TERRORISMO ISLAMICO: L'ILLUSIONE DI POTERLI CONTROLLARE TUTTI
Intanto in Germania è allarme poligamia e spose bambine tra i migranti musulmani (e non solo)
Autore: Leone Grotti - Fonte: Tempi
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LA RI-EDUCAZIONE ALL'IDEOLOGIA DOMINANTE PASSA DAI TEST INVALSI DI TERZA MEDIA
Nella prova di italiano è stato proposto un testo pseudo-scientifico, figlio dell'ecologismo catastrofista, che vaneggia di una sovrappopolazione che distrugge l'ambiente (dimenticando che un gravissimo problema per l'Italia è la denatalità)
Autore: Riccardo Cascioli - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
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FINALMENTE IN DVD IL FILM DELL'ANNO: GOD'S NOT DEAD
Oltre al dvd doppiato in italiano si può ordinare via internet anche il libro da cui è tratto il film che offre valide prove a favore dell'esistenza di Dio
Autore: Alessandro Zaccuri - Fonte: Avvenire
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COME RIDICOLIZZARE LA TEORIA DEL GENDER? PRENDENDOLA SUL SERIO
Ecco il video, diventato ben presto virale, dove un deputato tedesco di Brandeburgo denuncia l'omofollia utilizzando ironicamente un linguaggio inclusivo e non discriminatorio
Fonte: UCCR (Unione Cristiani Cattolici Razionali)
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A ROMA E TORINO VINCONO I SINDACI CHE APPLICHERANNO LE UTOPIE A 5 STELLE... VEDIAMO QUALI SONO
Tutto nelle mani del pubblico (e quindi limitazione dell'iniziativa privata), eliminazione del circo, diritti degli animali (e quindi limitati i diritti degli uomini), trasporti eco-sostenibili, educazione gender, reddito di cittadinanza, riciclo, ritorno al baratto...
Autore: Stefano Magni - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
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I SETTE VANTAGGI DELLA TALARE DEL SACERDOTE
Un sacerdote spiega l'impatto positivo che esercita la tonaca come simbolo di consacrazione a Dio
Autore: Roberta Sciamplicotti - Fonte: Aleteia
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DOPO GLI UOMINI-CANE E LA LEGITTIMAZIONE DEL SESSO TRA UOMINI E ANIMALI, ECCO ARRIVARE IL PRINCIPE HENRY
Distrutta l'idea di normalità, intesa come fine vero ed autentico di ogni creatura, i concetti di bene e male ormai si equivalgono
Autore: Rodolfo de Mattei - Fonte: Osservatorio Gender
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LETTERA DELLA MAMMA DI UNA BIMBA DOWN AL MEDICO CHE VOLEVA FARLA ABORTIRE: ''LA MIA BAMBINA ERA PERFETTA, PERCHE' MI HAI MENTITO?''
Alcuni Stati USA hanno introdotto il divieto di aborto per figli down, primo passo per l'abolizione totale del ''diritto'' di aborto
Fonte: Tempi
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OMELIA XIII DOMENICA T. ORD. – ANNO C (Lc 9,51-62)
Nessuno che mette mano all'aratro e poi si volge indietro, è adatto per il Regno di Dio
Fonte: Il settimanale di Padre Pio
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TERRORISMO ISLAMICO: L'ILLUSIONE DI POTERLI CONTROLLARE TUTTI
Intanto in Germania è allarme poligamia e spose bambine tra i migranti musulmani (e non solo)
Autore: Leone Grotti - Fonte: Tempi, 17/06/2016
L'autore della strage di Orlando, Omar Mateen, era inserito in una lista di sospetti pericolosi jihadisti negli Stati Uniti. Lo stesso vale in Francia per Larossi Abballa, che ha ucciso due poliziotti a Parigi. In questi giorni tutti, sulla scia del premier francese Manuel Valls e del presidente americano Barack Obama, invocano più intelligence, più controlli e a tratti accusano la polizia di aver fallito, non essendo riusciti a monitorare quei soggetti che dovevano essere monitorati. Il problema è che il controllo è strutturalmente impossibile. Un articolo informato del Washington Post spiega perché. Secondo gli standard dei servizi di sicurezza inglesi, per monitorare un sospetto 24 ore su 24, 7 giorni su 7, servono 20 persone. Nel Regno Unito i sospetti terroristi sono 3.000. Per seguirli tutti, sempre, servirebbero 60 mila poliziotti. Ovvero quasi la metà della forza di polizia inglese, che dispone di 150 mila unità. In questo modo, si neutralizzerebbero i terroristi ma si lascerebbero le città alla mercé di tutti gli altri criminali. Il caso francese è ancora più problematico. I potenziali terroristi sono 11 mila. Per monitorarli servirebbero 220 mila poliziotti, esattamente il numero totale degli agenti a disposizione dello Stato. È saggio controllarli ogni sospetto e lasciare del tutto sguarnite le città per ogni altro intervento? Evidentemente no. Ecco perché insistere con i ritornello "serve più intelligence" è completamente inutile. Bisogna anche fare molta attenzione alle fonti principali dell'intelligence. Negli Stati Uniti, gli individui da controllare sono circa 25 mila (40 mila secondo l'Fbi). La polizia può contare su 800 mila agenti e non può permettersi di dedicarne 500 mila al controllo dei potenziali terroristi. Anche perché, secondo una ricerca condotta negli Usa, oltre il 90 per cento degli attentati viene sventato grazie alle denunce preventive fatte da parenti, amici e colleghi degli attentatori. Questo significa che la comunità può fare molto di più degli agenti di polizia. Il caso di Orlando, ancora una volta, è emblematico: gli investigatori stanno arrivando alla conclusione che la moglie di Mateen sapesse almeno qualcosa delle intenzioni del marito. Ma non ha fatto nulla. Se è vero che per arginare il fenomeno terroristico islamico in Occidente la comunità può fare più dell'intelligence, allora le società europee stanno sbagliando tutto sponsorizzando l'individualismo in ogni ambito della vita sociale.
POLIGAMIA, MATRIMONI FORZATI E SPOSE BAMBINE Sono questi alcuni dei problemi che la Germania deve e intende risolvere in seguito all'arrivo di migliaia di migranti di religione musulmana dal 2015. Mercoledì il ministro della Giustizia Heiko Maas, socialdemocratico, ha lanciato una campagna di sensibilizzazione come capitolo di una strategia più ampia per integrare i profughi. Il problema è serio. Poligamia e matrimoni forzati sono illegali in Germania ma, secondo Der Spiegel, a Berlino un arabo adulto su tre ha almeno due mogli. Tutto viene fatto in clandestinità: una viene sposata legalmente, il secondo matrimonio si effettua solo in moschea. Lo stesso vale per le minorenni che vengono maritate a forza agli uomini: le nozze avvengono in moschea per poi essere registrare legalmente quando la bambina compie i 18 anni. Nessuno che arrivi da noi ha il diritto di mettere le sue radici culturali o le sue convinzioni religiose al di sopra della nostra legge», ha dichiarato il ministro Maas alla Bild. «Per questa ragione in Germania la poligamia non può essere riconosciuta. Non possiamo tollerare neanche i matrimoni forzati, soprattutto se riguardano minorenni». La realtà però dice un'altra cosa: le autorità tedesche tollerano di fatto il fenomeno chiudendo un occhio. E anche l'altro. Ad esempio, nonostante la legge lo vieti, alla morte dell'uomo spesso l'eredità viene ingiustamente distribuita tra le due mogli. Una infatti legalmente non lo è. L'afflusso di migranti non fa che peggiorare le cose. Sempre secondo la Bild, solo in Bavaria sono stati registrati 550 casi di spose minorenni sotto i 18 anni e 161 di spose bambine sotto i 16 tra i richiedenti asilo alloggiati nei campi profughi. Nella maggior parte dei casi, il matrimonio è avvenuto nel paese di origine. Molti però si sono uniti illegalmente su suolo tedesco. Far rispettare la legge non è così semplice. In Germania una ragazza può sposarsi a 16 o 17 anni solo se una corte familiare dà il consenso e se la controparte è maggiorenne. Una corte della città di Bamberg ha di recente stabilito che il matrimonio di una 15enne a un musulmano siriano di 21 anni deve essere considerato legale anche in Germania. La giurisdizione scricchiola.
Fonte: Tempi, 17/06/2016
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LA RI-EDUCAZIONE ALL'IDEOLOGIA DOMINANTE PASSA DAI TEST INVALSI DI TERZA MEDIA
Nella prova di italiano è stato proposto un testo pseudo-scientifico, figlio dell'ecologismo catastrofista, che vaneggia di una sovrappopolazione che distrugge l'ambiente (dimenticando che un gravissimo problema per l'Italia è la denatalità)
Autore: Riccardo Cascioli - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 21/06/2016
Tutti concentrati sull'indottrinamento gender, rischiamo di non vedere che nelle scuole questo non è l'unico tentativo di imporre ideologie contrarie all'uomo. L'ultima prova ci viene dai test Invalsi, ovvero quelle prove scritte (di italiano e matematica) per valutare i livelli di apprendimento degli studenti al terzo anno di scuola media. Tali test si effettuano in coda agli scritti dell'esame appunto di terza media, che quest'anno si sono svolti la scorsa settimana. La prova di italiano consiste nella lettura di due brani - di letteratura e saggistica - seguiti da una serie di domande finalizzate a capire quanto gli studenti hanno compreso del testo in esame. Nel test della settimana scorsa, l'argomento di saggistica affrontato era di demografia, con un titolo che già fa presagire scenari poco rassicuranti: "Dove ci porterà l'aumento della popolazione". E sorvoliamo sul fatto che già alla prima riga c'è un clamoroso errore di sigle delle Nazioni Unite (Il Fondo per la Popolazione confuso con il Programma per lo Sviluppo), magari è una cosa per esperti.
IDEOLOGIA A GOGO Il vero problema è che il testo in poche frasi condensa tutto il "luogocomunismo" in materia di popolazione e ambiente: crescita esponenziale della popolazione nell'ultimo secolo, proiezioni per il futuro ancora in crescita; aumento preoccupante dei consumi energetici; e ovviamente un consumo di risorse insostenibile, tale che «dalla metà degli anni Ottanta, l'umanità sta vivendo al di sopra dei propri mezzi rispetto all'ambiente e attualmente la domanda annuale di risorse è superiore di un terzo a quanto la Terra riesce a generare ogni anno»; tutto questo ce lo dice un indice pseudoscientifico quale l'«impronta ecologica» (spacciato invece per verità indiscutibile), secondo cui i paesi più "virtuosi" sono quelli sottosviluppati (ma a qualcuno non viene qualche dubbio sulla sanità di certe affermazioni?). E siccome scopo del testo è quello di rispondere alla domanda se «nei prossimi decenni il nostro pianeta sarà capace di sfamare, vestire e riscaldare una popolazione ancora più numerosa che mira ad avere standard di vita sempre più elevati», la risposta «non potrà che essere negativa». Una lettura di per sé angosciante per gli adulti, figurarsi per degli adolescenti che, affacciandosi alla vita, vedono sbattersi in faccia una realtà a tinte fosche, senza alcuna speranza. Ed essendo ormai l'umanità al "si salvi chi può" è chiaro che ai nostri ragazzi l'unica soluzione che si prospetta è quella di frenare in qualsiasi modo ulteriori nascite, oltre che accelerare le dipartite da questo mondo (malati e anziani si avvicinino all'uscita).
IL VERO PROBLEMA SONO I POCHI FIGLI! Niente male per un paese il cui problema più grave è la denatalità, e complimenti al ministero dell'Istruzione per questa opera di diseducazione. Già, perché quella descritta non è affatto la realtà ma una speculazione che nasce da un'ideologia anti-umana, da una visione negativa dell'uomo, condannato senza appello a essere soltanto un danno per la vita del pianeta. Basterebbe ricordare che se è vero che nel XX secolo la popolazione mondiale è aumentata 4 volte, la ricchezza globale prodotta è aumentata nello stesso periodo di 20 volte, tanto che oggi non si registrano più quelle carestie che appena 40-50 anni fa erano ricorrenti con una popolazione nettamente inferiore. E anche gli indicatori ambientali, nei paesi sviluppati, sono in costante miglioramento. Ma contro l'ideologia non ci sono dati e realtà che tengano. Fatto sta che la scuola sta diventando sempre più il luogo dove ai ragazzi, invece che essere proposta una educazione, si impone una ri-educazione. E quella ecologista non è meno pericolosa del gender.
Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 21/06/2016
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FINALMENTE IN DVD IL FILM DELL'ANNO: GOD'S NOT DEAD
Oltre al dvd doppiato in italiano si può ordinare via internet anche il libro da cui è tratto il film che offre valide prove a favore dell'esistenza di Dio
Autore: Alessandro Zaccuri - Fonte: Avvenire, 20/02/2016
Josh è un ragazzo di oggi, non si separa mai dal suo smartphone, ma quando deve fare sul serio preferisce consultare un libro anziché accontentarsi di una ricerca su internet. Specie se si sta preparando ad affrontare il duello accademico da cui dipende il suo futuro. Da una parte c'è lui, matricola alle prime armi; dall'altra il professore di filosofia, Radisson, che dai suoi studenti pretende anzitutto una dichiarazione di ateismo. Josh, credente convinto, non se la sente e accetta la sfida: persuadere i compagni di corso che Dio esiste, non è mai morto e non morirà mai. Se ce la fa, bene. Altrimenti, può dire addio al sogno di diventare avvocato. Intento a scartabellare un volume dopo l'altro, a un certo punto il ragazzo si sofferma su un saggio che fa proprio al caso suo. Si tratta di God's Not Dead ("Dio non è morto", appunto), best seller internazionale che porta la firma di Rice Broocks. [...] Diretta da Harold Cronk, la pellicola si intitola a sua God's Not Dead e un paio d'anni fa ha trionfato agli Gma Dove Awards, che rappresentano la versione cristiana dei più conosciuti Grammy Awards. Più conosciuti qui in Europa, andrà aggiunto, perché quello della Christian Music, così come dei Christian Movies e di ogni altra declinazione pop del fatto religioso, è un mercato di tutto rispetto dall'altra parte dell'oceano. Basti dire che God's Not Dead, costato due milioni di dollari, ne ha incassati più di 60 al botteghino, complici anche una serie di partecipazioni straordinarie di cui daremo conto tra breve. Nel nostro Paese il film arriva per iniziativa della Dominus Production, la stessa casa di distribuzione che nel 2014 ha permesso agli spettatori italiani di conoscere il kolossal Cristiada, incentrato sull'epopea dei cristeros, i cattolici messicani che negli anni Venti insorsero in armi contro la persecuzione [leggi L'EPOPEA DEI CRISTEROS MESSICANI, clicca qui, N.d.BB].
FILM E LIBRO ISPIRATI A VICENDE REALI Con God's Not Dead ci si sposta dalla storia alla cronaca, visto che negli Usa le controversie di natura religiosa sono tutt'altro che infrequenti. Nei titoli di coda del film sono elencati una trentina di casi, che vedono implicate diverse denominazioni confessionali, tutte comunque riconducibili alla galassia del protestantesimo americano. È questo, del resto, il pubblico di riferimento di una produzione cinematografica molto variegata al suo interno, in una gamma di proposte che va dall'epica biblica al dramma familiare. Qualcosa, ogni tanto, arriva anche da noi in proiezioni destinate al dibattito, ma God's Not Dead è il primo film esplicitamente "cristiano" al quale venga garantita un'ampia circolazione in Italia. Alla trama si è già accennato, anche se la vicenda di Josh (interpretato da Shane Harper, già avvistato nella saga di High School Musical) si intreccia in effetti a molte altre. Una è proprio quella dell'apparentemente arcigno, e in realtà fragilissimo, professor Radisson. Lo impersona Kevin Sorbo, un attore che molti ricorderanno come protagonista dell'Hercules televisivo datato anni Novanta. Il suo personaggio è un laicista incallito, ma Sorbo non fa mistero di professarsi credente, così come un altro suo collega nel cast di God's Not Dead, Dean Kain, che sul piccolo schermo è stato un non disprezzabile Superman. Non sono, a ogni buon conto, gli unici volti noti di God's Not Dead. A fare capolino nel film ci sono anche Willie e Korie Robertson, i "buzzurri e bizzarri" del reality tv Duck's Dinasty (in onda anche in Italia su Discovery Channel). I Robertson hanno costruito un piccolo impero fabbricando richiami per la caccia all'anatra e anche nella trasmissione a loro dedicata non perdono occasione per proclamarsi fedeli alla Bibbia e salvati da Gesù Cristo.
I NEWSBOYS E IL REVERENDO FRANKLIN GRAHAM Nel film, in particolare, Willie non si sottrae alle scostanti domande di Amy, la blogger di convinzioni progressiste che, di lì a poco, sarà costretta a fronteggiare il mistero del dolore e della morte. La sua è una delle molte conversioni che si susseguono in God's Not Dead ed è, per certi versi, la più spettacolare. A favorirla è infatti l'incontro con i Newsboys, la band di rock cristiano (nel loro nome la parola news allude alla "buona notizia" del Vangelo) il cui concerto segna l'epilogo del film. Formatisi in Australia negli anni Ottanta, i Newsboys si aggiudicano tra l'altro la miglior battuta della sceneggiatura. Mentre Amy ascolta commossa la testimonianza di uno di loro, Duncan, interviene a metterla scherzosamente in guardia il leader del gruppo, il cantante Michael Tait: «Hai visto? - dice riferendosi a Duncan E pensare che è solo il batterista...». Non compare fisicamente, ma è evocato in una scena molto importante uno dei predicatori evangelici più influenti degli Stati Uniti, il reverendo Franklin Graham. Mina, la giovane di origine musulmana convertitasi in segreto al cristianesimo, viene scoperta dalla sua famiglia proprio perché ascolta in podcast una delle prediche di Graham, che in tempi non sospetti aveva avuto parole di apprezzamento per un'eventuale candidatura di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti. Coincidenze a parte, God's Not Dead evita attentamente identificazioni e schieramenti unilaterali. Nel pieno del confronto intellettuale (e spirituale) con Radisson, per esempio, Josh riceve il conforto del pastore Dave, che svolge il ministero in una chiesa la cui confessione non è identificabile con precisione. Non è una parrocchia cattolica, questo è sicuro, ma per il resto non è difficile trovarsi d'accordo con il reverendo. [per ulteriori informazioni, trailer, colonna sonora, del film God's not dead, clicca qui, N.d.BB]
Nota di BastaBugie: il film è tratto dall'omonimo libro di Rice Broocks, "Dio non è morto - Prove dell'Esistenza di Dio in un Epoca di Incertezza" della Dominus Production Edizioni e acquistabile nelle migliori librerie o nello shop dominus. Traendo spunto dalla personale vicenda di riscoperta della fede, l'autore spazia dalla scienza alla filosofia, dalla storia alla biologia per dimostrare che l'universo e la vita umana hanno origine da Dio e da Lui traggono scopo. Di fronte al diffondersi dell'ateismo nella scuola e nella società civile, il libro offre ai credenti valide prove a favore dell'esistenza di Dio e si propone di stimolare gli interrogativi degli atei e di coloro che sono ancora alla ricerca della Verità. E' possibile acquistare sia il dvd GOD'S NOT DEAD che il libro "Dio non è morto - Prove dell'Esistenza di Dio in un Epoca di Incertezza". Spedizioni gratuite su tutto il territorio nazionale. Per ordini telefonici chiamaci allo 055 0468068, oppure per ordinare via internet, clicca qui sotto: http://shop.dominusproduction.com/categoria-prodotto/gods-not-dead/
Fonte: Avvenire, 20/02/2016
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COME RIDICOLIZZARE LA TEORIA DEL GENDER? PRENDENDOLA SUL SERIO
Ecco il video, diventato ben presto virale, dove un deputato tedesco di Brandeburgo denuncia l'omofollia utilizzando ironicamente un linguaggio inclusivo e non discriminatorio
Fonte UCCR (Unione Cristiani Cattolici Razionali), 18/06/2016
Forse non c'è modo migliore di smascherare la follia degli studi gender con l'ironia. Ognuno può essere "quel che si sente", indipendentemente dal suo sesso biologico, afferma infatti la teoria di genere. Non solo uomo e donna, quindi, ma spazio aperto alla fantasia. Secondo la Australian human rights commission esisterebbero ben 23 generi sessuali: omosessuali, bisessuali, transgender, trans, transessuali, intersex, androgini, agender, crossdresser, drag king, drag queen, genderfluid, genderqueer, intergender, neutrois, pansessuali, pan gender, third gender, third sex, sistergirl e brotherboy. Anche se in realtà c'è chi non si riconosce nemmeno in essi ed è una forma di discriminazione non considerare chi si "sente" qualcos'altro oltre alla stretta catalogazione della commissione australiana.
UNA SOCIETÀ DAVVERO INCLUSIVA Chi volesse davvero non discriminare nessuno, inoltre, dovrebbe citare tutte le migliaia di generi inclusivi possibili quando si rivolge ad un platea, non limitandosi a "signori e signore". Una società davvero inclusiva deve aprirsi al diverso e alla diversità. Steffen Königer, deputato del parlamento regionale di Brandeburgo (Germania) ha voluto prendere sul serio la comunità Lgbt e il 9 giugno scorso è intervenuto a nome del suo partito, l'Alternative für Deutschland (AFD), in risposta ad una proposta dei Verdi per "l'accettazione della diversità, dei generi sessuali e dell'autodeterminazione contro l'omofobia a Brandeburgo", utilizzando un linguaggio "inclusivo" e "non discriminatorio". Dopo aver cortesemente salutato il presidente del parlamento, ha voluto introdurre il suo discorso salutando tutti i più noti (e presunti) generi sessuali: «gentili signore e signori, gentili omosessuali, gentili lesbiche, gentili androgini, gentili bi-genders, gentili transessuali...». I saluti sono durati circa tre minuti, al termine dei quali ha espresso, in due secondi, la posizione contraria del suo partito alla proposta.
IL VIDEO Il video, qui sotto, è diventato ben presto virale, aprendo gli occhi di molti sull'omo-follia dell'esistenza di un genere separato dal sesso biologico. Tesi respinta perfino da una delle più attive militanti arcobaleno d'Italia, la filosofa Michela Marzano, che ha affermato: «il corpo non è solo qualcosa che si "ha", ma anche e soprattutto qualcosa che si "è", prima della certezza che è la vita che impone il corpo a ognuno di noi e che non possiamo sbarazzarcene senza sbarazzarci al tempo stesso della nostra esistenza. Il nuovo mito, oggi, è proprio questo: cancellare ogni dipendenza. Non solo le dipendenze affettive, ma anche quelle biologiche. Il corpo fa resistenza. La realtà non si piega, altrimenti si rischia di pervertire la volontà di potenza e, credendosi onnipotenti, ci si dimentica che l'immutabile che è nell'anima lo si raggiunge solo contemplando l'immutabile che è nel corpo». Nessuno nasce nel "corpo sbagliato", perché il corpo è ciò che si è. Qui sotto il divertente intervento di Steffen Königer:
https://www.youtube.com/watch?v=fnFsXvNTRiU
Fonte: UCCR (Unione Cristiani Cattolici Razionali), 18/06/2016
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A ROMA E TORINO VINCONO I SINDACI CHE APPLICHERANNO LE UTOPIE A 5 STELLE... VEDIAMO QUALI SONO
Tutto nelle mani del pubblico (e quindi limitazione dell'iniziativa privata), eliminazione del circo, diritti degli animali (e quindi limitati i diritti degli uomini), trasporti eco-sostenibili, educazione gender, reddito di cittadinanza, riciclo, ritorno al baratto...
Autore: Stefano Magni - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 21/06/2016
I due terzi dei cittadini romani, esasperati dagli scandali e dalla mala amministrazione di giunte di destra e sinistra, hanno votato per la candidata pentastellata Virginia Raggi, la prima sindaco donna della capitale. Nelle stesse elezioni amministrative, più della metà dei torinesi, stanca di un trentennio di giunte di sinistra, ha scelto un'altra candidata pentastellata: Chiara Appendino. Sono state analizzate ampiamente le cause di questo voto, che è già passato alla storia, sottolineando le ragioni "a contrario": un voto contro il sistema, contro gli sprechi, contro la vecchia classe politica. Ma pochi hanno detto a cosa aspirano le nuove donne sindaco e cosa potrebbero diventare Roma e Torino dopo cinque anni di una loro amministrazione. Eppure i programmi sono lì da vedere, pubblicati online da mesi, considerati un punto di forza dal Movimento 5 Stelle, una formazione politica che vuol presentarsi proprio per la sua proposta più che per i suoi leader, soggetti a un controllo serrato da parte della sua classe dirigente.
RAGGI, UN PROGRAMMA PAZZESCO "Abbiamo un programma pazzesco", dichiarava la Raggi all'indomani della sua vittoria. In effetti, almeno alcuni punti programmatici sono da considerarsi "pazzeschi" in tutti i sensi. In una città che ha un grave problema di budget, con un debito progresso di 12 miliardi di euro, la politica pentastellata prevede massicci investimenti pubblici. Tutto è pubblico, tutto è per il pubblico, niente contro o al di fuori del pubblico: parafrasando il filosofo Giovanni Gentile, è così che si potrebbero riassumere le "11 passi per Roma". L'acqua, che è già gestita dal pubblico (il referendum per la "privatizzazione" della gestione è stato vinto dai fautori dell'acqua pubblica nel 2011), viene ulteriormente ri-statizzata, con il controllo delle quote gestite dall'Acea. Sono previsti massicci investimenti per la riqualificazione delle scuole, che per la neo-sindaco è solo statale. Di quella paritaria non si legge nemmeno una riga: di fatto non esiste ai suoi occhi. Nel capitolo sull'urbanistica leggiamo subito che il criterio guida è: "Garantire la prevalenza dell'interesse collettivo su quello privato". Per garantire il "diritto alla casa", si afferma il principio in base al quale "Il sistema abitativo deve essere considerato come un servizio pubblico". Penalizzato il privato e incentivato il pubblico anche nel sistema dei trasporti, settore di primo piano nel programma pentastellato. Le auto individuali non avranno più spazio, nel senso fisico del termine: "Le vie e le piazze andranno ridisegnate privilegiando il trasporto pubblico, i pedoni e i ciclisti. Si andrà in questa direzione attraverso l'introduzione di aree pedonali, zone 30 e un adeguato arredo urbano capillare". Oltre a incentivi per auto e bici in condivisione, l'Atac (l'azienda trasporti), una delle cause del profondo rosso di bilancio, non solo viene saldamente mantenuta in mani pubbliche, ma addirittura ampliata: "da una reinternalizzazione delle lavorazioni e dei servizi, e ove questo non sia possibile, da un affidamento mediante procedure che garantiscano la massima trasparenza, concorrenza ed economicità". Per garantire maggior scorrevolezza al traffico di bus a scapito di quello delle auto, si prevede: "un sistema di asservimento semaforico potrà consentire ad autobus, tram e taxi di aumentare notevolmente la velocità commerciale". In un dibattito televisivo pre-elettorale, la Raggi spiegava di voler introdurre semafori a controllo satellitare che diventano verdi per i mezzi pubblici e rossi per i privati. Pazzesco? E' comunque nel programma. Forse si mirerà anche alla costruzione di una funivia...
ABOLITO LO ZOO, VIETATE LE CARROZZE CON CAVALLI Il verde dell'ecologismo è il colore dominante in tutte le 11 proposte. Saranno abolite le tradizionali botticelle, le carrozze che portano a spasso i turisti. Al loro posto dovranno pedalare gli uomini. Sarà abolito lo zoo, sostituito da un centro di recupero di animali esotici sequestrati ai loro illegittimi proprietari. Il Papa ha appena fatto in tempo a incontrare gli ultimi circensi con i loro animali, perché d'ora in poi saranno banditi dalla capitale italiana i circhi che usano animali. In compenso ci saranno molte altre nuove aree per cani e una spiaggia a loro dedicata sul litorale romano. I rifiuti di una città di tre milioni di abitanti non dovranno essere più seppelliti, né bruciati negli inceneritori: la nuova giunta promette di riciclarli tutti, in una città in cui solo il 35% dei rifiuti è, per ora, raccolto con la differenziata. La Raggi, nei suoi dibattiti televisivi, ha spiegato di voler dare ad ogni famiglia un kit di pannolini lavabili. E di costituire cooperative di lavatori (per aumentare i posti di lavoro). A proposito di posti di lavoro e rilancio dell'economia locale, le proposte pentastellate sono nette: reddito di cittadinanza comunale e reintroduzione del baratto. Sì: baratto, effettuato attraverso monete complementari di uso esclusivamente locale. Da un lato il programma punta sul turismo, dall'altro propone come soluzione un irrigidimento della tassazione sul soggiorno, con tanto di promessa di lotta all'evasione degli operatori. Saranno promossi i "gruppi di acquisto solidale", riattate le vecchie botteghe storiche, pianificate le turnazioni delle licenze, rilanciati i mercati rionali. Tutto a spese del pubblico.
TORINO: RIEDUCAZIONE DEI CITTADINI Se questo è ciò che attende la capitale, a Torino il programma è molto simile. Ma Chiara Appendino pone molto di più l'accento sull'educazione dei suoi cittadini. I torinesi, d'ora in avanti, dovranno essere educati, con programmi promossi dal comune nelle scuole, ad accettare i diritti Lgbt, "combattendo il primo grande nemico che è l'ignoranza, con campagne di informazione e di sensibilizzazione, ma soprattutto costruendo una struttura sociale intorno a questi temi". Saranno educati al rispetto dell'ambiente "in merito alla strategia 'rifiuti zero', raccolta differenziata, alimentazione e spreco alimentare". Saranno organizzate campagne educative destinate ai proprietari di animali, perché "la maleducazione del proprietario genera intolleranza dei cittadini nei confronti degli animali stessi". Saranno educati a privilegiare i mezzi pubblici rispetto a quelli privati: la Appendino è contro la Tav, ma nel suo programma afferma di voler trasferire il traffico merci su rotaia. Al posto dei furgoni per le consegne, vorrebbe usare i tram da trasporto. La prima cosa che vien da chiedersi è: tutte queste proposte hanno una loro coerenza? A giudicare dagli scritti del defunto Gianroberto Casaleggio, sì. Sono parte di un disegno organico e coerente al suo interno, che mira a trasformare la società. Casaleggio sognava una società senza religioni, senza confini, senza massonerie, organizzata a "rete" dove tutto è deciso da referendum online, in tutto il mondo [leggi CASALEGGIO, GURU DEL MOVIMENTO 5 STELLE CHE HA USATO INTERNET COME NUOVA RELIGIONE, clicca qui, N.d.BB]. Nelle politiche locali proposte dai pentastellati, qualunque settore è sottoposto al controllo di enti pubblici perché gli enti pubblici, a loro volta, dovrebbero essere controllati h24 dai cittadini. Le parole d'ordine "trasparenza" e "partecipazione" appaiono in ogni punto programmatico, più ancora che nel programma sovietico della glasnost di Michail Gorbachev. Se tutto è nelle mani del pubblico, però, non è detto che i cittadini sappiano controllarlo. E per questo subentra il secondo aspetto di questa politica: il cittadino deve essere educato a controllare. Ma educato secondo le linee guida del Movimento: di qui tutte le linee guida al rispetto di ambiente, animali, diritti Lgbt, mobilità sostenibile, ecc... come leggiamo nel programma di Torino. Alla fine, è un circolo vizioso: è il partito che esprime la "volontà generale", sa qual è il vero bene del popolo, lo indirizza al suo stesso bene, lo educa ad esprimerlo. In passato erano i partiti comunisti che ragionavano secondo questo schema e sappiamo tutti come andò a finire. Andrà tutto bene, finché questi programmi non si scontreranno con la realtà. Dopodiché, sarà la realtà a doversi adeguare [leggi BEPPE GRILLO E IL RICORRENTE MITO DEL MOVIMENTO EGUALITARIO, DEMOCRATICO, LIBERO, SNELLO, clicca qui, N.d.BB].
Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 21/06/2016
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I SETTE VANTAGGI DELLA TALARE DEL SACERDOTE
Un sacerdote spiega l'impatto positivo che esercita la tonaca come simbolo di consacrazione a Dio
Autore: Roberta Sciamplicotti - Fonte: Aleteia, 19/05/2016
Il sacerdote spagnolo Jaime Tovar Patrón è stato colonnello cappellano e ha compiuto importanti missioni nel Vicariato Castrense. Grande oratore, è stato anche storico del sacerdozio castrense e ha scritto il libro Los Curas de la Cruzada, sui sacerdoti che hanno rischiato eroicamente la propria vita per portare avanti la loro opera pastorale durante la Guerra Civile spagnola, iniziata nel 1936. Sacerdoti, religiosi e religiose furono tra le vittime preferite di questo capitolo sanguinoso della storia della Chiesa in Spagna. Padre Jaime è morto nel gennaio 2004. Nel testo che riportiamo, ricorda l'importanza dell'"uniforme sacerdotale", la tonaca o abito talare, il cui impatto sulla società è così grande che molti regimi anticristiani l'hanno proibita espressamente. L'uso della tonaca, tradizione antichissima, è stato dimenticato e perfino disprezzato negli ultimi decenni, ma ciò non vuol dire che la tonaca abbia perso la sua forza come testimonianza di consacrazione e appartenenza a Dio e non al mondo.
1) PROMEMORIA COSTANTE DEL SACERDOTE Sicuramente una volta ricevuto l'Ordine sacerdotale non si dimentica facilmente, ma un promemoria non fa mai male: qualcosa di visibile, un simbolo costante, una sveglia silenziosa, un segnale o una bandiera. Chi va vestito in modo secolare è uno tra i tanti, chi indossa la tonaca no. È un sacerdote ed è lui la prima persona a rendersene conto. Non può rimanere neutrale, l'abito lo denuncia. O diventa un martire o un traditore, se se ne presenta l'occasione. Quello che non può fare è restare nell'anonimato, come una persona qualunque. Non c'è impegno quando a livello esteriore nulla dice cosa si è. Quando si disprezza l'uniforme, si disprezza la categoria o la classe che questa rappresenta.
2) PRESENZA DEL SOPRANNATURALE NEL MONDO È indubbio che siamo circondati da simboli: segnali, bandiere, insegne, uniformi... Uno di quelli che hanno più influenza è l'uniforme. Un poliziotto, un vigile, deve agire, fermare, fare multe, ecc. La sua mera presenza influisce sugli altri: conforta, dà sicurezza, irrita o innervosisce, in base alle intenzioni e alla condotta dei cittadini. Una tonaca suscita sempre qualcosa in chi circonda la persona che la porta. Risveglia il senso del soprannaturale. Non serve predicare, e neanche aprir bocca. Incoraggia chi è in buoni rapporti con Dio, avvisa chi ha la coscienza pesante, fa pentire chi vive lontano da Dio. I rapporti dell'anima con Dio non sono riservati al tempio. Moltissima gente non va in chiesa. Quale modo migliore per portare il messaggio di Cristo a queste persone di un sacerdote consacrato che indossa la sua tonaca? I fedeli lamentano la desacralizzazione e i suoi effetti devastanti. I modernisti criticano il presunto trionfalismo, eliminano gli abiti, respingono le tradizioni e poi si lamentano dei seminari vuoti e della mancanza di vocazioni. Spengono il fuoco e poi si lamentano del freddo. Non c'è dubbio: togliere la tonaca porta alla desacralizzazione.
3) GRANDE UTILITÀ PER I FEDELI Il sacerdote è tale non solo quando è in chiesa ad amministrare i sacramenti, ma 24 al giorno. Il sacerdozio non è una professione, con un orario stabilito; è una vita, una donazione totale e senza riserve a Dio. Il popolo di Dio ha diritto all'aiuto del sacerdote. Ciò è più facile se si può riconoscere il sacerdote tra le altre persone, se questi porta un segno esteriore. Chi desidera lavorare come sacerdote di Cristo deve poter essere identificato come tale a beneficio dei fedeli e per svolgere meglio la sua missione.
4) SERVE A PRESERVARE DA MOLTI PERICOLI Quante cose farebbero chierici e religiosi se non avessero l'abito! Questa avvertenza, che era solamente teorica quando scriveva padre Eduardo F. Regatillo, S.I., è oggi una terribile realtà. Prima sono state cose di poco conto: entrare nei bar, nei luoghi ricreativi, divertirsi, convivere con i secolari, ma a poco a poco si è passati a cose più importanti. I modernisti vogliono farci credere che la tonaca sia un ostacolo all'ingresso del messaggio di Cristo nel mondo, ma sopprimendola scompaiono le credenziali e il messaggio stesso. In questo modo, molti già pensano che la prima cosa che si debba salvare sia il sacerdote stesso che si è spogliato della tonaca presumibilmente per salvare gli altri. Si deve riconoscere che la tonaca rafforza la vocazione e diminuisce le occasioni di peccato per chi la indossa e per chi lo circonda. Delle migliaia di uomini che hanno abbandonato il sacerdozio dopo il Concilio Vaticano II, praticamente nessuno ha lasciato la tonaca il giorno prima di andarsene; lo avevano fatto molto prima.
5) AIUTO DISINTERESSATO AGLI ALTRI Il popolo cristiano vede nel sacedote l'uomo di Dio, che non cerca il suo bene personale, ma quello dei suoi parrocchiani. Il popolo spalanca le porte del cuore per ascoltare il sacerdote, che è lo stesso per il povero e per il potente. Le porte, per quanto alte possano essere, si aprono davanti alle tonache e agli abiti religiosi. Chi nega a una suora il pane che chiede per i suoi poveri o i suoi anziani? Tutto questo è tradizionalmente legato ad alcuni abiti. Il prestigio della tonaca si è accumulato con tempo, sacrifici e abnegazione. E ora ci si libera della tonaca come se si trattasse di una seccatura?
6) IMPONE MODERAZIONE NEL VESTIRE La Chiesa ha sempre preservato i suoi sacerdoti dal vizio di sembrare più di ciò che si è e dall'ostentazione dando loro un abito semplice che non lascia spazio al lusso. La tonaca è tutta d'un pezzo (dal collo ai piedi), di un solo colore (nero) e con una sola forma (sacco). Gli ornamenti vengono riservati al tempio, perché non adornano la persona ma il ministro di Dio perché sottolinei le cerimonie sacre della Chiesa. Vestendosi in modo secolare, la vanità può influenzare il sacerdote come qualsiasi mortale: le marche, la qualità della stoffa, i colori... Collocandosi al livello del mondo, la persona sarà alla mercè dei suoi gusti e dei suoi capricci. Bisognerà procedere in base alla moda, e la voce del sacerdote non si udirà più come quella del profeta che gridava nel deserto vestito di peli di cammello.
7) ESEMPIO DI OBBEDIENZA ALLO SPIRITO E ALLA LEGISLAZIONE Come qualcuno che prende parte al Santo Sacerdozio di Cristo, il sacerdote dev'essere un esempio dell'umiltà, dell'obbedienza e dell'abnegazione del Salvatore. La tonaca lo aiuta a mettere in pratica la povertà, l'umiltà nel vestire, l'obbedienza alla disciplina della Chiesa e il disprezzo delle cose del mondo. Indossando la tonaca, il sacerdote dimenticherà difficilmente il suo ruolo importante e la sua missione sacra, e non confonderà il suo abito e la sua vita con quelli del mondo. A questi sette vantaggi della tonaca potranno aggiungersene altri che vi verranno in mente, ma qualunque essi siano la tonaca sarà sempre il simbolo inconfondibile del sacerdozio, perché la Chiesa, nella sua immensa saggezza, ha disposto così, e ciò ha dato frutti meravigliosi nel corso dei secoli.
Fonte: Aleteia, 19/05/2016
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DOPO GLI UOMINI-CANE E LA LEGITTIMAZIONE DEL SESSO TRA UOMINI E ANIMALI, ECCO ARRIVARE IL PRINCIPE HENRY
Distrutta l'idea di normalità, intesa come fine vero ed autentico di ogni creatura, i concetti di bene e male ormai si equivalgono
Autore: Rodolfo de Mattei - Fonte: Osservatorio Gender, 18/06/2016
Dal Regno Unito arriva la favola LGBT per bambini del "Principe Henry", ideata dal giovanissimo attivista inglese Olly Pike, che racconta la storia di un amore gay dove il futuro monarca, sorprendendo genitori, amici e sudditi e infrangendo ogni tradizione millenaria, porterà sull'altare un affascinante ragazzo. Pike spiega sul suo sito web come l'intenzione sia quella di "educare" le nuove generazioni fin da piccoli al "diktat etico" che vuole rimuovere dalla società l'idea di eteronormatività, intesa come norma eterosessuale: "Il modo migliore per porre fine alle discriminazioni è quello di iniziare a parlarne con i più piccoli. Abbiamo il dovere di insegnare la tolleranza, l'amore e il rispetto. (...) E' incredibile guardare indietro e osservare a che punto è arrivata la comunità LGBT in termini di accettazione, in quello che è una società molto 'eteronormativa'. Da tutti i punti di vista questo è un enorme trionfo e possiamo solo ringraziare coloro che sono venuti prima di noi e coloro che sono ancora i difensori dei diritti LGBT".
NON CI DEVE ESSERE UN'IDEA DI "NORMALITA'" Il punto chiave, secondo il giovanissimo attivista gay, è cancellare l'idea stessa di "normalità": "La cosa grande riguardo il mondo in cui viviamo è che le famiglie LGBT stanno diventando sempre più importanti e che la loro accettazione sta diventando 'normale'. E 'un testamento enorme, e bello di ciò che l'amore, la gentilezza e l'accettazione possono creare. Io sono però sempre pronto a ricordare alle persone che, sebbene ci sia ancora, non ci dovrebbe essere un concetto di 'normale" (...) Non esiste un modo corretto per innamorarsi, per crescere una famiglia, di vivere una vita, ma c'è sicuramente più di un modo". Il creatore della fiaba gay per bambini afferma dunque chiaramente come l'obiettivo del suo racconto sia quello di inculcare nella testa dei più piccoli, fin dall'infanzia, l'idea che un amore si equivale all'altro, "non ci dovrebbe essere un concetto di 'normale"', in quanto quello che conta è il sentimento e la gentilezza.
UN ITER LOGICO Distrutta l'idea di normalità, intesa come fine vero ed autentico di ogni creatura, i concetti di bene e male si equivalgono e si confondono tra loro. Il devastante messaggio che si vuole dare ai bambini è che non esiste un progetto umano autentico che vuole che l'uomo si senta attratto e s'innamori di una donna, ma che qualsiasi altro progetto soggettivo è parimenti valido. Non c'è un'unica strada giusta percorribile ma infinite strade, stradine e viuzze sulle quali è possibile avviarsi (anche a folle velocità contro mano) secondo il proprio "fiuto" e "orientamento" e i soggettivi e sempre mutevoli istinti. E' logico ed evidente come tale esasperata visione relativista, che promuove e legittima un "girovagare" senza senso, o meglio senza "buon senso", porterà le persone più fragili a "smarrire la bussola" e imboccare aberranti strade senza uscita come quella degli uomini-cane [leggi TRANS-GENDER SORPASSATO, E' DI MODA IL TRANS-SPECIES, clicca qui, N.d.BB] o del bestialismo [leggi DOPO GLI UOMINI-CANE IN GRAN BRETAGNA, IN CANADA LEGITTIMATI GLI ATTI SESSUALI TRA UOMINI E ANIMALI, clicca qui, N.d.BB].
Fonte: Osservatorio Gender, 18/06/2016
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LETTERA DELLA MAMMA DI UNA BIMBA DOWN AL MEDICO CHE VOLEVA FARLA ABORTIRE: ''LA MIA BAMBINA ERA PERFETTA, PERCHE' MI HAI MENTITO?''
Alcuni Stati USA hanno introdotto il divieto di aborto per figli down, primo passo per l'abolizione totale del ''diritto'' di aborto
Fonte Tempi, 11/06/2016
«Questa è Emmy, che spedisce la nostra lettera allo specialista prenatale che non voleva farla vivere, suggerendomi ripetutamente di abortire». È questa la didascalia scelta da Courtney Baker, madre americana di tre bambine, in una foto nella quale si vede la figlia di un anno con la sindrome di Down sorridente e la lettera in mano. La foto e il contenuto della lettera sono stati originariamente pubblicati da Parker Myles, blog che si batte contro la discriminazione dei bambini Down, e poi ripresi dai media americani. Baker ricorda nella lettera il primo incontro con il medico, quando aveva bisogno di capire che cosa avrebbe significato avere una figlia Down: «Sono venuta da te nel momento più difficile della mia vita. Ero terrorizzata, ansiosa e disperata. Non sapevo ancora la verità sulla mia bambina, questo è ciò di cui avevo disperatamente bisogno da te».
DOVEVI SOLO SOSTENERMI E INCORAGGIARMI «Invece di sostenermi e incoraggiarmi», si legge nella missiva, «mi hai suggerito di terminare la vita della nostra bambina. Io ti ho detto il nome [che avevamo scelto per lei] e tu mi hai chiesto di nuovo se avevo capito quanto bassa sarebbe stata la nostra qualità della vita con un figlio con la sindrome di Down. Ci hai suggerito di riconsiderare la decisione di andare avanti con la gravidanza. Da quella prima visita, abbiamo temuto le successive. Mi hai reso il momento più difficile della mia vita quasi insopportabile, perché non mi hai mai detto la verità. Che la mia bambina era perfetta». La madre si dice non «arrabbiata, ma triste» e «mi si spezza il cuore all'idea che potresti aver ripetuto a un'altra mamma oggi che un bambino con la sindrome di Down diminuisce la qualità della vita. Ma soprattutto sono triste perché non avrai mai il privilegio di conoscere mia figlia, Emersyn, che non ha solo aumentato la nostra qualità di vita, ma a toccato il cuore di migliaia di persone». Infatti, «lei ci dà uno scopo e una gioia impossibili da esprimere. Ci ha aperto gli occhi alla vera bellezza e all'amore puro. La mia preghiera», conclude la lettera, «è che nessun altra mamma passi quello che ho passato io. (...) Prego anche che tu, quando vedrai il prossimo bambino con la sindrome di Down tutto avvolto nell'utero della madre, possa guardare a quella mamma e, vedendomi, dirle la verità: "Il tuo bambino è perfetto"» [leggi LA GRAZIA DI AVERE UN FIGLIO DOWN, clicca qui, N.d.BB].
Nota di BastaBugie: Giuliano Guzzo nell'articolo dal titolo "Divieto di aborto per figli Down, gli Usa procedono" ci rivela che alcuni Stati americani sono controcorrente rispetto alla cultura della morte. Ecco l'articolo completo pubblicato nel suo blog il 7 giugno 2016: In principio fu, nel 2013, il North Dakota mentre ora è il turno della Louisiana, che - con un provvedimento da poco approvato dal suo Senato - è divenuto il secondo Stato a vietare l'aborto in caso di anomalie genetiche, tra cui anche la Sindrome di Down. La notizia, che inquieterà non poco il mondo progressista, è certamente significativa per tante ragioni. Tanto per cominciare perché proviene da uno Stato che non più tardi di qualche settimana fa aveva già approvato il divieto dell'aborto per smembramento, abominevole procedura - conosciuta formalmente come dilatazione ed estrazione, o "D & E" - con la quale il corpo del nascituro viene letteralmente fatto a pezzi per poi essere estratto dal grembo della madre: segno che sul tema del diritto alla vita, se si vuole, si può fare e fare molto sul piano politico. Chissà che quando la sbornia diritticivilista europea si placherà non si possa pure qui, da noi, riaprire un dibattito serio in chiave antiabortista. Una seconda considerazione utile sul nuovo provvedimento approvato dalla Louisiana - che non esito a definire di civiltà - può essere quella di far notare come, ponendosi a tutela dei bambini affetti dalla Sindrome di Down, questa legge difenda esseri umani il cui diritto alla vita è oggi minacciato in più parti del mondo: sia in quello occidentale, dove l'aborto eugenetico è prassi diffusa, sia in quello dell'ISIS i cui miliziani pare siano soliti «uccidere sui territori amministrati i fanciulli down o nati con malformazioni fisiche e psichiche» (Il Giornale, 15.12.2015, p.13); in questo particolare versante, insomma, estremismo islamico e conformismo edonista si somigliano, è bello che vi sia qualche Stato che inizia a tracciare la strada di un cambiamento. Terza e ultima considerazione sulla svolta di North Dakota e Louisiana: la riscoperta dei diritti. Può sembrare paradossale, ma è proprio nel momento in cui l'attenzione al tema dei diritti umani sembra massima che i diritti del figlio concepito - senza dubbio il soggetto più debole in assoluto - toccano la loro più bassa negazione, essendo invece sempre più riconosciuto e addirittura celebrato il diritto di eliminare un figlio (aborto), di fabbricarlo in laboratorio (fecondazione in vitro), di cederlo dietro compenso ("maternità surrogata"), di privarlo del diritto di un padre e una madre (adozioni gay). Un paradosso - quello della negazione, ai giorni nostri e apparentemente civilizzati, dei diritti dell'essere umano concepito - troppo grave per essere tollerato per sempre. Ebbene, è significativo che degli Stati americani ricordati abbiano deciso, ponendosi in controtendenza, di riconoscere il diritto alla vita dei bambini Down. Forse sono i primi bagliori di una nuova, quanto mai attesa alba.
Fonte: Tempi, 11/06/2016
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OMELIA XIII DOMENICA T. ORD. – ANNO C (Lc 9,51-62)
Nessuno che mette mano all'aratro e poi si volge indietro, è adatto per il Regno di Dio
Fonte Il settimanale di Padre Pio, (omelia per il 26 giugno 2016)
Con la pagina del Vangelo di oggi continuiamo ad imparare cosa significa seguire Gesù. La scorsa domenica abbiamo meditato insieme che seguire Gesù significa ripercorrere la via del Calvario per raggiungere la gloria della Vita eterna. Quest'oggi continuiamo il discorso dicendo che, per seguire Gesù, dobbiamo metterlo al di sopra di tutto, al di sopra anche degli affetti più cari e più santi come possono essere gli affetti familiari. Con questo non si vuole assolutamente dire che bisogna spezzare questi legami, ma si vuole unicamente affermare che al di sopra di queste relazioni vi è Dio, il quale deve essere amato con tutto il cuore e con tutte le nostre forze. Amare qualcosa o qualcuno al di sopra o anche alla pari di Dio, sarebbe un peccato contro il primo Comandamento. A volte, poi, accade di trovarsi come ad un bivio. Da una parte ci sono questi legami umani molto forti; dall'altra vi è la Volontà di Dio che chiama a qualcosa di superiore. Cosa fare? Il cristiano non deve esitare a scegliere Dio e la sua gloria. Pensiamo a san Francesco d'Assisi. A un certo punto della sua vita si sentì chiamato da Dio a rinunciare a tutto per seguire Gesù in povertà e umiltà. A questo suo proposito si oppose tenacemente il padre che voleva fare di lui un ricco mercante. San Francesco non esitò un attimo e, pur con il comprensibile dolore di figlio affettuoso, seppe seguire la chiamata divina e divenne il grande Santo che tutti conosciamo. Se avesse ceduto alle insistenze paterne, noi oggi non saremo qui a parlare di lui. Gesù insegna questa dottrina adoperando delle espressioni molto forti. A un giovane che voleva seguirlo ovunque, il Maestro dice: «Il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo» (Lc 9,58). Con queste parole Gesù voleva far comprendere a quel giovane il distacco dalle cose materiali, al punto che Egli, Gesù, non aveva niente su questa terra, nemmeno un guanciale per il riposo. Questo ci insegna a usare le cose di questo mondo senza attaccarci il cuore, perché in Paradiso non porteremo nemmeno uno spillo, ma soltanto le opere buone da noi compiute. Ad un altro che chiedeva a Gesù il tempo di seppellire il padre, Gesù rispose: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va' e annuncia il regno di Dio» (Lc 9,60). Ad un altro, infine, che voleva accomiatarsi da quelli di casa sua, Gesù disse: «Nessuno che mette mano all'aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio» (Lc 9,62). Sono certamente parole molto forti che devono farci comprendere ancora una volta che al di sopra di tutto c'è Dio e la sua gloria. Per comprendere meglio queste parole, pensiamo a tanti nostri fratelli che si sono convertiti al Cristianesimo provenendo da altre religioni. Per alcuni di loro, ricevere il Battesimo è equivalso a tagliare radicalmente con tutto il loro ambiente familiare, con la loro cultura, con tutti gli affetti che prima avevano nutrito. Essi hanno sentito fortemente che Gesù li chiamava e hanno trovato la forza anche di fuggire letteralmente dalle loro terre, senza speranza di tornarvi, pur di ricevere il dono del Battesimo e divenire cristiani. Preghiamo per loro e preghiamo per tutti quelli che desiderano fare altrettanto ma, per ora, non trovano la forza. Di fronte ad esempi così eroici di fortezza, noi rimaniamo confusi. Sforziamoci perlomeno di dimostrare la nostra fedeltà a Dio, mettendolo sempre al primo posto con la preghiera quotidiana, non accontentandoci di dargli solo le briciole del nostro tempo, ma di iniziare e terminare le nostre giornate con una intensa preghiera, domandandogli sinceramente di indicarci la sua Volontà, come fece san Francesco d'Assisi.
Fonte: Il settimanale di Padre Pio, (omelia per il 26 giugno 2016)
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