BastaBugie n�722 del 23 giugno 2021

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1 UNA VITA DI GLORIA VALE UN MOMENTO DI DOLORE
Unbroken, l'indistruttibile, è lo straordinario film sulla vera storia di Louis Zamperini, figlio di italiani cattolici, mezzofondista e militare statunitense, eroe di guerra (VIDEO: trailer del film)
Fonte: Wikipedia
2 LA MOGLIE A PEPPONE: ''PERCHE' MI HAI SPOSATA?''
Discussione in famiglia Bottazzi a causa di ''un'indagine demoscopica per la democrazia''
Autore: Lorenzo Bertocchi - Fonte: Il Timone
3 IL CATTOLICO OMBRA, VITTIMA DELLA CULTURA DOMINANTE
Oggi molti di quelli che si credono cattolici in realtà non lo sono per niente, perché la cultura li ha ingannati (siccome siamo immersi nella stessa cultura dobbiamo evitare di sentirci al sicuro per sempre)
Autore: Tommaso Scandroglio - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
4 NELLA FEDE MEGLIO POCHI, MA BUONI
Molti credono che il valore dei movimenti cristiani si misuri dai palazzetti dello sport pieni, ma non è così
Autore: Corrado Gnerre - Fonte: I Tre Sentieri
5 IL REGIME COMUNISTA CINESE PERMETTERA' ALLE FAMIGLIE DI AVERE TRE FIGLI... MA ORMAI E' TARDI
Dopo decenni di aborti forzati, la politica del figlio unico iniziata nel 1979 ha cambiato la mentalità dei cinesi e sta portando al collasso il Paese più popoloso del mondo (VIDEO: La crisi demografica in Cina)
Autore: Leone Grotti - Fonte: Tempi
6 LA STRATEGIA DEI PROLIFE AMERICANI E' VINCENTE
In diversi Stati americani sono passate leggi che restringono fortemente l'aborto o che addirittura lo vietano (per vincere basta combattere senza stancarsi e senza scendere a compromessi)
Autore: Benedetta Frigerio - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
7 IL CRISTIANESIMO FECONDA LA SOCIETA', SENZA COMPROMESSI CON IL POTERE POLITICO
Con l'editto di Milano del 313 l'imperatore Costantino rese lecita la religione cristiana dimostrando così di aver capito l'essenza vera del Cristianesimo
Autore: Corrado Gnerre - Fonte: I Tre Sentieri
8 OMELIA XIII DOM. TEMPO ORD. - ANNO B (Mc 5,21-43)
Non temere, soltanto abbi fede!
Fonte: Il settimanale di Padre Pio

1 - UNA VITA DI GLORIA VALE UN MOMENTO DI DOLORE
Unbroken, l'indistruttibile, è lo straordinario film sulla vera storia di Louis Zamperini, figlio di italiani cattolici, mezzofondista e militare statunitense, eroe di guerra (VIDEO: trailer del film)
Fonte Wikipedia

Nato il 26 gennaio 1917 a Olean, nello stato di New York, da genitori italiani, cattolici, originari di Brenzone sul Garda, Louis Zamperini iniziò la sua carriera sportiva nel 1932, praticando lo sci di fondo. Passato all'atletica, nel corso degli ultimi tre anni di liceo rimase imbattuto dopo aver stabilito diversi record.
Nel 1934 Zamperini stabilì il record mondiale interscolastico del miglio col tempo di 4'21"2. Successivamente partecipò al campionato CIF California State vincendolo con il tempo di 4'27"8. Questa vittoria gli permise di ottenere una borsa di studio per la University of Southern California.
Nel 1936 Zamperini decise di provare a qualificarsi per le Olimpiadi. Gli atleti dovevano pagarsi il viaggio per partecipare ai Trials olimpici, ma dal momento che suo padre lavorava per la ferrovia, Louis ottenne un biglietto gratis del treno, mentre un gruppo di commercianti di Torrance contribuì con una colletta per consentire all'eroe locale di mantenersi una volta giunto a destinazione.
Sui 1500 m piani Zamperini era chiuso dalla presenza della medaglia d'argento Glenn Cunningham, Archie San Romani e Gene Venzke, pertanto decise di correre, pur essendo senza esperienza, sui 5000 m piani, arrivando ex aequo col primatista statunitense Don Lash, e qualificandosi a soli 19 anni e 178 giorni, primato che ne fece il più giovane statunitense a partecipare alle Olimpiadi in questa specialità.
Né Zamperini né Lash erano accreditati come possibile vincitori dei 5000 m piani ai Giochi olimpici di Berlino, data la presenza del detentore del record mondiale Lauri Lehtinen. Zamperini riuscì dapprima a superare la batteria, preceduto dallo stesso Lehtinen e dal giapponese Kohei Murakoso, eliminando l'italiano Salvatore Mastroieni.
In finale concluse all'ottavo posto, dopo aver effettuato un eccellente ultimo giro in 56 secondi, che catturò le attenzioni di Adolf Hitler, il quale insistette per un incontro personale. Come Zamperini raccontò, Hitler strinse la sua mano e disse semplicemente: "Ah, tu sei il ragazzo con il finale veloce". La gara fu vinta dall'altro campione finlandese Gunnar Höckert; davanti a Zamperini conclusero tra gli altri lo stesso giapponese Murakoso e l'italiano Umberto Cerati, tra i favoriti avendo vinto la prima batteria.
Zamperini ha poi legato alcuni aneddoti della sua esperienza olimpica, tra cui quello riguardante il viaggio in nave verso l'Europa: "Ero un ragazzino dell'era della Depressione che non aveva mai neppure comprato un panino al supermercato. E lì tutto il cibo era gratis. Non prendevo una fetta di dolce al mattino, ma almeno sette, insieme a uova e pancetta. I miei occhi erano come piattini." Alla fine del viaggio Zamperini, come la maggior parte degli atleti presenti sulla nave, aveva infatti guadagnato un bel po' di peso, per la precisione 5 kg. Un aumento di peso ad ogni modo utile per la sua salute, avendo perso in precedenza 7 kg durante gli allenamenti per i Trials olimpici nella calura estiva di New York.
Nel 1940, svanito il sogno di partecipare alle Olimpiadi di Tokyo, cancellate a causa del secondo conflitto mondiale, fu arruolato come bombardiere nell'aviazione. Nel 1943 in un incidente aereo precipitò nell'Oceano Pacifico col suo B-24, resistendo per ben 47 giorni all'inclemenza del tempo, alla furia delle acque e ai proiettili giapponesi, cibandosi di solo pesce crudo assieme ad altri due commilitoni, di cui uno non sopravvisse. È in questo momento che, da ateo che era, inizia la sua conversione di fede. Zamperini inizia a vedere Dio come l'unico possibile salvatore, giurando di dedicargli la vita se dovesse sopravvivere.
Dopo 47 giorni fu infatti catturato dalla marina giapponese e deportato in una prigione militare comandata dal feroce sergente Mutsuhiro Watanabe che lo sottopose a numerose umiliazioni, forse ispirato dalla rivalità che Zamperini ebbe con Kohei Murakoso. Zamperini, eroe di guerra, trova la forza di resistere e sopravvivere e infine grazie alla fede che stava cominciando a vivere, trova la forza perfino di perdonare i suoi persecutori. Farà poi ritorno in patria al termine del conflitto. Continuerà la sua carriera olimpica tornando successivamente a Tokyo nel 1997, all'età di 80 anni, portando per un tratto la torcia olimpica in occasione dei Giochi olimpici invernali di Nagano 1998.
Morto il 2 luglio 2014, è stato ricordato dapprima in un libro da Laura Hillenbrand e successivamente nell'omonimo film Unbroken diretto da Angelina Jolie, nelle vesti di regista.

Nota di BastaBugie: nel seguente video (durata: 2 minuti e mezzo) si può vedere il trailer del film Unbroken.
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https://www.youtube.com/watch?v=lrFDwHkvgZ0

Fonte: Wikipedia

2 - LA MOGLIE A PEPPONE: ''PERCHE' MI HAI SPOSATA?''
Discussione in famiglia Bottazzi a causa di ''un'indagine demoscopica per la democrazia''
Autore: Lorenzo Bertocchi - Fonte: Il Timone, marzo 2021 (n. 63)

A Peppone i sondaggi telefonici non erano mai piaciuti, ma la signorina gentile lo aveva preso alla sprovvista a proposito di una indagine sullo stato del matrimonio in Italia:
«È una domanda soltanto, non si preoccupi: perché lei ha sposato sua moglie?».
Peppone restò mezzo tramortito, anche perché la domanda era arrivata in salotto in uno di quei giorni in cui i figli e nuore e nipoti gli stavano invadendo la casa crinale. «Ma che domanda è questa?», disse, senza però riuscire a trovare una ragione per questa domanda sensata. «Guardi, è passato molto tempo e ci devo pensare».
La signorina disse che lo avrebbe chiamato il giorno dopo per avere la risposta. Peppone arrivò in cucina e la signora Bottazzi si accorse che qualcosa non andava. «Chi era al telefono?».
«Un'indagine demoscopica per la democrazia, volevano sapere perché ti ho sposata...».
Se la curiosità è femmina, davanti a una domanda come questa si aggiunge anche la curiosità della moglie, producendo un effetto senza via di scampo per il marito. Della democrazia alla base del sondaggio alla signora Bottazzi non importava un bel niente, la domanda non ammetteva risposte democratiche.
«Io comunque non ho risposto perché preso alla sprovvista ...», attaccò Peppone vista la situazione.
«E adesso ce l'hai la risposta? Perché mi hai sposata?», rispose la signora moglie con un tono da tribunale dell'Inquisizione.
A quel punto Peppone cercò di ripensare ai momenti della giovinezza, dei primi incontri etc, etc, ma il massimo di risposta che ne cavò fuori fu: «Perché volevo farmi una famiglia e avere dei figli».
«E che motivo è mai questo! Allora potevi sposarti anche con un'altra...».
«È il destino! Si dice che Dio li fa e li accoppia, uno ci nasce per sposare una talaltra».
«Peppone, ma che bel romantico che sei... proprio una bella storia d'amore e passione. E io che passo una vita con uno così e questo non sa neanche perché mi ha sposata...».
«E tu allora, perché mi hai sposato?», provò a contrattaccare un Peppone alle corde.
«Beh, io mi sono lasciata sposare da te, è ovvio. È l'uomo che si fa avanti!».
«Bene», rispose Peppone, «quindi se si fosse fatto avanti un altro era uguale, allora anche tu non sai perché mi hai sposato!».
Tutta la famiglia assisteva attonita al dibattito che in quel momento fu attraversato dal silenzio. La signora Bottazzi andò alla finestra del tinello per guardare l'orizzonte: «Ma vi rendete conto... se ci siamo sposati per caso questo è un matrimonio senza fondamenta e voi», disse guardando i figli e nipoti, «siete prodotti del caso e avreste potuto essere anche figli e nipoti di altri due».
«Eh no», rispose Peppone, «questa è roba nostra».
A quel punto saltò su il Giovannino, di anni 6, il più piccolo fra i nipoti. «Meno male che il nonno ha sposato la nonna, e la nonna ha sposato il nonno, che hanno fatto il papà che ha sposato la mamma, che poi ha fatto me. Perché è sempre meglio essere nipoti di due disgraziati di nonni e figli di un papà e una mamma piuttosto che nipoti e figli di due estranei».
Il ragionamento filava e convinse anche Peppone e la signora Bottazzi, i quali in quel momento sembrarono anche ricordarsi perché si erano sposati. Il giorno dopo la signorina che aveva aperto il dibattito telefonò per avere la risposta.
La signora Bottazzi prese in mano la situazione telefonica: «Mio marito dice di avermi sposato per ovvie ragioni».
«Ma le sembra un motivo valido?», rispose la signorina.
«Guardi, ognuno si sposa come può e comunque il fatto è che l'importante è che il marito sposi sua moglie evitando così che i suoi figli cadano in mano d'estranei!».

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Fonte: Il Timone, marzo 2021 (n. 63)

3 - IL CATTOLICO OMBRA, VITTIMA DELLA CULTURA DOMINANTE
Oggi molti di quelli che si credono cattolici in realtà non lo sono per niente, perché la cultura li ha ingannati (siccome siamo immersi nella stessa cultura dobbiamo evitare di sentirci al sicuro per sempre)
Autore: Tommaso Scandroglio - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 07-06-2021

Vi sono persone che sono cattolici in potenza, cattolici ombra. Ossia persone a cui manca tanto così per esserlo e non se ne rendono conto. Facciamo un esempio tra molti. Prendiamo una coppia che, dopo un po' di anni di convivenza, si è sposata in chiesa perché «il matrimonio in comune è tristissimo e poi così facciamo contenti i genitori». Lui e lei professano un ateismo di fatto: nessuna frequenza ai sacramenti - in primis alla messa domenicale - nessun momento dedicato alla preghiera né alla formazione cristiana. Ciò nonostante, il loro bagaglio di valori umani è ricchissimo: assolutamente fedeli l'uno all'altra, crescono i figli in modo serio e responsabile, molto generosi con tutti, amici sinceri di molti, professionisti onesti e scrupolosi, hanno un giudizio sulla realtà molto assennato, oggettivo e maturo, sono sensibili al dolore e alla difficoltà altrui, coltivano una propria interiorità sebbene tutta umana. A volte cercano il silenzio, ma mai esplicitamente Dio. E infatti il buco nero nelle loro vite è proprio la mancanza assoluta di un afflato trascendente: a Dio non pensano quasi mai, se non in caso di grave necessità, rasentando quasi la superstizione. Se parli loro di Dio magari ti dicono anche che ci credono - nelle forme più minimali escono con la frase «credo che ci sia qualcosa dopo la morte» - ma Dio sta alle loro esistenze come la luce del sole sta alla cecità.
Se Dio, comunque, è ancora un concetto per loro potabile, perché in fondo modellabile secondo il comodo immaginario di ciascuno, appare invece indigeribile la figura della Chiesa che, ai loro occhi, è solo una società a delinquere, piena di pedofili e gelosa custode di privilegi che Dio - tirato fuori all'occorrenza dalla cantina delle proprie coscienze - condannerà senz'appello nell'Aldilà. Insomma vivono tutto ciò che riguarda la religione come una sovrastruttura inutile, come un formalismo senza un suo senso pratico, come una zavorra lasciata sulle loro spalle da genitori ancora un poco debolmente credenti, ma che hanno abbandonato per strada da tempo, fin dall'adolescenza.

UN CATTOLICO MORTO E SEPOLTO O C'È UNA SPERANZA?
Lo ammettiamo, a leggere questa descrizione parrebbe che più di cattolico ombra dovremmo parlare di cattolico morto e sepolto. Ma a ben guardare con gli occhi della speranza cristiana non è così. Il santo non si edifica senza l'uomo, le virtù teologali sono lettera morta senza le virtù cardinali. Vero è che queste ultime acquisiscono pieno significato alla luce delle prime, ma naturaliter l'uomo può essere giusto, forte, prudente, temperante, etc. Ciò che vogliamo dire è che molte persone intorno noi - in realtà tutte - hanno la stoffa per diventare autentici cattolici, ossia, ancor meglio, santi. La materia prima è ottima, seppur inquinata da tante scorie che ammorbano l'aria che tutti noi respiriamo. Le potenzialità sono elevate e per esprimerle occorre partire dalle loro qualità umane. La loro umanità è una promessa di santità.
Un aspetto fondamentale da tenere in considerazione e che regala molta speranza è poi il seguente. Queste persone in realtà non conoscono davvero cosa sia la vera fede, la vera Chiesa. Rifiutano ciò che non conoscono. Questo è accaduto almeno per due motivi. Da una parte hanno appreso dai media dottrine spacciate come cattoliche, ma che cattoliche non sono: la Chiesa odia i gay, si possono salvare solo i battezzati, le donne valgono zero nella Chiesa, etc. E poi si sono lasciati infinocchiare con le solite storielle spazzatura: i veri preti sono solo quelli che fanno i missionari in Africa perché gli altri in realtà si sono fatti prete per arricchirsi o per far carriera, i Vangeli li hanno scritti gli uomini, mica Dio et similia.
Luoghi comuni che poi si autoalimentano seguendo un moto perpetuo. Su altro fronte, forse ancor più di frequente, costoro hanno fatto spessissimo incontri disastrosi con laici e uomini di Dio incoerenti e/o con idee confuse. Dunque ne sono usciti con le ossa rotte, cioè o scandalizzati - quante mancanze di carità di noi cattolici dobbiamo registrare - o guastati nelle idee tanto che spesso hanno in testa una immagine della fede e della Chiesa che non corrisponde al vero. La speranza a cui si faceva cenno prima è data dal fatto che con queste persone, la cui bontà d'animo non ha permesso all'ideologia dominante di infettare tutte le fibre del loro cuore, è possibile dialogare e ragionare per far comprendere loro come stanno in realtà le cose, che la Chiesa non ha mai detto X, Y, Z e che ciò che loro dicono e credono su questi argomenti coincide, almeno nella sostanza, con ciò che insegna la Chiesa stessa.

L'AMBIENTE (DIS)VALORIALE IN CUI SIAMO IMMERSI
Il fattore che in buona sintesi ha ingannato questi nostri fratelli è la cultura, intesa come ambiente (dis)valoriale in cui siamo immersi. Se con la macchina del tempo riuscissimo a trasportare nel passato queste stesse persone e a permettere loro di compiere il proprio cammino di crescita umana non in questi ultimi decenni, ma ben prima, ecco che pochissimi di loro avrebbero ad esempio scelto la convivenza o avrebbero inteso il matrimonio in chiesa come un grazioso complemento alle loro nozze o avrebbero disertato le messe domenicali e i confessionali.
Avrebbero agito come Dio e la Chiesa comandano perché, in contesti ben più cristiani di quelli odierni, sarebbe parso loro una scelta chiaramente e ovviamente buona. Come oggi costoro non si questionano molto sulla bontà del divorzio per i matrimoni falliti e della convivenza per verificare la validità della vita a due, così ieri - anzi: l'altro ieri - queste stesse persone non si sarebbero di certo interrogate sulla irragionevolezza del divorzio e della convivenza. È il brodo culturale in cui sono stati immersi ad averli inconsapevolmente infettati, ad averli orientati in modo impercettibile e acritico verso scelte che loro stessi - fossero vissuti mezza generazione prima - non avrebbero mai compiuto. Dunque il grado di responsabilità di queste persone, umanamente ricche, sì esiste, ma forse in grado infimo, proprio a motivo dell'influenza fortissima che la cultura esercita su tutti noi.
Anche per questo ultimo motivo possiamo poi dire che tutti noi siamo cattolici in pectore Dei. Nessuno si senta a posto, arrivato, compiuto solo perché ha le idee chiare sulla comunione ai divorziati risposati e sul suicidio assistito. L'aria mefitica che respirano i nostri fratelli che spesso, senza carità, guardiamo con commiserazione o scandalizzati è la stessa che respiriamo noi. Quindi nessuno si senta al sicuro, già salvato. Ricorriamo spesso ai sacramenti, alla preghiera, alle opere di carità, al Magistero di sempre, allo studio, alla vigilanza, le uniche mascherine che ci permettono di filtrare le impurità presenti in questa nostra atmosfera che si chiama cultura.

DOSSIER "FINTI CATTOLICI"
Il Vangelo come optional

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Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 07-06-2021

4 - NELLA FEDE MEGLIO POCHI, MA BUONI
Molti credono che il valore dei movimenti cristiani si misuri dai palazzetti dello sport pieni, ma non è così
Autore: Corrado Gnerre - Fonte: I Tre Sentieri, 7 giugno 2021

Molti credono che il valore dei movimenti ecclesiali debba giudicarsi con parametri necessariamente quantitativi; che pure - ovviamente - hanno la loro importanza, ma solo se accompagnati dalla qualità. E così si pensa che molti di questi movimenti, che contano tanti adepti, diano necessariamente buoni frutti perché hanno tanto, perché traboccano di seguaci, perché riempiono le piazze e i palazzetti dello sport... anche se poi -si sa- i palazzetti dello sport li riempiono pure i Testimoni di Geova.
Nella sua famosa Teologia della perfezione cristiana, padre Antonio Royo Marin, citando la Scolastica spagnola della Scuola di Salamanca, dice che rende molta più gloria a Dio una sola vera conversione alla santità che non mille tiepide, o addirittura false, conversioni. Ecco le parole che riporta il Marin: "Piace di più a Dio e lo glorifica di più il predicatore e il maestro di vita spirituale che converte un solo peccatore e lo porta fino allo stato di perfezione, che colui il quale converte molti, ma li lascia nella tiepidezza." (Salmanticemses, De veritate, 5, 76, cit. A. Royo Marin, Teologia della perfezione cristiana, Paoline, p.612.)
È proprio vero questo? Leggiamo qualche citazione importante e capiremo.
Il Vangelo di Matteo al capitolo 7, versetti 15-20, racconta: "In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: ‘Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere'." Gesù, dunque, parla non di molti frutti, bensì di frutti buoni, saporiti, gustosi, ottimi da mangiare, nutrienti. Non dice che bisogna giudicare gli alberi dalla ricchezza numerica dei frutti, bensì dalla loro bontà.
Certamente - come dicevamo prima - il dato quantitativo è importante, soprattutto relativamente agli ordini religiosi e alle vocazioni, ma va anche ricordato che il parametro quantitativo non va assolutizzato. Anzi, potrebbe anche essere fuorviante. I "frutti" di cui parla Gesù non sono la quantità, bensì la qualità della vita cristiana e della vita religiosa; e tale qualità si misura solo con la Vita di Grazia (dunque l'odio verso il peccato) e con la conformità piena alla Verità Cattolica nella sua integrità.
San Vincenzo de' Paoli (1581-1660) così commenta le parole di Gesù: "Amiamo Dio, fratelli miei, amiamo Dio, che sia però a spese delle nostre braccia, che sia con il sudore dei nostri visi. Perché spessissimo, tanti atti di amore di Dio, di compiacenza, di benevolenza e altri simili affetti e pratiche di un cuore tenero, anche se buonissimi e molto desiderabili sono per lo meno molto sospetti se non si viene alla pratica dell'amore effettivo. «In questo, dice nostro Signore, è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto» (Gv 15,8). E a questo dobbiamo stare molto attenti; perché sono parecchi, per quanto ben composto sia il loro esteriore, e riempito di grandi sentimenti per Dio il loro interiore, a fermarsi qui. E quando vengono ai fatti e si trovano in occasioni di agire, vengono meno. Vanno fieri della loro immaginazione infervorata; si accontentano dei dolci colloqui che hanno con Dio nell'orazione; anzi ne parlano come angeli. Però, alla fine, se si tratta di lavorare per Dio, di soffrire, di mortificarsi, d'istruire i poveri, di andare a cercare la pecora smarrita, d'amare che manchi loro qualche cosa, di consentire alle malattie o a qualunque altra disgrazia -purtroppo!- non c'è più nessuno, il loro coraggio vien meno. No, non ci inganniamo. Tutto il nostro compito consiste nel passare dalle parole ai fatti." (Vincenzo de' Paoli, Colloqui spirituali ai Missionari, ed.1960, pp.905-907).
Sant'Agostino (354-430) tiene a sottolineare che l'ascolto senza il mettere in pratica non vale a nulla. Egli scrive: "Non ingannate voi stessi, fratelli miei, che pure siete venuti con desiderio ad ascoltare la parola; se non mettete in pratica ciò che avete ascoltato, smentite voi stessi. Considerate che, se è attraente l'ascoltare, quanto più il realizzare. Se non ascolti, se trascuri di ascoltare, non edifichi nulla. Se ascolti e non metti in pratica, metti mano ad una rovina... (Agostino di Ippona, Discorso 179, 8-9, PL 38, 970-971).
E allora rileggiamo ciò che dice la Scuola di Salamanca: "Piace di più a Dio e lo glorifica di più il predicatore e il maestro di vita spirituale che converte un solo peccatore e lo porta fino allo stato di perfezione, che colui il quale converte molti, ma li lascia nella tiepidezza."
Lo sapete perché? Perché - come dice san Tommaso - glorifica più Dio una sola anima in Grazia che non l'universo intero.

Fonte: I Tre Sentieri, 7 giugno 2021

5 - IL REGIME COMUNISTA CINESE PERMETTERA' ALLE FAMIGLIE DI AVERE TRE FIGLI... MA ORMAI E' TARDI
Dopo decenni di aborti forzati, la politica del figlio unico iniziata nel 1979 ha cambiato la mentalità dei cinesi e sta portando al collasso il Paese più popoloso del mondo (VIDEO: La crisi demografica in Cina)
Autore: Leone Grotti - Fonte: Tempi, 1° giugno 2021

La Cina ha annunciato durante un incontro del Politburo che porrà fine alla politica dei due figli, permettendo a tutte le famiglie di averne fino a tre. La decisione è stata presa a due settimane dalla pubblicazione dell'ultimo censimento, che ha registrato un leggero aumento della popolazione a 1,41 miliardi di persone. Nel 2020 il Dragone ha registrato 12 milioni di nascite, il 18 per cento in meno rispetto ai 14,65 milioni del 2019, il dato più basso dal 1961. Non era mai accaduto che le nascite diminuissero per quattro anni di fila e con la nuova politica il Partito comunista cinese spera di convincere i suoi cittadini a fare più figli, anche se è improbabile che ciò accada.

LA POPOLAZIONE INVECCHIA RAPIDAMENTE
Il governo cinese guarda con preoccupazione ai dati demografici: se il trend non muterà, infatti, nel 2050 la popolazione con 65 anni o più in Cina raggiungerà il 24 per cento del totale. Nello stesso periodo negli Stati Uniti questa fascia di popolazione rappresenterà il 21 per cento del totale. Già nel 2030, secondo uno studio di Deutsche Bank, la forza lavoro cinese calerà a 781,8 milioni di persone rispetto agli 849,9 milioni del 2020.
L'invecchiamento della popolazione è la diretta conseguenza delle scellerate politiche del Partito comunista cinese. Nel 1960, quando in media ogni donna cinese aveva sei figli, Mao Zedong affermava che «con molte persone, la forza è grande». Temendo ripercussioni negative per l'economia, però, nel 1979 il regime lanciò la famigerata politica del figlio unico. Allora Deng Xiaoping disse: «Dobbiamo farlo. Altrimenti la nostra economia non si svilupperà bene e la vita delle persone non migliorerà».
I disastri della legge del figlio unico
Pechino si è da allora vantata di aver impedito in 35 anni la nascita di circa 400 milioni di bambini, soprattutto attraverso sterilizzazioni e aborti forzati. Se nei primi anni Novanta il tasso di natalità è sceso al di sotto del ricambio generazionale, pari a 2,1 figli per donna, oggi secondo ricercatori indipendenti come Yi Fuxian è ulteriormente sceso a 1,05 figli per donna.
Registrato il campanello di allarme, la Cina ha cercato di correre ai ripari, anche se tardivamente. Nel 2013 il governo ha permesso alle coppie formate da figli unici di avere due figli. Nel dicembre 2015 ha esteso a tutti il permesso di avere due figli. Pechino si era prefissata l'obiettivo di ottenere tre milioni di nati in più fino al 2020 e aggiungere 30 milioni di persone in età lavorativa entro il 2050. Ma la soglia sperata dei 20 milioni di nuove nascite all'anno non è mai stata raggiunta. Anzi, le nascite sono continuate a calare.

LA SCOMPARSA DELLE DONNE IN CINA
Ora il Partito comunista cinese, senza rinunciare alla dittatoriale pretesa di decidere quanti figli può avere una famiglia, a prescindere dal numero, annuncia che tutte le coppie potranno averne tre. Ma il regime dovrebbe rendersi conto che leggi e propaganda non bastano più a convincere i cinesi ad avere figli. Trent'anni di politica del figlio unico hanno infatti creato una pericolosa mentalità: secondo un sondaggio condotto da Zhaopin, uno dei principali siti cinesi di reclutamento professionale, il 40 per cento delle persone censite senza figli non ha intenzione di averne e il 63 per cento delle donne con un figlio non ne vuole un altro.
C'è anche un altro problema causato dalla politica del figlio unico e oggi esploso: la possibilità di avere un solo figlio ha portato innumerevoli famiglie a preferire un maschio (già favorito dalla cultura tradizionale) e ad abortire le femmine. Il fenomeno, per quanto contrastato dalle autorità, non è mai stato debellato e oggi in Cina ci sono 40 milioni di uomini (723,3 milioni) in più rispetto alle donne (688,4 milioni). La diretta conseguenza è che oggi milioni di uomini, soprattutto se poco agiati, non riescono a trovare una moglie.
Infine, l'espansione economica della Cina ha creato un ambiente di lavoro sfavorevole alla maternità. In patria vengono spesso stigmatizzate e denunciate offerte di lavoro che prevedono, nel caso di assunzione di una donna, che questa si licenzi non appena resti incinta. Se scarseggiano le leggi a favore della conciliazione tra lavoro e maternità, non è raro leggere su Weibo commenti di questo tipo: «Non ci sono molti buoni lavori per una donna e quelle che ne ottengono uno sono disposte a fare di tutto pur di tenerlo. Chi oserebbe avere figli in una situazione come questa?».

Nota di BastaBugie: nel seguente video (durata: 9 minuti) dal titolo "Crisi demografica in Cina" nella prima parte si commenta la svolta epocale del regime comunista che ha dichiarato che alle coppie sposate sarà d'ora in poi concesso avere fino a tre figli. Il limite attuale è due, in passato uno. Il Paese più popoloso del mondo ora soffre di un drammatico calo delle nascite e il regime pensa che per legge vi si possa porre rimedio rapidamente, ma non è così semplice. Nella seconda parte del video si mostrano gli effetti dello statalismo che in Cina ha portato le giovani generazioni all'immobilismo in quanto ogni iniziativa privata viene mortificata dallo Stato. Tra i ventenni e i trentenni cinesi sta diventando popolare lo "sdraiamentismo" altrimenti detto "il metodo del fare niente".


https://www.youtube.com/watch?v=0cEW08T0M28

Fonte: Tempi, 1° giugno 2021

6 - LA STRATEGIA DEI PROLIFE AMERICANI E' VINCENTE
In diversi Stati americani sono passate leggi che restringono fortemente l'aborto o che addirittura lo vietano (per vincere basta combattere senza stancarsi e senza scendere a compromessi)
Autore: Benedetta Frigerio - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 04-06-2021

La strategia che i pro-life hanno adottato dal 2018, dopo che Trump ha cominciato la sua lotta frontale contro l'interpretazione progressista della Costituzione (nominando giudici fedeli a quella dei padri fondatori per cui la vita è un diritto inalienabile da proteggere in ogni suo stadio), ha davvero poco di democristiano.
Sono infatti tre anni che in diversi Stati americani sono passate leggi che vietano del tutto o che restringono fortemente l'aborto tanto che la loro attuazione praticamente li azzererebbe. Sono tutte norme rese però inapplicabili dai giudici locali che le hanno considerate contrarie alla sentenza Roe v. Wade della Corte Suprema che nel 1973 legalizzo l'aborto, ma che diventerebbero subito effettive nel momento in cui il pronunciamento fosse revisionato dalla Corte stessa. Come abbiamo già visto, la strategia radicale alla Marco Pannella di chiedere il massimo per ottenere pian piano tutto (finalmente qualcuno sta imparando dai figli delle tenebre) alla fine ha ripagato. Le leggi anti-abortiste passate a livello statale sono state infatti portare fino alla Corte Suprema che però aveva sempre deciso di non pronunciarsi in merito.
Nonostante ciò i politici pro life non hanno mollato, finché il mese scorso gli interpreti della Costituzione hanno deciso di esprimersi sulla legge varata dal Mississippi che vieta l'omicidio in grembo dopo la 15esima settimana, contraddicendo appunto la sentenza del 1973 che proibisce di impedirlo prima che il bambino possa sopravvivere autonomamente fuori dal grembo materno. La decisione ha prodotto ancora più entusiasmo, tanto che in pochi giorni sono state approvate altre norme. In New Hampshire, dove la legislazione sull'aborto è fra le più permissive, è stato presentato un disegno di legge che vieta gli aborti oltre le 24 settimane e che è passato alla Camera con 191 voti favorevoli e 160 contrari. Anche se questa norma non è in contrasto con la Roe v. Wade, poiché a questa epoca gestazionale diversi bambini sopravvivono fuori dal grembo materno, è chiaro che l'esempio di altri Stati ha portato i repubblicani ad osare di proporre restrizioni in un'area del Paese estremamente liberal.

CLAMOROSO IN TEXAS
La più grande vittoria è del Texas dove è passata una norma (House Bill 1280) che proibisce gli aborti a qualsiasi stadio della gravidanza e che attende solo di essere firmata dal governatore Greg Abbott. A seconda di come la Corte Suprema si pronuncerà la legge, che sarà sicuramente resa inapplicabile dalle corti locali, potrebbe vietare completamente gli aborti o comunque limitarli nella misura consentita dalla Corte Suprema se la Roe v. Wade fosse perlomeno ridimensionata. A questo punto coloro che praticheranno aborti illegali subirebbero sanzioni penali fino al carcere. Il disegno di legge è stato approvato con un sostegno bipartisan solo una settimana dopo che il Texas aveva già legiferato per vietare gli aborti dopo la sesta/settima settimana di gravidanza, quando il battito cardiaco del bambino è rilevabile.
Anche il governatore dell'Oklahoma, Kevin Stitt, ha firmato una legge che impedirebbe completamente l'omicidio in grembo una volta che la Corte Suprema si pronunciasse contro la Roe v. Wade: "Firmerò ogni atto legislativo pro-life che arriverà sulla mia scrivania", ha affermato Stitt che aveva già dato il via libera a una legge che aggiunge l'aborto ad alcune condotte sanitarie ritenute non professionali.
Sempre a maggio in Pennsylvania (dove l'omicidio in grembo è permesso fino al sesto mese), dopo l'approvazione del Comitato per la salute della Camera, è stato introdotto in parlamento un disegno di legge che vieta gli aborti una volta che il battito cardiaco del bambino è rilevabile (House Bill 904). Uno dei promotori della norma prima del voto ha affermato in aula: "Ora è il momento di far sentire la nostra voce e di ribaltare la situazione sull'omicidio di 61 milioni di bambini, di cui 31.000 all'anno sono uccisi in Pennsylvania". Il Comitato per la salute della Camera ha anche approvato un disegno di legge che vieta l'aborto a causa della sindrome di Down (State House Bill 1500). Bisognerà vedere che accadrà dato che il governatore Tom Wolf è un abortista convinto che difficilmente firmerà leggi simili.

LE CITTÀ SANTUARIO DELLA VITA
Gli altri Stati che hanno già approvato negli ultimi tre anni norme che praticamente metterebbero fine all'aborto sono con la South Carolina, la Georgia, il Kentucky, l'Iowa, il Missouri, North Dakota e il Tennessee, con gli americani sempre più favorevoli ad eliminare la pratica, come dimostrato da diversi sondaggi di Gallup, tanto che esistono già alcune città dove gli aborti sono completamente vietati. Fra queste, definite "Città santuario della vita", la più recente è Libano, comune dell'Ohio, dove di fronte all'unanimità del consiglio comunale, favorevole ad un'ordinanza che bandisce totalmente l'aborto entro i confini cittadini, l'unico contrario si è dimesso per protesta. L'ordinanza riconosce che i bambini non nati sono esseri umani e prevede conseguenze legali per medici e sanitari che praticano l'aborto. A differenza delle "trigger law" statali, norme penali valide ma rese appunto inapplicabili dai giudici locali fino a pronunciamento della Corte Suprema, queste ordinanze di carattere civile sono immediatamente applicabili. A fare da apripista a questa azione che parte dal basso è stato sempre il Texas (con 28 "Città santuario della vita" fra cui Lubbock di 250 mila abitanti) dove alcune cliniche abortive sono state chiuse senza possibilità di vincere cause in tribunale. Altre due città si trovano in Nebraska, mentre quasi 40 Comuni americani stanno considerando di diventarlo.
Non si sa cosa avverrà quando la Corte Suprema si pronuncerà, ma certamente quanto sta accadendo dimostra che i parlamenti, se vogliono, possono vietare l'aborto. Certamente occorre una condizione, crederci senza compromessi, anziché continuare a sostenere che dopo oltre 40 anni tornare indietro è impossibile, sposando così la tesi progressista ma fasulla della storia per cui la libertà e l'intervento umano sarebbero inutili.

Nota di BastaBugie: Luca Volontè nell'articolo seguente dal titolo "Usa, Argentina e Ue: vittorie e liste nere per i cattolici" racconta come la Corte Suprema degli Usa ha confermato che le agenzie cattoliche sono esentate dall'affidare i bambini a coppie non sposate o Lgbt. Invece in Argentina spunta online una "lista nera" (poi rimossa) contro persone e gruppi che si battono a tutela di vita nascente e famiglia. E anche in Europa...
Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 21 giugno 2021:

Le liste nere di cattolici crescono sempre più, il canovaccio nazista prende piede tra le élite liberali e i magnati della filantropia, ma nonostante l'odio crescente, la verità e la giustizia vincono, a volte. Giovedì 17 giugno la Corte Suprema degli Stati Uniti, all'unanimità, ha confermato che le agenzie cattoliche di adozione e affido sono esentate dall'affidare i bambini a coppie non sposate o Lgbt. Una vittoria per la libertà che preserva non solo le opere sociali e caritatevoli cattoliche ma anche lo stile e la libertà religiosa dei credenti.
Una vittoria doppia se consideriamo che nei giorni scorsi un servizio giornalistico della Catholic News Agency (Cna) aveva reso pubblici i lauti finanziamenti che molti ‘filantropi' stanno destinando ad organizzazioni e iniziative negli Stati Uniti per limitare fortemente la libertà religiosa. L'indagine giornalistica prendeva spunto proprio dal caso di Sharonell Fulton contro la città di Filadelfia giudicato giovedì dalla Corte Suprema. Un caso emblematico: Sharonell Fulton e il marito Toni Simms-Busch sono genitori affidatari e hanno accolto negli scorsi decenni più di 45 bambini in affido. Sharonell e Toni, entrambi cattolici, collaborano con Catholic Social Services, una delle agenzie di affido di maggior successo a Filadelfia. Nel marzo 2018, la città di Filadelfia, governata dai Democratici, aveva sospeso ogni collaborazione con i servizi sociali cattolici e con i genitori come Sharon e Toni, pretendendo che agenzia e genitori affidatari rinunciassero di fatto alla propria fede, affidassero i bimbi a coppie Lgbt o conviventi, oppure fossero pronti a chiudere le proprie agenzie e opere sociali.
Kevin Jones, giornalista della Cna, ha voluto scavare a fondo per capire chi manovrasse contro la libertà religiosa e le opere sociali cattoliche. Gli elenchi delle donazioni ricevute da vari gruppi hanno mostrato che il Proteus Fund è lo snodo centrale da cui passano i finanziamenti per tutti i sostenitori dell'idea che la libertà religiosa sia confliggente con aborto e cause Lgbt. Dal 2018, scrive la Cna, "sono stati spesi 3,8 milioni di dollari nei soli Stati della Georgia, del Minnesota e Nuovo Messico per promuovere limitazioni alla libertà religiosa. Uno dei donatori è il Fondo Evelyn e Walter Haas Jr., una fondazione familiare con circa 460 milioni di dollari di patrimoni che dal 2016 ha donato un totale di 900.000 dollari". Tra gli altri importanti donatori del colosso Proteus, che da solo ha investito per queste cause liberali e di sinistra 156 milioni di dollari dal 2010 al 2018, troviamo Soros, Rockfeller, la Gill Foundation.
La sentenza della Corte Suprema chiude un capitolo, positivamente per la libertà religiosa e le opere sociali dei cattolici, ma mostra quanto illiberali e oscure siano le trame che avvolgono le pretese Lgbt e abortiste.
Trame e minacce che sono emerse anche in Argentina, dove nei giorni scorsi un gruppo di giornalisti ha compilato e messo in rete una "lista nera" di persone della società civile e religiosa, di partiti politici e organizzazioni che si impegnano nel paese per l'abolizione della recente legge dell'aborto e per contrastare l'ideologia Lgbt. Sul sito "Reazione conservatrice", attivato il 13 giugno e dismesso il 14 giugno, dopo lo scandalo della pubblicazione della lista nera, erano presenti 400 tra nomi di persone e sigle, suddivisi per provincia e professione. Su Twitter, nelle giornate del 13 e 14 giugno, l'hashtag #LaGestapoArgentina è diventato virale. Volontari pro vita del paese e giornalisti dell'agenzia di stampa argentina DiarioAR hanno riferito che a pagare quel sito e la relativa iniziativa è stata l'International Planned Parenthood Federation Western Hemisphere Region "che si era impegnata a coprire i costi per cinque mesi, oltre alla programmazione e lo sviluppo del sito web". Secondo l'agenzia Aciprensa, "il lavoro dei giornalisti era stato progettato per vedere come questo movimento conservatore lavora insieme in Argentina in diversi settori: formazione di quadri di giovani, lobbying legislativo, contenzioso strategico, social media, l'influenza degli evangelici, la destra cattolica - più o meno mascherata in organizzazioni laiche e ambienti accademici - per ostacolare i diritti sessuali e riproduttivi o per combattere contro l'ideologia di genere…". Planned Parenthood riceve centinaia di milioni in donazioni, è un gigante dell'aborto, eppure ha bisogno di marchiare gli avversari perché teme il dissenso. Una bella vittoria della libertà e verità anche in Argentina, dunque. La debolezza delle argomentazioni abortiste spinge evidentemente a promuovere iniziative illiberali e autoritarie.
Tra qualche giorno anche nel Parlamento Europeo si voterà un documento (il Rapporto Matic) che pretende di definire l'aborto quale "diritto umano". La Comece (Commissione delle conferenze episcopali della Comunità europea), come moltissime organizzazioni cristiane, è all'opera da settimane per affermare l'ovvio: non esiste nessun diritto umano all'aborto.
Nel frattempo, come negli Stati Uniti e in Argentina, le iniziative dello European Parliamentary Forum (organizzazione associata all'Ippf) per screditare persone e organizzazioni a difesa della vita, della famiglia e della libertà religiosa si sono moltiplicate e, dopo la riunione di due commissioni del Parlamento Europeo a marzo (la Bussola ne ha parlato), le "liste nere" sono state ri-pubblicate, infarcite di polemiche giornalistiche tanto infondate quanto pittoresche. Descriveremo ciò che accadrà nella votazione sul Rapporto Matic il 23-24 giugno; ora basti ricordare che gli abortisti di EPF e le collegate lobby gay ricevono decine di milioni di dollari da Bill Gates, Soros, Fondazione Mac Arthur, Nike, ecc., per promuovere aborto, ideologia Lgbt e restrizioni alla libertà religiosa.

DOSSIER "ABOLITO IL DIRITTO ALL'ABORTO"
La Corte Suprema USA annulla la Roe vs Wade

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Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 04-06-2021

7 - IL CRISTIANESIMO FECONDA LA SOCIETA', SENZA COMPROMESSI CON IL POTERE POLITICO
Con l'editto di Milano del 313 l'imperatore Costantino rese lecita la religione cristiana dimostrando così di aver capito l'essenza vera del Cristianesimo
Autore: Corrado Gnerre - Fonte: I Tre Sentieri, 12 giugno 2021

Il 13 giugno del 313 venne promulgato l'Editto di Milano. Costantino I il Grande (imperatore dal 306 al 337) adottò verso il Cristianesimo una politica negli anni sempre più favorevole. In una lettera agli orientali del 324 arrivò al punto di esortare i sudditi ad abbracciare il Cristianesimo. Fu particolarmente preoccupato di preservare l'unità della Chiesa, come dimostrano i suoi interventi nella controversia sul donatismo nel 312 e, soprattutto, la convocazione del Concilio di Nicea nel 325 per condannare l'arianesimo. Ovvero quella eresia che negava la natura divina, accanto a quella umana, di Gesù. La stessa fondazione di Costantinopoli, nel sito dell'antica Bisanzio, avvenuta nel 326, si spiega, oltre che per ragioni strategiche, con l'intenzione da parte di Costantino di disporre di una capitale sottratta ad ogni tradizione pagana.
Una delle accuse più frequenti che si fanno al Cattolicesimo è quella di essersi nei secoli troppo compromesso con il potere politico. E il punto discriminante sarebbe proprio Costantino. Si dice - soprattutto da parte protestante, ma non solo - che fino a Costantino la Chiesa fu, bene o male, fedele al suo mandato, ma poi sarebbe divenuta una sorta di instrumentum regni, cioè un vero e proprio strumento del potere politico. Davvero le cose sono andate in questo modo? Tutt'altro. In realtà Costantino non fu altro che uno strumento della Provvidenza, uno strumento che ebbe il merito di capire l'essenza vera del Cristianesimo.
Il Cristianesimo non è affatto alternativo al mondo in quanto realtà creata da governare ed organizzare. Certo, il "mondo", insieme al "diavolo" e alla "carne" sono i tre nemici del cristiano, ma in questo caso il "mondo" deve intendersi non come realtà creata, che di per sé è "cosa buona" (Genesi 1), quanto come ambizione di potere e tentativo di trovare la propria realizzazione e la propria felicità unicamente su questa terra.
Ci sono almeno quattro motivi alla base di questa "attenzione" del Cristianesimo nei confronti della società:
1) La fede nel peccato originale.
2) La concezione cristiana dell'uomo.
3) Il Mistero dell'Incarnazione.
4) La libertà di giudizio come esito dell'autonomia politica ed economica.

1) LA FEDE NEL PECCATO ORIGINALE
Prima di tutto la fede nel peccato originale. Questa fede è stata da sempre l'antidoto ad ogni deriva utopistica del Cristianesimo stesso. Ragioniamo. Se Adamo ed Eva, pur vivendo nella società migliore possibile (il paradiso terrestre), peccarono, vuol dire che l'uomo è sempre chiamato nella sua libertà a decidere di essere buono o cattivo. Certo, un'influenza della società c'è. Non si può negare che da una famiglia moralmente sana più facilmente usciranno dei figli bravi, così da una società virtuosa che riconosce ciò che è bene e condanna ciò che è male, più facilmente si potrà conquistare il paradiso. D'altronde Pio XII ebbe a dire: "Dalla santità delle strutture politiche dipende la salvezza degli uomini." Ma non c'è nessun determinismo, ogni uomo singolarmente è chiamato ad essere buono o cattivo. Ebbene, proprio il rifiuto costitutivo di ogni utopia, fa sì che il Cristianesimo, realisticamente, ponga attenzione alla società, non con la pretesa di crearne una perfetta, ma con la convinzione della necessità che essa sia orientata verso il bene, che sappia salvaguardare il bene comune, che possa difendere chi non ha la possibilità di difendersi... ciò perché il male non potrà mai essere eliminato dalla terra se non alla fine dei tempi.

2) LA CONCEZIONE CRISTIANA DELL'UOMO
Il secondo motivo è la concezione cristiana dell'uomo (l'antropologia cristiana). Il Cristianesimo dice che l'uomo è formato da anima e corpo, cioè che è stato voluto da Dio non solo in anima ma anche in corpo. Insomma, c'è un rifiuto tanto del materialismo quanto dello spiritualismo. Certo, l'anima deve governare il corpo, tra anima e corpo c'è un indiscutibile rapporto gerarchico; ma l'uomo non è solo la sua anima bensì anche il suo corpo. Da qui l'attenzione alla società.

3) IL MISTERO DELL'INCARNAZIONE
Il terzo motivo è legato al Mistero dell'Incarnazione. Dio si è fatto uomo per la salvezza dell'uomo. Ha salvato attraverso la carne. San Bernardo infatti dice: "(...) poiché siamo carnali, Dio fa che il nostro desiderio e il nostro amore comincino dalla carne." L'incarnazione valorizza la dignità della condizione umana, perché essa è la salvezza che passa attraverso la realtà corporale. Il Verbo incarnato realizza la salvezza con tutto se stesso. La realizza tanto con la sua natura divina, quanto con quella umana. Il corpo di Gesù è realtà salvifica. Ciò è una gratificazione per l'uomo perché - in un certo qual modo - lo "costringe" a fare attenzione al creato, a governarlo secondo la Verità e il Bene e non consentendogli alcuna "fuga" settaria verso realtà alternative o, peggio, verso imminenti conclusioni palingenetiche e apocalittiche.

4) LA LIBERTÀ DI GIUDIZIO COME ESITO DELL'AUTONOMIA POLITICA ED ECONOMICA
Il quarto ed ultimo motivo è la libertà di giudizio come esito dell'autonomia politica ed economica. Gesù disse che i suoi discepoli, pur non essendo del mondo, dovevano essere nel mondo. Da qui la gestione da parte degli apostoli di una cassa. E' vero che il cassiere era Giuda e che forse, a riguardo, una certa predisposizione l'avesse, ma Gesù legittimò la gestione di un'autonomia economica. Quello che viene chiamato "potere temporale" non nacque dopo alcuni secoli con la cosiddetta donazione del Castello di Sutri (728), ma sin da subito. Senza autonomia economica, non c'è libertà di giudizio e senza libertà di giudizio non vi può essere la Chiesa. Non a caso tutte le sedicenti chiese cristiane che hanno rifiutato il potere temporale sono finite per sottomettersi ai vari poteri politici.
Dunque, l'avversione alla cosiddetta "Chiesa costantiniana" non è altro che la riproposizione di un cristianesimo spiritualista e gnostico. Riproposizione, perché si tratta di una specie di fiume carsico che ogni tanto riemerge nel corso della storia e si rende manifesto in varie eresie, anche formalmente diverse fra loro, ma accomunate proprio da questa convinzione.

Fonte: I Tre Sentieri, 12 giugno 2021

8 - OMELIA XIII DOM. TEMPO ORD. - ANNO B (Mc 5,21-43)
Non temere, soltanto abbi fede!
Fonte Il settimanale di Padre Pio

Il Vangelo di questa domenica ci presenta due miracoli di Gesù: la risurrezione della figlia di Giairo e la guarigione della donna colpita da continue emorragie. Con questi due miracoli, Gesù ha voluto da una parte venire incontro alle sofferenze umane e, dall'altra parte, ha voluto dimostrare la sua potenza divina sul male e sulla morte.
Il male e la morte erano entrati nel mondo a causa del peccato: «Per invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo e ne fanno esperienza coloro che le appartengono» (Sap 1,24). Per invidia, il demonio ha tentato Adamo ed Eva, volendoli trascinare nell'eterna perdizione. L'invidia è il più brutto dei peccati, in quanto fa sì che noi ci rattristiamo per tutto il bene che Dio opera nei nostri fratelli. L'invidia è il solo peccato che non dà assolutamente nulla: gli altri vizi, apparentemente, danno un certo appagamento che, comunque, conduce alla rovina dell'anima; l'invida, invece, dà solo tristezza e rancore.
Esaminiamo seriamente la nostra coscienza per vedere se anche in noi serpeggia questo brutto vizio. Impariamo a rallegrarci per tutto il bene che vediamo nel prossimo e a ringraziare Dio per questo. Se di cuore faremo così, il Signore ci premierà, donandoci gli stessi beni. Dobbiamo rallegrarci del bene altrui come se fosse il bene di un nostro fratello carissimo.
Dominando sul male e sulla morte, Gesù dimostra di essere il Redentore, ossia Colui che toglie i peccati del mondo. Il discorso è molto semplice: eliminando la morte e la sofferenza, Gesù ci fa comprendere che Egli ha anche il potere di eliminare anche il peccato, il quale è la causa di tutto il male che vi è su questa terra.
Da parte nostra si impone però una scelta: da una parte abbiamo la vita della grazia; dall'altra, la morte del peccato. Se scegliamo il bene, diffonderemo il bene in questo mondo; se scegliamo il peccato, non faremo altro che aumentare il male su questa terra, fino ad arrivare alla morte dell'eterna perdizione.
Il contatto con Gesù ha guarito la donna malata; il contatto con Gesù guarirà anche noi dal male del peccato. Come possiamo entrare in contatto con Gesù? Per mezzo dei sacramenti della Confessione e della Comunione. In modo particolare, in questa riflessione, vogliamo soffermarci sul sacramento della Confessione che ci libera dalle nostre colpe.
Per liberare le anime dal peccato, alcuni Santi hanno avuto la missione di dedicarsi completamente al ministero delle Confessioni, e così essi divennero come degli intermediari tra la misericordia di Dio e la miseria dell'uomo. Pensiamo a San Pio da Pietrelcina e a san Leopoldo Mandic', i quali passarono la gran parte delle loro giornate dentro il confessionale, per sanare le anime di tanti fratelli e sorelle. Dio solo sa quante anime, grazia a loro, abbiano trovato la salvezza, entrando in contatto con Gesù, proprio come la donna di cui parla il Vangelo di oggi.
Anche noi prepariamoci ad una buona Confessione, come se fosse l'ultima della nostra vita, per iniziare una vita nuova, splendente di grazia e ricca di tanti buoni frutti. È lì, nel confessionale, che avvengono i più grandi miracoli, allorquando l'anima, morta per il peccato, viene toccata dalla misericordia di Dio, e diviene bianca come la neve.
Un giorno andò da sant'Antonio un grande peccatore deciso a cambiar vita e a riparare tutti i mali commessi. Si inginocchiò ai suoi piedi ed era tale la sua commozione da non riuscire ad aprir bocca, mentre le lacrime di pentimento gli bagnavano il volto. Allora sant'Antonio gli consigliò di ritirarsi e di scrivere su di un foglio i suoi peccati.
L'uomo obbedì e ritornò con una lunga lista. Sant'Antonio li lesse a voce alta, poi riconsegnò il foglio al penitente che se ne stava in ginocchio. Quale fu la meraviglia del peccatore pentito, quando vide che il foglio era tornato perfettamente pulito. I peccati erano spariti dall'anima del peccatore e così pure dal foglio su cui erano scritti.
Ringraziamo Gesù per la sua bontà e vogliamo essere anche noi toccati ed afferrati dalla sua misericordia, confessandoci bene e frequentemente. L'Immacolata, Speranza dei peccatori, ci ottenga tutto questo dal Cuore del Figlio suo.

Nota di BastaBugie: consigliamo ai parroci il foglietto per la Messa ad uso dei fedeli per seguire le letture "Il Giorno del Signore". Oltre alle letture, ci sono solo commenti dei Padri della Chiesa. Non contiene altre informazioni che possono distrarre dalla celebrazione. Inoltre le letture sono sempre integrali (anche per la Veglia Pasquale!). Il colore adeguato al tempo liturgico e le preghiere dei fedeli ben fatte rendono questo essenziale foglietto veramente il migliore. Per ulteriori informazioni e per riceverlo in parrocchia, visitare il sito
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Fonte: Il settimanale di Padre Pio

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