BastaBugie n�441 del 17 febbraio 2016

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1 LA RILEVAZIONE DELLE ONDE GRAVITAZIONALI PREVISTE DA EINSTEIN APRE NUOVI ORIZZONTI ALLA SCIENZA
Poca scienza allontana da Dio, ma molta scienza riconduce a Lui (VIDEO: spiegazione semplice delle onde gravitazionali)
Autore: Antonio Socci - Fonte: Libero
2 LE IENE AGGREDITE A RADIO MARIA? TUTTO FALSO!
Ecco il servizio disonesto mandato in onda su Italia 1 e il video che documenta invece che non c'è stata nessuna aggressione
Fonte: UCCR (Unione Cristiani Cattolici Razionali)
3 SANREMO 2016: UN FESTIVAL ARCOBALENO PER LA PROPAGANDA DELLA LEGGE SULLE UNIONI CIVILI
Se fossero vissuti ai tempi del nazismo i cantanti di Sanremo durante le canzoni avrebbero avuto la fascia con la svastica
Autore: Alfredo De Matteo - Fonte: Corrispondenza Romana
4 NOVE DIFFERENZE TRA CHIESA CATTOLICA E ORTODOSSI
Dopo la dichiarazione firmata a Cuba dal Papa e dal patriarca di Mosca va ricordato che quello ortodosso del 1054 non fu solo uno scisma perché c'erano anche importanti questioni dottrinali
Autore: Corrado Gnerre - Fonte: Civiltà Cristiana
5 COMUNISMO E NAZISMO VOLEVANO L'UOMO NUOVO... MA AL CARO PREZZO DI MILIONI DI MORTI
Oggi gli esponenti della cultura dominante sono gli eredi delle idee-chiave del nazismo (con l'eugenetica) e del comunismo (con l'abolizione della famiglia naturale)
Autore: Enrico Cattaneo - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
6 LA BATTAGLIA PIAGNONA DEL MONDO LGBTQIecc. VUOLE INTRODURRE ''DIRITTI CIVILI'' INESISTENTI E DELETERI
In vendita su Amazon l'allattatore maschile per simulare un allattamento vero... a quando l'utero artificiale agli uomini? (VIDEO: Costanza Miriano al Family Day)
Autore: Costanza Miriano - Fonte: Il Foglio
7 PERCHE' NON SI PARLA PIU' DELLA LEGGE ANTI-OMOFOBIA?
Perché il ddl Cirinnà, non ammettendo obiezione di coscienza, perseguiterà gli omofobi (cioè chi pensa che ogni figlio abbia diritto a un padre e una madre) anche senza il ddl Scalfarotto
Autore: Alfredo Mantovano - Fonte: Tempi
8 ONU: UNA TASSA MONDIALE PER FINANZIARE L'ABORTO
Ovviamente l'Onu parla d'interventi salva-vita a fronte di calamità naturali o di conflitti militari, ma in realtà vuole solo più aborti
Autore: Marco Respinti - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
9 OMELIA II DOMENICA DI QUARESIMA - ANNO C (Lc 9,28b-36)
Questi è il Figlio mio, l'eletto: ascoltatelo!
Fonte: Il settimanale di Padre Pio

1 - LA RILEVAZIONE DELLE ONDE GRAVITAZIONALI PREVISTE DA EINSTEIN APRE NUOVI ORIZZONTI ALLA SCIENZA
Poca scienza allontana da Dio, ma molta scienza riconduce a Lui (VIDEO: spiegazione semplice delle onde gravitazionali)
Autore: Antonio Socci - Fonte: Libero, 13/02/2016

Ha fatto scalpore la notizia della rilevazione delle onde gravitazionali. E' stata giustamente enfatizzata da tutti i media del mondo come una svolta epocale. Tutti hanno ripetuto che tale rilevazione ci fornisce finalmente la conferma sperimentale di quanto Albert Einstein aveva ipotizzato cento anni fa nella sua teoria della relatività generale.
Ora si aprono orizzonti inediti per la scienza, ma solo gli addetti ai lavori possono intuire alcuni scenari futuri della ricerca: il grande pubblico e i media non sono in grado di capire tutta la portata scientifica di questo avvenimento.
Invece il "caso Einstein" può e deve essere compreso in tutte le sue implicazioni e non si può ridurre alla sola narrazione banale e celebrativa della genialità di questo straordinario scienziato.
E' stato lui stesso, infatti, ad accompagnare le sue teorie - che hanno rivoluzionato la scienza - con considerazioni che riguardano tutti noi come esseri umani nel mistero dell'universo e finalmente la nostra mente alla ricerca di Dio. Lo si può affermare - come vedremo - proprio sulla base di quanto Einstein stesso ha scritto.
Anzitutto va detto che Einstein era essenzialmente un fisico teorico. Mentre il fisico sperimentale costruisce (appunto) esperimenti con sofisticate tecnologie, per appurare dei fenomeni, il fisico teorico, partendo da ipotesi, arriva, attraverso delle equazioni matematiche, ad enunciare delle leggi fisiche non ancora verificate sperimentalmente.
Per questo i famosi studi sulla relatività di Einstein hanno previsto una serie di fenomeni e di realtà fisiche la cui effettiva esistenza è stata constatata solo negli anni successivi.
L'ultima clamorosa conferma è appunto di questi giorni. Ma molte altre cose intuite per via teorica da Einstein erano già state dimostrate effettivamente esistenti nella realtà. E questo ha rivoluzionato la fisica, ma anche la nostra stessa vita quotidiana.
Tuttavia c'è un aspetto che sfugge in tutta questa vicenda.
 
IL "MIRACOLO"
I media in questi giorni non gli danno alcuna attenzione, considerandolo scontato, ma era invece ritenuto da Einstein assolutamente sorprendente: il fatto cioè che la mente umana, tramite equazioni matematiche, sia in grado di ipotizzare l'esistenza di fenomeni fisici mai visti e il fatto che la realtà fisica dell'universo mostri di essere stata "costruita" proprio così, con perfetta (e altissima) razionalità matematica.
La matematica è una costruzione della mente umana. Com'è possibile che un'equazione astratta costruita dalla nostra intelligenza si ritrovi poi esattamente riprodotta nelle leggi fisiche vigenti nelle più remote regioni dell'universo?
Il cosmo non è stato prodotto da nessun essere umano e tuttavia è governato proprio da quella stessa ferrea razionalità matematica che la nostra mente elabora in astratto.
Tutto questo è un autentico "miracolo": è il più colossale e clamoroso miracolo che si trovi costantemente sotto i nostri occhi e a cui non facciamo alcun caso. A chiamarlo così - "miracolo" - è stato proprio Einstein che ne era immensamente stupefatto.
Nella famosa lettera a Solovine, Einstein scriveva: "Lei trova strano che io consideri la comprensibilità della natura (per quanto siamo autorizzati a parlare di comprensibilità), come un miracolo (Wunder) o un eterno mistero (ewiges Geheimnis). Ebbene, ciò che ci dovremmo aspettare, a priori, è proprio un mondo caotico del tutto inaccessibile al pensiero. Ci si potrebbe (di più, ci si dovrebbe) aspettare che il mondo sia governato da leggi soltanto nella misura in cui interveniamo con la nostra intelligenza ordinatrice: sarebbe" aggiungeva Einstein "un ordine simile a quello alfabetico, del dizionario, laddove il tipo d'ordine creato ad esempio dalla teoria della gravitazione di Newton ha tutt'altro carattere. Anche se gli assiomi della teoria sono imposti dall'uomo, il successo di una tale costruzione presuppone un alto grado d'ordine del mondo oggettivo, e cioè un qualcosa che, a priori, non si è per nulla autorizzati ad attendersi. È questo il 'miracolo' che vieppiù si rafforza con lo sviluppo delle nostre conoscenze. È qui che si trova il punto debole dei positivisti e degli atei di professione, felici solo perché hanno la coscienza di avere, con pieno successo, spogliato il mondo non solo degli dèi (entgöttert), ma anche dei miracoli (entwundert)".
In perfetta consonanza con Einstein, un altro Premio Nobel per la Fisica, Antony Hewish, astronomo, ha affermato: "Dall'osservazione scientifica arriva un messaggio molto chiaro. E il messaggio è questo: l'universo è stato prodotto da un essere intelligente".
E' questo che autorizza a parlare di certezza razionale dell'esistenza di Dio.
 
EINSTEIN E DIO
Il più importante filosofo dell'ateismo, Anthony Flew, che proprio grazie ad Einstein ha di recente rinnegato l'enorme mole del suo lavoro precedente, proclamando di avere oggi raggiunto la certezza razionale dell'esistenza di Dio, ha scritto: "Einstein credeva chiaramente in una fonte trascendente della razionalità del mondo, che definì variamente: 'mente superiore', 'spirito superiore illimitabile', 'forza ragionante superiore' e 'forza misteriosa che muove le costellazioni' ".
E' la conferma di quanto la Chiesa ha affermato nel Concilio Vaticano I: l'uomo con la semplice intelligenza può arrivare alla certezza dell'esistenza di Dio.
Poi la fede cristiana è altra cosa: è la Rivelazione dell'incarnazione del Figlio di Dio, Gesù. Ma alla certezza razionale dell'esistenza di Dio si può arrivare con la semplice ragione. Infatti c'è arrivata la più alta mente dell'antichità - Aristotele - e la più alta mente della modernità: Einstein.
Ecco un altro suo pensiero: "E' certo che alla base di ogni lavoro scientifico qualificato troviamo il convincimento, simile al sentimento religioso, della razionalità e intelligibilità del mondo (…). Tale fermo convincimento, legato al sentimento profondo dell'esistenza di una mente superiore che si manifesta nel mondo dell'esperienza, costituisce per me l'idea di Dio".
Diceva ancora: "Chiunque sia seriamente coinvolto nella ricerca scientifica, si convince che le leggi della natura manifestino l'esistenza di uno spirito immensamente superiore a quello dell'uomo e davanti al quale noi, con i nostri modesti poteri, ci dobbiamo sentire umili".
E ancora: "La mia religiosità consiste in un'umile ammirazione dello spirito infinitamente superiore che rivela se stesso nei lievi dettagli che siamo in grado di percepire con le nostre fragili e deboli menti. Questa convinzione profondamente emozionante della presenza di un potere ragionante superiore, rivelato nell'universo incomprensibile, costituisce la mia idea di Dio".
E' evidente che Einstein non possa essere considerato ateo o spinoziano, cioè panteista. Lui stesso lo smentì esplicitamente:
"Non sono ateo e non credo di potermi definire panteista. Siamo nella stessa posizione di un bambino che entra in un'enorme biblioteca piena di libri in molte lingue. Il bambino sa che qualcuno deve aver scritto quei libri. Non si sa come. Non si comprendono le lingue in cui sono scritti. Il bambino sospetta vagamente un ordine misterioso nella collocazione dei libri, ma non sa quale sia. Questo, mi pare, è l'atteggiamento anche del più intelligente degli esseri umani nei confronti di Dio".
Da questo si comprende la sua posizione di scienziato: "Voglio sapere come Dio ha costruito questo mondo (...). Voglio conoscere i suoi pensieri".
Una posizione opposta a quella di certi divulgatori mediatici di oggi, tuttora aderenti all'ottocentesca ideologia positivista e quindi allergici alla parola "Dio".
Uno scienziato libero da pregiudizi ideologici non può che arrivare alle conclusioni razionali di Einstein.
Il caso Einstein spiega perché un altro grande scienziato, profondamente cattolico,Louis Pasteur, fondatore della microbiologia, poteva dire: "poca scienza allontana da Dio, ma molta scienza riconduce a Lui".
 
Nota di BastaBugie: spiegazione semplice delle onde gravitazionali (con sottotitoli in italiano)


https://www.youtube.com/watch?v=4GbWfNHtHRg

SOTTOTITOLI: alcuni nostri lettori ci hanno segnalato che non riescono a vedere i sottotitoli guardando il video con il cellulare, mentre usando il computer i sottotitoli ci sono.

Fonte: Libero, 13/02/2016

2 - LE IENE AGGREDITE A RADIO MARIA? TUTTO FALSO!
Ecco il servizio disonesto mandato in onda su Italia 1 e il video che documenta invece che non c'è stata nessuna aggressione
Fonte UCCR (Unione Cristiani Cattolici Razionali), 17/02/2016

Alla fine si è scoperto: nessuna "aggressione delle Iene a Radio Maria". Grazie ad un filmato originale, si vede chiaramente quanto è davvero accaduto, pochi giorni, fa nella sede della radio mariana.
La Iena Mauro Casciari, e il suo cameraman, ha infatti cercato di introdursi con irruenza -vestito, sembra, da pagliaccio - all'interno della sede di Radio Maria, in provincia di Como, con l'intenzione di interrompere le trasmissioni radiofoniche per intervistare padre Livio Fanzaga. Il direttore della radio, infatti, nella sua quotidiana rassegna stampa radiofonica, si era duramente opposto al ddl Cirinnà e all'utero in affitto, scandalizzandosi del fatto che a farlo fossero parlamentari che si dichiarano cristiani e cattolici.
In quell'occasione aveva ricordato a Monica Cirinnà, madrina del disegno di legge, che un giorno, «spero per lei il più lontano possibile», avrebbe dovuto anche lei rendere conto a Dio delle sue azioni politiche. Nessun augurio di morte, tant'è che il sito Bufale.net ha contestato la mistificazione dei fatti: «si capisce chiaramente che il direttore di Radio Maria non ha affatto augurato la morte di Maria Cirinnà». Oltretutto è stato questo sito web a suggerire alla Cirinnà di rispondere ironicamente su Twitter con le parole di Massimo Troisi: «Si, si... no... mo' me lo segno proprio» (non è stata un'idea della parlamentare Pd, quindi).
A seguito di queste parole si è comunque alzato un polverone mediatico: "Padre Livio augura la morte alla Cirinnà", con il conseguente tentativo delle Iene di irrompere nell'area privata della radio. Mauro Casciari è stato fermato all'ingresso da un paio di persone, un'altra è intervenuta per abbassare la telecamera delle Iene. Un gesto sopra le righe, chiaramente, che si poteva e doveva evitare, ma nulla ha a che vedere con quanto hanno poi è stato mediaticamente denunciato. Il cameraman, per evitare l'intervento dell'uomo, si è dimenato ed è caduto sull'erba, e ha cominciato ad urlare:«Siamo stati picchiati a Radio Maria, siete dei truffatori e ci avete anche picchiato, una radio che si dice cristiana, vergognatevi!». La scena però è stata ripresa anche dalle telecamere di Radio Maria e si nota come non vi sia alcun pestaggio, tant'è che mentre Casciari minaccia di rendere pubblico la fantomatica aggressione, il cameraman ride allegramente.
Il giorno seguente le Iene hanno trasmesso, come sempre, il video tagliato e incollato al punto giusto e la notizia è andata su tutti i quotidiani:«Troupe delle Iene aggredita a Radio Maria: "Ci hanno picchiato"». Addirittura è stato riportato che a picchiare le Iene è stato il direttore padre Livio. E' intervenuto anche il prete rosso don Aldo Antonelli, scrivendo i suoi soliti insulti: «Mi chiedo se non sia il caso di denunciare questa radio per circonvenzione di incapaci, considerato che è seguita da persone sole, deboli e di età avanzata. Una radio che, se ci fosse la censura, andrebbe censurata». Radio Maria ha risposto pubblicando il vero filmato, che è stato già visionato da 43mila persone.
La Iena Mauro Casciari è tuttavia riuscito a raggiungere i suoi dieci minuti di popolarità, dopo la presentazione della seconda edizione di Umbria Trash e dopo essere stato indagato per diffamazione aggravata nei confronti di polizia e carabinieri nel caso di Giuseppe Uva. Poi assolto, anche se dal suo microfono si disse che Uva era stato violentato dalle forze dell'ordine nella notte tra il 13 e il 14 giugno 2008, accusa mai comparsa negli atti e che non compare tra i capi di imputazione contestati. Ma a causa sua si è diffusa, un po' come l'aggressione che avrebbe subito. Mai esistita.
Il metodo violento e mistificatorio delle Iene è ormai noto a tutti, nessuno crede più che i filmati che mandano in onda sono davvero quelli originali, i taglia e cuci sono continui nei loro servizi. Non è onesto giornalismo perché la notizia viene da loro inventata e montata una volta tornati in redazione, rendendo volutamente sensazionalistico quello che non è. Non a caso i loro dati auditel precipitano di anno in anno e il loro pubblico è rimasto quello degli adolescenti da social network. Non proprio da essere orgogliosi. Questa volta sono stati smascherati proprio dalle telecamere, la Iena non ride più.

Nota di BastaBugie: fuori del Parlamento, fioccano le intimidazioni nei confronti di chi si oppone alle unioni civili. Il sistematico attacco a Radio Maria culminato con il caso narrato in questo articolo riguardante presunte violenze. Le telecamere di Radio Maria hanno filmato tutta la scena mostrando chiaramente che non c'è stata alcuna aggressione né alcuno è stato picchiato, c'è stato soltanto il respingimento di un tentativo di irruzione in locali privati. Un caso inventato, di una gravità inaudita, ma per cui - siamo certi - non ci sarà alcun intervento da parte di nessuna autorità né ordine professionale. Nessuno osa neanche lontanamente contraddire l'intollerante lobby Lgbt.

Ecco il video che smaschera le menzogne e, a seguire, il servizio trasmesso da Italia 1:

https://www.youtube.com/watch?v=s7qqjWZXOU8

Fonte: UCCR (Unione Cristiani Cattolici Razionali), 17/02/2016

3 - SANREMO 2016: UN FESTIVAL ARCOBALENO PER LA PROPAGANDA DELLA LEGGE SULLE UNIONI CIVILI
Se fossero vissuti ai tempi del nazismo i cantanti di Sanremo durante le canzoni avrebbero avuto la fascia con la svastica
Autore: Alfredo De Matteo - Fonte: Corrispondenza Romana, 10/02/2016

Come era stato più volte annunciato, l'edizione 2016 del festival di Sanremo è iniziata all'insegna dell'ideologia omosessualista. Già dalla lista dei cantanti ospiti nella prima serata non era infatti difficile presagire che la nota kermesse canora si sarebbe trasformata in un potente spot pro unioni civili. Del resto, la coincidenza temporale con la discussione in parlamento del ddl Cirinnà non lasciava spazio ai dubbi: il palco dell'Ariston sarebbe stato teatro di un vero e proprio comizio a favore delle pseudo unioni gay.
Il grimaldello utilizzato dagli ideologi del gender è sempre il medesimo: fare leva sul falso principio della non discriminazione per superare la naturale avversione che nutre la gente comune verso i comportamenti contro natura. Tutti i cantanti, ospiti e non, che si sono succeduti nel corso del sessantaseiesimo festival della canzone italiana hanno messo in scena la farsa della normalità nella anormalità, come se l'unione infeconda tra due uomini o tra due donne non fosse altro che una variante "naturale" della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna, una semplice opzione del tutto scevra da drammatiche conseguenze, sia sul piano individuale che collettivo.
La cantante Noemi, raccogliendo gli "inviti" delle associazioni "gay" che pretendevano una chiara presa di posizione da parte dei cantanti più schierati a favore delle unioni civili, si è esibita presentandosi con un microfono avvolto da un drappo arcobaleno, simbolo della cultura omosessuale.
L'appello è stato raccolto, manco a dirlo, anche da altri artisti come Enrico Ruggeri, Morgan, la voce dei Bluvertigo, e Irene Fornaciari. Da parte sua, Laura Pausini, primo ospite della serata, al termine della sua esibizione ha pensato bene di palesare la sua opinione, peraltro già ampiamente nota, circa le unioni gay: «Se siamo simili, siamo tutti uguali, e dobbiamo proteggerci non dividerci». Autentiche perle di saggezza che la claque del festival non ha mancato di applaudire generosamente. [leggi: LO SPOT DI LAURA PAUSINI A FAVORE DEL MATRIMONIO GAY https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3988, N.d.BB]
Molto attesa era l'esibizione di Elton John, anche perché la pop star britannica è una famosissima e ricchissima icona gay, il simbolo universale della lotta degli omosessuali per accedere al matrimonio e alla paternità. Elton John infatti nel 2014, non appena l'Inghilterra ha approvato lo pseudo matrimonio gay, si è sposato col compagno con il quale conviveva da anni ed ha avuto due figli, nati dalla stessa madre surrogata.
Il celebre cantante non ha deluso le aspettative dei suoi sostenitori raccontando dal palco dell'Ariston alcuni brevi dettagli della sua vita privata: pochi spunti ma sufficienti a rappresentare al pubblico quella falsa normalità di vita acquisita, sarebbe meglio dire acquistata, col suo uomo: «Non pensavo che questo viaggio sarebbe durato così tanto. Oggi mi diverto tantissimo. Non avrei mai pensato di diventare papà e di avere la vita che ho avuto». Poi sir Elton passa a parlare del suo impegno nel campo della beneficenza: «Io ho lavorato in Africa, vicino a persone della Chiesa che aiutano persone malate. Oggi il mondo è un luogo difficile in cui vivere per tante persone. Dobbiamo avere un approccio cristiano per aiutare queste persone. Solo così il mondo sarà un posto migliore». Della serie, non poteva mancare uno sorta di spolverata di cristianesimo, inteso nel senso che più piace al mondo.
Insomma, anche stavolta il festival di Sanremo si è prestato a fare da cassa di risonanza delle lobby omosessualista, in barba a tutto e a tutti.
C'è da sperare che questa smaccata ingerenza nelle questioni politiche e culturali vada a costituire un boomerang per coloro che l'hanno pianificata ed organizzata. Troppo evidente infatti il fine della manifestazione canora: premere sulla politica affinché approvi quanto prima il ddl Cirinnà.

Nota di BastaBugie: Daniele Di Luciano nell'articolo dal titolo "Ramazzotti: Sono contro le adozioni gay e lo dico anche se mi mangeranno vivo" svela la capriola che sono costretti a fare tutti coloro che si sottomettono alla dittatura gay. 
Come ha sottolineato un editorialista del Corriere della Sera (Ernesto Galli della Loggia) i cantanti di Sanremo se fossero vissuti ai tempi del nazismo, durante le canzoni del festival avrebbero avuta la fascia con la svastica, in ossequio alla cultura dominante.
Ecco l'articolo completo su Ramazzotti pubblicato su "Losai?" il 12 febbraio 2016:
Eros Ramazzotti si è presentato al Festival di Sanremo con un nastro arcobaleno, per manifestare la sua posizione riguardo al ddl Cirinnà sulle Unioni Civili, che in questi giorni è all'esame del Senato.
Dopo l'esibizione è stato intervistato da Carlo Conti. Citiamo Il Giornale che ha riportato le sue parole: "I figli fanno famiglia, e la famiglia è fondamentale, qualsiasi essa sia"
"Questa cosa che porto qui è importante", dice mostrando il nastro arcobaleno - lanciatogli dalla moglie Marica Pellegrinelli, in prima fila - che ha lungamente sventolato durante la sua performance, applauditissima dal pubblico tutto in piedi. "Ognuno tira su i propri figli a modo suo: la cosa fondamentale - insiste Eros, che ha da poco avuto il terzo figlio, il primo maschio - è dare loro la giusta educazione, il giusto insegnamento. Bisogna crescerli dritti, altrimenti da grandi non li raddrizzi più".
Ma nel 2009 Eros era stato intervistato da Vanity Fair. Il sito queerblog aveva riportato il pensiero del cantante proprio sulle adozioni omosessuali: "non sono d'accordo con le adozioni per le coppie omosessuali. Lo dico anche se i gay, appena dici qualcosa contro di loro, ti mangiano vivo. Ma non mi sembra una cosa naturale".
Per carità, ognuno è libero di cambiare parere.
Allo stesso modo, stando alle parole di Ramazzotti, si è liberi di sospettare che se avesse espresso lo stesso pensiero del 2009 sul palco di Sanremo qualcuno se lo sarebbe mangiato vivo...


DOSSIER "FESTIVAL DI SANREMO"
Le edizioni dal 2009 ad oggi

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Fonte: Corrispondenza Romana, 10/02/2016

4 - NOVE DIFFERENZE TRA CHIESA CATTOLICA E ORTODOSSI
Dopo la dichiarazione firmata a Cuba dal Papa e dal patriarca di Mosca va ricordato che quello ortodosso del 1054 non fu solo uno scisma perché c'erano anche importanti questioni dottrinali
Autore: Corrado Gnerre - Fonte: Civiltà Cristiana, 15/02/2016

Dell'incontro tra papa Francesco e il patriarca Kirill stanno parlando in molti. È bene però fare un po' di mente locale, prima di tutto per conoscere adeguatamente le caratteristiche fondamentali del Cristianesimo Ortodosso e quindi capire anche quali sono le differenze con il Cattolicesimo. Qualsiasi unione, infatti, deve essere sempre auspicata e realizzata nel rispetto della verità.
Il Cristianesimo ortodosso ("ortodossia" significa "corretta opinione") si chiama così perché convinto di applicare la vera volontà di Gesù Cristo. Esso si esprime in comunità autocefale (cioè aventi in sé il proprio capo), che solitamente vengono erette al rango di patriarcato. Queste comunità sono in comunione fra loro, ma agiscono indipendentemente le une dalle altre. Vi sono poi alcune comunità autonome e semiautonome che hanno un notevole grado di autogoverno, ma non possono definirsi di governo proprio nel vero senso della parola, perché l'elezione del loro primate viene formalmente approvata dal sinodo della "chiesa" autocefala da cui dipendono.
All'interno dell'Ortodossia vi sono varie controversie giurisdizionali, e ciò per diversi motivi. In alcuni casi le questioni si legano all'autodeterminazione nazionale di un popolo, come nel caso delle "chiese" ucraina, montenegrina e macedone, le quali non sono in comunione con le principali chiese ortodosse.
Le comunità ortodosse più importanti sono quelle russa, greca, serba, bulgara e rumena. Complessivamente l'Ortodossia è per dimensioni la terza maggiore confessione cristiana, contando circa 250 milioni di fedeli, sia in Oriente che in Occidente. [...]
 
LA DOTTRINA
La versione ufficiale vuole che il Cristianesimo ortodosso sia classificato come scismatico e non eretico. Ricordiamo la differenza tra eresia e scisma. L'eresia è un errore che si pone sul piano della dottrina, lo scisma invece è un errore che si pone sul piano della disciplina. Dal momento che il Cristianesimo ortodosso viene ricordato soprattutto per il suo rifiuto alla sottomissione al Papa, in quanto Vescovo di Roma avente un potere di giurisdizione su tutti gli altri vescovi, esso viene considerato come una comunità scismatica. E' un giudizio che convince poco e diciamo subito il perché. Prima di tutto: già il rifiuto del primato petrino ha implicazioni non solo sul piano disciplinare ma anche su quello dottrinale. Secondo: è riduttivo ritenere che il Cristianesimo ortodosso si differenzi da quello cattolico solamente per la non accettazione del primato del Vescovo di Roma. Infatti, vi sono diverse differenze. Parliamone.
 
1) CHIESA E PRIMATO PETRINO
Gli ortodossi ritengono - a proposito della costituzione della Chiesa - che san Paolo sia stato del tutto pari a san Pietro (tesi del "duplice capo della Chiesa", già condannata da Innocenzo X). Ovviamente questo comporta anche il rifiuto del dogma dell'infallibilità pontificia.
Gli ortodossi ritengono che nei primi secoli la Chiesa Cattolica non fosse "monarchica" e ritengono che il Primato della Chiesa Romana non poggi su validi argomenti.
 
2) DIO
Gli ortodossi, ovviamente, concepiscono Dio in maniera molto simile a come viene concepita dai cattolici, ma attenzione: non identica. Gli ortodossi credono sì in un solo Dio in tre persone (Padre, Figlio e Spirito Santo), ma per quanto riguarda il rapporto tra Dio e la creazione i loro teologi distinguono fra essenza eterna di Dio ed energie divine. L'essenza divina sarebbe inconoscibile, mentre possono essere conosciute le energie o atti divini. Ora, un conto è dire che il mistero di Dio non potrà mai essere completamente compreso dall'intelligenza delle creature (angelo o uomo che sia), altro è affermare una completa inconoscibilità dell'essenza divina. Ciò infatti può comportare la convinzione secondo cui Dio non sarebbe costitutivamente logos, bensì potrebbe essere concepito volontà pura indipendente da qualsiasi logica. Si tratterebbe, ovviamente, di un effetto del rifiuto del metodo analogico.
Dunque, una tale convinzione (la completa non conoscibilità dell'essenza divina) può portare a delle conseguenze ben precise. Prima fra tutte quella di "separare" (e non solamente "distinguere") il piano naturale da quello soprannaturale. Ovvero di ritenere il piano naturale giudicato da leggi completamente diverse rispetto all'essenza della realtà soprannaturale. Tanto è vero questo che l'Ortodossia pone poca attenzione al rapporto tra fede e ragione, rapporto che è invece è sempre stato ed è tuttora importante per il Cattolicesimo. Altra conseguenza è il fenomeno del cesaropapismo, ovvero la sottomissione del potere religioso rispetto a quello politico. E' vero che questo fenomeno è legato primariamente alla rinuncia da parte dell'Ortodossia del potere temporale. Ma non ne è estranea anche la singolare concezione di Dio di cui abbiamo appena parlato.
Gli ortodossi ritengono che il dogma della processione dello Spirito Santo anche dal Figlio ("Filioque") non sia contenuto nelle parole del Vangelo o non sia stato accettato dalla fede degli antichi Padri. Al limite, dichiarano di essere disposti ad affermare l'espressione secondo cui lo Spirito Santo procederebbe dal Padre attraverso il Figlio, ma non dal Figlio. [...]
 
3) LA VERGINE MARIA
Per quanto riguarda la Vergine Maria, gli ortodossi negano il dogma dell'Immacolata Concezione, affermando che la Vergine sarebbe stata concepita con il peccato originale, ma che poi sarebbe stata purificata al momento del concepimento del Verbo Incarnato.
Si insiste molto, invece, sul fatto che Maria non commise mai peccato, che rimase sempre vergine e che, ovviamente, è vera Madre di Dio. Si afferma anche che Maria fu assunta in Cielo, ma non se ne fa una verità vincolante.
 
4) BATTESIMO E CRESIMA
Per quanto riguarda i sacramenti, il Cristianesimo ortodosso non ne ha mai definito dogmaticamente il numero. In tempi recenti ha riconosciuto di fatto i sette sacramenti della Chiesa Cattolica ai quali ha aggiunto altri come: la tonsura monastica, la benedizione delle acque, la consacrazione delle icone... Insomma, l'Ortodossia non riconosce una vera differenza tra sacramenti e sacramentali.
Per quanto riguarda il Battesimo, a differenza della Chiesa Cattolica dove questo può essere amministrato anche per infusione, nelle comunità ortodosse esso deve invece essere amministrato per immersione.
Per quanto riguarda la Cresima, il rito ortodosso è esteso a tutto il corpo con una serie di unzioni col crisma benedetto dal vescovo. A differenza del Cattolicesimo, il ministro può anche essere il sacerdote, anche se il crisma deve essere comunque consacrato da un vescovo.

5) COMUNIONE
Per quanto riguarda l'Eucaristia, nell'Ortodossia non si utilizza il termine transustanziazione ma trasmutazione. Teologicamente non cambia nulla. L'Eucaristia è celebrata con pane di frumento fermentato e non azimo (questa è una differenza) e vino rosso mescolato con acqua tiepida all'interno del calice. La Comunione è distribuita sempre sotto le due specie. Per riceverla non si esige la capacità di distinguere il pane comune da quello "trasmutato", infatti la Comunione può essere amministrata anche ai bambini molto piccoli dopo il Battesimo. Altra differenza: mentre i cattolici identificano la transustanziazione con le parole di Cristo all'Ultima Cena, gli ortodossi identificano la trasmutazione con la conclusione del canone eucaristico, ovvero con l'epiclesi o invocazione allo Spirito Santo.

6) CONFESSIONE, UNZIONE INFERMI
Per quanto riguarda il sacramento della Penitenza, esso è molto simile a quello cattolico. Però nell'Ortodossia ognuno deve confessarsi col proprio "padre spirituale" e senza il confessionale a grata. Alcuni affermano che nell'Ortodossia la Confessione verrebbe vista soprattutto come una sorta di "terapia dell'anima". Infatti, a differenza di ciò che accade nel Cattolicesimo, il confessore non "assolve" il penitente dai peccati bensì recita una preghiera invocando il perdono divino.
Per quanto riguarda l'Unzione degli infermi, nell'Ortodossia questo sacramento può essere amministrato anche a coloro che soffrono solo spiritualmente e non è stato mai unicamente riservato agli ultimi momenti della vita.

7) ORDINE SACRO E MATRIMONIO
Per quanto riguarda l'Ordine, anche nell'Ortodossia esso permette la creazione dei ministri della Chiesa, nei tre gradi di: vescovo, presbitero e diacono. Solo il vescovo è eletto fra i celibi (specificamente fra i monaci), mentre sacerdoti e diaconi possono essere scelti tanto fra celibi quanto tra sposati, per quest'ultimi però è necessario che non siano in seconde nozze e non si sposino dopo l'ordinazione. I ministri sono eletti solo fra i maschi.
E infine il Matrimonio. Per l'Ortodossia neppure la morte di uno dei due coniugi può sciogliere il vincolo. Solo il vescovo può decidere se ammettere i suoi diocesani a seconde o terze nozze. A questo però si aggiunge qualcosa che va completamente a discapito di questo sacramento: si afferma che, ove sia assolutamente venuto meno l'amore coniugale per adulterio, può ammettersi il divorzio. Si tratta di un permesso causato da una errata interpretazione di Matteo 19, 9: "Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un'altra, commette adulterio." In realtà, Gesù vuol dire che in caso di concubinato la propria moglie si può ripudiare perché non è davvero moglie, mentre gli ortodossi interpretano, sbagliando, "concubinato" come "adulterio" e quindi come una possibile eccezione all'indissolubilità del matrimonio.
 
8) LA NEGAZIONE DEL PURGATORIO
Gli ortodossi non credono nel Purgatorio, anche se invitano a pregare per i defunti. In realtà, si afferma che dopo la morte nel suo avvicinamento verso Dio l'anima dovrebbe superare dei punti di blocco, definiti "stazioni di pedaggio". In questo avvicinamento l'anima incontrerebbe i cosiddetti "demoni dell'aria" e sarebbe da loro giudicata, provata e tentata. Il giusto che ha vissuto santamente la sua vita terrena supererebbe velocemente queste prove senza timore e terrore. [...]
 
9) SUCCESSIONE APOSTOLICA (MATERIALE, MA NON FORMALE EDESSENZIALE)
Certamente non si può negare che nella Chiesa ortodossa vi sia una reale successione apostolica. Ma tale constatazione merita però un approfondimento per evitare delle pericolose semplificazioni.
Cristo ha istituito una chiesa gerarchica e monarchica fondando un collegio apostolico sotto l'autorità di Pietro. A loro volta gli Apostoli hanno fondato chiese locali. Con il passare dei secoli i successori degli Apostoli hanno ricevuto i poteri per governare quelle chiese.
Questo aspetto materiale della successione dei vescovi non deve però far passare in secondo piano un altro aspetto, ovvero quello formale ed essenziale. Infatti, l'episcopato può essere ricevuto materialmente ma non formalmente se si è separati dalla Chiesa e dal suo capo in Terra, che è il Vescovo di Roma.
Certamente, la sola successione materiale comporta la validità dei sacramenti, ma non esprime la purezza di tale successione.

Nota di BastaBugie: per leggere il testo integrale della dichiarazione firmata a Cuba da Papa Francesco e il patriarca di Mosca clicca nel seguente link
www.vatican.va
Per rendere più scorrevole l'articolo abbiamo tolto la parte riguardante la storia dello scisma tra Chiesa Cattolica e ortodossi.
Ecco comunque, per chi volesse approfondire, la storia di questo evento drammatico:
Le radici dello scisma [...] sono nella decisione dell'imperatore Costantino (274-337) di fare di Costantinopoli (nell'anno 330) la "nuova Roma" e di renderla capitale dell'Impero. Fu così che nel 381 il Vescovo di quella città pretese per il suo seggio un primato d'onore immediatamente dopo quello di Roma. A questo poi si aggiunse il fatto che l'imperatore Teodosio (347-395) si stabilì a Costantinopoli e alla sua morte l'Impero si divise in Impero d'Occidente e Impero d'Oriente. Quest'ultimo divenne la residenza stabile dell'imperatore d'Oriente. Ciò accrebbe le pretese del Vescovo di Costantinopoli, che, al Concilio di Calcedonia (451), ottenne non soltanto la conferma del suo posto d'onore, ma un'effettiva giurisdizione sulle diocesi di Tracia, d'Asia, del Ponto e su altri Paesi vicini. Questa decisione fu adottata dopo la partenza dei legati romani e non fu mai riconosciuta dal Papato. Non fu così a Costantinopoli dove, poco a poco, si sviluppò quella convinzione che in germe contiene tutto lo "scisma" bizantino: il Vescovo di Costantinopoli avrebbe dovuto avere sul Patriarcato un'autorità assoluta, ma avrebbe dovuto comunque riconoscersi, a livello onorifico, inferiore al Vescovo di Roma, il quale - evidentemente - anch'egli avrebbe dovuto esercitare un'autorità assoluta sui territori dell'Occidente.
E' ovvio che alla base della separazione non vi fu solo questo, e cioè l'ambizione dei patriarchi di Costantinopoli. Giocarono anche altri fattori. Per esempio: la diversità culturale latina rispetto a quella greco-orientale, la diversa mentalità teologica, la politica degli Imperatori d'Oriente, i quali, non vedendo di buon occhio che la Chiesa del loro impero dipendesse da un'autorità straniera, appoggiavano e stimolavano le pretese dei vari patriarchi.
Dopo un breve scisma (863-867), operato dal patriarca di Costantinopoli Fozio, che tra l'altro lanciò anche l'argomento del Filioque, [...] lo scisma definitivo avvenne nel 1054 con il patriarca Michele Cerulario. Questi salì alla sede di Costantinopoli il 25 marzo del 1043. Le relazioni con Roma erano già sospese da tempo. Il Papato attraversava uno dei periodi più tristi. Dal 901 al 1059 si contano una quarantina di papi di fronte a soli quindici patriarchi di Costantinopoli. Michele Cerulario non ruppe le relazioni con Roma, che di fatto non esistevano più, quanto fece fallire ogni tentativo di riprenderle. Riaprì la polemica contro i riti e gli usi latini, che Fozio aveva già cominciata. Per suo ordine furono chiuse tutte le chiese latine di Costantinopoli. Fece poi lanciare da Leone di Ocrida un manifesto offensivo contro gli usi latini. Al papa Leone IX non restò che inviare a Costantinopoli una delegazione di legati con a capo il cardinale Umberto. Il tentativo fallì. Alla fine, ai legati pontifici non restò che deporre sull'altare della celebre basilica di Santa Sofia la bolla con cui veniva scomunicato Michele Cerulario. Era il 16 luglio del 1054. Cerulario ovviamente rispose scomunicando i legati. Al ritorno a Roma, il cardinale Umberto e i legati seppero che il Papa era morto il 19 aprile e le Sede era ancora vacante. Ma la loro sentenza fu accolta da tutti. Da quel momento lo scisma era un fatto compiuto.

Fonte: Civiltà Cristiana, 15/02/2016

5 - COMUNISMO E NAZISMO VOLEVANO L'UOMO NUOVO... MA AL CARO PREZZO DI MILIONI DI MORTI
Oggi gli esponenti della cultura dominante sono gli eredi delle idee-chiave del nazismo (con l'eugenetica) e del comunismo (con l'abolizione della famiglia naturale)
Autore: Enrico Cattaneo - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 16/02/2016

É stato detto che l'obiettivo ultimo della rivoluzione marxista era, attraverso la dittatura del proletariato, produrre sulla terra la nascita dell' "uomo nuovo", cioè allevare una nuova forma di essere umano, che pensasse, osservasse e agisse in modo diverso. Ma i comunisti non sono stati i soli a cimentarsi in questo tentativo. Anche il nazional-socialismo di Hitler mirava a creare l'"uomo nuovo".

LA RADICE DEL TOTALITARISMO
Françoise Thom, sovietologa, docente di storia moderna alla Sorbona di Parigi, spiega: «In entrambi i sistemi si riscontra una ideologia la cui ambizione è di dar vita a un uomo "nuovo". Questo significa che entrambe le ideologie non accettano la natura umana così com'è; sono in guerra con la natura, con la natura umana. Questa è la radice del totalitarismo, del nazismo e del socialismo sovietico. I nazisti hanno un'ideologia basata su una falsa biologia, il comunismo si basa su una falsa sociologia, ma entrambi i sistemi hanno la pretesa di essere scientifici e di poggiare su basi scientifiche».
Sicuramente agli occhi dei nazisti, l'idea di una società futura, fondata su individui sani, belli, biondi e felici non poteva che attirare, ma per raggiungere questa meta, la società andava necessariamente depurata dagli elementi refrattari o incapaci. Questa probabilmente fu la ragione per cui il nazional-socialismo non ha funzionato come avrebbe dovuto, proprio come il socialismo sovietico. Entrambi i regimi, infatti, si sono lasciati alle spalle migliaia di fosse comuni, milioni di persone assassinate. La necessità di passare per il negativo della storia prima di raggiungere il positivo, è un retaggio della dialettica hegeliana.
Dice Georg Watson, storico dell'Università di Cambridge: «Nel gennaio del 1848, sul giornale direttoda Marx, "Neue Reinische Zeitung", apparve un articolo di Engels dal titolo: "Perché uccidere è essenziale". Engels spiegava che la lotta di classe, in termini marxiani, significava che, quando si fosse realizzata la rivoluzione socialista, la guerra di classe, alcune società europee primitive sarebbero rimaste indietro, perché non erano ancora nemmeno capitalistiche. Si riferiva ad esempio ai Baschi, ai Bretoni, ai montanari Scozzesi o ai Serbi, definendoli «immondizia dei popoli» (Völkerabfälle).

HITLER E LENIN NESSUNA DIFFERENZA
Questi popoli andavano annientati, proprio perché arretrati a livello storico e sociale, e sarebbe stato dunque impossibile portarli ad essere "rivoluzionari"». Gli insegnamenti di Marx ed Engels vengono attentamente studiati da Lenin, l'uomo che ha fondato il primo Paese marxista sul nostro pianeta. Fino agli Anni '30, nazisti e comunisti erano convinti che tra Hitler e Lenin non ci fosse poi una così grande differenza. Del resto, il regime nazista in Germania è nato socialista. Il partito si chiamava ufficialmente Partito Nazional-Socialista del Lavoro, quindi era un ramo del socialismo. I sovietici erano socialisti internazionali, mentre in Germania erano nazional-socialisti. L'ideologia comune era che per raggiungere il loro obiettivo fosse necessario eliminare gli individui non adatti alla futura società. Soltanto che essi presero di mira gruppi diversi.
Per i nazisti, le persone da eliminare erano i disabili, gli omosessuali, gli zingari e soprattutto gli ebrei, perché tutti costoro inquinavano la purezza della razza ariana. Per i comunisti invece le persone da eliminare erano sia quelle ritenuti sottosviluppate (contadini, preti e monaci), sia quelle che allora costituivano i quadri della società (intellettuali, professionisti, insegnanti, ecc.), che andavano sostituiti con i nuovi quadri formatisi nel partito. Come una specie di esperimento, nel 1932/33 fu pianificato lo sterminio per fame di milioni di Ucraini.

E OGGI?
Queste considerazioni storiche fanno riflettere sul presente, perché oggi gli esponenti della cultura dominante, l'ideologia liberal-radicale, lo vogliano o no, sono gli eredi di alcune idee-chiave del nazismo (con l'eugenetica) e del comunismo (con l'abolizione della famiglia naturale). Essi hanno ripreso soprattutto il progetto ideologico di creare una "nuova umanità", finalmente libera e capace di autodeterminarsi secondo i propri desideri elevati a diritti. Come i loro predecessori, anche questi ideologi sono in guerra con la natura umana nella sua radice più profonda, che è la differenza sessuale tra uomo e donna, alterando radicalmente il concetto di matrimonio e di famiglia; come i loro predecessori, pretendono di fondarsi su basi scientifiche; e come i loro predecessori, sono inclini al totalitarismo e ritengono necessario eliminare gli oppositori.
Qui l'obiettivo della fase negativa è cambiato: sono da eliminare quegli individui che non sono ancora produttivi o non lo sono più, e quindi vanno soppressi o al loro primo inizio (con l'aborto), o all'ultima fine della loro esistenza (con l'eutanasia). I motivi per giustificare "scientificamente" questa nuova strage, e così poterla presentare come «un'opera di misericordia», sono tanti: per prima cosa - dicono -, va inculcata l'idea che siamo troppi sulla terra, e quindi l'aborto è sì una pratica dolorosa, ma benefica, sia perché evita la sovrappopolazione e sia perché permette che non ci siano più famiglie con disabili o handicappati. I feti abortiti, poi, non reclameranno mai i loro diritti negati, né ci sarà qualcuno disposto a farlo per loro.

SE VUOI TI ADDORMENTIAMO
Con gli anziani la cosa è un po' più difficile, perché bisognerebbe avere il loro consenso, ma è necessario affrontare il problema, perché il costo economico per mantenere questi individui sta diventando insostenibile per gli Stati. Perciò, prima o poi si arriverà a far firmare la dichiarazione anticipata di fine vita, perché nessuno vuole morire soffrendo. Con le persone che non l'hanno firmata, perché incapaci di intendere e di volere, o giunte ormai allo stadio terminale, basterà il consenso di un familiare. In ogni caso c'è il metodo della sedazione profonda, già praticato. Si dice all'anziano sofferente o al malato terminale: «Hai ancora poco da vivere, forse qualche giorno, o qualche settimana o qualche mese, non sappiamo bene. Se vuoi ti addormentiamo, e tu cadrai in un sonno profondo, che durerà otto o dieci ore, e dal quale non ti sveglierai più. Tranquillo».
Una società basata su questi principi è come attraversata da un istinto perverso di morte e di autodistruzione, che può provocare danni incalcolabili. Ma poiché va contro la natura creata da Dio, una tale ideologia non può durare, come la storia insegna. Quello, infatti, che Dio crea è sempre «molto buono». Occorre allora che l'uomo ritrovi la memoria della sua origine, cioè la memoria di Dio. Poiché l'uomo e la donna sono stati creati «a immagine e somiglianza» di Dio, che è amore, perdere la memoria di Dio significa perdere la propria vera identità, e quindi perdere il senso della vita. Chi ha perso il senso della vita è come uno che si trova nel buio, che non sa distinguere le cose e può andare a sbattere contro un muro invece di imboccare la porta. Può farsi del male e fare del male, magari credendo di fare bene.
La vita umana è attraversata da un immenso desiderio di felicità, che in sé è una cosa "molto buona";ma non basta abbandonarsi al desiderio vitalistico; abbiamo bisogno di tornare a interrogarci seriamente su che cos'è il bene e il male, la verità e la menzogna, e scegliere di conseguenza, per il bene nostro e di tutti.

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 16/02/2016

6 - LA BATTAGLIA PIAGNONA DEL MONDO LGBTQIecc. VUOLE INTRODURRE ''DIRITTI CIVILI'' INESISTENTI E DELETERI
In vendita su Amazon l'allattatore maschile per simulare un allattamento vero... a quando l'utero artificiale agli uomini? (VIDEO: Costanza Miriano al Family Day)
Autore: Costanza Miriano - Fonte: Il Foglio, 9 Febbraio 2016

Di cosa parliamo veramente quando parliamo di diritti civili? Quando si combatte una battaglia sarebbe bello farlo in modo leale. Il mondo Lgbt per la sua crociata ha deciso di puntare sul piagnisteo, usando l'espressione “diritti civili”. Usurpando un'espressione che nell'immaginario collettivo richiama immediatamente le lotte degli afroamericani, quelle sì, per i diritti civili, il movimento Lgbt compie però una profonda scorrettezza ideologica. I diritti civili, cioè le libertà di pensiero, espressione, associazione, elettorato non sono negati a nessun cittadino italiano, mentre l'oggetto delle richieste che ruotano intorno alla Cirinnà è tutto un altro. Lo ha capito qualsiasi osservatore onesto e sano di mente, lo ha dichiarato il Senatore Lo Giudice per esempio a “Le Iene” qualche sera fa: quello che vogliamo veramente è cambiare la visione sociale dell'omosessualità. Per poco non cadevo dalla sedia quando l'ho sentito ammettere a viso aperto, e da colui che della legge Cirinnà potrebbe essere, a occhio e croce, l'ispiratore.
Ora, questo mi sembra un obiettivo onesto, qualcosa che ha un nome chiaro; sarebbe stato leale ammetterlo fin dall'inizio. Adesso che le carte sono scoperte ci si può confrontare a viso aperto, e senza vittimismo.

I DIRITTI CIVILI NON C'ENTRANO
Lei, Senatore, e tutti quelli che la pensano come lei, non state chiedendo qualcosa che vi è crudelmente negato, perché i diritti civili e individuali e anche quelli dei conviventi ce li avete già tutti. Voi volete cambiare l'idea collettiva su di voi, e volete farlo per legge. Siate uomini, allora: non trinceratevi dietro l'espressione vigliacca e disonesta dei diritti civili. Qui Rosa Parks non siete voi. I neri che non possono sedersi in autobus qui sono i bambini. Come quello che vi siete procurato in cambio di centomila dollari, lo ha detto lei a “Le Iene”, privandolo della mamma. Rosa Parks non siete voi: non vi viene vietato l'accesso al bagno dei bianchi, ma semplicemente proibito di fare una cosa illegale e crudele, che con la Cirinnà pretendete di ratificare ex post (dichiararvi padri o madri di un figlio non vostro senza passare dal tribunale come tutti i genitori aspiranti adottivi).
Di cosa parliamo veramente, dunque, quando parliamo di diritti civili? I diritti dei conviventi già oggi garantiti in Italia non si interessano minimamente al sesso delle persone: ometterei qui il noioso elenco, ma insomma i conviventi possono andare a trovarsi all'ospedale, chiedere permessi retribuiti per assistersi, succedere nella locazione e molto molto altro. I diritti già ci sono, ma agli omosessuali molto raramente interessa codificare la loro unione, che è tendenzialmente meno stabile di quella tra due di sesso diverso: lo conferma il fatto che in tutti i paesi in cui il mariage pour tous è legge è stato un flop, e anche noi il nostro floppino lo abbiamo avuto, perché i registri delle unioni che sono in tanti comuni italiani sono pressoché vuoti: solo duemila le unioni, otto nella trasgressiva Bologna. La casetta col tinello e la benedizione del sindaco non rientra nelle aspirazioni di un numero significativo di coppie omosessuali. Magari va bene così, a volte il disordine interiore - così il Catechismo - che si esprime anche con l'omosessualità, può anche diventare energia creativa - è più spesso dal dolore che noi umani traiamo energia per dire delle cose. Chi vorrebbe vedere Michael Cunningham o Baudelaire o Pasolini o Proust o Capote coi fiori d'arancio nelle foto coi servizi di piatti? Ma perché noi, popolo del Family Day continuiamo a dire non solo che siamo contro l'utero in affitto, il minimo sindacale per un essere umano, ma anche contro qualsiasi legge sulle unioni civili?

LA PERCEZIONE SOCIALE
Esattamente per lo stesso motivo dell'Arcigay. E' la percezione sociale che interessa anche a noi, consapevoli anche noi come quelli dell'Arcigay che una legge fa mentalità, contribuisce a educare e formare coscienze. In gioco dunque c'è prima di tutto la base condivisa e collettiva di una società. In gioco c'è il destino collettivo dell'uomo, e solo, esclusivamente, rigorosamente in questo campo, non sui sentimenti, lo Stato può avere voce in capitolo, perché il matrimonio “non è un contratto di coabitazione - scrive Scruton - ma un voto di unità”. La sua base è erotica, ma la sua funzione “assicura la riproduzione sociale, la socializzazione dei bambini e il passaggio del capitale sociale. Questi processi, che danno un appagamento all'unione sessuale e sono un modo di andare oltre i suoi parchi imperativi nel regno del dovere, dell'amore e dell'orgoglio, si produrrebbero difficilmente senza il matrimonio”.
Ma c'è anche il destino degli individui. C'è il desiderio per il vero bene delle persone con tendenza omosessuale, che questo vero bene faticherebbero ancora di più a trovarlo in una società che promuovesse a valore collettivo il desiderio individuale, una società che usa i loro sentimenti per uno scopo politico, ingannando innanzitutto loro sulla condizione che vivono e quindi inchiodandoli e riducendoli a essa.

Nota di BastaBugie: nell'articolo dal titolo "Uomini che allattano" fa vedere dove conduce il piano inclinato della immoralità una volta che si è lasciato correre sui principi della legge naturale.
Ecco l'articolo completo pubblicato su Gender Watch News il 12 febbraio 2016:
Si chiama Mr Milker e in italiano potremmo tradurlo con il Sig. Lattaio. Si tratta di un prodotto venduto su Amazon adatto alle coppie gay e consiste in un giubbotto provvisto di due tasche sul petto al cui interno inserire dei biberon i quali a loro volta sono collegati a due capezzoli artificiali sulla parete esterna del giubbotto. In tal modo anche i maschietti gay potranno allattare il loro bambino. Così l'allattatore maschile è descritto su Amazon: “Mr Milker è l'apparecchio originale per l'allattamento al seno, disegnato specificamente per gli uomini. Taglia unica, ma perfettamente vestibile, incorpora due separati biberon facilmente assemblabili. Materiale atossico e privo di piombo. Consegna in due o tre giorni. L'allattamento ora è alla portata di tutti: sbarca nel mercato un nuovo apparecchio che permetterà anche agli uomini di allattare”. Il passo successivo - già studiato e in linea molto teorica realizzabile - sarà quello di impiantare un utero artificiale negli uomini per rimanere gravidi del loro bebè.

Video con l'intervento di Costanza Miriano al Family Day del 2016


https://www.youtube.com/watch?v=e1UEQYalf0Q

Fonte: Il Foglio, 9 Febbraio 2016

7 - PERCHE' NON SI PARLA PIU' DELLA LEGGE ANTI-OMOFOBIA?
Perché il ddl Cirinnà, non ammettendo obiezione di coscienza, perseguiterà gli omofobi (cioè chi pensa che ogni figlio abbia diritto a un padre e una madre) anche senza il ddl Scalfarotto
Autore: Alfredo Mantovano - Fonte: Tempi, 11/02/2016

Il disegno di legge sulle unioni civili è una pazzia per tante ragioni: la sovrapposizione della disciplina delle coppie omosessuali a quella della famiglia fondata sul matrimonio, l'estensione della possibilità di adottare anche da parte di due persone dello stesso sesso, la conseguente deriva dell'utero in affitto. Di tutto ciò si parla lungamente da mesi. Finora però non vi è stata riflessione su quella che sarebbe una conseguenza diretta dell'approvazione del ddl, e cioè sulla pesante compromissione della libertà di tanti che da esso deriverà.
Provo a spiegarmi partendo da una norma del Cirinnà, contenuta nell'articolo 8, che stabilisce (comma 1 lettere a e b) che le coppie formate da persone dello stesso sesso che hanno contratto matrimonio all'estero, hanno diritto a ottenere la trascrizione nei registri italiani dello stato civile, e si applicano a loro le disposizioni delle unioni civili. L'articolo conferma l'identità di regime fra matrimonio e unioni civili: a queste ultime manca solo essere chiamate matrimoni, la sostanza c'è tutta se è possibile perfino la trasposizione delle nozze da fuori i confini nazionali. E si pone un'ulteriore questione: che succede al funzionario dell'anagrafe che - aderendo in coscienza a un dato di natura e a un chiaro dettato costituzionale (articolo 29 Cost.) - rifiuta la trascrizione?
A ben guardare, il problema non riguarda solo l'articolo 8, ma l'intero impianto del ddl: l'unione civile, in base all'articolo 1, viene formalmente costituita con una dichiarazione di due persone dello stesso sesso «di fronte all'ufficiale dello stato civile e alla presenza di due testimoni». Il dipendente comunale che sa che da quella dichiarazione deriva la costituzione di un regime giuridico sostanzialmente matrimoniale può astenersi dal riceverla, per non dare alla sua formazione un contributo determinante? Il ddl Cirinnà non contiene alcuna norma che legittimi l'esercizio dell'obiezione di coscienza. Eppure i precedenti non mancano: il caso più significativo è il diritto di obiezione che la legge sull'aborto riconosce al medico e all'esercente una attività sanitaria rispetto alla partecipazione alla procedura che porta a uccidere il concepito.
La mancata previsione di questa possibilità nella futura legge sulle unioni civili provocherà problemi seri a una fascia consistente di lavoratori dei municipi: quale sarà l'effetto del rifiuto di trascrivere o di recepire la dichiarazione, motivato da ragioni di coscienza e dal richiamo alla Costituzione? Il licenziamento? L'avvio di un procedimento penale per rifiuto di atti d'ufficio? Il caso Kim Davis, l'impiegata del Kentucky finita in carcere per aver opposto un diniego del genere, mostra nella sua drammaticità che leggi sul matrimonio omosessuale fanno passare dalla discriminazione alla persecuzione, e rende evidente che il totalitarismo non cessa di essere tale se non ci sono i lager o i gulag: la sua apparenza non cruenta non elimina la dimensione fortemente oppressiva.
La casistica di altre nazioni che hanno introdotto le nozze omosessuali non si limita ai funzionari pubblici; coinvolge, per esempio, i pasticcieri che rifiutano di confezionare torte che raffigurino sposi dello stesso sesso, i fiorai, i fotografi... Un problema altrettanto serio si pone a scuola: cosa accadrà al docente che si ostinerà a spiegare agli alunni che il matrimonio è quello fra un uomo e una donna?
Che nel ddl Cirinnà non si preveda l'obiezione di coscienza spiega peraltro perché, dopo la rapida approvazione avvenuta alla Camera nel settembre 2013, il Senato abbia abbandonato la trattazione del ddl Scalfarotto sull'omofobia: le previsioni contenute in quest'ultimo sono implicitamente riprese, amplificate e rese più efficaci nell'altro. In assenza di ragionevolezza sul punto, una questione di tale gravità giustificherebbe la rottura di una maggioranza. Non ci si può limitare a dire "non concordo" e poi condividere posti di governo con gli artefici della prepotenza istituzionale: la follia ha reso così ciechi da lasciar passare, insieme con la distruzione della famiglia, anche la concreta compressione delle libertà di ciascuno di noi?

Nota di BastaBugie: Roberto Marchesini nell'articolo dal titolo "Senza padre, chi paga il prezzo della mancanza" svela le difficoltà dei figli cresciuti senza padre (o senza madre): maggiori difficoltà scolastiche, un quoziente intellettivo più basso, maggiori difficoltà nella relazione con i coetanei, maggiore aggressività, una maggior possibilità di compiere reati. Un libro raccoglie questi dati e mostra ciò che già la scienza ha accertato.
Ecco l'articolo completo pubblicato su La nuova Bussola Quotidiana il 18-02-2016:
È stato recentemente pubblicato un libro che merita qualche attenzione: Fatherless, l'assenza del padre nella società contemporanea di Stefano Parenti, psicologo e psicoterapeuta. Pubblicato per i tipi di D'Ettoris, Fatherless è una indagine sui bambini e ragazzi cresciuti senza padri, per vedovanza della madre, mancato riconoscimento, separazione o divorzio. Leggendolo, scopriamo che i "fatherless" mostrano statisticamente una serie di differenze rispetto agli altri bambini.
Ad esempio, maggiori difficoltà scolastiche, un quoziente intellettivopiù basso, maggiori difficoltà nella relazione con i coetanei, maggiore aggressività, una maggior possibilità di compiere reati, uno sviluppo morale più difficoltoso, esperienze sessuali più precoci, maggiore sfiducia verso il matrimonio, una più elevata possibilità di incorrere in disturbi mentali, minore autostima e maggiore ansia, una ridotta sensazione di controllo, maggiore probabilità di problemi dell'identità di genere. Scopriamo anche che la morte del padre è meno traumatica, per i bambini, di separazione e divorzio, che una figura paterna vicaria non sostituisce il padre, che l'effetto dell'assenza del padre è diverso per i figli maschi e per le femmine (il che significa che il padre ha un ruolo diverso per i figli maschi e per le figlie femmine), e che l'assenza del padre ha effetti diversi rispetto all'assenza della madre.
Scopriamo anche che gli psicoterapeuti, con le osservazioni empiriche fornite dalla pratica clinica,avevano già constatato che l'assenza paterna costituisce un grande fattore di rischio per la costruzione di un carattere forte e maturo, adulto e responsabile. Parenti, nel testo, non si esime dal ricorrere alla propria esperienza clinica, esponendo diversi esempi tratti dalla sua pratica professionale. Individua le caratteristiche psicologiche del "tipo" senza papà e propone una strada per ricucire le ferite causate dall'assenza paterna, attraverso lo sviluppo delle virtù intellettuali e morali.
L'attualità, inoltre, ci offre un motivo in più per apprezzare questo lavoro. Abbiamo visto che cresceresenza padre non è la stessa cosa che crescere con il padre, sia per i bambini sia per le bambine; la stessa cosa potremmo dirla per l'assenza della madre. Questi effetti emergono chiaramente dalla letteratura scientifica, e sono ormai accettati dalla comunità scientifica internazionale. Ebbene, i media vorrebbero convincerci che questo effetto svanisce nel nulla se il genitore rimasto ha tendenze omosessuali. Già, perché i figli delle «famiglie arcobaleno» sono in realtà fatherless o motherless; eppure i sostenitori della stepchild adoption, i paladini del ddl Cirinnà, insistono nel dire che «non c'è differenza» tra crescere in una famiglia naturale (con un padre ed una madre) e crescere in una famiglia omogenitoriale (cioè essere fatherless o motherless). Siamo alle solite: se i fatti non si accordano con la teoria... tanto peggio per i fatti.

Fonte: Tempi, 11/02/2016

8 - ONU: UNA TASSA MONDIALE PER FINANZIARE L'ABORTO
Ovviamente l'Onu parla d'interventi salva-vita a fronte di calamità naturali o di conflitti militari, ma in realtà vuole solo più aborti
Autore: Marco Respinti - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 12/02/2016

La strumentalizzazione del sovrastimato contagio del virus Zika per imporre l'aborto stravolgendo le legislazioni dei Paesi sudamericani potrebbe essere una bazzecola di fronte alla nuova frontiera cui l'Onu sta pervicacemente mirando. Le Nazioni Unite cercano infatti di costringere il mondo a una "tassa globale per l'aborto". A dare l'allarme è Austin Ruse, fondatore e presidente a New York del Catholic Family and Human Rights Institute, più noto come C-Fam, una ong che dal 19097 contrasta la cultura abortista monitorando strettamente quel che avviene dentro il Palazzo di Vetro e diffondendo informazioni non addomesticate.

TASSA GLOBALE PER L'ABORTO, MA NON SI PUÒ DIRE
Ovviamente l'Onu non la chiama "tassa globale per l'aborto"; parla d'interventi salva-vita a fronte di calamità naturali o di conflitti militari, ma è solo una foglia di fico. Ogni qualvolta capita un'emergenza o accade una sciagura, le agenzie dell'Onu sono le prime a intervenire tirando immediatamente in ballo l'"igiene riproduttiva" e altre locuzioni analoghe che, come tutti sanno, celano solo inaccettabili politiche per il controllo delle nascite: aborto, contraccezione, sterilizzazione. Proprio come sta facendo ora con il virus Zika. L'Onu punta cioè ad avere a un portafoglio tutto suo per implementare direttamente quel che le sue agenzie intendono per vita, salute e riproduzione. Ruse sottolinea che tra quel che stabilisce il Segretario generale e quel che poi fanno le agenzie Onu nel mondo c'è spesso una differenza enorme; è così, per esempio, per la questione, attualissima, del gender. Ma è proprio la mano libera che tali agenzie hanno ben al di là dei proclami ufficiali a preoccupare.
Sta tutto nel rapporto sul finanziamento degl'interventi umanitari che è stato sottoposto in gennaio al Segretario generale, intitolato "Too important to fail-addressing the humanitarian financing gap" ("Troppo importante per fallire: a proposito del buco finanziario umanitario"). La spesa attuale per assistere 125 milioni di persone nel mondo, dice il rapporto, ammonta oggi a 25 miliardi dollari. Ma c'è bisogno di altri 15 miliardi. Un mucchio di soldi, si riconosce, ma nulla se si tiene conto che il prodotto interno lordo annuale del mondo intero è di 78mila miliardi di dollari. Per individuare come colmare il buco è stato dunque istituito un gruppo di lavoro che darà risposte in occasione del World Humanitarian Summit che le Nazioni Unite hanno in programma a Istanbul in maggio.

L'ONU VUOLE SOLDI
Il grande scoglio è il fatto che sin dall'origine le contribuzioni dei Paesi membri di cui l'Onu vive sono su base volontaria. L'Onu non ha cioè una rendita fissa, ma deve sottostare agli orientamenti dei governi. George W. Bush Jr., per esempio, fece mancare per ben otto anni i pingui finanziamenti americani all'Unfpa, il Fondo delle Nazioni Unite sulla popolazione, proprio perché con i soldi racimolati dai governi l'Unfpa promuoveva nel mondo, e promuove, il controllo delle nascite. L'Onu ha dunque necessità di uscire da questo cul-de-sac garantendosi un gettito diretto attraverso l'istituzione di un meccanismo che resti impenetrabile alle politiche dei Paesi membri. Concretamente, sono allo studio imposte sulle transazioni finanziarie sul modello della famosa Tobin Tax o imposte ad hoc sui biglietti aerei.
Dal 2006 esiste del resto già Unitaid, l'iniziativa intrapresa da alcuni Paesi per concertare la lotta alla malaria, alla tubercolosi e - eccolo che arriva - quell'Aids che fa sempre pendant con la "salute riproduttiva". Dalla creazione al 2011, riporta il citato documento, l'Unitaid ha accumulato 1,6 miliardi di dollari attraverso l'accisa sui biglietti aerei imposta da 10 dei 29 Paesi suoi membri. Per la cronaca, lo Unitaid è ospitato a Ginevra nel palazzo dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) e opera attraverso alcuni grandi nomi tra cui la stessa Oms, Médecins Sans Frontières e la Clinton Health Access Initiative, fondata nel 2002 dall'ex presidente degli Stati Uniti.
Se la "global tax" sull'aborto passerà, finalmente l'Onu diverrà per intero ciò che oggi è solo in parte,seppure abbondantissima: un super Stato mondiale dotato dell'autonomia economica necessaria a bypassare le Nazioni per imporre, attraverso le mille realtà che tiene a budget, le esigenze mondiali della "salute riproduttiva". Basterà una carestia, uno tsunami, una guerra, un'emergenza migratoria o anche solo la prossima epidemia per imporre alle popolazioni in questo modo doppiamente sventurate l'aborto, la contraccezione e la sterilizzazione in barba alle legislazioni nazionali che eventualmente impediscano o condizionino quelle misure. Zika è forse soltanto la prova generale.

Nota di BastaBugie: sul virus Zika e sulla bufala dei rischi per la salute dei bambini in gestazione vai al link sottostante
IL VIRUS ZIKA CAUSA MALFORMAZIONI NEL FETO PER CUI L'UNICA SOLUZIONE E' L'ABORTO, PAROLA DI OMS E ONU... MA E' UNA CLAMOROSA MENZOGNA!
La strategia degli abortisti è sempre la stessa: lanciare un allarme per creare uno stato di paura che poi giustifica misure drastiche (come con la nube tossica di Seveso nel 1976)
di Paolo Gulisano
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4099

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 12/02/2016

9 - OMELIA II DOMENICA DI QUARESIMA - ANNO C (Lc 9,28b-36)
Questi è il Figlio mio, l'eletto: ascoltatelo!
Fonte Il settimanale di Padre Pio, (omelia per il 21 febbraio 2016)

La seconda domenica di Quaresima ci presenta, nel Vangelo, l'episodio della Trasfigurazione. La Trasfigurazione è stata una manifestazione della Divinità di Gesù e una anticipazione della gloria futura. Prima di salire il Calvario, Gesù sale il monte Tabor, per irrobustire la fede degli Apostoli e infondere coraggio nel portare la croce. Sul monte Tabor Gesù discute con Mosè ed Elia sulla sua prossima morte di Croce che avrebbe subìto a Gerusalemme. L'Alleanza con Abramo fu fatta con il sacrificio degli animali; la Nuova ed Eterna Alleanza si realizzò invece con il Sacrificio del Figlio di Dio, Gesù, morto in Croce e risorto per la nostra salvezza. Si udì una voce dal Cielo, la voce del Padre che disse: «Questi è il Figlio mio, l'eletto, ascoltatelo!» (Lc 9,35). Questo episodio ci offre diversi insegnamenti.
Prima di tutto ci insegna la necessità della croce. La gloria passa per la croce, chi vuole entrare nella gloria deve salire anche lui il Calvario dietro a Gesù. L'apostolo Paolo, nella seconda lettura, ci dice che «molti si comportano da nemici della croce di Cristo» (Fil 3,18). Tutti vogliono andare in Paradiso, ma pochi sono quelli disposti a portare la croce sulle loro spalle. Tutti vogliono arrivare alla Risurrezione senza passare per il mistero della Crocifissione. Anche Pietro preferiva starsene sul monte Tabor; ma, come si legge nel Vangelo, «non sapeva quello che diceva» (Lc 9,33).
Il secondo insegnamento riguarda la necessità della preghiera. Anche noi dobbiamo fare esperienza della Trasfigurazione. Anche noi dobbiamo salire il monte Tabor con Gesù e questo lo facciamo con la preghiera. Come Gesù volle irrobustire la fede degli Apostoli, così vuole irrobustire anche la nostra fede e fortificarci nel portare la croce attraverso le gioie e le consolazioni che ci vengono dalla preghiera.
Gesù salì sul monte a pregare. Impariamo da questo quanto sia importante la preghiera. Non se ne può fare a meno. La preghiera è la cosa più importante e i monasteri e le case di contemplazione possono essere considerati come le sorgenti nascoste che danno vita a tutta la Chiesa. Il beato Luigi Stepinac, arcivescovo di Zagabria nel XX secolo, aveva in così grande considerazione la vita contemplativa che appena divenne vescovo volle in diocesi un monastero di clausura, ben sapendo quanto sia importante avere delle anime oranti che attirino la grazia sul mondo intero. I contemplativi sono i più grandi benefattori dell'umanità.
Un altro insegnamento riguarda la gloria futura. Anche il nostro corpo risorgerà e sarà glorificato ad immagine del corpo glorioso di Gesù e dell'Immacolata Assunta in Cielo. San Paolo, nella seconda lettura, ci dice che Gesù Cristo «trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso» (Fil 3,21). Per questo motivo dobbiamo amare e praticare la virtù della purezza. Anche il nostro corpo è chiamato alla gloria del Paradiso, a condizione che serbiamo la purezza. Gesù nel Vangelo dice: beati i puri di cuore perché vedranno Dio. Lo vedranno in Paradiso ma già su questa terra assaporano le gioie della Vita eterna. La purezza è già un anticipo della gloria futura. Dio alcune volte premia la purezza dei suoi servi con doni particolari. Pensiamo a San Pio da Pietrelcina: quanti lo avvicinavano avvertivano un profumo di Paradiso. E così altri Santi. Pensiamo alla beata Giacinta di Fatima: a distanza di tanti e tanti anni dalla sua morte il suo corpo è ancora incorrotto. Esempi del genere se ne potrebbero fare molti. La purezza è la presenza dell'Immacolata nel nostro cuore, è il profumo del suo candore.
Eliminiamo dalle nostre case tutto ciò che offende una virtù così bella. Pensiamo a tanti programmi televisivi, a tante riviste indecenti. Le nostre case diventano come tante discariche nauseanti. San Luigi di Montfort terminava le sue innumerevoli missioni popolari con una cerimonia particolare: invitava tutti i fedeli a portare in piazza tutte le immagini indecenti che si trovavano nelle loro abitazioni e poi accendeva un grande fuoco distruggendole tutte ed esortando tutti a non tenerle mai in casa. Facciamo anche noi questa pulizia nelle nostre case!
Infine, l'episodio della Trasfigurazione ci insegna ad ascoltare Gesù. Lui è il nostro Maestro, noi tutti gli dobbiamo ubbidienza. Gesù ci parla nel suo Vangelo, da questo deriva il dovere di leggerlo, di meditarlo; ci parla attraverso i suoi rappresentanti qui in terra: il Papa, i vescovi. Chi ascolta loro, ascolta Gesù. Da ciò deriva il dovere dell'obbedienza alla Chiesa che è Madre e Maestra, che ci insegna ciò che è secondo Dio e ciò che dobbiamo evitare.

Fonte: Il settimanale di Padre Pio, (omelia per il 21 febbraio 2016)

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