BastaBugie n�510 del 14 giugno 2017

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1 L'EVOLUZIONISMO E IL CRANIO DI PILTDOWN, LA PIU' CLAMOROSA BEFFA ARCHEOLOGICA DELLA STORIA
Per oltre 40 anni il British Museum espose il falso reperto come se fosse la prova scientifica dell'anello mancante tra la scimmia e l'uomo... poi l'inganno fu svelato dalla scienza, quella vera (VIDEO: Ma l'uomo deriva davvero dalla scimmia?)
Fonte: Wikipedia
2 LEZIONI DI ORGASMO ALLE ELEMENTARI DI MODENA
Intervista a don Di Noto che da vent'anni combatte la pedofilia e che dimostra i pericoli dell'educazione sessuale nelle scuole
Autore: Benedetta Frigerio - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
3 OGGI IL MALE PEGGIORE E' SENZA DUBBIO L'IMMIGRAZIONE
Stanno entrando a milioni per cambiarci per sempre...
Autore: Massimo Viglione - Fonte: Il Ponte Levatoio
4 SETTE CONSIGLI PRATICI PER EDUCARE I GIOVANI AL RISPETTO E ALLA CURA DEL PROPRIO CORPO
Il coraggio di un giudizio cristiano controcorrente su tatuaggi, piercing, parolacce, moda trasandata, maleducazione, ecc.
Autore: Mario Palmaro - Fonte: Il Timone
5 LE IDIOZIE SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI SPIEGATE AI POLITICI DA CARLO RUBBIA, PREMIO NOBEL PER LA FISICA
Intanto alcuni cardinali condannano Trump per il ritiro della firma dagli Accordi di Parigi: ignoranza, ideologia o conformismo? (VIDEO: Carlo Rubbia alla Commissione ambiente del Senato)
Autore: Riccardo Cascioli - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
6 SBAGLIA L'UAAR AD ESALTARE LE PAROLE DEL RIVOLUZIONARIO DIDEROT
Solo qualche ingenuo può credere ancora che la rivoluzione francese sia nata dal popolo e dalle sue sofferenze
Autore: Vittorio Messori - Fonte: Il Timone
7 L'UTERO E' MIO E LO GESTISCO IO... PERCHE' NO?
Si sente male e si scopre che ha abortito 4 volte in tre anni (VIDEO: canzone antiaborto cantata da Nek a Sanremo 1993)
Autore: Rino Cammilleri - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
8 LETTERE ALLA REDAZIONE: GRAZIE SIGNORE PER IL DONO DEI SACERDOTI CHE PREGANO PER NOI E CI GUIDANO
La testimonianza di una lettrice sull'importanza del padre spirituale nel cammino verso Gesù
Autore: Giano Colli - Fonte: Redazione di BastaBugie
9 OMELIA CORPUS DOMINI - ANNO A (Gv 6,51-58)
Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno
Fonte: Il settimanale di Padre Pio

1 - L'EVOLUZIONISMO E IL CRANIO DI PILTDOWN, LA PIU' CLAMOROSA BEFFA ARCHEOLOGICA DELLA STORIA
Per oltre 40 anni il British Museum espose il falso reperto come se fosse la prova scientifica dell'anello mancante tra la scimmia e l'uomo... poi l'inganno fu svelato dalla scienza, quella vera (VIDEO: Ma l'uomo deriva davvero dalla scimmia?)
Fonte Wikipedia

Per Uomo di Piltdown si intende il frammento di un cranio e di una mandibola scoperti verso il 1912 in una miniera a Piltdown - presso Uckfield nell'East Sussex. I frammenti erano ritenuti appartenenti ad una forma sconosciuta di ominide a cui venne dato il nome di Eoanthropus dawsoni. Questa attribuzione restò argomento di controversia fino a quando, il 21 novembre del 1953, gli esperti del British Natural History Museum dichiararono che si trattava di un falso, costituito da un osso mandibolare di un Orangutan combinato con il cranio di un uomo moderno.
Fu suggerito che il falso fosse il lavoro della persona stessa indicata come lo scopritore, Charles Dawson, da cui la presunta nuova specie aveva preso il nome. Com'è naturale si accese fin dall'inizio un dibattito e fu sospettato il coinvolgimento di altri. Ancora nell'agosto 1980, dalle pagine del Natural History Magazine, il geologo e biologo Stephen Jay Gould argomentò su una possibile complicità del giovane Pierre Teilhard de Chardin, futuro paleontologo ed eminente teologo gesuita, che conobbe Dawson nel 1909 e partecipò ad alcuni sopralluoghi a Piltdown. L'opinione conclusiva di Gould fu comunque che la partecipazione di Teilhard iniziò "come uno scherzo che, contro ogni previsione, si trasformò incredibilmente in una cosa molto seria e amara".
Il falso di Piltdown è forse la più famosa beffa archeologica della storia. È stato considerevole per due ragioni: l'attenzione prestata per il problema dell'evoluzione umana, e la distanza di tempo (più di 40 anni) che passò dalla sua scoperta fino all'esposizione come falso.

LA PROVA PSEUDOSCIENTIFICA DELL'ANELLO MANCANTE TRA LA SCIMMIA E L'UOMO
La scoperta del cranio di Piltdown fu documentata scarsamente, ma ad un incontro della Geological Society of London tenuto nel Dicembre del 1912, Dawson affermò che gli fu dato un frammento del cranio quattro anni prima da un operaio allo scavo di ghiaia di Piltdown. Secondo Dawson, gli operai del sito avevano scoperto il cranio poco prima della sua visita e l'avevano fatto a pezzi. Rivisitando il sito durante diverse occasioni, Dawson trovò, inoltre, frammenti del cranio e li portò da Arthur Smith Woodward, custode del reparto geologico al British Museum. Fortemente interessato dai ritrovamenti, Woodward accompagnò Dawson al sito, dove, tra Giugno e Settembre del 1912, ritrovarono insieme più frammenti del cranio e metà della mandibola.
Allo stesso incontro, Woodward annunciò che una ricostruzione dei frammenti era stata preparata e che indicava che il cranio era in vari modi simile a quello dell'uomo moderno, eccetto per l'occipite (la parte del cranio che poggia sulla colonna spinale) e per le dimensioni del cervello, che erano circa due-terzi di quello dell'uomo moderno. Egli poi proseguì indicando che, salvo per la presenza di due molari uguali a quelli umani, la mandibola trovata era indistinguibile da quella di un moderno, giovane scimpanzé. Basandosi sulla ricostruzione del cranio fatta dal British Museum, Woodward propose che l'Uomo di Piltdown rappresentasse un anello mancante evolutivo tra la scimmia e l'uomo, poiché la combinazione di un cranio uguale a quello umano con una mandibola uguale a quella di una scimmia tendeva a sostenere il concetto allora prevalente in Inghilterra, che l'evoluzione dell'essere umano fosse guidata dal cervello.
Fin quasi dal primo momento, la ricostruzione di Woodward dei frammenti di Piltdown fu aspramente messa in discussione. Al Royal College of Surgeons le copie degli stessi frammenti usati dal British Museum nella loro ricostruzione furono usate per produrre un modello totalmente diverso, uno che nelle dimensioni del cervello e in altre fattezze rassomigliava all'uomo moderno. Malgrado queste differenze, comunque, non sembra che la possibilità di un vero e proprio falso sia stata formulata relativamente al cranio.
Negli anni venti, Franz Weidenreich esaminò i resti e riportò correttamente che consistevano di un cranio umano moderno e di una mandibola di orangutan con denti limati. Weidenreich, essendo un anatomista, rivelò facilmente l'imbroglio per quello che era. Comunque, le comunità scientifiche ci impiegarono 30 anni per ammettere che Weidenreich era nel giusto. [...]

L'INDAGINE SCIENTIFICA SERIA PORTA ALLO SMASCHERAMENTO
A Joseph Weiner, un giovane professore di antropologia alla Oxford University, si deve il maggior riconoscimento per lo smascheramento dell'imbroglio. Egli raccolse meticolosamente le prove intervistando coloro che erano vivi, visitando i siti, parlò alle persone del luogo, e preparò delle argomentazioni ben documentate. [...]
L'Uomo di Piltdown fu rivelato essere un falso composito, metà scimmia e metà uomo. Esso consisteva di un cranio umano di età medioevale, di una mandibola vecchia di 500 anni di un orangutan del Sarawak e di denti fossili di uno scimpanzé. L'aspetto invecchiato era stato prodotto macchiando le ossa con una soluzione di ferro e con acido cromico. L'esame microscopico rivelò le tracce della lima, da cui si dedusse che qualcuno aveva limato i denti sino a dar loro una forma più adatta a quella che era la dieta umana.
Il problema principale di Weiner nell'accettare le prove fabbricate, fu che la mandibola animale con i suoi denti canini (fresati con precisione) erano stati adattati al cranio umano dove i denti erano stati modificati da un milione di anni d'alimentazione differente, sino a ricoprire con uno strato uniforme i denti molari. Le mascelle umane sono capaci di un considerevole movimento "da lato a lato" (come si vede negli erbivori ruminanti) che necessita di una differente sorta di giuntura della mandibola.
Per il falsario, l'area dove la mandibola si univa al cranio aveva presentato problemi superati con il semplice stratagemma di spezzare i terminali della mandibola. I denti canini nella stessa erano poi stati limati per farli corrispondere, e fu questa modifica a far dubitare dell'autenticità dell'intero reperto. Per caso, si osservò che la cuspide di uno dei molari aveva un angolo molto diverso da quello dell'altro dente. Un esame più accurato condotto al microscopio rivelò a quel punto le tracce di fresatura, e da questo si dedusse che la fresatura aveva avuto lo scopo di alterare la forma dei denti, che nella scimmia è molto diversa da quella dei denti umani.
Il livello di competenza tecnica evidenziato dal falso di Piltdown continua ad essere soggetto di dibattito; comunque, il colpo di genio del falsario è generalmente ritenuto essere stato quello di aver offerto ad alcuni degli esperti esattamente quello che volevano: una prova convincente che l'evoluzione umana fosse guidata dal cervello. A quell'epoca, un terreno di vivace disputa fra gli antropologi era infatti se si fosse prima evoluto il cervello umano, determinando le caratteristiche al contorno, o se lo sviluppo del cervello umano fosse stato effetto e non causa di altre trasformazioni fisiche.
Si sostiene che il falso dell'Uomo di Piltdown abbia avuto tanto successo perché forniva ad un vasto gruppo di esperti la prova di cui avevano bisogno per vincere la disputa scientifica. Gli esperti che caddero nella truffa di Piltdown erano pronti ad ignorare molte delle regole normalmente applicate alle prove, perché il ritrovamento era a loro favore. [...]

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Durata: 18 minuti / Costo: € 9,00
La clamorosa vicenda del cranio di Piltdown, la principale truffa archeologica della storia di cui parlava l'articolo qui sopra, è narrata nel dvd, oltre naturalmente ad altre bufale evoluzioniste.
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Fonte: Wikipedia

2 - LEZIONI DI ORGASMO ALLE ELEMENTARI DI MODENA
Intervista a don Di Noto che da vent'anni combatte la pedofilia e che dimostra i pericoli dell'educazione sessuale nelle scuole
Autore: Benedetta Frigerio - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 08/06/2017

Da vent'anni si batte contro la pedofilia incontrando anche le piccole e "crescenti vittime" dell'ipersessualizzazione della società. Don Fortunato Di Noto, dell'associazione Meter, descrive i pericoli dell'educazione sessuale nelle scuole in seguito alla polemica scoppiata dopo la denuncia di alcuni genitori della scuola elementare di Modena, Sant'Agnese, che ha proposto a bambini di 10 anni immagini al limite del pornografico e didascalie dal linguaggio forte e violento.
Don Di Noto come giudica le immagini e le frasi con cui sono stati descritti gli atti erotici dei loro genitori a bambini delle elementari?
Prima di rispondere voglio porre una domanda: perché la scuola si arroga il diritto di educare i bambini alla sessualità? Perché accettiamo che sia la scuola ad educare in un ambito così delicato che dovrebbe essere responsabilità delle famiglie tutelare? Ora rispondo alla domanda: mi scandalizza come viene descritta e detta la sessualità. Le parole e le immagini hanno un peso e quelle in questione ne hanno molto. Più che educazione alla sessualità, questa è sessualizzazione precoce.
Ci spieghi la differenza.
Il bambino ha il diritto di crescere secondo i tempi dettati dallo sviluppo naturale del suo copro legato a quello psichico, senza forzature esterne che lo portino a pensare e ad agire in un modo contrario a questo sviluppo. Altrimenti nel nome di un diritto del bambino da rispettare, gli si fa violenza.
Violenza? Addirittura? Ci sono educatori e persino genitori convinti che sia lecito dare queste informazioni "scientifiche" ai bambini dato che ormai vedono già di tutto attraverso la tv e internet (che poi è come dire: siccome sono già plagiati, assecondiamo il plagio spiegandogli di che si tratta)...
I genitori si assumano le loro responsabilità, ma non obblighino anche i figli degli altri a subire queste "lezioni". E poi mi dicano che cosa c'è di scientifico in quei testi e in quelle immagini? Sarebbe interessante vedere da dove le hanno prese e chi sono gli autori di questi libri o schede didattiche. La realtà dice solo una cosa, che se non si rispettano i tempi della sessualizzazione che avviene naturalmente, i bambini crescono con una visione distorta della sessualità, di sé e degli altri.
Forse il punto è proprio questo. La visione che abbiamo della sessualità, il suo fine.
Esatto: se il fine della sessualità smette di essere la procreazione fra adulti sposati e viene concepita come un diritto o un divertimento o un gesto meccanico, il tutto senza conseguenze, non possiamo più mettere limiti. Come di fatto si sostiene oggi: se lo scopo è il piacere, perché non compiere atti erotici fra due adulti dello stesso sesso? Rispondano: allora perché non fra un bambino e un adulto?
Le direbbero che è diverso perché il bambino non è consenziente.
Appunto, basta farlo diventare tale. Sa che cosa dicono testualmente nei loro scritti e convegni le lobby pedofile? Che la pedofilia è l'ultimo tabù da abbattere attraverso la sessualizzazione precoce dei bambini. Tornando poi ai dati, voglio ricordare che ormai molti bambini hanno rapporti già ad 11 anni a causa della sessualizzazione. E concepiscono se stessi e gli altri come oggetti. Ho incontrato tanti bambini vittime dell'erotizzazione precoce e nessuno, sottolineo nessuno di loro, ha una vita normale. Sono vite devastate.
I pedofili hanno davvero il coraggio di ammettere apertamente lo scopo della sessualizzazione precoce?
Le dico che cosa mi hanno chiesto alcuni pedofili: perché mi perseguiti? Io voglio bene al bambino, in fondo proviamo piacere. E quindi: "Perché no?". Questa è la conseguenza del sesso senza regole e senza scopi. Dovrebbero pensarci bene gli adulti che sostengono che nel parlare ai bambini dei rapporti sessuali e della masturbazione non c'è nulla di male.
Eppure si parla tanto dei diritti dei bambini alla sessualità fin dall'asilo, basti pensare alle linee guida dell'Oms per l'educazione sessuale nelle scuole dell'infanzia.
Beh certamente, si parla di diritti e libertà facendo il gioco di chi ne vuole fare l'oggetto del proprio godimento. Perché è evidente che un bambino a 3 anni non è in grado di intendere e di volere a questo livello. Ripeto: forzare la natura devasta e parlare loro dell'erotismo, deviando dallo scopo per cui la sessualità è stata creata, genera solo vite malate e molto più vulnerabili.
Perché ledere l'innocenza con certe immagini e frasi ferisce così profondamente il bambino?
Perché quello è il punto in cui si può esercitare il potere maggiore. La sessualità ha una potenza enorme, che se non viene incanalata verso il suo fine è devastante. Attraverso di essa si può esercitare sulla persona un potere enorme: usare l'educazione sessuale per dominare un bambino è facilissimo ed è la massima violenza.
Qual è l'ideale?
Lasciar crescere i piccoli senza i condizionamenti descritti, lasciando che la loro fisicità si evolva naturalmente e, quando è maturata, che comprendano dai genitori lo scopo e l'ordine della sessualità che sono loro i primi a dover vivere. Con il bombardamento mediatico attuale sembra impossibile, soprattutto se si lasciano i cellulari e la tv e internet incontrollati. Ma bisogna provarci, battersi e non delegare l'educazione dei figli.

Nota di BastaBugie: per approfondire trovate qui sotto i link ad alcuni interessanti e drammatici articoli sull'educazione sessuale nelle scuole.

EDUCAZIONE SESSUALE A SCUOLA? NO, GRAZIE!
Lo scopo dichiarato dei corsi di educazione sessuale è di rimuovere la morale cattolica, tenendo alla larga i genitori
di Roberto Marchesini
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4112

UNA MAMMA DICE NO ALL'EDUCAZIONE SESSUALE PER I FIGLI E PER QUESTO VIENE MESSA IN PRIGIONE
Accade in Germania a chi rifiuta di sottoporre i figli alla materia che dal 1992 è divenuta insegnamento obbligatorio perfino nelle scuole private
di Marco Respinti
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=1626

IRROMPE IN ITALIA IL MANUALE DELL'OMS PER IMPORRE ALLE SCUOLE L'EDUCAZIONE SESSUALE A SENSO UNICO
Già all'asilo saranno insegnati: esplorare la nudità, autoerotismo infantile precoce, gioco del dottore con adulti, identità di genere, diversi tipi di amore (VIDEO: la filosofia del gender)
di Vincenzo Sansonetti
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3198

AVVENIRE ESALTA IL FAMIGERATO DOCUMENTO DELL'OMS
In una sconcertante intervista un ''esperto'' magnifica i presunti lati positivi del documento che si propone di diffondere l'educazione sessuale permissiva e omosessualista
di Riccardo Cascioli
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3023

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 08/06/2017

3 - OGGI IL MALE PEGGIORE E' SENZA DUBBIO L'IMMIGRAZIONE
Stanno entrando a milioni per cambiarci per sempre...
Autore: Massimo Viglione - Fonte: Il Ponte Levatoio, 08/06/2017

Ecco una regola aurea di comportamento: quando siamo indecisi su quale sia peggiore tra due o più mali, occorre guardare a cosa ne pensa il Nemico. Da questo punto di vista, lui non sbaglia mai.
Cosa intendo dire? Esempio pratico, praticissimo: per la Rivoluzione cosa è più utile, difendere il femminismo o l'immigrazionismo? Infatti, è palese a tutti che le due cose sono inconciliabili: o si vantano i diritti delle donne o si vantano i diritti della sharija. Semplice.
Ebbene, da sempre, i figli, servi e buffoncelli di corte della Rivoluzione hanno dato prova che tra il male interno del mondo una volta cristiano - ovvero il femminismo - e quello proveniente dall'esterno - ma sempre per vie interne - ovvero l'invasione immigrazionista, specie islamica, quello a cui tengono di più è il secondo. E di gran lunga.

BUONANOTTE AL SECCHIO PER LE DONNE
Negli spettacoli, nei talk-show, specie quelli condotti da femmine, sui media, nei luoghi di cultura, ovunque, da anni, si nota questo: a partire ovviamente dalle femministe stesse, le quali da quanto esiste l'immigrazione islamica - ovvero l'immensa occasione di tornare in auge trovando finalmente senso alla propria esistenza - sono sparite del tutto, se non per rivendicare le follie genderiste. Se ci fate caso, quando vi sono contrasti tra "usi" degli immigrati e diritti delle donne, difendono sempre i diritti della civiltà che ci sta invadendo. I diritti delle "risorse", e buonanotte al secchio per le donne.
Ed eccoci al caso strano della Debora Serracchiani, avvenuto qualche tempo fa. Sempre in prima linea in tutto il fetore della sovversione antiumana (non ne facciamo un'eroina, è un soldato ligio al dovere e nient'altro), ha avuto l'ardire, da buona femminista, di dimenticarsi il suo ruolo e per un miliardesimo di secondo usare il cervello, sempre naturalmente secondo gli schemi con cui è stata "costruita", affermando che è scandaloso che chi viene ospitato con tutti i riguardi ricambi violentando donne. Sennonché, le è sfuggito che questi schemi ormai sono superati: la Rivoluzione, sua padrona, ora se ne frega altamente delle donne. Ora, il comando di scuderia è: "invasione"! Quindi, immigrazionismo senza freni. E se le donne vengono violentate... in fondo che male c'è? Si incrementa la nuova razza costituenda...

SALVARE GLI ITALIANI
Conclusione per tutti noi: ancora una volta insisto su un punto scomodo, che mi isola, che mi fa apparire meno gradito, ma sul quale non vengo meno, per il semplice motivo che è verissimo. Di tutti i fronti di attacco della Rivoluzione antiumana odierna, quello a cui essa tiene di più oggi è l'invasione immigrazionista. Più del gender (tanto è vero che sono un poco in difficoltà... lo devono rilanciare). Più di ogni altro aspetto sovversivo e infernale.
Questo dovrebbe essere di lezione per tutti noi. Combattere su ogni fronte, difendere il bene sempre, ma tenendo presente che oggi il Nemico avanza a tutto spiano anzitutto sul fronte della distruzione degli italiani e di quanto rimane della Cristianità.
Con una aggiunta essenziale, sulla regola aurea. Ovvero che oggi, oltre a guardare cosa fa il nemico, basta guardare anche cosa fanno, quotidianamente, coloro che dovrebbero essere i primi amici, i nostri padri. E così ogni dubbio è tolto...
Il male più incombente, oggi, che piaccia o meno, che lo si accetti o meno è l'immigrazionismo. Stanno entrando a milioni, per cambiarci per sempre. E con la complicità di tutti. Serracchiani docet. E non solo.
Bisogna combattere a 360°, per salvare gli italiani - e tutti - a 360°. A partire dai bambini.
Abbiamo l'obbligo e la gravissima responsabilità di lasciare ai nostri figli ciò che i nostri padri e antenati hanno trasmesso a noi e conservato per millenni a noi. A partire dalla Fede, dalla legge morale e naturale, dalla civiltà, dalla cultura, dalla italianità.

Nota di BastaBugie: ecco il link ad altri articoli da noi rilanciati a suo tempo (con relativi interessanti video)

LE ONG VANNO A PRENDERE IN LIBIA I CLANDESTINI PER PORTARLI IN ITALIA (E FANNO AUMENTARE I MORTI IN MARE)
Il video di Luca Donadel, rilanciato da Striscia la notizia, è stato visto da mezzo milione di persone, ma ora è attaccato da tv e giornali, anche ''cattolici'' (VIDEO: La verità sui migranti)
di Chiara Giannini
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4684

PERCHE' IL PROCURATORE DI CATANIA NON HA I MEZZI PER INTERCETTARE GLI SCAFISTI IN CONTATTO CON LE ONG?
Comunque le ong che favoriscono l'immigrazione clandestina dovrebbero già rendere conto pubblicamente del loro operato, eppure il governo italiano non chiede nulla (VIDEO: Zuccaro)
di Alfredo Mantovano
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4705

CON LO IUS SOLI CI ALLEVEREMO IL TERRORE IN CASA
Se al Senato passa la legge per dare la cittadinanza italiana agli immigrati nati in Italia possiamo dire addio al nostro Bel Paese
di Maria Guarini
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4727

Fonte: Il Ponte Levatoio, 08/06/2017

4 - SETTE CONSIGLI PRATICI PER EDUCARE I GIOVANI AL RISPETTO E ALLA CURA DEL PROPRIO CORPO
Il coraggio di un giudizio cristiano controcorrente su tatuaggi, piercing, parolacce, moda trasandata, maleducazione, ecc.
Autore: Mario Palmaro - Fonte: Il Timone, novembre/dicembre 2000 (n. 10)

Tatuaggi, capelli alla "moicana", parolacce, moda trasandata, stravaganze variopinte. Perché? un cattolico non è indifferente di fronte a questi fenomeni giovanili. Il coraggio di un giudizio cristiano controcorrente.
Salire su un autobus urbano di buon mattino può essere un'esperienza molto istruttiva: anche lo sguardo più distratto non può ignorare le stravaganze che affliggono la varia umanità giovanile che si accalca per raggiungere le scuole di ogni ordine e grado. Capelli rossi e tagli alla moicana; orecchini multipli alle orecchie, sul naso, sulle labbra; tatuaggi stile vecchio lupo di mare; abbigliamento trasandato, sciatto, ma spesso "firmato"; linguaggio pieno zeppo di volgarità che farebbero impallidire uno scaricatore di porto. Ciò che più colpisce in questo scenario sono due aspetti inquietanti: da un lato, l'omologazione verso il basso dei due sessi. Le ragazze vestono, si muovono, parlano, dicono parolacce né più né meno dei loro coetanei. Si direbbe si siano lasciate convincere che quello è l'unico "passaporto" per entrare nel gruppo, per essere notate dal ragazzino verso il quale nutrono segrete simpatie adolescenziali. L'altro elemento allarmante di questo "ritratto" della gioventù è che, salvo eccezioni sempre più rare e isolate, l'armamentario negativo che abbiamo descritto è diventato una vera e propria divisa dei ragazzi di questo nuovo millennio. L'aspetto più desolante e meno "giovanile" di questa situazione è che stiamo coltivando una generazione di conformisti: portano tutti le stesse scarpe (rigorosamente di ginnastica, poveri piedi), gli stessi pantaloni (rigorosamente jeans), vestono il taglio d'abito all'ultima moda che si restringe e si allarga ciclicamente, si acconciano i cappelli all'unisono, usano il medesimo linguaggio sboccato. Qualche decennio fa, certi modi di vestire e certi atteggiamenti pur deprecabili avevano almeno qualche significato di rottura, di sincera contestazione dell'esistente; adesso questi poveri ragazzi si sono lasciati ritagliare addosso una divisa, un po' come i tristissimi "pigiami" della Rivoluzione culturale comunista cinese. Hanno dato in affitto, poveretti, i loro corpi, lasciando che altri scelgano per loro che cosa mettersi, come pettinarsi, dove e quanto bucarsi il corpo con pezzettini di metallo, come parlare, dove divertirsi, quando impasticcarsi. L'importante è che pensino poco, male, e tutti uguale.
Di fronte a questa realtà, i cattolici che cosa hanno da dire? Vediamo di mettere insieme qualche buona idea da tradurre in pratica.

1. EVITARE IL MODELLO STRUZZO
Innanzitutto, evitiamo di ascoltare i "cattolici modello struzzo", quelli che preferiscono non affrontare la realtà. Per costoro "i giovani non sono tutti come quelli che abbiamo descritto, anzi la maggioranza sono bravi, i nostri figli saranno diversi". Un settimanale di ispirazione cristiana riportava il mese scorso un'indagine condotta su un campione di 150 giovani tra i 20 e i 24 anni, per conoscere le loro idee in materia di sessualità: ne è venuto fuori che il 50% non considera essenziale la fedeltà di coppia, che il 65% ritiene il sesso sia disgiunto dall'affettività, che il 70% giudica l'omosessualità "eticamente e socialmente ammissibile", e che la stragrande maggioranza predica e pratica i rapporti prematrimoniali. Il settimanale in questione concludeva che "converrà in ogni caso evitare di porsi di fronte a questo quadro utilizzando giudizi di valore". Che è, appunto, la "legge dello struzzo".

2. FORMULARE GIUDIZI DI VALORE
Il Timone, invece, crede che il nostro compito di cristiani pensanti sia proprio quello di formulare "giudizi di valore" alla luce del Vangelo e del Magistero ecclesiale. Facile comprendere che in questo scenario sarà sempre più difficile educare i nostri ragazzi a uno stile di vita sano, se tutte le loro principali compagnie dalla scuola, all'oratorio, alla squadra di calcio hanno stili diametralmente opposti: "Se loro lo fanno, papà, perché io no?".

3. NON DIRE "NON C'È NULLA DI MALE"
Un altro pericolo da evitare è concludere come farebbe il "cattolico modello struzzo", che "comunque, non c'è nulla di male a tingersi i capelli di rosso e a mettersi l'orecchino al naso, anzi...". Il problema vero, è che invece c'è molto di male a "maltrattare" il proprio corpo, perché questo è il sintomo di una malattia mortale per la fede: il disprezzo verso se stessi. Come sempre, la verità cristiana è una verità paradossale, che si presenta ribaltata rispetto all'immagine che ne fornisce il mondo. Una di queste leggende sostiene e riesce a far credere che la Chiesa di Cristo nega valore e significato al corpo dell'uomo, riducendone il valore alla dimensione spirituale. Nulla di più falso. Anzi: chi afferma che il cristianesimo detesta e disprezza il corpo dell'uomo, dice un'eresia.

4. TUTTA LA VITA SI MANIFESTA ATTRAVERSO IL CORPO
Basterebbe a sciogliere ogni dubbio in proposito il modo con cui Gesù si presenta ai suoi discepoli dopo la resurrezione: "Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io!" (Lc 24.39). La fede dei cristiani è la fede dell'incarnazione, di Dio che si fa uomo non semplicemente rivestendosi di un involucro antropomorfo come vorrebbe il manicheismo ma diventando autenticamente e pienamente uomo, fuorché nel peccato. Soffermiamoci a pensare per qualche istante: Gesù ebbe fame e sete nel deserto, gustò i cibi prelibati delle nozze di Cana, pianse lacrime calde sulla tomba di Lazzaro, ebbe paura e sudò sangue nel Getsemani, soffrì l'atroce umiliazione dei soldati romani e la terribile agonia della croce. Certo, la Chiesa ci insegna che non esiste un materialismo sano: l'uomo è il suo corpo e la sua anima. Ma si potrebbe dire che il cristiano è portatore sano di un materialismo, cioè della consapevolezza che tutta la sua vita, compresa quella eterna, si gioca e si manifesta attraverso il corpo.

5. L'AMORE SI MANIFESTA ATTRAVERSO IL CORPO
Pensiamo, se ancora non bastasse, alla "materialità" che caratterizza i sacramenti: senza un po' di pane e un po' di vino, fatti da mani d'uomo, non vi può essere Eucaristia. Gesù fatto pane viene ad abitare dentro il nostro cuore, il nostro corpo. E ancora: pensiamo al Gesù-medico dei Vangeli che si curva a curare e guarire migliaia di malati. Certo, senza mai dimenticare che il vero grande male è il peccato, ma rivelando che l'amore si manifesta attraverso un gesto, una carezza, un abbraccio, un bacio. Attraverso il nostro corpo.

6. LO SPIRITUALISMO È IL NEMICO
Dunque, oggi il nemico più agguerrito del cristianesimo sembra non essere più il materialismo, ma lo spiritualismo: il separare fittiziamente l'anima dal corpo, per cui posso tenere comportamenti immorali e contrari alla dignità della mia persona, ma ritenere l'anima preservata dal male compiuto dal corpo. Ciò è impossibile. Come insegna Gesù, dal nostro cuore escono i peccati, cioè la volontà al male; ma è con le nostre azioni sia della mente che del corpo che il male prende forma corrodendo il nostro corpo, che è tempio dello Spirito Santo.

7. DOMANI POTREBBE ESSERE TROPPO TARDI
Tutte queste considerazioni sembrano averci portato lontano. E invece siamo stati ricondotti all'interno del nostro autobus delle 7 e 20, pieno zeppo di ragazzi mal vestiti e mal consigliati. Il modo con cui maltrattano il loro corpo rivela che non hanno capito il tesoro che hanno a disposizione, anzi, il tesoro che sono. Normale poi che svendano se stessi sulla strada del sesso facile, della contraccezione, del matrimonio a termine, di qualche droga che faccia evadere verso la felicità. La felicità: sarebbe in realtà nelle loro mani, nei loro sguardi, nella pulizia delle loro facce, nei loro corpi vestiti con tanta semplicità e conformemente agli impegni della giornata. Mostriamo loro il volto incarnato di Gesù, sveliamo loro che la fede è vita, che Cristo è vicinissimo e non un dio lontano e inafferrabile. Questa nuova evangelizzazione essi si attendono da noi; questa franchezza gli educatori cristiani devono ai loro ragazzi. Oggi, subito. Perché domani potrebbe essere troppo tardi.

Fonte: Il Timone, novembre/dicembre 2000 (n. 10)

5 - LE IDIOZIE SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI SPIEGATE AI POLITICI DA CARLO RUBBIA, PREMIO NOBEL PER LA FISICA
Intanto alcuni cardinali condannano Trump per il ritiro della firma dagli Accordi di Parigi: ignoranza, ideologia o conformismo? (VIDEO: Carlo Rubbia alla Commissione ambiente del Senato)
Autore: Riccardo Cascioli - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 07/06/2017

È peggio l'ignoranza, l'ideologia o il conformismo? È una domanda inevitabile quando leggi - esterrefatto - dichiarazioni e interviste di alti prelati che commentano scandalizzati il ritiro degli Stati Uniti dagli Accordi di Parigi sul clima.
Ha cominciato l'ineffabile monsignor Marcelo Sanchez Sorondo, presidente delle Pontificie Accademie delle Scienze e delle Scienze sociali, parlando di «un disastro per il mondo intero», di scelta irrazionale perché va contro la scienza e contro l'evidenza indiscutibile secondo cui i cambiamenti climatici «hanno conseguenze negative sulla salute dei popoli in tutto il mondo». Evidenza indiscutibile? Forse mons. Sorondo potrebbe dare un'occhiata ai tanti interventi, a suo tempo fatti anche in Vaticano, del professor Antonino Zichichi, fondatore della Federazione Mondiale degli Scienziati, che in quanto a scienza ha qualche titolo in più del monsignore e che da anni bolla come bufala la teoria del Riscaldamento globale antropogenico. Perché è di questo che stiamo parlando, ovvero della teoria per cui esisterebbe oggi una alterazione del clima causata dalle attività umane che sta portando al disastro l'intero pianeta. Oppure potrebbe ascoltare il breve video del professor Carlo Rubbia, premio Nobel per la Fisica, che prova a spiegare alla Commissione ambiente del Senato, le idiozie su clima ed energia che vengono spacciate per scienza [per vedere il video, vai nella nota in fondo a questo articolo, N.d.BB].

IL CLIMA CHE NON T'ASPETTI
Sorondo ovviamente non è stato il solo: a ruota è seguito il cardinale Peter Turkson, prefetto del Dicastero per lo Sviluppo umano, che ha accusato il presidente americano Donald Trump di «politicizzare» la questione del clima che è «un bene pubblico globale». Politicizzare? Ma è proprio la teoria del riscaldamento globale antropogenico che è "politica", come dimostra la storia di come questo concetto si è affermato (per una storia completa vedi R. Cascioli, Il clima che non t'aspetti. Edizioni Bussola, acquistabile qui).
Poi non poteva mancare il cardinale Reinhard Marx che, in qualità di presidente delle Conferenze episcopali della Comunità Europea (Comece), ha parlato di «duro colpo inflitto al clima di fiducia globale che aveva generato» l'Accordo di Parigi. Ma il cardinale Marx ha mai letto l'Accordo di Parigi? Perché se uno crede davvero alla teoria del Riscaldamento globale antropogenico e alla catastrofe prossima ventura, be', l'accordo di Parigi può solo gettare nella disperazione, altro che fiducia: diminuzione delle emissioni di anidride carbonica ma su base volontaria e con tempo fino al 2100. Da ridere.
Infine a sorpresa ha voluto dire la sua anche il cardinale Gianfranco Ravasi, non si sa bene a che titolo. Infatti accusa Trump di non aver tenuto in considerazione «il tutto, l'interconnessione, il generale, il mondo», perché la persona umana è «relazione». Insomma Trump si è «isolato», ha cancellato la «solidarietà», come se la solidarietà fosse un valore in sé e non invece legato al bene comune da perseguire.

PROVIAMO A SPIEGARE ANCORA UNA VOLTA
E poi, ancora la confusione tra cambiamento del clima e inquinamento dell'aria. Non se ne può più, proviamo a rispiegare: l'anidride carbonica (CO2) non solo non è inquinante, ma è il mattone della vita, senza CO2 non ci sarebbe vita. L'anidride carbonica è invece un gas serra, considerata da una parte di scienziati responsabile del riscaldamento globale. Ma sul totale dei gas serra l'anidride carbonica non conta più del 5% perché il principale gas serra (circa il 90% del totale) è il vapore acqueo. Sebbene l'uso di combustibili fossili provochi sia l'inquinamento sia le emissioni di CO2 non c'è relazione diretta, tanto è vero che nel mondo occidentale l'inquinamento dell'aria diminuisce mentre le emissioni di CO2 aumentano. Ma anche il rapporto tra CO2 e cambiamenti climatici è tutto da verificare, tanto è vero che da 15 anni c'è una pausa nell'aumento delle temperature globali mentre le emissioni di CO2 continuano ad aumentare.
Ignoranza, approccio ideologico, conformismo. Forse è un misto di tutti e tre i fattori a determinare le dichiarazioni di questi eminenti rappresentanti della Chiesa. Ma alla fine non è neanche questo il punto più importante. Ciò che crea veramente scandalo è la riduzione della Chiesa di Cristo a braccio esecutivo dell'ONU; è vedere la Santa Sede impegnatissima non ad annunciare Cristo, a renderlo presente a tutti gli uomini, ma ad organizzare il consenso attorno a politiche globali, oltretutto discutibili.

LA CHIESA CATTOLICA ERA L'UNICA A RESISTERE ALL'IDEOLOGIA AMBIENTALISTA...
Nelle sedi internazionali fino a poco tempo fa, la Chiesa cattolica era l'unico punto di resistenza a un'ideologia globalista; non per partito preso ma perché aveva a cuore soltanto l'uomo, la sua dignità, la sua libertà, messe in discussione da tale ideologia. Oggi non solo ha cessato di resistere, sembra stia tentando di prendere addirittura la guida del Nuovo ordine mondiale. Da qui la rabbia dei suddetti prelati per la posizione assunta da Trump, che da questo globalismo senza senso si è sfilato.
Anche questo è un effetto della protestantizzazione in corso nella Chiesa: il catastrofismo ecologista infatti nasce nel mondo di tradizione protestante e origina dalla concezione totalmente negativa dell'uomo che proviene da Lutero e successori. E noi ci stiamo cascando dentro.

Nota di BastaBugie: ecco il clamoroso video con l'intervento di Carlo Rubbia, premio Nobel per la Fisica, che prova a spiegare in otto minuti alla Commissione ambiente del Senato, le idiozie sui presunti cambiamenti climatici che vengono spacciate per scienza. I politici avranno capito? Evidentemente no.


https://www.youtube.com/watch?v=4_T1QNRtToc

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 07/06/2017

6 - SBAGLIA L'UAAR AD ESALTARE LE PAROLE DEL RIVOLUZIONARIO DIDEROT
Solo qualche ingenuo può credere ancora che la rivoluzione francese sia nata dal popolo e dalle sue sofferenze
Autore: Vittorio Messori - Fonte: Il Timone, marzo 2017 (n. 161)

Gli infortuni possono capitare a chiunque, anche alla UAAR, l'Unione degli Atei e Agnostici Razionalisti che apre una sezione del suo sito, come motto, con le parole di Denis Diderot: "I preti hanno ucciso molti filosofi. I filosofi non hanno ucciso mai preti".
C'è da sorridere amaro: Diderot morì nel 1784, dunque solo cinque anni prima della Rivoluzione francese, le cui origini e cause stanno proprio nelle teorie dei "filosofi", di cui Diderot fu una sorta di principe. È a lui, al suo lavoro incessante, che si deve quella Encyclopedie che è la summa dell'Illuminismo anticristiano, è a lui che si devono libri e pamphlet - spesso stampati anonimi e diffusi in tutta Europa - che chiedevano di far piazza pulita di re, di religioni, di tradizioni.

LA SANGUINARIA ED ELITARIA RIVOLUZIONE FRANCESE
Solo qualche ingenuo crede ancora che la Rivoluzione con la maiuscola, quella che fu modello di ogni altra, sia nata dal popolo, dalle sue sofferenze, dalla sua disperazione. Quella catastrofe fu voluta, annunciata, preparata e poi gestita dai molti intellettuali (spesso aristocratici) che si riunivano negli eleganti salotti di Parigi per dare sfogo alle loro utopie. Le quali, lo sappiamo bene, sboccarono inevitabilmente in un terrore omicida come mai si era visto, inventando addirittura una macchina per decapitare in fretta e molto: la mannaia del boia non bastava più per le esecuzioni in serie, da ogni alba a ogni tramonto. Ebbene le vittime privilegiate dei "filosofi" al potere furono proprio i preti: si giunse sino a proclamare la déchristianisation, con la devastazione e la chiusura di tutte le chiese, con il massacro in massa del clero, addirittura con il cambio del nome di ogni città o paese che ricordasse la religione. Alla faccia, dunque, delle parole edificanti di Diderot: in pochissimi anni i "filosofi" e le loro teorie uccisero religiosi in misura tale da superare largamente ogni cifra di duemila anni di cristianesimo.
Ma la Rivoluzione francese non fu che l'inizio: non fu forse un filosofo, Karl Marx, al cui ateismo, una volta giunto al potere, si devono le innumerevoli stragi di credenti - in mezzo mondo, non solo in Russia - che ben conosciamo? E Nietsche, filosofo anch'egli (e tra i più influenti, nel suo delirio tra lucidità e follia) non è alla base del pensiero del nazionalsocialismo che, nella Polonia occupata, fece strage di sacerdoti e si riprometteva di fare altrettanto a guerra vinta in tutti i Paesi conquistati?

UNA PRESA IN GIRO
Insomma, il motto edificante degli Atei e Agnostici Razionalisti è una presa in giro, una specie di barzelletta di pessimo gusto. Meglio cambiarlo con qualcosa di più credibile. Anche perché, a rendere ancor più grottesco il caso, c'è quello che avvenne prima e dopo la morte di Diderot. Successe cioè che - seguendo le orme di Voltaire e di altri nemici implacabili verso l'"infame da schiacciare", come definivano fede e Chiesa - il Nostro, avvicinandosi la fine, stese una falsa dichiarazione di pentimento e di riscoperta della religione. Senza quell'apocrifo, la salma sarebbe stata messa nella fossa comune dei miscredenti e non sepolta in una chiesa. E infatti, esalato l'ultimo respiro, il filosofo fu inumato in un sarcofago in pietra che aveva fatto erigere nella parrocchia parigina di San Rocco. Ma pochi anni dopo giunse quella rivoluzione che aveva auspicata di cuore e preparata senza badare a fatiche e spese (era ricco, in quanto finanziato da Caterina II di Russia, imperatrice "illuminata") e la canaille, le bande di giacobini che giravano per la città massacrando preti, frati, suore e distruggendo luoghi sacri, se la prese anche con il tempio di San Rocco. Tutto fu devastato, persino i sepolcri furono aperti e cadaveri e scheletri gettati fra i rifiuti: compresi i resti di colui che aveva sognato proprio chi facesse piazza pulita dei segni cristiani. Così, in quel Pantheon creato dalla Rivoluzione - sconsacrando la chiesa appena terminata di Santa Genoveffa, patrona di Parigi - in quel Pantheon dove sono deposti e onorati i "grandi" secondo il laicismo francese, c'è sì un sepolcro per Diderot. Ma con un macabro trucco: dentro non c'è nessuna bara. E, questo, grazie alla "sua" Rivoluzione.

Nota di BastaBugie: per leggere altri articoli di Vittorio Messori, clicca sul link qui sotto
https://www.bastabugie.it/it/ricerca.php?autore_ricerca=Vittorio_Messori

Fonte: Il Timone, marzo 2017 (n. 161)

7 - L'UTERO E' MIO E LO GESTISCO IO... PERCHE' NO?
Si sente male e si scopre che ha abortito 4 volte in tre anni (VIDEO: canzone antiaborto cantata da Nek a Sanremo 1993)
Autore: Rino Cammilleri - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 20/03/2017

La notizia è di quelle che meritano un trafiletto non firmato in un angolo di giornale. Almeno, confezionato in tal guisa l'ho trovato sul quotidiano che frequento. Una ragazza di Vicenza si è sentita male a scuola ed è finita al pronto soccorso. Qui i medici si sono accorti che si era procurato un aborto fai-da-te tramite farmaci (non si sa se pillole del giorno dopo, dei cinque giorni dopo o altro intruglio chimico equipollente).

QUATTRO ABORTI IN TRE ANNI
La ragazza, una ghanese di diciotto anni, ha confessato che questo è il suo quarto aborto in tre anni. Sì, avete letto bene. Quattro. E uno dietro l'altro. Diciotto meno tre fa quattordici-quindici. Ha anche detto che è il suo fidanzato a pretendere ogni volta la misura. Lei, poverina, non sa dirgli di no. E l'amore, si sa, è cieco. E poi dicono che gli immigrati non si integrano con le usanze occidentali. Comunque, complimenti per la fertilità, a ogni colpo un centro. Speriamo che l'integrazione con i costumi degli italiani non cattolici (osservanti, perché ci sono anche quelli adulti, ndA) prosegua e si concretizzi in pillole anticoncezionali da prendere prima, perché, si sa, è meglio prevenire. Si chiama principio di precauzione, sapete, quello che va tanto di moda per gli ogm. Naturalmente, esistono anticoncezionali da «durante» e si chiamano preservativi. Certo, che il «fidanzato» della ghanese (che si suppone ghanese pure lui, ma non è detto) ha un ben alto concetto della sua «fidanzata», la quale è dai lui trattata alla stregua di un portacenere, recipiente che si svuota quando è pieno e si torna a riempire una volta vuoto.

USA & GETTA
Quattro aborti in tre anni. Da Guinness, complimenti. La notizia ha letteralmente scavalcato l'8 marzo, forse per non mettere in imbarazzo il famoso slogan «l'utero è mio e lo gestisco io». Sì, perché in questo caso l'utero sarà pure suo ma lo gestisce il fidanzato. E lei gli vuole tanto bene che non sa dirgli mai di no. Eh, davvero l'amore è cieco. Ed è cieca pure la giustizia: la signorina è maggiorenne, perciò quindici giorni di galera con la condizionale. Procurato aborto. Cari miei, le regole vanno rispettate e si abortisce in ospedale. Fa parte dell'integrazione. Che ne sarà dei due piccioncini incontinenti? Sarebbe paradossale se, una volta convolati a nozze o a convivenza, non riuscissero più ad aver figli. Già, perché talvolta la psiche fa brutti scherzi: usciti dall'eccitamento della clandestinità, la macchina potrebbe non funzionare bene come prima. Si può sempre ricorrere a madre surrogata (altro tema assente dagli 8 marzo), che magari è una che abortisce i suoi perché non può mantenerli e si concede a nolo altrui per guadagnare. Queste donne usa & getta non compaiono nelle manifestazioni di piazza. Né nei sermoni del presidente. Trafiletti non firmati in angolo di giornale. L'aborto? Un anticoncezionale come gli altri. Molti lo chiamano confidenzialmente Ivg.

Nota di BastaBugie: Nek nel 1993 presentò a Sanremo la canzone dal titolo "In te (il figlio che non vuoi)". Evidente il testo che presente l'aborto per quel che è: l'uccisione di un figlio che già vive nel corpo di sua madre. La canzone si rivolge a una ragazza rimasta in stato interessante dicendole che: tuo figlio "vive in te", ma "non sa che tu vuoi buttarlo via" ma considera che "il figlio che non vuoi è già con noi!". Nonostante che il figlio non fosse previsto o voluto, la sua vita resta un valore assoluto.
Poi Nek ha preferito ammorbidire i testi delle sue canzoni successive fino ad annacquarne i significati, in modo da mantenere il successo e non pregiudicare la sua carriera artistica.
Ecco comunque il video con la canzone cantata sul palco di Sanremo alla sua prima apparizione:


https://www.youtube.com/watch?v=RFb9cBrt_E4

Ecco invece il link al video con la canzone "In te (il figlio che non vuoi)" con immagini che spiegano il testo:
http://www.youtube.com/watch?v=JQHGconWOq0

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 20/03/2017

8 - LETTERE ALLA REDAZIONE: GRAZIE SIGNORE PER IL DONO DEI SACERDOTI CHE PREGANO PER NOI E CI GUIDANO
La testimonianza di una lettrice sull'importanza del padre spirituale nel cammino verso Gesù
Autore: Giano Colli - Fonte: Redazione di BastaBugie, 13 giugno 2017

Cari amici di BastaBugie,
ho letto la lettera di Eleonora pubblicata tra le vostre lettere alla redazione [leggi COME SCEGLIERE IL PADRE SPIRITUALE, clicca qui, N.d.BB].
Senza nulla togliere alla bella risposta del direttore Giano Colli, anzi in un certo senso confermandola, vorrei dare la mia testimonianza sull'importanza di una guida spirituale nel cammino verso Gesù.
Avere e seguire i consigli di un padre spirituale mi permette, non senza difficoltà e sacrifici, di sincronizzare i miei tempi con quelli di Dio; mi insegna a saper aspettare, ad accettare e a comprendere la Sua volontà.
Come mai prego, dico il rosario, vado alla Messa anche durante la settimana e all’Adorazione Eucaristica quando c’è, non salto più gli esercizi spirituali, frequento il catechismo per adulti, e il Signore non mi ascolta? O, se mi ascolta, perché non risponde alle mie preghiere? Per anni ho fatto queste considerazioni, per anni... Poi, il Signore è grande e misericordioso, ti fa incontrare le persone giuste al momento giusto, nel caso specifico santi sacerdoti come quello della mia piccola, ma grande parrocchia di provincia.  Il cammino spirituale comincia, e non si torna indietro, la salita va fatta, costa sacrificio, ma con dedizione e costanza, si smette di essere cristiani dissociati (cioè solo la domenica, alla Messa e con chi ci sta simpatico) e si prova a diventare docili, per lasciar lavorare in noi lo Spirito Santo attraverso il lavoro massacrante del padre spirituale.
Quando amici mi raccontano cose dolorose, sarà perché sono donna, me ne dispiaccio e ci rimugino per giorni e penso sempre al peso che deve portare il mio Padre Spirituale, che ogni volta è sempre disponibile a camminare con me e a prendermi per mano, facendomi superare cose insormontabili, e che deve ascoltare ed aiutare anche altri numerosi figli spirituali. Come il buon padre di famiglia, il cui scopo principale è il vero bene dei figli, così il padre spirituale dona a chi gli si rivolge, la Verità nella sua interezza, a costo, spesso, di essere duro. Se ti fidi e ti affidi, al 100%, e gli metti in mano la tua vita, spesso vergognandoti del tuo essere piccolo e povero peccatore pluri-ripetente, cominci a sentirti leggero, libero dai pesi materiali, a vivere diversamente, ad accettare tutto quello che la vita ti offre, cose belle o brutte o gravi che siano, a cancellare la disperazione per la mancanza di ciò che vorresti e non hai, la paura per la malattia dei genitori, ecc... Ti guardi intorno e scopri che hai solo da ringraziare il Buon Dio per il fatto di vivere in comunione con altre coppie di sposi, con altre famiglie della parrocchia, di essere in cammino e di non essere soli, mai.
Mi viene da ridere pensando a quante volte chi mi vede così coinvolta nella vita parrocchiale, mi chieda cosa abbia da fare un sacerdote nelle sue lunghe giornate... Forse non lo sanno o non ci pensano, ma il sacerdote non ha "solo" la Messa la domenica, ma anche gli altri giorni ed inoltre: confessioni, direzioni spirituali, organizzazione di eventi culturali e religiosi che ci aiutano ad elevare l’anima, campi estivi per bambini, ragazzi e famiglie intere, esercizi spirituali, benedizione di tutte ma proprio tutte le case del paese, preparazione e amministrazione dei sacramenti, trovare le persone ammalate e sole, aiutare chi è nel bisogno, ecc. A volte mi chiedo chi glielo faccia fare.... Però mi rispondo che lui onora il suo stato di sacerdote, sacrificandosi e donandosi ai suoi fedeli, come noi coniugi rispondiamo alla chiamata dedicandoci al coniuge e ai figli, i sacerdoti rispondono della loro comunità parrocchiale.
Credo proprio che i sacerdoti siano il più grande regalo che il Signore potesse farci. I sacerdoti infatti sono un ottimo mezzo per arrivare a Lui, per la Vita Eterna.  Sincronizzare i nostri tempi a quelli di Dio vuol dire anticipare già su questa Terra uno spicchio di Paradiso. E la prima cosa che il mio Padre Spirituale mi insegna e mi ricorda sempre è che il cristiano vero non è uno più bravo degli altri, ma semmai è uno furbo, uno che ha capito dalla parte di Chi stare!
Rossella

Cara Rossella,
sono senz'altro contento che tu abbia sentito il desiderio di aggiungere la tua testimonianza di vita cristiana al consiglio che avevo dato a Eleonora di avere un padre spirituale.
La tua esperienza dimostra ancora una volta che la Chiesa ha ragione a invitare i suoi figli ad avere un padre spirituale, il quale non dev'essere solo un "prete per chiacchierar..." come diceva Celentano. Se si chiede un consiglio al padre spirituale su una determinata questione, poi si è obbligati in coscienza a seguire il consiglio ricevuto.
Ecco perché è bene scegliere come padre spirituale il confessore che ci ispira fiducia e che è fedele all'insegnamento della Chiesa. È un aiuto indispensabile nel nostro cammino verso Gesù. Tant'è vero che tutti i santi hanno avuto un padre spirituale: non è possibile "far da soli".
Rinunciare ad avere il padre spirituale vuol dire declassare Gesù Cristo da attore protagonista principale, quale deve essere, ad attore non protagonista se non addirittura semplice comparsa del film della propria vita.
Per i nostri lettori che ancora non avessero un padre spirituale, ecco il link ad un prezioso articolo per avere qualche indicazione concreta:

I SANTI HANNO AVUTO BISOGNO DEL PADRE SPIRITUALE
Nel cammino verso Dio è impossibile far da soli
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=2470

DOSSIER "LETTERE ALLA REDAZIONE"
Le risposte del direttore ai lettori

Per vedere tutti gli articoli, clicca qui!

Fonte: Redazione di BastaBugie, 13 giugno 2017

9 - OMELIA CORPUS DOMINI - ANNO A (Gv 6,51-58)
Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno
Fonte Il settimanale di Padre Pio, (omelia per il 18 giugno 2017)

Questa domenica celebriamo uno dei più grandi Misteri della fede, quello dell'Eucaristia, ovvero il Mistero del Corpo e Sangue di Cristo donati a noi come cibo e bevanda spirituali. Dell'Eucaristia trattano le letture che abbiamo appena ascoltato. La prima lettura parla della "manna", con la quale Dio nutrì il popolo d'Israele nel suo esodo attraverso il deserto. La manna era un pane disceso dal cielo che prefigurava l'Eucaristia. Il popolo d'Israele era in cammino verso la terra promessa; noi, in questo pellegrinaggio terreno, siamo protesi verso la Patria Celeste e siamo nutriti ogni giorno da questo Pane Celeste che è la Santa Comunione. Il cammino attraverso il deserto, da parte del popolo d'Israele, non fu privo di insidie, ma chi si mantenne fedele, nutrito da questa «manna sconosciuta» (Dt 8,16), giunse alla meta tanto desiderata. Anche il nostro cammino è difficoltoso, il deserto di questo mondo spesso ci tende delle insidie, ma, nutriti di questo celeste alimento che è l'Eucaristia, troveremo il vigore per procedere sicuri, nonostante il demonio, il mondo e la carne continuino a ostacolarci.
Nel Vangelo, Gesù dice chiaramente: «Io sono il pane vivo disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo» (Gv 6,51). Queste parole sono tra le più belle e consolanti di tutto il Vangelo. Il pensiero che Gesù vuole essere il nostro cibo che ci sostiene deve colmarci di gratitudine e di gioia. Con questa affermazione, Gesù dice apertamente che la manna che nutrì gli Israeliti nel deserto era solo un'ombra rispetto alla realtà. Il vero pane è Lui, è il Signore, e solo cibandoci di Lui avremo la Vita eterna. Poco dopo infatti afferma: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo [ovvero di Gesù] e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda» (Gv 6,53-55).
Giustamente, l'Eucaristia è stata definita come il Sacramento dell'amore. Gesù non poteva darci prova più grande del suo amore che donandosi a noi sotto le sembianze di un po' di pane e di un po' di vino. L'Eucaristia è Gesù vivo e vero, in Corpo, Sangue, Anima e Divinità. Tale mutazione di sostanza avviene durante la Santa Messa, quando il sacerdote, dopo aver invocato la discesa dello Spirito Santo sul pane e sul vino, pronuncia le parole della Consacrazione, dicendo: «Questo è il mio Corpo... questo è il mio Sangue». In quel momento avviene il miracolo più grande che si possa immaginare: il pane e il vino diventano il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo. E Gesù, tutto intero, è presente in ogni frammento del Pane e in ogni goccia del Vino consacrato.
Più di mille anni fa, un sacerdote stava celebrando la Santa Messa e, proprio al momento della consacrazione, fu colto dal dubbio se veramente il pane e il vino diventano il Corpo e il Sangue del Signore. Proprio allora, Dio volle dimostrare con un miracolo evidentissimo la verità di tale dottrina, trasformando anche visibilmente il pane in carne e il vino in sangue. La cosa più strabiliante è che, a distanza di oltre mille anni, si possono ancora vedere questa carne e questo sangue che hanno le caratteristiche di una persona viva. Questo Miracolo Eucaristico è custodito a Lanciano, in Abruzzo, ed è sempre meta di numerosi pellegrinaggi.
L'Eucaristia ci rende una sola cosa con Gesù. Al momento della Comunione, Gesù viene nel nostro cuore e quello è il momento più bello e prezioso della nostra giornata. In quel momento, come insegnava san Giovanni Maria Vianney, noi e Gesù siamo come due candele che si fondono insieme e alimentano un'unica fiamma. In quel momento, la nostra preghiera si unisce a quella che Gesù rivolge incessantemente al Padre a nostro favore, e così possiamo ottenere le grazie più grandi.
Inoltre, l'Eucaristia ci rende una cosa sola anche tra di noi. Questo aspetto è messo in luce dalla seconda lettura di oggi, quando san Paolo afferma: «Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo: tutti infatti partecipiamo all'unico pane» (1Cor 10,17). Se io sono unito a Gesù e anche tu lo sei, ne consegue che, nel Signore, siamo una cosa sola. Per questo motivo, i cristiani di santa vita, anche se si vedono per la prima volta, si sentono uniti da un vincolo di carità ed è come se si fossero da sempre conosciuti. L'Eucaristia annulla le distanze: uniti a Gesù, saremo un cuore e un'anima sola.
Quanto triste è invece lo spettacolo di tanti cristiani che tra di loro non si sopportano e parlano male l'uno dell'altro! In questo modo, nella pratica, rinnegano la loro fede. In questa solennità siamo chiamati a fare un serio esame di coscienza su quella che è la nostra carità. Se amiamo l'Eucaristia, che è il Corpo di Cristo, non possiamo non amare i nostri fratelli, che formano il Corpo mistico di Cristo. Ogni volta che riceviamo Gesù, ogni volta che ci avviciniamo a Lui, presente nel Tabernacolo, noi ci rendiamo vicini a tutti fratelli, in modo particolare a quelli più cari al nostro cuore e a quelli più cari al Cuore di Gesù.
Da questa solennità, inoltre, deve scaturire il vivo desiderio di ricevere spesso la Comunione, in grazia di Dio, premettendo la Confessione se sulla coscienza abbiamo qualche grave peccato. La Comunione frequente è la grazia più bella con cui abbellire la nostra anima ed è la gioia più grande che possiamo dare al Cuore di Gesù.

Fonte: Il settimanale di Padre Pio, (omelia per il 18 giugno 2017)

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