BastaBugie n�641 del 04 dicembre 2019

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1 IL FINALE SCONOSCIUTO DEI PROMESSI SPOSI
Il romanzo non finisce solo con il matrimonio tra Renzo e Lucia, ma con la loro stupenda riflessione su tutta la vicenda (il Manzoni lo chiama il ''sugo della storia'')
Autore: Giovanni Fighera - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
2 I FIGLI NON APPARTENGONO AI GENITORI, MA A DIO
Inoltre i genitori non devono mai dimenticare il loro dovere di educare cristianamente i figli
Autore: Fratel Candido - Fonte: I Tre Sentieri
3 INTERVISTA A SILVANA DE MARI SUL TOTALE DISINTERESSE DELL'EUROPA SUI DIRITTI DEI BAMBINI
Inoltre la nuova Commissione UE, con la scusa dell'emergenza climatica, vara misure drastiche e invasive per garantire l'agenda ecologista
Autore: Luca Marcolivio - Fonte: Provita e Famiglia
4 IL NEMICO DELLA SINISTRA NON E' SALVINI
Andando a ritroso si poteva pensare a Berlusconi e prima ancora Craxi, Fanfani o Almirante, ma il nemico principale della sinistra è... la realtà (VIDEO: La battaglia contro la realtà)
Autore: Marcello Veneziani - Fonte: Panorama
5 LE TRE CAUSE DEL CROLLO DELLE NASCITE IN ITALIA
Inoltre un figlio su tre nasce fuori del matrimonio, quindi senza una famiglia stabile... con tutte le conseguenze negative che ciò comporta (VIDEO: Bonus bebé)
Fonte: I Tre Sentieri
6 AMBIENTE E CREATO: DUE VISIONI CONTRAPPOSTE
Da una parte Greta Thumberg, dall'altra la Chiesa con un esempio luminoso di cosa vuol dire davvero collaborare alla Creazione: il monachesimo di san Benedetto
Autore: Riccardo Cascioli - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
7 L'IDEOLOGIA LGBT PERDE META' DEI CONSENSI
Altre notizie dal mondo gay (sempre meno gaio): ministro Pari opportunità appoggia legge omofobia, sì della Chiesa Evangelica alla legge sull'omofobia, Cirinnà non vuole padre e madre dalla carta d'identità
Autore: Mauro Faverzani - Fonte: Corrispondenza Romana
8 LETTERE ALLA REDAZIONE: VESCOVO DI BELLUNO CHIEDE SCUSA AI DIVORZIATI RISPOSATI
Sono scandalizzato perché mi chiedo dove siano finite le opere di misericordia spirituali (tra cui: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori)
Autore: Giano Colli - Fonte: Redazione di BastaBugie
9 OMELIA DELL'IMMACOLATA - ANNO A (Lc 1,26-38)
Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te
Fonte: Il settimanale di Padre Pio

1 - IL FINALE SCONOSCIUTO DEI PROMESSI SPOSI
Il romanzo non finisce solo con il matrimonio tra Renzo e Lucia, ma con la loro stupenda riflessione su tutta la vicenda (il Manzoni lo chiama il ''sugo della storia'')
Autore: Giovanni Fighera - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 10-11-2019

I promessi sposi e la Divina Commedia sono due pilastri della letteratura italiana, fondamentali anche nell'impianto della scuola: il romanzo manzoniano è, infatti, centrale nello studio letterario del biennio (gran parte del secondo anno si affronta lo studio e la lettura dell'opera), mentre il poema dantesco dovrebbe essere affrontato lungo tutto il percorso del triennio (una cantica per anno), anche se questo, purtroppo, accade in pochissimi casi.
Spesso, gli insegnanti si lamentano per il fatto che gli studenti non apprezzino I promessi sposi che, oltre ad essere il romanzo più importante che sia stato scritto nella nostra letteratura, rappresenta in forma concreta e incarnata il genio del cristianesimo. Il romanzo italiano più importante è anche il meno amato dai giovani, che si trovano a leggerlo in un'età forse sbagliata, troppo prematura.
Il disamore è probabilmente accentuato anche dal fatto che, talvolta, gli insegnanti assegnano la lettura dei capitoli come compito a casa invece di accompagnare i ragazzi con spiegazioni che introducano alla comprensione e alla bellezza dell'opera.
È più facile che gli studenti sappiano ripetere i commenti di critici illustri o il loro giudizio sulla provvidenza manzoniana piuttosto che dire semplicemente come si concluda il romanzo. Quando si chiede agli studenti come termini il romanzo più popolare della nostra letteratura, i più rispondono: «Con il matrimonio di Renzo e Lucia». Trovo assurdo (ovvero senza senso) che gli insegnanti leggano o facciano leggere i primi venti capitoli dell'opera (come accade da quanto so nella migliore delle ipotesi) in modo tale che gli studenti non conoscano il secondo e il terzo pilastro portante nero del romanzo (ovvero l'Innominato e la peste, mentre il primo pilastro nero è Gertrude) e non sappiano del tutto cosa accade dopo la pestilenza, quando Renzo ritorna al suo paese e si sposa con Lucia. E le vicende non sono ancora concluse.
La lettura del romanzo dovrebbe approdare a quanto Manzoni racconta dopo il matrimonio dei due promessi sposi, nelle ultime pagine del romanzo. Una volta sposato con Lucia, Renzo va ad abitare in un paesino della bergamasca, dove si crea una forte attesa per vedere quella donna per la quale il giovanotto ha passato tante traversie. Quando finalmente la sposa giunge in paese, le persone incominciano a esprimere giudizi non sempre lusinghieri sull'aspetto della ragazza. Le voci girano finché qualche «amico» non pensa di riportarle a Renzo. Questi mostra di aver tutto sommato mantenuto l'indole di un tempo, covando dentro di sé un'ira pronta a esplodere.
Ma finalmente Renzo ha la possibilità di cambiare paese e di comprare lì un filatoio assieme al cugino Bartolo. Ma i fastidi iniziano a farsi sentire anche lì. La vita dell'uomo non è mai perfetta, immune dalla sofferenza e dai problemi. Si desidera sempre indossare un vestito che non è il proprio, si percepisce un'insoddisfazione che è come un pungolo, anche quando si pensa di aver raggiunto l'obiettivo tanto agognato.
Manzoni, per rappresentare tale situazione esistenziale, utilizza un'immagine icastica: l'uomo è come un infermo che desidera cambiare letto, guarda quello altrui e lo vede più comodo e confortevole. Quando finalmente riesce a trovare un altro giaciglio, inizia a sentire...

"qui una lisca che lo punge, lì un bernoccolo che lo preme: siamo in somma, a un di presso, alla storia di prima. E per questo, soggiunge l'anonimo, si dovrebbe pensare più a far bene, che a star bene: e così si finirebbe anche a star meglio"

Il romanzo non è ancora terminato. L'attività di Renzo procede bene. Nel primo anno di matrimonio, nasce Maria cui seguono tanti altri bambini. Renzo provvede a che studino («giacché la c'era questa birberia, dovevano almeno profittarne anche loro»). L'autore lombardo scrive che gli «imbrogli» descritti nella prima parte del racconto non ci sono più e che la vita trascorre in maniera abbastanza tranquilla tanto che non ce la racconta perché annoierebbe i lettori. Ma allora, qual è il significato di tutta la vicenda?
Diverso è l'atteggiamento di Renzo e Lucia nei confronti degli eventi vissuti: quest'ultima, più discreta e meno moralista, mossa da una fede e da un abbandono totale al Mistero e a Dio, custodisce e medita l'accaduto in cuor suo senza eccessivi entusiasmi, mentre lo sposo racconta a chiunque le loro esperienze, soffermandosi sulle lezioni imparate. Insomma, Renzo fa il moralista, si pone di fronte all'accaduto con uno sguardo tutto proteso su di sé più che sul Mistero di Chi fa tutte le cose, sforzandosi di migliorare e cambiare per non ripetere più gli errori commessi.
La visione di Renzo appare agli occhi di Lucia parziale, perché l'esperienza ci insegna che spesso quanto accade non è conforme ai nostri progetti e alle nostre aspettative, anche quando il nostro comportamento è stato dettato dal buon senso.

"E io - disse un giorno al suo moralista - cosa volete che abbia imparato? Io non sono andata a cercare i guai: son loro che sono venuti a cercare me. Quando non voleste dire - aggiunse, soavemente sospirando, - che il mio sproposito sia stato quello di volervi bene, e di promettermi a voi"

Ebbene i due novelli sposi si mettono a discutere su questo punto e arrivano a una conclusione che l'anonimo decide di porre come «sugo» di tutta la storia, perché estremamente giusta e ragionevole, anche se partorita da povera gente. Il sugo della storia è il senso che dà sapore e significato all'intera vicenda. È Manzoni stesso a rivelarlo...

"i guai vengono bensì spesso, perché ci si è dato cagione; ma che la condotta più cauta e più innocente non basta a tenerli lontani, e che quando vengono, o per colpa o senza colpa, la fiducia in Dio li raddolcisce, e li rende utili per una vita migliore"

Quindi, questo sguardo di misericordia e di tenerezza, nonostante il proprio e l'altrui male, è possibile grazie a Cristo, non proviene dalla censura del male o del dolore, dall'attenuazione o dall'eliminazione del desiderio (in modo tale da estirpare anche il dolore), come tante filosofie o religioni hanno proposto in questi secoli. Questa è la conclusione de I promessi sposi, che, «benché trovata da povera gente, c'è parsa così giusta», scrive il narratore, «che abbiam pensato di metterla qui, come il sugo di tutta la storia». Le ultime righe sembrano prelevate dal saluto finale di una commedia shakespeariana...

"La quale, se non v'è dispiaciuta affatto, vogliatene bene a chi l'ha scritta, e anche un pochino a chi l'ha raccomodata. Ma se in vece fossimo riusciti ad annoiarvi, credete che non s'è fatto apposta. Pensate, ad esempio, alla conclusione di Sogno di una notte di mezza estate: Se noi ombre vi siamo dispiaciuti, / immaginate come se veduti / ci aveste in sogno, e come una visione / di fantasia la nostra apparizione. / Se vana e insulsa è stata la vicenda, / gentile pubblico, faremo ammenda; / con la vostra benevola clemenza, / rimedieremo alla nostra insipienza"

In questo modo, rifacendosi all'espediente del manoscritto ritrovato, Manzoni si congeda dai suoi lettori.

DOSSIER "I PROMESSI SPOSI"
Sulle orme di Renzo e Lucia

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Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 10-11-2019

2 - I FIGLI NON APPARTENGONO AI GENITORI, MA A DIO
Inoltre i genitori non devono mai dimenticare il loro dovere di educare cristianamente i figli
Autore: Fratel Candido - Fonte: I Tre Sentieri, 10 novembre 2019

È grave dovere di ogni educatore aprire la mente e il cuore dei bambini a Dio e formarli alla preghiera. insegniamo loro ad ammirarlo anche nella natura. Mostriamo come si parla con Dio nelle gioie e nei dolori, nella riconoscenza e nella richiesta di aiuto. Ci sentano manifestare al Signore il nostro nulla, la nostra debolezza, ma anche la nostra lode alla sua grandezza e la nostra fiducia in Lui.
Quando portiamo il bambino in Chiesa, indichiamogli il Tabernacolo dove si trova Gesù. Sentendo come noi parliamo ai Signore, imparerà anche lui il linguaggio della fede e dell'amore.

CONDURRE A GESÙ
Genitori ed educatori, il Signore vi ha consegnato i bambini perché glieli teniate un momento, li conserviate per Lui, e glieli rendiate a suo tempo... proprio come fareste voi genitori se affidaste a una baby-sitter i vostri figli. Se vi accorgeste che questa distoglie i bambini dall'amore verso di voi non glieli affidereste più. Mamme, papà, educatori, cercate che Dio trovi in voi quella corrispondenza che vuole da voi come custodi dei suoi figli prediletti!
Nell'Antico Testamento i genitori offrivano a Dio nel tempio i loro primogeniti e, per riaverli, li riscattavano con un'offerta. Ogni bambino è prima di tutto di Dio, e il Signore vuole che il papà e la mamma glielo offrano. Ricordatevi che è da Dio che avete ricevuto i vostri figli: ve li ha affidati perché, con un'opera intelligente, attenta e generosa di educazione alla fede e all'amore, li prepariate come fiori destinati ad abbellire il suo giardino eterno: il paradiso.
Pregate per i vostri bambini prima ancora che sboccino alla vita e poi accompagnateli sempre con la vostra preghiera.
Le grazie che potete attirare su di loro con le vostre preghiere sono il più bel patrimonio che potete lasciare ad essi in eredità, per la vita terrena e per la vita eterna.

LA DIMENSIONE SOPRANNATURALE DELLA VITA
Tra le prime parole da far pronunciare al bambino ci siano i santi nomi di Gesù e di Maria.
Nel Battesimo Dio ha dato al bambino la sua stessa vita e la tendenza al soprannaturale. Da quel giorno Dio lo attira a sé, vuole per sé quel piccolo cuore; ma è necessario che noi aiutiamo e guidiamo il bambino ad andare al Signore.
Come il bambino non può imparare le normali cose della vita se non c'è chi lo aiuti, così nella vita dell'anima non saprà mai come fare a mettersi in contatto col Signore se i suoi educatori (soprattutto voi genitori) non formano quella "istintiva" capacità che ha, grazie al Battesimo, di tendere a Dio e di comunicare con Lui. Dio vuole che facciamo tutto il possibile per portare a Lui queste sue creature predilette. Non deludiamo il Signore e non danneggiamo il bambino con la nostra indifferenza o superficialità.
Fioriranno allora attorno a noi dei bambini che ci stupiranno per la precocità in ogni virtù e ci sarà facile, e bello, e utile guardare a loro come ai nostri migliori maestri di sensibilità e di innocenza.
Questi bambini, aiutati a prendere coscienza della dimensione soprannaturale della vita, crescendo in età, non saranno solo degli esperti operatori nelle cose terrene, ma in ogni situazione faranno risaltare la loro profonda identità di figli di Dio nella generosa offerta di se stessi.

Nota di BastaBugie: consigliamo la lettura dei seguenti articoli riguardanti i bambini e la loro educazione. Cliccare sul link che interessa.

PERCHE' I BAMBINI CREDONO IN DIO SENZA PROBLEMI?
I bambini sapendo poco, osservano tanto: tornando bambini potremo liberarci dalla presunzione e cogliere meglio la realtà (VIDEO: la creazione)
di Francesco Agnoli
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4698

EDUCARE I BAMBINI IN UN MONDO ALLA ROVESCIA
Il compito educativo spetta ai genitori: non alla scuola, non allo Stato, non agli esperti, ma ai genitori (che devono creare ambienti educativi in sintonia con i principi cristiani)
di Roberto Marchesini
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4424

I BAMBINI CI INSEGNANO CHE FIDARSI E' BENE...
Ma noi, grandi, aggiungiamo subito che ''... non fidarsi è meglio!'', eppure non possiamo fare a meno delle relazioni (che se sono autentiche non possono non fondarsi sulla fiducia)
di Giulia Tanel
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5684

Fonte: I Tre Sentieri, 10 novembre 2019

3 - INTERVISTA A SILVANA DE MARI SUL TOTALE DISINTERESSE DELL'EUROPA SUI DIRITTI DEI BAMBINI
Inoltre la nuova Commissione UE, con la scusa dell'emergenza climatica, vara misure drastiche e invasive per garantire l'agenda ecologista
Autore: Luca Marcolivio - Fonte: Provita e Famiglia, 28/11/2019

La bocciatura al Parlamento Europeo della risoluzione di Fratelli d'Italia che condannava aborto e utero in affitto e tutelava la famiglia naturale è un segno della totale mancanza di volontà dell'Unione Europea nel proteggere l'infanzia. Questa l'opinione di Silvana De Mari, medico, scrittrice e opinionista, interpellata da Pro Vita & Famiglia riguardo al voto di ieri a Strasburgo, dove, al contrario, con 495 favorevoli, 58 contrari e 87 astenuti è passata un'altra risoluzione sui diritti dell'infanzia, proposta nel 30° anniversario della Convezione dell'ONU, sui Diritti del Fanciullo. Quest'ultima risoluzione condanna pratiche come le mutilazioni genitali, i matrimoni forzati, la tratta e la violenza psicologica sui minori e sollecita i paesi UE ad elaborare una strategia di contrasto agli abusi sessuali sui minori. Un provvedimento semplicemente "cosmetico", secondo la De Mari, nella misura in cui vi sono leggi già in vigore che, però, finora sono state ampiamente trasgredite.
Dottoressa De Mari, due risoluzioni sui diritti dell'infanzia, una approvata, l'altra respinta: due pesi e due misure?
«È tutto assolutamente logico. C'è un totale disinteresse dell'Unione Europea riguardo al benessere dei bambini. La risoluzione che condanna le mutilazioni genitali e i matrimoni forzati è semplicemente una burla, in primo luogo perché già esistono delle legislazioni che vietano tutto questo. Inoltre, il fatto che ci siano già delle leggi a riguardo non impedisce minimamente che quei crimini vengano comunque perpetrati. Quanto ai matrimoni precoci, essi non si celebrano in municipio, ci pensano gli imam in luoghi dove nessuno guarda e continuano tranquillamente a verificarsi. Idem per le mutilazioni sessuali: non vengono fatte in ospedale e nessuno si premura di verificare se realmente avvengono o no, eppure non sarebbe difficile farlo, basterebbe una visita ginecologica. Di per sé sarebbe lodevole condannare questi crimini ma questa risoluzione è pura cosmesi, non dà fastidio a nessuno, non è scomoda per nessuno, né salva nessuno. Conferma leggi già esistenti e, in fin dei conti, inutili, perché nessuno va a verificare se vengono applicate. I crimini delle mutilazioni sessuali e dei matrimoni precoci, quindi, vengono compiuti in maniera sommersa».
L'Europarlamento ha però fatto quadrato a difesa di aborto, gender e utero in affitto...
«L'altra risoluzione andava a cozzare contro gli interessi dei movimenti lgbt. Faccio notare che i movimenti lgbt si battono con assoluta convinzione per l'aborto, sebbene la gravidanza sia un tema che non dovrebbe riguardarli direttamente. Si tratta di pratiche che, secondo la mentalità abortista e lgbt, non andrebbero portate avanti in modalità "sommersa" ma in modalità aperta e legale, incoraggiati nelle scuole. Non vengono vietate, perché, se così fosse, il divieto sarebbe effettivo e reale».
Non c'è nessuna schizofrenia, dunque, in questo distinguo da parte degli eurodeputati?
«Non vedo alcuna schizofrenia. Non c'è alcuna volontà europea di tutelare l'infanzia. Semplicemente, vietando matrimoni precoci e mutilazioni sessuali, si finge di tutelare i bambini. In realtà - ribadisco - si tratta di una risoluzione completamente inutile, perché le leggi ci sono già e queste pratiche vengono svolte in maniera sommersa. Quando non sono fatte in maniera sommersa, vengono semplicemente accettate».
Trova significativo che a respingere la risoluzione di Fratelli d'Italia, vi sia anche il gruppo europarlamentare dei Popolari, coloro che in passato avevano difeso con più forza i principi della vita e della famiglia?
«Mi pare che i partiti popolari, a partire dalla vecchia DC, i principi se li siano venduti da decenni. Possiamo ragionare su quanta energia abbiano messo nel fare compromessi, ma non ricordo nessuna loro vittoria. Qualche volta sono riusciti a rimandare di qualche mese o di qualche anno talune leggi inique».

Nota di BastaBugie: Luca Volontè nell'articolo seguente dal titolo "Commissione Ue parte male" parla della nuova Commissione UE che preme l'acceleratore sulla presunta "emergenza climatica". Si preannunciano misure drastiche e invasive delle competenze nazionali al fine di garantire l'agenda ecologista.
Ecco l'articolo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 2 dicembre 2019:
Male la prima. Certo il 27 novembre scorso la Commissione Von der Leyen è stata approvata con 461 voti favorevoli, a luglio la sola Presidente aveva ottenuto solo 338 voti e certo l'elezione ha visto un maggior consenso di quella che aveva ricevuto Juncker nel 2004 (423). Sicuramente la nuova Commissione Europea parte ora con i propri lavori, ma nel suo discorso i veri temi cardinali (ambiente, lotta al cancro, obiettivi di sviluppo ONU) non dimostrano certo una reale comprensione delle sfide oggi percepite come urgenti dai cittadini europei.
Al primo banco di prova infatti, il giorno successivo alla elezione della Commissione, era la votazione che rilanciava il tema della 'emergenza climatica', dell'impegno europeo e della nuova 'idea di crescita e leadership' europea in campo ambientale. [...] Socialisti, sinistra, verdi, liberali e una parte dei Popolari l'hanno sostenuta. Si chiedeva, tra l'altro "alla Commissione di garantire che tutte le proposte legislative e di bilancio pertinenti siano in linea con l'obiettivo di limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali, come previsto dall'accordo di Parigi".
Stesso giorno, risoluzione sulla Conferenza ONU sul Clima (COP25) per esortare "l'Unione europea a presentare alla Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici una strategia per raggiungere la neutralità climatica al più tardi entro il 2050 ed includere nel Green Deal europeo un obiettivo di riduzione del 55% delle emissioni di gas serra entro il 2030", ha ricevuto lo stesso trattamento: 430 favorevoli, 190 contrari, 34 astensioni.
Due segnali forti. [...] A seguire poi è stata pubblicata, per vie traverse, la bozza del piano verde che la Commissione, in particolare il Vice Presidente Timmermans, avrebbe predisposto per l'approvazione nei prossimi mesi: centralismo sovietico allo stato puro, tirannia d'anguria (verde-rossa) alla riscossa. La Commissione prometterebbe "d'integrare la sostenibilità ambientale" in tutte le politiche, adottando "un giuramento verde: 'non fare del male'". In pratica, Bruxelles cercherà di eliminare "ogni legislazione incoerente che riduca l'efficacia nella realizzazione del Green Deal". Ciò includerebbe aspetti finanziari, con una proposta di "screening e benchmark delle pratiche di bilancio verde", sia a livello UE che di ogni nazione.
A questo proposito, nel giugno 2020 sarà presentato un "piano d'azione sul finanziamento verde" e gli "orientamenti sugli aiuti di Stato per l'ambiente e l'energia". Inoltre verrebbe rivista la direttiva sulla tassazione dell'energia al fine di "allinearla" alle ambizioni climatiche dell'Europa; si tenteranno tutte le strade per "eliminare l'unanimità da parte degli Stati nelle decisioni"; si rivaluteranno tutte le legislazioni esistenti che riguardano "l'agricoltura e la silvicoltura" per assicurarsi che siano in linea con le "rinnovate ambizioni climatiche e della biodiversità" e poi abolizione della chimica in agricoltura, cambio dei mezzi di trasporto merci etc...
In una parola, perché gli europei diventino i migliori adoratori della Madre Terra, non certo del suo Creatore, saranno necessarie misure drastiche, elitarie, invasive delle competenze nazionali. Sull'onda degli scioperi scolastici del venerdì, ormai derubricato da memoria della Passione e morte di Gesù sulla croce a festival dello sciopero scolastico in onore della dea terra e della sacerdotessa Greta, c'è una nuova maggioranza che sostiene la Commissione (Socialisti, Sinistra, Verdi e una parte di popolari (scandinavi e dei paesi bassi), che vorrebbe imporci una nuova identità, riorientare le nostre società e privarci della rappresentanza nazionale.
Sia ben chiaro, tutto ciò nella folle illusione che sia i cambiamenti climatici dipendano solo dalle emissioni provocate dall'uomo, sia che l'Europa da sola possa fermarli nell'illusione che l'aria pura che respireremmo potesse stazionare in una bolla sopra le nostre teste. Una inquietudine mentale grave e ben dimostrata dal risalto dato dai mass media europei alla denuncia fatta da avvocati ambientalisti per crimini contro l'umanità nei confronti del Presidente Bolsonaro e i suoi supposti crimini ambientali, negli stessi giorni che la polizia federale brasiliana arresta con l'accusa di aver appiccato incendi dolosi in Amazzonia (dopo dovute indagini) diversi dirigenti di molte associazioni ambientaliste sinistre.
Siamo al Soviet Europeo? No, ma non ne siamo lontani. Non è un caso che in questi stessi giorni il Parlamento europeo abbia bocciato una Risoluzione (Convenzione Onu sui diritti del fanciullo e dell'Infanzia in occasione del suo 30.mo anniversario) presentata dagli italiani di FdI e sostenuta dai Conservatori europei che ribadiva la centralità della vita umana e della famiglia ed invece ne approvava un'altra di Popolari e Socialisti in cui nemmeno si mette in discussione "aborto e gender nelle scuole".
L'avvio europeo di Parlamento e Commissione ci preoccupa [infatti] i Popolari sono sempre succubi della 'superiorità im-morale' della sinistra quando si discute di questioni etiche e civili. [...]


Fonte: Provita e Famiglia, 28/11/2019

4 - IL NEMICO DELLA SINISTRA NON E' SALVINI
Andando a ritroso si poteva pensare a Berlusconi e prima ancora Craxi, Fanfani o Almirante, ma il nemico principale della sinistra è... la realtà (VIDEO: La battaglia contro la realtà)
Autore: Marcello Veneziani - Fonte: Panorama, n. 49 del 2019

Ma chi è il nemico principale della sinistra? Voi direte Salvini o il centauro Salvini-Meloni. Ma vi sbagliate. E andando a ritroso avreste risposto Berlusconi, o prima ancora Craxi, Fanfani o Almirante. O al tempo dell'anticapitalismo, i "padroni".
Ma anche in quei casi sareste stati approssimativi, avendo ragione sul piano superficiale e contingente. Il vero nemico storico, ontologico, assoluto della sinistra - sia in versione comunista che radicale e progressista - è la realtà.
E questo spiega gli appelli infruttuosi che lanciano i suoi leader e i suoi chierici a ritrovare il rapporto con la gente, a rifarsi un'anima, un popolo e una passione sociale, o viceversa a spiegare, senza mai spiegarselo, come mai avviene il travaso di consensi in territori e quartieri proletari, da sinistra ai sovranisti.

LA SINISTRA È CONTRO LA REALTÀ
Rifiuta la realtà, la natura, l'esperienza, il senso comune e il sentire popolare. Qualche giorno fa in tv, Corrado Augias ha detto un'apparente sciocchezza. Ha detto che essere di destra è molto più facile che essere di sinistra. Di primo acchito sobbalzerete. [...]
Però Augias voleva dire forse qualcos'altro. Essere di sinistra è più difficile perché vai controsenso cioè contro il corso naturale della realtà.
In principio fu il comunismo e la sua essenza malefica fu l'abolizione della realtà: "il comunismo abolisce lo stato di cose presenti" proclamano Marx ed Engels. È il sogno di un mondo nuovo, di una società perfetta, contrapposta al mondo reale e alla società imperfetta in cui da sempre viviamo e che dovremmo sacrificare in nome di quella migliore che verrà. Il '68 fu la versione aggiornata dell'irrealismo: il rifiuto della realtà nel nome dell'immaginazione, della natura nel nome del desiderio, della tradizione nel nome dell'emancipazione, dell'autorità nel nome della libertà assoluta, dei meriti nel nome dei diritti.
Ma anche oggi la sinistra più sofisticata adotta una visione correttiva della realtà che viene chiamata non a caso politically correct, e che avversa la natura, l'esperienza, la storia, la tradizione, il senso comune, nel nome di un moralismo ideologico e lessicale che produce da un verso ipocrisia e dall'altro intolleranza. Ipocrisia perché non puoi chiamare le cose col loro nome, non puoi indicare la realtà per quello che è e per come l'hai davvero conosciuta nell'esperienza personale e tramandata. Ma se ti ostini a farlo, se non ti adegui e non ti correggi, incorri nelle sanzioni dell'intolleranza.
La sinistra non accetta la natura, non accetta i limiti e i confini imposti dalla vita; respinge gli assetti consolidati nel tempo; disconosce o colpevolizza le molle naturali dell'umanità, da quelle economiche a quelle affettive, dalla legittima aspirazione al riconoscimento dei propri meriti e delle proprie capacità, alla motivazione personale del profitto e del miglioramento economico-sociale; dalla preferenza in amore e solidarietà verso i famigliari, gli amici, i connazionali, alla tutela delle proprie identità. Rovescia la realtà, ribalta l'ordine della carità e della vita, spezza il legame tra diritti e doveri, tra azioni e responsabilità, tra libertà e suoi limiti.

L'ODIO PER TUTTO CIÒ CHE È NOSTRANO
Qui si manifesta quell'indole che Roger Scruton definisce oicofobia, l'odio per tutto ciò che è nostrano e la preferenza per tutto ciò che viene da fuori, dall'esterno, da lontano. Si potrebbe anzi compilare un elenco delle fobie serpeggianti oppure ostentate che sono agli antipodi di quelle - come la xenofobia, l'islamofobia, l'omofobia - verso cui viene sancita condanna e riprovazione: l'italofobia, ossia il rigetto del senso di appartenenza e di preferenza nazionale, la cristofobia, ossia la rimozione dei simboli della civiltà e della tradizione religiosa, la familofobia, ovvero il rigetto di tutto quanto riguarda la famiglia naturale, la paternità e la maternità, i legami di sangue, la casa. Prevale il razzismo etico in base al quale tutto ciò che proviene dalla realtà, dalla natura, dalla civiltà e della tradizione deve essere condannato e capovolto. Certo, la natura lasciata a se stessa è solo basic istinct, la realtà allo stato spontaneo è rozzezza, egoismo; l'identità non è inerzia, la tradizione non è ripetizione. Ma un conto è educare, formare secondo il precetto antico "Divieni ciò che sei"; un altro è liberarsi, disfarsi, divenire ciò che non sei, ma ciò che vorresti che fosse. Un conto è il realismo selettivo, un altro è l'utopia contro la realtà.
Da questa scelta culturale di fondo discende sul piano pratico e politico quel continuo schierarsi contro il sentire comune, contro il buon senso, gli interessi e le preoccupazioni della gente. Trascurando la richiesta di sicurezza e di identità, la paura dell'ignoto e dell'oscurità, o viceversa lo spaesamento, la perdita dei confini, la piramide capovolta dei rapporti di cittadinanza, la preferenza a tutto ciò che viene da fuori e da lontano.
Poi ogni tanto, nella terapia di gruppo si chiedono: ma dove abbiamo sbagliato, perché il popolo ci è contrario? Perché hanno dichiarato guerra alla realtà.
Per carità, sempre nel nome della pace...
Odiano, ma a fin di bene.

Nota di BastaBugie: non ci stancheremo mai di consigliare la visione dello straordinario video "La battaglia contro la realtà" (durata: 2 minuti) tratto da un film discutibile, ma che in questo spezzone raggiunge un vertice di saggezza.
Gli adepti del Fronte Popolare di Giudea confabulano azioni terroristiche contro i nemici di sempre: i romani. Un uomo vuole che la battaglia dei gay di avere figli venga condivisa dagli amici di quel fronte. Ecco allora che uno degli esponenti più saggi del gruppo si domanda se quella non sia una sterile "battaglia contro la realtà". Essere "contro la realtà" è infatti la prerogativa di ogni ideologia. Ieri comunismo e nazionalsocialismo, oggi animalismo, ambientalismo, movimento gay...
Ecco dunque l'esilarante ma serissimo video, seguito dal nostro commento alle frasi più significative.


http://www.youtube.com/watch?v=Sz9rJowh0pY

REALISMO CONTRO IDEOLOGIA
- Perché vuoi essere Loretta?
- Voglio avere dei bambini. E' un diritto di ogni uomo averne, se li vuole.
- Ma tu non puoi avere dei bambini...
- Uffa! Non mi opprimere
- Non ti sto opprimendo: è che tu non hai l'utero. Dove si dovrebbe sviluppare il feto? Lo vuoi tenere in un barattolo?
COMMENTO: al contrario del realismo, l'ideologia non tiene conto della realtà ed anzi vuole piegarla al proprio schema. Se i fatti contraddicono l'idea, tanto peggio per i fatti. Coloro che ricordano la realtà, vengono definiti "nemici" e "oppressori", nonostante le loro argomentazioni siano perfettamente logiche e scientifiche.
Come diceva san Massimiliano Maria Kolbe: "Alcuni non cercano la verità perché hanno paura di trovarla".

CAMBIARE LA REALTA'
- Supponiamo di stabilire che lui non possa avere bambini perché non ha l'utero, il che non è colpa di nessuno, (semmai dei romani)...
COMMENTO: l'ideologia non comprende che la realtà è il dato da cui partire, per cui pensa che ciò che vede sia sempre frutto di decisioni umane, quindi tutto può essere cambiato, cambiando il modo di pensare della gente. Ad esempio anche matrimonio e maternità possono essere cambiati a piacimento perché, anche se fino ad ora si pensava che il matrimonio fosse tra un uomo e una donna, ora non è più così. Anche avere figli non può essere impedito a due uomini o due donne.
Non accettando la realtà, si considerano "nemiche" tutte le istituzioni che difendono la realtà. Nel video sono i "romani", oggi è principalmente la Chiesa Cattolica (guarda caso: romana).

LA PERDITA DELLA RAGIONE
- ... ma comunque il diritto di avere dei bambini ce l'ha
- Combatteremo gli oppressori per il tuo diritto ad avere dei bambini
- Che senso ha combattere per il suo diritto ad avere dei bambini se lui non può avere bambini
COMMENTO: il realismo si stupisce dei contorti ragionamenti degli ideologi e cerca di proporre le sue idee cariche di semplice buon senso, cioè di ragione. Purtroppo quando si perde la fede, automaticamente si perde anche la ragione.
Come ricordava Giovanni Paolo II: "La fede e la ragione sono come le due ali con le quali lo spirito umano si innalza verso la contemplazione della verità" (Enciclica Fides et ratio).
Ed ecco perché G. K. Chesterton ricordava che "Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo".

LA LOTTA CONTRO LA REALTA'
- Simbolicamente parlando, è la nostra lotta contro l'oppressione
- Simbolicamente parlando, è la sua lotta contro la realtà
COMMENTO: in conclusione, si può affermare con San Paolo che il problema dei sapientoni di questo mondo, che pensano di piegare i fatti con l'uso della loro ragione, è che alla fine "Sragionarono con i loro ragionamenti" (Rm 1,21). Ecco perché ad esempio il razionalismo non è usare la ragione, ma storpiarla. Infatti il razionalismo sta alla ragione, come la polmonite sta al polmone.

Fonte: Panorama, n. 49 del 2019

5 - LE TRE CAUSE DEL CROLLO DELLE NASCITE IN ITALIA
Inoltre un figlio su tre nasce fuori del matrimonio, quindi senza una famiglia stabile... con tutte le conseguenze negative che ciò comporta (VIDEO: Bonus bebé)
Fonte I Tre Sentieri, 26 novembre 2019

La nascita dei bambini diminuisce significativamente. Ecco i dati Istat: nel 2018 sono stati iscritti all'anagrafe 439.747 bambini, cioè oltre 18mila in meno rispetto al 2017 e ben quasi 140mila in meno di dieci anni fa, cioè del 2008.
Poi c'è il numero medio di figli per donna, attestandosi ad 1,29. Nel 2010 era ancora dell'1.46.
Altro dato significativo: quasi un figlio su tre nasce fuori del matrimonio, il che vuol dire che non ha un nucleo familiare stabile. Nel 2018 la percentuale dei nati fuori del matrimonio era del 32,3%. Nel non lontanissimo 1995 era ancora dell'8,1%. Dati, questi, che fanno pensare almeno a tre cose.

1) SPERANZA
La prima è ciò che attiene alla speranza. La chiusura alla vita è un chiaro segno di un atteggiamento negativo nei confronti della vita. E sappiamo bene che non regge alcuna motivazione economica, se è vero - come è vero - che la diminuzione delle nascite iniziò a verificarsi proprio con il boom economico degli anni '60.

2) FAMIGLIA
La seconda attiene al valore che deve essere dato alla famiglia. Il numero medio per famiglia continua a diminuire. Ci sono senz'altro ragioni di organizzazione familiare con lavori sempre più assorbenti soprattutto da parte della madre. Ma proprio su questo dovremmo interrogarci: perché si è fatta strada una simile situazione? Solo per motivazioni economiche? Oppure perché la donna non si riconosce più pienamente nel ruolo di madre?

3) RESPONSABILITÀ
La terza riguarda il valore della responsabilità. In un tempo in cui si parla di diritti di tutti, in un tempo in cui si parla e si sparla continuamente dei diritti dell'infanzia, ai bambini egoisticamente non si vuole riconoscere il sacrosanto diritto di avere una famiglia, un nucleo affettivo stabile. Perché ciò richiede la responsabilità; impone il sacrificio di costruire e conservare qualcosa di duraturo, imponendosi anche opportuni sacrifici.

Nota di BastaBugie: nel seguente video (durata: un minuto e mezzo) si può vedere il servizio di Tv2000 con intervista al parroco che ha ideato il bonus bebè di 2.000 euro ai battezzati di famiglie italiane della sua parrocchia. Un aiuto concreto alle famiglie che da solo non basta, ma certo è un bel segnale di fiducia nelle nuove generazioni che si aprono al dono della vita. Lo ripubblichiamo sperando che il suo esempio sia seguito da tante altre parrocchie. A seguire il link all'articolo da noi rilanciato nel 2015.


https://www.youtube.com/watch?v=97J3c6r09r8

BONUS BEBE' DI 2.000 EURO DAL 3° FIGLIO BATTEZZATO
Intervista al parroco che dal 2011 sostiene le coppie italiane e sposate in chiesa residenti nella sua parrocchia (VIDEO: Tg2)
di Marco Brogi
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3874

Fonte: I Tre Sentieri, 26 novembre 2019

6 - AMBIENTE E CREATO: DUE VISIONI CONTRAPPOSTE
Da una parte Greta Thumberg, dall'altra la Chiesa con un esempio luminoso di cosa vuol dire davvero collaborare alla Creazione: il monachesimo di san Benedetto
Autore: Riccardo Cascioli - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 14-10-2019

Il Sinodo dell'Amazzonia sta mettendo in risalto un altro punto di grossa confusione che esiste a proposito di ambiente e di clima; è una confusione terminologica che riguarda direttamente il mondo cattolico e che ha gravi conseguenze sia dal punto di vista concettuale che operativo. Si tratta dell'uso dei termini "ambiente" e "Creato" come se fossero la stessa cosa. O, meglio, come se Creato fosse il termine cristiano per indicare l'ambiente ma sostanzialmente con lo stesso significato. Ma così non è, anzi l'uso delle parole ambiente e Creato rappresenta la realtà di due visioni contrapposte e inconciliabili.
Ci riferiamo ovviamente al termine ambiente secondo la mentalità ecologista dominante, che è portatrice di una visione negativa dell'uomo. Egli sarebbe elemento di disturbo di una natura che - sottinteso - sarebbe in condizioni molto migliori se l'uomo non ci fosse (ne abbiamo parlato anche a proposito del concetto di sviluppo sostenibile).
Si teorizza che la Terra sia un organismo vivente autosufficiente (è l'ipotesi Gaia, ad esempio), in equilibrio perfetto prima dell'intervento dell'uomo. L'unica possibilità per l'uomo di non "disturbare", sembrerebbe quella di restare allo stadio primitivo, contando solo su ciò che la natura provvede. Da qui l'esaltazione dei popoli primitivi, come vediamo anche in questi ultimi tempi a proposito dell'Amazzonia, che in questa visione sono di esempio per tutti.
L'ambiente è quindi inteso come "altro" rispetto all'uomo, e quest'ultimo ci può vivere a patto che faccia meno attività possibile e, anzi, limiti anche la sua presenza quantitativa. In questi primi giorni di Sinodo, non a caso, è stata teorizzata da qualche padre sinodale la riduzione dell'uomo a "ospite" della terra. E non sorprende che il movimento organizzato attorno a Greta Thunberg e ai Fridays for Future, abbia motivato anche il movimento di giovani che si impegnano a non mettere al mondo nuovi figli. "No future, no children" (Niente futuro, niente bambini), si chiama quello più noto, ma già da molti anni fa proseliti, soprattutto nel mondo anglosassone, il "Movimento di Estinzione Volontaria dell'uomo". E alcuni anni fa, in una delle Conferenze internazionali sul clima, il rappresentante cinese ebbe a dire che la Cina aveva già fatto molto per lottare contro i cambiamenti climatici, soprattutto con la "politica del figlio unico", che in quasi 40 anni ha impedito la nascita di 400 milioni di bambini.

LA DIFESA DELL'AMBIENTE?
Da qui viene anche l'espressione "difesa dell'ambiente". Difesa perché evidentemente c'è un aggressore, che infatti è l'uomo, e che va quindi messo in condizione di non nuocere. D'altra parte, siccome la Terra - secondo questa mentalità - sarebbe un organismo vivente, ecco che si "ribella" davanti ai soprusi dell'uomo. Reagisce alle aggressioni come fa il nostro corpo con i virus, ovvero con la febbre, l'aumento di temperatura. Tanto è vero che a proposito del riscaldamento globale si parla comunemente di "febbre del pianeta". Ancora, la "difesa" implica anche che l'obiettivo sia la conservazione della natura, il mantenere le cose intatte, consegnare alla generazione futura quello che è stato consegnato all'attuale, nelle stesse condizioni. E infatti i primi movimenti ecologisti, che risalgono alla fine dell'Ottocento, erano in realtà movimenti per la conservazione della natura.
Completamente diversa la concezione di Creato, che anzitutto pone in rilievo l'esistenza di un Creatore da cui tutto dipende. La terra è dono di Dio all'uomo. Egli, dunque, non è solo parte del Creato, ma è la prima tra le creature. Esiste una gerarchia ontologica tra l'uomo e gli altri esseri viventi.
D'altro canto proprio perché è anch'egli creatura, l'uomo deve rendere conto al Creatore. Ecco perché si parla di cura o di salvaguardia: non si tratta di "difendere" ma di "far crescere". San Giovanni Paolo II parlava di «collaborazione alla Creazione».
Ed è qui che si gioca la libertà dell'uomo: se segue il progetto di Dio egli rende la Creazione più bella e più umana; se persegue il proprio progetto invece "sfigura" la Creazione. Per questo motivo papa Benedetto XVI ebbe a dire una volta che la minaccia più grave per l'ambiente è l'ateismo. Quando si abbracciano ideologie che vogliono negare il Creatore, inevitabilmente si oscilla tra l'idolatria naturalistica e il culto disumano della tecnica, tra l'adorazione di Gaia e lo sfruttamento irrazionale delle risorse.

UN ESEMPIO LUMINOSO: IL MONACHESIMO BENEDETTINO
Al contrario, nella storia della Chiesa c'è un esempio luminoso che dimostra come dal riconoscimento del Creatore ne discende un gran bene sia per gli uomini sia per la natura. Stiamo parlando del monachesimo benedettino.
Chiunque abbia visitato un antico monastero, normalmente collocato in altura, non avrà potuto fare a meno di notare la bellezza del posto in cui si trova. Qualcuno avrà anche pensato al buon gusto e alla furbizia dei monaci, che hanno saputo scegliersi delle belle località. È giusto invece riflettere che questi posti paesaggisticamente incantevoli, non erano affatto così quando i monaci vi sono arrivati. Al contrario, erano posti selvaggi e inospitali e, soprattutto nell'Alto Medioevo ai monaci si deve la valorizzazione del lavoro e la bonifica dell'ambiente che ha permesso di ricostruire letteralmente l'Europa, quando tutto sembrava destinato alla distruzione e all'abbandono.
«Dobbiamo ai monaci - scrive Thomas E. Woods nel libro "Come la Chiesa cattolica ha costruito la civiltà occidentale" (Cantagalli 2007) - la ricostruzione agraria di gran parte dell'Europa. Ovunque andassero, i benedettini trasformarono terra desolata in terra coltivata. Intraprendevano la coltivazione del bestiame e della terra, lavoravano con le proprie mani, prosciugavano paludi e abbattevano foreste». E ancora: «Ovunque andassero i monaci portavano raccolti, industrie o metodi di produzione che nessuno aveva mai visto prima. Introducevano qui l'allevamento del bestiame e dei cavalli, lì la fabbricazione della birra, o l'apicoltura, o la frutticoltura».
Anche in Italia abbiamo innumerevoli testimonianze di luoghi diventati ospitali e rigogliosi, buoni per l'uomo, grazie alla presenza dei monasteri benedettini. Ma tutto questo non era frutto di un progetto ambientale o di un'analisi sulle condizioni degli ecosistemi. La radice di questo strepitoso successo l'ha descritta molto bene papa Benedetto XVI nel suo famoso discorso al Collège des Bernardins a Parigi il 12 settembre 2008, parlando proprio del "segreto" dei benedettini: «Il loro obiettivo era: quaerere Deum, cercare Dio. Nella confusione dei tempi in cui niente sembrava resistere, essi volevano fare la cosa essenziale: impegnarsi per trovare ciò che vale e permane sempre, trovare la Vita stessa. Erano alla ricerca di Dio». Il resto - la cultura, le università, il canto e anche l'ambiente - sono tutte conseguenze.
Bastano queste poche note per intuire quale tragedia sia per l'intera umanità il fatto che i pastori della Chiesa abbiano abbandonato la visione cattolica per seguire un ambientalismo mondano che, contrariamente alle dichiarazioni d'intenti, è distruttivo della natura.

DOSSIER "GRETA THUNBERG"
L'adolescente sfruttata dalle lobby ecologiste

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Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 14-10-2019

7 - L'IDEOLOGIA LGBT PERDE META' DEI CONSENSI
Altre notizie dal mondo gay (sempre meno gaio): ministro Pari opportunità appoggia legge omofobia, sì della Chiesa Evangelica alla legge sull'omofobia, Cirinnà non vuole padre e madre dalla carta d'identità
Autore: Mauro Faverzani - Fonte: Corrispondenza Romana, 7 Agosto 2019

Le forti pressioni esercitate dai poteri forti sui livelli istituzionali e mediatici, affinché a colpi di leggi e di spot, si imponga l'ideologia Lgbt, non bastano più: la gente ed, in particolar modo, i giovani, anzi, sono ormai esasperati dalla virulenta propaganda gender, sempre più coercitiva. Secondo un'indagine condotta negli Stati Uniti da Accelerating Acceptance, ad esempio, se nel 2016 il movimento Lgbt veniva "accettato" dal 62% della popolazione di età compresa tra i 18 ed i 34 anni, nel 2018 tale margine si è ridotto al solo 35%. Perdere poco meno della metà dei propri sostenitori in un paio d'anni significa avere una "popolarità" in caduta libera. Anche l'opinione pubblica femminile, in genere più "recettiva" su questi temi, è passata dal 65% dei consensi nel 2016 al 52% nel 2018. Gli attivisti Lgbt hanno subito strillato all'«aumento di una retorica dell'odio nei confronti della nostra cultura», in realtà la gente non ne può veramente più di sopportare le loro pretese. L'indagine di Accelerating Acceptance ha proposto agli intervistati varie situazioni, chiedendo come avrebbero reagito: ad esempio, rendersi conto che ai propri figli è stata impartita a scuola una lezione di storia Lgbt oppure scoprire che un membro della propria famiglia o l'insegnante dei propri figli sono Lgbt. Chi si è dichiarato «a proprio agio» negli scenari proposti, è stato catalogato tra gli «alleati». E proprio qui il crollo è stato verticale: meno 27% in un biennio.

NOZZE GAY E TOILETTES TRANSGENDER
Da notare come nel 2016, data del precedente rilevamento, fosse trascorso soltanto un anno da quel 26 giugno 2015, in cui con un solo voto di scarto (5 contro 4) la Corte Suprema degli Stati Uniti d'America definì le "nozze" gay un «diritto garantito dalla Costituzione», imponendo ai 50 Paesi dell'Unione di adeguarsi, come voluto con forza dall'allora presidente Obama. All'epoca la lobby Lgbt investì massicciamente denaro e risorse nella propaganda a favore dell'«inclusione transgender», rispolverando i vecchi slogan sulla «parità dei diritti» e scandendone uno nuovo, «Transwomen are Women», rivelatosi, col senno di poi, per nulla efficace. Tali pressioni, tanto insistenti, infatti, hanno ottenuto l'effetto contrario ed hanno cominciato a far aprire gli occhi all'opinione pubblica, sempre più convinta d'esser vittima di un tentativo di manipolazione ideologica.
Alla gente non è piaciuta la legge sulle toilettes transgender, pure voluta dall'amministrazione Obama, con implicito il rischio di ritrovarsi ragazzi nei bagni delle ragazze. Le scuole pubbliche han dovuto adeguarsi o avrebbero perso i fondi federali. Ma obtorto collo. Non è piaciuta neppure l'idea di affidare a drag queens i racconti delle favole per bambini, né son piaciuti gli articoli inneggianti al fatto che «anche gli uomini possano restare incinta» o notizie come quella della docente di francese della Virginia licenziata per essersi rifiutata di rivolgersi a trans e dintorni col «pronome da loro preferito». Questi e molti altri fatti hanno dimostrato come, in realtà, il movimento Lgbt, anziché promuovere un'autentica parità dei diritti, la volesse erodere alla base.

L'IDEOLOGIA LGBT È UN'EPIDEMIA
Sarah Kate Ellis, amministratore delegato e presidente di Glaad-Gay & Lesbian Alliance Against Defamation, l'organizzazione che ha commissionato tale indagine, ha preso atto d'aver dato troppo per scontato che i giovani fossero «un faro dei valori progressisti», ma è ricorsa a mille pretesti per cercare di giustificare l'esito, decisamente negativo, del sondaggio, incolpandone il «fattore Trump» ed il «fattore novità», derivante, quest'ultimo, dalla scarsa familiarità con le «neo-identità» come queer, non-binario e pansessualità. Il movimento Lgbt ha bollato come un «attacco» anche la disposizione emessa nel maggio scorso dal Ministero della Sanità, tesa ad eliminare il concetto di «identità di genere» dalla definizione di sesso nel testo della legge sull'assistenza sostenibile; disposizione fondamentale, invece, per non violare il diritto all'obiezione di coscienza della professione medica e per consentire di rifiutarsi di eseguire procedure di «riassegnazione di genere».
Risulta, insomma, sempre più evidente come la gente non ne possa davvero più dei mantra e delle pretese Lgbt, non proposte ma imposte a colpi di leggi, sentenze e violente campagne mediatiche, nel tentativo di smorzare sul nascere quelle reazioni, che altrimenti sorgerebbero spontanee. E ciò non solo negli Stati Uniti, ma in varie parti del mondo. Anche in Europa. Non a caso in Polonia, ad esempio, l'arcivescovo di Cracovia, mons. Marek Jedraszweski, ha paragonato pubblicamente l'ideologia Lgbt ad «un'epidemia», ad una «minaccia per i valori e per la solidità sociale e familiare della nostra Nazione». Non v'è molto da aggiungere...

Nota di BastaBugie: ecco altre notizie dal "gaio" mondo gay (sempre meno gaio).

MINISTRO PARI OPPORTUNITÀ APPOGGIA LEGGE OMOFOBIA
In Parlamento sono allo studio due proposte di legge sulla cd omofobia: una prima a firma della senatrice Maiorino e una seconda dell'on. Zan. Il Ministro delle Pari Opportunità Elena Bonetti su Facebook a tal proposito rende noto: «Vogliamo promuovere le azioni di contrasto alle discriminazioni per l'orientamento sessuale e l'identità di genere. Intendo proseguire il lavoro con le associazioni LGBT e il Parlamento per l'introduzione di una norma che contrasti efficacemente l'omofobia e l'omotransfobia».
Se con il precedente governo la Lega fungeva da elemento di deterrenza a certe derive sui principi non negoziabili, ora invece l'accoppiata PD-5 Stelle marcia spedita lungo i binari della repressione del pensiero dissenziente.
(Gender Watch News, 3 dicembre 2019)

SÌ DELLA CHIESA EVANGELICA ALLA LEGGE SULL'OMOFOBIA
In Svizzera, nel 2018, è entrata in vigore una legge che sanziona atti di discriminazione per motivi legati all'orientamento sessuale della persona. Successivamente è stata proposta una modifica che andrebbe a sanzionare qualsiasi critica all'omosessualità in quanto tale, senza che tale critica debba essere riferita ad una persona specifica. L'Unione democratica federale ha proposto un referendum per il prossimo 9 febbraio per bloccare quest'ultima modifica.
La Chiesa Evangelica scende in campo per contrastare tale referendum: «La Bibbia contiene brani che, se mal interpretati, rappresentano un appello alla violenza contro gli omosessuali. Ma i Vangeli dicono anche: "Tutto ciò che vuoi che gli altri facciano a te, fallo anche per loro" [...]».
Nella Bibbia si dice che l'omosessualità rappresenta una «grave depravazione», (Gn 19,1-29; Rm 1,24-27; 1 Cor 6,9-10; 1 Tm 1,10). Quali margini per una cattiva interpretazione di tale qualificazione dell'omosessualità esistono? In secondo luogo richiamare che devi fare agli altri ciò che ti piacerebbe fosse fatto a te è fondato sul bene oggettivo e non soggettivo della persona. Altrimenti Tizio potrebbe anche uccidere gli altri dato che è favorevole al proprio suicidio, perché farebbe agli altri ciò che ritiene giusto fare a sé.
(Gender Watch News, 2 dicembre 2019)

CIRINNÀ NON VUOLE PADRE E MADRE DALLA CARTA D'IDENTITÀ
L'on. Monica Cirinnà è intervenuta in Senato chiedendo una modifica del disegno di legge di conversione del decreto sulla proroga del Garante Privacy, laddove si prevede di inserire nelle carte d'identità dei bambini la dicitura "madre" e "padre", dicitura voluta dall'allora ministro degli Interni Salvini. Cirinnà ha giudicato questo decreto come "vergognoso" perché è una "discriminazione inaccettabile" nei confronti delle coppie gay.
A breve la Cirinnà giudicherà vergognoso che anche un bambino chiami sua madre "mamma" e suo padre "papà".
(Gender Watch News, 28 settembre 2019)


Fonte: Corrispondenza Romana, 7 Agosto 2019

8 - LETTERE ALLA REDAZIONE: VESCOVO DI BELLUNO CHIEDE SCUSA AI DIVORZIATI RISPOSATI
Sono scandalizzato perché mi chiedo dove siano finite le opere di misericordia spirituali (tra cui: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori)
Autore: Giano Colli - Fonte: Redazione di BastaBugie, 29 novembre 2019

Spett.le redazione di BastaBugie,
sono semplicemente un cattolico praticante, convertito dalla Regina della Pace di Medjugorje. Ho la consapevolezza di essere un peccatore: per questo cerco spesso il perdono del Signore nel sacramento della confessione. In questo sacramento devo poi rifugiarmi ogni qual volta vengo colto da dispiacere nel leggere certe notizie.
Recentemente, ad avermi turbato, sono state le dichiarazioni del vescovo di Belluno-Feltre, Mons. Renato Marangoni, con il suo "mea culpa" rivolto ai divorziati risposati civilmente o semplicemente conviventi. Motiva questo suo gesto riferendosi alla prassi secolare della Chiesa cattolica che nega i sacramenti della confessione e della comunione a questa categoria di persone e augurandosi che per loro possa aprirsi la strada della ricezione di questi sacramenti. Prelude a queste sue esternazioni con queste parole: «Vi parlo a nome della diocesi di Belluno-Feltre. C'è una parola iniziale da confidarvi: Scusate!». Non sono uno che ha frequentato il seminario, come neppure i corsi di teologia, ma ho letto più volte la Bibbia, il Catechismo e i vari documenti del magistero pontificio. Tra essi vorrei citare, di San Giovanni Paolo II, l'enciclica "Ecclesia De Eucharistia" e l'esortazione apostolica "Familiaris Consortio". In entrambe ho trovato spiegato quale sia il modo autentico, corretto e corrispondente alla volontà del Signore, che questi sacramenti ha istituito, per ricevere l'eucaristia e a chi essa non possa essere distribuita.
Nell'esortazione apostolica "Familiaris Consortio" al nr. 84 si legge: «La Chiesa, tuttavia, ribadisce la sua prassi, fondata sulla Sacra Scrittura, di non ammettere alla comunione eucaristica i divorziati risposati. Sono essi a non poter esservi ammessi, dal momento che il loro stato e la loro condizione di vita contraddicono oggettivamente a quell'unione di amore tra Cristo e la Chiesa, significata e attuata dall'Eucaristia. C'è inoltre un altro peculiare motivo pastorale: se si ammettessero queste persone all'Eucaristia, i fedeli rimarrebbero indotti in errore e confusione circa la dottrina della Chiesa sull'indissolubilità del matrimonio».
Da queste chiare parole si evince che i divorziati risposati e i conviventi "more uxorio", nel frequentare la S. Messa, si devono astenere dal ricevere sacramentalmente la S. Comunione. L'impedimento a ricevere la comunione non va inteso come un limite imposto arbitrariamente dalla Chiesa, oppure da quei sacerdoti che spesso vengono giudicati rigoristi, magari perché si permettono di andare in giro portando la tonaca nera e mostrando la loro consacrazione al Signore: non è frutto di un rigore legalistico. Esso invece risulta come una grande testimonianza per tutti noi credenti in quanto ci richiama ad un maggiore rispetto verso l'Eucaristia e a non dimenticare il monito di San Paolo: "Chi riceve il Corpo del Signore indegnamente, mangia la propria condanna" (1 Cor 11, 29). L'Eucaristia è il dono per eccellenza che comunica la vita ma, se ricevuto in maniera indegna, può diventare motivo di morte eterna, come tra l'altro insegna san Tommaso.
Nelle prime tre delle sette opere di misericordia spirituali, consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, troviamo indicata quale debba essere il reale esercizio della missione del sacerdote; questo e non l'invito rivolto ai fedeli che hanno "rotto" le promesse del loro matrimonio (fatte davanti al ministro della Chiesa e alla comunità cristiana, con l'impegno ad amarsi e ad onorarsi l'un l'altro per tutta la vita) a ricevere il Corpo di Cristo sebbene sussista una costante condizione di peccato grave.
Ogni sacerdote impegnato a conseguire la santità della propria vita, venendo a sapere che alcuni dei suoi fedeli convivono oppure sono divorziati e risposati, nell'accoglierli in chiesa come veri fratelli e sorelle, fa loro presente questa dottrina autentica, evitando così che commettano un atto sacrilego. Non mancherà, inoltre, di consigliare loro la ricezione della comunione spirituale, modo efficace per cercare di entrare in un rapporto di amore con il Signore. Concludo ricordando che Gesù non ci invita a far finta di nulla, magari a tenere chiusi gli occhi davanti ad un agire non corretto: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt'e due in una buca?» (Luca 6,39).
Vorrei sapere da voi se condividete queste mie affermazioni.
Grazie per le importantissime notizie che puntualmente ricevo attraverso il vostro sito.
Salvatore Porro
Consigliere comunale di Trieste

RISPOSTA DEL DIRETTORE

Caro Salvatore,
cosa aggiungere alle tue considerazioni? Non c'è da dire altro se non che siamo d'accordo con ciò che dici, non tanto perché lo dici te, ma perché lo dice la Chiesa da sempre.
Chi volesse approfondire il tema può leggere alcuni degli articoli che abbiamo pubblicato sul tema della comunione ai divorziati risposati cliccando qui sotto sul link che interessa.

SE IL VESCOVO APPLICA LA LETIZIA DELL'AMORE...
Nella diocesi di Mantova si potrà dare la comunione ai divorziati risposati (nonostante le prescrizioni contrarie di Catechismo e Codice di Diritto Canonico)
di Mauro Faverzani
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5438

I DIVORZIATI RISPOSATI NON POSSONO FARE LA COMUNIONE PERCHE' IL MATRIMONIO E' INDISSOLUBILE
Il matrimonio fra battezzati validamente contratto e consumato non può essere sciolto da nessuna potestà sulla terra, nemmeno dal Papa (tantomeno dal cardinale Kasper)
di Roberto de Mattei
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3167

LA COMUNIONE AI DIVORZIATI RISPOSATI E' UN'ESIGENZA DOVUTA AI TEMPI? FALSO!
Al tempo di Gesù le famiglie e la morale erano molto peggio
di Francesco Agnoli
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3281

DIVORZIATI RISPOSATI: SENZA PENTIMENTO NON PUO' ESSERCI ASSOLUZIONE E CHI E' IN PECCATO MORTALE SENZA ASSOLUZIONE NON PUO' FARE LA COMUNIONE
Una lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede (presieduta dall'allora Cardinal Ratzinger) e approvata da San Giovanni Paolo II chiarisce la posizione della Chiesa
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3467

DOSSIER "LETTERE ALLA REDAZIONE"
Le risposte del direttore ai lettori

Per vedere tutti gli articoli, clicca qui!

Fonte: Redazione di BastaBugie, 29 novembre 2019

9 - OMELIA DELL'IMMACOLATA - ANNO A (Lc 1,26-38)
Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te
Fonte Il settimanale di Padre Pio

Oggi è la Solennità dell'Immacolata Concezione. Dire che la Madonna è immacolata nella sua Concezione significa affermare che Ella, fin dal suo primissimo istante di esistenza, quando fu concepita dai suoi santi genitori Gioacchino ed Anna, era ripiena della Grazia di Dio. Mentre noi, quando abbiamo iniziato ad esistere nel grembo materno, eravamo privi della Grazia di Dio e abbiamo dovuto attendere il Battesimo per essere liberati dal peccato originale, la Madonna era la Tutta Santa fin dall'inizio.
Questa Verità è stata proclamata dalla Chiesa in modo solenne con il papa beato Pio IX nel 1854. Prima di allora, riguardo a questa dottrina, c'era stata una lunga discussione teologica durata dei secoli. Sembrava infatti impossibile affermare che la Madonna era la Piena di Grazia fin dal suo Concepimento. Ciò sembrava contraddire la verità affermata dalla Scrittura che tutti hanno avuto bisogno della Redenzione. In poche parole, dire così sembrava affermare che la Madonna non aveva avuto bisogno della Salvezza operata da Gesù. Per questo motivo, anche dei grandi Santi del Medioevo non sono riusciti a comprendere questa dottrina che solo nel 1854 è stata proclamata Dogma di fede.
La soluzione fu indicata da un teologo francescano del XIV secolo, dal beato Giovanni Duns Scoto, un'umile frate scozzese che all'inizio della sua vita francescana non sembrava brillare di una grande intelligenza. La Madonna però gli fece la grazia di riuscire bene negli studi e di diventare un valente teologo. C'era un motivo in tutto questo: quell'umile Fraticello doveva servire la Madonna e dimostrare teologicamente una verità tanto bella e tanto cara al Cuore di Maria, la verità del suo Immacolato Concepimento.
Il beato Giovanni, in una disputa che rimase poi famosa, dimostrò che affermare l'Immacolato Concepimento di Maria non andava contro la verità secondo la quale tutti hanno avuto bisogno della Redenzione. Anche la Madonna ne ha avuto bisogno, nel modo però più perfetto, non nel senso di essere liberata dal peccato originale, ma in quello di essere preservata da questo peccato dei nostri Progenitori. In poche parole, la Madonna fu la Piena di Grazia fin dal suo Concepimento in vista dei meriti di Gesù in croce. Dunque, contemplando Maria Immacolata, noi ammiriamo la Redenzione più perfetta, il frutto più eccelso dell'Albero della Croce. Questa spiegazione convinse molti, finché si giunse nel 1854, come dicevo prima, alla proclamazione dogmatica che insegna la verità assoluta di tale dottrina. Questa Verità ha i suoi fondamenti nella Sacra Scrittura. Il primo fondamento è quello che troviamo nella prima lettura di oggi. Il testo della Genesi dice che dopo il peccato originale di Adamo ed Eva, Dio annunciò la futura Redenzione parlando di una donna la quale sarebbe stata la nemica del demonio. Il Testo dice così: «Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (Gen 3,15). Chi è questa donna? È l'Immacolata! Per essere nemica del demonio, Ella doveva essere piena di Grazia fin dall'inizio. Se Ella fosse stata, anche solo per un istante, sotto il dominio del peccato, non poteva dirsi a pieno titolo "nemica del demonio".
Un altro fondamento lo troviamo nel testo del Vangelo. L'angelo Gabriele saluta Maria con queste parole: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te» (Lc 1,28). Questa pienezza di Grazia è da intendersi fin dall'inizio della sua esistenza. "Piena di Grazia" è come il nome proprio di Maria, è la sua caratteristica più bella e più cara al Cuore di Dio.
Questa Verità deve spingerci a fare due cose. La prima cosa è quella di pregare molto la Vergine Immacolata per attingere da questa pienezza di Grazia tutte le grazie di cui abbiamo bisogno. Ella è la Piena di Grazia non solamente per se stessa, ma anche per ciascuno di noi. Pregandola, riceveremo tutto ciò di cui abbiamo bisogno, per l'anima e per il corpo. Preghiamola con il Rosario: non rimarremo mai a mani vuote. La seconda cosa da fare è quella di sforzarci di assomigliare sempre di più a Lei. Essere devoti dell'Immacolata significherà essere "nemici del peccato", significherà cercare in tutti i modi di evitarlo e di vivere sempre in Grazia di Dio. Quanto più ci avvicineremo all'ideale della santità, tanto più assomiglieremo alla nostra Madre Immacolata.

Nota di BastaBugie: Per una omelia del card. Giacomo Biffi sull'Immacolata Concezione, clicca sul seguente link.
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4450

Fonte: Il settimanale di Padre Pio

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