NUDA IN STRADA PER VOLERE DEL GURU
La setta in cui è caduta la 36enne siciliana imponeva pratiche ascetiche durissime e distacco completo dal passato e, quindi, da parenti e amici
Autore: Raffaella Frullone
"Depurare il corpo" e "purificare l'anima" attraverso digiuni estremi, pratiche ascetiche durissime e distacco completo non solo dal mondo, ma da tutto quello che è stato il proprio passato e naturalmente relativi legami, che devono essere recisi. Il caso della presunta setta di Miggiano, nel leccese, guidata dal sedicente "guru Khadir" ha lo stesso copione che emerge - con sfumature e forme diverse - quando diventa cronaca. Normalmente nera. Come nel caso di Alex Marangon, 25enne veneto morto in circostanze ancora non del tutto chiare quest'estate mentre si trovava ad un non precisato raduno New Age a base di ayahuasca, guidato da uno sciamano che, sempre come da copione, nega qualunque coinvolgimento. Questa volta sui giornali è finita una 36enne siciliana che si è trasferita a Miggiano, 3.000 abitanti in provincia di Lecce, per vivere in una sorta di comune gestita da tale Khadir, da cui la donna sarebbe stata psicologicamente dipendente, un santone, un maestro di vita, un guru che la teneva in pugno, tanto da convincerla a girare per strada completamente nuda. Sul caso lavora la procura di Foggia, le indagini sono scattate a partire dalla denuncia del padre di un 47enne, a sua volta ex membro della presunta setta, che lo scorso anno si sarebbe trasferito nella comunità e ne avrebbe sperimentato le imposizioni, cibo razionato, controllo sui movimenti, le attività, le relazioni. Incoraggiate quelle interne, riferiscono i giornali anche intime, vietate quelle con i non adepti. Secondo un rapporto del Codacons stilato un paio d'anni fa, nel nostro Paese sono circa due milioni i cittadini sono coinvolti in più o meno costante nel fenomeno delle cosiddette "sette", ovvero organizzazioni spesso segrete dedite a culti e dottrine esoteriche, guidate da leader carismatici e alla continua caccia di adepti. Il dato tuttavia non tiene conto di tutte quelle realtà che si presentano in un modo che l'immaginario collettivo non assimila al concetto di setta, ovvero tutte quelle realtà che si presentano come pura avanguardia spirituale: la mindfulness, la cristalloterapia, le costellazioni, gong tibetano, la meditazione buddhista, i chakra, e chi più ne ha più ne metta. Un esercito di adepti inconsapevoli che apparentemente svolgono una vita normale ma che probabilmente sono implicate in pratiche nella migliore delle ipotesi nebulose quando non proprio occulte. Nell'epoca dell'emotività imperante, del benessere individuale psicofisico come unica bussola, è facile cadere preda di imbonitori che fanno leva sulla fragilità, ma soprattutto che hanno chiaro che c'è un vuoto d'amore che viene riempito con il fenomeno del "love bombing", letteralmente un bombardamento d'amore che conquista la vittima fino a renderla dipendente psicologicamente. Certo dovrebbe essere lampante che "purificare il corpo e l'anima" non può significare correre nuda per strada, allontanarsi dai legami di sempre, arrivare quasi a non mangiare, mortificare il corpo e o donarlo a sedicenti appartenenti alla comunità. Eppure la fragilità di oggi è tale, se ci si pensa, che trovarsi dentro una setta non è poi così improbabile. Perché quando si smette di credere in Dio, inevitabilmente si finisce col credere in qualunque altra cosa. O persona.
Nota di BastaBugie: l'autrice del precedente articolo, Raffaella Frullone, nell'articolo seguente dal titolo "Alex Marangon, gli sciamani e l'illusione della magia che cura" racconta nel dettaglio quello che è stato accennato nel precedente articolo. Ecco l'articolo completo pubblicato sul sito del Timone il 10 luglio 2024: La vicenda tiene banco da giorni su tutti i giornali. Gli elementi per il giallo dell'estate ci sono tutti: un ragazzo ucciso in modo violento, due sedicenti guaritori in fuga forse in Sud America, un'abbazia sconsacrata, decotti magici e riti sciamanici. Solo che questo non è un giallo da leggere sotto l'ombrellone, ma la storia vera di una vita prematuramente spezzata in un modo atroce. Riavvolgiamo il nastro. Alex Marangon aveva 26 anni e chissà quali sogni nel cassetto e desideri nel cuore. Lavorava in un bar sul lago, aveva iniziato la stagione poco meno di un mese fa, e una troupe televisiva lo aveva intervistato per quei servizi di rito sulla stagione estiva che si apre: «Ci aspetta una grande estate, aveva detto sorridente». E invece lo scorso due luglio il suo corpo è stato trovato arenato su un isolotto del fiume Piave, in provincia di Treviso. Si chiamava «Sol del Putymayo» e tecnicamente era descritto come «un rituale di cura con la forza della Foreza» che si sarebbe svolto in un luogo «davvero speciale e protetto». Il Luogo era un'abbazia sconsacrata di Vidor ed è qui che ha inizio la tragedia. Non è chiarissimo in cosa consistesse effettivamente la serata, le ricostruzioni parlano di riti esoterici innaffiati da sostanze allucinogene tra cui l'ayahuasca, un decotto con effetti psichedelici a base di piante amazzoniche. Si sa che all'evento ha preso parte tale Jhonni Daniel Benavides, nonché il musicista Andrea Zuin, identificato come l'organizzatore della serata e fondatore del progetto ZuMusic Project, che su Instagram dice di fare «medicina musicale» insieme alla sua compagna ispirandosi ai rituali degli sciamani. Fatto sta che Alex attorno alle tre di notte si allontana dalla struttura e verrà ritrovato morto pochi giorni dopo. Gli esiti dei primi esami autoptici hanno rilevato che l'uomo è stato ucciso in modo brutale, un pestaggio forse, aveva diverse costole rotte. Ma per avere un quadro completo, relativo anche a quello che il ragazzo aveva assunto, bisognerà aspettare l'esito degli esami tossicologici. Aveva paura Alex, così riporta Quotidiano Nazionale citando le confidenze del ragazzo ad un amico. Era la terza volta che partecipava a queste "feste" ma aveva paura. Era stato attratto probabilmente dalla possibilità di guarire dai suoi stati asmatici ma aveva timore. Così pare. Così sembra. Il condizionale è d'obbligo. La procura indaga per omicidio volontario, intanto ha dato il nulla osta per il funerale che sarà celebrato sabato nella chiesa SS. Patroni d'Europa di Marcon (Venezia). Non pretendiamo certo di trovare né indicare il colpevole. E nemmeno siamo in grado di sondare le ragioni che hanno portato Alex nel luogo in cui ha trovato la morte. Sono troppo intime e certamente a noi sconosciute. Quel che possiamo fotografare però è l'immagine di una società che ha fatto di tutto per buttare fuori Dio dal discorso pubblico e dalla vita di ciascuno. Dire di credere oggi, in Occidente, nel 2024 fa guadagnare al massimo un sorriso compassionevole, dire di essere cattolici è aver diritto d'ufficio ad uno sguardo tra il pietoso e il sorpreso. Eppure la stessa società normalizza riti sciamanici, incoraggia le pratiche New Age, ammette i decotti magici allucinogeni, i bagni di luce, i rituali con la Forza della Foresta, i sedicenti medium che ti mettono in contatto con non specificati spiriti che emanano energie quando non addirittura guariscono. Il problema è che a volte funzionano, non sono fake, ma la matrice puzza spesso di zolfo anche se questo è non si dice, perché chiamare satana col suo nome significherebbe chiamare col suo nome anche quel Dio che il padre della menzogna vuole combattere facendo credere che non esista. Invece esiste, ed è l'alternativa reale, luminosa e vera che il nostro cuore cerca. E sì, può anche guarire. Perché cercare altrove?
Titolo originale: Nuda in strada per volere del guru. Nuove sette e come riconoscerle Fonte: Sito del Timone, 9 ottobre 2024
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