BastaBugie n�917 del 19 marzo 2025

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OMELIA III DOM. DI QUARESIMA - ANNO C (Lc 13,1-9)
Perché deve sfruttare il terreno?
Autore: Don Stefano Bimbi

Il Vangelo della terza domenica di Quaresima ci invita a riflettere sulla vita, sulla fede e sulla responsabilità di vivere secondo il messaggio che Gesù ci ha lasciato. È una lettura che ci sfida a guardare dentro, a mettere in discussione le nostre scelte quotidiane e a riflettere su cosa stiamo facendo con il nostro tempo e con le opportunità che ci sono state date.

LE TRAGEDIE UMANE
Come reagiamo di fronte alla sofferenza? E cosa possiamo fare per non farci travolgere da essa? Alcune persone riferiscono a Gesù di due tragedie recenti: la morte violenta dei Galilei da parte di Pilato e il crollo della torre di Sìloe che ha ucciso diciotto persone. La domanda che emerge è: perché alcuni soffrono in modo così drammatico? Gesù risponde con una domanda provocatoria: "Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte?" e poi aggiunge: "Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo".
Gesù ci invita a non giudicare gli altri come più colpevoli di noi. Questo deve portarci a riflettere sul nostro atteggiamento nei confronti delle tragedie: come reagisci quando ti trovi davanti alla sofferenza degli altri? Riesci a trarne un insegnamento per te stesso o ti limiti a giudicare e a cercare colpevoli come se a te non potesse succedere niente del genere?

LA PARABOLA DELL’ALBERO DI FICHI
Gesù prosegue raccontando una parabola: un uomo pianta un albero di fichi nella sua vigna, ma ogni anno torna a cercare frutti e non ne trova. Dopo tre anni, decide di abbatterlo, ma il vignaiolo chiede di lasciarlo ancora un anno per curarlo meglio, sperando che possa dare frutti. Se non darà frutti, sarà tagliato.
Questa parabola ci parla della pazienza di Dio e della nostra responsabilità. L’albero di fichi è come la nostra vita: un’opportunità data per crescere, maturare e portare frutti. Ma se non facciamo fruttificare la nostra vita, se non mettiamo a frutto i talenti che Dio ci ha dato, il rischio di "essere tagliati" è reale. Questo ci invita a riflettere sul cammino spirituale, sul nostro impegno personale a crescere. Cosa stai facendo per nutrire la tua vita spirituale? Stai investendo tempo e risorse per crescere come persona e come cristiano, oppure vivi alla giornata, senza sforzarti di migliorare? Ci sono abitudini o scelte che dovresti cambiare per diventare una persona che porta frutti secondo la volontà di Dio?

LA CHIAMATA ALLA CONVERSIONE
In entrambi i casi, Gesù ci invita a una conversione profonda. Non basta essere spettatori della sofferenza altrui o guardare passivamente la nostra vita: dobbiamo fare qualcosa di concreto. La conversione non è solo un cambiamento esteriore, ma un cambiamento interiore che tocca il cuore e la mente. È un invito ad affrontare la nostra vita con serietà, a non sprecare il tempo che ci è stato dato, ma a vivere in modo autentico e significativo. Chiediti se ci sono aspetti di te stesso che dovresti cambiare per vivere più in linea con i principi del Vangelo. Come puoi vivere in modo più consapevole e attento, in modo da non lasciare che il tuo tempo, la tua energia e le tue risorse vadano sprecate? In breve: in cosa devi convertirti?
Dobbiamo esaminare la nostra vita ed essere onesti con noi stessi. Non siamo chiamati a giudicare gli altri, ma a riflettere su cosa stiamo facendo con il dono della vita che ci è stato dato. Ogni giorno è un’opportunità per crescere, cambiare e portare frutti buoni. La pazienza di Dio è grande, ma dobbiamo essere noi a rispondere, a impegnarci per migliorare e per camminare sulla via della conversione. Quale passo concreto puoi fare oggi per migliorare la tua vita e diventare una persona che porta frutti per gli altri? Questa domanda serve per esortarti a vivere con maggiore intensità il tuo cammino di fede, a non dare nulla per scontato, ma a lavorare continuamente su te stesso per portare frutti di amore, di giustizia e di pace.

Fonte: BastaBugie, 19 marzo 2025

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