BastaBugie n�280 del 18 gennaio 2013

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1 GRANDE MANIFESTAZIONE IN FRANCIA CONTRO IL MATRIMONIO GAY: 800.000 PARTECIPANTI
Zapatero in Spagna, Hollande in Francia e, tra poco, Bersani-Vendola in Italia: il progetto delle adozioni omosessuali minaccia il futuro dell'Europa
Autore: Antonio Socci - Fonte: Libero
2 ANCHE IN ITALIA SIAMO CONTRO IL MATRIMONIO GAY
Ecco il mio intervento, davanti all'ambasciata francese a Roma, contro la legge sul matrimonio omosessuale e le adozioni per le coppie di persone dello stesso sesso
Autore: Costanza Miriano - Fonte: Blog di Costanza Miriano
3 LA FRANCIA TASSA I SUPER-RICCHI AL 75% E L'ATTORE DEPARDIEU FUGGE IN RUSSIA
Hollande è convinto che i soldi stiano meglio in tasca allo Stato che ai privati perché lo Stato, che è più buono di Dio, li distribuirebbe ai meno fortunati: ma questa dello Stato-papà l'abbiamo già vista ai tempi dell'Urss e non ci pare che sia piaciuta a nessuno perché si chiama, in verità, totalitarismo
Autore: Rino Cammilleri - Fonte: La nuova Bussola Quotidiana
4 YOGA E CRISTIANESIMO SONO INCOMPATIBILI
Reiki, Tai Chi e discipline orientali promettono di essere benefiche, ma in realtà sono un cavallo di Troia a causa della loro dannosa infiltrazione spirituale (VIDEO: Budda in fila indiana)
Autore: John Flynn - Fonte: Zenit
5 RIFLESSIONE PACATA SUL FEMMINICIDIO E SUL PARROCO DI LERICI
Se si volessero davvero denunciare gli omicidi dei più deboli, gli oltre 5 milioni di bambini uccisi con l'aborto dovrebbero essere la priorità: evidentemente vogliono darci di nascosto una chiave di lettura del mondo
Autore: Costanza Miriano - Fonte: Blog di Costanza Miriano
6 PRIVILEGIARE LA SCUOLA STATALE LASCIANDO SENZA TUTELE LA SCUOLA LIBERA? UN GRAVE ERRORE
Eppure è stata la Chiesa ad alfabetizzare l'Europa ed inoltre la scuola paritaria fa risparmiare allo Stato 6 miliardi all'anno
Autore: Francesco Agnoli - Fonte: Il Foglio
7 INDIA: DIETRO GLI STUPRI UNA SOCIETA' CONTRO LA DONNA
Migliaia di donne stuprate ogni anno, ma cosa dire dei milioni di femminicidi che vengono compiuti con gli aborti selettivi? La gran parte degli indiani li considera azioni condivisibili
Autore: Anna Bono - Fonte: La nuova Bussola Quotidiana
8 LETTERE ALLA REDAZIONE: LE RECITE NATALIZIE CHE DIMENTICANO GESU'
I racconti dei lettori di BastaBugie sulle recite scolastiche che censurano il significato del Natale
Autore: Giano Colli - Fonte: Redazione di BastaBugie
9 OMELIA II DOMENICA TEMPO ORDINARIO - ANNO C - (Gv 2, 1-12)
Qualsiasi cosa vi dica, fatela
Fonte: Il settimanale di Padre Pio

1 - GRANDE MANIFESTAZIONE IN FRANCIA CONTRO IL MATRIMONIO GAY: 800.000 PARTECIPANTI
Zapatero in Spagna, Hollande in Francia e, tra poco, Bersani-Vendola in Italia: il progetto delle adozioni omosessuali minaccia il futuro dell'Europa
Autore: Antonio Socci - Fonte: Libero, 13/01/2013

Quella iniziata in Francia da Hollande è una sceneggiata che abbiamo già visto - ed è finita malissimo - con Zapatero in Spagna. E probabilmente sarà il futuro prossimo dell'Italia se vincerà la Sinistra.
I leader socialisti si trovano incapaci di far fronte all'enormità dei problemi dell'epoca della globalizzazione e alla crisi economica finanziaria.
Così anche Hollande, per dare la sensazione ai propri elettori di fare cose di sinistra, non sapendo che pesci prendere sulla crisi (che si fa sempre più minacciosa per la Francia), si è inventato una rivoluzione antropologica, il "matrimonio gay", con tanto di diritto all'adozione di bimbi.

DEVASTAZIONE
Con essa Hollande decide addirittura di sconvolgere dei pilastri millenari della storia umana come sono le parole "padre" e "madre", oltreché "marito" e "moglie".
Che vengono aboliti e testualmente sostituiti nei documenti pubblici dalla formula "genitore 1" e "genitore 2". Perfino i certificati di nascita e gli stati di famiglia porteranno questa surreale espressione.
Hollande era convinto così di avere dalla sua "la gente" che avrebbe applaudito la sua rivoluzione. E invece scopre adesso che il popolo è dotato di buon senso, a differenza dei politici superficiali e dei governanti apprendisti stregoni.
Anzi, il presidente socialista francese ha dovuto scoprire di non avere dalla sua nemmeno alcune anime del suo partito e gran parte dei gruppi omosessuali, i quali si oppongono e non vogliono essere usati strumentalmente.

IL POPOLO IN PIAZZA
Oggi infatti a Parigi va in scena una manifestazione straordinaria, proprio contro il progetto di legge su "Matrimonio e adozione per tutti" presentato dal ministro della Giustizia Christiane Taubira.
Hollande credeva di avere la strada spianata. Aveva immaginato di trovarsi contro solo i soliti cattolici (anzi, una parte dei cattolici), che facilmente avrebbe liquidato come retrogradi e omofobi.
E invece è accaduto l'incredibile, perché la manifestazione che si sta svolgendo in queste ore (per la quale sono arrivati nella capitale centinaia di pullman e treni speciali) è tutt'altro che una manifestazione dei cattolici.
Sotto lo slogan "Tutti nati da un uomo e da una donna" si ritroveranno persone, associazioni, movimenti, realtà che nessuno avrebbe immaginato di veder convergere: cattolici, ebrei, musulmani, socialisti, liberali, laici e omosessuali.
La manifestazione si definisce "apolitica, non-confessionale e non-omofoba".
Prendiamo Nathalie de Williencourt, portavoce di Homovox, "un collettivo di cittadini francesi che porta la voce degli omosessuali francesi che si oppongono al progetto di legge Taubira".
Nathalie dichiara: "In Francia ci censurano, si ascoltano sempre le lobby LGBT, parlano sempre loro nei media, ma la maggior parte degli omosessuali sono amareggiati dal fatto che questa lobby parli a loro nome, perché non abbiamo votato per loro e non ci rappresenta".
A "Tempi" De Williencourt spiega: "noi gay non vogliamo il matrimonio. Perché la coppia omosessuale è diversa da quella eterosessuale. Ed è diversa per un semplice dettaglio: non può dare origine alla vita, per cui ha bisogno di una forma di unione specifica che non sia il matrimonio".
Come faranno adesso a bollare come "omofobi" questi argomenti di buon senso portati dal portavoce di Homovox?
Del resto Nathalie aggiunge un altro ragionamento di capitale importanza:
"Noi crediamo che i bambini abbiano il diritto ad avere un padre e una madre, possibilmente biologici, che possibilmente si amino. Un figlio nasce dal frutto dell'amore di suo padre e di sua madre e ha il diritto di conoscerli. Se le coppie omosessuali adottano dei bambini che sono già privati dei loro genitori biologici, allora li si priva di un padre e di una madre una seconda volta. L'adozione non è un diritto degli adulti, serve a donare dei genitori ai bambini che non ne hanno, ma oggi non è più così".
Sono posizioni sagge, ma anche coraggiose. Le stesse di Xavier Bongibault, presidente di "Plus gay sans mariage", che si definisce ateo.
Lui, secondo quanto riportava ieri "Avvenire", ha fatto una dichiarazione scioccante, riferendo di aver ricevuto perfino minacce: "La verità è che c'è una volontà di far tacere gli omosessuali. La maggioranza della comunità omosessuale s'infischia totalmente del progetto di legge".
Anche l'ex premier socialista Lionel Jospin ha una posizione critica e ha dovuto ricordare ai suoi compagni che il mondo è popolato di uomini e donne, non di omosessuali ed eterosessuali.
Del resto sua moglie Sylviane Agacinski, che è una famosa psicoanalista e femminista, è una delle personalità del mondo laico che più decisamente si oppongono alla "rivoluzione" di Hollande.
Fra i promotori della manifestazione questa Francia laica si trova rappresentata per esempio dalla socialista Laurence Tcheng, con l'associazione "La gauche pour le mariage républicain", che sbandiera il Codice civile per opporsi al progetto di Hollande e al metodo scelto dal governo che sta imponendo alla Francia questa trovata senza alcun vero dibattito e senza ascoltare il popolo francese, che, nei sondaggi, è in maggioranza contrario.
Il governo indispettito è così nervoso che il ministro dell'educazione nazionale Peillon è stato protagonista di una vera gaffe, dal momento che si è scagliato contro il segretario per l'insegnamento cattolico il quale aveva invitato le scuole superiori cattoliche a organizzare dibattiti, se richiesti dagli studenti, per approfondire il tema delle nozze gay.
In barba alla democrazia e al confronto il ministro ha fatto sapere che è "inopportuno" e lo ha fatto "usando toni che hanno fatto parlare di censura e di ingerenza autoritaria", come scrive Nicoletta Tiliacos sul "Foglio".
Ovviamente alla manifestazione di oggi partecipa in massa pure il popolo di centrodestra che si rallegra di questa sollevazione popolare contro il presidente socialista.

LA GRANDE VOCE DELL'EBRAISMO
Ma le prese di posizioni che più hanno impressionato, oltre a quelle dei vescovi cattolici, sono venute dalle altre confessioni religiose, da voci autorevoli come il rettore della grande moschea di Parigi, Dalil Boubakeur e dal gran rabbino di Francia, Gilles Bernheim.
Quest'ultimo ha scritto un documento, sulla paternità, la maternità, l'unione dell'uomo e della donna e la figliolanza (contro la filosofia del "gender" e quindi la trovata hollandiana), che ha entusiasmato papa Benedetto XVI, il quale nel suo recente discorso alla Curia lo ha definito "un trattato accuratamente documentato e profondamente toccante".
Anche lo storico Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della sera ha segnalato l'importanza storica del documento di Gilles Bernheim.
Il Gran Rabbino è tornato a parlare il 7 gennaio scorso con una intervista al quotidiano cattolico "La Croix" dove, fra le altre cose, dice "abbiamo perso la comprensione, insieme teorica e pratica, di quello che è il senso morale".
E questo ci rende incapaci pure di fronteggiare la crisi: "Le democrazie liberali occidentali sono mal equipaggiate per farsi carico dei problemi dei più indigenti tra le vittime della crisi. Non perché non si preoccupano della povertà, ma perché hanno adottato meccanismi che emarginano le considerazioni morali. Per questo le loro politiche sociali diventano sempre più tecnocratiche e gestionali".
I governi non fanno più riferimento "a una nozione di bene", dice il Gran rabbino, perciò "al di là di offrire la possibilità di fare ciò che ci piace (e che possiamo pagare) la politica e l'economia odierne non hanno un granché da dire sulla condizione umana. Abbiamo bisogno di ritrovare una tradizione più antica".
Parole sagge, che dovremmo meditare anche noi, in Italia. Perché il duo Bersani-Vendola, se vincerà, sembra voler portare l'Italia nella direzione di Hollande e Zapatero.
Così, dopo aver visto le tragedie del socialismo reale, subiremo i disastri del socialismo surreale.

Fonte: Libero, 13/01/2013

2 - ANCHE IN ITALIA SIAMO CONTRO IL MATRIMONIO GAY
Ecco il mio intervento, davanti all'ambasciata francese a Roma, contro la legge sul matrimonio omosessuale e le adozioni per le coppie di persone dello stesso sesso
Autore: Costanza Miriano - Fonte: Blog di Costanza Miriano, 13/01/2013

Volevo per una volta travestirmi da retore, fare un'invettiva, magari cominciando con "Quo usque tandem Gallia abutere patientia nostra?", ma mi sono resa conto che sarei stata ridicola.
Noi non siamo qui per insegnare niente a nessuno, tanto meno come si fa i genitori. Se io e mio marito avessimo fatto un solo errore al giorno per ogni figlio, avremmo già sbagliato circa quattordicimila volte. Ed è un'ipotesi ottimistica. In più ancora la strada è lunga, hanno dai sei ai tredici anni. Abbiamo un ampio margine di peggioramento.
Quindi non sono qui per salire in cattedra o fare la lezione a nessuno.
In particolare io mi sento sempre in difetto rispetto a quelle madri devote che non permettono che neanche una molecola di cibo non biologico tocchi le mascelle dei loro figli. È giusto preoccuparsi che organismi geneticamente modificati possano fare male ai nostri figli. E va bene.
Però c'è anche un'ecologia dell'uomo. Forse dovremmo riservare almeno almeno la stessa attenzione a questo. L'uomo doc, o dop, insomma, l'uomo di origine controllata è creato maschio o femmina, e non lo può scegliere, questo. Maschio e femmina, insieme trasmettono la vita. E anche questo è un dato che non si può cambiare.
Di fronte a chi vuole cambiare il genoma umano noi, senza polemizzare, senza accusare, senza davvero sentirci migliori di nessuno, vogliamo dire che il progetto originario sull'uomo è un altro. Maschio e femmina. Cosa molto buona agli occhi del Padre. E anche noi tocchiamo con mano ogni giorno che è bene che ci siano un uomo e una donna, che fanno il padre e la madre. Con i loro talenti. Maschio e femmina.
L'identità sessuale non ce la scegliamo, ci è donata, e queste sono le regole del gioco. La libertà non è scegliere se essere maschio o femmina, è giocare con le carte ricevute come si vuole, ma non cambiare le carte in tavola, perché così non si rispettano le regole.
 A volte i miei figli mi chiedono: se un compagno non rispetta le regole che devo fare? Gli meno o lo dico alla maestra? Io rispondo: menare no, sarebbe meglio di no (ma se proprio devi menare, mena piano). La cosa migliore, se vedi un amichetto che sbaglia, è che tu lo dica direttamente a lui.
Ecco, noi diciamo agli omosessuali che vogliono adottare che stanno sbagliando: se un bambino ha due padri è orfano di madre. Se ha due madri è orfano di padre, ed essere orfani è una cosa brutta. Punto.
Quando uno è infantile pensa che le regole siano un obbligo, ed è insofferente. Se riusciamo a diventare adulti, ma adulti davvero, capiamo che le regole sono un regalo per noi, sono le istruzioni per essere felici.
Queste regole adesso sono messe in discussione, in particolare dalle teorie di genere, che sostengono che prima che maschio e femmina siamo esseri umani. Ma l'essere umano assessuato non esiste, è un'astrazione. Essere maschio e femmina ci dice cose profondissime di noi, parla delle differenze, e di come sia entusiasmante diventare una sola carne. Le teorie di genere invece mettono i due generi, come dicono loro, in competizione sugli stessi campi, e generano appunto conflitti. Io posso dire che ho ricevuto davvero ormai migliaia di lettere di persone che si sono riappropriate della loro vocazione – maschile o femminile – e hanno deposto le armi contro l'altro sesso, imparando a valorizzare la differenza. Mi hanno scritto in tante amo di più mio marito, e lo capisco. Qualcuno ha scritto Amo di più mia moglie, molti di meno perché gli uomini non scrivono volentieri.
Accogliere l'altro che sta di fronte a noi con rispetto è come imparare a ballare insieme. Come Ginger e Fred. Uno col frac, una col vestito di piume di struzzo. Fred Astaire e Gene Kelly, insieme, non ci avrebbero dato la stessa emozione. Insomma, Gene Kelly era bravissimo, ma le piume di struzzo su di lui non avrebbero fatto lo stesso effetto.

Fonte: Blog di Costanza Miriano, 13/01/2013

3 - LA FRANCIA TASSA I SUPER-RICCHI AL 75% E L'ATTORE DEPARDIEU FUGGE IN RUSSIA
Hollande è convinto che i soldi stiano meglio in tasca allo Stato che ai privati perché lo Stato, che è più buono di Dio, li distribuirebbe ai meno fortunati: ma questa dello Stato-papà l'abbiamo già vista ai tempi dell'Urss e non ci pare che sia piaciuta a nessuno perché si chiama, in verità, totalitarismo
Autore: Rino Cammilleri - Fonte: La nuova Bussola Quotidiana, 09/01/2013

Stravagante destino, quello della Russia: da paradiso dei proletari a paradiso dei super ricchi. Oggi i poveri di questo mondo vogliono andare in America, ma i ricconi, nuovi perseguitati, chiedono asilo a Putin. Si creerà un nuovo mondo bipolare, con i poveri a Occidente e i satrapi a Est? Ci sarà una nuova guerra fredda combattuta a colpi di quarti d'ora d'odio orwelliani?
Giratela come vi pare, eccoci qui, ancora una volta, dopo un secolo, a parlare di Orwell, Russia, America, ricchi & poveri. Niente, non ce ne libereremo mai. Crollano i muri e si ha semplicemente un'osmosi: i poveri vanno da Est a Ovest e i ricchi ne prendono il posto.
Vendola promette sfracelli per i ricconi se comanderà lui, garantisce loro l'inferno come il generale Meridio Massimo, poi declassato a semplice gladiatore: «Al mio segnale scatenate l'inferno». In Francia, Hollande tassa al 75% chi ha più di un milione, assolutamente convinto, da buon socialista, che i soldi stanno meglio in tasca allo Stato che ai privati, perché, per definizione, i privati li userebbero male, mentre lo Stato, che è più buono di Dio, li distribuirebbe ai meno fortunati.
Questa dello Stato-Robin Hood l'abbiamo già vista ai tempi dell'Urss e non ci pare che sia piaciuta ad alcuno, neanche ai potenziali beneficati, cioè i poveri. In pratica, finisce che i soldi se li piglia la Casta-nomenklatura dopo averli levati ai ricchi, e ai poveri tocca il Gulag: prima erano solo poveri, poi diventano schiavi adibiti ai lavori forzati e gratis.
L'ideale sarebbe che lo Stato si levasse dai piedi del tutto, occupandosi solo, come ai bei tempi, di difesa, giustizia e ordine pubblico. Lo Stato-papà, che raccoglie tutta la ricchezza nazionale per distribuirla giudiziosamente a tutti i figli in parti uguali si chiama, in verità, totalitarismo, e la ricetta l'abbiamo già vista.
Invece, i posti felici sono - guarda un po' - quelli in cui i ricchi sono tassati poco; anzi, più ricchi sono e meno pagano. Come gli Stati Uniti e la Svizzera.
Perfino gli emirati e i sauditi, dove gli sceicchi viaggiano in Rolls Royce con le maniglie d'oro e legioni di ingioiellate concubine. Ed è in questi Paesi che i poveri vogliono andare e vanno, tanto che qualcuno di detti Paesi ha dovuto elettrificare i confini.
Ma l'odio dei comunisti per i ricchi è ormai un riflesso condizionato. Lo «psicologo dei lager», Viktor Frankl, l'ha studiato e gli ha dato un nome: invidia. Aveva visto coi suoi occhi i detenuti odiare a morte il vicino di branda che aveva il «privilegio» di una patata in più. Certi preti ammantano di vangelo quest'odio per il privilegio e lo chiamano «opzione per gli ultimi». I comunisti, meno ipocriti, lo dicono chiaro: togliere ai ricchi per dare... a chi? Ai poveri? No, a loro, autodesignatisi Burocrati Redistributori.
E loro redistribuiscono, sì, però prima, e abbondantemente, a quelli della loro fazione. E sappiamo in che cosa consista la redistribuzione comunista, almeno in Italia: concerti rock per l'Arci, gay-parades, sovvenzioni ai c.d. centri sociali, mostre faraoniche sul Che Guevara, convegni sulla Resistenza...
Il buon Gérard Depardieu, in Francia, coi suoi soldi aveva riattivato un numero cospicuo di botteghe storiche, ridotte sul lastrico dai mega-supermercati, facendo quello che lo Stato-mamma non avrebbe mai fatto. Ora i suoi soldi li porterà a Putin, l'unico capo degno di questo nome del continente, in un Paese dove il Gay Pride è fuorilegge perché corrompe i giovani e le blasfeme Pussy Riot sono giustamente al confino e a fare quel che non hanno mai fatto prima, lavorare.
Il tapino Hollande e il nostrano Vendola (uno è socialista e l'altro catto-comunista: la differenza qualcuno ce la vede, noi non riusciamo) sanno bene che tassare i super ricchi con aliquote confiscatorie rende al fisco molto meno che togliere cinque centesimi dalle tasche di ciascun cittadino. Sanno perfettamente che scoraggiare l'intrapresa è, per il fisco, fare come quello che si evirò per fare un dispetto alla moglie. Ma sono comunisti (catto o socialisti è lo stesso) e l'invidia sociale è il loro istinto pavloviano. Se si levassero il vizio, del resto, perderebbero completamente l'unica ragione della loro esistenza. E l'unico modo che hanno, da sempre, per raccogliere voti.

Fonte: La nuova Bussola Quotidiana, 09/01/2013

4 - YOGA E CRISTIANESIMO SONO INCOMPATIBILI
Reiki, Tai Chi e discipline orientali promettono di essere benefiche, ma in realtà sono un cavallo di Troia a causa della loro dannosa infiltrazione spirituale (VIDEO: Budda in fila indiana)
Autore: John Flynn - Fonte: Zenit, 03/12/2012

La popolarità dello yoga e di altre filosofie orientali e metodi di meditazione è enormemente cresciuta negli ultimi anni. Permane, tuttavia, l'interrogativo su fino a che punto queste pratiche siano compatibili con il cristianesimo.
L'ultimo contributo al dibattito su questo tema è un libro pubblicato da un religioso lasalliano australiano, Max Sculley, intitolato Yoga, Tai Chi, Reiki: A Guide for Christians (Connor Court Publishing).
Queste tecniche sono ampiamente raccomandate come utili per il fitness e per il relax e, a prima vista, pochi avrebbero elementi per giudicarle male, afferma monsignor Julian Porteous, vescovo ausiliario di Sydney, nella prefazione al saggio. Tuttavia, ammonisce il presule, "il mondo in cui viene introdotto il neofita è avverso alla fede cristiana".
Se da un lato le pratiche in questione, ad un approccio superficiale, promettono di essere benefiche, in realtà esse sono "un cavallo di Troia a causa della loro dannosa infiltrazione spirituale".
Fratello Sculley spiega che uno dei principali problemi sta nella promozione di stati di coscienza alterati. Si tratta di una pratica designata a portare le persone a sperimentare un senso di unità con il cosmo e il divino e stimola un sentimento di beatitudine. Assieme a ciò, tuttavia, porta con sé pericoli che vanno dall'instabilità mentale all'influenza demoniaca.
Molti cristiani che praticano yoga, tai chi e simili discipline, lo fanno senza alcun desiderio di abbracciare la filosofia ispiratrice o le credenze spirituali, tuttavia, commenta l'autore, le tecniche di alterazione della mente provocano seri rischi spirituali.
Nella sezione sullo yoga, Sculley spiega che è esso inestricabilmente connesso con i principi religiosi dell'induismo, che è in contraddizione con il Cristianesimo in vari punti fondamentali.

KARMA
Il panteismo, la dottrina della reincarnazione e l'idea che questa vita mortale non valga la pena di essere vissuta sono solo alcuni degli aspetti anti-cristiani dello yoga. Il Karma, aggiunge fratello Sculley, è un concetto assolutamente anti-cristiano, dal momento che include il concetto di una severa giustizia basata su un dio impersonale, senza alcuno spazio per il perdono o la pietà.
"Ciò è in totale contrasto con il Cristianesimo nel quale Gesù Cristo, attraverso la sua sofferenza, morte e resurrezione, ha espiato per i nostri peccati", commenta l'autore. Inoltre, il principio dello yoga, secondo cui l'unica realtà possibile è l'essenza divina in tutte le cose create e che qualunque cosa sia visibile è solo un miraggio passeggero, è in netto contrasto con il principio cristiano di un cosmo creato da Dio.
Fratello Sculley cita uno dei più noti esegeti dello yoga, Deepak Chopra, secondo il quale la pratica regolare di questa disciplina orientale può portare ad un cambiamento nella mente e nelle emozioni.
Riguardo al tai chi, l'autore afferma che si tratta di una disciplina troppo spesso considerata come un semplice mezzo di riduzione dello stress o di conseguimento di una buona salute. In comune con ciò che anima lo yoga, comunque, esso include gli stati di coscienza alterata e l'illusione di poter diventare divini.
Gli istruttori di tai chi, spiega Sculley, affermano che è basato sulla filosofia del taoismo e non sulla religione. Ciò che non è spiegato, aggiunge lo studioso, è che la filosofia taoista è essa stessa un sistema di principi religiosi che sono in conflitto con i principi del Cristianesimo.
Il chi è presentato come una sorta di forza vitale ma, secondo la filosofia che lo anima tutte le cose create sono manifestazioni divine del chi e lo scopo ultimo del tai chi è permettere a chi lo pratica di diventare divino.
Fratello Sculley aggiunge che il Taoismo cerca di spiegare tutta la realtà in termini di Ying e Yang. Ciò significa che non vi sono assoluti morali, tutto  è relativo e le definizioni cristiane di bene e male non trovano posto.
"Anche se qualcuno cerca di prendere le distanze dalla filosofia chi, le tecniche incluse in questa meditazione in movimento sono tali da alterare in modo significativo lo stato di coscienza di chi ne fa pratica", afferma l'autore.
Alcuni cristiani, ammette Sculley, non accettano la filosofia ispiratrice né qualsiasi altra tecnica di alterazione della mente. "Qualunque maestro di tai chi deplorerebbe una versione così impoverita dell'arte", che non sarebbetai chi ma una sorta di ginnastica ritmica.

GUARIGIONE
Il Reiki è un'altra diffusa pratica, presentata come tecnica guaritrice. Il vocabolo si compone di due parole giapponesi che letteralmente significano "energia divina universale".
Esso comprende una credenza panteistica e l'affermazione che tutti gli umani hanno la capacità di diventare divini. Inoltre, il Reiki sostiene la reincarnazione e il concetto di divinità suprema, concetto profondamente diverso dalla fede cristiana.
La guarigione cristiana, spiega Fratello Sculley, ha luogo in una atmosfera di fede nel potere guaritore di Cristo ed è accompagnata dalla confessione dei peccati. Nel Reiki non è richiesta alcuna fede e il peccato e il male non esistono.
Non per nulla, aggiunge lo studioso, nel 2009 la Conferenza Episcopale degli USA ha pubblicato un documento in cui si spiega che la guarigione Reiki non ha nulla di cristiano e contiene gli elementi di un'altra religione.
Il libro di Fratello Sculley stimola una profonda riflessione su cosa vi sia dietro a pratiche che sono ampiamente accettate da molti cristiani, inconsapevoli di ciò che rappresentano.

[Traduzione dall'inglese a cura di Luca Marcolivio]

Nota di BastaBugie: nel seguente video dal titolo "BUDDA IN FILA INDIANA" (durata: 1 ora e 27 minuti) si può vedere la conferenza di Padre François Dermine su yoga, meditazione zen e molto altro.


https://www.youtube.com/watch?v=f_wwWewF6Yw

Fonte: Zenit, 03/12/2012

5 - RIFLESSIONE PACATA SUL FEMMINICIDIO E SUL PARROCO DI LERICI
Se si volessero davvero denunciare gli omicidi dei più deboli, gli oltre 5 milioni di bambini uccisi con l'aborto dovrebbero essere la priorità: evidentemente vogliono darci di nascosto una chiave di lettura del mondo
Autore: Costanza Miriano - Fonte: Blog di Costanza Miriano, 11/01/2013

Vorrei provare a fare una piccola riflessione sul delicato tema del femminicidio (che brutto neologismo), senza alcuna pretesa di essere risolutiva; magari, ecco, provare a spostare un po' lo sguardo, a vedere se dietro c'è qualcosa su cui ragionare. Perché "davanti" – insomma, a ragionare sul fatto in sé – non c'è molto da discutere. Uccidere è sempre una cosa sbagliata, terribile. Ancora più orribile quando la vittima è oggettivamente più debole del carnefice.
Non si capisce se il fenomeno sia in aumento, e non vorrei entrare nel balletto delle cifre, perché ogni fonte dà una sua lettura dei dati. Comunque, anche se una sola donna venisse uccisa da un uomo, sarebbe sempre un numero troppo elevato, ed è giusto e sacrosanto che si denunci, stigmatizzi, condanni. Non c'è nessuna condotta da parte di una donna, neanche la più libera, scollacciata, egoista, odiosa, che giustifichi un uomo che finisca per ucciderla. Punto. Non c'è da discutere: è un comandamento di Dio, e questo tronca ogni argomento.
Quello su cui forse ci si può interrogare è sul perché l'informazione dia un risalto davvero molto elevato a questo tipo di episodi, anche a scapito di molti altri di pari gravità e maggiori dimensioni. Pur non essendo una grande firma, lavoro nell'informazione da abbastanza anni – oltre quindici – da avere capito con molta chiarezza che i meccanismi che rendono un fatto notizia, e un altro no non sono criteri assoluti (se il criterio assoluto fosse denunciare gli omicidi fatti a danno di vittime più deboli, mi sembra evidente che gli oltre cinque milioni di bambini uccisi dalle loro mamme solo in Italia da quando esiste la 194 dovrebbero essere la priorità) ma dettati da una chiave di lettura del mondo.
Qui la chiave, il vero tema, in realtà, il vero ordine del giorno è la visione della sessualità e del rapporto tra i sessi, e questo tra l'altro è legittimo, perché il tema è importante. Dare risalto al femminicidio può alla fine servire in qualche modo a dire che donne e uomini devono poter essere liberi di vivere la loro sessualità come desiderano, se vogliono anche senza vincoli. Il pensiero dominante vuole "normalizzare" il sesso, renderlo il più possibile simile a una forma di attività fisica che non riguardi, come invece è in verità, concetti incisi nella parte più profonda di noi, concetti di purezza e contaminazione, inviolabilità e profanazione, come dice Roger Scruton. Il desiderio liberato da vincoli morali è uno stato d'animo nuovo ed estremamente artificiale. In realtà l'intimità sessuale, che è sacra e che è ciò a cui Dio ha affidato la trasmissione della vita, è una visione magnifica e sconvolgente. Può essere sublime o terribile, ma non potrà mai essere neutra, né per l'uomo né per la donna. Con il sesso noi diciamo all'altro, all'altra, io sono tua, sono tuo. Se poi questa non è la verità, se la vita dice un'altra cosa, può succedere che in alcune persone si scatenino istinti incontrollabili. Non dico affatto che questo sia giusto, ma è un dato di fatto: l'essere umano è fatto così, e anni di pressioni culturali non sono riusciti a cambiarne la struttura profonda. E così succede che a volte certi uomini non riescano ad affrontare la condotta di certe donne. Non dico che abbiano ragione, dovranno pagare su questa terra e dopo vedersela con Dio, per quello che hanno fatto. Però c'è una zona sacra, che porta l'uomo e la donna in un territorio sconosciuto, quello del desiderio, un territorio che liberato da vincoli morali può essere distruttivo.
La cultura dominante invece tenta in tutti i modi di abbattere il recinto del tempio della trasmissione della vita, e di tagliare tutti i vincoli che appunto legano il sesso all'unione indissolubile tra due anime che tentano per tutta una vita di diventare una sola carne. È questo che dicono i loro corpi, e questo dicono – con i loro corpi fatti di geni e cellule impastati inscindibilmente – i figli che nascono da quell'unione. E infatti tante volte all'origine di fatti di violenza ci sono storie di figli negati, contesi, portati via. Tante altre volte c'è solo un desiderio prevaricatore dell'uomo, e donne totalmente estranee, lo so. Tutte, comunque, tutte lo ripeto, vittime. Quindi, per l'ultima volta: non era per giustificare, ma solo per provare a capire.

Nota di BastaBugie: ci viene segnalato da un lettore che il parroco del famoso volantino è quello di san Terenzo, e non di quello di Lerici, come riportato da tutti i giornali.

Fonte: Blog di Costanza Miriano, 11/01/2013

6 - PRIVILEGIARE LA SCUOLA STATALE LASCIANDO SENZA TUTELE LA SCUOLA LIBERA? UN GRAVE ERRORE
Eppure è stata la Chiesa ad alfabetizzare l'Europa ed inoltre la scuola paritaria fa risparmiare allo Stato 6 miliardi all'anno
Autore: Francesco Agnoli - Fonte: Il Foglio, 06/12/2012

Si discute, in questi tempi, della scuole paritarie. Sembra che la scure dell'Imu debba calare anche su di loro, con effetti devastanti. L'argomentazione dei contrari è semplice: le scuole paritarie, che offrono un servizio pubblico, fanno risparmiare allo Stato sei miliardi di euro l'anno. E' giusto ricordarlo, a tutti coloro che, mentendo, affermano che le scuole paritarie toglierebbero soldi all'istruzione pubblica. Giusto, dicevo, ma troppo poco. Se ormai non apparisse polemico sostenere che la neve è bianca, si dovrebbe ricordare una verità storica evidente: è la Chiesa, da cui ancora oggi originano la gran parte delle paritarie, che ha educato e alfabetizzato l'Europa. Negarle oggi il diritto di continuare a lavorare nel campo dell'educazione significa compiere un delitto, quantomeno di irriconoscenza, contro la propria storia.
Vediamo, brevemente, i fatti.
Con il crollo dell'impero romano, l'istruzione viene a mancare. Solo i monaci, indefessi lavoratori vivificati dalla virtù teologale della speranza, dopo aver arato e coltivato i campi, leggono, studiano e copiano nei loro scriptoria le opere antiche e moderne. Il monaco Cassiodoro, cui dobbiamo la sopravvivenza di gran parte della cultura medica pagana, verrà giustamente definito "il salvatore della civiltà occidentale". Analogo lavoro svolgono i monaci benedettini e quelli irlandesi, che Luigi Alfonsi ricorda essere stati "missionari, asceti, riformatori e poeti nello stesso tempo".
"Conoscitori del latino", con cui erano entrati in contatto tramite il latino ecclesiastico, gli irlandesi "educarono agli studi gli Angli", consigliarono ed istruirono alcuni sovrani, insegnarono a leggere le sacre scritture e i poeti antichi ai loro contemporanei. I monaci non solo copiavano i testi, ma civilizzavano le popolazioni barbariche, scrivendo per loro poesie, preghiere, grammatiche e dotando quei popoli di un senso della storia. Il venerabile Beda è riconosciuto come il "padre della storia inglese", mentre Gregorio vescovo di Tours scrisse l'Historia Francorum e il monaco Paolo Diacono la celebre Historia Langobardorum.
Chi educò i germani alla civiltà latina? San Bonifacio del Wessex, noto come "grammaticus germanicus" e Rabano Mauro, il praeceptor Germaniae. Il grande consigliere e ministro dell'istruzione di Carlo Magno? Il monaco Alcuino, organizzatore delle Schole palatine di Aquisgrana e Tours, e delle scuole dell'impero. Durante i secoli dell'alto medioevo l'istruzione è impartita dalle scuole monastiche e dalle scuole cattedrali, nelle quali si insegna il principio della fides quaerens intellectum, e che costituiscono l'antefatto delle Università.
In quelle stesse scuole si insegnano la teologia, la filosofia, la musica: dobbiamo al monaco Guido d'Arezzo l'invenzione del pentagramma e delle note, che rese lo studio della musica enormemente più rapido ed efficace. Quanto alle università, come racconta bene Leo Moulin, la Chiesa fornirà molti degli insegnanti più eccelsi, privilegi, sostegno economico e politico, collegi per i poveri e borse di studio. E la nascita del volgare italiano? La prima opera della nostra letteratura è una preghiera, il Cantico delle Creature di San Francesco; quanto a Dante, è la dimostrazione del fatto che la Chiesa e la fede sono all'origine della nostra tradizione letteraria. Dante si forma alla scuola del guelfo Brunetto Latini, ma ancor più presso gli studi teologici dei domenicani e dei francescani di Firenze; quanto ai libri, è la capitolare di Verona, una biblioteca ecclesiastica, a permettergli l'accesso ad una immensa quantità di testi altrimenti irreperibili. Anche Petrarca e Boccaccio, desiderosi di attingere alla classicità, potranno farlo solo recandosi nelle librerie dei monasteri (dalle quali, qualche volta, trafugheranno qualche testo raro e prezioso).
Se ci spostiamo più avanti nel tempo, è con il Concilio di Trento che nascono numerosi ordini religiosi dediti all'istruzione dei poveri, altrimenti destinati all'analfabetismo. Ricordo l'opera dei padri Somaschi e dei Barnabiti; quella degli Oratoriani e degli Scolopi di san Giuseppe Calasanzio, considerato il fondatore della scuola elementare popolare e gratuita (la prima nel 1597, a Trastevere); le scuole cristiane di Jean Baptiste de la Salle (XVII secolo), un altro pioniere dell'istruzione popolare e professionale in Europa. Per secoli sono quasi solo i religiosi a dedicare vita, energie, beni, per andare incontro alle esigenze intellettuali, religiose, lavorative del popolo. Sono loro a istruire i ciechi e i sordomuti, a prendersi in carico orfani e disadattati. Ma non solo: i barnabiti avranno, tra i loro alunni, Alessandro Manzoni; gli Scolopi Giouse Carducci e Giovanni Pascoli; i Gesuiti Cartesio, Torricelli, Volta, Galvani, Spallanzani...
Anche Ugo Foscolo e Giacomo Leopardi avranno come precettori dei sacerdoti, mentre, dopo di loro, non lo Stato, ma Teresa Verzeri, Maddalena di Canossa, don Ludovico Pavoni, don Giovanni Bosco... si occuperanno, delle ragazze e dei ragazzi orfani, abbandonati, dei vinti e degli sconfitti dell'età industriale.

Fonte: Il Foglio, 06/12/2012

7 - INDIA: DIETRO GLI STUPRI UNA SOCIETA' CONTRO LA DONNA
Migliaia di donne stuprate ogni anno, ma cosa dire dei milioni di femminicidi che vengono compiuti con gli aborti selettivi? La gran parte degli indiani li considera azioni condivisibili
Autore: Anna Bono - Fonte: La nuova Bussola Quotidiana, 08/01/2013

"Non dire a tua figlia di non uscire, di a tuo figlio di comportarsi bene": è quanto si legge su alcuni cartelloni inalberati durante le manifestazioni di protesta organizzate in India dopo lo stupro di gruppo della studentessa aggredita in un autobus a New Delhi lo scorso dicembre e in seguito deceduta per le lesioni riportate.
La frase è molto bella perché pone l'accento sulla responsabilità delle famiglie di educare i figli a un comportamento corretto e responsabile, rispettoso delle libertà e dell'integrità fisica e morale altrui, donne incluse. In tal senso contrasta positivamente con la decisione delle autorità della municipalità di Pondicherry di imporre alle studentesse di indossare d'ora in poi un soprabito ogni volta che escono di casa, per non dire delle esternazioni di un noto guru, Asharam Bapu, secondo il quale la poveretta avrebbe la sua parte di colpa per non aver chiesto pietà ai propri aggressori.
La domanda, però, inevitabile dato che si parla di India, è: quante persone, quante e quali famiglie insegnano ai figli a comportarsi bene? E, prima ancora, che cosa si intende per "comportarsi bene" nei confronti delle donne?
È inevitabile domandarselo perché se in India decine di migliaia di donne sono vittime di stupro ogni anno – e di sicuro i casi sono molti più di quelli denunciati – altre forme di violenza colpiscono decine di milioni di donne, con la differenza fondamentale rispetto allo stupro che, malgrado l'esistenza di leggi che proibiscono, gran parte della gente le considera invece non trasgressioni, non atti di devianza deprecabili, meritevoli di severe punizioni, ma istituzioni utili e azioni condivisibili. Si compiono tutte in ambito famigliare e sono ben note.
L'India, insieme alla Cina, è il paese in cui si uccidono sistematicamente, a milioni, le neonate, la cui nascita è accolta al pari di una disgrazia pensando all'onere di allevarle che culmina con il gravoso esborso della dote matrimoniale, un'istituzione proibita dal 1961, ma tuttora molto radicata e diffusa.
Le famiglie che non intendono dotare molte figlie o non se lo possono permettere – in considerazione anche dell'aumento degli importi richiesti negli ultimi decenni – ricorrono appunto all'infanticidio.
L'alternativa, da quando è possibile individuare il sesso del feto, è l'aborto che è diventato così frequente da indurre nel 1994 le autorità indiane a proibire ai medici di fornire questa informazione ai genitori (divieto peraltro spesso violato comunicando il sesso verbalmente). Va detto che, considerati i metodi usati per uccidere le neonate, l'aborto appare al confronto un atto clemente.
I contadini, ad esempio, sopprimono le neonate seppellendole vive, riempiendone la bocca di riso fino a strozzarle, soffocandole, ponendole davanti a un ventilatore che ruota ad alta velocità. Il primo metodo serve a cancellare ogni traccia della piccola uccisa, gli altri a simulare degli incidenti per evitare l'accusa di omicidio. Secondo un'indagine pubblicata nel gennaio 2006 dalla rivista scientifica Lancet in 20 anni gli aborti selettivi femminili in India sarebbero stati 10 milioni.
Oggi si parla di 50 milioni di femmine abortite e uccise dopo la nascita nell'arco di tre generazioni. L'istituzione della dote comporta altre conseguenze. Le famiglie cercano di accasare almeno alcune figlie a buon mercato, proponendole, ad esempio, a uomini molto anziani o costringendole a diventare terze e quarte mogli, e a maritarsi molto giovani per smettere di pesare sulla famiglia.
In India quasi metà delle donne si sposa prima di compiere 18 anni e non sono rari i matrimoni a 12-13 anni e anche prima. Il matrimonio combinato dalle famiglie, un'istituzione tipica delle società arcaiche, diventa così un'imposizione che consegna a forza delle spose bambine o quasi a uomini adulti spesso visti per la prima volta qualche giorno prima o il giorno stesso del matrimonio.
Le conseguenze dei matrimoni infantili sono note e tutte negative: innanzi tutto gli studi quasi sempre interrotti, le gravidanze precoci rischiose per la salute, uno stato permanente di dipendenza e sottomissione al marito e alla sua famiglia.
Succede inoltre che le famiglie concordino un pagamento rateale della dote da estinguere entro i primi anni di matrimonio. È normale allora che si verifichino ritardi nel versamento delle somme pattuite e può darsi che il pagamento dopo qualche tempo venga interrotto.
Ne derivano tensioni, maltrattamenti e violenze che possono culminare nell'omicidio della moglie, dissimulato da incidente domestico realizzato, ad esempio, cospargendola di liquidi combustibili e dandole fuoco.
Consapevoli di ciò, le autorità indiane hanno disposto che quando una donna muore per cause non naturali entro i primi sette anni dalle nozze si presuma un omicidio a causa della dote e si indaghi in tal senso. Ma ciononostante la maggior parte degli uxoricidi restano impuniti, in certi casi non vengono neanche denunciati.
Non meraviglia dunque che all'istituzione della dote sia correlato inoltre un elevatissimo tasso di suicidi tra giovani donne che temono il matrimonio a queste condizioni: un fenomeno riscontrato soprattutto nell'India meridionale dove i suicidi femminili sono dieci volte superiori alla media nazionale e tre volte più numerosi di quelli dei coetanei maschi.
L'India, va ricordato, è stato anche il paese del sati, l'istituzione che alla morte di un uomo richiedeva alla vedova di suicidarsi bruciando viva sulla pira funeraria del marito. Ma questo supplizio è ormai da tempo risparmiato alle donne indiane. Il sati è stato infatti proibito nel lontano 1829, quando l'India era una colonia britannica, dal governatore William Bentinck.

Fonte: La nuova Bussola Quotidiana, 08/01/2013

8 - LETTERE ALLA REDAZIONE: LE RECITE NATALIZIE CHE DIMENTICANO GESU'
I racconti dei lettori di BastaBugie sulle recite scolastiche che censurano il significato del Natale
Autore: Giano Colli - Fonte: Redazione di BastaBugie, 14/01/2013

Spett.le redazione di BastaBugie,
la mia esperienza conferma quanto detto dal Sig. Alberto.
Ho 31 anni, sono sposato e con 2 figlie (un terzo/a in arrivo!). Quest'anno mi ha molto rattristato la recita di Natale (si può davvero ancora chiamare così?) nella scuola materna (pubblica) di mia figlia più grande (4 anni).
I personaggi erano folletti, aiutanti di Babbo Natale e renne; il tema principale dello spettacolo era il confezionamento e la consegna dei regali. Della natività nemmeno l'ombra. Il tutto condito da una bellissima colonna sonora asettica (non sia mai che qualcuno si offende): "Imagine" di John Lennon, a mio avviso manifesto di relativismo, buonismo, pacifismo e tutti quegli "ismi" che celano abilmente un pensiero dominante tutt'altro che edificante. Che dire, il festival dell'appiattimento e della mediocrità.
Meno male che mia figlia ha avuto modo di testimoniare il Vero quando è stata interpellata; alla maestra che in classe ha chiesto cosa si festeggiasse a Natale, lei non ha avuto dubbi: la nascita di Gesù bambino.
Per quanto riguarda l'articolo 31 da voi citato, no comment: per la mia seconda figlia ho richiesto e ottenuto i "bonus bebè" della regione Lazio.
Sono arrivati a quasi 2 anni dalla richiesta: 450 euro in  voucher da 15 euro, da spendere solo in esercizi convenzionati, e che per di più impongono limitazioni ai beni acquistabili; solo omogeneizzati, pannolini o giocattoli di marche blasonate orientate al bambino (costosissime, ma comunque made in China). Omogeneizzati??? Mia figlia di due anni mangia bistecche più grandi delle mie!
C'è da dire che le limitazioni sono imposte dagli esercenti, più che dalla Regione: ma ci credo io, se i tempi di risarcimento della Regione agli esercenti superano i 7 mesi!!
Meno male che nella mia vita ho avuto modo di conoscere Dio, e Suo Figlio Gesù Cristo, imparando che non di solo pane vive l'uomo, ma soprattutto che la Provvidenza opera in modi veramente originali e gratuiti: altro che voucher.
Fabrizio

Cari amici di BastaBugie,
ho letto con attenzione l'articolo del 28/12/12 e devo riconoscere che è vero: l'anno scorso, anche nella mia scuola - mio malgrado - si è vissuta una desolante performance nella quale Gesù Bambino non è stato nominato neanche una volta (e la recita si è tenuta in una chiesa!!!).
Grazie per i vostri articoli.
Carissimi auguri.
Antonella

Cari lettori,
ecco i vostri racconti che rispondono all'appello di un nostro lettore pubblicato in questo articolo:
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=2588
Per quanto riguarda la canzone "Imagine" di John Lennon già avevamo pubblicato un articolo anche per mettere in guardia i sacerdoti visto che non sono rari coloro che chiedono di poterla suonare addirittura al loro matrimonio in chiesa. Ecco l'articolo chiarificatore da noi diffuso il 26 agosto 2011:
''IMAGINE'' DI JOHN LENNON: UTOPIA PACIFISTA INTRISA DI IDEOLOGIE TOTALITARIE
Inneggia a un mondo senza Dio dove finalmente vivere in pace: ma questo programma è già stato realizzato da comunismo e nazionalsocialismo... e non è stato un mondo migliore!
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=1880
Non si sa se ridere o piangere. In ogni caso c'è bisogno che i cristiani tornino ad essere il sale della terra. Gesù ci aveva avvertito che se il sale perde il suo sapore non servirebbe più a nulla. Tocca quindi a ciascuno di noi agire, ciascuno nel suo ambito, per ricristianizzare una società ormai allo sbando sotto tutti i punti di vista.

DOSSIER "LETTERE ALLA REDAZIONE"
Le risposte del direttore ai lettori

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Fonte: Redazione di BastaBugie, 14/01/2013

9 - OMELIA II DOMENICA TEMPO ORDINARIO - ANNO C - (Gv 2, 1-12)
Qualsiasi cosa vi dica, fatela
Fonte Il settimanale di Padre Pio, (omelia per il 20/01/2013)

Il profeta Isaia, nella prima lettura, ci parla dell'amore di Dio per il suo popolo e paragona quest'amore a quello di uno sposo per la sua sposa: «Sì, come un giovane sposa una vergine, così ti sposerà il tuo Creatore; come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te» (Is 62,5). L'amore di Dio per noi sue creature è davvero infinito, va al di là di qualsiasi immaginazione. La beata Giuliana di Norvich una volta fu presa dal desiderio vivissimo di conoscere quanto Gesù avesse amato gli uomini. Tanto insistette nella supplica, che Gesù volle esaudirla. La Beata dovette interrompere subito quella contemplazione perché vide che stava letteralmente per impazzire alla vista dell'amore di Gesù; e per tutta la vita ella accusò se stessa di aver commesso una vera pazzia a chiedere di conoscere l'immensità dell'amore di Gesù. Dio ha tanto amato le sue creature da farsi Lui stesso uomo e morire in Croce per loro. Gesù stesso disse una volta a santa Margherita Maria Alacoque che non riusciva più a contenere le fiamme della sua ardente carità.
Il Vangelo ci presenta l'episodio delle Nozze di Cana. Gesù e Maria sono invitati anche loro, probabilmente gli sposi erano loro parenti. E qui Gesù compie il suo primo miracolo, per intercessione della Madre sua. Il miracolo potrebbe sembrare come qualcosa di materiale: erano rimasti senza vino e Gesù viene incontro al loro imbarazzo. Ma c'è ben di più in questo miracolo. Con il cambiamento dell'acqua in vino Gesù ha voluto simboleggiare il passaggio dall'Antica alla Nuova Alleanza. La salvezza promessa nell'Antico Testamento ora si realizza con Gesù. Non era ancora giunta la sua ora, l'ora della Croce, della Redenzione, ma Egli vuole dare ugualmente un segno di questa salvezza ormai imminente.
La risposta di Gesù alla Madonna potrebbe sembrare quasi di disprezzo. In realtà era solo una prova. Ella era certa della Bontà e Misericordia del suo Figlio e disse ai servi: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela» (Gv 2,5). Come Lei, anche noi tante volte siamo provati nella fede e non vediamo il frutto sperato delle nostre preghiere, e tutto ci sembra inutile. Non scoraggiamoci, continuiamo a pregare. La preghiera non è mai inutile e solo in Paradiso scopriremo quante grazie abbiamo ottenuto senza che noi ce ne rendessimo conto.
La Madonna ha interceduto per ottenere il primo miracolo ed è sempre Lei, con la sua intercessione, ad ottenere ogni grazia da Gesù. Per cui Dante Alighieri diceva: chi vuol grazia e a Maria non ricorre è come chi vuol volar senz'ali. Ed è soprattutto con il Rosario che si ottengono una moltitudine di grazie.
Nella vita di san Giovanni Maria Vianney si racconta un episodio molto bello sulla potenza del Rosario. Una volta il Santo fu inviato a predicare in un paese. Per prima cosa egli chiese al parroco se tra i fedeli ci fosse qualcuno disposto a pregare intensamente. Il parroco gli indicò una povera mendicante, buona solo a dire Rosari. Il Santo avvicinò subito la poveretta e la pregò di voler recitare continuamente Rosari per tutto il tempo delle prediche. La mendicante ubbidì e le predicazioni andarono benissimo. Le conversioni si moltiplicavano e il Santo attestava con gran giubilo: «Non è opera mia, ma della Madonna invocata dalla mendicante con i Rosari».
L'episodio delle Nozze di Cana deve farci riflettere su un'altra cosa: ogni matrimonio deve essere benedetto dalla presenza di Gesù e di Maria. Il Signore benedice le famiglie dove si prega, dove si compiono bene i propri doveri civili e religiosi, dove si è fedeli agli impegni presi nel giorno del matrimonio, impegni che riguardano la fedeltà, l'indissolubilità e l'apertura al dono della vita. Purtroppo questi valori spesso vengono dimenticati e la famiglia, che giustamente è stata definita la cellula della società, è in crisi. Di conseguenza anche la società ne risente negativamente oggi più che mai. Si pone allora il dovere di pregare per le famiglie affinché ritrovino, nella fedeltà al Signore, la loro salvezza e felicità.
Termino questa omelia con la straordinaria testimonianza di una giovane mamma, di nome Maria Cristina, la quale nel 1995 preferì morire piuttosto che sopprimere la vita del bimbo che portava in grembo. A 18 anni venne operata di tumore e il male, purtroppo riapparve durante la sua ultima gravidanza. Aspettava il terzo figlio. Il dottore le consigliò di abortire, ma lei si oppose e preferì portare a termine la gravidanza. Diede alla luce un bel bambino che chiamò Riccardo. Lei intanto stava sempre peggio e si avvicinava alla morte. Prima di morire scrisse una lettera per il piccolo Riccardo, così che una volta cresciuto la potesse leggere. Tra le altre cose c'erano queste bellissime parole: «Riccardo, sei un dono per noi. Quando ti muovesti per la prima volta sembrava che tu mi dicessi: grazie, mamma, che mi vuoi bene! E come non potremmo non volertene? Tu sei prezioso e quando ti guardo e ti vedo così bello... penso che non c'è sofferenza al mondo che non valga la pena per un figlio. Il Signore ha voluto ricolmarci di gioia: abbiamo tre bambini stupendi. Non posso che ringraziare Dio perché ha voluto farci questo dono grande. Solo Lui sa come ne vorremmo altri...».

Fonte: Il settimanale di Padre Pio, (omelia per il 20/01/2013)

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