BastaBugie n�433 del 23 dicembre 2015

Stampa ArticoloStampa


1 LOBBY ATEA FA CANCELLARE IL PRESEPE DELLA CITTA', MA GLI ABITANTI NE ESPONGONO NELLE STRADE PIU' DI MILLE
In una cittadina dello Stato del Minnesota i cristiani si ribellano e passano all'azione (VIDEO: Mary, did you know?)
Autore: Benedetta Frigerio - Fonte: Tempi
2 CON GELLI SI CHIUDE UN'EPOCA DELLA MASSONERIA ITALIANA, ORMAI IN DECLINO IN TUTTO IL MONDO
La massoneria incontra difficoltà ad attirare i giovani e quando si parla di lobby e di poteri forti, ce ne sono, al giorno d'oggi, di più potenti e di più segreti della massoneria
Autore: Massimo Introvigne - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
3 I 5 ''DIFETTI'' DI GESU' CHE RENDONO IL SUO AMORE ASSOLUTAMENTE PERFETTO
Ad esempio Gesù non ha una memoria formidabile come la nostra: perdona tutti e dimentica pure di aver perdonato
Autore: Luisa Restrepo - Fonte: Aleteia
4 ECCO COME L'ITALIA VIENE SPENNATA E UMILIATA
Tutti invocano il rispetto delle regole europee, ma sono le stesse regole che per Germania e Francia permettono sempre mille deroghe: non è ora di dire basta?
Autore: Antonio Socci - Fonte: Libero
5 LA FIGURACCIA DI ALFANO CI SVELA COSA E' FACEBOOK
I social network permettono ai frustrati e ai cretini di esprimere un'opinione che nessuno ha loro chiesto
Autore: Rino Cammilleri - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
6 VITTORIA: BOCCIATI DAL SENATO USA I FONDI A PLANNED PARENTHOOD, LA MULTINAZIONALE DELL'ABORTO
E una sconfitta: in Irlanda le scuole cattoliche saranno costrette ad assumere docenti gay
Autore: Mauro Faverzani - Fonte: Corrispondenza Romana
7 PAURA PER L'EMERGENZA SMOG... CHE NON ESISTE
La quantità di polveri sottili diffuse nell'aria di grandi città come Milano e Torino dal 1977 ad oggi è calata del 70%! Siamo seri, di che emergenza e di che misure straordinarie stiamo parlando?
Autore: Francesco Ramella - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
8 DIZIONARIO ELEMENTARE DI APOLOGETICA: 600 PAGINE PER NON RESTARE MAI SENZA RISPOSTE
Oltre 140 voci compilate da 36 firme del Timone: storici, esperti di bioetica, teologi, medici, psicologi, scienziati ed economisti
Fonte: Sito del Timone
9 OMELIA MARIA SS. MADRE DI DIO - ANNO C (Lc 2,16-21)
Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose nel suo cuore
Autore: Padre Settimio M. Manelli - Fonte: Il settimanale di Padre Pio

1 - LOBBY ATEA FA CANCELLARE IL PRESEPE DELLA CITTA', MA GLI ABITANTI NE ESPONGONO NELLE STRADE PIU' DI MILLE
In una cittadina dello Stato del Minnesota i cristiani si ribellano e passano all'azione (VIDEO: Mary, did you know?)
Autore: Benedetta Frigerio - Fonte: Tempi, 12/12/2015

Come rispondere all'iconoclastia laicista che punta a mettere al bando ogni simbolo religioso dalla scena pubblica? Quando Wadena, una piccola città del Minnesota, ha dovuto rinunciare al suo presepe più importante installato ogni dicembre da dieci anni al Burlington Northern Park, in pieno centro, è stata Dani Sworski, una cristiana del posto, ad avere l'idea che ha permesso alla città di trasformare una circostanza avversa nel suo contrario. Perché niente, nemmeno ciò che sembra contrario alla fede, «avviene mai per caso», ha dichiarato la donna ai giornali.

TRADIZIONI DA ABOLIRE
Il caso è esploso all'inizio di novembre, quando la Freedom from Religion Foundation, associazione di atei militanti con sede in Wisconsin, ha minacciato di denunciare il Comune di Wadena per violazione del primo emendamento della Costituzione americana che sancisce la separazione fra Stato e Chiesa (previsto dai padri costituenti in realtà per lo scopo esattamente opposto: proteggere la libertà religiosa dalle ingerenze del governo). «Ci sono numerose tradizioni che andrebbero abolite e sono quelle che violano la Costituzione», ha dichiarato Patrick Elliot, avvocato dell'organizzazione anti-religione.
Di fronte alle pressioni degli attivisti atei le autorità locali non hanno retto: voto contrario, addio alla rappresentazione pubblica della natività di Gesù. E così, invece che lamentarsi, l'intraprendente Dani Sworski ha deciso di allestire un grande presepe ben visibile nel giardino di casa sua e si è messa a invitare tutti i concittadini a fare lo stesso, anche attraverso l'apposita pagina Facebook "Wadena Nativity Display". Il risultato ha superato ogni aspettativa: i membri delle comunità cattolica e luterana hanno risposto in massa, piazzando oltre mille presepi di fronte alle proprie case. «Mi pare che vogliano eliminare la nostra fede», ha spiegato Dani Sworski alla Fox, ma «noi su di Lui basiamo ogni cosa».

DALLA DELUSIONE ALL'ENTUSIASMO
«Quella notte, dopo che abbiamo preso la decisione, non ho dormito molto bene», ha ammesso a un certo punto lo stesso il sindaco di Wadena, George Deiss. «Il giorno successivo, quando mi sono alzato, ancora non mi sentivo bene». Per la maggior parte degli abitanti della cittadina la reazione alla scelta dell'amministrazione è stata di grande delusione, finché Sworski non ha lanciato l'iniziativa. In poco tempo la strada principale di Wadena si è riempita di mangiatoie, alimentando la creatività della gente. Lenna Gray, commerciante di oggetti per la casa e decorazioni, racconta di aver venduto tantissimi presepi in questi giorni, e di aver a sua volta installato una capanna sulla finestra del negozio e una in giardino.
Healther Clarice, mamma di quattro bambini che ha aderito all'iniziativa, è convinta che non sia «il momento storico in cui tirarci indietro di fronte alle avversità. Questo mondo spezzato ha bisogno di Gesù, per questo amiamo la natività: Dio viene anche per gli atei che combattono la fede». Il pastore luterano della città ha aggiunto che «la natività è emblematica di un fatto storico che ha cambiato il mondo». E l'assurda campagna di poche persone che si proclamano "offese" dai segni che ricordano tutto questo, osserva l'ideatrice della "resistenza", ha finito per rafforzare l'unità dei cristiani: «La fede ci ha uniti, come amici e come famiglie, questa esperienza ci ha fatto crescere tutti».

Nota di BastaBugie: per vivere con intensità il Natale, ecco il canto "Mary, did you know?". Le parole sono rivolte alla giovane Madre di Cristo con domande dolcissime e profonde. Le immagini sono tratte dal film di Zeffirelli "Gesù di Nazareth".
Dopo il video si trova il testo della canzone e la relativa traduzione in italiano:


https://www.youtube.com/watch?v=Kcc94dHZ_Ts

MARY DID YOU KNOW? (MARIA SAPEVI?)
Mary did you know that your baby boy will one day walk on water?
Maria, sapevi che il tuo bambino avrebbe camminato sull’acqua un giorno?
Mary did you know that your baby boy would save our sons and daughters?
Sapevi che avrebbe salvato i nostri figli e le nostre figlie?
Did you know that your baby boy has come to make you new?
Sapevi che è venuto per renderti nuovo?
This child that you’ve delivered will soon deliver you.
Il bambino che tu ci hai dato presto ci darà te.
Mary did you know that your baby boy will give sight to a blind man?
Sapevi che avrebbe dato la vista ad un cieco?
Mary did you know that your baby boy will calm a storm with His hand?
Sapevi che avrebbe calmato una tempesta con la Sua mano?
Did you know that your baby boy has walked where angels trod?
Sapevi che il tuo bambino ha camminato dove hanno camminato gli angeli?
When you’ve kissed your little baby then you’ve kissed the face of God.
Quando hai baciato il tuo bambino, hai baciato il volto di Dio.
Mary, did you know? Mary, did you know?
Maria, sapevi? Maria, sapevi?
The blind will see, the deaf will hear, the dead will live again.
I ciechi vedranno, i sordi udiranno, i morti vivranno ancora.
The lame will leap, the dump will speak the praises of the Lamb.
Gli zoppi cammineranno, i muti daranno lode all’Agnello.
Mary, did you know that your baby boy is Lord of all creation?
Maria, sapevi che il tuo bambino è il Signore di tutta la creazione?
Mary did you know that your baby boy will one day rule the nations?
Maria sapevi che il tuo bambino un giorno avrebbe governato le Nazioni?
Did you know that your baby boy was heaven’s perfect lamb?
Sapevi che il tuo bambino era l’agnello perfetto del cielo?
This sleeping child you’re holding is the great «I AM».
Il bambino che dorme e che tieni fra le braccia è il grande «IO SONO».

Fonte: Tempi, 12/12/2015

2 - CON GELLI SI CHIUDE UN'EPOCA DELLA MASSONERIA ITALIANA, ORMAI IN DECLINO IN TUTTO IL MONDO
La massoneria incontra difficoltà ad attirare i giovani e quando si parla di lobby e di poteri forti, ce ne sono, al giorno d'oggi, di più potenti e di più segreti della massoneria
Autore: Massimo Introvigne - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 17/12/2015

Con la morte, all'età di novantasei anni, di Licio Gelli si chiudono insieme diverse vicende storiche. Si chiude, anzitutto, la storia terrena di Licio Gelli, figura di punta della massoneria italiana per molti decenni. Non ho mai conosciuto personalmente Gelli. Persone che lo hanno frequentato negli ultimi anni mi dicono che si fosse riavvicinato alla Chiesa cattolica, per cui aveva sempre mantenuto almeno una curiosità, come mostra la sua corrispondenza con la beata Madre Teresa di Calcutta, di cui fanno stato le biografie. Non saprei dire dove questo percorso di avvicinamento alla fede e alla Chiesa avesse portato Gelli. Mi auguro, per lui, molto vicino al Signore. È morto nell'Anno Santo della Misericordia, da molti anni non si occupava più direttamente di vicende massoniche, e certamente la Chiesa non serba rancore.
Si chiude anche una vicenda giudiziaria dove Gelli è stato accusato di avere complottato per organizzare alcune delle stragi degli anni di piombo del terrorismo e sovvertire la Repubblica con un colpo di Stato. Gelli è stato condannato per il suo coinvolgimento nella bancarotta del Banco Ambrosiano e per avere diffuso informazioni false sui magistrati milanesi e sulla strage di Bologna, non per averla organizzata. Certamente è stato al centro di molti complotti, la cui verità forse è morta con lui. Ma dei complotti Gelli fu insieme protagonista e vittima. Complottò in Argentina, con una fazione del peronismo e poi con esponenti della dittatura militare, di cui assicurò il legame con sezioni della massoneria. Complottò in Italia, per assicurare a se stesso e alla sua cerchia di amici potere politico e finanziario. Ma personalmente sono sempre stato convinto che anche la "scoperta" della loggia P2 abbia obbedito a un disegno.

LA LOGGIA SCOPERTA
La loggia coperta fu scoperta, e i nomi degli aderenti pubblicati, per eliminare dai vertici di numerosi centri di potere italiani - giornali, magistratura, carabinieri - esponenti della massoneria che erano vicini al segretario socialista Bettino Craxi, coinvolgendo anche esponenti della Democrazia Cristiana e dei partiti laici minori. Nelle intenzioni dei suoi promotori, si trattava del "primo tempo" di un'operazione il cui "secondo tempo", l'inchiesta giudiziaria Mani Pulite - che alcuni di coloro che lo scandalo P2 consentì di rimuovere avrebbero certamente ostacolato -, portò alla decapitazione della Democrazia Cristiana e del Partito Socialista, condannando questi partiti alla scomparsa. Avrebbe dovuto sostituirli la «gioiosa macchina da guerra» del Partito Democratico della Sinistra di Achille Occhetto, cioè del Partito Comunista che aveva cambiato nome per rendersi più accettabile agli italiani. Senonché certi diavoli fanno sempre le pentole ma non i coperchi.
Per un paradosso storico, mentre già Occhetto si apprestava a festeggiare la vittoria in elezioni dove pensava di non avere veri avversari, in pochi mesi nel 1994 gli si contrappose Silvio Berlusconi, che vinse e vanificò un'operazione pluridecennale di cui lo scandalo P2 e Mani Pulite erano state la prima e la seconda tappa. Per colmo d'ironia, Berlusconi era stato iniziato da Gelli in un solo pomeriggio - con modalità massonicamente irregolari, ma non inconsuete in quell'ambiente - a tutti i gradi del rito scozzese della massoneria, e tesserato per la P2. Al di là di qualunque giudizio sul personaggio Berlusconi, solo chi riflette su quale enorme manovra egli sia stato capace di vanificare nel 1994, quanti sforzi abbia in un colpo solo resi inutili, riesce a comprendere l'odio quasi metafisico che ha alimentato decenni di anti-berlusconismo.

SI CHIUDE UN CAPITOLO
Si chiude anche, con la morte di Gelli, un capitolo della storia della massoneria italiana, quello che prevedeva l'esistenza di una loggia "coperta" in grado di condizionare i più alti livelli della politica nazionale. P2, il nome della loggia di Gelli, sta per "Propaganda 2". Si parla spesso di una loggia "deviata", ma le cose sono più complicate. "Propaganda 2" presuppone l'esistenza di una loggia "Propaganda 1". Ed è proprio così. All'indomani dell'unità d'Italia, la massoneria decise di costituire una loggia con un livello superiore di segretezza per alte personalità della politica e della cultura che non desideravano rivelare la loro appartenenza massonica. Tra l'altro, i massoni non possono accostarsi alla comunione - il divieto, in vigore allora, è stato ribadito da una dichiarazione della Congregazione per la Dottrina della Fede del 1983, tuttora valida - e alcuni di questi massoni si dichiaravano cattolici.
Nacque così la loggia "Propaganda", i cui iscritti erano noti solo al Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, la maggiore organizzazione massonica italiana (ne esistono anche molte altre, nate da una complessa storia di scismi). Dopo lo scioglimento delle logge massoniche da parte del fascismo, la loggia "Propaganda" fu ricostituita come "Propaganda 2" (P2) dopo la Seconda guerra mondiale. Questa storia indica un dato importante: la P2 non era una loggia "clandestina" o "selvaggia", come altre che esistono in Italia e spesso celano semplicemente organizzazioni criminali. Era una loggia assolutamente regolare, con una lunga storia, del Grande Oriente d'Italia. E fu il Grande Oriente d'Italia a nominare nel 1970 Licio Gelli maestro venerabile della P2. Le attività della loggia P2 furono ufficialmente sospese nel 1976 - ma in realtà continuarono per diversi anni - e Gelli fu espulso dal Grande Oriente nel 1981: ma questo avvenne solo dopo che lo scandalo P2 era esploso nei tribunali e sui giornali.

LE CONSEGUENZE DELLO SCANDALO P2
Le conseguenze dello scandalo P2 furono devastanti per la massoneria non meno che per la politica italiana. La vicenda giocò certamente un ruolo nella decisione della Gran Loggia di Londra di ritirare il suo riconoscimento, da poco concesso, al Grande Oriente d'Italia, che dunque non è in comunione con la "casa madre" inglese, la quale riconosce invece una piccola obbedienza concorrente, denominata Gran Loggia Regolare d'Italia. Soprattutto, un'epoca in cui la massoneria era in grado di influire in modo diretto e immediato sulla vita politica - che continua in altri Paesi, per esempio in Francia – in Italia è finita con la vicenda P2. Questo non significa che la massoneria italiana non abbia influenza sulla vita culturale, sociale, economica e anche politica del Paese. Ma un meccanismo secolare di controllo e d'influenza si è rotto con la "scoperta" della P2. E non si è rotto per caso, dal momento che gli eredi del Partito Comunista pensavano che senza scardinare la massoneria, tradizionalmente ostile al comunismo e vicina invece al socialismo riformista all'epoca incarnato da Craxi, non sarebbe stato possibile governare il Paese.
D'altro canto, è importante non attribuire alla sola vicenda P2 il declino - reale, anche se non va mai esagerato - della presenza e dell'influenza massonica in Italia. Il problema è, infatti, mondiale. Negli Stati Uniti i massoni si sono ridotti dai quattro milioni di membri del 1965 al milione e trecentomila di oggi. Il metodo e lo stile massonici incontrano difficoltà ad attirare le giovani generazioni. E quando si parla di lobby e di poteri forti, ce ne sono oggi di più potenti e di più segreti della massoneria. Non era così quando Gelli era all'apice del suo potere e dei suoi complotti. Ma la sua epoca si è chiusa molto prima della sua morte.

Nota di BastaBugie: per approfondimenti sulla massoneria si può leggere l'articolo cliccando sul link sottostante
COS'E' DAVVERO LA MASSONERIA
Assolutamente incompatibile con la fede cattolica in quanto laicista, gnostica, rituale, magica, indifferentista, relativista e con richiami al satanismo
di Gianandrea de Antonellis
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=2988

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 17/12/2015

3 - I 5 ''DIFETTI'' DI GESU' CHE RENDONO IL SUO AMORE ASSOLUTAMENTE PERFETTO
Ad esempio Gesù non ha una memoria formidabile come la nostra: perdona tutti e dimentica pure di aver perdonato
Autore: Luisa Restrepo - Fonte: Aleteia, 18/11/2015

San Giovanni Paolo II ci diceva: "È lungo i sentieri dell'esistenza quotidiana che potete incontrare il Signore! (...) Questa è la fondamentale dimensione dell'incontro: non si ha a che fare con qualcosa, ma con Qualcuno, con «il Vivente»".
Alcuni incontrano Gesù nella croce di ogni giorno, o tra le gioie, le amicizie... Altri, come il cardinale François-Xavier Nguyen Van Thuan (un vescovo vietnamita che è stato incarcerato sotto il regime comunista del suo Paese per 13 anni), incontrano Gesù nella prigionia, in mezzo all'oscurità. In prigione quest'uomo sperimentò un'esistenza quotidiana piena di solitudine, ma è lì che trattò quel "Qualcuno" con più forza e realismo. Mi piace e mi accompagna quotidianamente uno dei suoi pensieri più belli: "Tutti i prigionieri, incluso io stesso, aspettano ogni minuto la liberazione. Ma poi ho deciso: 'Io non aspetterò. Vivo il momento presente, colmandolo di amore'". È quello che ha fatto questo grande vescovo, e per questo ha ricevuto la visita del Signore.
Come frutto di questo profondo incontro, il cardinale Van Thuan ha scritto molti libri, uno dei quali intitolato "Testimoni della speranza", in cui ha raccolto in forma geniale quelli che ha definito i "5 difetti di Gesù". Ve li lasciamo come materiale straordinario per il vostro apostolato.

PRIMO DIFETTO: GESÙ NON HA UNA BUONA MEMORIA
Sulla croce, durante la sua agonia, Gesù ha sentito la voce del ladrone che era crocifisso alla sua destra: "Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno" (Lc 23, 42). Se fossi stata io, gli avrei risposto: "Non ti dimenticherò, ma i tuoi crimini devono essere espiati con almeno 20 anni di Purgatorio". Gesù però gli ha risposto: "In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso" (Lc 23, 43). Dimentica tutti i peccati di quell'uomo. Qualcosa di analogo accade con la peccatrice che ha versato il profumo sui suoi piedi: Gesù non le chiede nulla sul suo passato scandaloso, ma dice semplicemente: "Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato" (Lc 7, 47).
La parabola del figliol prodigo ci racconta che questi, tornando alla casa paterna, prepara nel suo cuore quello che dirà: "Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni" (Lc 15, 18-19). Quando però il padre lo vede arrivare da lontano, ha già dimenticato tutto; gli corre incontro, lo abbraccia, non gli lascia il tempo di pronunciare il suo discorso e dice ai servi sconcertati: "Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato" (Lc 15, 22-24).
Gesù non ha una memoria come la mia; non solo perdona, e perdona tutti, ma dimentica anche di aver perdonato.

SECONDO DIFETTO: GESÙ NON CONOSCE LA MATEMATICA
Se Gesù avesse sostenuto un esame di matematica, forse sarebbe stato bocciato. Lo dimostra la parabola della pecora smarrita. Un pastore aveva cento pecore. Una di queste si perde, e lui va immediatamente a cercarla lasciando le altre novantanove nell'ovile. Quando la trova, se la prende sulle spalle (cfr. Lc 15, 47). Per Gesù, uno equivale a novantanove, e forse anche di più! Chi lo accetterebbe? Ma la sua misericordia si estende di generazione in generazione...
Quando si tratta di salvare una pecorella smarrita, Gesù non si lascia scoraggiare da alcun rischio, da alcuno sforzo. Contempliamo le sue azioni piene di compassione quando si siede vicino al pozzo di Giacobbe e parla con la samaritana, o quando vuole fermarsi a casa di Zaccheo. Che semplicità senza calcoli, che amore per i peccatori!

TERZO DIFETTO: GESÙ NON CONOSCE LA LOGICA
Una donna che ha dieci dracme ne perde una, e allora accende la lampada per cercarla. Quando la trova, chiama le vicine e dice loro: "Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta" (Lc 15, 9). È davvero illogico scomodare le sue amiche solo per una dracma, e poi fare una festa per il suo ritrovamento! Invitando le sue amiche spende ben più di una dracma! Neanche dieci dracme sarebbero sufficienti a coprire le spese...
Qui possiamo dire davvero, con le parole di Pascal, che "il cuore ha ragioni che la ragione non conosce". Come conclusione di quella parabola, Gesù svela la strana logica del suo cuore: "Così, vi dico, c'è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte" (Lc 15, 10).

QUARTO DIFETTO: GESÙ È UN AVVENTURIERO
Il responsabile della pubblicità di una compagnia o chi si presenta come candidato alle elezioni prepara un programma dettagliato, con molte promesse. In Gesù non c'è niente di simile. La sua propaganda, se giudicata con occhi umani, è destinata al fallimento. A chi lo segue promette processi e persecuzioni. Ai suoi discepoli, che hanno lasciato tutto per lui, non assicura né cibo né alloggio, solo la condivisione del suo stile di vita. A uno scriba desideroso di unirsi ai suoi risponde: "Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo" (Mt 8, 20).
Il passo evangelico delle beatitudini, vero "autoritratto" di Gesù, avventuriero dell'amore del Padre e dei fratelli, è dall'inizio alla fine un paradosso, anche se siamo abituati ad ascoltarlo:
"Beati i poveri in spirito... Beati gli afflitti... Beati i miti... Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia... Beati i misericordiosi... Beati i puri di cuore... Beati gli operatori di pace... Beati i perseguitati per causa della giustizia... Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia" (Mt 5, 3-11).
I discepoli, però, avevano fiducia in quell'avventuriero. Da duemila anni e fino alla fine del mondo, il gruppo di coloro che hanno seguito Gesù non si esaurisce. Basta guardare ai santi di tutti i tempi. Molti di loro fanno parte di quella benedetta associazione di avventurieri. Senza indirizzo, senza telefono, senza fax...!

QUINTO DIFETTO: GESÙ NON SI INTENDE DI FINANZA NÉ DI ECONOMIA
Ricordiamo la parabola degli operai della vigna: "Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all'alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. (...) Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: Chiama gli operai e dà loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi. (...) Ricevettero ciascuno un denaro" (Mt 20, 1-10).
Se Gesù venisse nominato amministratore di una comunità o direttore di un'azienda, queste istituzioni andrebbero in bancarotta. Com'è possibile pagare chi inizia a lavorare alle cinque del pomeriggio come chi lavora dall'alba? Si tratta di una svista, o Gesù ha fatto male i conti? No! Lo fa di proposito, perché spiega: "Non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?"

... E NOI ABBIAMO CREDUTO NELL'AMORE
Chiediamoci però una cosa: perché Gesù ha questi difetti? Perché è Amore (cfr. 1 Gv 4, 16). L'amore autentico non ragiona, non misura, non alza barriere, non calcola, non ricorda le offese e non pone condizioni. Gesù agisce sempre per amore. Dalla casa della Trinità ci ha portato un amore grande, infinito, divino, un amore che arriva - come dicono i Padri - alla follia e mette in crisi le nostre misure umane. Quando medito su questo amore, il mio cuore si riempie di felicità e di pace. Spero che al termine della mia vita il Signore mi accolga come il più piccolo dei lavoratori della sua vigna, e io canterò la sua misericordia per tutta l'eternità, perennemente stupita dalle meraviglie che riserva ai suoi eletti. Mi rallegrerò vedendo Gesù con i suoi "difetti", che grazie a Dio sono incorreggibili.
I santi sono esperti di questo amore senza limiti. Spesso nella mia vita ho chiesto a suor Faustina Kowalska di farmi comprendere la misericordia di Dio, e quando ho visitato Paray-le-Monial mi hanno colpito le parole che Gesù ha detto a Santa Margherita Maria Alacoque: «Se tu credi, vedrai la potenza del mio cuore».

Fonte: Aleteia, 18/11/2015

4 - ECCO COME L'ITALIA VIENE SPENNATA E UMILIATA
Tutti invocano il rispetto delle regole europee, ma sono le stesse regole che per Germania e Francia permettono sempre mille deroghe: non è ora di dire basta?
Autore: Antonio Socci - Fonte: Libero, 20/12/2015

E' doloroso ammetterlo, ma sull'Italia spadroneggiano proprio tutti. Grazie alla sottomissione, più o meno zelante, delle nostre "classi dirigenti" (si fa per dire).
Un paio di esempi. Obama mette nel mirino Putin (mentre non batte ciglio per mesi davanti ai massacri dell'Isis) ed ecco che noi veniamo costretti a porre alla Russia sanzioni economiche che ci costano un occhio della testa (in tempi di crisi).
Sarkozy ha brutti sondaggi alla vigilia delle presidenziali, dunque s'inventa una sciagurata guerra alla Libia per abbattere Gheddafi (e risalire nei sondaggi) ed ecco che noi siamo arruolati, obtorto collo, in quell'impresa demenziale che destabilizza un Paese alle porte di casa e mette a rischio i nostri contratti petroliferi (che guarda caso fanno gola proprio alla Francia).
Il danno e la beffa. Ma è soprattutto la Germania a farla da padrona. Direttamente o tramite quella succursale del governo tedesco che chiamano ipocritamente "Unione europea".

IL RUGGITO DEL CONIGLIO
L'ultimo esempio è di queste ore. La Merkel ancora detta la linea all'Europa pretendendo che tutti mantengano le sanzioni alla Russia, ma intanto la Germania, zitta zitta, raddoppia il gasdotto del Nord (North Stream) con la Russia (con Gazprom): ha l'obiettivo strategico di diventare lo snodo dell'energia per tutta l'Europa.
Naturalmente a restarci fregata è la solita Italia (e l'Europa meridionale) perché nel 2014 l'Europa – accusando Gazprom di monopolismo – aveva fatto saltare il gasdotto del Sud – South Stream – che avrebbe avvantaggiato l'Italia (l'Eni era capofila).
Sono i tedeschi, che dettano legge. Noi siamo sudditi e il "ruggito del coniglio" dei giorni scorsi, al vertice Ue, di Renzi – pur lodevole – finisce per essere patetico, perché resta solo uno sfogo di parole "permesso" dalla Merkel ai sudditi.
Magra consolazione per Renzi poter dire: "ne ho prese tante, ma le ho detto 'birbante!'". E' drammaticamente chiaro che noi siamo una colonia assoggettata e da spolpare.

BECCHI E BASTONATI
Prendiamo la crisi dei migranti. Prima l'Unione europea ci lascia completamente soli nell'affronto del problema e nei costi dei soccorsi e dell'accoglienza, ma pretendendo che noi ci comportiamo da perfetti crocerossini.
Poi, quando vedono arrivare i migranti ai loro confini chiudono le frontiere (vedi la vicenda di Ventimiglia) e sostengono che gli immigrati devono restare nel Paese in cui arrivano: guarda caso sul Mediterraneo c'è l'Italia...
Quindi accade il fatto del bambino curdo morto sulla spiaggia turca e sfruttando la solita ondata emotiva prodotta dai media la Merkel fa la splendida proclamando "ce li prendiamo tutti noi, quei poveri profughi".
Emozione planetaria, la Merkel diventa personaggio dell'anno. D'improvviso ci convinciamo addirittura che i tedeschi abbiano un cuore. Salvo poi scoprire che la Germania vuole e prende solo i profughi siriani perché fra loro ci sono molti laureati e in terra teutonica ne hanno bisogno.
La famosa "ripartizione" dei migranti promessa dall'Europa, con le percentuali paese per paese, non si è mai vista.
In compenso la (Dis)Unione europea - per mazzolare l'Italia - s'inventa una procedura per infrazione accusandoci di aver identificato solo un terzo degli immigrati anziché tutti.
L'Italia spiega che in realtà ne ha identificati l'80 per cento, sia pure con le enormi difficoltà dell'ondata migratoria: una parte non ha voluto essere identificata perché temeva di dover restare in Italia. Ma a sentire l'Ue dovevamo identificarli con la forza. Nel qual caso ovviamente ci avrebbero aperto una procedura per violazione dei diritti umani.
Va da sé che queste ferree regole della tecnocrazia europea valgono solo per l'Italia: quando la Merkel recitava la parte umanitaria tuonò "prima gli uomini e poi la burocrazia" e nessuno ebbe da ridire.
Tre giorni fa l'ultima umiliazione: al pre-vertice europeo sull'immigrazione c'erano tutti meno uno: l'escluso era Renzi. Cioè proprio il Paese che più si è dovuto far carico di quel dramma. Vergognoso.
Ma finché noi incasseremo ogni vessazione senza rovesciare il tavolo, l'Europa esisterà solo per fare gli interessi tedeschi. E la cosa più grave sta accadendo sulle banche.

SBANCATI
L'Italia, nella crisi greca, si è letteralmente svenata, facendosi carico di 40 miliardi di euro per garantire i crediti delle banche di altri paesi, soprattutto Francia e Germania.
E' stato giusto che i crediti di privati (le banche) finissero sulle spalle pubbliche (gli Stati)? Ed è stato giusto far pagare soprattutto ai contribuenti italiani? Perché un Paese con le pezze al culo come l'Italia (per il suo debito pubblico), deve impegnare capitali per garantire i crediti delle banche francesi e tedesche?
Ma oggi siamo al grottesco con la vicenda delle quattro banche italiane e con il "bail-in". Fra dieci giorni entrerà in vigore la nuova legislazione europea voluta dai tedeschi (appunto il famigerato "bail-in"). In sostanza, la Germania prima ha messo al sicuro le sue banche e poi ha imposto una norma che impedisce agli altri di fare altrettanto con i loro istituti di credito.
La situazione appare perfettamente chiara nell'intervista che ieri Lars Feld, consigliere del governo tedesco, ha rilasciato a Federico Fubini per il "Corriere della sera". E' noto che ai professori piace esibirsi e quindi parlar chiaro laddove i politici invece menano il can per l'aia. Ed eccoci scodellata la cruda verità.
Il succo dell'intervista al sarcastico professore tedesco, a mio avviso, è questo: il "bail-in" può terremotare famiglie e sistema bancario italiano? Pazienza. La sola cosa che conta, per Feld (e per il governo tedesco), è questa: "comunque dobbiamo impedire a qualunque governo di sussidiare le banche".
Finiranno colpiti i risparmiatori? Certo. Dice il tedesco: "Prevedo un pieno bail-in. I tagli alle obbligazioni e ai conti correnti sopra i 100 mila euro dovranno aiutare a ristrutturare le banche, perché la Commissione Ue impedirà salvataggi delle banche da parte del governo o sussidi nascosti agli istituti. Non saranno permessi".
Questa la voce del padrone teutonico. Fubini ricorda che però la Germania ha fatto l'opposto, perché "ha offerto circa 250 miliardi di aiuti di Stato alle proprie banche". Risposta furbesca di Feld: "All'epoca non aveva senso colpire i risparmiatori, perché il contagio finanziario era già realtà".
Ma la vera risposta è: i risparmiatori tedeschi vanno tutelati, quelli italiani vanno spennati.
Infatti Fubini fa presente che non si tratta solo di una questione degli anni scorsi, perché "nel caso della tedesca Hish Nordbank ci sono stati tre miliardi di aiuti due mesi fa, ma niente tagli su azionisti e risparmiatori. Perché?".
Feld risponde che in quel caso l'azionista è pubblico e quindi il governo (tedesco) fa quel che vuole.
Fubini insiste, ricorda il caso delle casse di risparmio tedesche che tuttora "godono di garanzie pubbliche a tappeto".
Risposta: "Sono garanzie implicite, piccole. E la Commissione Ue le ha autorizzate".
Ma certo! Ti pare che la Ue possa dire no al padrone teutonico? Sono i risparmiatori italiani che vanno spolpati. E chi se ne frega se la Costituzione italiana (articolo 47: "La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme") non consentirebbe di far pagare ai correntisti gli errori della banche.
Chi se ne frega se rischiamo il cortocircuito vero del sistema Italia, basato proprio sul risparmio familiare. Il padrone tedesco ha stabilito che bisogna tutelare solo i loro interessi e l'Italia subisce. Questa è la nostra situazione.
Naturalmente tutti invocheranno il rispetto delle regole europee. Ma sono le stesse regole che per Germania e Francia permettono sempre mille deroghe: ieri per i deficit che sforarono e oggi per le spese contro il terrorismo.
Fino a quando accetteremo questo vero e proprio regime? Vogliamo davvero continuare a restare in Europa come pollastri da spennare? Non è ora di dire basta?

Fonte: Libero, 20/12/2015

5 - LA FIGURACCIA DI ALFANO CI SVELA COSA E' FACEBOOK
I social network permettono ai frustrati e ai cretini di esprimere un'opinione che nessuno ha loro chiesto
Autore: Rino Cammilleri - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 19/12/2015

Povero Alfano, per una volta che ne fa una giusta lo subissano. Tuttavia, in questo caso, data la qualità dei subissatori c'è di che menarne vanto. Ha detto, da qualche parte, che in qualità di ministro degli Interni ha intenzione di dotare le forze dell'ordine di molti più cani addestrati, perché è «meglio perdere cento cani che un poliziotto». Subito, sui cosiddetti "social" gli si è scatenata contro la (è il caso di dirlo) canea. Chi sono? Quelli che amano i cani più degli uomini. Costoro già si qualificano da soli, perciò sarebbe stato il caso di non rispondere nemmeno. Ah, a questo proposito: a che servono i "social"?

PIÙ MALE CHE BENE
La domanda non è oziosa, perché, a conti fatti, fanno più male che bene. Infatti, permettono ai frustrati e ai cretini di esprimere un'opinione che nessuno ha loro chiesto. Data la loro prevalenza statistica, ecco il risultato: il web occupato da loro. È dai tempi del solo "cartaceo" che ogni direttore di giornale sa bene che la pagina della "Posta dei lettori" è preda all'ottanta percento (a stare bassi) di maniaci compulsivi che meno hanno da dire e più lo dicono. Parlo delle testate generaliste, naturalmente, non di quelle di nicchia come la nostra, che per forza di cose è frequentata da lettori qualificati. Per le altre, vale il principio che la gente normale (quella che lavora, campa la famiglia e non ha tempo da perdere) scrive al giornale di rado e solo quando ha veramente qualcosa di importante da dire. E, perciò, non colleziona i ritagli delle lettere che le sono state pubblicate per esibirle come vanto ad amici e parenti, in base al ragionamento seguente: se l'hanno pubblicato, vuol dire che il mio parere era davvero geniale.
La verità è che ti hanno pubblicato, e continueranno a farlo finché morte non sopraggiunga, proprio perché sanno che tu farai loro pubblicità gratis. E magari comprerai tante copie, quanti sono i tuoi parenti e amici, del numero in cui compare la tua lettera. Ciò, tuttavia, non vale per il web, dove, perciò, impazzano i replicanti-sempre-connessi. Sui "social" le notizie veramente utili e, perciò, buone sono rare, mentre la canaglia (anche qui è il caso di dirlo) post-umana vi sguazza come un barracuda nell'acqua. I "social" arrecano vantaggi veri solo a due categorie: a) chi li ha inventati, b) i jihadisti. Ora, torniamo agli amanti dei cani. Perché costoro amano i cani più degli uomini? Perché un cane lo puoi dominare: lo scegli, lo compri, lo plagi come ti pare e ti ubbidirà fino alla morte. Non così un essere umano, neanche tua moglie o tuo marito o il partner. Il tuo cane è l'unico essere animato che ti fa sentire Dio, anche se solo nei suoi confronti. Colui che ama i cani più del prossimo è per forza di cose un personaggio che il suo prossimo ricambia cordialmente. Da qui il suo odio per i consimili e la sua supervalutazione della bestia.

LA RETROMARCIA DI ALFANO (IN QUESTO STA LA FIGURACCIA)
Perciò, Alfano avrebbe fatto meglio a fare spallucce e non rispondere nemmeno. Avrebbe mostrato che un ministro non ha tempo da buttare in sciocchezze. Invece, eccolo lì a smentire, a giustificarsi, a dichiarare che lui quella frase non l'ha mai detta. Il che significherebbe che una cosa del genere non l'avrebbe neanche pensata perché lui la pensa diversamente? E com'è, allora, che la pensa? Pensa dunque che un cane morto e un poliziotto morto rappresentino la stessa perdita? Ecco, se non avesse replicato non si sarebbe avviluppato viepiù nelle parole, così scontentando questi per far contenti quelli. Accade a chi, per mestiere, parla continuamente ed è abituato a rispondere subito. Si finisce con l'automatismo, cioè per parlare senza aver prima riflettuto, con risultati spesso peggiori.
Gli intervistatori sovente fanno, di mestiere, opera di intermediazione della zizzania e non è mancato chi è andato a chiedere opinione, sui cani di Alfano, agli animalisti vip. Si è distinta la signorina che di professione fa la fidanzata del Cavaliere. Il quale non ha ancora capito che quasi tutti i suoi guai gli sono stati cagionati dalla propensione per le donne, e continua imperterrito, con perdita di denaro, faccia e, soprattutto, voti. «Amara più che la morte è la donna» (Qoelet, 7,26), dice la Bibbia in uno di quelli che, non a caso, si chiamano Libri Sapienziali. Ma molti di noi hanno sostituito la sapienza con Facebook...

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 19/12/2015

6 - VITTORIA: BOCCIATI DAL SENATO USA I FONDI A PLANNED PARENTHOOD, LA MULTINAZIONALE DELL'ABORTO
E una sconfitta: in Irlanda le scuole cattoliche saranno costrette ad assumere docenti gay
Autore: Mauro Faverzani - Fonte: Corrispondenza Romana, 04/12/2015

Vittoria! Non tanto nostra, quanto dei feti, salvati da morte certa grazie all'importante votazione svoltasi presso il Senato degli Stati Uniti d'America, istituzione rivelatasi di gran lunga più umana e lungimirante dell'Amministrazione Obama.

VITTORIA RISICATA, MA IMPORTANTE
L'efficace azione politico-istituzionale, condotta dal Partito Repubblicano, ha consentito con 52 voti a favore e 47 contrari di far approvare una nuova legge, che con un colpo di spugna ha provvidenzialmente cancellato l'80% dei fondi federali, quindi pubblici, prima destinati alla multinazionale dell'aborto Planned Parenthood, facendo allo stesso tempo cadere quei punti dell'Obamacare, che possono far problema, ad esempio l'obbligo per le aziende con oltre 50 dipendenti di pagare loro una polizza assicurativa sanitaria, comprendente anche l'acquisto di metodi contraccettivi ed abortivi.
Si è trattato di una vittoria contenuta, il che indica come non tutti i senatori repubblicani abbiano votato a favore: di certo quello del Vermont si è astenuto ed altri han fatto i franchi tiratori. Ma, nonostante tutto e nonostante tutti, si è trattato di un grande successo, che ora pone due questioni decisive sul tavolo: ripropone il tema dell'aborto come determinante sul tavolo della politica americana ed internazionale; inoltre, risottolinea, anche nelle schiere del Partito Repubblicano, la responsabilità di scegliere con attenzione i propri candidati, per non portarsi gli avversari in casa propria, come novelli Cavalli di Troia.

OBAMA SARA' COSTRETTO A METTERCI LA FACCIA
Ora la legge dovrà essere votata al Congresso, dominato dai Repubblicani, quindi non dovrebbero esserci sorprese. Il Presidente Obama, da sempre fautore dell'aborto, ha già preannunciato però il proprio veto a questa norma, quando dovrà essergli sottoposta. Ma questa volta dovrà decisamente metterci la sua faccia e giocarcisi la carriera politica non soltanto propria, bensì dell'intero Partito Democratico ch'egli rappresenta. Per questo le organizzazioni pro-life sono già soddisfatte, comunque vadano le cose. Perché le prossime elezioni presidenziali sono sempre più vicine. E sempre più concreta si fa la prospettiva, che pongano finalmente termine alle politiche abortiste e bioetiche, di cui questa Amministrazione si è macchiata l'anima [L'ORRIBILE COMMERCIO DI PLANNED PARENTHOOD https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3903, N.d.BB].
Giustamente, nel commentare la notizia, l'agenzia spagnola InfoCatólica, ha fatto notare come, ancora una volta, la lotta per la vita abbia dato «i propri frutti». Un invito implicito rivolto a tutti coloro che si riconoscano nelle posizioni pro-life, affinché non si lascino mai vincere dallo sconforto, dall'amarezza o dal senso d'impotenza e continuino a battersi per i propri valori: agire si può e si deve!
Ovunque è possibile ottenere la stessa vittoria conseguita negli Stati Uniti. Ovunque è possibile strappare le vite di bambini ancora non nati da morte certa. Ovunque è possibile scongiurare l'orribile prospettiva che l'accogliente ventre della madre si trasformi in una fredda tomba per il proprio figlio

Nota di BastaBugie: purtroppo nemmeno il tempo di gioire per una vittoria, una volta tanto, che subito ne arriva un'altra molto meno buona, anzi pessima. Ecco in forma integrale l'articolo dal titolo "Irlanda, le scuole cattoliche dovranno assumere docenti gay" pubblicato sul blog Gender Whatch News il 14/12/2015:
Il Parlamento irlandese ha approvato una estensione della Equality act, legge che sulla carta dovrebbe essere contro ogni sorta di discriminazione ma che in realtà è stata usata come un randello contro i cattolici. Questa nuova legge prevede che tutte le scuole, comprese quindi anche quelle cattoliche, non potranno rifiutare la candidatura di una persona omosessuale che voglia lavorare da loro per motivi attinenti alla condotta sessuale del candidato. In buona sostanza anche le scuole cattoliche dovranno assumere docenti gay. Di avviso diverso era stata la Corte Suprema che nel lontano 1996 rifacendosi alla Costituzione aveva difeso la scelta di quegli istituti che non accettavano dipendenti la cui condotta morale non era in sintonia con i principi valoriali e religiosi della scuola, perché tale scelta rientra nella libertà religiosa e di coscienza tutelata a livello costituzionale.

Fonte: Corrispondenza Romana, 04/12/2015

7 - PAURA PER L'EMERGENZA SMOG... CHE NON ESISTE
La quantità di polveri sottili diffuse nell'aria di grandi città come Milano e Torino dal 1977 ad oggi è calata del 70%! Siamo seri, di che emergenza e di che misure straordinarie stiamo parlando?
Autore: Francesco Ramella - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 21/12/2015

Tutto è cambiato nella realtà ma quasi nulla nell'informazione. Per lo smog è sempre emergenza, quest'anno come dieci o venti anni fa. E, di fronte all'emergenza, non resta che adottare misure eccezionali: blocchi del traffico, targhe alterne, mezzi pubblici gratuiti.
Eppure, da ormai molti anni, la strada è segnata e la direzione di marcia è quella giusta. "E' difficile fare le previsioni, soprattutto per il futuro" sosteneva il nobel danese Niels Bohr. Vero in generale ma quella della qualità dell'aria è la classica eccezione che conferma la regola. E' possibile affermare senza timore di essere smentiti che, al di là delle oscillazioni annuali correlate alle condizioni meteorologiche più o meno favorevoli alla dispersione degli inquinanti, tra cinque anni la situazione sarà migliore rispetto a quella odierna e la tendenza verso il "bello stabile" sarà ulteriormente rafforzata nel prossimo decennio.
Contrariamente a quanto ritiene la maggior parte degli italiani, l'inquinamento atmosferico nelle nostre città è in calo da svariati decenni. Pensiamo, ad esempio, alle famigerate polveri sottili, quel PM10 che, ci dice l'Organizzazione Mondiale della Sanità, rappresenta il parametro più significativo per valutare gli effetti sulla salute. Ebbene, nei primi anni '70 in una città come Milano o Torino, la concentrazione media annuale di queste polveri era superiore ai 150 microgrammi per metrocubo di aria. Oggi le centraline di rilevamento ci forniscono valori medi nell'intorno dei 40-50 microgrammi. Vi è quindi stata una flessione dell'ordine del 70%.

INUTILI LE MISURE ANTISMOG
L'aspetto più intrigante di quanto accaduto finora è quello relativo al settore della mobilità. Il miglioramento della qualità dell'aria si è infatti manifestato non perché abbiamo avuto successo, ma nonostante il sostanziale fallimento di quelle politiche di riequilibrio modale (meno auto, più autobus e più treni) che, a partire da Bruxelles per arrivare fino alla più piccola amministrazione locale, sono invariabilmente presentate come essenziali ai fini della sostenibilità ambientale. L'elemento che ha contribuito in misura quasi esclusiva alla riduzione delle emissioni è stato rappresentato dall'avanzamento tecnologico dei veicoli. Una vettura a gasolio immatricolata negli anni '80 dello scorso secolo immetteva in atmosfera una quantità di sostanze inquinanti pari a quella che oggi fuoriesce dai tubi di scappamento di circa una ventina di auto. In assenza dell'abbattimento delle emissioni unitarie, l'aria delle nostre città non solo non sarebbe migliorata ma avrebbe conosciuto un progressivo peggioramento.
Il naturale rinnovo del parco veicolare nei prossimi anni con il conseguente adeguamento di tutti i mezzi ai più recenti standard normativi determinerà un ulteriore contenimento delle emissioni e, quindi, degli effetti negativi sulla salute. Effetti da non sottovalutare ma neppure da sovrastimare. Una spasmodica attenzione verso l'inquinamento collettivo può infatti ridurre l'attenzione dei cittadini sul più grave e rimediabile dei fattori di rischio sanitario: il comportamento individuale.

ANCHE VERONESI...
Al riguardo si segnalano le parole di Umberto Veronesi: "un atteggiamento, inaccettabile, è quello di cambiare la realtà dei fatti. Un luogo comune, molto diffuso, è quello di affermare che l'inquinamento atmosferico, specie in città, è tale che una sigaretta in più o in meno non fa alcuna differenza. È un'affermazione sbagliata e priva di senso: l'inquinamento cittadino provoca bronchiti, allergie, ma la possibilità che provochi tumore al polmone è minima rispetto a quella del fumo di sigaretta. Pochi lo sanno, ma nell'arco alpino, ad esempio in Friuli, dove si fuma molto, l'incidenza del cancro al polmone è superiore (e la speranza di vita inferiore) a quella che si registra in città come Milano o Genova. Impegnarsi per un ambiente più pulito è giusto, ma questo non deve distoglierci dalla lotta contro i tumori".
Forse, accanto alla giusta attenzione per la salute e per l'ambiente, dovremmo iniziare a preoccuparci anche delle conseguenze economiche delle scelte in materia di politica dei trasporti: ogni auto in meno (ed ogni autobus in più) che circola sulle nostre strade comporta una riduzione delle entrate fiscali ed un aumento della spesa pubblica e, quindi, un peggioramento di quel debito pubblico che se la passa assai peggio del cielo di Lombardia.

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 21/12/2015

8 - DIZIONARIO ELEMENTARE DI APOLOGETICA: 600 PAGINE PER NON RESTARE MAI SENZA RISPOSTE
Oltre 140 voci compilate da 36 firme del Timone: storici, esperti di bioetica, teologi, medici, psicologi, scienziati ed economisti
Fonte Sito del Timone, 20/12/2015

Ma davvero i medioevali hanno creduto che le donne non abbiano l'anima, che la Terra sia piatta, che le streghe si nascondano dietro ogni angolo del mondo, che la fede si possa imporre con la violenza perché il fine giustifica i mezzi?
Sul serio, come ci racconta la televisione, le crociate, l'Inquisizione e la conquista spagnola delle Americhe sono stati abusi turpi?
E allora è vero, come ci viene raccontato sin dai primi banchi di scuola, che l'Illuminismo e le rivoluzioni abbiano finalmente liberato l'uomo dal giogo ecclesiastico?
E pure, come si legge sui quotidiani e sui rotocalchi, che la scienza dimostri inconfutabilmente che l'uomo e la scimmia discendano dal medesimo antenato, che la scienza e la fede siano incompatibili, che l'intelligentissima Ipazia, l'illuminato Giordano Bruno, lo sconfortato Galileo Galilei e il simpatico conte di Cagliostro siano martiri caduti in nome della libertà di pensiero?
Che Martin Lutero avesse ragione a scagliarsi contro la vendita delle indulgenze, che i Papi siano sempre stati dei campioni di corruzione, che il culto mariano sia una pura idolatria cattolica, che Gesù sia stato solo un uomo come tutti gli altri, per di più marito di Maria Maddalena, e che la storia della sua vita raccontata nei Vangeli sia un semplice romanzo, bruttarello, tardo e imposto alle coscienze dalla nefanda alleanza fra trono e altare?

LA VERITA' DELLA STORIA VERA
No, non è vero, e ci sono una gran quantità di prove che permettono di dimostrarlo; prove spesso alla luce del sole, se non persino alla portata di tutti, facili da consultare e semplici da comprendere, eppure censurate o nascoste dalla cultura che va oggi per la maggiore. Perché? Perché dando retta a quelle prove ci si dovrebbe arrendere alla realtà dei fatti, quella realtà che racconta e documenta tante verità dimenticate, come il fatto che in Occidente il monachesimo sia stato un fattore di civilizzazione imprescindibile, o che i "secoli bui" del Medioevo abbiano inventato gli occhiali e il riscaldamento centralizzato, o che la partita doppia e l'economia di mercato siano nate nei conventi francescani, o che gli ospedali siano una benemerita invenzione cristiana (e di santi) che prima non esisteva.
E che invece il protestantesimo, il razionalismo, il socialismo, i fascismi, i nazionalismi e il relativismo oggi travestito da ecologismo o da teoria del gender hanno prodotto danni, decadenza e financo regresso.
Ci si dovrebbe cioè arrendere all'evidenza: non solo che la fede cattolica è ragionevolmente credibile e solidamente fondata, ma anche che la morale che ne consegue è l' autentico umanesimo e la cultura che ne deriva è un fattore di progresso senza eguali nella storia.

COME AVERE IL DIZIONARIO ELEMENTARE DI APOLOGETICA
Per questo da oggi esistono le 600 pagine del Dizionario elementare di apologetica, un'opera di carità intellettuale curata da Gianpaolo Barra, Mario A. Iannaccone e Marco Respinti per i tipi dell'Istituto di Apologetica, che edita Il Timone.
Sono oltre 140 "voci" compilate da 36 esperti: storici e archeologi, esperti di bioetica, teologi, medici, psicologi, scienziati ed economisti.
Lo schema è semplice, di utilizzo immediato: definizione, obiezioni, risposte, suggerimenti bibliografici per un primo approfondimento. Prezzo € 25.00
Per ordinativi è necessario effettuare un versamento a queste coordinate:
- Conto corrente intestato a I.d.A. s.r.l. – ISTITUTO DI APOLOGETICA - via Benigno Crespi, 30/2 - 20159 Milano (MI),
- Conto corrente postale n° 9783326 / Iban IT11 O076 0110 8000 0000 9783 326
- Conto corrente bancario n° 0418848 / Iban IT16 W050 3501 6002 2557 0418 848 (Coordinate bancarie internazionali)
Veneto Banca - Milano
Oppure un assegno intestato a: I.d.A. s.r.l. – ISTITUTO DI APOLOGETICA
È necessario scrivere nella causale la sigla "C2", che identifica il Dizionario di Apologetica
In caso di versamento tramite bonifico/ccp, inviare via fax o e-mail copia dello stesso, riportando i dati e l'indirizzo completo per l'invio del Quaderno:
Tel. 02.69.01.50.59 (dalle ore 9 alle 12 e dalle 14 alle 17) - Fax 02.60.85.70.91 - info@iltimone.org

Nota di BastaBugie: Rino Cammilleri su la nuova Bussola Quotidiana ha scritto il 28-12-15 il seguente articolo in merito al Dizionario di apologetica.
Quando il cristianesimo, come il buon grano, cominciò a germogliare, insieme ad esso crebbe anche la zizzania. Così, stufi dei tumulti intragiudaici e malamente informati sulla nuova setta dei nazareni, gli imperatori romani cominciarono a usare le maniere spicce. Allora diversi intellettuali cristiani misero mano alla penna per spiegare che sulla religione di Cristo si erano accumulate molte falsità. Con perizia e scienza, misero i loro talenti al servizio della verità e i loro scritti vennero detti, alla greca, "apologie".
Col passare dei secoli, il termine è diventato sinonimo di "magnificazione acritica", ma in principio non fu così, perché si trattava solo di esposizione di una realtà accompagnata dalla confutazione delle menzogne. Tanto tempo è passato da allora, ma la zizzania è sempre tra noi, e ogni generazione abbisogna di apologeti che sgombrino il campo dalle malepiante seminate nei cervelli. Quante volte ci siamo sentiti rinfacciare le supposte malefatte dei cristiani? Ci si faccia caso: sono sempre le stesse, Galileo, l'Inquisizione, le Crociate… Spesso si ha l'impressione di star cercando di lavare la testa all'asino, come dicono i contadini siciliani: appena l'hai lavato, l'asino, eccolo rotolarsi nella polvere. O, se preferite: appena lavi la macchina, piove e si infanga di nuovo. Che ci volete fare, smettereste di usare lo spazzolino da denti solo perché, tanto, dovrete mangiare di nuovo?
Così, armati di pazienza, ci rassegniamo a ripetere per l'ennesima volta che l'erba è verde e il cielo è azzurro, anche se ti hanno reso daltonico e non distingui più i veri colori. Poiché si tratta, appunto, di una Fatica di Sisifo (fatevi spiegare chi era o cercate su wikipedia), ci siamo organizzati in modo più tecnico e abbiamo dato vita a un Dizionario elementare di apologetica, un'opera che contiene le più comuni –e diffuse- disinformazioni sul cristianesimo in versione cattolica (la più diffamata, perché quella «giusta»): ben 140 voci in ordine alfabetico compilate in modo semplice e pratico dai più scafati apologeti italiani, da Messori al sottoscritto, da Agnoli a Zichichi, da Cascioli a Gotti Tedeschi, passando per tutti gli altri.
Così, se vostro cognato vi assilla con la Strage della Notte di San Bartolomeo, non dovete fare altro che aprire il Dizionario alla voce corrispondente e leggerglielo o riassumerglielo. Se insiste perché -avendo letto qualche romanzo- si crede colto, al piede della voce ci sono indicati i libri (veri) per approfondire l'argomento. Se invece colei che dice fesserie è la vostra insegnante di Italiano (cosa non rara dacché l'abilitazione in materia prevede anche l'indottrinamento in Storia) e costei vi rammenta il Concilio di Macôn credendo in inchiodarvi, niente paura: Dizionario alla mano, sarete in grado di respingere la fesseria al mittente. Magari, se davvero è in buona fede, le farete un piacere, perché sono in tanti, da Voltaire in poi, a credere che sia stato quel Concilio (che in realtà era solo un sinodo) a concedere l'"anima" anche alle donne.
Insomma, si tratta di un volume che tutti i cattolici dovrebbero avere in casa. Un volume da regalare a quelli che non credono, ma che sono tuttavia uomini di buona volontà (con gli altri è inutile). Un volume che confuta, sì, le più diffuse sciocchezze sul cattolicesimo, ma che non si illude di coprirle tutte, perché la zizzania non dorme mai e mai si stanca. Ma neanche noi ci stanchiamo, tranquilli. E ne faremo un secondo, di volume, e un terzo se necessario, così che quelli che prenderanno il nostro posto quando noi non ci saremo più possano salire sulle nostre spalle. Così come noi siamo saliti sulle spalle di quelli che ci hanno preceduto.

Fonte: Sito del Timone, 20/12/2015

9 - OMELIA MARIA SS. MADRE DI DIO - ANNO C (Lc 2,16-21)
Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose nel suo cuore
Autore: Padre Settimio M. Manelli - Fonte: Il settimanale di Padre Pio, (omelia per il 1° gennaio 2015)

Un celebre passaggio della Esortazione Apostolica Marialis Cultus spiega l'importanza della festa odierna, alla luce della riforma liturgica post conciliare. Così scrive il papa Paolo VI: «Il tempo di Natale costituisce una prolungata memoria della maternità divina, verginale, salvifica, di colei la cui illibata verginità diede al mondo il Salvatore: infatti, nella solennità del Natale del Signore, la Chiesa, mentre adora il Salvatore, ne venera la Madre gloriosa; nella Epifania del Signore, mentre celebra la vocazione universale alla salvezza, contempla la Vergine come vera Sede della Sapienza e vera Madre del Re, la quale presenta all'adorazione dei Magi il Redentore di tutte le genti (cf. Mt 2,11); e nella Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe (domenica fra l'ottava di Natale) riguarda con profonda riverenza la santa vita che conducono nella casa di Nazaret Gesù, Figlio di Dio e Figlio dell'uomo, Maria, sua Madre, e Giuseppe, uomo giusto (cf. Mt 1,19).
Nel ricomposto ordinamento del periodo natalizio Ci sembra che la comune attenzione debba essere rivolta alla ripristinata solennità di Maria Ss. Madre di Dio; essa, collocata secondo l'antico suggerimento della Liturgia romana al primo giorno di gennaio, è destinata a celebrare la parte avuta da Maria in questo mistero di salvezza e ad esaltare la singolare dignità che ne deriva per la Madre santa [...] per mezzo della quale abbiamo ricevuto [...] l'Autore della vita (dal Messale Romano, 1º gennaio, Ant. d'ingresso e Colletta); ed è, altresì, un'occasione propizia per rinnovare l'adorazione al neonato Principe della Pace, per riascoltare il lieto annuncio angelico (cf. Lc 2,14), per implorare da Dio, mediatrice la Regina della Pace, il dono supremo della pace. Per questo, nella felice coincidenza dell'Ottava di Natale con il giorno augurale del primo gennaio, abbiamo istituito la Giornata mondiale della pace, che raccoglie crescenti adesioni e matura già nel cuore di molti uomini frutti di Pace» (n. 5).
Il Vangelo di oggi ci presenta la Vergine Maria con suo Figlio in braccio. È l'immagine più raffigurata dagli artisti cristiani, sin dai primi tempi del Cristianesimo. Maria, come trono della Divina Sapienza, dona al mondo il Salvatore. Chi lo cerca, come i pastori o i magi, lo troverà in braccio a Lei, che lo porge alla contemplazione e all'adorazione di tutti.
Come ha scritto il Papa, la solennità di oggi vuol celebrare la parte attiva che Maria ha avuto nell'opera della nostra salvezza. Il suo è stato un ruolo unico, quale Madre di Dio, Mediatrice di Grazia e Corredentrice, unita e subordinata al Figlio di Dio e suo, Mediatore e Redentore del genere umano. San Paolo, nella Lettera ai Galati (4,4-7: II Lettura), afferma che Gesù «nacque da donna, nacque sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché avessimo l'adozione a figli». Maria è questa donna, grazie alla quale è iniziata la nostra salvezza, grazie alla quale abbiamo avuto la possibilità di diventare figli di Dio.
Oggi veneriamo Maria non solo come Madre di Dio, ma anche come Madre del Corpo Mistico di Cristo, che è la Chiesa. Perciò essa ricorre a Lei con fiducia, per avere in dono la salvezza. Non solo, ma la prende come suo modello insuperabile nel cammino di fede e di santificazione.
Lo ha ricordato papa Benedetto XVI nella sua omelia del 1° gennaio 2006: «All'inizio di un nuovo anno, siamo come invitati a metterci alla sua scuola, a scuola della fedele discepola del Signore, per imparare da Lei ad accogliere nella fede e nella preghiera la salvezza che Dio vuole effondere su quanti confidano nel suo amore misericordioso».
E ancora, lo stesso Pontefice propone la Vergine come modello di contemplazione, adatto proprio all'inizio di un nuovo anno, da vivere nella ricerca del Bene supremo e della sua volontà: «"Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose, meditandole nel suo cuore" (Lc 2,19). Il primo giorno dell'anno è posto sotto il segno di una donna, Maria. L'evangelista Luca la descrive come la Vergine silenziosa, in costante ascolto della parola eterna, che vive nella Parola di Dio. Maria serba nel suo cuore le parole che vengono da Dio e, congiungendole come in un mosaico, impara a comprenderle. Alla sua scuola vogliamo apprendere anche noi a diventare attenti e docili discepoli del Signore. Con il suo aiuto materno, desideriamo impegnarci a lavorare alacremente nel "cantiere" della pace, alla sequela di Cristo, Principe della Pace. Seguendo l'esempio della Vergine Santa, vogliamo lasciarci guidare sempre e solo da Gesù Cristo, che è lo stesso ieri, oggi e sempre! (cf. Eb 13,8)».

Fonte: Il settimanale di Padre Pio, (omelia per il 1° gennaio 2015)

Stampa ArticoloStampa


BastaBugie è una selezione di articoli per difendersi dalle bugie della cultura dominante: televisioni, giornali, internet, scuola, ecc. Non dipendiamo da partiti politici, né da lobby di potere. Soltanto vogliamo pensare con la nostra testa, senza paraocchi e senza pregiudizi! I titoli di tutti gli articoli sono redazionali, cioè ideati dalla redazione di BastaBugie per rendere più semplice e immediata la comprensione dell'argomento trattato. Possono essere copiati, ma è necessario citare BastaBugie come fonte. Il materiale che si trova in questo sito è pubblicato senza fini di lucro e a solo scopo di studio, commento didattico e ricerca. Eventuali violazioni di copyright segnalate dagli aventi diritto saranno celermente rimosse.