dei The Sun si possono rileggere gli articoli e vedere i video di questo interessante gruppo musicale.
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Titolo originale: Ricky dei The Sun: Così sono uscito dalla droga. Ai giovani basta uno spinello per sprofondare Fonte: Provita & Famiglia, 28 luglio 2022
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