BastaBugie n�656 del 18 marzo 2020

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1 MELANIA TRUMP E' CATTOLICA E PIACE AGLI AMERICANI
La prima first lady cattolica dai tempi di Jackie Kennedy ha manifestato la sua fede nel 2017 durante la visita a Papa Francesco e con il bacio alla corona di spine a Parigi (VIDEO: Melania Trump prega il Padre Nostro)
Autore: Rossana Miranda - Fonte: Formiche
2 PERCHE' LA QUARESIMA E LA PENITENZA DANNO TANTO FASTIDIO ALLA CULTURA MODERNA?
La penitenza è strutturalmente anti-moderna perché richiama la verità sull'uomo che oggi si vuole invece negare (VIDEO: Quaresima contro Sessantotto)
Fonte: I Tre Sentieri
3 L'ARTE DI AMARE LA PROPRIA MOGLIE
L'uomo deve conoscere quello che la donna attende veramente da lui nel matrimonio, altrimenti come potrà amarla davvero?
Autore: Pierre Dufoyer - Fonte: I Tre Sentieri
4 IL CORONAVIRUS STA PREPARANDO L'ITALIA AL TOTALITARISMO
Il blitz della polizia che intima al sacerdote di bloccare la Messa fa capire che, terminato il Covid 19, lo ''stato di emergenza'' sarà invocato anche per altri motivi (VIDEO: due agenti interrompono la Messa a Cerveteri)
Autore: Riccardo Cascioli - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
5 CORONAVIRUS: L'AUTORITARIO REGIME CINESE HA FAVORITO LA DIFFUSIONE DELLA PANDEMIA
Come si può prendere a modello un governo comunista che è efficiente solo nell'obbligare e nel reprimere (e la cui propaganda nasconde i veri dati del disastro)?
Autore: Leone Grotti - Fonte: Tempi
6 ANCHE SUL CORONAVIRUS, INGHILTERRA CONTROCORRENTE (IN STILE BREXIT)
La strategia del premier Boris Johnson si basa sulla libertà: pur raccomandando di uscire il meno possibile non prevede nessuna sanzione (in antitesi al modello liberticida imposto in Cina dal regime comunista)
Autore: Paolo Gulisano - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
7 IL CORONAVIRUS SVELA LE CONTRADDIZIONI DELLE IDEOLOGIE
Il Covid 19 fa rivalutare il riscaldamento globale (tanti saluti a Greta), mascherine e guanti (e la plastica delle attrezzature sanitarie), i controlli alle frontiere, la nostra sovranità (contro UE, Bce e Patto di stabilità), ecc.
Autore: Antonio Socci - Fonte: Libero
8 GRAVIDANZA: IL CORONAVIRUS NON SI TRASMETTE AL FIGLIO
Il professor Noia ha chiarito che per ora le donne affette da Covid 19 hanno partorito tutte bambini sani (al contrario di quanto accadeva con il virus della Sars)
Autore: Manuela Antonacci - Fonte: Provita & Famiglia
9 OMELIA IV DOM. DI QUARESIMA - ANNO A (Gv 9,1-41)
Né lui ha peccato né i suoi genitori
Fonte: Il settimanale di Padre Pio

1 - MELANIA TRUMP E' CATTOLICA E PIACE AGLI AMERICANI
La prima first lady cattolica dai tempi di Jackie Kennedy ha manifestato la sua fede nel 2017 durante la visita a Papa Francesco e con il bacio alla corona di spine a Parigi (VIDEO: Melania Trump prega il Padre Nostro)
Autore: Rossana Miranda - Fonte: Formiche, 05/12/2017

L'ultimo sondaggio pubblicato dalla Cnn svela che gli americani adorano Melania Trump. Molto più di prima. [...]
La first lady degli Stati Uniti ha sempre goduto di più popolarità dello stesso presidente Donald Trump, ma negli ultimi mesi questo consenso è aumentato. Secondo il sito Inquisitr, le critiche iniziali sono state sostituite da una buona immagine per la partecipazione in campagne contro l'epidemia di oppiacei, l'empatia verso le vittime dell'uragano Harvey e un'iniziativa anti-bullismo. Al 48% degli intervistati piace Melania, il 20% in più rispetto al mese di arrivo alla Casa Bianca. Il 34% ha confessato di averla vista inizialmente sotto una luce sfavorevole, ma poi ha cambiato idea.
Come ricorda Newsweek, la tendenza non è casuale. Anche Michelle Obama era più popolare di Barack Obama (con il 65 per cento), Laura Bush era più voluta di George W. Bush (72 per cento). La media più bassa è stata quella di Hillary Clinton. Il motivo? Il ruolo del presidente americano esige le prese di posizione più delicate e controverse, mentre le first lady possono agire con più libertà, trasformandosi in personaggi meno convenzionale.
Ma Melania sembra un caso atipico. Ad aiutarla forse c'è la scelta di mantenere un profilo basso. Un'amica della famiglia presidenziale ha detto a Vanity Fair che Melania non voleva essere first lady e non credeva di potere arrivare alla Casa Bianca.
Il sito web del Comitato Nazionale Repubblicano definisce Melania come "una donna con passione per l'architettura, le arti, la moda e la bellezza". La moglie di Trump parla cinque lingue ed era una modella con una carriera affermata sulle passerelle. Il suo stile era molto stravagante, tra scollature e minigonne. [...]
Tutto è cambiato da quando è nato Barron nel 2008. Le mise con abiti sexy e vistosi gioielli sono rimasti nell'armadio; Melania ha trasformato il suo stile, indossando look più sobri ed eleganti. Il look che ha destato più polemiche è una giacca da 46mila euro (firmata Dolce & Gabbana), ma la first lady ha anche pezzi di Versace, Ralph Lauren, Missoni e altre case di moda. La cura nell'immagine della first lady americana, dunque, sembra essere una vincente strategia politica.

Nota di BastaBugie: Silvana Palazzo nell'articolo seguente dal titolo "Melania Trump, prima first lady cattolica dai tempi di Jackie Kennedy" racconta la sua devozione espressa con il bacio della corona di spine di Cristo alla cattedrale di Notre Dame di Parigi (prima dell'incendio, ovviamente).
Ecco l'articolo completo pubblicato su Il Sussidiario il 18 luglio 2017:
Melania Trump è una first lady unica, a dir poco insolita. Tanto si è detto sul fatto che sia la prima first lady straniera. [...] Ma anche la fede è un aspetto che rende "eccezionale" la moglie del presidente degli Stati Uniti d'America. Melania Trump è infatti la prima first lady cattolica dai tempi di Jackie Kennedy. Ne ha parlato il settimanale Chi, che domani sarà in edicola con le immagini della sua visita alla cattedrale di Notre Dame a Parigi. Durante la visita ha baciato la corona di spine di Cristo, una tra le più preziose reliquie della Cristianità che è conservata nella cattedrale parigina. Le è stata presentata su un cuscino da Patrick Chauvet, rettore della basilica. A lungo si è speculato sull'ipotesi che fosse o meno cattolica dopo la visita a Papa Francesco del 24 maggio 2017 [per vedere la foto di Melania con il Papa e davanti alla Madonna clicca qui, N.d.BB]: la richiesta di benedire il suo rosario personale e la preghiera davanti ad una statua della Vergine Maria hanno scatenato le voci [leggi l'articolo di Rino Cammilleri dal titolo: La stampa nasconde le foto di Melania in preghiera, clicca qui, N.d.BB].
Poi la portavoce di Melania Trump ha confermato che la first lady professa la fede cattolica.
Il cardinale Franc Rodé, prefetto emerito della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, ha confermato all'edizione slovena di Radio Vaticana che Melania Trump è stata battezzata. Rodé ha incontrato la moglie del presidente degli Stati Uniti a Villa Taverna, residenza dell'ambasciatore USA in Italia, dopo la visita della first lady all'ospedale Bambino Gesù. In quell'occasione gli ha raccontato di essere stata battezzata nell'unica parrocchia di Raka, quella di San Lorenzo, dal parroco France Campa. Pur non rivelando l'anno del Battesimo, avvenuto comunque quando era bambina, Melania Trump ha rivelato un curioso aneddoto: la data coincide con quella del compleanno del marito, il 14 giugno. Quando si sono confrontati sul parroco Campa, che Rodé ha avuto modo di conoscere, la first lady ha replicato: «Mia madre mi ha parlato allo stesso modo di questo sacerdote, proprio come lo sta descrivendo lei»
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VIDEO: MELANIA TRUMP PREGA CON IL PADRE NOSTRO

Nel seguente video (durata: 3 minuti) Melania Trump, diventata da poco First Lady, presenta il marito in un convegno in Florida iniziando il suo intervento con la preghiera del Padre Nostro.


https://www.youtube.com/watch?v=FgKTEvniJmw

DOSSIER "DONALD TRUMP"
Il presidente nemico del politicamente corretto

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Fonte: Formiche, 05/12/2017

2 - PERCHE' LA QUARESIMA E LA PENITENZA DANNO TANTO FASTIDIO ALLA CULTURA MODERNA?
La penitenza è strutturalmente anti-moderna perché richiama la verità sull'uomo che oggi si vuole invece negare (VIDEO: Quaresima contro Sessantotto)
Fonte I Tre Sentieri, 9 marzo 2020

La Quaresima richiama il deserto in cui Gesù andò a fare penitenza per quaranta giorni.
Gesù aveva bisogno di far penitenza, Lui che è vero uomo ed anche vero Dio? La risposta è ovviamente negativa. E allora perché andò nel deserto? Per insegnare quanto per noi sia necessaria la penitenza; e quanto essa costituisca la verità della natura umana.
Verità della natura umana. Vediamo perché.
Pochi sanno che la penitenza è strutturalmente anti-moderna. E non perché richiami chissà quali atmosfere passate; bensì perché richiama una verità antropologica che è stata volutamente negata dalla mentalità  moderna e anche da quella contemporanea postmoderna.
La penitenza, infatti, presuppone che l'uomo è libero. Per due motivi.
Il primo è perché la penitenza è una purificazione dei peccati. Ora, se c'è necessità di purificarsi dai peccati è perché questi sono atti liberi, ovvero atti che si avrebbe anche potuto non compiere. Il peccatore deve far penitenza perché ha sbagliato.
Il secondo motivo è perché la penitenza serve a governare se stessi; a far sì che l'uomo intervenga su stesso per riformarsi.
Ci sono due filosofi chiave per capire il pensiero moderno: Hobbes e Rousseau.
Il primo afferma che l'uomo è strutturalmente cattivo, per cui l'unica speranza per fare in modo che agisca bene è che ci sia uno Stato forte che lo costringa a tale comportamento.
Rousseau, invece, dice il contrario e cioè che l'uomo è in natura buono e che il suo comportamento negativo sarebbe causato dalla società ingiusta.
Entrambi questi filosofi, pur dicendo cose molto diverse, arrivano però alla stessa conclusione: l'uomo non è libero, la sua salvezza sta solo in ciò che è esterno a lui; lo Stato per Hobbes, la nascita di una società perfettamente giusta (quindi utopica) per Rousseau.
La penitenza, invece, è un "manifesto" a favore della libertà e della responsabilità umane. L'uomo può migliorarsi intervenendo su stesso, convertendo il suo cuore, governando se stesso. Disciplinandosi.
Ma c'è un altro punto che attesta quanto la penitenza sia strutturalmente anti-moderna.
La penitenza fa capire che le scelte e gli atti non sono tutti uguali. Ci sono scelte e atti buoni e scelte e atti cattivi. Purificare i peccati, vuol dire che la libertà, per essere vera libertà, deve orientarsi al bene, cioè deve essere giudicata dalla verità.
Cosa ben diversa dal "credo" attuale in cui ogni desiderio e capriccio individuali pretendono di essere riconosciuti come diritti!

DOSSIER "QUARESIMA"
Digiuno, preghiera, carità

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VIDEO: Spirito di Quaresima e spirito del Sessantotto di Roberto de Mattei



https://www.youtube.com/watch?v=9fBy1n3EYnc

Fonte: I Tre Sentieri, 9 marzo 2020

3 - L'ARTE DI AMARE LA PROPRIA MOGLIE
L'uomo deve conoscere quello che la donna attende veramente da lui nel matrimonio, altrimenti come potrà amarla davvero?
Autore: Pierre Dufoyer - Fonte: I Tre Sentieri, 7 marzo 2020

Lo scopo, che caratterizza l'aspetto propriamente coniugale del matrimonio, è il progresso reciproco degli sposi, attraverso lo scambio che li arricchisce.
Così ci è offerto il compito di delineare quello che uno sposo deve donare alla moglie, per farla felice.
Egli deve conoscere quello che la donna attende da lui e quello che essa veramente cerca nel matrimonio.
Studiando la psicologia della donna, l'uomo è in grado di penetrare sempre più la natura della compagna della sua vita e di farsi un concetto esatto delle sue idee sull'amore.
L'esperienza dimostra che vi sono numerosi matrimoni infelici, nei quali l'uomo e la donna non si comprendono sufficientemente e non si fanno reciprocamente e totalmente felici.
Vorremmo perciò aiutare gli sposi ad evitare gli errori ed a realizzare meglio il loro compito.
Noi ci atterremo ai soli elementi essenziali ed universali dell'anima femminile. Si incontrano però sempre sfumature ed ombreggiature individuali ed anche casi anormali, che tralasceremo di considerare perché richiederebbero uno studio speciale.
La chiave per conoscere la psicologia della donna è costituita prevalentemente dalla ricchezza del suo cuore, dalla sua vita sentimentale e dalla sua sensibilità psichica spiccata. (...)

LA SUA FORZA È IL SUO CUORE
Essa possiede una capacità di sentimento particolarmente sveglia, perciò reagisce anche in modo straordinariamente intenso a tutte le impressioni.
Un contegno gentile e premuroso nei suoi riguardi, le prove tangibili di affetto le recano una vivida gioia, quale raramente o per nulla si riscontra nell'uomo.
Al contrario, una canzonatura, una indifferenza, una distrazione, un biasimo ed una critica lasciano nella donna un'impressione più durevole che nell'uomo. (...)
Una donna che ama conosce mille possibilità per essere premurosa, mostrare delicatezze e recare piacere. In quest'arte è straordinariamente ingegnosa. Essa sì domanda di continuo che cosa possa piacere all'amato e si dà premura per realizzarla.
D'altra parte, nelle donne dominano antipatie, scaltrezze, malignità più marcate, piccole gelosie più accentuate. Il marito non trascuri mai queste caratteristiche psicologiche e pensi quale importanza possano aver per la moglie quelle minime piccolezze, che ai suoi occhi sono "ridicole", può essere certo che non esagererà mai mostrandosi pieno di riguardi e di gentilezze, poiché la felicità della sua sposa dipende ampiamente dalla sua accentuata sensibilità psicologica. (...)
Lo sposo dovrà ricordarsi che farà felice la moglie innanzi tutto e soprattutto quando la circonderà di un amore ricco di sentimento e che sgorga dal cuore, di quell'amore che rimane il primo sogno di una fidanzata. (...)
Senza amore, la sua anima s'atrofizza.
Certamente da suo marito si attende fermezza, però una fermezza amorevole. In lui ricerca forza, però una forza unita alla delicatezza. Vuole forza maschia, che però deve essere intessuta di amore e di affetto.

LE QUALITÀ MASCHILI
Allorché si sforza di scoprire cautamente la natura della propria moglie, l'uomo deve preoccuparsi di possedere tutte le qualità veramente maschili, però senza i difetti concomitanti. Sia calmo, padrone di sé, dotato di carattere, sicuro ed energico nel suo contegno. Con il suo comportamento risoluto nelle vicende e difficoltà della vita, egli infonde alla moglie un rasserenante sentimento di sicurezza e di fiducia.
Per contro, le brame di dominio conducono facilmente ad un atteggiamento che si estrinseca in violenza brutale o mancanza di riguardo, in freddezza glaciale o in gretto sfoggio di potenza, di boria e tirannia: tutti pericoli che minacciano l'uomo incapace di disciplinare le sue forze e di frenare il suo impeto.
Chi ha capito il segreto della vera autorità, saprà pure unire fermezza e delicatezza, forza e dolcezza. Ma allora riuscirà anche a scoprire la natura della moglie e farla felice.
In uno sposo di tal sorta, v'è tanta fermezza e coraggio, che può compiere i doveri e sopportare le prove della vita.
Però v'è pure il rovescio della medaglia. La natura della donna, particolarmente sensibile ed emotiva, per quanto possa sembrare incantevole anche all'uomo, non è immune da alcuni difetti. Talvolta il suo modo di fare urta la suscettibilità dello sposo. (...)
A contatto della donna amata, l'uomo ha trovato quei tesori del cuore che nessun'altra creatura umana offrirà mai più.
Perciò è obbligato a tollerarne con indulgenza le debolezze del carattere. (...)
II marito non perda mai la calma, neppure per reagire alla vita emotiva della moglie. In questo caso è necessario un valido aiuto e non un acerbo biasimo, poiché non vi è alcuna disposizione cattiva.
Lo sposo premuroso deve assumere il compito che lo destina ad essere sostegno e protezione della propria moglie.
Con fermezza, commista a dolcezza, ne guidi la sensibilità, che costituisce il tratto fondamentale della sua natura e ne fa un essere incantevole, anche se così irrazionale, eccitabile e, perciò, così esuberante.
(Tratto da: L'uomo nel matrimonio, di Pierre Dufoyer, Edizioni Paoline, 1957)

Nota di BastaBugie: per imparare ad amare il coniuge è interessante vedere il film "Fireproof", un bellissimo inno al matrimonio indissolubile.
Per informazioni sul film e per vedere clip, colonna sonora e trailer, clicca sul seguente link:
http://www.filmgarantiti.it/it/edizioni.php?id=22

Fonte: I Tre Sentieri, 7 marzo 2020

4 - IL CORONAVIRUS STA PREPARANDO L'ITALIA AL TOTALITARISMO
Il blitz della polizia che intima al sacerdote di bloccare la Messa fa capire che, terminato il Covid 19, lo ''stato di emergenza'' sarà invocato anche per altri motivi (VIDEO: due agenti interrompono la Messa a Cerveteri)
Autore: Riccardo Cascioli - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 17-03-2020

C'è qualcosa di inquietante in tutta la vicenda del blitz di Cerveteri, che va ben oltre il fatto locale ed è un drammatico campanello d'allarme su quanto sta accadendo in Italia e non solo. Il fatto è noto: causa ordinanze in materia di coronavirus, domenica due poliziotti hanno interrotto una messa in una chiesa vuota, perché alcuni fedeli la stavano seguendo dall'esterno della chiesa (che aveva le porte aperte), peraltro pochi e a distanza di sicurezza. Il fatto in sé, come dicevamo ieri, è di una gravità inaudita, una violazione palese della legge e della Costituzione, tanto più che nessuno stava violando alcuna disposizione in materia di contenimento del coronavirus.
Ma c'è qualcosa di ancora peggiore: la totale indifferenza - della Chiesa locale anzitutto - davanti a questa invasione di campo da parte dello Stato italiano, come se fosse un gesto normale o giustificato dalla emergenza. Sui social, poi, non potevano mancare accuse e insulti al povero don Mimmo, che qualcuno vorrebbe addirittura in galera per aver celebrato la messa: evidentemente non è un caso che lo stop alle "messe con popolo", nella mentalità comune è passato come un divieto di messa puro e semplice. Peraltro quello di Cerveteri non è neanche un caso isolato, giorni fa abbiamo già documentato forme di pressione indebita da parte delle autorità civili nei confronti di alcuni parroci, ma non si era ancora arrivati a tanto.
Il fatto è che ormai in nome della lotta al coronavirus si tollerano, o addirittura si invocano, veri e propri abusi di potere. E se davanti all'irruzione della polizia che entra in chiesa e blocca una messa non si alza alcun tipo di protesta, in primis dal vescovo competente, si prepara la strada alla sua normalizzazione. E domani qualsiasi altro motivo, che le autorità potranno definire grave, giustificherà analoghi blitz o divieti di messa e incontri di cattolici. Come accade in qualsiasi dittatura.

RISCHIO TOTALITARISMO
Ancora una volta il panico diffuso, lo stato di paura (tanto per citare il titolo di un illuminante libro di Michael Crichton) è l'ingrediente base per l'affermarsi di un autoritarismo o, peggio, di un sistema totalitario.
Non si vuole qui minimizzare la gravità della situazione sanitaria legata alla diffusione del coronavirus, anche se - come abbiamo già avuto modo di scrivere - ci sarebbe da ragionare, numeri alla mano, su quanto il problema sia la letalità del virus e quanto l'inadeguatezza del sistema sanitario.
Non si vogliono neanche mettere in discussione alcune misure restrittive che si sintetizzano nello slogan "restate a casa". In caso di necessità si deve essere anche pronti a qualche sacrificio per il bene di tutti. Ma allo stesso tempo non tutto può essere giustificato in nome dell'emergenza, soprattutto quando certe restrizioni e cambiamenti hanno tutta l'aria di non essere temporanei. Del resto alzi la mano chi crede davvero che tutto possa tornare alla normalità il 4 aprile. Credo che oggi nessuno scommetterebbe neanche sull'uscita dall'emergenza alla fine di aprile.
E nel frattempo ci si abitua, ad esempio, a un presidente del Consiglio che vara provvedimenti con lo strumento del Decreto del presidente del Consiglio dei ministri (DPCM), quello usato per stabilire la chiusura di luoghi pubblici ed esercizi commerciali. Si tratta di uno strumento di infimo rango normativo, una forzatura dal punto di vista costituzionale eppure sta diventando un normale strumento di governo. In questo modo, passo dopo passo, si sono bloccati gli spostamenti delle persone, anche da comune a comune, si sono bloccate le scuole e le università, i concorsi, si sono chiusi tutti i luoghi pubblici e sospese tutte le manifestazioni, chiusi negozi e attività varie, non parliamo poi della questione della sospensione delle messe con popolo (su cui abbiamo già detto molto in altri articoli). C'è da dire che alcuni governatori vorrebbero misure maggiormente restrittive, chiudere qualsiasi attività lavorativa, in una gara a chi vuole proibire di più.
Il tutto bisogna aggiungere con una buona approvazione da parte dei cittadini, ormai presi letteralmente dal panico, al punto che molti si sono trasformati in delatori ai danni di vicini che escono di casa o si intrattengono a parlare con altri. Il tutto accompagnato da una crescente esaltazione sui media e tra gli opinionisti del "modello cinese", che ha avuto il plauso anche dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, ovvero dell'uso indiscriminato della forza e di ogni arma tipica di una dittatura spietata (compresa la menzogna) per isolare città e regioni.

AVANZA IL PROCESSO CHE RESTRINGE LE LIBERTÀ PERSONALI
È un altro elemento questo che ci fa interpretare l'attuale periodo di emergenza non già come una parentesi temporale destinata ad essere superata a virus vinto, quanto a un passaggio in un processo che vede rafforzarsi la tendenza a superare la democrazia e restringere le libertà personali. Ne è un elemento fondamentale anche il ruolo della scienza, che assurge a ispiratrice e giudice ultimo delle scelte. Gli scienziati in realtà hanno idee diverse, ma ben presto viene tappata la bocca a coloro che non si allineano alla narrazione ufficiale.
È un film già visto, il problema è che ci stiamo abituando a vivere in stato di emergenza, una situazione in cui diventano accettabili misure e provvedimenti a cui un uomo libero non darebbe mai il suo consenso. Forse lo abbiamo dimenticato, ma appena si allenterà l'emergenza coronavirus, ritornerà prepotente l'emergenza climatica nella quale stiamo vivendo ormai da anni e in virtù della quale stiamo accettando la distruzione delle nostre società industrializzate.
Ricordiamo che appena prima dell'epidemia di coronavirus, nel dicembre 2019, la Camera dei deputati ha approvato la dichiarazione di emergenza climatica; l'Europarlamento lo aveva già fatto poche settimane prima, e in Italia lo hanno fatto anche sei regioni e un centinaio di comuni. Anche qui c'è sempre la scienza che dice cosa fare, e gli scienziati non allineati messi a tacere con le buone o con le cattive. E un flusso enorme di fondi viene distolto dai servizi essenziali per finanziare un fallimentare business verde, ovviamente a spese dei contribuenti che, in stato di emergenza, sono ormai disposti a subire di tutto.
Non si tratta neanche di un fenomeno recente. Già nel 1991 il Club di Roma - che tanto ha influenzato la politica dagli anni '70 in poi diffondendo la paura della sovrappopolazione e dell'esaurimento delle risorse - pubblicò un rapporto sulla "Prima rivoluzione globale", in cui si afferma: «La democrazia non è una panacea. (...) Per quanto possa suonare sacrilego, la democrazia non è più appropriata per gli obiettivi che abbiamo davanti. La complessità e la natura tecnica di molti dei problemi di oggi non sempre permettono a rappresentanti eletti di prendere decisioni corrette al momento giusto».
L'episodio di Cerveteri e tante altre cose che stanno avvenendo in questo periodo ci fanno capire che c'è già ormai la base culturale per una svolta illiberale delle nostre società.

Nota di BastaBugie: nel seguente video (durata: 38 secondi) si vede il parroco che viene colto di sorpresa da due agenti che intimano al sacerdote di interrompere la celebrazione. Del fatto si parla nell'articolo seguente in cui si racconta di preciso cosa è avvenuto a Marina di Cerveteri (Roma).

ART. 405 DEL CODICE PENALE
Non solo il Codice di Diritto Canonico (can. 1375), ma anche il codice penale dello Stato Italiano punisce il turbamento di funzioni religiose.
Ecco il testo dell'art. 405 del codice penale: "Chiunque impedisce o turba l'esercizio di funzioni, cerimonie o pratiche religiose del culto di una confessione religiosa, le quali si compiano con l'assistenza di un ministro del culto medesimo o in un luogo destinato al culto, o in un luogo pubblico o aperto al pubblico, è punito con la reclusione fino a due anni".


https://www.youtube.com/watch?v=hSrQSUQG5E8

ADESSO È TROPPO: LA POLIZIA INTERROMPE LA MESSA
Ecco l'articolo completo di Nico Spuntoni dal titolo "Adesso è troppo: la polizia interrompe la Messa" pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 16 marzo 2020:
La polizia irrompe in chiesa ed interrompe la Santa Messa dall'altare. Cronache dalla Cina comunista? No, siamo in Italia. Precisamente a Cerveteri, comune immerso nella (fu) campagna romana, noto soprattutto per essere sede di una delle più importanti necropoli etrusche. Il blitz della polizia municipale avviene nella fase finale della celebrazione che ha luogo nella parrocchia di San Francesco d'Assisi, località Marina di Cerveteri.
È appena terminato il momento più solenne della cerimonia, quello dell'Eucarestia, ma il parroco non fa in tempo a pronunciare la formula di congedo al cospetto di una chiesa vuota e dei fedeli connessi in streaming. Due vigili in mascherina, infatti, piombano dietro all'altare e con fare perentorio dicono al sacerdote che quella celebrazione non s'ha da fare. Motivo dell'intervento? Il parroco ha lasciato le porte della sua chiesa aperta e fuori, sul sagrato, ad una distanza superiore all'ormai comunemente noto metro raccomandato da decreti e circolari, sono raccolti in preghiera alcuni fedeli.
Il parroco, colto di sorpresa proprio nel momento del silenzio successivo alla Comunione, cerca di spiegare ai tutori dell'ordine di aver preso le giuste precauzioni, al punto tale che l'ingresso in chiesa è sbarrato da un leggio posto al centro della navata. Ma non c'è nulla da fare: uno dei due vigili s'impossessa del microfono e fa partire il proclama: "Allora scusate signori, non è possibile fare funzioni religiosi e agglomerarsi tutti insieme. Cortesemente, dovete allontanarvi perché non è possibile". Il sacerdote, però, non si scompone e procede senza battere ciglio con i riti di conclusione. La scena dell'irruzione, ripresa da uno dei pochi fedeli che si trovava - come tutti i presenti - al di fuori della chiesa, è probabilmente la dimostrazione più evidente di quanto abbia ragione papa Francesco nel dire che "non sempre le misure drastiche sono buone".
In questo caso, infatti, il parroco della chiesa laziale ha messo in atto ciò che il Santo Padre ha auspicato nell'omelia pronunciata a Santa Marta in occasione del suo settennato di pontificato: "Preghiamo perché lo Spirito Santo dia ai pastori la capacità e il discernimento pastorale affinché provvedano misure che non lascino da solo il santo popolo fedele di Dio". I banchi della parrocchia erano totalmente vuoti e l'ingresso ostruito, quindi quella di ieri era a tutti gli effetti una celebrazione senza la partecipazione dei fedeli, in ottemperanza alle disposizioni emanate dal vescovo competente, monsignor Gino Reali, e dalla Cei che ha dovuto accogliere le misure fortemente restrittive del decreto governativo.
Queste stesse regole, inoltre, consentono di lasciare aperte le chiese, dunque non si spiega perché il parroco - che pure si è premurato di scoraggiare l'ingresso dei parrocchiani nell'edificio - avrebbe dovuto chiudere le porte proprio nel momento della Santa Messa domenicale celebrata privatamente. Detto questo, ma possiamo davvero immaginare un sacerdote che interrompe la liturgia per cacciare pochi fedeli arrivati sul sagrato e visibilmente ben distanti l'uno dall'altro? Grazie alle porte aperte, piuttosto, don Mimmo è riuscito ad adottare una misura in grado di non lasciare da solo il santo popolo fedele di Dio, così come giustamente richiesto da papa Francesco venerdì scorso.
Non erano dello stesso parere, però, i due uomini della polizia municipale che non hanno tenuto conto della sacralità del luogo e del momento e nemmeno del codice penale che punisce il turbamento di una funzione religiosa. Qualora fossero stati di fronte ad una violazione così eclatante del decreto governativo sull'emergenza Coronavirus, avrebbero potuto limitarsi a richiamare i fedeli presenti sul sagrato e ad invitarli a tornare a casa. Era davvero necessario irrompere nella casa del Signore in stile Fbi durante la Santa Messa ed interromperla proprio dal luogo più sacro della chiesa, dietro l'altare ai piedi del tabernacolo?
Non risparmiando nemmeno una pubblica umiliazione al povero sacerdote, redarguito in piena diretta streaming e costretto a vedersi sottrarre il microfono per un annuncio di servizio che si poteva benissimo comunicare a voce, fuori, ai pochi presenti. Un plauso va, dunque, a don Mimmo che, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza, ha lasciato le porte della sua chiesa aperta e nonostante il comprensibile turbamento per l'intervento così indelicato dei vigili, ha continuato imperterrito a portare a compimento la Messa.
La triste scena di Marina di Cerveteri ci richiama, sì, le terribili testimonianze di quanto avveniva ed avviene dove i cattolici sono clandestini, ma al tempo stesso - dandoci un po' di speranza - ci riporta alla mente i racconti su quei coraggiosi preti che, durante la Seconda Guerra Mondiale, continuavano a celebrare fino alla fine anche mentre dal cielo cadevano bombe sulla loro testa.


DOSSIER "CORONAVIRUS"
Sì alla prudenza, no al panico

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Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 17-03-2020

5 - CORONAVIRUS: L'AUTORITARIO REGIME CINESE HA FAVORITO LA DIFFUSIONE DELLA PANDEMIA
Come si può prendere a modello un governo comunista che è efficiente solo nell'obbligare e nel reprimere (e la cui propaganda nasconde i veri dati del disastro)?
Autore: Leone Grotti - Fonte: Tempi, 11 marzo 2020

Oggi che l'Italia è in enorme difficoltà nel contenere l'epidemia di coronavirus, spuntano come funghi gli elogi al «sistema autoritario cinese». Il regime ha quasi fermato il contagio: ieri si sono registrati appena 20 nuovi casi, contro gli oltre 3.000 di un mese fa, e neanche uno fuori dall'Hubei, la provincia che ospita l'epicentro dell'epidemia, la città di Wuhan. Qui i suoi 11 milioni di abitanti da un mese non possono uscire di casa e le strade assomigliano a quelle di una città fantasma. Circa 60 milioni di persone sono state messe in quarantena in tutto il paese, 14 ospedali sono stati costruiti in pochi giorni per accogliere i nuovi malati e chi nasconde i sintomi dell'infezione può essere condannato a morte. L'approccio estremo di Pechino è stato definito «coraggioso» dall'Oms, che l'ha valutato come «lo sforzo di contenimento della malattia più ambizioso, agile e aggressivo della storia», mentre per il Corriere della Sera il modello cinese è «da seguire».

SE IL MONDO È NEI GUAI È COLPA DEL REGIME
È vero che l'assenza di democrazia ha permesso ad esempio al governo cinese di sospendere il campionato di calcio, causando perdite milionarie ai club, senza incassare proteste di alcun tipo e di mettere in quarantena 60 milioni di persone senza che nessuno battesse ciglio. Ma la natura autoritaria del governo cinese, così efficiente quando si tratta di obbligare e reprimere, è anche quella che ha permesso al virus di circolare indisturbato per almeno due mesi. Se oggi l'Italia (e presto la Francia, la Germania e chissà quanti altri paesi) si trova in ginocchio è perché a inizio dicembre la Cina non ha rivelato la presenza di abitanti di Wuhan in ospedale con gravi sindromi respiratorie simili a quelle causate dalla Sars.
Ed è sempre per colpa del sistema autoritario cinese che quando un medico, Li Wenliang, oggi osannato da tutti i media cinesi e del mondo, si è accorto dell'esistenza di un nuovo virus e ha avvertito i suoi colleghi, invece che essere ascoltato, è stato convocato da polizia e Partito comunista che gli hanno ordinato di negare tutto. Il sistema autoritario cinese non voleva fare brutta figura, soprattutto in un momento in cui doveva svolgersi il congresso provinciale del Partito a Wuhan, e voleva preservare se stesso a discapito della salute della popolazione.

LE AUTORITÀ MENTONO
E perché, nonostante gli ospedali di Wuhan fossero da giorni strapieni e senza più posti, nessun giornale ha lanciato l'allarme? Perché il sindaco della città non ha detto nulla fino al 23 gennaio, permettendo a tutti i suoi abitanti di uscire liberamente da Wuhan e infettare l'intero territorio della Cina e di conseguenza i paesi di tutto il mondo (perché il contagio è partito dalla Cina, cara Cnn, non dall'Italia)? Semplice: perché il sistema autoritario cinese ha impedito la diffusione di informazioni, sia da parte della stampa che delle autorità locali, fino a quando il segretario del Partito comunista Xi Jinping non ha lanciato l'allarme il 23 gennaio. La Cina ha già avuto 80.924 casi e 3.136 decessi. [...]
Oms e giornali si sperticano in lodi al sistema della quarantena cinese, ma non si chiedono perché quando venerdì 6 marzo la vicepremier Sun Chunlan si è recata a Wuhan per verificarne l'andamento, centinaia di persone si sono arrischiate ad affacciarsi dai balconi dei palazzi blindati per gridare: «Falsità, solo falsità, le autorità mentono». I cinesi non capiscono e non vedono quanto il loro sistema sia desiderabile? Il punto è un altro: i cinesi conoscono davvero il sistema e non si fermano agli specchietti per le allodole.

QUANTE PERSONE ABBANDONATE IN QUARANTENA
Quante persone, infatti, come il nonno di Zhang Bella, si sono ammalate a Wuhan, hanno cercato invano posto in ospedale, non hanno mai fatto il tampone nonostante presentassero tutti i sintomi del Covid-19 e sono stati messi frettolosamente in quarantena, abbandonati dalle autorità e morti da soli nel letto di casa? Il signor Zhang è stato immediatamente cremato da un'agenzia funebre senza che la sua morte fosse ascritta al virus. L'Oms elogia il governo comunista perché in Cina il coronavirus avrebbe un tasso di mortalità di appena il 3,8%, mentre in Italia già sfiora il 5%. Ma com'è possibile credere alle cifre di Pechino? Quanti signor Zhang ci sono stati in Cina?
A Lianshui, nella provincia dello Jiangsu, un'intera famiglia è stata blindata in casa con sbarre di metallo dalle autorità locali. Sulla porta è stato appeso il cartello: «In questa casa vive una persona rientrata da Wuhan. È vietato toccare». La famiglia ha confessato che sarebbero tutti morti di fame se un vicino, mosso a compassione, non gli avesse calato dal balcone del cibo. Simili metodi di quarantena forzata sono stati applicati in tutta la Cina da zelanti funzionari del Partito. Quante famiglie non hanno avuto la stessa fortuna di quella di Lianshui e sono decedute? Non lo sappiamo, ma come si fa a elogiare la quarantena con caratteristiche cinesi davanti a simili eccessi?

GUARITI... EPPURE MORTI
E ancora, c'è bisogno di ricordare la vicenda di Yan Xiaowen, chiuso in quarantena insieme al figlio minore e costretto ad abbandonare il figlio maggiore, affetto da paralisi cerebrale, in casa da solo? Le autorità locali della contea di Hongan (Hubei) avevano giurato al padre che si sarebbero presi cura di lui, invece l'hanno lasciato morire di fame in mezzo ai suoi escrementi. «La verità è che è morto e basta», hanno risposto i funzionari del partito locale all'inchiesta seguita al caso. Quante persone, come il figlio di Yan Xiaowen, sono morte per colpa di un sistema autoritario tanto efficiente quanto disumano?
Circa 57 mila persone sono guarite in Cina dal Covid-19, eppure ci sono delle storie che portano a dubitare dei numeri ufficiali rilasciati dalle autorità. Li Liang, come raccontato da Caixin, è stato dichiarato definitivamente guarito il 25 febbraio e posto in quarantena a Wuhan per altre due settimane, come previsto dagli stringenti regolamenti tanto elogiati dai giornali. In quarantena ha cominciato a sentirsi male di nuovo, ma nessun medico lo ha visitato perché il suo caso era risolto e il 5 marzo è stato trovato morto nella sua stanza di hotel dalla moglie. Le tac presentavano ancora problemi ai polmoni ma Li Liang era stato dimesso ugualmente e oggi è ancora contato dalla Cina come un caso medico di successo. Quante persone come Li Liang si trovano tra quei 57 mila "guariti"?

ECCO COME "RIPARTE" L'ECONOMIA IN CINA
Tutti questi dettagli ovviamente non sono mai menzionati da chi liscia il pelo al regime comunista in Cina e poi denuncia il pericolo fascismo in Italia. L'unico problema della quarantena a oltranza riguarderebbe i suoi effetti nefasti sull'economia. Ma Pechino ha dichiarato che l'economia in Cina è già ripartita, fornendo a tutto il mondo dati inequivocabili. Peccato che, ha scoperto Caixin, i numeri sono tanto affidabili quanto quelli delle persone guarite che si godono la convalescenza al cimitero. Infatti, hanno rivelato molti imprenditori al giornale, il governo centrale calcola la ripresa economica di fabbriche e aziende in base al consumo di energia. Per questo, chiede a tutti i segretari locali del Partito comunista di rispettare certe quote di elettricità consumata. I segretari si rifanno sui proprietari delle aziende, che a loro volta azionano e fanno andare anche tutta la notte macchinari, luci e condizionatori. Le aziende però restano vuote e i dipendenti a casa per mancanza di lavoro. Così le quote sono rispettate e l'economia riparte sulla carta anche se nella realtà non cambia niente. «Falsità, solo falsità», come gridavano gli abitanti di Wuhan a Sun Chunlan.
Se a queste storie aggiungiamo che quei medici, giornalisti, professori universitari e singoli cittadini che hanno provato a denunciare sia l'epidemia sia gli errori del governo sono stati arrestati, forse ai tanti leoni da tastiera che popolano il web nostrano non conviene molto elogiare il sistema autoritario cinese. Il governo italiano deve migliorare la gestione dell'emergenza, smettendola di inviare segnali contrastanti e confusi, certo, la gente deve comprendere la gravità della situazione e rispettare le direttive, senza dubbio, ma se proprio dobbiamo rifarci a un modello guardiamo alla Corea del Sud. E lasciamo perdere la Cina, dove il virus è stato bloccato dall'eroismo dei cinesi di Wuhan e non dal governo.

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Fonte: Tempi, 11 marzo 2020

6 - ANCHE SUL CORONAVIRUS, INGHILTERRA CONTROCORRENTE (IN STILE BREXIT)
La strategia del premier Boris Johnson si basa sulla libertà: pur raccomandando di uscire il meno possibile non prevede nessuna sanzione (in antitesi al modello liberticida imposto in Cina dal regime comunista)
Autore: Paolo Gulisano - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 15-03-2020

Sul fronte della battaglia al Coronavirus, la novità è venuta da Londra, e ha già creato molte reazioni polemiche. Da giorni ci chiedevamo come mai il Governo di Sua Maestà non prendesse alcuno dei provvedimenti restrittivi che si stanno imponendo in tutta Europa, con l'Italia come capofila del "modello cinese" fatto di chiusure di tutto ciò che era possibile chiudere. In tutta la Gran Bretagna le scuole e le università sono aperte e la vita procede secondo le normali abitudini. Il campionato di calcio è proseguito con stradi stracolmi, come si è visto anche questa settimana a Liverpool e Glasgow, e solo dal prossimo weekend le porte degli stadi resteranno chiusi.
Qualcuno ha parlato di follia, o di incoscienza, ma venerdì Boris Johnson, che ha riconosciuto che il Paese si trova di fronte ad una seria emergenza sanitaria, ha rivelato che il suo Governo ha una strategia totalmente differente per affrontare la sfida dell'epidemia.
Johnson si è avvalso della consulenza di due esperti, che ha chiamato a fargli da consulenti, due importanti figure della sanità britannica: Sir Patrick Vallance e il professor Chris Whitty. Il primo ha dal 2018 l'incarico di Chief Scientific Adviser del Governo, ossia capo consulente scientifico. È stato per anni alla guida del settore ricerca della più grande azienda farmaceutica britannica, la GlaxoSmithKline. Il secondo è il Professor Chris Whitty, che è Chief Medical Officer per il Governo inglese, epidemiologo ed esperto di sanità pubblica.
Questi due scienziati sono dunque le menti della strategia britannica, una strategia che sta già facendo molto discutere. Quali sono i suoi punti? Vallance e Whitty si sono detti ben consapevoli che molti paesi stanno adottando misure severe per reprimere la diffusione del coronavirus, tra cui la chiusura delle scuole, la fine delle riunioni di massa e le severe restrizioni ai viaggi, mentre il Regno Unito ha adottato misure di controllo relativamente modeste. Tuttavia il sistema di restrizioni per i professori britannici non è il solo modello possibile, e anzi potrebbe rivelarsi un boomerang.

LAVARSI SPESSO LE MANI E STARE A CASA IL PIU' POSSIBILE
Le simulazioni al computer fatte dagli esperti indicano che il Regno Unito è nelle prime fasi della sua epidemia, che dovrebbe aumentare rapidamente tra quattro settimane e raggiungere il picco tra 10 e 14 settimane. Sir Patrick e il Professor Whitty hanno pronunciato la sentenza che è troppo presto per imporre severe restrizioni in questa fase. Tali restrizioni potrebbero durare diversi mesi e rischiare la "fatica dell'isolamento", con le persone che escono di casa proprio mentre l'epidemia è al culmine. Gli anziani sono particolarmente a rischio di sviluppare sintomi gravi. Ma molti di loro sono già isolati. Tagliarli fuori dalle loro comunità in questa fase, quando i rischi sono ancora relativamente bassi, creerebbe loro difficoltà inutili.
I due super esperti hanno anche sconsigliato la sospensione delle riunioni di massa. Ancora una volta, i loro modelli informatici indicano che questo sarebbe meno efficace e più dirompente rispetto alle misure che hanno raccomandato: lavarsi le mani e chiedere alle persone di autoisolarsi se mostrano sintomi della malattia. Queste misure, se correttamente implementate, potrebbero ridurre il picco dei casi del 20%, afferma Sir Patrick.
"Le persone hanno molte più probabilità di catturare il virus da un membro della famiglia o da un amico da qualche parte in un piccolo spazio piuttosto che in un grande spazio, come uno stadio sportivo", ha detto. E lo stesso vale per le chiusure scolastiche. La chiusura delle scuole per Vallance e Whitty è efficace per controllare gravi epidemie di influenza, ma Covid-19 sembra influenzare meno i bambini. Questo sembra confermato dall'evidenza italiana, dove la chiusura delle scuole - come si è rilevato epidemiologicamente - ha portato ad una drastica diminuzione dei casi di influenza stagionale. Per gli inglesi però c'è un altro rischio: i bambini a casa da scuola potrebbero trasmettere il Covid 19 - cui sembrano decisamente più resistenti - ai loro genitori e nonni.
La strategia britannica pertanto è di ritardare l'insorgenza del picco della malattia fino ai mesi estivi, diluendo - per così dire - il numero dei casi. Gli sforzi per eliminarlo troppo rapidamente rischiano di far tornare l'epidemia, forse durante l'inverno prossimo, una volta revocate le misure estreme.

A BREVE NESSUN VACCINO
Sir Vallance ha spiegato che occorre cercare di "spalmare" il decorso dell'epidemia, non cercare di eliminarla completamente in breve tempo. "Ciò che non vogliamo è che tutti se lo prendano in breve tempo intasando i servizi sanitari" ha detto, ma al tempo stesso, poiché la grande maggioranza delle persone presenta la malattia in forma non grave, e guarisce, "ritardando le misure restrittive costruiamo una sorta di immunità di gregge in modo che più persone siano immuni al virus e si riducano i contagi mentre proteggiamo le persone più vulnerabili". Se sopprimi qualcosa in modo molto, molto radicale, quando allenti le misure c'è un effetto di rimbalzo e questo rimbalzo arriva al momento sbagliato, ha insistito Vallance.
L'immunità di gregge è un concetto che è diventato piuttosto noto a seguito dei dibattiti sulle vaccinazioni: se una percentuale sufficientemente alta di una popolazione ha sviluppato delle difese immunitarie, ad opera di una vaccinazione o grazie all'immunità naturale acquisita per aver fatto una malattia, la circolazione del virus è molto minore e ciò consente a questa parte di popolazione immunizzata di proteggere anche quella che non lo è. La percentuale di immunizzati che si dovrebbe raggiungere per avere una efficace immunità di gregge è del 60%
È importante sottolineare che se uno scienziato come Sir Vallance, che è stato per anni capo del settore ricerca e sviluppo di un gigante delle vaccinazioni come GlaxoSmithKline, punta sull'immunizzazione naturale, e non su un ipotetico vaccino, ciò significa che molte delle speculazioni che si stanno facendo su eventuali vaccini da avere a disposizione a breve non hanno consistenza.
Vallance ha avvertito che il Covid-19 è destinato a diventare molto probabilmente un virus annuale, un'infezione stagionale annuale. Bloccarlo sarà impossibile, almeno per un certo periodo di tempo, e quindi dovremo imparare a convivere con esso, e per questo non ha senso vivere in uno stato di continua emergenza, e non ha senso chiudere le attività economiche, produttive, sociali, educative.
Ancora una volta l'Inghilterra sfodera il suo proverbiale "Keep calm and go on". Una linea di realismo, illustrata dal premier Johnson che non ha voluto illudere i britannici: "Molte famiglie perderanno i loro cari" ha dichiarato. Una scelta di chiarezza che ha ricordato Winston Churchill che prometteva "sangue, sudore e lacrime" per ottenere la vittoria. La guerra contro l'epidemia non sarà breve. Niente retorica del "torneremo presto ad abbracciarci", dunque, ma un guardare in faccia la realtà di oggi anche in una prospettiva futura. [...]

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Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 15-03-2020

7 - IL CORONAVIRUS SVELA LE CONTRADDIZIONI DELLE IDEOLOGIE
Il Covid 19 fa rivalutare il riscaldamento globale (tanti saluti a Greta), mascherine e guanti (e la plastica delle attrezzature sanitarie), i controlli alle frontiere, la nostra sovranità (contro UE, Bce e Patto di stabilità), ecc.
Autore: Antonio Socci - Fonte: Libero, 15 marzo 2020

E ora tutti a invocare il caldo per sconfiggere il virus (con tanti saluti a Greta e alla paura del riscaldamento globale). Ora tutti con mascherine e guanti (e viva la plastica delle attrezzature sanitarie).
Ora tutti a ripetere "io resto a casa" dopo aver professato il nomadismo globale e aver fatto gli aperitivi progressisti con "Milano non si ferma" per combattere il panico (cit. Zingaretti). Ora tutti in allarme dopo aver dato dell'"allarmista" che "fomenta la paura" al "cattivo" Salvini che chiedeva da gennaio chiusura delle frontiere e controlli a tappeto per chi arrivava dalla Cina.
Ora tutti a lanciare fulmini e saette pure su chi passeggia da solo nel parco dopo che per settimane hanno declamato "abbraccia un cinese" contro la paura e contro il terrorismo psicologico (l'emergenza era il razzismo anticinese).
Ora tutti a sventolare il tricolore, a esaltare il patriottismo e a cantare l'inno nazionale, dopo aver accusato di essere un pericoloso nazionalista chi diceva "prima gli italiani" e chiedeva di difendere il nostro interesse nazionale in Europa e di non farsi mettere i piedi in capo.
Ora tutti a esaltare il nostro sistema sanitario e a lamentare la mancanza di mezzi e strutture, mentre per anni è caduto sotto la scure dei tagli e dell'austerità europea in quanto "sprecone". Ora tutti a criticare Madame Lagarde per le sue micidiali dichiarazioni, dopo aver esaltato per decenni, acriticamente, le istituzioni europee e aver consegnato loro la nostra sovranità.

EUROPA, SPREAD E PATTO DI STABILITÀ
Ora tutti a scoprire che lo spread dipende solo dalla Bce e non dai governi (tanto meno dalle dichiarazioni di Borghi), dopo aver fatto, per anni, campagne propagandistiche di segno opposto. Naturalmente senza capire che poi, se lo spread dipende solo dalla Bce (come in effetti è), ne consegue che il Mes non serve assolutamente a nulla (se non a tenere sotto scacco gli Stati). E - come dice Claudio Borghi - ne deriva che dovremmo chiedere la restituzione delle nostre quote (circa 60 miliardi) con cui potremmo iniziare a ricostruire il paese.
Ora tutti a proclamare che l'Europa non deve farci da ostacolo dopo aver accettato che l'Ue mettesse in ginocchio la nostra economia per venti anni. Ora tutti a dire che l'aumento del deficit non è più un problema e che bisogna sospendere il Patto di stabilità, dopo aver inveito per mesi contro chi voleva sforare di uno 0,2 per cento il deficit per aiutare l'economia italiana.
Ora tutti a dire che nemmeno il debito pubblico fa più problema, perché per sostenere le strutture sanitarie e uscire dall'emergenza occorre spesa pubblica. Ora tutti ad alzare muri alle frontiere dopo aver tuonato per anni contro muri e frontiere, condannandoli come inutili e segno di xenofobia.
Ora tutti a fare controlli a chi arriva dall'estero dopo che da noi irrisero perfino i governatori del Nord che a tempo debito - il 3 febbraio - chiesero quarantena per chi tornava dalla Cina. Ora tutti a esaltare la "risposta italiana al virus" quando per anni avevano ripetuto che c'è bisogno di risposte globali.
Ora addirittura c'è chi arriva a teorizzare l''Helicopter Money', ovvero soldi "a pioggia" nelle tasche dei cittadini (come a Hong Kong), per combattere la recessione da Coronavirus, dopo aver demonizzato per anni chi richiamava la necessità di una politica economica espansiva per affrontare la crisi.

NESSUN MEA CULPA
La via di Damasco è affollatissima in questi giorni. Ma tutta questa gente caduta da cavallo, ci potete scommettere, dirà che non è affatto caduta, anzi che voleva scendere. E che non è stata affatto folgorata, anzi, è lei che illumina il mondo.
Così il piccolo Churchill del Tavoliere sarà ancora acclamato dal "Corriere della sera" come salvatore della patria, mentre traduce in decreto - ma tardi e male - le proposte del centrodestra. Per il momento da 3 miliardi - su spinta della Lega - l'esecutivo è arrivato a "teorizzarne" 25, ma siamo ancora lontani dal metterli sul piatto.
Perché abbiamo ancora un governo che scrive richieste di autorizzazione alla Ue e va, in ginocchio e col cappello in mano a Bruxelles, a chiedere di poter spendere 3 miliardi, mentre il governo tedesco - senza chiedere niente a nessuno - ha deciso di spendere "qualsiasi cifra dovesse rivelarsi necessaria" per affrontare l'emergenza sanitaria e l'emergenza economica, a partire da 550 miliardi (avete letto bene: cinquecentocinquanta!).
Questo è la caratteristica della Ue: le regole (su aiuti di stato, banche, nazionalizzazioni, surplus commerciale, deficit/pil) sembrano valere solo per l'Italia e vanno picchiate in testa all'Italia. Per gli altri, e soprattutto per la Germania, no.
Così adesso, se le nostre imprese saranno abbandonate dallo Stato italiano, falliranno a causa del coronavirus. Mentre le imprese tedesche, aiutate dallo Stato tedesco, si prenderanno tutto il mercato. Con tanti ringraziamenti alle regole europee e alla solidarietà europea.

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Fonte: Libero, 15 marzo 2020

8 - GRAVIDANZA: IL CORONAVIRUS NON SI TRASMETTE AL FIGLIO
Il professor Noia ha chiarito che per ora le donne affette da Covid 19 hanno partorito tutte bambini sani (al contrario di quanto accadeva con il virus della Sars)
Autore: Manuela Antonacci - Fonte: Provita & Famiglia, 17/03/2020

Anche in questo tempo così difficile, di pandemia, la vita ha sempre l'ultima parola: è quanto accaduto all'ospedale di Bolzano dove un bambino è nato sano da una mamma contagiata da Covid-19. Sicuramente si è trattato di un grande e impegnativo lavoro da parte dell'equipe sanitaria di ginecologia ed ostetrica del San Maurizio guidata dal primario Martin Steinkasserer. Il parto è avvenuto tramite un cesareo d'urgenza e ora mamma e figlio stanno bene. Ovviamente la donna dovrà stare in isolamento per un po', ma la cosa è andata meglio di quanto si sperasse. Infatti, la madre era stata ricoverata a causa della la febbre alta e in seguito sottoposta al tampone, poi, durante la notte, a causa di una crisi respiratoria, si è reso necessario il cesareo d'urgenza, ma adesso la fase critica è passata.
In realtà, non si tratta dell'unico caso in cui una donna affetta da Covid-19 partorisce un bambino sano. Infatti, ci sono molti dati scientifici, come ha spiegato anche il professor Noia, docente di Medicina dell'Età Prenatale presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e Presidente dell'Associazione Italiana Ginecologi Ostetrici Cattolici (AIGOC) in alcuni suoi interventi su RadioBlu e Crisitani Today, che dimostrano che, in gravidanza, la trasmissione del virus non è affatto automatica.
Il dottore ha citato una serie di studi scientifici a supporto delle sue dichiarazioni: in particolare, il recente studio del Lancet. [...] Questo studio analizza 9 casi di donne gravide con polmoniti confermate da COVID-19, il dato fondamentale che emerge da questi esami è che le analisi effettuate sui 9 bambini nati da taglio cesareo, incrociate con i dati testati su liquido amniotico, sangue dal cordone ombelicale, latte materno, non hanno mostrato alcun passaggio dalla madre al feto, del virus Covid-19. Per cui non vi sono evidenze scientificamente forti per supportare la possibilità di trasmissione verticale e automatica dell'infezione Covid-19 dalla madre al bambino. L'opposto di quello che riguardava il virus della Sars che, al contrario, si accompagnava a complicazioni varie, sia materne che fetali, tra cui aborti spontanei, parti prematuri e riduzione della crescita fetale.
Inoltre il Professore ha sottolineato come vada assolutamente distinto l'effetto del virus sulla madre e l'effetto sul bambino: "tanto per incominciare le polmoniti che hanno le madri, affette da coronavirus, in gravidanza, non sono diverse da quelle che hanno le persone non in gravidanza. Inoltre chi è affetto da coronavirus deve fare il cesareo o partorire per vie vaginali? La casistica, seppure piccola, afferma che la maggior parte delle gravide in queste condizioni, ha fatto il parto cesareo, c'è solo un 20% che ha partorito per via vaginale e i controlli incrociati fatti su liquido amniotico, sangue del cordone ombelicale e latte materno, hanno dimostrato che il virus non era passato. Passiamo invece agli eventuali effetti sul feto: nella casistica del Lancet, i bambini sono stati partoriti con una prematurità molto lieve (tra la 36 e 39 esima settimana di gravidanza) c'è stato un 10 % con riduzione di crescita, ma è diverso dalle altre 2 forme di coronavirus che abbiamo avuto fino 18 anni fa, la Sars e la Mers, sono anche questi coronavirus, diversi da quello attuale, per le quali le problematiche di prematurità, nascita con peso inferiore, difficoltà respiratoria, erano più evidenti. Inoltre, cosa avviene se il virus passa nei primi 3 mesi? Non ci sono dati che dimostrino un aumento delle malformazioni, l'unico rischio è l'ipertermia (l'aumento della temperatura corporea) ma non altri. C'è stato inoltre un caso di Mers avvenuto a 7 settimane ma il bambino è nato a 38 settimane e sano. Consiglio, invece, di differire l'allattamento e adottare tutte le precauzioni possibili per il contatto a breve distanza col bambino".
Buone notizie, insomma, per chi, in questo periodo così difficile, porta in grembo la speranza.

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Fonte: Provita & Famiglia, 17/03/2020

9 - OMELIA IV DOM. DI QUARESIMA - ANNO A (Gv 9,1-41)
Né lui ha peccato né i suoi genitori
Fonte Il settimanale di Padre Pio

La quarta domenica di Quaresima ci presenta l'episodio evangelico della guarigione del cieco nato. Secondo la mentalità dell'epoca, ogni malattia o sciagura era conseguenza di un peccato. Ora, dato che quell'uomo era cieco dalla nascita, due erano le possibilità: o egli aveva peccato fin dal grembo materno, oppure, scontava i peccati dei suoi genitori. I Discepoli domandarono infatti a Gesù: "Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori?" (Gv 9,2). Gesù rifiutò tutte e due le possibilità e affermò che quella cecità era occasione perché gli uomini riconoscessero Lui come l'Inviato dal Padre, venuto a salvare l'umanità. Quella cecità, dunque, è simbolo della condizione dell'uomo peccatore: mentre la luce degli occhi rappresenta il dono di grazia donatoci da Gesù.
Ogni volta che Gesù compie un miracolo, sono due i motivi che lo spingono ad operarlo. Il primo motivo, quello più ovvio, è quello di andare incontro alle miserie dell'uomo, è la misericordia che si commuove di fronte alle sofferenze umane. Ma vi è un altro motivo, anch'esso molto profondo: ogni miracolo è anche un segno che rimanda a qualcosa di superiore, ad un insegnamento molto importante. Qual è l'insegnamento del miracolo del cieco nato? L'insegnamento è quello che Gesù è venuto a salvarci, è venuto a dissipare le tenebre del peccato e a donarci la luce della fede e della grazia.
L'episodio del cieco nato si inserisce nella catechesi battesimale della Quaresima, e, fin dal terzo secolo, questa pagina evangelica era utilizzata nella preparazione di tutti quelli che desideravano diventare cristiani. Come il cieco guarisce dopo l'immersione nelle acque di Siloe - Siloe era una piscina posta nei pressi del Tempio -, così Gesù Cristo continua ad illuminare gli uomini per mezzo del Sacramento dell'acqua, ovvero il Battesimo. Il cieco nato riceve due grazie: la prima è quella della vista; la seconda è quella della fede. Infatti, dopo essere stato miracolato, alla domanda di Gesù: "Tu credi nel Figlio dell'uomo?" (Gv 9,38), ovvero in Gesù, egli risponde: "Credo Signore!" (Gv 9,38). La vista materiale che aveva ottenuto era segno di un dono ancora più grande che aveva ricevuto per l'anima: il dono della fede.
Il 20 Gennaio 1842 si convertì al Cattolicesimo Alfonso di Ratisbonne, un ebreo caduto nell'ateismo che odiava il cattolicesimo. Un giorno, durante una visita a Roma, per non far dispiacere ad un amico, accettò per pura cortesia una piccola medaglia della Madonna e se la mise al collo. Era la famosa Medaglia Miracolosa fatta coniare in seguito alle apparizioni mariane del 1832. Improvvisamente, durante una visita ad una chiesa fatta solo per vedere se vi era qualche opera d'arte degna di nota, cadde in ginocchio e si convertì all'istante. In quel momento egli vide come delle bende che gli caddero dagli occhi e, finalmente, capì quella che era la verità. Egli stesso poi diede questa testimonianza: "All'improvviso, mi sentii preso da uno strano turbamento e vidi come scendere un velo davanti a me. La chiesa mi sembrò tutta oscura, eccettuata una cappella come se la luce si fosse concentrata tutta lì. Non posso rendermi conto di come mi sia trovato in ginocchio davanti alla balaustra di quella cappella. Levai comunque gli occhi verso la luce che tanto risplendeva e vidi, in piedi sull'altare, viva, grande, maestosa, bellissima e dall'aria misericordiosa, la Santa Vergine Maria, simile nell'atto e nella struttura all'immagine della Medaglia che mi era stata donata perché la portassi. Cercai più volte di alzare gli occhi verso di Lei, ma il suo splendore e il rispetto me li fecero abbassare, senza impedirmi però di sentire l'evidenza dell'apparizione. Fissai lo sguardo, allora, sulle sue mani e vidi in esse l'espressione del perdono e della misericordia. Con quelle stesse mani, mi fece segno di restare inginocchiato. Ma una forza irresistibile mi spingeva verso di Lei. Alla sua presenza, benché Ella non abbia detto alcuna parola, compresi di colpo l'orrore dello stato in cui mi trovavo, la deformità del peccato, la bellezza della religione cattolica: in una parola, compresi tutto, di colpo".
Quando vi è una conversione, vi è sempre il lavoro nascosto di Maria che ottiene ai suoi figli la grazia più grande: la grazia di incontrare Gesù, Via, Verità e Vita. Preghiamola per rafforzare sempre di più la nostra fede e per la conversione di tanti nostri fratelli che vivono ancora nelle tenebre del peccato e dell'errore.

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