LETTERE ALLA REDAZIONE: PERCHE' NON POSSIAMO ANDARE VIA DALLA CHIESA CATTOLICA
Alcuni lettori difendono i sedevacantisti e i lefevriani della Fraternità San Pio X (FSSPX), ma occorre ribadire che non sono in comunione con la Chiesa
Autore: Luisella Scrosati
Gentile redazione di BastaBugie, stimo molto Luisella Scrosati e leggo con attenzione ciò che scrive, per questo mi pongo qualche interrogativo quando nel suo articolo "Non possiamo andare via dalla Chiesa Cattolica perché non ce n'è un'altra" dice, "Per questo, la comunione con il papa «è un'esigenza intrinseca della celebrazione del Sacrificio eucaristico»" Cita poi periodi in cui la Chiesa ha "vissuto" senza il Papa... credo che anche ora la Chiesa viva senza il Papa. Non perché lo dice un pluriscomunicato (addirittura più di Martin Lutero) come don Minutella, ma perché lo dice la legge canonica. La invito ad approfondire questo aspetto. Con immutata stima. Antonio
Buongiorno, vi leggo da anni ma nel momento in cui rilanciate (e quindi fate vostra) la posizione della Scrosati dove si sostiene che neanche i lefebvriani sarebbero cattolici, per quanto mi riguarda avete passato il segno (non foss'altro perché persino Bergoglio ha affermato il contrario e in più di un'occasione). Distribuire fantomatiche patenti di cattolicità, arrivando anche a sostituirsi alla Sede Apostolica, questo sì che è segno di superbia ed ha ben poco di cattolico. Piero
Cari amici di BastaBugie, la stimatissima autrice dell'articolo (non è una espressione di circostanza) dovrebbe spiegare meglio perché ritiene che la Fraternità San Pio X sia di fatto fuori dalla Chiesa Cattolica, nella misura in cui la stessa Fraternità tiene puntualmente a evidenziare la sua appartenenza alla stessa Chiesa. Francesco
Buongiorno, sono un vostro attento e fedele lettore, con molta impazienza attendo la pubblicazione dei vostri interessantissimi articoli; sono rimasto perplesso dalla vostra scelta di pubblicare l'articolo di Luisella Scrosati che si scaglia contro ciò che a lei non piace senza un approfondimento serio. Ora siamo d'accordo che gli ortodossi, in quanto scismatici, sono palesemente nell'errore però mettere sullo stesso piano la Fraternità San Pio X (FSSPX) o i sedevacantisti mi sembra veramente troppo perché conosco la profonda fede che anima questi gruppi e sono anch'essi parte della Chiesa Cattolica; con la loro scelta (sofferta) dimostrano in un modo diverso il loro amore per la Chiesa che è e rimarrà sempre una, santa, cattolica ed apostolica. La Scrosati da ex-Lefebvriana è di parte e dimostra di voler gettare fango sui vecchi amici, ma comunque l'analisi che propone al lettore specialmente riguardante la fraternità san Pio X è assolutamente superficiale e inattendibile. Ferdinando
RISPONDE L'AUTRICE DELL'ARTICOLO
Le critiche che sono state mosse al mio articolo del 9 febbraio scorso pubblicato sulla Bussola Quotidiana, gentilmente ripreso da BastaBugie, sono molto diverse tra loro, ma mi pare comprendano due filoni sostanziali: uno di difesa del fatto che la Sede apostolica sia vacante, in quanto Bergoglio non sarebbe papa, e l'altra che contesta la non cattolicità della Fraternità San Pio X. Cerco di rispondere raggruppando i diversi argomenti.
1. Viene contestato che nell'articolo si farebbe di tutta l'erba un fascio, mettendo sullo stesso piano ortodossi, sedevacantisti, lefebvriani. Ora, al netto di titolo e sommario, che - come è noto - vengono fatti dalla Redazione e non dall'autore, e cercano di fare una sintesi, che necessariamente non può comprendere le varie sfumature, il testo è strutturato precisamente in modo da mostrare quale sia il differente problema di ciascuna di queste realtà, e lo dice esplicitamente: "un ampio ventaglio di situazioni in atto, differenti tra loro". Più di così non so cosa dire.
2. Nessuno vuole dare patenti di cattolicità. Bisogna però fare attenzione che quanto viene imputato all'autore (dare appunto "patenti di cattolicità"), non sia poi quello che fa precisamente la Fraternità San Pio X, come dopo vedremo. È un fatto che la Fraternità San Pio X non sia canonicamente nella Chiesa, anche sotto il presente pontificato; e questo per esplicita volontà sua, avendo rifiutato più volte proposte di regolarizzazione canonica, dalla "proposta Ratzinger" del 1988 a quella più recente sotto Benedetto XVI. E perché i lefebvriani non hanno accettato questa proposta? Perché vuole mantenere una libertà propria, senza dover sottostare ad un'autorità superiore, che ritiene inaffidabile. Posso comprendere la scelta, ma è un fatto che da quarant'anni la Fraternità San Pio X non è canonicamente nella Chiesa ed è divenuta in tal modo totalmente autoreferenziale.
3. Questa autoreferenzialità si traduce in scelte e comportamenti molto concreti. Forse nemmeno molti di quelli che stanno frequentando i lefebvriani sono al corrente di alcuni di questi comportamenti. Per esempio, un sacerdote della Fraternità San Pio X, quando celebra in una chiesa che non sia della stessa, non può utilizzare le ostie consacrate presenti nel Tabernacolo. La motivazione? Perché non si è sicuri che siano state consacrate validamente. Ora, notare la logica sottesa a un tale comportamento: non si tratta di dire che ho elementi oggettivi per dubitare che quel preciso sacerdote, in quella precisa circostanza, abbia consacrato validamente; per la Fraternità San Pio X il problema è che si tratta di ostie consacrate nella "Nuova Messa". Quella Nuova Messa che i sacerdoti lefebvriani non possono in alcun modo celebrare, e all'interno della quale non possono nemmeno predicare, perché sarebbe una partecipazione attiva. Partecipazione attiva che viene sconsigliata anche ai fedeli. Non è un segreto che venga detto ai fedeli che, quando non possono partecipare a una Messa domenicale della Fraternità, devono santificare la festa in altro modo (per es., pregando il Rosario), ma non andando alla Nuova Messa (e secondo alcuni sacerdoti, nemmeno alle Messe in rito antico, celebrate da altri). E quando vi devono andare per ragioni istituzionali o familiari (per es. un funerale), non devono rispondere, cantare e fare la Comunione. Questo è uno dei tanti esempi che si potrebbero fare e che dimostrano una cosa molto semplice: la Fraternità San Pio X che afferma di essere cattolica, non ammette quanto la Chiesa cattolica nella sua universalità accetta. Viene meno il principio del "securus judicat orbis terrarum", nel senso in cui lo intendeva sant'Agostino, non nel senso "democratico". Altro è presentare critiche alla riforma liturgica, ed altro è rifiutare categoricamente, in quanto favens haeresim (cioè che favorisce l'eresia), un rito che è stato universalmente accolto. Gli stessi cardinali Bacci e Ottaviani, che avevano fortemente criticato la riforma (e con molte ragioni), hanno poi compreso che non avrebbero potuto rifiutarne la legittimità, senza rompere la propria comunione con la Sede Apostolica. Presentando il loro Breve esame critico, nel sito della casa editrice gestita dalla Fraternità, troviamo questa posizione: "Questi studi permettono di affermare che la nuova Messa, [...] non può essere in nessuno modo considerata un atto di culto legittimo. Tutto ciò va ribadito con forza, specialmente nel momento presente, in cui le autorità romane hanno ripreso la lotta contro la liturgia tradizionale, e in cui perfino gli Istituti ex-Ecclesia Dei, nonostante celebrino abitualmente l'antico rito, hanno pubblicamente riconosciuto la piena legittimità del Concilio Vaticano II e della riforma liturgica". Discorso analogo vale per il Vaticano II, per il Magistero successivo, per il Catechismo della Chiesa Cattolica. A questo punto domando chi distribuisca patenti di cattolicità, dal momento che nella Fraternità San Pio X la Messa nuova non è cattolica, il Concilio non è cattolico, il Catechismo non è cattolico, etc. So bene che la Fraternità rivendica la sua appartenenza alla Chiesa Cattolica, tuttavia questo rimane un atteggiamento non cattolico, che è stato loro fatto notare anche in occasione degli ultimi colloqui con la Santa Sede. Né la Scrosati ex-lefebvriana si permette di gettare fango su alcunché o di ritenere che le persone che frequentano le cappelle della Fraternità o dei sedevacantisti o anche degli ortodossi non siano animate da spirito di fede e devozione. Però si può essere nell'errore e non avvedersene. Nell'articolo ho voluto, e non per pura formalità, esprimere fin dall'inizio la mia sincera comprensione per queste persone, soprattutto alla luce della situazione che stiamo vivendo.
4. Quanto alle obiezioni di parte sedevacantista, mi pare che provengano da persone che ritengono che solo Bergoglio non sia legittimo (riconoscendo invece i Papi precedenti). Il problema di questi sedevacantisti non sta nei dubbi che possono sorgere, ma nel fatto che hanno stabilito che Bergoglio non sia il Papa. Di conseguenza, chi celebra una cum l'attuale Papa, sarebbe perciò in stato di scisma, perché riconoscerebbe un antipapa come legittimo. Il punto è che la tesi della sede impedita affermata da alcuni, è stata respinta dal punto di vista canonico da altri (si veda, per es., il libro di prossima uscita di F. Michielan, Non era più lui). Dentro questa disputa, si colloca il mondo cattolico, con la gerarchia al completo, che riconosce questo Papa come legittimo. Un altro lettore fa presente che l'ammissione di Bergoglio come Papa vanificherebbe la promessa del Signore sulle porte degli inferi che non avrebbero prevalso. Non è però così. Primo perché non è la prima volta che la Chiesa cattolica si trova in presenza di un pessimo Papa; secondo, perché importanti teologi come Bellarmino e de Torquemada riconoscono la possibilità che un Papa possa diffondere errori o tenti di distruggere la Chiesa, senza per questo ritenere né che non debbano essere riconosciuti come papi, né tanto meno che questa possibilità metterebbe in crisi la promessa del Signore. Faccio infine notare che il problema di come si possa uscire da una situazione di sede vacante di questo tipo è sì distinto dal problema di definire la natura dell'attuale situazione, ma non separato. Tant'è vero che proprio da parte di chi ritiene che Bergoglio non sia papa proviene incessantemente l'appello a fare pressione per smascherare il "falso papa", perché altrimenti si darebbe il via ad una serie di conclavi illegittimi, che eleggerebbero in continuazione papi illegittimi.
NON POSSIAMO ANDARE VIA DALLA CHIESA CATTOLICA PERCHE' NON CE N'E' UN'ALTRA
L'errore degli ortodossi, dei lefevriani e dei sedevacantisti è che, al di là dell'apparenza, non c'è nulla di cattolico in loro (VIDEO: Chiesa Cattolica, benvenuti a casa!)
di Luisella Scrosati
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Fonte: Redazione di BastaBugie, 29 febbraio 2023
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