BastaBugie n�378 del 05 dicembre 2014

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1 INSEGNANTE DI RELIGIONE MOSTRA UN VIDEO SULL'ABORTO: LA SCUOLA LO SOSPENDE E, INCREDIBILE, ANZICHE' DIFENDERLO IL VESCOVO GLI REVOCA L'IDONEITA'
L'urlo silenzioso, di Bernard Nathanson, medico abortista, poi convertito e diventato prolife (VIDEO: L'eclisse della ragione)
Autore: Paolo Deotto - Fonte: Riscossa Cristiana
2 BARILLA, RIEDUCAZIONE GAY RIUSCITA AL 100%
... e vissero gay-friendly e contenti!
Autore: Luigi Santambrogio - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
3 PER UMBERTO VERONESI IL CANCRO E' LA PROVA CHE DIO NON ESISTE... MA SBAGLIA!
Auschwitz e cancro sono tragiche realtà, ma dietro a stelle e galassie c'è una logica e quindi un autore, cioè Dio (VIDEO: Conferenza di Zichichi)
Autore: Antonino Zichichi - Fonte: Il Giornale
4 RADIO MARIA PROSEGUE CON LE PURGHE
Dopo Gnocchi e Palmaro, De Mattei e Socci, ora è la volta del mite Gianpaolo Barra, direttore del Timone (noi di BastaBugie avevamo previsto l'espulsione di Socci con 4 mesi di anticipo)
Autore: Mauro Faverzani - Fonte: Corrispondenza Romana
5 CONFERMATA LA SCOMUNICA AL PRETE BRASILIANO CHE ESALTAVA L'AMORE GAY
Richiamato dal suo vescovo a ritrattare pubblicamente, l'ex sacerdote ha invece continuato a sostenere che gli atti omosessuali non sono peccato
Autore: Antonio Righi - Fonte: Libertà e Persona
6 INDOTTRINAMENTO DI STATO: DIRIGENTI SCOLASTICI DI TUTTA ITALIA AL CORSO DI RIEDUCAZIONE GAY
Full immersion organizzata dal Ministero dell'Istruzione per inculcare nei prèsidi la dottrina gender e renderla obbligatoria in tutte le scuole statali (il passo successivo sarà imporlo a quelle cattoliche)
Autore: Riccardo Cascioli - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
7 IL REAL MADRID, PER SOLDI, TOGLIE LA CROCE DALLO STEMMA
Per non urtare la sensibilità islamica del facoltoso sponsor anche lo storico stadio Santiago Bernabeu cambierà nome
Fonte: No Cristianofobia
8 LA TRAGEDIA DEL BAMBINO CURATO SOLO CON L'OMEOPATIA E MORTO DI POLMONITE
L'omeopatia può creare danni se la si utilizza al posto delle medicine quando il suo effetto placebo non basta a curare le malattie, quelle vere
Autore: Angela Cossu - Fonte: Tempi
9 OMELIA II DOMENICA DI AVENTO - ANNO B - (Mc 1,1-8)
Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri
Fonte: Il settimanale di Padre Pio
10 OMELIA SOLENNITA' IMMACOLATA CONCEZIONE - ANNO B - (Lc 1,26-38)
Colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio
Fonte: Il settimanale di Padre Pio

1 - INSEGNANTE DI RELIGIONE MOSTRA UN VIDEO SULL'ABORTO: LA SCUOLA LO SOSPENDE E, INCREDIBILE, ANZICHE' DIFENDERLO IL VESCOVO GLI REVOCA L'IDONEITA'
L'urlo silenzioso, di Bernard Nathanson, medico abortista, poi convertito e diventato prolife (VIDEO: L'eclisse della ragione)
Autore: Paolo Deotto - Fonte: Riscossa Cristiana, 28/11/2014

Oggi ne parlano tutti i giornali, anche se il fatto risale a un paio di settimane fa. All'istituto superiore Cardano, a Milano, un insegnante di religione, G. N., decide di mostrare alle sue allieve cos'è realmente un aborto, cos'è realmente l'uccisione di un essere umano nel grembo materno. Proietta in classe il famoso cortometraggio "L'urlo silenzioso", un film del 1984 che mostra nel dettaglio come, col permesso di leggi infami, si ammazza un bambino che ha il torto imperdonabile di non essere gradito.
Immagini crude, impressionanti? Certamente. Non c'è nulla di bello nel vedere un corpo che viene fatto a pezzi. "Per la prima volta guarderemo un bambino mentre viene dilaniato, smembrato, disarticolato, stritolato e distrutto dai gelidi strumenti d'acciaio dell'aborzionista".
Le cronache ci dicono che le allieve che hanno assistito sono di terza liceo scientifico. Ergo, hanno mediamente 16 - 17 anni. A questa età purtroppo le nostre giovani sono fin troppo svezzate a quelli che una volta si chiamavano i "segreti della vita". Del resto, anche giovani ben più giovani, fin dalle scuole per l'infanzia, sono ritenuti dal regime idonei a essere indottrinati, con teoria e con immagini, alle bellezze dell'onanismo e dell'omosessualità.

MA L'ABORTO NO, PERBACCO!
Anzitutto è un diritto, sacrosanto diritto, sancito da anni di "lotte" democratiche. E poi notoriamente la vita sessuale deve essere libera, spensierata, magari un tantino animalesca, per cui ci accoppia (almeno non parliamo di "amore", per cortesia!) quando e come capita, magari nei gabinetti di una discoteca. Se poi capita qualche disguido, beh, che problema c'è, un bell'aborto e tutto torna come prima. Le allieve sono scioccate dalle crude immagini: "Alcune di loro escono dall'aula sconvolte, incrociano un professore che esce da un'aula vicina, scoppiano in lacrime. «Così è troppo», si sfogano. La stessa cosa la diranno a casa i genitori. La prima a muoversi per capire cosa sia successo è la scuola, contattata dalle famiglie: dopo una settimana di indagini sull'accaduto, il preside Alfredo Petitto decide di sospendere l'insegnante".
Fin qui siamo ai ragionamenti della società (in)civile, e tutto scorre liscio come l'olio, perché se le premesse sono folli e malate, le conclusioni non possono che essere folli e malate. La società (in)civile pretende di uccidere, ma non sopporta che si mostri cos'è un'uccisione. Suvvia, siamo personcine delicate! Il preside ha difeso il sacro diritto dei giovani di non capire gli abissi in cui siamo ormai caduti.
Gli insegnanti di religione sono abilitati dal competente ufficio della Curia. Uno potrebbe dire: "La Chiesa ha sempre condannato l'aborto, lo ha definito 'crimine abominevole', quindi di certo difenderà questo insegnante. Forse che in Curia ignorano che ogni giorno in Italia si uccidono trecento (ripeto, trecento) bambini? Forse che ignorano che l'aborto è ormai entrato nella mentalità corrente e quindi bisogna fare di tutto per combattere questa mentalità omicida?"

INTERVENTO DA CONIGLI
In Curia di certo non ignorano cosa sia l'aborto, non ignorano la gravità dell'offesa a Dio e alla vita. Non ignorano nulla. Ma hanno deciso che difendere la Verità è troppo pesante, e poi c'è il rischio di diventare impopolari. Così, ecco l'intervento da conigli: «A seguito della segnalazione di alcuni genitori del liceo Cardano di Milano al preside dell'istituto - si legge nel comunicato della Diocesi - il 10 novembre il Servizio insegnamento della religione cattolica della diocesi di Milano ha avviato la procedura di revoca dell'idoneità all'insegnamento della religione cattolica del professore G.N. per il venire meno della necessaria "abilità pedagogica", ai sensi del canone 804 comma 2 del Codice di diritto canonico».
Perfetto. Siamo tutti d'accordo, un'azione comune tra Stato e Chiesa per la difesa della delicata sensibilità delle allieve del liceo scientifico Cardano. La difesa della Verità viene in secondo piano, capitolo "varie ed eventuali". Molto eventuale, per una Chiesa che ha abdicato, non da oggi, al suo ruolo. Del resto la stessa Curia ambrosiana aveva di recente fatto le sue "scuse" per un questionario nel quale si chiedeva agli insegnati di religione di segnalare le scuole nelle quali venivano insegnate le folli teorie del "gender".

LA CURIA DI MILANO HA TRADITO
Allora cerchiamo di avere almeno il coraggio di chiamare le cose col loro nome. La Curia di Milano ha tradito. Ha revocato l'idoneità a un insegnante sgradito al mondo, che ha usato modi decisi per far conoscere ai giovani la realtà del più spaventoso e incessante omicidio di massa che si consuma giorno per giorno, da decenni, che in Italia ha già causato sei milioni di vittime, e centinaia di milioni nel resto del mondo. Tradimento. Chi, se non la Chiesa cattolica, dovrebbe alzare la voce, "a tempo e fuori tempo", contro un tale disastro morale?
Le scuse dopo il questionario, il caso dell'insegnante di Moncalieri, ora il caso dell'insegnante di Milano. Torniamo a fare una proposta già fatta: aboliamo l'insegnamento della religione cattolica. Così,in queste condizioni, che senso ha? Almeno cerchiamo di non essere, oltre che vigliacchi, anche ipocriti.
All'Arcivescovo di Milano, Cardinale Angelo Scola, possiamo dire solo che siamo infinitamente tristi e turbati. Un gregge senza pastore può solo pregare il Signore, affinché mandi finalmente veri Pastori, veri uomini dotati di quel coraggio nella Fede che ormai sembra un ricordo del tempo che fu. Preghiamo perché Dio salvi questa Chiesa smarrita.

UN PRECEDENTE STORICO INTERESSANTE
La società (in)civile che si turba nel vedere cosa accade quando si esercita il "diritto" a uccidere, ci ricorda un precedente storico interessante. Nel corso del processo ad Eichmann, questi ebbe a dire che la decisione di "industrializzare" l'eliminazione degli ebrei – realizzata con i campi di sterminio e con la gassificazione – venne presa non solo per la "gran massa di lavoro", ma anche perché le continue fucilazioni di massa, anche di donne bambini, alla lunga, turbavano gli uomini delle SS. Interessante, vero? La volontà omicida dei nazisti era ben precisa, ma si voleva tutelare la sensibilità... Cambiano i tempi, non cambia mai la tattica del demonio "bugiardo e padre di menzogna".

Nota di BastaBugie: il video del professor Bernard Nathanson (il Pannella americano, poi convertito e diventato prolife) che il professore di Milano ha fatto vedere in classe risale al 1984 (durata: 30 minuti) e si può vedere a questo link
https://www.youtube.com/watch?v=Lqnw3x1URoo

Il seguente video di Bernard Nathanson (durata: 5 minuti) è più recente e mostra la procedura con immagini crude che fanno ben capire la gravità dell'aborto


https://rumble.com/vrmj37-laborto-spiegato-da-chi-ne-ha-praticati-migliaia.html
https://www.youtube.com/watch?v=YhWSLwZPJz0

Fonte: Riscossa Cristiana, 28/11/2014

2 - BARILLA, RIEDUCAZIONE GAY RIUSCITA AL 100%
... e vissero gay-friendly e contenti!
Autore: Luigi Santambrogio - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 21/11/2014

Visto cosa succede a fare i bravi, a muovere docilmente la coda e leccare gioiosamente la pantofola del padrone? Ci si guadagna sempre e alla fine arriva come premio un bel biscottone da sgranocchiare. Come nelle favole del Mulino Bianco. Il riferimento alla premiata ditta del mugnaio Banderas non è affatto casule. Anzi, è proprio il padrone del Mulino, Guido Barilla, uno degli eredi della famiglia Barilla che su pasta, biscotti, cornetti e merendine ha fondato il suo impero alimentare, a indossare oggi la museruola del cagnolino addomesticato. E a pigliare al volo il primo premio assegnato dall'Human Rights Compaign, una delle più importanti organizzazioni Lgbt, per la migliore azienda testimonial dei diritti gay del mondo.

RIEDUCAZIONE RIUSCITA AL 100%
La Barilla ha ottenuto "un punteggio perfetto", 100 punti su 100 nel Corporate Equality Index, la classifica delle aziende più gay friendly. Ce lo racconta Sandhya Somashekhar, la "social change reporter" del Washington Post che osserva: la Barilla «è passata da paria a testimonial dei diritti gay... Una giravolta», commenta la reporter, «che mette in luce come le aziende, che in genere evitano le controversie, sono sempre più costrette a prendere posizione nella battaglia culturale sui diritti gay e sul matrimonio tra persone dello stesso sesso – e come le forze pro-gay siano decisamente in vantaggio». La Bibbia del capitalismo mondiale, The Economist, l'aveva già capito due anni fa quando scriveva che «essere gay-friendly costa poco ed è utile per il business»
Barilla è il fulgido esempio di dove può arrivare la "rieducazione" dei nuovi padroni del vapore e di quanto convenga alle aziende lisciare sempre il pelo a chi ce l'ha più lungo. Oggi il potere ha il volto mascarato con i colori dell'arcobaleno e dei diritti a rovescio. Ricordate il caso del dottor Guido? Presidente del gruppo, dopo aver coraggiosamente proclamato che «mai faremo spot con famiglie omosessuali», di fronte alla sollevazione generale del Gay Village internazionale, si tagliò subito la lingua, pentendosi della gaffe planetaria e decidendo, per penitenza, di aderire a Parks, l'associazione no profit che aiuta le aziende a garantire pari opportunità ai dipendenti Lgbt. E per non farsi mancare nulla, istituì anche un Diversity and Inclusion Board (Comitato per la diversità e l'inclusione) sotto la guida di David Mixner, scrittore, esperto di strategie politiche, lobbista e attivista per i diritti civili, nominato da Newsweek il gay più potente d'America.
Il tipino una volta sbarcato a Parma dichiarò: «Sono lieto che Barilla abbia ricercato guida e consulenza all'esterno su questi temi fondamentali e sono onorato di essere stato coinvolto. Sono rimasto colpito dalla volontà del presidente e dell'azienda di ascoltare e imparare dai leader della comunità Lgbt e di lavorare per migliorare diversità, inclusione e uguaglianza». Disponibilità? Balle spaziali, in gioco c'erano solo affari e profitti, dato che l'accusa di omofobia rischiava di costare carissima al gruppo di Parma. Negli Usa il boicottaggio di Barilla fu sposato perfino dall'università di Harvard, che bandì il marchio dalle sue buvette, mentre le associazioni gay promuovevano prodotti di altri aziende. Nel suo cammino di conversione, Barilla andò pure baciare la pantofola di Laura Boldrini: con la presidente della Camera, l'imprenditore ebbe uno scontro durissimo, sempre sulle incaute dichiarazioni, ma poi tutto finì a spaghetti e champagne (è il solo frizzantino che la compagna Laura si degna di bere).

LE GIRAVOLTE DI BARILLA
Davvero una pasta d'uomo questo Guido Barilla: dopo aver sparato a salve per qualche ora si è arreso alla cagnara gay ed è uscito a mani alzate, tenendo botta giusto il tempo di permettere al suo ufficio marketing di calcolare i danni di quelle dichiarazioni. Strategia vincente, che ha dato ottimi risultati. L'azienda in un anno ha fatto una «marcia indietro radicale», racconta ancora il quotidiano americano «aumentando i benefit sanitari per i dipendenti transgender e le loro famiglie, donando soldi per le cause dei diritti gay e inserendo una coppia di lesbiche in un sito web promozionale». Guadagnandosi così il primo posto nell'Index di Human Rights e i complimenti delle associazioni Lgbt, considerato che ha sbaragliato la concorrenza di 781 imprese che avevano concorso all'ambito riconoscimento. In un anno, l'azienda di Parma ha fatto miracoli, ma soprattutto è riuscita nella difficilissima impresa di far dimenticare le gaffe anti gay del suo presidente.
É sempre il Washington Post a ricordarlo: la Barilla «ha esteso i suoi benefit sanitari in modo da includere il "transgender-related care". Ha istituito un accurato "diversity training" a cui saranno sottoposti tutti gli 8.000 lavoratori. Ha allargato le sue politiche anti-discriminazione per tutelare le persone gay e transgender. Inoltre l'azienda ha anche donato denaro alla Tyler Clementi Foundation, un'organizzazione contro il bullismo fondata dai genitori di uno studente gay della Rutgers University che si è suicidato». Quando si dice l'eccellenza italiana all'estero. Mancano solo gli spot con le coppie gay e lesbo, ma l'azienda ha già incaricato le migliori agenzie di pubblicità di studiarne la campagna. Così la "rieducazione" alla matriciana sarà finalmente completa.

GLI ALTRI PECORONI: TELECOM, VODAFONE, FINDUS, COOP, ECC.
Ma Guido Barilla non è il solo "capitano coraggioso" dell'imprenditoria italiana che si è messo a disposizione delle potenti lobby arcobaleno. Tra gli ultimi arrivati c'è Banca Intesa Sanpaolo, il primo gruppo creditizio in Italia e uno dei principali in Europa, dove qualche mese fa è stato siglato un accordo sindacale in base al quale tutti i dipendenti gay che si uniranno in matrimonio («certificato, religioso o civile, riconosciuto in Italia o in uno stato estero, il tutto senza l'obbligo della registrazione all'anagrafe italiana») avranno diritto al congedo matrimoniale identico a quello dei loro colleghi etero: due settimane regolarmente retribuite per andare in viaggio di nozze. Ma ci sono anche Telecom, Vodafone Italia, Findus, Coop Adriatica e pure l'Università di Bologna, che tempo fa ha concesso un permesso analogo a un suo ricercatore. Le grandi hanno fatto scuola e le piccole hanno seguito l'esempio. Come la Servizi Italia (servizi ospedalieri) e la Call & Call (call center) più che convinte che essere gay-friendly, come dice l'Economist, offre maggiori possibilità di guadagno perché attrae tanti consumatori dal forte potere d'acquisto. Pensiamoci bene quando decidiamo di farci du' spaghi: in giro ci sono tante marche di pasta e mica è detto che essere gay friendly vuol dire qualità. Anzi.

Nota di BastaBugie: ecco due articoli che abbiamo già pubblicato sul "caso Barilla"

LA DITTATURA GAY COSTRINGE BARILLA A SCUSE UMILIANTI
Aveva dichiarato: ''Non farei mai uno spot con una famiglia omosessuale... La famiglia a cui ci rivolgiamo noi è una famiglia classica" (DUE VIDEO: cosa aveva detto e le successive scuse)
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=2956

CARO BARILLA, LA MIGLIOR DIFESA E' L'ATTACCO!
Dovevi prendere esempio da Dan Cathy che, anche lui nel mirino della dittatura gay, invece di scusarsi, ha rilanciato le sue idee... e le vendite, invece di calare, si sono impennate
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=2994

IL COMMENTO DI RINO CAMMILLERI
"Dopo le ultime iniziative prese dal gruppo Barilla per diventare gay friendly a tutti i costi (costi cospicui, per giunta) mi sono convinto della bontà della pasta De Cecco, antica ditta meridionale che costa pure meno"

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 21/11/2014

3 - PER UMBERTO VERONESI IL CANCRO E' LA PROVA CHE DIO NON ESISTE... MA SBAGLIA!
Auschwitz e cancro sono tragiche realtà, ma dietro a stelle e galassie c'è una logica e quindi un autore, cioè Dio (VIDEO: Conferenza di Zichichi)
Autore: Antonino Zichichi - Fonte: Il Giornale, 18/11/2014

Alle nove del mattino del giorno dedicato alla celebrazione di tutti i Santi (primo novembre 1755), il terrore si abbatté sulla splendida e ricca capitale del Portogallo. Una serie di scosse telluriche seguite da inondazioni e incendi devastarono la splendida Lisbona: diecimila i morti e tre quarti delle case distrutte. La catastrofe sconvolse l'Europa e Voltaire concluse che questa era la prova della non esistenza di Dio.
Nel secolo scorso, la follia politica ha causato milioni di vittime innocenti. Auschwitz e cancro sono due esempi di tragiche realtà. Una dovuta alla follia politica del nazismo, l'altra alla natura. Perché Dio non interviene per evitare il ripetersi di tante tragiche realtà? Nel secolo in cui viviamo, la potenza distruttiva nelle mani dell'uomo potrebbe cancellare qualunque segno di vita su questo piccolo e indifeso satellite del Sole. Chi osservasse da una lontana galassia questa nostra navicella spaziale e ciò che in essa accade, dovrebbe concludere che la Terra deve produrre facilmente più esplosivi che cibo. Per ciascun abitante ci sono infatti migliaia di chili di potenza esplosiva e mancano quelle poche centinaia di chili di cibo per evitare che milioni di persone - ancora oggi - muoiano per fame.
Come se non bastasse, la potenza del calcolo elettronico è tale da poter mettere sotto controllo un numero di persone superiore a quello di tutti gli abitanti della Terra.

COME LA METTIAMO CON L'ESISTENZA DI DIO?
Se la nostra esistenza si esaurisse nell'immanente, il discorso sarebbe chiuso qui. Immanente vuol dire tutto ciò che i nostri cinque sensi riescono a percepire. Questi nostri cinque sensi sono il risultato dell'evoluzione biologica. C'è però un'altra forma di evoluzione che batte quella biologica: l'evoluzione culturale. L'evoluzione biologica della specie umana non avrebbe mai portato l'uomo a scoprire se esiste o no il supermondo, come facciamo al Cern. Né a viaggiare con velocità supersoniche. Né a vincere su tante forme di malattia che affliggevano i nostri antenati. La nostra vita media ha superato gli 80 anni e le previsioni vanno oltre i cento anni, grazie alla scoperta che il mondo in cui viviamo è retto da leggi universali e immutabili. Nel «libro della natura», aperto poco meno di quattro secoli fa da Galileo Galilei, mai una virgola è stata trovata fuori posto.
La speranza all'uomo del terzo millennio, solo la scienza e la fede possono darla. Questa speranza ha due colonne. Nella sfera trascendentale della nostra esistenza la colonna portante è la fede. Nella sfera immanentistica della nostra esistenza la colonna portante è la scienza.
Noi siamo l'unica forma di materia vivente dotata della straordinaria proprietà detta ragione. È grazie a questa proprietà che è stata inventata la memoria collettiva permanente, meglio nota come scrittura. È così che possiamo sapere cosa pensava Voltaire sulla catastrofe naturale che distrusse Lisbona. Ed è sempre grazie alla scrittura che i nostri posteri potranno sapere cosa stiamo facendo noi avendo a disposizione la logica rigorosa teorica (meglio nota come matematica) e la logica rigorosa sperimentale (meglio nota come scienza). La scienza ci dice che non è possibile derivare dal caos la logica che regge il mondo, dall'universo sub-nucleare all'universo fatto con stelle e galassie. Se c'è una logica deve esserci un Autore. L'ateismo, partendo dall'esistenza di tutti i drammi che affliggono l'umanità, sostiene che se Dio esistesse queste tragedie non potrebbero esistere. Cristo è il simbolo della difesa dei valori della vita e della dignità umana. Che sia figlio di Dio è un problema che riguarda la sfera trascendentale della nostra esistenza. Negare l'esistenza di Dio però equivale a dire che non esiste l'autore della logica rigorosa che regge il mondo. Tutto dovrebbe esaurirsi nella sfera dell'immanente la cui più grande conquista è la scienza.
La scienza però non ha mai scoperto nulla che sia in contrasto con l'esistenza di Dio. L'ateismo, quindi, non è un atto di rigore logico teorico, ma un atto di fede nel nulla.

Nota di BastaBugie: riproponiamo un video con una mirabile conferenza del professor Antonino Zichichi che dimostra che la scienza non è in contrasto con la fede, anzi la fede cattolica è all'origine della scienza


https://www.youtube.com/watch?v=sGzqfV_F2-U

Scopri i contenuti della conferenza di Antonino Zichichi andando al seguente link:
LA VERA SCIENZA NON PUO' ESSERE IN CONTRASTO CON LA FEDE
La scienza è nata per atto di fede in Colui che ha fatto il mondo
http://www.amicideltimone-staggia.it/it/articoli.php?id=29

Fonte: Il Giornale, 18/11/2014

4 - RADIO MARIA PROSEGUE CON LE PURGHE
Dopo Gnocchi e Palmaro, De Mattei e Socci, ora è la volta del mite Gianpaolo Barra, direttore del Timone (noi di BastaBugie avevamo previsto l'espulsione di Socci con 4 mesi di anticipo)
Autore: Mauro Faverzani - Fonte: Corrispondenza Romana, 21/11/2014

A parlare, ancora una volta, sono i fatti.
E' un fatto che il Corso elementare di Apologetica, rubrica del giornalista Gianpaolo Barra, direttore della rivista Il Timone, sia sparito all'improvviso dai palinsesti di Radio Maria, dopo tre anni ininterrotti di trasmissioni.
E' un fatto che l'agenzia on line Riscossa Cristiana abbia proposto una propria ricostruzione della singolare vicenda: Barra sarebbe stato cancellato dai palinsesti, per aver esitato ad eliminare dai premiati della scorsa Giornata del Timone, svoltasi a Modena, prima ancora dell'uscita del suo libro Non è Francesco, in cui lo scrittore senese mette dubbio la legittimità l'attuale Papa sia. Il direttore del Timone ha eseguito il perentorio "invito" giuntogli da padre Livio, depennando Socci dal programma, ma evidentemente non con la solerzia auspicata: non ci si sarebbero aspettati da lui esitazioni o tentennamenti. Insomma, una sorta di "epurazione tardiva", sgradita ai vertici di Radio Maria.
E' un fatto che Riscossa Cristiana non abbia ricevuto ad oggi, che si sappia, alcuna smentita ufficiale. [...] E' dunque da ritenersi una ricostruzione credibile, trovando oltre tutto più di una conferma? Una risposta affermativa costituirebbe senza dubbio un fardello pesante per l'emittente di Padre Livio, che già nel recente passato ha perso diverse voci importanti come quelle di Alessandro Gnocchi e di Mario Palmaro (quest'ultimo, peraltro, poco prima che morisse) e del Prof. Roberto de Mattei, oltre che dello stesso Socci. Una prassi, se confermata, "da ghigliottina", poco adatta a chi ambisca a definirsi «una voce cristiana nella tua casa»... Staremo a vedere.

Nota di BastaBugie: nella trasmissione di "Corso elementare di apologetica" del 13 settembre 2014 (l'ultima fatta prima dell'espulsione) Gianpaolo Barra aveva ricordato gli appuntamenti del Giorno del Timone della Toscana del 20 settembre, dove è stato consegnato il premio "Viva Maria!" a La nuova Bussola Quotidiana nella persona del direttore Riccardo Cascioli (per informazioni: www.amicideltimone-staggia.it) e il Giorno del Timone dell'Emilia Romagna del 27 settembre dove ancora annunciava il premio "Fides et Ratio" al giornalista Antonio Socci. Nonostante poi il premio non sia stato effettivamente consegnato, Gianpaolo Barra è stato escluso lo stesso dalle trasmissioni di Radio Maria.
Da notare che la trasmissione di Antonio Socci era stata eliminata dal palinsesto di Radio Maria a partire da giugno 2014. Noi di BastaBugie lo avevamo già previsto nell'edizione n.337 del 21 febbraio 2014 con il sottotitolo riferito a Padre Livio: "Dopo Gnocchi, Palmaro e De Mattei, farà fuori Antonio Socci?" (vedi link più sotto). Cosa appunto accaduta quattro mesi più tardi.
Per ogni approfondimento su questa triste vicenda si possono leggere gli articoli già pubblicati:
IL PAPA CHE PIACE ALLA GENTE CHE PIACE
Intervista a Gnocchi e Palmaro dopo l'espulsione da Radio Maria
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=2993
BILANCIO A UN ANNO DALLA RINUNCIA DI BENEDETTO XVI
A causa di questo articolo anche il direttore di Radici Cristiane e Corrispondenza Romana è stato purgato da Radio Maria
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3148
ECCO LA LETTERA DI PADRE LIVIO PER RIMUOVERE DE MATTEI DA RADIO MARIA
Dopo Gnocchi, Palmaro e De Mattei, farà fuori Antonio Socci?
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3155
LETTERE ALLA REDAZIONE: LE PURGHE DI PADRE LIVIO GETTANO UN'OMBRA OSCURA SU RADIO MARIA
I nostri lettori ci scrivono per dimostrare solidarietà a Palmaro, Gnocchi e De Mattei
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3216

DOSSIER "LETTERE ALLA REDAZIONE"
Le risposte del direttore ai lettori

Per vedere tutti gli articoli, clicca qui!

Fonte: Corrispondenza Romana, 21/11/2014

5 - CONFERMATA LA SCOMUNICA AL PRETE BRASILIANO CHE ESALTAVA L'AMORE GAY
Richiamato dal suo vescovo a ritrattare pubblicamente, l'ex sacerdote ha invece continuato a sostenere che gli atti omosessuali non sono peccato
Autore: Antonio Righi - Fonte: Libertà e Persona, 18/11/2014

Nel suo sito web e su vari social network aveva dichiarato che la Chiesa dovrebbe cambiare il suo insegnamento, accettando una maggior diversità e legittimità dei diversi generi sessuali (etero, omo e trans).
Si tratta di P. Beto, un (ex) sacerdote della diocesi di Barau (Brasile) che per questo era stato richiamato dal suo vescovo, Mons. Caetano Ferrari OFM, a ritrattare pubblicamente. Confessando "umilmente che aveva commesso un errore di interpretazione e esposizione della dottrina, la morale e i costumi insegnati dalla Chiesa". Era l'aprile del 2013.
Ma il P. Beto rinunciava al sacerdozio e rimaneva delle sue personalissime convinzioni, perché se la chiesa non cambia il suo insegnamento su questi temi, ha detto, "commetterà il peccato di non saper amare il prossimo". Insomma, una questione di misericordia.
La Santa Sede però in questi giorni ha confermato la scomunica di Roberto Francioso Daniel (ex P. Beto) per i suoi atti scismatici e eretici. "La decisione della Santa Sede, ha dichiarato, non cambia la mia vita e neanche la mia coscienza. Sono in pace e seguo quello che Cristo predicò. Se riflettere è un peccato, sono un peccatore".
Nell'agosto 2013, dopo la famosa frase di Papa Francesco sull'aereo di ritorno da Rio, il già ex P. Beto rispondeva alla BBC. "L'atto sessuale non è un peccato. Che due persone dello stesso sesso, che hanno un'intimità, che con libero consenso si danno piacere uno all'altro e forse anche esprimendosi amore... Questo sarebbe un peccato? Un peccato è un atto di disamore, di indifferenza. E l'indifferenza non è presente in un atto omosessuale. Leggi bene - diceva al giornalista BBC - Papa Francesco: "I gay non dovrebbero essere giudicati o emarginati".
E' superfluo ricordare il catechismo della Chiesa Cattolica a proposito dell'intrinseco disordine degli atti omosessuali, altro, ovviamente, è il discorso sul rispetto e l'accoglienza che sono dovuti alle persone "che sinceramente sono alla ricerca di Dio". Su questo l'ex padre brasiliano fa un po' di confusione, ma d'altra parte per lui Francesco è sì un papa "progressista, però moderato".

Nota di BastaBugie: per scoprire alcune recenti scomuniche leggi l'articolo seguente
PAPA FRANCESCO SCOMUNICA LA PRESIDENTESSA DI ''NOI SIAMO CHIESA'' CHE CELEBRA UNA MESSA-FARSA IN CASA PROPRIA
I mezzi di comunicazione non riportano la notizia (eccetto l'Ansa che però parla di prima scomunica dimenticando il prete australiano scomunicato perché a favore dei matrimoni gay)
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3278

Fonte: Libertà e Persona, 18/11/2014

6 - INDOTTRINAMENTO DI STATO: DIRIGENTI SCOLASTICI DI TUTTA ITALIA AL CORSO DI RIEDUCAZIONE GAY
Full immersion organizzata dal Ministero dell'Istruzione per inculcare nei prèsidi la dottrina gender e renderla obbligatoria in tutte le scuole statali (il passo successivo sarà imporlo a quelle cattoliche)
Autore: Riccardo Cascioli - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 25/11/2014

Dirigenti scolastici di tutta Italia convocati a Roma il 26 e 27 novembre. Scopo: una full immersion per imparare la "dottrina gender" e riproporla in tutte le scuole d'Italia. Così la dittatura omosessualista avanza a tappe forzate per conquistare la scuola e le nuove generazioni, in attuazione di quella "Strategia nazionale 2013-2015 per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere", che fu adottata dal governo Monti nell'aprile 2013 (decreto del ministro Fornero, sotto la cui direzione agiva il Dipartimento per le Pari Opportunità).

IL CORSO DI RIEDUCAZIONE
Il corso di formazione – ma sarebbe più corretto dire "di rieducazione" – è organizzato dal MIUR (Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca) e dall'UNAR (l'Ufficio Nazionale Anti-discriminazioni Razziali ormai votatosi alla diffusione dell'ideologia di genere) con la collaborazione del Servizio LGBT di Torino e della Rete RE.A.DY, ovvero la Rete nazionale delle Pubbliche Amministrazioni impegnate nella promozione dell'ideologia omosessualista.
È la più clamorosa smentita alla pretesa - espressa in una lettera al nostro giornale - del sottosegretario all'Istruzione Gabriele Toccafondi di scaricare la responsabilità di certi programmi "educativi" lontano dal proprio ministero. Ma è anche la dimostrazione della inattendibilità delle promesse del ministro Stefania Giannini che in un question time alla Camera lo scorso 5 giugno – secondo quanto riportato da Avvenire - aveva affermato: «Mai più gender nelle scuole». Erano i giorni dello scandalo al Liceo Giulio Cesare di Roma e del Liceo Muratori di Modena, il ministro Giannini aveva assicurato che «sarà evitato il ripetersi di tali eventi», di cui aveva attribuito la responsabilità proprio a quella "Strategia nazionale eccetera…", che oggi viene riproposta come fonte di questi corsi di formazione che hanno come obiettivo tutte le scuole di ogni ordine e grado.

SUI CONTENUTI DEI CORSI NON C'È ALCUN DUBBIO
sono divisi in cinque sezioni: la prima è curata dal Servizio LGBT di Torino (Torino è la città che funge da segreteria nazionale del RE.A.DY) e consiste nell'illustrazione della posizione dell'Italia quanto al riconoscimento dei diritti e delle politiche LGBT rispetto all'Europa (possiamo immaginare che dovremo muoverci rapidamente per metterci al passo con gli altri paesi). A seguire la presentazione dell'indagine ISTAT su "La popolazione omosessuale nella società italiana", finanziata dal Dipartimento per le pari opportunità (ovviamente con i soldi delle nostre tasse). Si passa poi a una lezione su "Lessico e stereotipi", vale a dire l'imposizione di un linguaggio gay-friendly così che già dalla scuola materna – tanto per fare un esempio - si dovrà insegnare che non c'è una sola famiglia, ma tante famiglie diverse (forse che la diversità non è una ricchezza?). E guai al bambino che dirà "papà" e "mamma" e a chi oserà ripetere quella terribile affermazione sentita in casa "Di mamma ce n'è una sola". E poi ancora un focus sul ruolo del MIUR e degli Uffici scolastici regionali in questa bella campagna di rieducazione nelle scuole, con «strumenti di governance per l'inclusione delle tematiche LGBT nel mondo della scuola» e presentazione della campagna "Tante diversità uguali diritti". Né potrebbe ovviamente mancare l'affronto del «fenomeno del bullismo omofobico e transfobico a scuola», tanto più che sono già pronte le linee guida in materia, come abbiamo scritto alcuni giorni fa.
Ma non è finita, perché altre due ore di lavoro saranno dedicate alla presentazione di "buone pratiche" realizzate con alcune associazioni LGBT in ambito educativo e scolastico, cui seguiranno tre workshop.

NESSUNO PUÒ SCAMPARE
Per chi va a scuola dunque non pare esserci scampo, il processo di trasformazione delle scuole in "campi di rieducazione" – espressione ripresa da papa Francesco – è ormai ben avviato. Fatta salva la possibilità di interventi politici che blocchino questa deriva, ai genitori che vogliono ancora esercitare il proprio diritto/dovere di educazione dei figli non resta che cercare tutele giuridiche per sottrarre i propri figli a lezioni non volute. Qui vi linkiamo due modelli di lettere – preparate dai Giuristi per la Vita, li trovate in fondo all'articolo - per chiedere per i propri figli l'esonero da eventuali lezioni "speciali" in questa settimana dedicata alla lotta contro la violenza e la discriminazione, ma anche nel corso dell'anno.
Resta un'ultima breve considerazione: si avvicina rapidamente il momento in cui saranno le scuole paritarie a entrare nel mirino. Si vincolerà l'eventuale contributo statale o comunale all'adozione o alla produzione di programmi che veicolano l'ideologia di genere. E molte scuole cattoliche si troveranno allora davanti all'alternativa: chiudere o adottare programmi "inclusivi" che contraddicono apertamente il Magistero della Chiesa. Forse bisognerebbe cominciare a pensarci.

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 25/11/2014

7 - IL REAL MADRID, PER SOLDI, TOGLIE LA CROCE DALLO STEMMA
Per non urtare la sensibilità islamica del facoltoso sponsor anche lo storico stadio Santiago Bernabeu cambierà nome
Fonte No Cristianofobia, 27/11/2014

Inutile star tanto a questionare: pecunia non olet, rispose Vespasiano a Tito, secondo la tradizione. Per questo lo scudo del Real Madrid splenderà ad Abu Dhabi senza la consueta croce, unita alla corona nella parte superiore del logo sin da quando il Club è stato fondato ovvero 112 anni fa. E tutto questo per non urtare la sensibilità islamica. Tanto rispetto umano, benché fuori luogo, non è gratis: lo si è capito chiaramente alla presentazione delle nuove carte di credito del Bnad, Banco Nazionale di Abu Dhabi. Sarà questo, d'ora in poi, a sponsorizzare la squadra iberica. Non a caso: si tratta del più grande istituto di credito degli Emirati Arabi Uniti. Così, tra raccattar fondi e ferire la sensibilità cattolica, il famoso Club calcisitico non ha avuto alcun dubbio: ha scelto i primi, infischiandosene della seconda.
A diffondere l'incredibile notizia, è stato il quotidiano sportivo on line Marca. Che ha precisato come l'accordo sia triennale. Il Presidente del Real Madrid, Florentino Perez, e l'amministratore delegato di Bnad, Alex Thursby, si son messi in posa dinanzi ad una targa gigante, ove si vede bene lo scudo modificato.
Anche perché l'accordo sottoscritto non riguarda soltanto la società calcistica, ma si estende allo storico stadio Santiago Bernabeu. Nome, che dovremo dimenticare, perché presto lo cambierà in Ipic Bernabeu oppure in Cepsa Bernabeu in ossequio al fondo d'investimento firmato con l'islamico IPIC-Petroleum Investment Company. Incredibile! L'identità è stata svenduta al prezzo di 400 milioni di euro, erogati nel corso dei prossimi 15, 20 anni al massimo.
Tra l'altro, il Presidente del Real, Pérez, ha precisato come non si tratti soltanto di un'intesa, bensì di «un'alleanza strategica con una delle organizzazioni più prestigiose al mondo. Spero che tale collaborazione - ha aggiunto - possa divenire un'alleanza stabile». Non è la prima volta che il Real Madrid si consegna alla finanza islamica: era già capitato l'anno scorso, quando intascò 130 milioni di euro dalla compagnia aerea Fly Emirates. Ma è la prima volta che, per questo, la società sportiva si è dimostrata disposta anche a mettere tra parentesi la propria identità ed a tradire la propria storia, le proprie radici, i propri valori.

Nota di BastaBugie: come riportato da Tempi il 28 novembre, "il cambiamento, per ora, sembra riguardare solo la carta di credito. Sul sito del club, infatti, il logo è rimasto invariato, versione araba inclusa. Anche sulle magliette il logo non è stato cambiato, sperando che non sia solo questione di tempo".
Per quanto riguarda lo stadio Santiago Bernabéu a cui si vorrebbe cambiare il nome, va ricordato che fu così chiamato in onore del presidente del Real Madrid Santiago Bernabéu. In questo stadio l'11 luglio 1982 si disputò la famosa finale del Campionato del Mondo di calcio dove l'Italia vinse sulla Germania per 3-1.
Il motivo per cui adesso si vuol cancellare il nome di Santiago è che questo santo non è altro che San Giacomo, meglio conosciuto dagli spagnoli come Santiago Matamoros che significa San Giacomo ammazza mori (a cui è dedicata una delle cattedrali più famose al mondo: Santiago de Compostela).
I mori erano i musulmani che avevano invaso quasi totalmente la Spagna; furono necessari ben sette secoli per ripulire la penisola iberica con la gloriosa Reconquista.
Per ben due volte San Giacomo è intervenuto per prestare soccorso all'esercito spagnolo e aiutarlo a cacciare i mori. La prima apparizione di San Giacomo viene fatta risalire all'840, quando il santo - in sella a un cavallo bianco - venne in aiuto del re delle Asturie, Ramiro I, e gli fece avere la meglio sull'emiro Abd al Rahman II. Il matamoros poi riapparve nell'859 a suo figlio Ordoño I, re di Galizia, che grazie alla sua presenza sconfisse Musa II.
Dopo questi due episodi Santiago divenne il simbolo della vittoria del cristianesimo sulla religione islamica e per questo è, ancora oggi, patrono di tutta la Spagna.
La Reconquista culminò il 2 gennaio 1492, quando Ferdinando e Isabella, "I Re Cattolici", espulsero dalla Penisola l'ultimo dei governanti musulmani. Qualche mese più tardi con la scoperta dell'America si aprirono nuovi enormi orizzonti per il cattolicesimo, ma questa è un'altra storia.

Fonte: No Cristianofobia, 27/11/2014

8 - LA TRAGEDIA DEL BAMBINO CURATO SOLO CON L'OMEOPATIA E MORTO DI POLMONITE
L'omeopatia può creare danni se la si utilizza al posto delle medicine quando il suo effetto placebo non basta a curare le malattie, quelle vere
Autore: Angela Cossu - Fonte: Tempi, 12/11/2014

Non aveva nessuna speranza, quando è arrivato in ospedale. Aveva quattro anni, ma pesava come un bimbo di due. Gastroenterite, broncopolmonite, funghi che gli consumavano la pelle e che il suo corpicino malnutrito non poteva combattere.
Il piccolo Luca è morto come si moriva nel medioevo, quando il cibo scarseggiava e la medicina non conosceva antibiotici e precise diagnosi, ma si affidava a intrugli di erbe o alle imposizioni delle mani di qualche stregone di campagna.
Tutto questo accade però nel 2011, in Puglia. Padre medico, omeopata. Due parole che fa venire i brividi vederle insieme. Perché se della medicina ci fidiamo, dell'omeopatia siamo ormai praticamente certi che non funzioni e possa addirittura creare danni se la si utilizza al posto delle medicine quando il suo "effetto placebo" non basta a curare le malattie, quelle vere.
Il bambino era stato cresciuto con una dieta inadeguata per la sua età, a base di vegetali, e all'arrivo in ospedale era palesemente sottopeso e denutrito. Ammalatosi, era stato curato con rimedi omeopatici e tisane. Acqua fresca per la polmonite che l'ha ucciso. Ad aggravare il quadro, una "sovrainfezione da miceti patogeni", ovvero quei funghi che crescevano su di lui e che l'avevano riempito di ecchimosi e croste (e anche per queste, i genitori non si sono affidati a nessuna cura della pericolosissima medicina ufficiale).
Una crisi dopo l'ennesimo sorso di "tisana al finocchio" (come riportato dai genitori), la corsa in ospedale, e poi il decesso dopo un'ora di inutili tentativi di salvarlo.
E i genitori che fanno? Denunciano i tre medici dell'ospedale che ne ebbero cura nei suoi ultimi istanti.
Per fortuna, a tre anni dalla vicenda è stata avanzata una richiesta di archiviazione dai magistrati nei confronti dei medici che all'epoca furono iscritti nel registro degli indagati. I carabinieri e i consulenti del pubblico ministero hanno accertato che i medici fecero tutto il possibile per curare Luca e che un loro diverso comportamento non avrebbe comunque potuto salvargli la vita.
È stato anche evidenziato che «si trattava di un bimbo con marcato deficit ponderale e quadro di grave malnutrizione», specificando che «tale condizione ha certamente rappresentato un fattore concausale favorente l'insorgenza e l'evoluzione infausta del quadro infettivo responsabile del decesso», ma che comunque non è possibile attribuire la morte direttamente alla situazione di debolezza e denutrizione del bambino. I genitori non si presero quindi abbastanza cura di lui ma non per questo possono essere considerati responsabili della sua morte.
Per questi motivi il pubblico ministero ha chiesto l'archiviazione anche della loro posizione. Il padre continuerà a lavorare nei suoi due studi di "medicina" omeosinergica.

Fonte: Tempi, 12/11/2014

9 - OMELIA II DOMENICA DI AVENTO - ANNO B - (Mc 1,1-8)
Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri
Fonte Il settimanale di Padre Pio, (omelia per il 07/12/2014)

In questa seconda domenica d'Avvento siamo invitati a preparare le vie per il Signore che deve venire. Il profeta Isaia grida: «Nel deserto preparate la via al Signore, spianate nella steppa la strada per il nostro Dio. Ogni valle sia innalzata, ogni monte e ogni colle siano abbassati» (Is 40,3-4). Queste parole erano dirette al popolo d'Israele e preannunziavano il suo ritorno dall'esilio. Inoltre, queste parole sono rivolte anche a noi e si riferiscono alla liberazione dalla schiavitù del peccato. È Lui, il nostro Salvatore, «che fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul seno, e conduce dolcemente le pecore madri» (Is 40,11). Gesù è questo Buon Pastore che ama le sue pecorelle fino a dare la vita per loro.
Il Profeta Isaia invita a diffondere il lieto annunzio della salvezza con queste ispirate parole: «Consolate, consolate il mio popolo [...] parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che la sua tribolazione è compiuta» (Is 40,1). Con la venuta del Messia su questa terra è finita la schiavitù del peccato e noi siamo finalmente liberi. Questa realtà è motivo di grande consolazione. Da parte nostra, tuttavia, dobbiamo accogliere questo dono della salvezza, preparando le vie al Signore. L'amore ci deve spingere a migliorare la nostra vita, a diventare più buoni. Se davvero ameremo il Signore, sentiremo il desiderio di vivere secondo i suoi insegnamenti, evitando il male e compiendo sempre il bene.
Questo proposito, per quanto forte, non potrà mai essere messo in pratica con le sole nostre forze. Da parte nostra sentiremo la necessità di evitare il peccato, ma avvertiremo anche tutta la nostra fragilità e incostanza. Dovremo pertanto invocare l'aiuto di Dio, senza il quale non riusciremo di certo a riordinare la nostra vita. Il profeta Isaia dice: «Ogni valle sia innalzata, ogni monte e ogni colle siano abbassati» (Is 40,4). Siamo noi quel terreno accidentato, di cui parla il Profeta, che si deve trasformare in pianura (cf Is 40,4).
Nel Vangelo di oggi il grido di Isaia è ripetuto da Giovanni Battista. Egli rivolge a noi questo appello: «Voce di uno che grida nel deserto: preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri» (Mc 1,3). Le folle rimanevano incantate dal Precursore di Gesù, e facevano penitenza. San Giovanni Battista «proclamava un battesimo di conversione» (Mc 1,4), «accorrevano da tutta la regione» (Mc 1,5), «e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati» (ivi).
Il Battesimo amministrato da san Giovanni Battista non era come quello istituito da Gesù Cristo, era un invito alla conversione, una esortazione a riconoscere i propri peccati, un incitamento a cambiare radicalmente vita. Questo invito vale anche per noi. In questo tempo d'Avvento dobbiamo trovare la forza di rivedere la nostra vita e di conformarla al Vangelo. La base di questo cambiamento è un atto d'umiltà: il riconoscimento del nostro peccato. Ecco perché, in questo periodo, sarà una cosa molto bella ricorrere al sacramento della Confessione, in modo da purificarci interiormente.
San Giovanni Battista viveva in prima persona ciò che predicava agli altri. Innanzitutto conduceva una vita penitente, nel deserto; il suo vestito era fatto di peli di cammello, e il suo cibo era costituito da «cavallette e miele selvatico» (Mc 1,6). La sua condotta di vita confermava molto bene le infuocate parole che rivolgeva alle folle. San Giovanni Battista ci dà soprattutto un esempio di umiltà. Egli poteva approfittare facilmente della notorietà raggiunta, lasciando pensare alla gente che era lui il Messia atteso. Al contrario, egli proclama: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi e slegare i lacci dei suoi sandali» (Mc 1,7).
Se vogliamo avvicinarci a Gesù, dobbiamo abbassarci con l'umiltà. Insegnava san Bonaventura che, come l'acqua tende al basso e confluisce alle valli, così la grazia divina si riversa sulle anime umili che si fanno piccole. Come san Giovanni Battista anche noi dobbiamo "diminuire", affinché "cresca" sempre di più in noi Gesù.
Il tempo di Avvento è tempo di preparazione e di attesa. In questa attesa dobbiamo essere vigilanti, perché, come dice san Pietro nella seconda lettura, «il giorno del Signore verrà come un ladro» (2Pt 3,10). Il Principe degli Apostoli ci invita a vivere in santità, assidui nella preghiera; solo così, in quel giorno, saremo trovati preparati.
L'Avvento è tempo anche di penitenza. San Francesco insegnava ai suoi frati di prepararsi al Natale con una speciale Quaresima che va dalla festa di Tutti i Santi fino alla Natività del Signore. Il Santo di Assisi trascorreva questa Quaresima nel digiuno e nella preghiera. San Francesco prese alla lettera l'invito di san Giovanni Battista e scrisse nel suo Testamento: «Il Signore concesse a me, frate Francesco, d'incominciare così a fare penitenza [...] e ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza di anima e di corpo» (FF 110). Tutto cominciò per lui con la penitenza e, grazie ad essa, tutto quello che prima era per lui causa di disgusto, come l'incontro con i lebbrosi, divenne poi amabile.
La penitenza è come una medicina per l'anima. Impegniamoci anche noi, cerchiamo di essere generosi, offrendo qualche sacrificio, soprattutto se unito ad un'opera di carità. Così ci prepareremo nel modo migliore a celebrare il Natale ormai vicino.

Fonte: Il settimanale di Padre Pio, (omelia per il 07/12/2014)

10 - OMELIA SOLENNITA' IMMACOLATA CONCEZIONE - ANNO B - (Lc 1,26-38)
Colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio
Fonte Il settimanale di Padre Pio

Oggi celebriamo una festa molto bella, quella dell'Immacolata Concezione di Maria. Dire che la Vergine Santissima è l'Immacolata significa dire che Ella è la Piena di Grazia fin dal primo istante della sua esistenza, quando fu concepita dai suoi genitori, i santi Gioacchino ed Anna. Tutti noi, quando abbiamo cominciato ad esistere nel grembo delle nostre madri eravamo privi della Grazia di Dio. Questo dono ci è stato dato con il sacramento del Battesimo. Vi è un'unica eccezione: l'Immacolata. Ella doveva essere la Piena di Grazia, fin dal suo concepimento, perché Ella doveva diventare la Madre di Dio. Dunque non era conveniente che la Madre di Dio fosse stata, anche solo per un istante, sotto il dominio del peccato originale.
La Madonna ha ricevuto questa grazia, la prima e la più grande, in vista dei meriti di Gesù in Croce. Anche Lei è stata redenta da Gesù, ma nel modo più perfetto: Ella non è stata liberata dal peccato, ma è stata preservata dal peccato. Il peccato non l'ha nemmeno sfiorata. Pertanto, l'Immacolata è la creatura più perfetta, il Capolavoro uscito dalle mani e dal Cuore di Dio.
Il mistero dell'Immacolata è prefigurato già nelle prime pagine della Sacra Scrittura, precisamente nella prima lettura della Messa di oggi. In seguito al peccato di Adamo e di Eva, Dio disse al serpente tentatore: «Io porrò inimicizia tra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (Gen 3,15). Questa donna di cui parla il testo della Genesi è l'Immacolata. Ella è la nemica del demonio; e, affinché questa inimicizia potesse essere piena, era necessario che la Madonna fosse stata la "Piena di Grazia" fin dall'inizio. Se, per assurdo, Ella fosse stata, anche per poco tempo, con il peccato d'origine, non poteva chiamarsi a pieno titolo la nemica del demonio.
Gesù è il Redentore del genere umano. Egli è la "stirpe" di cui parla la lettura della Genesi, il Figlio della donna che schiaccia la testa al serpente infernale. Ma, unita a Gesù, vi è pure la Vergine Immacolata, la Corredentrice. Insieme a Gesù, anche Lei schiaccia la testa al serpente, collaborando alla Redenzione dell'umanità, alla salvezza di tutti i figli a Lei affidati da Gesù dall'alto della Croce e rappresentati dal fedele discepolo Giovanni. Per questo motivo, tante volte la Madonna è raffigurata nell'atteggiamento di schiacciare la testa al serpente, in base alle apparizioni mariane avute da santa Caterina Labouré. Questa donna, l'Immacolata, è la vera «Madre di tutti i viventi» (Gen 3,20), di cui Eva era solo un abbozzo iniziale.
Nel Vangelo, la Madonna è salutata dall'Arcangelo Gabriele con queste parole: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te» (Lc 1,28). Queste parole indicano il nome proprio di Maria: Ella è la "Piena di Grazia", Ella è l'Immacolata. Con la preghiera dell'"Ave Maria" noi ripetiamo continuamente questo saluto, arrecando al Cuore materno di Maria una gioia indicibile. Scriveva san Luigi di Montfort che, come la salvezza del mondo iniziò con un'"Ave Maria", ovvero con il saluto dell'Arcangelo Gabriele, allorquando avvenne l'Incarnazione del Verbo ed ebbe inizio la Redenzione; così la salvezza di ogni anima in particolare inizia con la recita devota di questa bella preghiera. Pregando la Madonna, Ella ci colmerà della grazia di Dio di cui è ripiena; e, prima di tutto, Ella vorrà donarci la grazia più importante, quella della Salvezza, grazia ottenuta da Gesù in Croce e custodita nel suo Cuore materno. Pregando con assiduità la Madonna, riceveremo certamente questa grazia.
Se la Madre è Immacolata, anche i figli devono essere immacolati, ovvero devono assomigliare quanto più è possibile alla Madonna. Tutto questo lo possiamo comprendere dalla seconda lettura di oggi. San Paolo, rivolgendosi agli Efesini, afferma che, in Cristo, il Padre «ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità» (Ef 1,4). La Volontà del Padre Celeste è proprio questa: che noi diveniamo santi e immacolati nella carità, che diveniamo anche noi, per quanto è possibile, "pieni di grazia", che, in poche parole, diveniamo simili all'Immacolata. Esaminiamo dunque la nostra vita, e vediamo se concretamente tendiamo a questo ideale, o se ci facciamo vincere dalle nostre passioni disordinate.
Se veramente vogliamo bene alla Madonna, sforziamoci di piacere sempre di più al Signore. Non possiamo dire di amare la Madonna se poi, a Lei e al Signore, preferiamo il peccato. Essere devoti dell'Immacolata significherà lavorare instancabilmente dentro di noi. Un giorno incontrai un pellegrino che veniva da molto lontano, forse non era nemmeno cattolico. Comunque gli feci questa domanda: «Tu credi che la Madonna è Immacolata?». Mi diede una bellissima risposta che dimostrava quanto egli era molto più avanti di me. Mi disse infatti: «Non solo ci credo, ma lo vivo!». Fu una vera e propria lezione di teologia. In poche parole aveva detto tutto, mi aveva fatto comprendere che è vero teologo non colui che sa molte cose, ma colui che mette in pratica ciò che apprende con la mente.
Se amiamo l'Immacolata cercheremo di uniformare la nostra vita sempre di più a questo sublime modello. Sia questo anche il nostro proposito.

Fonte: Il settimanale di Padre Pio

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