INVASIONE DI PERSONAGGI LGBTQIecc. PER LA MARVEL (AVENGERS), LA DISNEY (PAPERINO), LE FICTION TELEVISIVE (TRONO DI SPADE), ECC.
Oramai film, serie tv, libri, canzoni, includono sempre un personaggio omosessuale per indottrinare in maniera subdola le giovani generazioni
Autore: Chiara Chiessi - Fonte: Osservatorio Gender
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E' MORTO ANDREA CAMILLERI, L'AUTORE DI MONTALBANO, ESALTATO SOLO PERCHE' ALLINEATO AL PENSIERO UNICO
Le lodi che ha ricevuto non sono per i suoi libri, ma solo per le ''sue'' idee: dall'antisalvinismo all'eutanasia (da non confondere con il ''nostro'' Rino Cammilleri)
Autore: Andrea Zambrano - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
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DICHIARATA VENERABILE MARTHE ROBIN: 50 ANNI SENZA BERE NE' MANGIARE
''Voglio gridare a quelli che mi chiedono se mangio che mangio più di loro, perché sono nutrita dall'Eucaristia del sangue e della carne di Gesù: vorrei dirgli che sono loro a bloccare gli effetti di questo cibo in se stessi''
Autore: Cristina Siccardi - Fonte: Santi e Beati
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LA VICENDA DEI BAMBINI A BIBBIANO TOLTI ALLE FAMIGLIE MI SPEZZA IL CUORE
Bisogna prendere atto della debolezza di chi dice di combattere per i bambini, ma poi non combatte l'ideologia contro la famiglia naturale (che dei bambini è la prima barriera protettiva)
Autore: Costanza Miriano - Fonte: Blog di Costanza Miriano
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BORIS JOHNSON, IL NUOVO PREMIER INGLESE PER LA BREXIT SENZA SE E SENZA MA
Brexit ad ogni costo, più relazioni con Trump, meno tasse e abbandono delle bufale ecologiche (come il riscaldamento globale causato dall'uomo)
Autore: Stefano Magni - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
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OGNI SANTA MESSA HA UN VALORE INFINITO
In un piccolo villaggio, un capitano della Guardia Forestale stava conversando con il macellaio quando arrivò un'anziana signora... (VIDEO: la Messa come la vedono i santi)
Fonte: I Tre Sentieri
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SENZA REGGISENO PER RACKETE... COSA RESTA DEL FEMMINISMO
La lotta per il capitano della Sea Watch è l'ennesima prova che il femminismo non è dalla parte delle donne
Autore: Giuliano Guzzo - Fonte: Sito del Timone
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LA CHIESA DEVE RIAPPROPRIARSI DELLA SCUOLA
La Regalità sociale di Cristo prevede per la Chiesa un proprio ruolo originario (e non derivato) nell'educazione di bambini e giovani, ecco perché oggi l'unica strada percorribile è quello delle Scuole parentali cattoliche per sganciarsi dall'opprimente statalismo
Autore: Stefano Fontana - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
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OMELIA XVIII DOMENICA T. ORD. - ANNO C (Lc 12,13-21)
Anche se uno è nell'abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede
Fonte: Il settimanale di Padre Pio
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INVASIONE DI PERSONAGGI LGBTQIecc. PER LA MARVEL (AVENGERS), LA DISNEY (PAPERINO), LE FICTION TELEVISIVE (TRONO DI SPADE), ECC.
Oramai film, serie tv, libri, canzoni, includono sempre un personaggio omosessuale per indottrinare in maniera subdola le giovani generazioni
Autore: Chiara Chiessi - Fonte: Osservatorio Gender, 24 luglio 2019
Abbiamo detto in precedenza delle aperture della Marvel in tema LGBT; nell'ultimo film degli Avengers è presente una piccola parte in cui uno dei sopravvissuti parla en passant del suo fidanzato [vedi nota in fondo a questo articolo, N.d.BB]. Più si va avanti, e più ci si allarga verrebbe da dire. Ed è proprio così. Ma la notizia che daremo ora ha una portata rivoluzionaria, perché per la prima volta viene introdotto nell'universo Marvel un personaggio principale dichiaratamente LGBT. Durante un congresso dedicato al Marvel Cinematic Universe (il Comic-Con 2019), il produttore Kevin Feige ha confermato che il personaggio Valkyrie, lasciata dall'amico Thor a capo del Regno di Asgard durante l'ultimo film, seguirà una storyline "queer", diventando così il primo supereroe Marvel ufficialmente LGBT. La notizia è stata confermata dalla stessa attrice Tessa Thomson la quale avrebbe detto che il suo personaggio sarà coinvolto nella ricerca di una Regina con cui governare e ci rivela anche che l'idea della bisessualità di Valkyrie era stata già abbozzata in Thor Ragnarok ed era stata girata anche una scena, cancellata poi nell' edit finale, in cui si capiva perfettamente che l'eroina era attratta indistintamente da uomini e donne. La Thompson è una sostenitrice dei temi riguardanti "l'inclusione di genere" a Hollywood ed era ovviamente al settimo cielo quando ha dovuto interpretare questa parte, anche perché, in un'intervista del 2018, ha dichiarato di essere attratta sia da uomini che da donne. Dunque nel film in prossima uscita Thor: Love and Thunder (nelle sale nel 2021) avremo questa inaspettata (forse neanche tanto) "sorpresa". Il produttore, riguardo ai personaggi LGBT, ha anche dichiarato: "Non avverrà solo con Valkyrie, ma anche con altri personaggi presenti in alcuni dei film di cui abbiamo parlato oggi". Feige ha confermato infatti che in The Eternals, un film Marvel che parla sempre di supereroi, ci sarà un personaggio gay interpretato da un attore dichiaratamente omosessuale. Il personaggio in questione potrebbe essere Sersi o Hercules. Continua dunque il martellamento ideologico a cui tutti, ma soprattutto i giovani che vedranno i film della Marvel, saranno sottoposti. Nota di BastaBugie: ecco altre notizie dal "gaio" mondo gay (sempre meno gaio).
IN AVENGERS IL PRIMO PERSONAGGIO LGBT Lo scorso 24 aprile è uscito il film "Avengers- Endgame", ventiduesimo film del Marvel Cinematic Universe, attesissimo in tutto il mondo (in soli 24 ore ha incassato oltre 5 milioni). La trama, a grandi linee, è la seguente: dopo che il potere delle Gemme dell'Infinito ha decimato metà della popolazione, Thanos (Josh Brolin) ha assunto il ruolo di dominatore dell'universo, lasciando i Vendicatori in rovina. Il semidio non farà altro che espandere il suo dominio tirannico... a meno che qualcuno non riesca a fermarlo. Quindi, senza avere il tempo di piangere i propri lutti, Vedova Nera (Scarlett Johansson), Thor (Chris Hemsworth), Capitan America (Chris Evans) e Bruce Banner (Mark Ruffalo) devono rimanere forti e radunare i membri superstiti degli eroi più potenti della Terra, arruolando inoltre i servigi di Capitan Marvel (Brie Larson). Insieme, devono trovare un modo per riportare indietro i loro alleati scomparsi e sconfiggere il Folle Titano, o subire un'esistenza priva di speranza. Tra i sopravvissuti alla strage troviamo il co-regista Joe Russo che interpreta un uomo addolorato dalla scomparsa del compagno. Ecco la sua dichiarazione: "La rappresentazione è molto importante. Per noi era molto importante mostrare un personaggio gay. E volevamo che fosse uno di noi a interpretarlo per assicurarci la giusta integrità. Si tratta di un momento perfetto, perché uno degli aspetti più importanti dell'Universo Marvel è la diversità. Volevamo che fosse una cosa casuale. Interpreto un personaggio gay, ma questo fa parte della vita di tutti i giorni. Stiamo cercando di rappresentare gente comune. Questi sono film globali, visti da molte persone. Il pubblico deve rispecchiarsi con quello che vede sul grande schermo, deve identificarsi con qualcuno. Si tratta di una cosa importante. Il film verrà visto in alcuni paesi in cui l'omosessualità non è accettata. Vogliamo che il pubblico senta il nostro sostegno." Kevin Feige, CEO di Marvel Studios, per il futuro ha invece dichiarato: "Negli scorsi mesi non siamo stati timidi nel dire che sta arrivando una maggior inclusività. Posso garantire che già dal prossimo futuro ci saranno altri e soprattutto ben più importanti eroi LGBT nel MCU. Arriveranno presto" Il fatto che anche la Marvel si sia piegata al gender diktat ci fa comprendere come oramai un film, una serie tv, una canzone per avere successo deve per forza includere un personaggio LGBT per indottrinare in maniera subdola le giovani generazioni. (Chiara Chiessi, Osservatorio Gender, 28 giugno 2019)
SU PAPERINO ARRIVA LA COPPIA LGBT Ormai non possiamo più farci illusioni: la Disney è completamente asservita al gender diktat. Basti pensare a quello che è accaduto il primo giugno nel parco Disneyland Paris: il Magical Pride, cioè una celebrazione dell' "orgoglio omosessuale" formato Disney con tanto di passerelle, sfilate e decorazioni arcobaleno. Ma siamo ormai ben oltre e la notizia ci viene dall'Olanda: per la prima volta da aprile 2019, in uno dei numeri di Paperino ci sarà una coppia lesbica. Cosa è successo? La richiesta sarebbe partita da una "bambina arcobaleno" di 10 anni, Fenna, assidua lettrice del famoso fumetto. Intervistata da un notiziario per ragazzi, dopo aver sfogliato con una giornalista vari numeri del famoso fumetto e non avendo trovato neanche una coppia LGBT, avrebbe detto: «I miei genitori sono gay e lesbiche e penso sia importante venga considerato normale. Ma a Paperopoli è come se non esistessero affatto». «Si vedono sempre un sacco di coppie, alcune delle quali potrebbero anche essere Lgbt». Il direttore dell'edizione olandese del fumetto, Joan Lommers, ha colto la palla al balzo e deciso di modificare una vignetta già esistente che mostrava ad un tavolino di un bar una donna con accanto un uomo, sostituendola con due donne con vicino un cuore. Peccato che questa versione non abbia accontentato la piccola Fenna che avrebbe detto: "presentato così mi sembra decisamente ridicolo". Anche in altri contesti la Disney si è piegata all'ideologia LGBT.[...] Una notizia più recente riguarda le dichiarazioni dei produttori del cartoon Pixar (studios acquistato dalla Disney) "Coco" (la storia di un bambino messicano che vuole diventare musicista): "Voglio dire, questo è un sogno, è vero. Penso che ci sia bisogno di ogni tipo di diversità, anche LGBTQ, e Coco credo che sia stato un grande esempio di diversità e rappresentazione. Tutti noi siamo molto entusiasti nell'avere personaggi del genere rappresentati come protagonisti in ogni Regno, quindi quello sarebbe un sogno, sarebbe una speranza, ora stiamo prendendo in considerazione tutto questo genere di cose". Tutto questo non fa che confermare ciò che sapevamo da tempo: si utilizza lo strumento della televisione, del cartone animato, della favola, del fumetto per violentare la normalità e l'innocenza dei più piccoli, utilizzando addirittura gli stessi bambini (come nel caso di Fenna) come paladini della causa LGBT. (Chiara Chiessi, Osservatorio Gender, 6 giugno 2019)
LA PERVERSIONE LGBT NEL TRONO DI SPADE Chi non conosce il Trono di Spade? Si tratta di una serie statunitense di genere fantasy trasmessa dal 17 aprile 2011 al 19 maggio 2019, nata come adattamento televisivo del ciclo di romanzi "Cronche del ghiaccio e del fuoco" di George Martin. La serie racconta le avventure di molti personaggi ed è ambientata in un grande mondo immaginario costituito principalmente dal continente Occidentale (Westeros) e da quello Orientale (Essos). La lotta per la conquista del trono porta le più potenti e nobili famiglie del continente a scontrarsi o allearsi tra loro in un contorto gioco di potere. Gli intrighi politici, economici e religiosi dei nobili lasciano la popolazione nella povertà e nel degrado, mentre il mondo viene minacciato dall'arrivo di un inverno diverso dai precedenti, che risveglia creature leggendarie dimenticate e fa emergere forze oscure e magiche. La serie, oltre ad aver attirato molte critiche per scene di violenza fisica e sessuale, è famosa per la massiccia presenza di personaggi LGBT e di scene omoerotiche. Abbiamo visto anche in altre serie la presenza di questo fenomeno, la cui spiegazione è molto semplice: attraverso la televisione, la musica, il cinema ecc… si vogliono educare le persone all'accettazione ed alla normalizzazione del mondo LGBT. Vediamo alcuni dei personaggi LGBT della serie e le loro dichiarazioni. Renly Baratheon è uno dei primi personaggi omosessuali apparsi nella serie, prima e seconda stagione. E' il più giovane dei quattro fratelli Baratheon, quindi ultimo nella successione. Sposa per ragioni politiche Margaery Tyrell, ma in realtà, in quanto omosessuale, ama il di lei fratello Loras, con il quale ha una storia da molti anni, tenuta segreta, anche se conosciuta da molti. Oberyn Martell è famoso per le sue abilità in combattimento. Tra i protagonisti principali della quarta stagione del "Trono di spade" è dichiaratamente bisessuale. Yara Greyjoy è un personaggio visto nella seconda, terza, quarta, sesta stagione ma dall'ultima assume una maggiore rilevanza. Appoggiata dal fratello Theon diventa comandante della Flotta di Ferro e progetta di unirsi a Daenerys ed ai suoi draghi per riconquistare le Isole di Ferro. Rivela di essere lesbica da una scena omoerotica presente in un episodio. L'attrice Gemma Whelan che l'interpreta ha dichiarato: "Non sapevo che Yara fosse omosessuale. A questo punto suppongo lo sia. Per quanto, in tutta onestà, non credo che le piaccia limitarsi a questo o a quella. Va bene con chiunque, l'importante è che sia divertente e interessante" Ellaria, uno dei principali personaggi della quinta e sesta stagione, amante del principe bisessuale Oberyn Martel, è attratta, come il principe, sia da uomini che da donne. Infine l'attrice Sophie Turner, che ha interpretato Sansa Stark nella serie, intervistata ha rivelato a Rolling Stones: "Sento di avere un'anima più vecchia di quella che è la mia reale età. Mi sembra di aver vissuto già abbastanza per sapere. Ho incontrato abbastanza ragazzi e ho incontrato abbastanza ragazze per essere consapevole. Tutti abbiamo fatto degli esperimenti. È parte della nostra crescita. Io mi innamoro delle anime, non dei generi." Quale sarà l'insegnamento che giungerà a tutti, ma soprattutto ai nostri giovani, nel vedere la serie riempiendosi gli occhi di scene di violenza sessuale ed anche omoerotiche? Nel sapere che nelle interviste gli attori, visti dai ragazzi come dei modelli, dicono che "tutti abbiamo fatto degli esperimenti, va bene andare con chiunque, basta che sia divertente ed interessante"? È questo l'insegnamento che veramente gli vogliamo lasciare? Allora diamo loro l'esempio boicottando tutti i prodotti cinematografici, le serie, le canzoni in cui si esalta il sesso libero e la normalizzazione LGBT contro l'ordine naturale. (Chiara Chiessi, Osservatorio Gender, 24 giugno 2019)
DOSSIER "WALT DISNEY" Indottrinamento per piccoli e grandi Per vedere tutti gli articoli, clicca qui!
Fonte: Osservatorio Gender, 24 luglio 2019
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E' MORTO ANDREA CAMILLERI, L'AUTORE DI MONTALBANO, ESALTATO SOLO PERCHE' ALLINEATO AL PENSIERO UNICO
Le lodi che ha ricevuto non sono per i suoi libri, ma solo per le ''sue'' idee: dall'antisalvinismo all'eutanasia (da non confondere con il ''nostro'' Rino Cammilleri)
Autore: Andrea Zambrano - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 18-07-2019
Profeta, genio e vate. Basta così o ci sono altre definizioni ancor più mitologiche per Andrea Camilleri? Lo scrittore e papà di Montalbano è morto ieri all'età di 93 anni e il senso di moderazione che è in ognuno di noi ha subito duri colpi. L'Italia sulle prime pagine dei giornali ha celebrato uno scrittore di Agrigento e va bene. Ma forse tra le migliaia di parolai e di parolieri che lo hanno celebrato, verrebbe da chiedersi se i laudatores che oggi riempiono di like e post le bacheche lo abbiano mai veramente letto. Letto non vuol dire di aver visto le puntate del commissario Montalbano perché questo è ingannare la storia e la letteratura anche se lui, produttore del Maigret televisivo di Gino Cervi, accettava volentieri la spuria fedeltà della versione tv della sua creatura. Letto non vuol dire avere sugli scaffali tutti i suoi "Montalbano". Troppo poco. E forse basterebbe avere la sincerità per dire: «Non ho mai letto un solo libro del commissario Montalbano, celebro Camilleri solo perché odiava Salvini e prima di lui Berlusconi. Insomma, perché era organico al mio mondo di sinistra». Ecco forse basterebbe essere un po' sinceri con se stessi. Invece assistiamo ad una incensazione piuttosto ridicola per uno scrittore nato in teatro, ma cresciuto in Rai e nelle produzioni televisive di quando la tv di Stato mandava in scena il teatro di qualità. Lettissimo nella sua Sicilia, ma nel Paese conosciuto più attraverso Repubblica che per i suoi libri e soprattutto per le sue esternazioni politiche, esasperate il più possibile, come i suoi attacchi recenti a Salvini: «Quando vedo Salvini recitare il Rosario mi viene il vomito», disse. Che lirismo. Però tutti da quel giorno lo hanno eletto a profeta, mascherando le sue uscite di un'aura sacralità che celava in realtà soltanto un intellettuale organico al pensierocomodo. «Camilleri è per l'eutanasia»; «Il papà di Montalbano dice che peggio di così, neanche il Reich»; «Il nuovo Montalbano parla di migranti: che profeta inascoltato!». E giù like.
OLTRE 100 LIBRI Ora, uno se avesse letto davvero Cammilleri e basta, magari non solo Montalbano, ma anche gli altri suoi 100 libri, potrebbe provare a metterlo in relazione alle denunce di Sciascia, al drammatico occhio di Verga, all'indagine sull'uomo di Pirandello. E magari vedere come tutto questo si inserisse nel suo "siculiano" letterario, in quel vigatese che ha potuto esprimere totalmente soltanto in quella che ha definito la sua creatura più amata, Il Re di Girgenti, interamente scritto in siciliano e perciò difficilmente manipolabile. Ma il fatto è che di analisi serie sulla sua penna, di una critica verace del suo stile, della sua personalità, del suo personaggio, delle sue creature, noi non ne abbiamo viste in queste ore. E forse ci vorrebbero. Onore a Pietrangelo Buttafuoco che ci prova e da tempi non sospetti e a Fiorello che con una semplice imitazione lo racconta meglio dei turiferari di giro. Ma altri non ne troviamo, eppure bisognerebbe indagare il perché al Montalbano letterario sembra interessare l'indagine come itinerario personale, non la ricerca ossessiva del colpevole o della verità giudiziaria. Oppure notare come a fronte di tanta orizzontalità di sguardi mancasse nei suoi personaggi quell'anelito verticale che lui - orgogliosamente non credente - sperava di trovare in un'eternità che non coglieva. Forse perché sono tutti intenti non a dire chi fosse lo scrittore Camilleri, ma a esaltare il suo attivismo politico da copertina: politici, sindaci e deputati, attori, presenzialisti da social di ogni tipo.
IL DISORIENTATO "MONDO CATTOLICO" LO ELOGIA Ci mancava Padre Spadaro, perché certo milieu clericale l'occasione di accodarsi al treno dell'ovvio non la perde mai. Il direttore della Civiltà Cattolica lo definisce così: «Una voce profetica che ha preso posizioni forti». Su cosa, di grazia, dato che Camilleri è stato sempre organico al pensiero mainstream? Ha mai pagato per le sue idee che prima - in buona compagnia - furono fasciste e poi comuniste, per sua stessa ammissione? Insomma, di tanta letteratura non si deve aver parlato se quando per la prima volta i due si sono parlati, il padre gesuita è rimasto colpito «dalla sua grande stima per il Papa. Era come se vedesse nella figura di Francesco un'ancora di umanità per una situazione che lo metteva in seria difficoltà, quasi un presidio di umanità». Insomma, incensare Camilleri per incensare il Papa? Ma dico, si può essere più clericali? Forse sì. Si può usarlo ad esempio per l'immigrazionismo. Don Ivan Maffeis, sottosegretario Cei: Camilleri? «Con i suoi romanzi ha raccontato il Paese che si oppone alla logica dello scarto». Vediamo un po'. Maffeis racconta di un evento a cui ha partecipato con lui, quindi non delle sue pagine. E pazienza. «Ci ha offerto una lezione di storia e memoria contro le derive dell'uomo: ha raccontato la notte buia della ragione, la ferocia della Shoa (...) è stato cantore delle difficoltà del nostro Paese puntando il dito contro la mafia e lo sfruttamento dei migranti». Ecco, uno pensa alla cultura dello scarto e si aspetta aborto e eutanasia. Invece si ritrova il solito birignao. Ma l'avrà mai letto? Ma non è finita: anche Monsignor Edoardo Viganò deve farci sapere la sua. Anzitutto ricordando di quando aveva incontrato il produttore della serie Tv, si vede che non aveva mai potuto conoscere di persona lo scrittore e ha ripiegato. E poi per dirci che «Camilleri ha raccontato il cambiamento del nostro Paese aiutandoci a cogliere le pagine irrisolte, in prima linea per la legalità». Mah. Il cambiamento? Quale? Che poi, a guardare le puntate in tv, di mafia non c'è mai l'ombra. Però dicono sia un profeta.
DOSSIER "SIC TRANSIT GLORIA MUNDI" Personaggi morti dal 2009 al 2019 Per vedere tutti gli articoli, clicca qui!
Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 18-07-2019
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DICHIARATA VENERABILE MARTHE ROBIN: 50 ANNI SENZA BERE NE' MANGIARE
''Voglio gridare a quelli che mi chiedono se mangio che mangio più di loro, perché sono nutrita dall'Eucaristia del sangue e della carne di Gesù: vorrei dirgli che sono loro a bloccare gli effetti di questo cibo in se stessi''
Autore: Cristina Siccardi - Fonte: Santi e Beati, 9 novembre 2014
Marthe Robin nacque a Châteauneuf-de-Galaure (Drôme), nel sud-est della Francia, il 13 marzo 1902, era sestogenita di Joseph Robin e Amélie-Célestine Chosson, modesti contadini, che la fecero battezzare il 5 aprile a Saint-Bonnet-de-Galaure. La sua vita, fino ai 16 anni, scorre serena nella campagna. Ma, nel mese di novembre del 1918, mentre erano in atto i festeggiamenti per l'armistizio tra Francia e Germania, Marthe cadde a terra e non riuscì più ad alzarsi: fu l'inizio della sua misteriosa patologia, che venne diagnosticata come encefalite letargica, ma alcuni la definiranno «coma mistico». Il coma durò fino al marzo-aprile del 1921, poi Marthe tornò lentamente a camminare, a lavorare all'uncinetto e, con l'aiuto del bastone, a sorvegliare gli animali della fattoria. Dopo qualche mese, tornò a peggiorare, perdendo la deambulazione, accusando forti dolori alla schiena e avendo pesanti problemi alla vista. Dal 3 ottobre del 1926 si aggrava: ha continue emorragie e non ritiene più nulla nello stomaco. Riceve l'estrema unzione. Ma, proprio quando le speranze sembravano ormai finite, Marthe riceve l'apparizione di santa Teresina di Lisieux che le rivela di non essere giunta alla fine della sua vita, ma di dover assumere una precisa missione nel mondo. Da questo momento Marthe Robin diventa pegno d'amore immolato per Gesù. Dal 1928 la paralisi colpisce tutto il corpo. Per 50 anni consecutivi non mangerà più e non berrà più; le verranno inumidite le labbra con acqua o caffè e nutrirà soltanto più l'anima con l'Eucaristia; tuttavia l'Ostia non veniva inghiottita, ma spariva letteralmente e inspiegabilmente tra le sue labbra e molte persone furono testimoni di questo inspiegabile fenomeno. Il 2 febbraio 1929 perse anche l'uso delle mani e dovette imparare a scrivere servendosi della bocca.
UNA MISTICA DEL NOSTRO TEMPO Su di lei il filosofo cattolico Jean Guitton, accademico di Francia, scrisse il suo ultimo libro, Ritratto di Marthe Robin. Una mistica del nostro tempo (Paoline). Nell'Introduzione del libro di Jean-Jacques Antier (San Paolo) Guitton scrive: «Rassomigliava a una bambina, perfino nella voce. Era gaia più che gioiosa, la sua voce esile e bassa, il suo canto quello di un uccello. I suoi modi esprimevano l'essenza indefinibile della poesia». Inoltre: «Non aveva nessun talento, salvo, nella sua giovinezza, quello del ricamo. Al di là di qualsiasi cultura, al di là della povertà, si nutriva dell'aria, del tempo e dell'eternità. Perfino al di là del dolore. E tuttavia, subito presente a tutto e a tutti». «Mia moglie diceva: ''Altrove non ci sono che problemi, ma da lei non ci sono che soluzioni, perché si mette allo stesso tempo al centro del cielo e al centro della terra». Nel 1930 Marthe vide Cristo, che le chiese: «Vuoi essere come me? ». Ed ella rispose: «Il mio io sei tu. La mia vita sia la riproduzione perfetta e incessante della tua vita». Il 1° ottobre, festa di santa Teresina di Lisieux, fu come una preparazione della passione in un vero tormento di sofferenze, di cui lascerà questa testimonianza: «Quanto mi avete fatto male. mio Dio! Vi amo! Abbiate pietà di me! ho male nell'anima, nel cuore, nel corpo; la mia povera testa sembra rotta. Non so più niente, se non soffrire. Sento in me una tale stanchezza; il dolore grida così forte. E non c'è nessuno, nessuno per aiutarmi! Sono all'estremo delle mie forze. Non finirà dunque mai il dolore quaggiù? Quando ha straziato il corpo e il cuore, strazia l'anima. Oh, mio Amore crocifisso! Voi m'insegnate giorno per giorno a dimenticarmi. Mio Dio, vi amo; abbiate pietà di me! Quando verrò, Dio mio, nella terra dei viventi? Gesù, sostenetemi! Ma io so. Per vincere bisogna saper soffrire. Il dolore è la leva che solleva la terra. [Perché] il Dio che affligge è anche il Dio che consola. Non è un peso, ma piuttosto un altare. Niente è più bello davanti a Dio che l'oblazione di se stessi quando si soffre. Con tutta la mia anima dolente, con tutto il mio cuore straziato, il mio corpo torturato dalle sofferenze, gli occhi accecati dalle lacrime, bacio amorosamente la vostra mano, mio Dio».
LA PASSIONE DI GESÙ SUL PROPRIO CORPO Sempre nell'ottobre del 1930 Marthe riceve una nuova visione, questa volta di Cristo crocifisso. Egli prende le sue braccia paralizzate e gliele apre. Poi lei sente di nuovo: «Marthe, vuoi essere come me?». «Allora sentii un fuoco bruciante, talora esteriore, ma soprattutto interiore. Era un fuoco che usciva da Gesù. Esteriormente, lo vedevo come una luce che mi bruciava. Gesù mi chiese prima di tutto di offrire le mie mani. Mi sembrò che un dardo uscisse dal suo cuore e si dividesse in due raggi per trapassare uno la mano destra e l'altro la sinistra. Ma, nello stesso tempo, le mie mani erano trapassate, per così dire, dall'interno. Gesù m'invitò ancora a offrire i miei piedi. Lo feci all'istante, come, come per le mani, mettendo le gambe come Gesù sulla croce. Restarono in parte piegate, come quelle di Gesù. Come per le mani, un dardo, che partiva dal cuore di Gesù, dardo di fuoco dello stesso colore che per le mani, si divise in due a una certa distanza dal cuore di Gesù, pur restando unico nello sprigionarsi dal cuore. Quindi questo dardo era unico verso il cuore di Gesù e si divideva per colpire e attraversare nello stesso tempo i due piedi. La durata non si può precisare. Questo si verificò senza interruzioni ». In seguito riceverà anche le ferite della corona di spine. Da quel giorno Marthe rivivrà ogni venerdì la passione di Gesù. Il Signore promise di inviarle un sacerdote illuminato per aiutarla a realizzare la missione alla quale era destinata: creare dei luoghi di preghiera e carità destinati a diffondersi in tutto il mondo. Venne, tra gli altri, a visitarla il giovane abate Finet, che Marthe riconosce per averlo visto nelle sue visioni. Insieme a lui realizzerà i Foyers de charité, tutt'oggi presenti in tutto il mondo.
DONI STRAORDINARI Marthe aveva il dono del consiglio e quello di leggere nei cuori, grazie ai quali aiutò molte persone, laici e religiosi, a risolvere difficili questioni spirituali. Diede importanti consigli al Presidente de Gaulle, a cardinali, vescovi, filosofi e scienziati. Marthe riuscì a curare, attraverso l'intercessione della Madonna, molte persone. Quando ricevette le stigmate la gente iniziò ad arrivare numerosa da ogni parte della Francia per vederla. Talvolta incontrava più di 60 persone al giorno e nonostante le sue sofferenze manteneva la sua abituale giovialità e il suo sorriso mentre ascoltava, rasserenava, convertiva. Riceveva lettere da tutto il mondo, erano tutte richieste di aiuto da parte di persone di ogni età. Nel 1940, dopo un'offerta fatta al Signore, autorizzata da Padre Finet, sopraggiunse una quasi totale cecità, unita a una ipersensibilità alla luce che obbligava Marthe a vivere al buio. «Gesù mi ha chiesto gli occhi», diceva la mistica. Il filosofo Jean Guitton andò da lei ben quaranta volte. Rimase colpito da questa umile contadina che malgrado non fosse mai uscita dalla sua fattoria sapeva illuminare e aiutare gente semplice e dotti uomini di cultura e di scienza. Marthe aveva il dono della veggenza, conosceva le cose lontane e quelle future, aveva una infinita capacità di donare amore e prendere su di sé i mali altrui. Vide per decenni, ogni settimana, la Madonna e tutti i venerdì, prima della fine della passione di Gesù che viveva sulla sua carne, la Santa Vergine le appariva ai piedi del divano. Inoltre versava lacrime di sangue ogni notte, una moltiplicazione misteriosa che accompagnerà la martire fino alla fine dei suoi giorni. La morte la colse, completamente sola, il 6 febbraio 1981, il primo venerdì del mese. Venne trovata sdraiata per terra, in mezzo a tanti oggetti sparsi. Dopo sette anni dalla sua morte iniziò il suo processo di beatificazione, conclusosi a livello diocesano nel 1996. Papa Francesco ha promulgato il decreto sulle virtù eroiche in data 7 novembre 2014, dichiarando Marthe Robin "Venerabile".
Fonte: Santi e Beati, 9 novembre 2014
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LA VICENDA DEI BAMBINI A BIBBIANO TOLTI ALLE FAMIGLIE MI SPEZZA IL CUORE
Bisogna prendere atto della debolezza di chi dice di combattere per i bambini, ma poi non combatte l'ideologia contro la famiglia naturale (che dei bambini è la prima barriera protettiva)
Autore: Costanza Miriano - Fonte: Blog di Costanza Miriano, 19 luglio 2019
Mi dispiace, non sono riuscita a scrivere che qualche post su facebook su Bibbiano, perché proprio mi si blocca il cervello, mi si chiude lo stomaco, mi si spezza il cuore. Non riesco a leggere oltre un certo punto. Non sono riuscita a guardare neanche mezzo video. Non riesco a dire nulla di intelligente, anzi, che dico, non riesco a dire niente. D'altra parte se ti raccontano che hanno sgozzato dei bambini e tu sai che è già successo e non puoi fare niente per fermare la lama, che puoi dire? Per come la vedo io strappare un figlio ai genitori con l'inganno, distruggerne anche il ricordo, affidarli ad altri che nella migliore delle ipotesi non li amano come i genitori (nella peggiore volevano i soldi dell'affido) è come sgozzarlo, quel bambino. Ti hanno detto che è successo, ti muore il grido in gola...
L'AGGRAVANTE DELL'IDEOLOGIA LGBT I miei figli mi prendono in giro perché da venti anni, da quando invento racconti per loro (le dodicenni me li chiedono ancora), racconto sempre la stessa storia: un bambino che si perde o viene rapito, i genitori che lo cercano. Può cambiare il luogo - il bosco o una città - il colpevole - un mostro o un killer - i particolari - i vestiti direbbe Sally a Harry... - cambia tutto, ma il fatto rimane quello: una mamma che perde suo figlio. È stato il mio modo per esorcizzare la mia più grande paura da quando ho figli. La vicenda di Bibbiano per ogni mamma è la paura delle paure, l'incubo che diventa realtà, ed è peggio di come noi avevamo potuto immaginarlo. Ci sarebbe l'aggravante di un sistema contro cui sembrava impossibile ribellarsi - la macchina della burocrazia - perché un serial killer che ti strappa un figlio puoi sempre inseguirlo e ammazzarlo di botte, invece di fronte a un sistema - assistenti sociali, psichiatri, giudici, autorità locali - puoi solo impazzire, ti sembra di stare nel Processo di Kafka, solo che la vittima è tuo figlio. Ci sarebbe l'aggravante di vedere che a far del male ai bambini sono persone che vanno nelle scuole a insegnare cosa è l'amore. Ci sarebbe l'aggravante dell'ideologia lgbt a cui aderivano alcuni degli indagati, con un'idea folle dell'amore, con un'ostilità cieca nei confronti della famiglia naturale. Ci sarebbe qualcosa di indicibile, e continuo a dire ci sarebbe perché spero che non sia vero altrimenti sarebbe qualcosa di demoniaco.
COSA SAREBBE SUCCESSO SE... E noi, che per decenni ci siamo dovuti sorbire le lodi degli asili modello Reggio Emilia, noi che adesso assistiamo attoniti al silenzio quasi totale dei media mainstreaming (che quando non tacciono, provano a confondere le acque o addirittura ironizzare, "e allora Bibbiano?"), noi che sappiamo che se l'amministrazione coinvolta fosse stata di destra questa storia avrebbe preso le prime pagine per i prossimi venticinque anni, non parliamo poi di cosa sarebbe successo se un prete fosse stato tra i colpevoli (invece uno, accusato, è morto di crepacuore e allora va tutto bene), noi che vediamo chiaramente come l'esperimento mostruoso sia germogliato su un terreno di odio alla famiglia naturale, un terreno concimato abbondantemente e da decenni da una informazione tutta schierata a sinistra, noi che sappiamo tutto questo, innanzitutto siamo molto riconoscenti a chi sta conducendo questa indagine. Ma soprattutto chiediamo ai mezzi di comunicazione di accendere i riflettori su questa mostruosità, ma non una torcia, qui serve un faro, e che la luce non si spenga mai più. [...] Non lasciamo soli quei bambini, quei genitori, chiediamo che sia fatta giustizia, e che la deportazione dei bambini non possa più neanche essere pensata. Nota di BastaBugie: nell'articolo seguente dal titolo "Bibbiano... e la patetica lotta dei politici che vorrebbero difendere la famiglia tradizionale" fa notare la debolezza di chi dice di combattere per i bambini, ma poi non combatte l'ideologia contro la famiglia naturale che dei bambini è la prima barriera protettiva. Ecco l'articolo completo pubblicato su I Tre Sentieri il 24 luglio 2019: In questi giorni - seppur in maniera ancora non soddisfacente per motivi che sono facilmente intuibili - si sta parlando del caso Bibbiano. Anche noi lo abbiamo fatto. Coloro i quali si pongono giustamente dalla parte di chi vuole che i fatti si approfondiscano e che soprattutto si facciano adeguate indagini sul sistema degli affidi, mostrano però un punto di indiscussa debolezza. Costoro (ripetiamo: giustamente!) si riconoscono in culture di difesa della famiglia naturale, ma nell'agone del dibattito politico sono costretti ad arrampicarsi sui proverbiali specchi. Veniamo al dunque. Quando abbiamo trattato del caso, ci tenemmo a sottolineare che questa gran brutta faccenda non sta tanto (il che sarebbe già gravissimo) in eventuali interessi economici a favore di case-famiglie e organizzazioni varie, quanto in un sottofondo "ideologico" che sta sempre più permeando le reti che lavorano in questo settore. Uno degli psicoterapeuti di riferimento della cooperativa "Hansel e Gretel", Claudio Foti, ha recentemente dichiarato, nel tentativo di difendere il suo operato, che starebbe "pagando" il suo aver voluto mettere in discussione il concetto tradizionale di famiglia. Parole, queste, che sono un'ammissione di quanto i servizi sociali (ovviamente non tutti) e i sistemi di affido lavorino facendo leva su convinzioni ideologiche ed antropologiche ben precise. Infatti, il nocciolo della questione è questo: superare il concetto tradizionale di famiglia! Indubbiamente, da un punto di vista giuridico si è in una situazione in cui non ci sono appigli su cui poggiare, anzi si è costretti inevitabilmente a cadere perché appoggi su cui reggersi non ve ne sono. Leggi come quelle che riconoscono le unioni civili (votate anche da politici di estrazione "cristiana" e adesso accettate pressoché dall'intero mondo cattolico), leggi contro espressioni "discriminanti" di fatto non solo rendono impossibile un'autentica difesa della famiglia tradizionale, ma impediscono di porre argini verso possibili affidi che invece di riparare danni possono accentuarli. E' il caso (non temiamo di dirlo) degli affidi di bambini a favore di coppie omosessuali. Nei dibattiti televisivi fa specie vedere politici, che è risaputo come la pensino sul punto, non poter dire nulla, dribblare sulla questione degli affidi a coppie omosessuali come talentuose "mezzepunte" su un prato verde, e cercare pateticamente di difendere principi sottintesi dopo aver spuntato la propria spada. In questi giorni, uno dei genitori che si è visto togliere un figlio, ha raccontato che l'assistente sociale gli ha chiaramente detto che non avrebbe potuto rivedere il figlio fin quando non avesse accettato le unioni di genere. Il genitore in questione, infatti, non aveva voluto accettare che il figlio andasse a vivere con la madre che a sua volta aveva iniziato una relazione di coppia con una donna. Quanti di noi la pensano come quel genitore? E quanti di noi non hanno il coraggio di dirlo?
DOSSIER "SCANDALO BIBBIANO" Bambini tolti illegalmente alla famiglia Per vedere tutti gli articoli,clicca qui!
Fonte: Blog di Costanza Miriano, 19 luglio 2019
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BORIS JOHNSON, IL NUOVO PREMIER INGLESE PER LA BREXIT SENZA SE E SENZA MA
Brexit ad ogni costo, più relazioni con Trump, meno tasse e abbandono delle bufale ecologiche (come il riscaldamento globale causato dall'uomo)
Autore: Stefano Magni - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 24-07-2019
Come era ormai prevedibile, Boris Johnson, già sindaco di Londra e già ministro degli Esteri britannico, ha vinto il Congresso dei Conservatori ed è il nuovo premier del Regno Unito. Nell'ultima votazione, ha letteralmente doppiato il suo rivale interno, Jeremy Hunt (attuale ministro degli Esteri): 92.153 voti contro 46.656 di Hunt. E adesso cosa dobbiamo attenderci dal nuovo premier? Brexit a tutti i costi, meno tasse e decisamente meno attenzione per i temi ecologici come il riscaldamento globale. Ma soprattutto: molto odio da parte dei media internazionali e dei governi europei. Jeremy Hunt ha perso la fiducia della base conservatrice soprattutto perché, come Theresa May prima di lui, nella campagna referendaria del 2016, per il voto sulla Brexit, era dalla parte dei remainers, voleva dunque restare nell'Ue. Con la vittoria di Johnson prevale la base del partito conservatore, contrapposta all'élite che si era formata ai tempi dei governi di David Cameron. Se ne va la cordata più europeista del Partito, che aveva accettato a denti stretti la Brexit ed ora chiedeva un'uscita ordinata e negoziata, anche a costo di rinviare ancora la data di uscita, il 31 ottobre. La prima a rassegnare le dimissioni è stata il ministro dell'Istruzione Anne Milton, addirittura un'ora prima che i risultati venissero annunciati. Poi è seguito il ministro dello Sviluppo Internazionale, Rory Stewart, che con un tweet in cui lo si vede in tenuta da campagna e in compagnia di due cavalli, annuncia che tornerà a fare il semplice deputato e lavorerà maggiormente per la sua regione settentrionale, la Cumbria. David Gauke, ministro della Giustizia, ha annunciato subito che rassegnerà anch'egli le dimissioni. Il prossimo governo, dunque, apparirà già molto differente da quello guidato da Theresa May.
GRAN BRETAGNA COME GULLIVER Nel suo discorso della vittoria, Boris Johnson cita I viaggi di Gulliver e rappresenta l'immagine della Gran Bretagna come un gigante addormentato che si desta e si alza scrollandosi di dosso lacci e lacciuoli con cui è stato legato dai minuscoli Lillipuziani: "ci alzeremo e ci scrolleremo di dosso tutti quei lacci: il dubitare di noi stessi, la negatività". Fin dal 2018, Johnson era stato uno dei più accesi sostenitori della Brexit a tutte le condizioni, anche a costo di uscire dall'Ue senza alcun accordo. Il "no-deal", conferma il neo-premier "non deve essere escluso". Benché in parlamento la maggioranza abbia votato contro questa opzione, Johnson la userà come carta negoziale, a mo' di arma finale. Benché il capo-negoziatore europeo Michel Barnier, sia convinto che l'accordo di uscita del Regno Unito dall'Ue debba rimanere nei termini firmati da Theresa May, Johnson ha già definito più volte quella bozza come "defunta". È difficile capire cosa l'ex sindaco di Londra realizzerà o tenterà di realizzare in patria. La stampa britannica e a seguire quella internazionale ha attivato contro di lui una macchina del fango, potente tanto quanto quella usata contro Trump. Le informazioni di cui disponiamo su Johnson sono quasi tutte derivate da profili e sintesi altamente denigratori nei suoi confronti. Siccome i binari mediatico e giudiziario procedono sempre in parallelo, Johnson è stato anche querelato per aver mentito nel corso della campagna referendaria per la Brexit nel 2016. Precedente curioso: se dovesse essere condannato, anche tutti i politici che gonfiano cifre o alterano la descrizione degli eventi durante le loro campagne elettorali, oltre che vittime dei fact checkers (come avviene in ogni campagna che si rispetta) potrebbero finire anche alla sbarra.
CONTRO L'ECOLOGISMO E L'ISLAM Per conoscere meglio il nuovo premier conservatore, occorre dunque andare alla fonte diretta. Boris Johnson è un ex giornalista, prima corrispondente da Bruxelles per il Telegraph, poi direttore dello Spectator. Ha maturato il suo euroscetticismo proprio venendo a contatto con la realtà della burocrazia europea. Oltre che giornalista, Johnson è anche uno storico, benché non sia un accademico riconosciuto ha scritto saggi di successo, come Il sogno di Roma. Amante della nostra civiltà, Johnson ritiene che la Roma antica abbia saputo incarnare un sogno, un ideale, un modello a cui ispirarsi. La definisce come "un antico specchio in cui l'Occidente contemporaneo si riflette". Gli Usa, in particolar modo, riprendono ai giorni nostri l'antico ideale imperiale. L'Ue, al contrario, non ispira alcun ideale, non ha un'anima, ha solo una grande burocrazia spesso disfunzionale. Johnson ha sempre dimostrato di detestare i sensi di colpa dell'Occidente. È stato contestato per la sua "islamofobia", perché ha constatato la mancanza di democrazia e perché nel suo seno non si è mai affermato un sistema capitalista moderno. È al tempo stesso un convinto difensore del sistema capitalista occidentale: "Non dobbiamo trattare il capitalismo come se fosse un termine offensivo - ha scritto in tempi non sospetti - Non possiamo perdere la nostra fede nella competitività, nella libera scelta e nel mercato. Dobbiamo riaffermare la verità e cioè che semplicemente non esiste alcun altro sistema che abbia un successo così miracoloso nel soddisfare i desideri e i bisogni umani". Su questo aspetto, almeno, è l'opposto di Theresa May, che parlava in termini molto critici del capitalismo, quasi indistinguibile da un laburista. Altro settore in cui si distacca nettamente dalla precedente classe dirigente conservatrice è l'ecologia. Nel 2014, quando era sindaco di Londra, al New Scientist aveva dichiarato che la capitale avrebbe dovuto dotarsi "definitivamente, assolutamente", di una centrale nucleare. Johnson ha votato con assiduità contro le misure di lotta al riscaldamento globale. Quanto all'energia, oltre che al nucleare è dichiaratamente favorevole alla ricerca e allo sfruttamento dello shale gas. Potrebbe incrementare da subito l'attività di fracking, altra "bestia nera" degli ecologisti. Nelle loro caricature, molti giornalisti ironizzano sui capelli di "BoJo", notando la similitudine con quelli di Trump. Ma i due si conoscono e hanno sempre avuto parole di stima reciproca. La prossima "relazione speciale" potrebbe essere quella fra i due leader della destra anglo-sassone, desiderosi quanto prima di rendersi autonomi dall'Ue e da un sistema internazionale che considerano obsoleto.
Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 24-07-2019
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OGNI SANTA MESSA HA UN VALORE INFINITO
In un piccolo villaggio, un capitano della Guardia Forestale stava conversando con il macellaio quando arrivò un'anziana signora... (VIDEO: la Messa come la vedono i santi)
Fonte I Tre Sentieri, 26 luglio 2019
Ogni Messa, indipendentemente dove è detta e indipendentemente dalla santità del sacerdote, ha sempre un valore infinito. Vi spieghiamo perché. Mentre ogni preghiera - pur importante - ha un valore finito, perché è l'uomo che prega Dio e si offre a Lui, la Messa ha sempre un valore infinito perché è Dio stesso che si offre al Padre. Dunque se è Dio che si offre nella Messa, questa ha un valore infinito perché Dio ha un valore infinito. Facciamo un esempio. Prendiamo una bilancia, quella antica, con i classici due piatti. Su un piatto mettiamo tutte le preghiere di questo mondo e sull'altro una sola Messa. Ebbene, la bilancia penderebbe dalla parte della sola Messa. Più azioni finite formano una realtà finita, l'infinito rimane invece sempre infinito. Se queste cose si capissero la gente correrebbe continuamente per partecipare alla Messa. San Pio da Pietrelcina (1887-1968) soleva dire: "Se la gente sapesse cosa è la Messa, dinanzi alle chiese occorrerebbero i carabinieri per governare le folle." E il Santo Cappuccino diceva ancora: "E' più facile che il mondo si regga senza il sole, piuttosto che senza la Messa."
UN FATTO VERO Un giorno di molti anni fa, in un piccolo villaggio del Lussemburgo, un capitano della Guardia Forestale stava conversando con il macellaio quando arrivò un'anziana signora. Il macellaio chiese all'anziana signora: "Cosa vi servo, signora?". La donna rispose: "Un pezzetto di carne, ma non ho soldi per pagare". Il capitano che era lì presente sorrise visibilmente pensando alla stranezza della richiesta. Il macellaio ribatté: "Solo un pezzetto di carne, ma come contraccambiate?". L'anziana signora disse allora al macellaio: "Mi dispiace di non avere soldi, ma in cambio vi prometto di assistere quest'oggi alla Messa per voi". Siccome il macellaio e il capitano erano molto scettici nei confronti della religione, cominciarono a ridere. "Molto bene - disse il macellaio - Andate pure a Messa per me, e ritornate, vi darò l'equivalente del valore della Messa".
UN VALORE INFINITO La donna in quel giorno assistette alla Messa e poi ritornò dal negoziante. Ella si avvicinò alla cassa e il macellaio le disse: "Prendete questa carta e scrivete...". E la donna scrisse: "Ho offerto la Messa per te". Il macellaio pose la carta su un piatto della bilancia e sull'altra parte un misero osso... la carta era più pesante. In seguito mise un pezzetto di carne al posto dell'osso, ma la carta era sempre più pesante... I due uomini cominciarono a meravigliarsi ma non demorsero. Fu posto un grosso pezzo di carne sulla bilancia, ma la carta era sempre più pesante. Inquieto e turbato, il macellaio esaminò la bilancia, ma questa funzionava benissimo. "Cosa vuole signora...? Dovrei darle un'intera coscia di pecora?". Egli pose la coscia di pecora sulla bilancia, ma la carta era sempre più pesante. Mise un pezzo di carne ancora più grosso, ma il peso rimaneva sempre dalla parte della carta. Ciò impressionò talmente il macellaio che questi promise alla donna di darle la carne ogni giorno in cambio di una preghiera offerta per lui durante la Messa. Egli poi si convertì. Il capitano se ne andò anche lui molto scosso e andò a Messa ogni giorno. Due dei suoi figli divennero sacerdoti, uno Gesuita e l'altro fu sacerdote del Sacro Cuore, era il famoso Padre Stanislao, grande apostolo del Sacro Cuore. Egli poi ha raccontato: "Sono un religioso del Sacro Cuore e il capitano era mio padre. Dopo questa dimostrazione, mio padre divenne un grande fervente della Messa quotidiana, e noi, suoi figli, abbiamo seguito il suo esempio. Andate a Messa ogni giorno se potete, otterrete tutto e vi trasformerete."
Nota di BastaBugie: nel seguente video (durata: 25 minuti) si può avere una bella catechesi per bambini, ma perché no anche adulti, che spiega bene cosa accade alla Messa nonostante non ce ne accorgiamo... Vediamola con gli occhi della fede e resteremo a bocca aperta.
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SENZA REGGISENO PER RACKETE... COSA RESTA DEL FEMMINISMO
La lotta per il capitano della Sea Watch è l'ennesima prova che il femminismo non è dalla parte delle donne
Autore: Giuliano Guzzo - Fonte: Sito del Timone, 26 luglio 2019
Tutte quante senza reggiseno. È il bizzarro motto sulla base del quale sabato, quindi domani, avrà luogo nella città di Torino una manifestazione di solidarietà a Carola Rackete, la giovane tedesca balzata agli onori delle cronache internazionali per essere stata la «capitana» dell'imbarcazione della Ong Sea Watch. L'idea di solidarizzare con costei evitando di indossare il reggiseno è nata come risposta a quanti osato notare che, con notevole disinvoltura, la volontaria teutonica si era presentata alla Procura della Repubblica che l'aveva convocata con addosso, appunto, solamente una maglietta. Una scelta di notevole informalità, in altri tempi si sarebbe detto di maleducazione, che - nelle curiose traiettorie di certo odierno femminismo - è stato subito elevata a gesto di ribellione e di rivendicata libertà femminile. Ora, massimo rispetto per tutti, inclusa la persona della Rackete naturalmente, però viene da chiedersi se veramente ci sia - in questa sorta di femminismo 2.0 - autentica attenzione ai diritti delle donne. Sì, perché se da un lato assistiamo a manifestazioni di solidarietà così come a battaglie politiche di dubbia priorità - si pensi alla parità di genere linguistica, secondo cui sarebbe consigliabile parlare di «sindaca», «ministra» o «capitana», appunto - dall'altro il silenzio, da parte di quelle stesse paladine, è tombale su questioni drammatiche che hanno che vedere con la dignità femminile offesa. Qualche esempio? Si pensi tanto per cominciare all'aborto selettivo, in applicazione nel quale - soprattutto in Asia, ma non solo - non a centinaia o a migliaia, ma a decine di milioni di donne è stato impedito di nascere. Una tragedia di cui le cronache ci parlando anche in questi giorni. Nell'Uttarkashi, un distretto dell'India settentrionale di 300.000 abitanti, è per esempio emerso come, negli ultimi 3 mesi, in 132 villaggi, siano nati 216 bambini senza nessuna femmina. Neppure una. Un caso assurdo che ha fatto sobbalzare perfino la magistratura indiana - notoriamente non proprio la più attenta ai diritti umani del mondo -, decisa a vederci chiaro. Ora, di questo peraltro ennesimo scandalo indiano, avete sentito forse qualche femminista occidentale lamentarsi con almeno un telegrafico cinguettio su Twitter? Macché, certo che no. Esattamente come nessuna politica o femminista italiana - eccettuate luminose e marginali eccezioni, s'intende - si è mobilitata in questi anni contro l'utero in affitto, fenomeno che a lato pratico si configura come un business planetario da miliardi di dollari sulla pelle di donne povere e dei loro figli. Ce ne sarebbe decisamente abbastanza, insomma, per indignarsi, eccome: eppure a tutto ciò, così come a manifestazioni di solidarietà verso donne davvero in pericolo (si pensi alla cristiana Asia Bibi e ai suoi 3.420 giorni di galera ingiusta e disumana), si preferiscono sfilate di dubbio gusto per esprimere vicinanza a giovani volontarie che non corrono alcun pericolo e che, per loro stessa ammissione, sono di condizione benestante e privilegiata. Per un cattolico, tanto più oggi, le preoccupazioni e le priorità sono ben altre, ovvio. Tuttavia, se si potesse idealmente lanciare un messaggio alle sedicenti paladine dei diritti delle donne, non sarebbe male consigliare loro di occuparsi anzitutto del peggior femminicidio mai perpetrato a memoria d'uomo - quello del citato aborto selettivo, appunto - o della mercificazione della maternità di cui sono vittime innumerevoli donne, soprattutto povere, come si diceva. Certo, per occuparsi di tutto ciò occorre sbarazzarsi di certa ideologia sessantottina e radical chic. Il che, per certo femminismo 2.0, non è affatto scontato. Molto più comodo, in effetti, limitarsi a gironzolare senza reggiseno.
Nota di BastaBugie: ecco i link ad altri articoli sulle ong come la Sea Watch.
LE ONG NON SALVANO VITE UMANE, MA LE METTONO APPOSTA IN PERICOLO Lo scopo è solo di favorire l'invasione (ad es. la Sea Watch costa 3 milioni di euro l'anno, ma con questi soldi si potevano mantenere 200 mila africani a casa loro) di Bruno Tinti https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5736
CHI FINANZIA LE ORGANIZZAZIONI UMANITARIE CHE FAVORISCONO IN OGNI MODO L'INVASIONE DELL'EUROPA? Gli amici degli scafisti sono ormai noti, ad esempio il magnate George Soros investirà 500 milioni per creare una flotta di navi per trasportare i migranti fino alle coste italiane di Gian Micalessin https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4616
Fonte: Sito del Timone, 26 luglio 2019
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LA CHIESA DEVE RIAPPROPRIARSI DELLA SCUOLA
La Regalità sociale di Cristo prevede per la Chiesa un proprio ruolo originario (e non derivato) nell'educazione di bambini e giovani, ecco perché oggi l'unica strada percorribile è quello delle Scuole parentali cattoliche per sganciarsi dall'opprimente statalismo
Autore: Stefano Fontana - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 12-07-2019
Alla Dottrina sociale della Chiesa è sempre appartenuta la dottrina della "Regalità sociale di Cristo". Questa è stata direttamente enunciata in molte encicliche preconciliari. In quelle postconciliari non è più stata affermata con chiarezza, quanto piuttosto presupposta indirettamente, quindi non obliata ma oscurata. In ogni caso non è mai stata formalmente negata. Ci si può chiedere quali siano oggi gli ambiti in cui questo principio dovrebbe essere fatto valere, da quali temi sociali e politici cominciare per recuperarne il significato ed applicarlo. A mio parere uno degli ambiti di impegno direttamente collegato a questo principio è l'educazione e, quindi, la scuola. Cristo non può essere assente là dove i giovani si formano umanamente e cristianamente e dove incontrano la verità. Purtroppo, invece, la Chiesa ha da tempo abbandonata questa convinzione e si è adattata a lasciare la scuola in mano ad altri. Il problema allora diventa il seguente: attraverso quali vie la Chiesa può riappropriarsi del proprio ruolo originario (e non derivato) nell'educazione di bambini e giovani?
LA REGALITÀ SOCIALE DI CRISTO Intanto bisogna chiarire che il principio della "Regalità sociale di Cristo" comporta necessariamente che la Chiesa e la religione cattolica abbiano una titolarità originaria e pubblica in campo educativo. Ciò comporta che tale ruolo non sia visto come una forma di supplenza nei confronti dello Stato, né come derivante dal principio di sussidiarietà, intesa la Chiesa come una aggregazione della società civile. Non è questo il punto. Esso comporta che la Chiesa abbia di diritto il primato in campo educativo, non quindi un ruolo secondario, marginale, complementare o sussidiario, ma essenziale. In passato era stato così, fino a quando, in età moderna - e soprattutto a partire dall'Ottocento - lo Stato laicizzò e fiscalizzò la scuola, improntando l'educazione pubblica ad una ideologia anticattolica. Da allora il principio fu compromesso, la Chiesa agì in ritirata, con i concordati si ritagliò ancora degli spazi ma non di principio, operò per sistemi scolastici integrati e paritari in cui avere una certa autonomia, ma non rimise più in questione il sistema fino alle radici, cessò di rivendicare per sé un primato nel compito educativo. Ciò consentì una progressiva secolarizzazione della scuola e dell'educazione. Dalla scuola Dio doveva essere assente, perché altrimenti sarebbe venuta meno la laicità della scuola pubblica, la vera educazione doveva essere neutra dalla religione e sottratta alle sue ingerenze e siccome la mentalità religiosa veniva giudicata come contraria al progresso della conoscenza e frenante lo sviluppo del sapere, l'istruzione scolastica doveva essere non solo neutra ma anche contraria alla religione. Si può negare la "Regalità sociale di Cristo" in due modi: uno morbido mediante la rivendicazione della laicità ed autonomia della scuola; uno duro mediante la lotta della scuola contro la religione cattolica: non ci si ferma però mai al primo stadio, alla lunga si arriva sempre anche al secondo.
PUNTARE SULLE SCUOLE PARENTALI CATTOLICHE La Chiesa oggi sembra accettare questa situazione non solo come l'unica possibile ma anche come ottimale e, anziché contrastare la laicità dell'educazione pubblica, la valorizza come ambito di dialogo in cui anche la religione cattolica può dire la sua, accanto a tutte le altre narrazioni disponibili sul mercato. L'educazione cattolica diventa così una semplice opinione pedagogica e didattica, senza alcuna pretesa di verità. Nella situazione attuale, una delle vie praticabili per ricominciare a far leva sulla "Regalità sociale di Cristo" è puntare sulle Scuole parentali cattoliche. Esse, diversamente dalle paritarie, hanno il merito di bypassare completamente lo Stato e, tramite i genitori, rimettere l'educazione e l'istruzione nelle mani della Chiesa. Ciò non significa metterle nelle mani del singolo parroco o del singolo vescovo, i quali possono anzi essere contrari a questa esperienza e favorevoli solo alla presenza cattolica nella scuola pubblica, significa metterle nelle mani della Chiesa come corpo di Cristo, anche se i promotori e gli educatori dovessero essere di ambito parentale. Se poi ci stessero anche il parroco e il vescovo, tanto meglio. Ma in questo periodo è bene non attendersi troppo da questo lato.
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Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 12-07-2019
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OMELIA XVIII DOMENICA T. ORD. - ANNO C (Lc 12,13-21)
Anche se uno è nell'abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede
Fonte Il settimanale di Padre Pio
Tutti gli uomini vogliono arricchire, ma pochi sono quelli che desiderano accumulare i veri tesori, non quelli che sono destinati a passare, ma quelli che rimarranno per sempre, per la Vita eterna. Nella lettura del Vangelo abbiamo ascoltato la parabola dell'uomo ricco che aveva avuto un raccolto abbondante. Egli pensava di demolire i vecchi magazzini e di costruirne di più grandi, per accumulare sempre di più e godersi la vita. Ma non pensava a una cosa, la cosa più importante: i nostri giorni sono contati e, quando meno ce lo aspettiamo, dobbiamo presentarci al Giudice divino per ricevere la giusta ricompensa per il bene o il male che abbiamo fatto e anche per tutto quel bene che abbiamo trascurato di compiere. L'uomo ricco della parabola non pensava minimamente a tutto questo e andava spensierato incontro alla sua perdizione. Gesù ci dice che «così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio» (Lc 12, 21). Questa parabola sembra proprio una fotografia della nostra società, così dimentica dei beni soprannaturali e perduta dietro la materia. Gesù ci insegna a non farci dominare dalla cupidigia, ovvero dalla ricerca smodata dei beni materiali: un uomo non vale per quello che ha, ma per quello che è. Così il Signore afferma: «Fate attenzione e tenetevi lontano da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell'abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede» (Lc 12, 15). Dobbiamo dunque arricchire «presso Dio», dobbiamo dunque accumulare meriti per la vita eterna. Pensiamo ad un uomo ricco che giace infermo e che sta per lasciare questa vita: che ne è di tutte le sue ricchezze? Saranno molto probabilmente causa di liti tra i suoi eredi! Proprio come il Vangelo di oggi: un uomo andò da Gesù e disse: «Maestro, di' a mio fratello che divida con me l'eredità» (Lc 12, 13). Gesù si rifiutò di intervenire in quella lite familiare, non certo per disprezzo della giustizia umana, ma perché evidentemente vedeva che quei fratelli erano attaccati ai beni materiali e non si davano cura di arricchire presso Dio. Ben a ragione, San Paolo, nella seconda lettura di oggi, ci esorta in questo modo: «Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio, rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra» (Col 3, 1-2). Questi sono i beni che valgono davvero; tutto il resto, come abbiamo ascoltato nella prima lettura, «è vanità» (Qo 1, 2). Nel Salmo responsoriale abbiamo inoltre pregato: «Insegnaci a contare i nostri giorni e acquisteremo un cuore saggio» (Sal 89). La vera saggezza viene proprio da questa riflessione, dal pensare che qui siamo solo di passaggio e che un giorno ci presenteremo a Gesù per essere giudicati. In questo viaggio, da questa all'altra vita, ci accompagneranno solo le preghiere e le buone opere da noi compiute. Sforziamoci dunque di accumulare questi tesori e di essere ricchi della vera ricchezza. Si racconta che san Francesco d'Assisi era così staccato dai beni materiali al punto che bramava la povertà più di quanto un ricco poteva desiderare i tesori di questo mondo. La sua vita fu una continua ricerca dei beni di lassù, e quando ormai stava per morire, ai confratelli che erano radunati attorno a lui, disse: «Fratelli, iniziamo a far del bene, perché finora non abbiamo fatto nulla». Alla luce dell'eternità, nella quale stava ormai entrando, san Francesco, in quel momento, si rendeva sempre più conto che l'unica nostra vera ricchezza è il bene che riusciamo a compiere. Sforziamoci di arricchire anche noi «presso Dio»!
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