UNA SOLA DOSE DI VACCINO NON PROTEGGE DAL CORONAVIRUS
In Israele il 25% della popolazione è vaccinata, ma in 4.500 si sono infettati dopo la prima dose e 375 sono molto gravi (intanto la Norvegia ha capito che non conviene vaccinare gli anziani)
Fonte: Tempi
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CHI E' LO SCIAMANO VICHINGO DI CAPITOL HILL?
Lo sciamano non rappresenta nulla di cristiano perché nelle sue credenze o pratiche ricerca un ritorno alla barbarie con tutto quel che consegue: schiavitù, nudità, infanticidio, eutanasia, cannibalismo, tirannia e povertà
Autore: John Horvat - Fonte: Fatima Oggi
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BIDEN REGALA PERMESSI DI SOGGIORNO A MILIONI DI CLANDESTINI
Lo scopo è garantire presto la cittadinanza, e quindi il diritto di voto, in pochi anni... Intanto in Europa calano i flussi illegali, mentre in Italia triplicano (e provengono quasi totalmente da Paesi islamici)
Autore: Gianandrea Gaiani - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
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L'IDEOLOGIA GENDER E LE SUE OSSESSIONI
Nancy Pelosi, la riconfermata speaker della Camera, vieterà parole come padre, madre, marito, moglie, figlio, figlia... per impiegare termini neutri come genitore, coniuge, bambino, ecc. (VIDEO: Amen and awomen)
Autore: Aldo Maria Valli - Fonte: Radio Roma Libera
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UNA BILANCIA FA CAPIRE CHE OGNI MESSA HA UN VALORE INFINITO
San Pio da Pietrelcina diceva: ''Se la gente sapesse cos'è la Messa, dinanzi alle chiese occorrerebbero i carabinieri per governare le folle''
Fonte: I Tre Sentieri
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L'ISLAM ORMAI CONTROLLA LE SCUOLE FRANCESI E I PROGRAMMI
In tutta la Francia è diffuso il separatismo religioso (il 60% degli docenti si è trovato di fronte ad allievi che sfidano con arroganza l'insegnante quando questo contraddice il Corano)
Autore: Lorenza Formicola - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
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LETTERE ALLA REDAZIONE: UNA EX-LETTRICE TORNA A LEGGERE BASTABUGIE GRAZIE AL CORONAVIRUS
Ho apprezzato il vostro dossier sul Covid, ma adesso mi viene un dubbio: devo seguire l'opinione ufficiale della Chiesa o i vostri articoli?
Autore: Giano Colli - Fonte: Redazione di BastaBugie
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OMELIA III DOMENICA T. ORD. - ANNO B (Mc 1,14-20)
Convertitevi e credete nel Vangelo
Fonte: Il settimanale di Padre Pio
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UNA SOLA DOSE DI VACCINO NON PROTEGGE DAL CORONAVIRUS
In Israele il 25% della popolazione è vaccinata, ma in 4.500 si sono infettati dopo la prima dose e 375 sono molto gravi (intanto la Norvegia ha capito che non conviene vaccinare gli anziani)
Fonte Tempi, 19 gennaio 2021
Una sola dose di vaccino non basta a proteggere in modo adeguato dal Covid-19. È quanto emerge dai dati diffusi da Israele, che ha già vaccinato 2,2 milioni di persone, oltre il 25 per cento della popolazione. Secondo la responsabile dei servizi di salute pubblica del ministero della Salute, dottoressa Sharon Elrai-Price, il 17 per cento degli israeliani in terapia intensiva in condizioni gravi aveva ricevuto la prima dose del vaccino. Ad oggi, circa 4.500 persone in Israele sono state diagnosticate positive al coronavirus dopo aver ricevuto la prima dose del vaccino. Di queste, 375 sono state ricoverate in ospedale e sono in condizioni gravi o gravissime. Tra loro, 244 sono state trovate positive nella prima settimana dopo la vaccinazione, 124 nella seconda e 7 più di 15 giorni dopo la prima dose. «Una sole dose del vaccino Pfizer e Moderna non basta a offrire una protezione sufficiente», ha quindi dichiarato durante una conferenza stampa Elrai-Price, criticando quanti hanno proposto, a causa della mancanza di un numero adeguato di vaccini, di immunizzare con una sola dose il maggior numero di persone possibile. L'Istituto norvegese di salute pubblica, invece, ha messo in dubbio la ragionevolezza e la convenienza di vaccinare le persone più fragili e anziane della società. Su 35.000 persone circa immunizzate, 23 molto anziane sono morte poco dopo aver ricevuto il vaccino a causa di effetti collaterali comuni. «Per i più fragili», ha dichiarato l'Istituto, «anche gli effetti collaterali più blandi possono avere conseguenze gravi. Per chi non ha grandi aspettative di vita, i benefici del vaccino potrebbero essere marginali o irrilevanti». La Norvegia sta dunque riflettendo sulla possibilità di non immunizzare le persone più anziane. I dati raccolti sono stati trasmessi a Pfizer, che li ha giudicati in linea con quanto scoperto dai propri studi.
Nota di BastaBugie: Tommaso Scandroglio nell'articolo seguente dal titolo "L'etica in soccorso del medico che non vuole vaccinarsi" fa notare che sempre più medici non vogliono farsi vaccinare e sconsigliano il vaccino anti-Covid ai propri pazienti. Le associazioni di categoria minacciano perfino l'espulsione dall'Ordine. Ma l'etica è dalla loro parte. E per ora anche la legge. Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 14 gennaio 2021: Sempre più medici non vogliono farsi vaccinare e sconsigliano il vaccino anti-Covid ai propri pazienti. Ad esempio, in Alto Adige il numero di «obiettori» tra medici e personale nelle Rsa è così alto che si è deciso di iniziare subito a vaccinare non i medici, come era stato preventivato, bensì gli over 80. Per Filippo Anelli, presidente della Federazione degli ordini dei medici (Fnomceo), sarebbero almeno un centinaio i ribelli in camice bianco e Anelli non esclude, a loro carico, una possibile radiazione dall'ordine. Il presidente della Fnomceo però distingue il medico che non vuole vaccinare i propri pazienti da quello che non vuole vaccinarsi: «I medici no vax sono quelli che negano la validità del vaccino. Questo è incompatibile con la professione. Non è una cosa possibile. I medici sono parte integrante della comunità scientifica. In questi casi l'Ordine interviene comminando sanzioni, che arrivano anche alla radiazione. Molti medici no vax - in passato - sono stati radiati. Diversa la questione di chi non vuole vaccinarsi, perché bisogna bilanciare il diritto dell'individuo, in assenza di una legge che rende obbligatoria esplicitamente la vaccinazione, rispetto al dovere deontologico e anche alle norme di legge che prevedono che il vaccino diventi un requisito per non danneggiare gli altri». Ancor più rigorosa la posizione di Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani di Roma, che ha dichiarato: «Tutti gli operatori sanitari, a partire dai medici, devono vaccinarsi contro il Covid e se non vogliono essere vaccinati devono essere sospesi dal servizio perchè, appunto, non possono essere idonei al servizio che svolgono». Insomma, i disertori del vaccino devono passare per le armi. In due case di riposo nel pavese, una a Voghera e una Dorno, metà dei dipendenti ha fatto sapere che non vorrà vaccinarsi. Giovanni Belloni, presidente della Simersa (Società italiana dei medici delle Rsa) ha chiesto ad un pool di tre avvocati se è possibile sanzionare questo personale sospendendoli dal lavoro per 8 mesi. Dal punto di vista morale è apprezzabile o da condannare la scelta di questi medici di opporsi al vaccino? La scelta, con i distinguo che indicheremo a breve, è lecita per il semplice motivo che per tutti i vaccini anti-covid, prima della immissione in commercio, è mancata la IV fase, che sarebbe dovuta durare dai 2 ai 5 anni minimo, necessaria per verificare gli effetti collaterali a lunga scadenza. Non solo, ma iniziano a sorgere alcuni dubbi anche sui dati relativi alle precedenti fasi presentati da alcune case farmaceutiche e che riguardano i vaccini già in commercio (si legga l'interessante e recente «Pfizer and Moderna's "95% effective" vaccines-we need more details and the raw data» dell'autorevole Peter Doshi pubblicato sul «The British Medical Journal Opinion»). Dunque, dato che manca una evidenza scientifica sulla efficacia a breve e a lungo termine dei vaccini, è legittima e da rispettare la decisione di non vaccinarsi se in coscienza si sono correttamente soppesati i pro e i contra (principio di efficacia/proporzionalità), anche perché, come vedremo, non esiste solo il vaccino per debellare il Covid (principio di necessità). Per gli stessi motivi è lecita la scelta di non vaccinare i propri pazienti. Anche in questo caso, infatti, occorre tenere in considerazione il principio di efficacia unito a quello di necessità e dunque occorre fare dei distinguo. Il buon medico, in scienza e coscienza, non solo non dovrà accettare il vaccino sempre e comunque ad occhi chiusi, ma non dovrà nemmeno opporsi sempre e comunque al vaccino. Allo stato attuale qualsiasi scelta fatta a priori è da rigettare. La decisione di consigliare o meno la vaccinazione deve essere fatta solo a posteriori, cioè valutando caso per caso. E dunque vi saranno soggetti che, anche se in futuro contrarranno il virus, andranno incontro ad un rischio remoto non solo di morire, ma anche di contrarre patologie severe. Il buon medico, in questi casi, potrebbe lecitamente sconsigliare il vaccino, proprio perché - lo ripetiamo - non abbiamo ancora una evidenza scientifica sulla sua efficacia, ossia - per usare un altro termine - sulla sua sicurezza e anche perché - e così veniamo al principio di necessità - il vaccino non è l'unica arma che abbiamo contro il Covid. Infatti rifiutare in alcuni casi di consigliare la vaccinazione non significa scivolare verso l'abbandono terapeutico: nel caso in cui il soggetto di cui sopra si dovesse ammalare, si dovranno utilizzare le risposte terapeutiche adatte che ormai da mesi si stanno rivelando efficaci. In altri casi invece - pensiamo ad un paziente assai anziano gravato da molte e severe patologie - il medico potrebbe lecitamente consigliare la vaccinazione perché i rischi del vaccino sarebbero di minore portata rispetto ai rischi che potrebbe correre questo paziente nel caso in cui venisse in contatto con il virus. In breve: che il medico decida secondo scienza e coscienza caso per caso, così come ordinariamente ha sempre fatto per tutte le altre patologie e in relazione ai differenti quadri clinici dei propri pazienti. Verificato che è moralmente lecito per il medico sia la decisione di vaccinarsi che di non vaccinarsi, sia la scelta di consigliare o di non consigliare la vaccinazione, appare evidente che anche sul piano giuridico - inteso sia nell'ambito legale che disciplinare - dovrebbe essere tutelata a favore del medico e del personale sanitario una libertà di curarsi e di curare. Rammentiamo in prima battuta che, dal punto di vista legale, non esiste un obbligo di vaccinarsi e di vaccinare. Neppure si potrebbe ipotizzare che il medico sia giudizialmente perseguibile perché ha esposto terze persone, non vaccinandosi o non consigliando la vaccinazione, ad un pericolo penalmente rilevante perché la mancata vaccinazione non rientra né tra i reati di pericolo concreto né in quelli di pericolo astratto o presunto, reati che il codice penale elenca in modo tassativo. Ciò non toglie che, in ipotesi, un medico possa essere chiamato in giudizio perché un suo paziente, a cui egli aveva sconsigliato di vaccinarsi, sia poi morto per Covid dato che l'art. 40 cp così recita: «Non impedire un evento, che si ha l'obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo». In questi casi occorrerà verificare se, nel concreto, la mancata vaccinazione sia stata condicio sine qua non della morte del paziente.
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Fonte: Tempi, 19 gennaio 2021
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CHI E' LO SCIAMANO VICHINGO DI CAPITOL HILL?
Lo sciamano non rappresenta nulla di cristiano perché nelle sue credenze o pratiche ricerca un ritorno alla barbarie con tutto quel che consegue: schiavitù, nudità, infanticidio, eutanasia, cannibalismo, tirannia e povertà
Autore: John Horvat - Fonte: Fatima Oggi, 14 gennaio 2021
Durante i violenti incidenti al Capitol Hill il 6 gennaio, i media hanno pubblicato tra i manifestanti le foto di un uomo tatuato con indosso un berretto di pelliccia e corna vichinghe. Questo strano vichingo, che si fa chiamare "Q Shaman", improvvisamente è diventato l'uomo cartolina dei manifestanti pro-Trump. I media l'hanno usato come bizzarro modello di tutti i radicali di destra. Nessuno sembra essersi chiesto che c'entra questo sciamano vichingo con qualcosa di conservatore. L'aspetto di questa stramba figura non ha fatto che aumentare il caos che ha avvolto l'America quel giorno. Tuttavia, per coloro che sostengono gli autentici valori tradizionali, l'aspetto dello sciamano dovrebbe essere motivo di preoccupazione.
IL LATO OSCURO DELLO SCIAMANESIMO Un personaggio così poco convenzionale non poteva non diventare noto. Ha guadagnato un po' la reputazione di uno "Q Shaman" poiché appare spesso in raduni e proteste. Con le sue corna vichinghe, è difficile non accorgersene. Il suo vero nome è Jacob Angeli Chansley, 33 anni, originario dell'Arizona. Durante l'episodio di Capitol Hill, è apparso sul palco del Senato come un vichingo che impugna una lancia con una bandiera americana mentre gridava "dove sta Pence?". Ha attirato i media posando per le foto. Ma il grosso problema con Q Shaman è la sua pratica oscura. Ovunque spuntano società primitive, lo sciamanesimo non manca all'appello. Si tratta di una forma di magia o scienza selvaggia, in cui lo sciamano cerca di tenere sotto controllo gli spiriti e i demoni presumibilmente presenti ovunque in natura. Lo sciamano usa i suoi poteri per rendere inefficaci o favorevoli le attività degli spiriti con parole e cerimonie appropriate. Lo sciamano lo fa comunicando a volontà con gli spiriti, spesso tramite estasi indotte o addirittura possessione da parte di uno spirito che gli conferisce intensi stati mentali, forza sovrumana o conoscenza infusa. Infatti, in un'intervista con la National Review, Q Shaman ha confermato il suo ruolo e il suo abbigliamento primitivo come un modo "per scacciare gli spiriti maligni, scacciare stregoni e streghe malvagie".
NIENTE DI CONSERVATORE, OCCIDENTALE O TRADIZIONALE Negli ultimi due anni, streghe e satanisti sono stati coinvolti in modo allarmante nel sostenere sia i disordini civili che le campagne politiche. Una ricca letteratura insegna alle aspiranti streghe come lanciare incantesimi e malocchi su candidati conservatori o agenti di polizia. Compaiono libri che insegnano alle persone come mescolare la politica con il demoniaco. In una società in gran parte laica, l'occulto sta ora emergendo come forza politica. Il più delle volte, gli occultisti sono apparsi a eventi di sinistra. La filosofia politica della sinistra e la sua rivolta contro l'Occidente cristiano rendono logico che i satanisti abbraccino il loro programma radicale. Tuttavia, Q Shaman rappresenta l'occultismo primitivo di destra. Questo si trova in un angolo buio del pensiero neopagano, penetra nelle correnti intellettuali principali e include settori conservatori. È arduo sapere con quanta serietà Q Shaman pratichi la sua scienza primitiva. Tuttavia, indicare il suo aspetto bizzarro come simbolo dei valori tradizionali è completamente sbagliato. Da sciamano, egli non rappresenta nulla di conservatore, occidentale, cristiano o tradizionale nelle sue credenze o pratiche. Lo sciamano vichingo sembra cercare un ritorno alla barbarie, la quale ha significato nel mondo schiavitù, nudità, infanticidio, eutanasia, cannibalismo, tirannia e povertà. È stata la Chiesa a liberare il mondo dalle pratiche selvagge degli sciamani e dalla loro soffocante superstizione. In effetti, Q Shaman rappresenta più facilmente la sinistra con il suo fascino per le culture pagane indigene e il suo rifiuto della morale cristiana. Le sue posizioni si adattano bene anche alle filosofie postmoderne che enfatizzano la fantasia e la creatività di realtà soggettive. Se deve essere un simbolo, lasciate che la sinistra lo rivendichi; alla destra non appartiene.
Nota di BastaBugie: per approfondire cosa è successo a Capitol Hill e perché è successo, clicca nei seguenti link per leggere gli articoli relativi.
COSA E' SUCCESSO DAVVERO IL 6 GENNAIO A WASHINGTON Mentre i BLM hanno causato nei mesi 19 morti e danni miliardari (ma per i media erano ''manifestazioni pacifiche''), a Capitol Hill è stata uccisa una sostenitrice di Trump disarmata, una veterana dell'Esercito (VIDEO: Addetto alla sicurezza spara e uccide una manifestante) di Aldo Maria Valli https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6433
TUTTI CONTRO TRUMP, MA GLI ELETTORI SONO ANCORA CON LUI Trump è accusato di essere colpevole per i disordini del 6 gennaio a Washington ed è stato cancellato da Twitter e Facebook (VIDEO: L'assalto al Campidoglio) di Stefano Magni https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6432
Fonte: Fatima Oggi, 14 gennaio 2021
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BIDEN REGALA PERMESSI DI SOGGIORNO A MILIONI DI CLANDESTINI
Lo scopo è garantire presto la cittadinanza, e quindi il diritto di voto, in pochi anni... Intanto in Europa calano i flussi illegali, mentre in Italia triplicano (e provengono quasi totalmente da Paesi islamici)
Autore: Gianandrea Gaiani - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 17-01-2021
La nuova amministrazione Dem statunitense non si è ancora insediata ma ha già annunciato di voler regalare permessi di soggiorno a milioni di immigrati illegali ai quali garantire poi la cittadinanza, e quindi il diritto di voto, in pochi anni. Il vicepresidente eletto Kamala Harris martedì ha annunciato che l'Amministrazione Biden adotterà un approccio più "umano" all'immigrazione e prevede di introdurre un disegno di legge di riforma che conceda "carte verdi" (permessi di soggiorno e lavoro) automatiche agli immigrati con status di protezione temporanea (TPS) e ai beneficiari di Deferred Action for Childhood Arrivals (DACA), cioè migranti che sono stati portati negli Stati Uniti da bambini quando i loro genitori hanno attraversato il confine illegalmente.
11 MILIONI DI IMMIGRATI PRIVI DI DOCUMENTI La Harris ha detto a Univision che il piano include "un percorso per ottenere la cittadinanza riservato alla maggior parte degli 11 milioni di immigrati privi di documenti che vivono nel paese". Si tratta di riconoscerli subito come "residenti permanenti legali" per poi attuare un percorso verso l'ottenimento della cittadinanza USA "entro un periodo di otto anni" contro gli attuali 13 necessari per chi è emigrato legalmente. "È un modo più intelligente e molto più umano di affrontare l'immigrazione", ha detto la Harris che ha poi promesso di "espandere le protezioni" per i destinatari del DACA e ha affermato che l'amministrazione assicurerà la vaccinazione contro il coronavirus indipendentemente dallo status di immigrazione. Il piano propone anche di aumentare il numero di giudici assegnati alle cause di immigrazione illegale lungo il confine coil Messico. Kamala Harris, figlia di padre giamaicano e madre indiana, ha da tempo ripudiato la politica delle espulsioni dei migranti illegali da lei stessa attuate quando era vice procuratore nella contea di Alameda (Bay Area di San Francisco) e poi procuratore distrettuale di San Francisco e procuratore generale della California per diventare, da senatore, una convinta immigrazionista opponendosi persino alle espulsioni attuate durante l'amministrazione Obama e poi, ferocemente, alle politiche di Trump. Durante le primarie democratiche, la Harris era subito apparsa più oltranzista di Biden sulle questioni dell'immigrazione, sostenendo che l'ingresso illegale negli Stati Uniti non dovrebbe essere considerato un reato e una riforma globale basata sulla priorità immediata di "annullare l'agenda anti-immigrazione di Trump e costruire un futuro all'altezza dei valori americani". Tra le iniziative tese a rimuovere il "trumpismo" potrebbe esserci anche l'abolizione delle restrizioni all'immigrazione dai paesi islamici.
LA POLITICA DI BIDEN PER GLI IMMIGRATI LEGALI L'attenzione della Harris per la regolarizzazione degli immigrati illegali si inserisce nella politica di Biden per gli immigrati legali che prevede una più agevole naturalizzazione dei titolari di "carta verde" e aiuti federali per l'integrazione economica dei "nuovi americani". L'America di Biden e Harris sarà quindi ancora più multietnica, più abitata da stranieri e da musulmani non autoctoni (oggi gli islamici negli USA sono per lo più afroamericani), riducendo ulteriormente il peso sociale (ed elettorale) dei Wasp (bianchi, anglo-sassoni e protestanti). Sviluppi che certo allargheranno il solco che già divide drammaticamente in due la società americana con il probabile aumento di scontri e tensioni sociali. Curioso notare come l'ossessione per le porte spalancate all'immigrazione illegale unisca i Dem americani e quelli italiani (PD e sinistra) così come la furia ideologica che la nuova amministrazione Usa vuole imporre per rimuovere le politiche anti-immigrazione di Trump assomiglia a quella con cui la sinistra italiana ha preteso la rimozione dei decreti sicurezza di Matteo Salvini. In termini politici i programmi dei DEM sui due lati dell'Atlantico coincidono nelle modalità (cittadinanza facile, ius soli, permessi per tutti i clandestini...) e soprattutto nell'obiettivo finale: snaturare la composizione etnica, culturale e sociale delle nazioni dell'Occidente.
Nota di BastaBugie: l'autore del precedente articolo, Gianandrea Gaiani, nell'articolo seguente dal titolo "I flussi illegali calano in Europa ma triplicano in Italia" spiega che i flussi verso l'Italia sembrano destinati ad aumentare anche nel 2021 soprattutto perché l'Italia è l'unico stato di "prima linea" a incentivare i traffici di clandestini. Un dato che dovrebbe indurre a riflettere è che si tratta di un'immigrazione illegale proveniente quasi totalmente da Paesi islamici, inclusi quelli che hanno offerto il maggior numero di volontari alla causa jihadista di al-Qaeda e dell'Isis: organizzazioni che dal traffico di esseri umani hanno sempre tratto importanti finanziamenti. Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 12 gennaio 2021: I dati forniti all'inizio dell'anno dall'agenzie Ue per le frontiere, Frontex, confermano quanto anticipato negli ultimi giorni di dicembre dalla Nuova Bussola Quotidiana. Nel 2020 i flussi di immigrati illegali verso l'Europa sono calati bruscamente ovunque (complice anche l'emergenza Covid) ma non verso l'Italia dove gli sbarchi sono addirittura triplicati. Secondo Frontex il numero di arrivi illegali attraverso la rotta del Mediterraneo Centrale è quasi triplicato nel 2020 arrivando a 35.600, facendo di quella rotta "la più attiva" per l'ingresso in Europa". Di questi poco meno di 1.500 sono sbarcati a Malta mentre in ben 34.154 sono arrivati in Italia, praticamente il triplo degli 11.471 sbarcati nel 2019. Nonostante il forte aumento delle partenze dalla Tunisia (quasi 13.000 sbarcati in Italia, il 38 per cento del totale) i migranti irregolari rilevati su questa rotta sono partiti principalmente dalla Libia mentre non mancano gli arrivi direttamente dalla Turchia sulle ciste ioniche calabresi, principalmente di iracheni, iraniani e pakistani. Frontex certifica inoltre il contesto di controtendenza degli sbarchi in Italia e dei flussi lungo la rotta del Mediterraneo centrale poiché l'anno scorso il numero di arrivi illegali in Europa è sceso complessivamente del 13% per un totale di 124mila. Si tratta della cifra più bassa dal 2013.Tra le nazionalità dei migranti in arrivo in Europa, riferisce l'agenzia europea, quella siriana rimane la più frequentemente segnalata nel 2020 (ma non certo tra i flussi giunti in Italia) seguita dalla tunisina, algerina e marocchina. I dati disponibili indicano anche come i migranti maschi continuino a rappresentare una quota molto maggiore rispetto al numero di donne che arrivano in Europa irregolarmente. Nel 2020, un migrante irregolare su dieci era donna, mentre un anno fa rappresentavano un quarto del totale. Sono diminuiti anche gli ingressi irregolari dei minori anche se sarebbe meglio dire di "autodichiarati" minori. Nel 2020, circa un migrante su 10 aveva meno di 18 anni rispetto al 23 per cento nel 2019. Nonostante un aumento all'inizio dell'anno scorso, la rotta migratoria del Mediterraneo Orientale ha visto il calo maggiore del numero di arrivi, sceso di oltre tre quarti a circa 20mila. Un calo legato anche alle dure politiche di contenimento avviate dal governo greco, ai ferri corti con la Turchia anche sul fronte delle migrazioni illegali, che ha messo sotto accusa anche quattro Ong accusate di complicità con i trafficanti di esseri umani. Non stupisce che nei giorni scorsi Ankara abbia accusato di nuovo Atene di respingimenti illegali di barconi migranti in difficoltà' nel Mar Egeo. "La Grecia spinge verso la morte persone innocenti. E l'Europa resta a guardare...", ha scritto sul suo profilo Twitter il ministro dell'Interno di Ankara, Suleyman Soylu, condividendo un video in cui un gommone con diverse persone a bordo appare in balia delle onde, mentre un mezzo della guardia costiera ellenica poco distante interviene per respingerlo, finche' i migranti vengono soccorsi dalla guardia costiera di Ankara. "Condanniamo Frontex e il Parlamento europeo, che non denunciano questo comportamento disumano che avviene ogni giorno", aggiunge Soylu ma è evidente che i barconi e gommoni salpano dalle coste turche con le complicità delle autorità di Ankara, il cui ricatto all'Europa attuato attraverso i migranti illegali viene così disinnescato dai respingimenti greci. In calo, del 29 per cento, anche i flussi lungo la rotta del Mediterraneo Occidentale (da Marocco e Algeria verso le coste spagnole) sceso nel 2020 a circa 17mila clandestini. Per la Spagna, che ha iniziato i rimpatri dei clandestini in Marocco e Algeria, il fronte più esposto è oggi quello delle Canarie, nell'Oceano Atlantico. L'arcipelago è stato raggiunto l'anno scorso, soprattutto negli ultimi quattro mesi dell'anno da oltre 22 600 clandestini provenienti dall'Africa Occidentale e imbarcatisi in Senegal, Gambia e Mauritania. Si tratta del numero più alto da quando Frontex ha iniziato a raccogliere dati nel 2009, raggiunto grazie anche all'impiego di grandi pescherecci in grado di trasportare un numero maggiore di persone e di reggere meglio l'Atlantico. Cresce anche il numero di migranti irregolari sulla rotta dei Balcani occidentali proveniente dalla Turchia aumentato di oltre tre quarti, raggiungendo circa 27mila unità nel 2020 che includono i circa 6.500 clandestini penetrati in Italia dal confine sloveno nonostante siano stati effettuati 1.240 respingimenti in Slovenia, il 420 per cento in più rispetto al 2019. Come avevamo anticipato i flussi verso l'Italia sembrano destinati ad aumentare anche nel 2021 soprattutto perché l'Italia è l'unico stato di "prima linea" a incentivare i traffici di clandestini garantendo permessi a chiunque paghi criminali per attraversare il Mediterraneo. Un contesto che attira ovviamente anche le navi delle ONG. Dopo Open Arms che ha sbarcato giorni fa circa 270 clandestini raccolti di fronte alle ciste libiche è arrivata nel Canale di Sicilia la nave Ocean Viking dell'associazione Sos Mediterranee che ha lasciato Marsiglia dopo mesi di sforzi per liberare la nave da un fermo amministrativo imposto il 22 luglio scorso dalle autorità italiane sulla base di nuove interpretazioni dei requisiti di sicurezza per le navi di soccorso.
Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 17-01-2021
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L'IDEOLOGIA GENDER E LE SUE OSSESSIONI
Nancy Pelosi, la riconfermata speaker della Camera, vieterà parole come padre, madre, marito, moglie, figlio, figlia... per impiegare termini neutri come genitore, coniuge, bambino, ecc. (VIDEO: Amen and awomen)
Autore: Aldo Maria Valli - Fonte: Radio Roma Libera, 11 Gennaio 2021
In questa nostra epoca di politicamente corretto sempre più spinto uno dei principali campi di battaglia è la lingua. Era il 2016, o giù di lì, quando all'Università di Oxford il sindacato degli studenti invitò tutti, professori compresi, a non utilizzare più i pronomi he, lui, e she, lei, ma un neutro di nuovo conio, ze. E oggi in molti atenei di lingua inglese è considerato assai opportuno che i docenti chiedano agli studenti quale pronome preferiscono, se lui (he/him), lei (she/her) o loro (they/them) con valore di terza persona singolare, indipendentemente dal genere assegnato al ragazzo e alla ragazza al momento della nascita sulla base di una mera considerazione biologica. In America è pertanto abbastanza comune che, all'inizio di una conversazione con una persona, uomo o donna, si chieda con quale pronome desidera essere designata: maschile, femminile o neutro? Era il 2008 quando il Parlamento europeo, sempre all'avanguardia in certi casi, pubblicò alcune linee guida per l'utilizzo di un linguaggio neutro dal punto di vista del genere, per cui, a dispetto della grammatica della maggior parte delle lingue europee, che utilizza convenzionalmente il maschile plurale quale forma neutra, raccomandò di evitare discriminazioni e di citare sempre maschile e femminile. Raccomandò anche di evitare l'uso di "uomo" in quanto persona e individuo, però concesse graziosamente l'uso di espressioni quali "a passo d'uomo", "a misura d'uomo", "uomo della strada" (anche perché "donna della strada" non suona bene), "uomo di Neanderthal" e "il cane è il miglior amico dell'uomo".
CARE AMICHE E AMICI, BENVENUTE E BENVENUTI Da allora molte parole sono passate sotto i ponti e il politicamente corretto ha fatto passi da gigante (o da gigantessa), diventando sempre più inclusivo. E dunque neutro. Non a caso, nei paesi anglosassoni abbiamo appunto l'uso del "loro" con valore di terza persona singolare (singular they) perché, non essendo contrassegnato dal genere maschile o femminile, va bene per tutti, compresi coloro che non si identificano né con il genere maschile né con quello femminile. L'uso del singular they, consigliato e promosso anche da istituzioni universitarie, non è applicabile all'italiano, perché la nostra lingua mantiene il genere (esse/essi) e non ha il neutro. Ma i paladini del politicamente corretto, si sa, non si arrendono facilmente, per cui anche da noi prima o poi arriverà qualcosa di opportunamente neutro. (Dalle nostre parti, poi, la storia è lì a ricordarci, fastidiosamente, il precedente di Mussolini, che cercò di sostituire il "lei" con il "voi", e quindi certe soluzioni rischiano di prendere un retrogusto ideologico non gradito ai progressisti). Per aggirare l'ostacolo, in italiano si propende per l'uso esplicito di maschile e femminile. Si dirà dunque, "care amiche e amici, benvenute e benvenuti", "onorevoli deputate e onorevoli deputati, buongiorno", "tutte le consigliere e tutti i consiglieri prendano posto nell'aula" eccetera. Si diventerà più prolissi, ma l'inclusività ha i suoi costi. Quanto al potere sostantivante dell'articolo (noi, c'è poco da fare, diciamo il parlare, il dormire, non la parlare, la dormire), al momento siamo ancora indietro, ma qualcosa si troverà. Se poi si volesse essere coerenti fino in fondo, ci sarebbe da chiedersi: come la mettiamo con le parole (per esempio guardia, sentinella, vedetta) che, pur essendo di genere grammaticale femminile, si riferiscono per lo più a uomini? E spia, recluta, vittima, comparsa, controfigura, maschera, staffetta, eccellenza, eminenza, autorità? E persona? Come è stato giustamente osservato, un uomo può essere una sagoma, una spalla, una bestia, una talpa, un'aquila, una iena, una sanguisuga. Stranamente, però, i sostenitori del politicamente corretto e dell'inclusività non sembrano porsi la questione quando è il femminile a prevalere sul maschile.
AMEN AND AWOMEN Al di là dell'oceano l'ossessione per il politicamente corretto sfocia non di rado nel grottesco. Un deputato del Partito Democratico, Emanuel Cleaver, che è anche pastore protestante, al termine di una preghiera recitata alla Camera, subito dopo aver detto "amen", ha avvertito il bisogno di aggiungere "and awomen". Sembra incredibile, ma è così. Dato che men in inglese significa uomini, il poveretto si è fatto prendere dagli scrupoli ed ha inventato un equivalente con women, donne. Forse il neodeputato Cleaver è stato terrorizzato a dovere da Nancy Pelosi, la riconfermata speaker della Camera che ha proposto una riforma del lessico da impiegare nel suo ramo del Parlamento, per cui non si potranno più usare parole come padre, madre, figlio, figlia, fratello, sorella, zio, zia, marito, moglie, ma si dovranno impiegare termini sessualmente neutri e, secondo la Pelosi, non discriminatori, come parent (genitore), spouse (coniuge), child (bambino) e via dicendo. Se il sonno della ragione genera mostri, anche il politicamente corretto non scherza. In un simpatico saggio Anthony Esolen, autore di Sex and the Unreal City: The Demolition of the Western Mind, prende spunto da un celebre libro di Oliver Sacks per fare un'arguta osservazione. Il libro è L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello, nel quale Sacks, neurologo inglese, racconta alcune sue esperienze cliniche e descrive casi di pazienti che, a causa di lesioni encefaliche di vario tipo, svilupparono comportamenti alquanto strani. Quello dell'uomo che scambiò sua moglie per un cappello è uno dei casi descritti e si riferisce a un musicista che incominciò a manifestare l'incapacità di dare un significato a ciò che vedeva e la tendenza a confondere oggetti e persone, tanto che un brutto giorno scambiò appunto la testa di sua moglie per il suo cappello, con tutte le spiacevoli conseguenze che si possono immaginare. Orbene, a proposito del titolo del libro di Sacks, Esolen nota che oggi, in tempi di linguaggio inclusivo, gender neutral e genderless, solo il sostantivo "cappello", alla fin fine, sarebbe ancora ammesso. "Uomo" e "moglie", infatti, sono parole altamente problematiche. Per cui, a rigore di politicamente corretto, avremmo un titolo che suonerebbe più o meno così: L'essere umano adulto che era biologicamente maschio ma di preferenza sessuale e identità sessuale ancora imprecisate che scambiò la sua compagna di vita che era biologicamente femmina ma di non ancora determinata preferenza sessuale e identità sessuale per un cappello. Come dite? Non vi sembra che un titolo simile attirerebbe qualche lettore (e qualche lettrice)? Sono d'accordo. Ma mai dire mai. Le vie del politicamente corretto, per quanto contorte, sono infinite. Nota di BastaBugie: nel seguente video si può vedere la ridicola conclusione della preghiera fatta dal pastore protestante alla camera di cui si parla nell'articolo.
https://www.youtube.com/watch?v=tDBJPvI92as
Fonte: Radio Roma Libera, 11 Gennaio 2021
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UNA BILANCIA FA CAPIRE CHE OGNI MESSA HA UN VALORE INFINITO
San Pio da Pietrelcina diceva: ''Se la gente sapesse cos'è la Messa, dinanzi alle chiese occorrerebbero i carabinieri per governare le folle''
Fonte I Tre Sentieri, 26 luglio 2020
Ogni Messa, indipendentemente dove è detta e indipendentemente dalla santità del sacerdote, ha sempre un valore infinito. Vi spieghiamo perché. Mentre ogni preghiera - pur importante - ha un valore finito, perché è l'uomo che prega Dio e si offre a Lui, la Messa ha sempre un valore infinito perché è Dio stesso che si offre al Padre. Dunque se è Dio che si offre nella Messa, questa ha un valore infinito perché Dio ha un valore infinito.
FACCIAMO UN ESEMPIO Prendiamo una bilancia, quella antica, con i classici due piatti. Su un piatto mettiamo tutte le preghiere di questo mondo e sull'altro una sola Messa. Ebbene, la bilancia penderebbe dalla parte della sola Messa. Più azioni finite formano una realtà finita, l'infinito rimane invece sempre infinito. Se queste cose si capissero la gente correrebbe continuamente per partecipare alla Messa. San Pio da Pietrelcina (1887-1968) soleva dire: "Se la gente sapesse cosa è la Messa, dinanzi alle chiese occorrerebbero i carabinieri per governare le folle." E il Santo Cappuccino diceva ancora: "È più facile che il mondo si regga senza il sole, piuttosto che senza la Messa." Un giorno di molti anni fa, in un piccolo villaggio del Lussemburgo, un capitano della Guardia Forestale stava conversando con il macellaio quando arrivò un'anziana signora. Il macellaio chiese all'anziana signora: "Cosa vi servo, signora?" La donna rispose: "Un pezzetto di carne, ma non ho soldi per pagare." Il capitano che era lì presente sorrise visibilmente pensando alla stranezza della richiesta. Il macellaio ribatté: "Solo un pezzetto di carne, ma come contraccambiate?". L'anziana signora disse allora al macellaio: "Mi dispiace di non avere soldi, ma in cambio vi prometto di assistere quest'oggi alla Messa per voi". Siccome il macellaio e il capitano erano molto scettici nei confronti della religione, cominciarono a ridere. "Molto bene - disse il macellaio - Andate pure a Messa per me, e ritornate, vi darò l'equivalente del valore della Messa".
LA SORPRESA La donna in quel giorno assistette alla Messa e poi ritornò dal negoziante. Ella si avvicinò alla cassa e il macellaio le disse: "Prendete questa carta e scrivete..." E la donna scrisse: "Ho offerto la Messa per te". Il macellaio pose la carta su un piatto della bilancia e sull'altra parte un misero osso... la carta era più pesante. In seguito mise un pezzetto di carne al posto dell'osso, ma la carta era sempre più pesante... I due uomini cominciarono a meravigliarsi ma non demorsero. Fu posto un grosso pezzo di carne sulla bilancia, ma la carta era sempre più pesante. Inquieto e turbato, il macellaio esaminò la bilancia, ma questa funzionava benissimo. "Cosa vuole signora...? Dovrei darle un'intera coscia di pecora?". Egli pose la coscia di pecora sulla bilancia, ma la carta era sempre più pesante. Mise un pezzo di carne ancora più grosso, ma il peso rimaneva sempre dalla parte della carta. Ciò impressionò talmente il macellaio che questi promise alla donna di darle la carne ogni giorno in cambio di una preghiera offerta per lui durante la Messa. Egli poi si convertì. Il capitano se ne andò anche lui molto scosso e andò a Messa ogni giorno. Due dei suoi figli divennero sacerdoti, uno Gesuita e l'altro fu sacerdote del Sacro Cuore, era il famoso Padre Stanislao, grande apostolo del Sacro Cuore. Egli poi ha raccontato: "Sono un religioso del Sacro Cuore e il capitano era mio padre. Dopo questa dimostrazione, mio padre divenne un grande fervente della Messa quotidiana, e noi, suoi figli, abbiamo seguito il suo esempio. Andate a Messa ogni giorno se potete, otterrete tutto e vi trasformerete."
Fonte: I Tre Sentieri, 26 luglio 2020
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L'ISLAM ORMAI CONTROLLA LE SCUOLE FRANCESI E I PROGRAMMI
In tutta la Francia è diffuso il separatismo religioso (il 60% degli docenti si è trovato di fronte ad allievi che sfidano con arroganza l'insegnante quando questo contraddice il Corano)
Autore: Lorenza Formicola - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 18-01-2021
Per una strana coincidenza, la scuola di Battières, a Lione, che ha scioperato due giorni, è dove Samuel Paty, il professore assassinato il 16 ottobre 2020 a Conflans-Sainte-Honorine (Yvelines), ha iniziato la sua carriera poco prima del 2000. Scuola elementare che traccia un legame simbolico tra il terrorismo islamico, la libertà di espressione occidentale e il separatismo scolastico in Francia. Perché là un professore si è appena dimesso, ha lasciato l'insegnamento e si sta trasferendo in un'altra città in seguito alle minacce, protratte per mesi, di alcuni genitori islamici dopo una lezione sulla laicità e il libero pensiero. Una settimana dopo il tributo a Samuel Paty, un insegnante di storia e geografia teneva una lezione sulla libertà di espressione, come da programma scolastico, a una classe di quinta elementare. Ad un certo punto spiega perché Emmanuel Macron non è "islamofobo", lo fa dopo le osservazioni di uno studente che accusa il governo francese di odio nei confronti dell'islam. Nella discussione s'intromettono due gemelli stranieri e che parlano male il francese, eppure riescono a cogliere bene di cosa si sta trattando. Tempo il giorno dopo e l'insegnante riceve la visita del padre dei bambini. Poi anche di altri genitori. Subisce minacce ed intimidazioni. Gli spiegano il confine tra quello che può dire e quello che ha detto. Il docente sporge denuncia, ma non riceve poi tutta questa solidarietà. Il 4 gennaio alcuni colleghi scioperano in sua difesa - chiedendo anche l'intervento delle istituzioni -, eppure il professore oggi è stato trasferito. In parte ha vinto anche la paura visto che nella borsa di uno degli studenti (un bambino di quinta elementare!) prima delle vacanze di Natale è stato trovato un coltello.
I PROFESSORI MINACCIATI SONO AUMENTATI Paty doveva diventare il volto della Repubblica, ma a tre mesi da uno degli episodi più gravi di inciviltà e terrorismo degli ultimi tempi, i professori minacciati sono addirittura aumentati, forse perché gli odiatori sono stati galvanizzati da quel gesto esemplare. Recentemente il ministro Blanquer ha annunciato che la nota professoressa Fatiha Boudjahlat dopo aver rimproverato cinque studenti per non aver rispettato il minuto di silenzio per Samuel Paty è finita sotto scorta. I sindacati di sinistra, confessa Boudjahlat, hanno chiesto che ad essere punita fossi io. "Sono passati diversi anni da quando ho parlato con i miei studenti della prima media del Corano, anche se è nel programma". Jeanne, è un'insegnante di francese in una scuola a Yvelines. A Le Figaro ha spiegato: "Lavoro in una zona dove gli studenti hanno un'educazione religiosa ben precisa. L'imam del loro quartiere è molto virulento. E non fanno che ripetere che il Corano ha sempre ragione, e la sua legge prevale sul diritto penale e i testi scientifici. Ho sempre sentito di essere su un terreno scivoloso, fino a quando ho smesso di parlarne. Inoltre sono una donna bionda, mi hanno fatto capire che rappresentavo un po' la figura del diavolo". Iannis Roder, professore associato di storia dal 1999 in un liceo a Seine-Saint-Denis e responsabile dell'Osservatorio sull'istruzione della Fondation Jean Jaurès, ha appena condotto un sondaggio (IFOP / Fondazione Jean Jaurès) sul separatismo scolastico in Francia. Ciò che l'indagine ha inteso per "separatismo religioso" è qualsiasi atto o manifestazione che si traduca in un rifiuto di attività, una richiesta specifica, una sfida all'educazione in nome delle convinzioni religiose. Il rapporto contiene discussioni circa i programmi e persino le discipline. Sono elencate per esempio le infinite controversie sull'educazione fisica avanzate da ragazzine cui l'islam impone un certo tipo di comportamenti e abbigliamento negli spogliatoi e nello sport. E poi le mense halal, le gite scolastiche e il velo. I dati appena pubblicati raccontano di oltre il 59% degli insegnanti che dichiara di aver già incontrato una forma di separatismo religioso nel proprio istituto attuale. Ed è il 24% dei docenti a fare esperienza "regolarmente" o "di tanto in tanto" di sfide sfacciate al proprio insegnamento. Il dato è aumentato di 9 punti rispetto al 2018. Il rapporto rivela che i casi coinvolgono tutta la Francia, e non più solo periferie e banlieu. Diventa pertanto più importante l'autocensura degli insegnanti.
L'ISLAM ORMAI CONTROLLA LE SCUOLE FRANCESI E I PROGRAMMI Molti per evitare una possibile destabilizzazione della classe e le manifestazioni di protesta di vario genere, preferiscono tacere ed evitare di affrontare determinati argomenti. È paura? Secondo chi ha redatto il rapporto, sì. Più spesso perché si sentono abbastanza soli nell'eventuale battaglia. È sorprendente notare che il 16% degli insegnanti afferma di non denunciare gli incidenti di cui sono stati testimoni. D'altronde solo il 56% dichiara alla propria dirigenza le forme di separatismo, e quindi di rifiuto della Francia e delle sue leggi, cioè poco più di 1 su 2. Il 49% degli insegnanti solo delle scuole secondarie afferma di essersi già auto-censurato durante le lezioni. Osservazione sconvolgente per gli analisti francesi se si considera che l'ultimo studio IFOP per la Fondazione Jean-Jaurès è stato realizzato in occasione del sesto anniversario dell'attentato a Charlie Hebdo. Un dato da evidenziare con l'assassinio di Samuel Paty perpetrato lo scorso ottobre e che è aumentato di 12 punti in meno di tre anni. L'islam ormai controlla le scuole francesi e i programmi. Aurélien, che insegna storia in un liceo nei distretti occidentali di Nîmes, ormai è terrorizzata quando le tocca parlare di Medio Oriente. "Faccio attenzione a ogni frase, a ogni parola. Qui, a seconda di come trasformi la frase, l'intera classe può affrontarti ed anche i genitori. Quando si parla di islam, l'atmosfera si fa subito tesa. Alcuni studenti delle superiori ci respingono e insultano. Ci dicono che non capiamo niente, che non li rispettiamo, che siamo ignoranti. Philippe Watrelot, professore di scienze economiche e sociali a Parigi, ha ricordato quanto successo ad un suo collega qualche settimana fa. "Voleva rievocare l'affare Mila - la ragazzina minacciata di morte dopo aver criticato l'Islam. All'improvviso, i suoi studenti sono diventati violenti. Si sono alzati in piedi per spiegare al professore che Mila meritava il suo destino e che non andava difesa".
Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 18-01-2021
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LETTERE ALLA REDAZIONE: UNA EX-LETTRICE TORNA A LEGGERE BASTABUGIE GRAZIE AL CORONAVIRUS
Ho apprezzato il vostro dossier sul Covid, ma adesso mi viene un dubbio: devo seguire l'opinione ufficiale della Chiesa o i vostri articoli?
Autore: Giano Colli - Fonte: Redazione di BastaBugie, 20 gennaio 2021
Gentile redazione di BastaBugie, sono una vostra ex-lettrice, nel senso che avevo deciso di non leggervi più, in quanto i vostri articoli contro l'islam non mi erano piaciuti. Ma, a seguito della farsa del Covid 19, il mio senso di disorientamento è stato così forte che non ho potuto fare a meno di ritornare a leggervi. Ciò dimostra proprio quello che intendevo esprimere, quando vi inviai quella mia email di rincrescimento per i vostri articoli contro la religione islamica: l'inquietudine di una persona cattolica, che non riuscendo più a scorgere nella Chiesa una fonte stabile di verità forte, sì aggrappa a qualsiasi cosa la possa salvare. E la farsa della pandemia lo ha dimostrato. Voi avete avuto il coraggio di pubblicare quel dossier di articoli che mi hanno molto confortata. Ma la mia prima domanda è: il dossier del coronavirus, in quanto ispirato dalla fede cattolica, rispecchia la visione della Chiesa? Purtroppo, la risposta sembrerebbe negativa. Mi sono domandata, appunto, se il Sommo Pontefice, leggendo questo vostro Dossier, lo approverebbe. Una persona cattolica, come me, ad esempio, a chi deve credere? A quanto afferma l'opinione ufficiale della Chiesa, oppure a quanto è riportato nei vostri articoli? Sebbene abbiate tentato più volte di sottolineare che voi non state mettendo in dubbio il fatto che l'epidemia esiste realmente, gli articoli e i dati pubblicati non possono fare altrimenti che dire il contrario. Perché la verità parla chiaro, anche se diventa clandestina! Immagino che voi possiate avere paura di sostenere delle opinioni che oramai, in una società come si sta profilando all'orizzonte, sfiorano i limiti della legalità. Questa paura si spiega col fatto che noi cattolici ci sentiamo confusi dalla Chiesa. Abbiamo perso i sacramenti pur di obbedire a non sappiamo bene nemmeno chi. Ma io nego nel modo più assoluto l'esistenza di una pandemia. Di un virus che non è altro che un virus influenzale come molti altri simili, i quali dovrebbero essere all'origine di una patologia senza importanza ma che, ogni anno, purtroppo, causano un numero considerevole di vittime perché tale patologia non viene curata nel modo appropriato. Se c'è qualcosa da mettere in discussione, anzi da incriminare, quindi, è solo ed esclusivamente l'efficacia e l'efficienza del sistema sanitario. Come mai i medici e la medicina sono assurti a modello superiore di conoscenza, quando dovevano essere i primi ad essere incolpati e a scendere di livello nell'opinione pubblica? Perché, onestamente parlando, è assurda l'idea che nel 2021 in un Paese occidentale e industrializzato ci sia ancora la paura di morire di influenza! Invece i medici sono stati così furbi da trarre vantaggio dalla situazione per acquisire ancora maggiore potere economico e prestigio sociale. Ma, a parte questo, la domanda principale è: qual è l'opinione ufficiale della Chiesa sul coronavirus? Perché è questo il principale problema che sorge nella coscienza di un cattolico. Un cattolico non può seguire due vie separate, allora perché la verità dei vostri articoli non è stata sostenuta a spada tratta dalla Chiesa? Come è possibile che la Chiesa non sia in grado di opporsi alla propaganda laicista degli atei che detengono il potere delle istituzioni democratiche, e che vorrebbero sovvertire la società sostituendo i valori del Cristianesimo con quelli della scienza materialista? Vi scrivo questa lettera proprio per mettervi in guardia dalla paura, da un senso di colpa ingiustificato, ma del tutto comprensibile, in quanto il vostro Dossier sul coronavirus non si allinea alle idee professate dalla Chiesa ufficiale su questo argomento assai triste. La vostra riacquistata lettrice, Martina
RISPOSTA DEL DIRETTORE
Cara Martina, noi di BastaBugie siamo cattolici impegnati nel diffondere le notizie che non trovano spazio nei grandi giornali e nelle principali televisioni. Non abbiamo dogmi da proporre eccetto quelli che la Chiesa ha ufficialmente proclamato. In tutti gli altri campi ci sentiamo liberi di esprimere le nostre opinioni. Ogni lettore sarà poi in grado, con il suo discernimento, di farsi una opinione il più corretta possibile. D'altro canto siamo cattolici e quindi dobbiamo riconoscere, ad esempio, che il Papa è il Papa. Non ce n'è un altro e non ci possiamo fare una nostra chiesa anche nel caso che alcune sue affermazioni non ci trovassero d'accordo. Del resto anche il Papa ha tutto il diritto di avere delle sue opinioni e anche di dirle. Ad esempio sui vaccini ha dichiarato che si farà vaccinare al più presto. È un suo diritto e non c'è nulla di male nel dirlo. Ovviamente il singolo fedele ha tutto il diritto di non essere d'accordo e, ad esempio, non voler vaccinarsi. Sarebbe clericalismo il credere che ogni nostra scelta debba essere dettata dai pastori della Chiesa. È chiaro che in tema di fede e di morale la Santa Chiesa che è nostra madre deve indirizzarci, ma esistono materie, come ad esempio quelle scientifiche nelle quali c'è libertà di pensiero ed è giusto che sia così. In definitiva per quanto riguarda i dogmi proclamati ci deve essere abbandono totale a ciò che ufficialmente la Chiesa ha proclamato. Anche per le dottrine da sempre ribadite dai papi ci deve essere filiale rispetto e ubbidienza. Ma per quanto riguarda le materie opinabili, il singolo fedele può appunto opinare e fare come la coscienza gli dice. Anzi, in questo caso, andare contro la sua coscienza lo esporrebbe al peccato, anche se fosse un legittimo pastore della Chiesa ad ordinarglielo. Chi legge il dossier sul Coronavirus che abbiamo pubblicato può ascoltare i pareri di vari esperti in materia. Poi farà le sue scelte come la coscienza gli detterà, ma almeno avrà sentito un'altra campana rispetto all'assordante propaganda che i mezzi di comunicazione ci stanno ripetendo da mesi. Poi ripeto ognuno è libero di fare come meglio crede. Ma almeno rivendichiamo la nostra libertà di dire, scrivere e diffondere ciò che la nostra coscienza ci rimprovererebbe se l'avessimo taciuto.
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DOSSIER "CORONAVIRUS" Sì alla prudenza, no al panico Per vedere tutti gli articoli, clicca qui!
Fonte: Redazione di BastaBugie, 20 gennaio 2021
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OMELIA III DOMENICA T. ORD. - ANNO B (Mc 1,14-20)
Convertitevi e credete nel Vangelo
Fonte Il settimanale di Padre Pio
Le letture di questa domenica ci invitano a una profonda conversione interiore. Nella prima lettura abbiamo ascoltato l'incarico che Dio diede al profeta Giona di andare a Ninive, una grande città pagana, per predicare e rivolgere a tutti l'appello alla conversione. I niniviti, pur essendo pagani, ascoltarono docilmente le parole di Giona e diedero segni di conversione. «Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta» (Gio 3,4), proclamava il profeta, e – continua il testo – «i cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, grandi e piccoli» (Gio 3,5). Allora «Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia» (Gio 3,10) e non li castigò. Questo appello alla conversione risuona anche nella predicazione di Gesù. Il Maestro Divino, iniziando la sua predicazione in Galilea, disse con forza: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo» (Mc 1,15). Queste parole sono rivolte a ciascuno di noi, a noi che ogni domenica andiamo alla Messa, che tante volte pensiamo di essere dei buoni cattolici. Ogni giorno possiamo e dobbiamo convertirci. Non ci sarà mai un momento nel quale potremo dire di aver raggiunto il nostro obiettivo: ci sarà sempre da migliorare. Per alcuni sarà una conversione dal peccato alla vita di grazia; per altri, una conversione dalla mediocrità al fervore; per i più generosi si tratterà di una conversione da una vita di fervore alla santità. La vita cristiana è un po' come risalire la corrente di un fiume: se non si rema si torna inevitabilmente indietro. Alla stesso modo, se non ci si converte continuamente, se non si cerca in tutti i modi di migliorare, inevitabilmente si torna indietro verso la mediocrità e il peccato. Pertanto, le parole di Gesù sono rivolte a tutti noi. Ogni giorno dobbiamo ripetere quelle belle parole del Salmo: «Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri» (Sal 24,4). Tante volte noi sentiamo l'ispirazione e il desiderio di migliorare, ma commettiamo il grande errore di rimandare a domani ciò che possiamo fare oggi, e così passano i mesi e gli anni e noi rimaniamo sempre quelli di prima, anzi, torniamo sempre più indietro. San Paolo pertanto ci dice: «Fratelli, il tempo si è fatto breve [...] passa la figura di questo mondo» (1Cor 7,29-31). Con queste parole, l'Apostolo delle genti ci invita a usare con prudenza e moderazione i beni che passano, per non perdere i beni eterni. Come abbiamo potuto notare, sia nella prima lettura che nel Vangelo, la conversione dei niniviti e la conversione dei primi Discepoli di Gesù è iniziata dall'ascolto della predicazione della Parola di Dio. Non c'è conversione se non vi è ascolto; e non c'è ascolto se non vi è predicazione. La predicazione illumina le menti affinché esse possano conoscere la verità tutta intera, senza menomazioni di sorta. Per questo motivo, san Francesco scrisse nella sua Regola che i frati dovevano predicare semplicemente, parlando dei vizi e delle virtù, della pena e della gloria. Le anime hanno il diritto di conoscere la verità interamente, senza compromessi e accomodazioni. Ai giorni d'oggi, forse, si tende a tacere alcune verità "scomode" come quelle che riguardano i Novissimi, in particolare il Giudizio e l'inferno, per non spaventare i fedeli. San Francesco non era di questo parere e voleva che si annunciasse semplicemente la verità in modo integrale, per il bene di tutti fedeli. Per questo motivo così egli esortava: «Il piacere è breve: la pena eterna. La sofferenza è poca: la gloria infinita... tutti saremo giudicati. Fratelli, finché abbiamo tempo, operiamo il bene». Il tempo passa e noi ci avviciniamo inesorabilmente al giorno del nostro Giudizio. Viviamo su questa terra senza perdere di vista questa verità che è l'unica cosa certa della nostra vita. Predicando e invitando tutti alla conversione, Gesù chiamò i suoi primi Discepoli. Chiamò Andrea e suo fratello Simone, e chiamò i figli di Zebedeo, Giacomo e Giovanni. La cosa che colpisce in modo particolare è la prontezza di questi uomini nel lasciare tutto per seguire il Signore. Di Andrea e Simone, il Vangelo dice che «subito, lasciarono le reti e lo seguirono» (Mc 1,18); di Giacomo e Giovanni, il testo dice che «essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui» (Mc 1,20). La risposta dei primi Discepoli è stata davvero generosa, e Gesù promette loro qualcosa di molto grande: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini» (Mc 1,17). Seguire Gesù significa diventare suoi collaboratori nell'opera della Redenzione. Preghiamo dunque affinché ci siano sempre numerose e sante vocazioni, per la salvezza e il bene delle anime.
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