CLAMOROSA SENTENZA DEL TAR RIABILITA LE CURE DOMICILIARI (QUINDI IL GOVERNO HA SBAGLIATO)
Annullata la circolare del ministro Speranza che imponeva ai medici di base ''tachipirina e vigile attesa'' (così i governi Conte e Draghi, ma anche Aifa e Ordine dei medici sono responsabili di migliaia di morti)
Autore: Paolo Gulisano - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
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IL CO-FONDATORE DI WIKIPEDIA NE DENUNCIA LA DERIVA (ORMAI EVIDENTE DOPO COVID E TRUMP)
L'enciclopedia online più consultata al mondo fa ormai propaganda all'establishment di sinistra, a discapito delle voci conservatrici (intanto il 21 febbraio Trump lancerà il suo social ''Truth Social'')
Autore: Michael Sfaradi - Fonte: Blog di Nicola Porro
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DJOKOVIC, CAPRO ESPIATORIO DEL REGIME
Espulso dall'Australia non perché abbia violato la legge, ma perché sarebbe un cattivo esempio (essendo un no vax di successo, è diventato un comodo capro espiatorio su cui sfogare la rabbia di popoli frustrati)
Autore: Eugenio Capozzi - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
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IL BIMBO ABBANDONATO IN AEREO DOPO IL PARTO
È paradossale l'indignazione generale per la vicenda, mentre si ritiene giusto abortire un bambino perché lo consente una legge degli uomini (VIDEO: Madre Teresa ritira il premio Nobel per la pace e parla di aborto)
Autore: Anna Bonetti - Fonte: Provita & Famiglia
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I CINQUE MOTIVI PER CUI LA STELLA COMETA NON ERA UN ASTRO COMUNE
''Non era una di quelle stelle che dall'inizio della creazione seguono il loro corso secondo la legge del Creatore, ma con il nuovo parto della Vergine apparve una nuova stella'' Sant'Agostino
Autore: Corrado Gnerre - Fonte: I Tre Sentieri
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IL 2021 NERO DI HONG KONG: GIORNALI CHIUSI, ATTIVISTI IN CARCERE, FAVOLE PER BAMBINI VIETATE
Il governo comunista cinese smantella uno ad uno tutti gli organi di informazione liberi a Hong Kong: il 2021 è stato all'insegna della repressione totalitaria, incluso l'indottrinamento dei bambini e l'abbattimento di statue
Autore: Leone Grotti - Fonte: Tempi
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UNA PASTICCERIA RIFIUTO' DI FARE UNA TORTA PER NOZZE GAY... LA CORTE EUROPEA GLI DA' RAGIONE
Altre notizie dal mondo gay (sempre meno gaio): in Bulgaria il sesso è quello biologico, in Tailandia il matrimonio è solo tra uomo e donna, Torino taglia i corsi LGBT
Autore: Luca Volonté - Fonte: Provita & Famiglia
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OMELIA III DOM. T.ORD. - ANNO C (Lc 1,1-4; 4,14-21)
Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato
Fonte: Il settimanale di Padre Pio
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CLAMOROSA SENTENZA DEL TAR RIABILITA LE CURE DOMICILIARI (QUINDI IL GOVERNO HA SBAGLIATO)
Annullata la circolare del ministro Speranza che imponeva ai medici di base ''tachipirina e vigile attesa'' (così i governi Conte e Draghi, ma anche Aifa e Ordine dei medici sono responsabili di migliaia di morti)
Autore: Paolo Gulisano - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 17-01-2022
La notizia che la Sezione Quater del Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato da alcuni medici di medicina generale e medici specialisti contro il Ministero della Salute, al fine di ottenere l'annullamento della circolare ministeriale relativa alle Gestione dei pazienti Covid-19, ha subito suscitato diverse reazioni. La prima è stata di soddisfazione, perché finalmente viene riconosciuta ai medici che agiscono secondo scienza e coscienza (una minoranza, ma ci sono) di potere finalmente utilizzare tutte le possibilità terapeutiche offerte dalla Farmacologia. La seconda è stata di speranza e fiducia, perché significa che in Italia esiste ancora uno Stato di Diritto, benché sotto attacco e sottoposto a limitazioni. Ma la terza reazione è stata di rabbia: la rabbia di tante famiglie che hanno perso i loro cari in quanto non curati, in quanto lasciati in uno stato di abbandono terapeutico, giorni e giorni a tachipirina, in attesa che si scatenasse la tempesta citochinica, in attesa di finire in ospedale in condizioni gravissime, molto spesso difficilmente recuperabili. Una rabbia giustificata, ma che da oggi si deve trasformare in indignazione, in richiesta di giustizia.
BOCCIATE TACHIPIRINA E VIGILE ATTESA La sentenza del TAR annulla ufficialmente la circolare del Ministero aggiornata al 26 aprile 2021, poiché le disposizioni dell'Aifa e del ministero impediscono il lavoro del medico e l'utilizzo di terapie alternative. Infatti la paternità della circolare è sì da attribuire al Ministro Speranza, che in un Paese civile andrebbe ora immediatamente dimissionato, ma anche all'Aifa, che fornì al Ministro le indicazioni per elaborare la vergognosa circolare ministeriale che imponeva ai medici di somministrare ai malati il solo paracetamolo e restare poi in "attesa". Migliaia di pazienti poi hanno subito questa attesa in una modalità che è perfino andata oltre - in senso peggiorativo - alle indicazioni ministeriali. Per "vigile attesa" infatti il Ministero intendeva un "costante monitoraggio dei parametri vitali e delle condizioni cliniche del paziente". Ovvero, si intendeva che il paziente fosse visitato, e non solo per telefono. Chi ha beneficiato di una visita medica? Chi si è visto auscultare il torace, prendere la pressione, controllare i parametri vitali? Molto pochi. Da questo punto di vista, molti medici di base che hanno interpretato la circolare come una forma di dispensa dai propri doveri, con il loro comportamento si sono posti in contrasto con l'attività professionale così come demandata al medico nei termini indicati dalla scienza e dalla deontologia professionale. Una deontologia che ora dovrà essere rispettata, non solo nei confronti dei pazienti, ma anche dei colleghi. Ci sono stati e purtroppo ci sono ancora dei medici, un tempo detti della mutua, un termine che calza loro perfettamente, che si sono divertiti ad insultare, ad offendere, ad attaccare sulla Rete quei colleghi impegnati con tutte le loro forze nel curare gli ammalati attraverso le cure domiciliari. Ora non potranno più vomitare il loro odio su Facebook, perché giustamente potranno essere sanzionati per il reato di diffamazione. I giudici del Tar hanno sentenziato "l'onere imprescindibile" dei medici di agire secondo scienza e coscienza" secondo la propria professionalità e titolo specifico acquisito.
LA SCIAGURATA CIRCOLARE MINISTERIALE Questa sentenza del TAR rappresenta, come dicevamo, un atto di riparazione nei confronti della Medicina e anche del Diritto. È stato ritenuto che il contenuto della sciagurata circolare ministeriale si ponesse in contrasto con l'attività professionale dei medici. Un vero e proprio ostacolo, un impedimento all'opera di chi cercava di salvare vite umane. È stato osservato che le "linee guida" della circolare, come ammesso dalla stessa difesa del Ministero della Salute, "costituiscono mere esimenti in favore del medico in caso di eventi sfavorevoli riguardanti il paziente". In parole più semplici: sono una copertura legale nei confronti dei medici di base. Attieniti a questi protocolli, e non potrai essere giudicato in caso di danni o di morte del paziente. Una orribile pagina della cosiddetta "medicina difensiva". Un atteggiamento a dir poco pilatesco, assolutamente indifferente alla sorte del paziente. Una posizione di basso leguleismo, dimentico che è onore e onere imprescindibile di ogni sanitario agire secondo scienza e coscienza, assumendosi la responsabilità circa l'esito della terapia prescritta quale conseguenza della professionalità e del titolo specialistico acquisito. La prescrizione dell'AIFA, come mutuata dal Ministero della Salute - osservano i giudici del TAR - «contrasta con la richiesta professionalità del medico e con la sua deontologia professionale, imponendo, anzi impedendo l'utilizzo di terapie da questi ultimi eventualmente ritenute idonee ed efficaci al contrasto con la malattia COVID 19 come avviene per ogni attività terapeutica". Una vera e propria aberrazione legale ed etica, a cui ora è stata messa la parola fine. Ed ora i medici di base non hanno più alcun alibi: curate questa malattia e mettiamo fine all'epidemia.
Nota di BastaBugie: Andrea Zambrano nell'articolo seguente dal titolo "Pazienti abbandonati e medici condizionati: tanti potevano salvarsi" intervista Erich Grimaldi, avvocato fondatore del Comitato per le Terapie domiciliari. Che accusa Speranza, ma anche Aifa e Ordine dei medici. Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 18 gennaio 2022: «Non solo Speranza. La vigile attesa è stata avallata dall'ordine dei medici e dall'Aifa. Senza la vigile attesa avremmo avuto molti meno morti». Il giorno dopo la sentenza del Tar del Lazio, che annulla la circolare del Ministero della Salute del 26 aprile 2021 sulla gestione domiciliare dei pazienti con infezione da Sars CoV2, per Erich Grimaldi non è il tempo dell'esultanza, ma dell'azione: l'attività del Comitato per le cure domiciliari prosegue con una marcata «azione politica» che parte anzitutto dal fatto che questo è «diventato un movimento a tutti gli effetti». Ma dietro c'è anche la revisione delle linee guida tenendo conto delle indicazioni del Senato. «Indicazioni colpevolmente disattese da Speranza», rimarca alla Bussola Grimaldi, vero padre del successo al Tar (con lui la collega Valentina Piraino del Foro di Roma) che sancisce per la prima volta che sulla gestione di un aspetto decisivo della pandemia, il Governo di Draghi e prim'ancora di Conte, hanno sbagliato sotto l'aspetto delle cure. Grimaldi, ora tutti se la prendono con Speranza... Resta il responsabile numero uno, ma tutto quello che è fatto dal Ministero è stato avallato dall'Ordine nei medici. Oggi mi fa ridere Anelli (Filippo, presidente della Federazione Nazionale Ordini dei Medici ndr), che minimizza la sentenza dicendo che la libertà prescrittiva dei medici non è mai venuta meno. E invece? E invece i medici sono stati impediti nello svolgimento di una cura domiciliare proprio perché anche l'Ordine ha contrastato il concetto di cura domiciliare precoce, limitandosi alla vigilante attesa, con i danni che abbiamo visto. Chiunque può constatarlo. La notizia è di oggi: un medico di Salerno ha curato 3000 pazienti andando a visitarli personalmente a casa. Nessuno è morto, ma ora subirà un procedimento dell'Ordine della sua città per aver trasgredito la circolare ministeriale. Rischia la sospensione. Non mi dice nulla di nuovo. Se abbiamo ordini che si schierano contro questa esperienza di fatto non cambierà niente perché non daranno indicazioni agli iscritti. Se poi si mettono a fare la guerra a chi cura personalmente, allora... Anche Aifa, però è stata latente... Altroché. Così come il Cts, cui Speranza ha demandato la paternità della circolare. Ma non è vero: è stata licenziata dal dipartimento di prevenzione che è in capo a lui. Perché è importante questa sentenza? Perché il Tar ha stabilito che non puoi condizionare i medici di medicina generale dando linee guida così stringenti dove sono più le indicazioni delle cose da non fare rispetto a quella da fare. No antibiotico, no cortisone, no eparina. È il medico che decide quando e come questi farmaci devono entrare in campo. Queste sono state le premesse per decretare un vero e proprio abbandono terapeutico. Non è un po' esagerato? Affatto. Di fronte alle linee il medico aveva due strade: o discostarsene e intervenire, col rischio di finire sotto procedimento come il caso che avete appena citato, o attenersi alla vigilante attesa anche in presenza di sintomi. ...E la Tachipirina... Non è tanto il problema del paracetamolo, che pur riduce le scorte di glutatione, ma il fatto che si è scelto di attendere quando invece tutti i medici che non hanno mai stesso di curare dicevano che bisogna fare l'opposto, cioè intervenire decisamente con farmaci in grado di fermare l'infiammazione sul nascere. Quali? Questo sta alla valutazione in scienza e coscienza del medico. Quindi i medici, in sostanza, hanno sposato la vigilante attesa per evitare guai? Esattamente. Il Ministero ha detto che si opporrà alla sentenza. Non mi preoccupa. Lo diffiderò tenendo presente l'ordine del giorno approvato in Senato. Che cosa hanno detto i medici del comitato? Che finalmente un giudice ha riconosciuto la bontà del loro operato, ma la vera notizia è un'altra. Quale? Poche ore dopo la sentenza di venerdì si sono aggiunti decine di medici disposti a far parte del Comitato terapie domiciliari. Se ci fosse stato un approccio meno attendista si sarebbero potuti evitare molti morti? Senza alcun dubbio. Ora come proseguirete? La battaglia è vinta, ma la guerra non è affatto finita. Chiediamo che vengano effettuati studi randomizzati sugli schemi terapeutici, come ad esempio lo schema Fazio-Bellavite. Ma per farlo ci deve essere il coinvolgimento delle istituzioni. E sul versante giudiziario? Andrà avanti l'esposto penale alle procure di Bergamo e Roma. Perché, secondo lei, è accaduto tutto questo? Negligenza? Incompetenza? Malafede? Guardi, dopo quasi due anni non saprei proprio che cosa dire. Di certo il risultato finale è stata la paralisi del sistema di cura territoriale e il collasso del sistema ospedaliero.
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Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 17-01-2022
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IL CO-FONDATORE DI WIKIPEDIA NE DENUNCIA LA DERIVA (ORMAI EVIDENTE DOPO COVID E TRUMP)
L'enciclopedia online più consultata al mondo fa ormai propaganda all'establishment di sinistra, a discapito delle voci conservatrici (intanto il 21 febbraio Trump lancerà il suo social ''Truth Social'')
Autore: Michael Sfaradi - Fonte: Blog di Nicola Porro, 29 dicembre 2021
Alcuni mesi fa Freddie Sayers della UnHerd Tv ha intervistato Larry Sanger, il co-fondatore di Wikipedia e, nonostante i temi affrontati siano più che mai di attualità, tutto è passato in sordina... niente di ciò che è stato detto ha avuto l'eco che meritava, nonostante Sanger abbia avvertito che non ci si può più fidare del sito web da lui ideato, insistendo sull'evidenza che ora il portale fa solo "propaganda" per l'"establishment" di sinistra. Questo forse, ma chi scrive ha pochissimi dubbi, è il motivo per il quale le parole di Sanger sono state un po' in tutto il mondo "urla nel silenzio" perché secondo alcuni chi non si allinea è destinato all'oblio. Rispondendo alle domande, Sanger ha raccontato di aver ideato e iniziato l'enciclopedia delle opinioni nel 2001 con l'idea di base che avrebbe dovuto offrire neutralità e più punti di vista, in particolare sulle questioni scottanti. Ma se si considera che le voci conservatrici vengono costantemente e severamente avvertite, se non espulse, quando cercano di aggiungere una visione diversa dalle opinioni dell'establishment, tutto diventa ormai solo pura propaganda. "Non si può citare Fox News su questioni socio-politiche, è proprio vietato. E questo significa che se una controversia non appare nei principali media di centrosinistra non apparirà su Wikipedia. Ora ci si può affidare al sito solo per ‘dare un punto di vista dell'establishment' piuttosto che sulla vasta gamma di opinioni. Esattamente il contrario di quello che, almeno all'inizio, si voleva dare". Ma Sanger come un vero fiume in piena ha insistito sull'apparente repressione delle voci conservatrici e sul punto che se viene consentita solo una versione dei fatti si dà un enorme incentivo alle persone ricche e potenti a prendere il controllo di cose come Wikipedia al fine di rafforzare il loro potere. "Cosa che già stanno facendo - ha continuato - c'è un gioco molto grande, brutto e complesso che viene giocato dietro le quinte per far dire agli articoli pubblicati ciò che qualcuno vuole che sia detto", e ha affermato inoltre che ci sono "tutti i tipi di trucchi che queste persone possono giocare per vincere, incluso l'uso di società di pubbliche relazioni dedicate per influenzare l'opinione pubblica". Citando la voce relativa al presidente Biden, il co-fondatore di Wikipedia ha osservato il poco rispetto alle preoccupazioni che i repubblicani hanno avuto su di lui e che, di fatto, se si vuole conoscere qualcosa che assomigli lontanamente al punto di vista repubblicano su Biden non lo si potrà mai ottenere su quel sito. "Ha notato che c'era solo un breve paragrafo sullo ‘scandalo Ucraina', che coinvolge il figlio del presidente, nonostante l'indignazione politica che ha creato. Si può trovare molto poco di questo su Wikipedia, e quel poco è estremamente parziale", ha evidenziato citando uno dei tanti punti che sono come cartina di tornasole della situazione nell'informazione. Poi, passando dalla politica all'attualità più stretta, Larry Sanger ha osservato che nella copertura al Covid-19, Wikipedia riflette solo e unicamente il dottor Anthony Fauci e i gruppi sanitari del governo, di fatto i portavoce dell'establishment, mentre le opinioni di molti vincitori di premi Nobel e dottori illustri non solo non sono benvenute, ma letteralmente censurate. E questo vale anche per YouTube, Facebook e Twitter quando si contraddice la narrativa ufficiale. Come scrivevo in apertura questa intervista non ha avuto l'eco che meritava, e neanche risposte o prese di posizione da parte di coloro che erano nel mirino delle parole di Larry Sanger, e questo, sicuramente, per non alimentare la polemica e non dare modo di far circolare l'intervista. Qualcuno di quelli ancora non addormentati dalla propaganda avrebbe potuto porre domande scottanti o chiedere le prove che Sanger è impazzito, e, a quel punto, dare una risposta sarebbe stato imbarazzante nel migliore dei casi e pericoloso nel peggiore. Difficile però dargli torto considerando che nel gennaio scorso Twitter ha staccato la spina e ha chiuso per sempre l'account dell'ex Presidente Usa Donald Trump, accusandolo di aver ripetutamente violato le regole incitando il suo popolo alla violenza, mentre gli account di diverse organizzazioni terroristiche come ad esempio Hamas che, anche se era stato oscurato nel novembre del 2019, ha fatto nuova iscrizione a gennaio 2020 e dopo due anni è ancora in linea.
Nota di BastaBugie:Eugenio Capozzi nell'articolo seguente dal titolo "Il network di Trump, sfida al monopolio progressista" spiega come Trump, bannato a vita dai grandi social network, sta varando il suo. Non sarà un'impresa facile, ma ha già un potenziale bacino di utenti immenso. Se vuoi essere in prima fila nel varo del nuovo social iscriviti a Truth Social: https://truthsocial.com Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 26-10-2021: La notizia era stata anticipata da tempo, ma ora pare essere effettivamente in via di realizzazione: Donald Trump annuncia che sta per lanciare una sua piattaforma di comunicazione, in concorrenza con i colossi di Silicon Valley, chiamata significativamente e polemicamente "Truth Social". L'ex presidente statunitense ha dichiarato, nel battagliero annuncio della sua nuova impresa, che il nascente network è concepito per resistere alla "tirannia delle Big Tech", e "cancellare la cancel culture". L'annuncio è stato accolto con notevole interesse dagli investitori finanziari, che hanno fatto impennare in borsa le azioni della DWA, società destinata a raccogliere fondi per l'operazione che dovrebbe fungere da base al progetto trumpiano. Sono però emersi, al contempo, problemi di copyright potenzialmente molto seri, in quanto la Trump Media & Technology Group è stata accusata di aver copiato, senza citarlo esplicitamente, un software open access tedesco, Mastodon, e, se non fornisse assicurazioni in proposito, tutta la piattaforma potrebbe essere bloccata. Quindi al momento non è possibile avventurarsi in previsioni sulle possibilità di successo dell'audace progetto trumpiano; anche se è facile immaginare che, quand'anche riuscisse a prendere il via, non avrà vita facile, e i suoi avversari porranno ad esso innumerevoli ostacoli. Ma il punto non è questo, né è solo quello della sorte politica e mediatica dell'ex presidente. In realtà la sua vicenda personale, che trova nella creazione di Truth Social un nuovo sviluppo, pone in evidenza un elemento fondamentale nell'assetto politico, istituzionale e culturale delle democrazie occidentali nel loro complesso. Il fatto che un presidente degli Stati Uniti sia stato censurato e cancellato da tutte le principali fonti del dibattito pubblico nel suo Paese e a livello globale, ormai indissolubilmente legato ai social media, è un avvenimento enorme ed inusitato, ma soprattutto è la punta di un iceberg sconfinato: lo snaturamento totale della libertà di espressione e del pluralismo in società cresciute per secoli intorno all'idea della necessità di una dialettica anche aspra come necessario humus dei diritti civili e politici. Da decenni ormai l'Occidente assiste infatti alla progressiva, apparentemente irrefrenabile affermazione di un'ideologia "politicalcorrettista" che si sostanzia in una aggressiva forma di censura, delegittimazione, demonizzazione di parole, idee, opinioni ritenute offensivi, discriminatori, portatori di "odio": sanzioni decretate da una autonominata "giuria" di intellettuali, politici, operatori dei media mainstream. Un'esclusione arbitraria, unilaterale delle voci "eretiche" dal dibattito pubblico che parte dai college universitari, e si estende a tutti rami della cultura, incluso l'intrattenimento, fino ad influenzare pesantemente la politica, accordando presentabilità e accesso soltanto ad alcuni soggetti - generalmente gli esponenti del progressismo che ha sposato il relativismo "diversitario". Ma - ciò che se possibile è ancor più grave - tale nuova "inquisizione" si è imposta parallelamente ad un altro processo che ha condotto a crescenti limitazioni della libertà di espressione e del pluralismo: la vertiginosa concentrazione dei mass media all'interno di enormi oligopoli, o in qualche caso monopoli di fatto, avvenuta con la digitalizzazione della comunicazione, e soprattutto con il dominio dei social network. I due fenomeni nell'Occidente globalizzato si sono andati connettendo sempre più strettamente, diventando in pratica interdipendenti. Infatti la nuova ultra-borghesia dei magnati hi tech, formatasi quasi tutta biograficamente e culturalmente proprio nell'ideologia del progressismo relativista, ha abbracciato fisiologicamente i principi della "correttezza politica". O, se non lo ha fatto spontaneamente, lo ha fatto per interesse: in primo luogo perché ha fiutato che le conveniva diventare espressione dell'establishment socio-politico-culturale occidentale per averne in cambio favori; in secondo luogo perché, per ragionamento o per istinto, essa è in realtà ostile al pluralismo, e favorevole ad un modello di società paternalistico, verticistico, dirigistico, in qualche modo affine a quello incarnato oggi dal regime cinese, in cui i suoi monopoli/oligopoli possono trovare un ambiente particolarmente adatto, e le tecnologie da essa elaborate possono fungere da infallibile strumento di controllo e sorveglianza collettiva. Il risultato di questo ferale abbraccio è stata la drastica riduzione della possibilità di mantenere vivo nelle democrazie occidentali un confronto senza sconti tra tesi, opinioni, "narrazioni" alternative sul piano dei principi etico-politici: sostituito quasi sempre ormai da un sostanziale unanimismo, a cui corrisponde una dose di violenza sempre maggiore esercitata dai detentori del "verbo" mediatico nei confronti di chi si trova all'opposizione, o anche di chi si trova al governo "senza autorizzazione" della dottrina "ortodossa". E' diventato, ad esempio, praticamente impossibile in Occidente, senza essere lapidati mediaticamente o oscurati, sostenere le ragioni della difesa della vita e della famiglia naturale, criticare l'idea diffusa incessantemente dall'establishment secondo cui i cambiamenti climatici siano causati dall'intervento umano, criticare l'immigrazione indiscriminata, e ultimamente anche opporsi alle misure emergenzialiste di restrizione delle libertà personali adottate da molti governi in occasione della pandemia di Covid-19, o esprimere perplessità sulla celebrazione unilaterale della vaccinazione indiscriminata come arma decisiva per sconfiggere il virus. La "cancellazione" mediatica e social di Donald Trump è stata forse l'episodio più clamoroso di questa deriva chiaramente autoritaria, l'"elefante nella stanza" che è sempre più impossibile ignorare. Il tentativo dell'ex presidente di sfondare il muro di silenzio e censura eretto dall'alleanza politico-mediatica del progressismo politicalcorrettista americano e occidentale contro di lui rappresenta, comunque vada, l'inizio di una guerra aperta, dall'esito molto incerto, dall'esito della quale dipenderà il destino delle democrazie liberali. Che non hanno nessuna chance di sopravvivere se non verrà restaurata in esse una autentica dialettica pluralista attraverso la formazione di solidi poli alternativi al progressismo politically correct, sia a livello mediatico che sul piano culturale, editoriale, accademico, scolastico.
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Fonte: Blog di Nicola Porro, 29 dicembre 2021
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DJOKOVIC, CAPRO ESPIATORIO DEL REGIME
Espulso dall'Australia non perché abbia violato la legge, ma perché sarebbe un cattivo esempio (essendo un no vax di successo, è diventato un comodo capro espiatorio su cui sfogare la rabbia di popoli frustrati)
Autore: Eugenio Capozzi - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 18-01-2022
L'espulsione che ha concluso il braccio di ferro tra Novak Djokovic e le istituzioni australiane è la più eloquente dimostrazione di come la strumentalizzazione della paura del Covid abbia prodotto in alcune parti dell'Occidente una regressione autoritaria senza precedenti. Da questo punto di vista l'Australia forse rappresenta il caso che, pur con caratteristiche sue proprie, più si avvicina al regime emergenzialista oggi al potere in Italia. Il tennista serbo - che aveva ottenuto dagli organizzatori degli Australian Open un'esenzione dall'obbligo di vaccinazione imposto per partecipare al torneo, in quanto recentemente guarito dal virus - si è visto rifiutare il visto dal governo con motivazioni pretestuose ed è stato trattato da esso quasi come un delinquente. Dopo averlo tenuto in stato di fermo in una struttura destinata alle quarantene, l'esecutivo ha ignorato il reiterato pronunciamento di un tribunale dello stato di Victoria a favore della regolarità del comportamento di Djokovic e ha confermato l'obbligo di espatrio. Un "cartellino rosso" dovuto, secondo quanto ha dichiarato il ministro per l'Immigrazione Hawke, a "motivi di salute e ordine pubblico", cioè non al fatto che l'atleta violasse le leggi vigenti, ma a ragioni politiche. In pratica il governo australiano considera le opinioni del serbo sui vaccini pericolose, in quanto avrebbero potuto rafforzare nel Paese un movimento di resistenza alle politiche sanitarie in atto.
IL GOVERNO AUSTRALIANO IGNORA LE LEGGI Insomma Djokovic è stato espulso, passando sopra le leggi e il diritto, in quanto considerato "nemico del popolo". E la Corte federale non ha potuto fare altro che prendere atto della decisione, in un ordinamento in cui il ministero dell'immigrazione detiene praticamente poteri incontrastati, vista la politica severissima di respingimenti dei migranti irregolari: aspetto, quest'ultimo, oggi dimenticato da tanti nostrani "progressisti" che esultano per la cacciata del serbo in ossequio alla retorica ultravax "pandemicamente corretta". L'atto di forza parossistico di Hawke e del premier Morrison, che crea un enorme danno economico all'industria sportiva del Paese e squalifica irrimediabilmente un torneo Atp ormai falsato, rappresenta la vera e propria apoteosi dell'atteggiamento isterico tenuto dall'Australia rispetto al virus negli ultimi due anni: chiusura totale dei confini nell'illusione folle del "zero Covid", lockdown scriteriati e socio-economicamente catastrofici per pochissimi casi positivi, e infine una campagna vaccinale declinata, come in Italia, con toni drammatici come se fosse l'unica salvezza contro una pestilenza apocalittica, e condita, come in Italia, dalla demonizzazione di chi non intende farsi somministrare il trattamento, e dalla loro esclusione da alcune attività sociali (non comunque così estesa e ricattatoria come quella perseguita dal governo italiano). Il tutto con risultati del tutto negativi sul piano sanitario, visto che con il 90% della popolazione adulta vaccinata nell'ultimo mese i contagi sono cresciuti di quasi 20 volte e i decessi di quasi 10 volte. Ora l'escamotage concordato da Djokovic per la partecipazione al torneo Atp è arrivato, per l'esecutivo federale australiano, come il "cacio sui maccheroni". Il campione serbo è stato cinicamente utilizzato come bersaglio su cui indirizzare la rabbia e la frustrazione di tanti cittadini, distraendoli dalle decisioni folli dell'esecutivo stesso: spingendo all'inverosimile sulla retorica - anche in Italia utilizzata continuamente da governo, Cts e propaganda mediatica - dei "sacrifici" da difendere (questa l'argomentazione di Morrison) contro i "privilegiati" come Novak che pretenderebbero di essere "al di sopra delle regole".
UNA GRATIFICAZIONE PER LE MASSE FRUSTRATE Una retorica fatta apposta per dare gratificazione a masse profondamente frustrate, che in questo modo si sentono apprezzate, riconosciute all'interno del "sistema", e concentrandosi sull'odio verso il capro espiatorio scelto dal potere - tanto più odiato in quanto ricco e potente - dimenticano i danni, le umiliazioni, l'espropriazione dei loro diritti fondamentali subìti ad opera di quel potere in nome di una "emergenza pandemica" usata solo per consolidare se stesso. Un meccanismo che in Italia vediamo usato continuamente non solo con le accuse di comportamenti irresponsabili e antisociali nei confronti dei "no vax" e di chiunque osi muovere critiche alle politiche di segregazione e discriminazione poste innatto dal governo Draghi, ma anche con la continua ricerca di "furbi" da additare al pubblico ludibrio, che, appunto, secondo questa narrazione rendono inutili i "sacrifici" fatto dai cittadini obbedienti. Insomma Djokovic è stato per il regime emergenziale australiano il capro espiatorio per eccellenza all'interno di una categoria di persone già additate a pubblici untori. Ma ad un prezzo molto alto: quello di esporre l'Australia agli occhi del mondo intero come un Paese che tratta gli stranieri - e stranieri che sono una risorsa anche per la sua economia - con autoritarismo e prepotenza. Una simile forzatura danneggerà sicuramente la sua immagine e la sue economia nel futuro. Per il momento, però consolida la presa sull'opinione pubblica del suo governo. Che, come molti altri drogati di emergenzialismo, sembra non vedere oltre il giorno presente, chiuso in un atteggiamento da "dopo di noi il diluvio".
Nota di BastaBugie: per approfondire il caso Djokovic in Australia si può leggere l'articolo pubblicato la settimana scorsa.
NOVAK DJOKOVIC NON CE L'HA FATTA L'Australia cancella il visto ed espelle il tennista serbo, numero 1 al mondo, che se avesse vinto il torneo sarebbe diventato il tennista più vincente della storia (VIDEO IRONICO: Ragazzo vaccinato) di Ermes Dovico https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6874
DOSSIER "CORONAVIRUS" Sì alla prudenza, no al panico Per vedere tutti gli articoli, clicca qui!
Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 18-01-2022
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IL BIMBO ABBANDONATO IN AEREO DOPO IL PARTO
È paradossale l'indignazione generale per la vicenda, mentre si ritiene giusto abortire un bambino perché lo consente una legge degli uomini (VIDEO: Madre Teresa ritira il premio Nobel per la pace e parla di aborto)
Autore: Anna Bonetti - Fonte: Provita & Famiglia, 11 gennaio 2022
Nei primi giorni di questo nuovo anno ha fatto il giro del Web la notizia di un neonato che, nel giorno di Capodanno, è stato partorito e abbandonato tra i rifiuti della toilette di un aereo diretto dal Madagascar alle isole Mauritius. Una vicenda tragica, che per fortuna si è conclusa con la sopravvivenza del piccolo, trovato ancora vivo dallo staff della compagna aerea Air Mauritius salito a bordo per un controllo doganale e insospettito dalla carta igienica nella toilette abbondantemente macchiata di sangue. Attualmente il piccolo è ricoverato in ospedale ed è in buone condizioni. Nel frattempo è stata fermata una 20enne malgascia diretta, appunto, alle Mauritius per accettare un contratto di lavoro di due anni. La donna ha negato di essere la madre del piccolo, ma i successivi controlli in ospedale hanno accertato che avesse appena partorito e una volta terminati gli accertamenti sarà incriminata per abbandono del piccolo. Nulla sappiamo sulle condizioni di salute mentale o economiche di questa giovane donna e sul perché abbia compiuto un gesto così estremo. Quello che sappiamo però è che la notizia ha indignato migliaia di persone, che allo stesso tempo hanno gioito per la sopravvivenza del piccolo. Occorre sottolineare che il lieto fine di questa storia molto probabilmente è dovuto anche al fatto che in Madagascar l'aborto non è legale. Ovviamente questo non esclude il dovere di garantire a donne in difficoltà come l'artefice di questa triste vicenda un concreto aiuto morale, psicologico e quando necessario anche economico, che molto probabilmente nei paesi del terzo mondo non è facilmente garantito e che forse avrebbe evitato alla donna di pensare - e fare - un gesto così estremo. Eppure, dall'altra parte del mondo esistono paesi spesso considerati "civilissimi" come lo Stato di New York, dove un gesto come questo è permesso dalla legge che consente di abortire fino al nono mese. Una legge secondo la quale questa donna avrebbe potuto tranquillamente liberarsi del proprio figlio e che certamente avrebbe concluso questa storia con la morte del piccolo, magari senza l'indignazione di nessuno. È paradossale come da un lato il sentimento comune porti la sensibilità umana a indignarsi per questa tragica vicenda, quando allo stesso tempo si manifesta un totale disinteresse se un altro bambino al momento del parto viene ucciso "in nome della legge". Occorre sottolineare che certamente a New York non si abortisce al nono mese per cause tragiche come la disperazione per povertà, ma è sufficiente la giustificazione di pericolo della "salute psico-fisica della donna" per ricorrere all'aborto a qualsiasi stadio della gravidanza. In ogni caso, nessuna situazione difficile - come probabilmente lo è la storia di questa donna che sicuramente ha e aveva bisogno di essere aiutata - giustifica la morte come "soluzione" alla vita.
Nota di BastaBugie: nel seguente video (durata: 4 minuti) dal titolo "Discorso per il Nobel della pace di Madre Teresa" la grande santa di Calcutta, quando le viene consegnato il premio Nobel per la pace del 1979, approfitta per rispondere alla domanda: "Cosa minaccia la pace nel mondo?". Probabilmente chi le ha assegnato il premio si aspettava che rispondesse parlando della ingiustizia della guerra o della vendita delle armi. Invece Madre Teresa stupisce tutti dichiarando che la pace nel mondo è messa in crisi dall'aborto. Infatti la piccola (di statura) suora albanese dichiara: "Se una madre può uccidere suo figlio chi impedisce agli uomini di uccidersi tra di loro?". Un argomento inconfutabile perché in effetti se consentiamo a una madre, che ha un istinto protettivo naturale nei confronti del frutto del suo grembo, di uccidere per legge suo figlio, cosa impedisce a uomini che nemmeno si conoscono di uccidersi a vicenda? Ecco perché per Madre Teresa ciò che mette in pericolo la pace nel mondo è l'aborto. E a tutte le donne che non potevano tenere i loro bambini, per qualunque motivo, la santa di Calcutta diceva: "Dateli a me". Infatti con la struttura della sua congregazione riusciva a farli adottare nei Paesi dove c'era molta richiesta da parte di coppie sposate in grado di mantenerli. E così ha fatto in migliaia di casi.
https://www.youtube.com/watch?v=FMtgEIMgWI0
Fonte: Provita & Famiglia, 11 gennaio 2022
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I CINQUE MOTIVI PER CUI LA STELLA COMETA NON ERA UN ASTRO COMUNE
''Non era una di quelle stelle che dall'inizio della creazione seguono il loro corso secondo la legge del Creatore, ma con il nuovo parto della Vergine apparve una nuova stella'' Sant'Agostino
Autore: Corrado Gnerre - Fonte: I Tre Sentieri, 5 gennaio 2022
Spesso si sente questa obiezione: è possibile credere alla Stella Cometa? Forse non fu altro che una delle tante comete che ciclicamente si rendevano e si rendono visibili. In realtà un'obiezione di questo tipo non regge se si parte da un dato di fede. Infatti, se Dio si è fatto uomo, perché non potrebbe essere stato possibile una stella straordinaria? È più straordinario una Stella che accompagnava prodigiosamente chi si recava a Betlemme oppure un Dio che diventa veramente uomo? Inoltre chiediamoci: Dio è Dio o no? Se Dio è Dio, allora Dio ha potenza su tutto, anche sul firmamento. San Tommaso d'Aquino lo afferma chiaramente nella Summa (I, questione XXV). Sempre san Tommaso afferma che la nascita di Gesù era conveniente che si manifestasse con prodigi (Summa, I, questione XXXVI). Il Prodigio di tutti i prodigi, infatti, doveva essere accompagnato da altri fenomeni prodigiosi. Certo, non è una certezza, ma è una "convenienza" teologica, ovvero un qualcosa che trova fondamento nella logica e nella coerenza del dato rivelato. Sempre san Tommaso nella Summa (III, q.XXXVI a.7), dopo aver esposto le opinioni positive e le obiezioni, conclude affermando l'eccezionalità della natura dell'Astro e la sua non classificabilità tra le stelle create. Scrive: "Rispondo: che quella stella, secondo l'autorità del Crisostomo, non fosse un astro del firmamento, è chiaro per diversi motivi. Primo, perché nessun'altra stella segue quella stessa direzione. Quella infatti andava da nord a sud: è questa la posizione della Giudea nei confronti della Persia, da cui provenivano i Magi. Secondo, ciò è evidente dal tempo dell'apparizione. Poiché non appariva soltanto di notte, ma in pieno giorno. Il che non succede alle stelle, e neppure alla luna. Terzo, perché a momenti spariva. Quando infatti i Magi entrarono a Gerusalemme la stella sparì; e riapparve quando essi si allontanarono da Erode. Quarto, perché non aveva un movimento continuo, ma si muoveva quando i Magi dovevano camminare e quando invece dovevano fermarsi, si fermava; proprio come avveniva della colonna di nubi nel deserto. Quinto, perché indicò il parto della Vergine, non stando in alto, ma scendendo in basso. Infatti nel Vangelo si legge che "la stella vista da essi in oriente, li precedeva, finché giunta sul luogo dove era il fanciullo, si fermò." Da ciò risulta che le parole dei Magi 'Vedemmo la sua stella in oriente' non vanno intese nel senso che dall'oriente avessero visto la stella che si trovava in Giudea; ma che la videro in oriente e che li accompagnò fino alla Giudea." Sant'Agostino d'Ippona scrive nel suo Contra Faustum (lib.II, cap.5) a proposito della Stella: "Non era una di quelle stelle che dall'inizio della creazione seguono il loro corso secondo la legge del Creatore, ma con il nuovo parto della Vergine apparve una nuova stella."
Nota di BastaBugie: per approfondire le figure dei re magi, leggi l'articolo seguente.
IL RACCONTO DEI MAGI: UNA STORIA REALE Erano tre fratelli: Melchiorre, che regnava sui persiani, Baldassare, che dominava sugli indiani, e Gaspare, che comandava sul paese degli arabi di Vitaliano Mattioli https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=510
DOSSIER "NATALE" Le verità dimenticate sulla nascita di Gesù Per vedere tutti gli articoli, clicca qui!
Fonte: I Tre Sentieri, 5 gennaio 2022
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IL 2021 NERO DI HONG KONG: GIORNALI CHIUSI, ATTIVISTI IN CARCERE, FAVOLE PER BAMBINI VIETATE
Il governo comunista cinese smantella uno ad uno tutti gli organi di informazione liberi a Hong Kong: il 2021 è stato all'insegna della repressione totalitaria, incluso l'indottrinamento dei bambini e l'abbattimento di statue
Autore: Leone Grotti - Fonte: Tempi, 1 gennaio 2022
Non si poteva chiudere in modo più tragicamente emblematico il 2021 di Hong Kong. Il 29 dicembre oltre 200 poliziotti per la sicurezza nazionale hanno fatto irruzione nella redazione e negli uffici del giornale online pro democrazia Stand News arrestando sei giornalisti, tra i quali l'attuale e l'ex direttore e caporedattore. L'accusa è di aver «cospirato per distribuire pubblicazioni sediziose»: un modo come un altro per tappare la bocca a chiunque si azzarda a criticare il governo. Gli arresti a Stand News, che ha già chiuso sito e social media, concludono un 2021 disastroso, durante il quale la democrazia e i diritti dei cittadini di Hong Kong sono stati cancellati con impressionante violenza e rapidità. Il regime comunista cinese, sfruttando le norme e prerogative della legge sulla sicurezza nazionale, imposta al territorio nel luglio 2020, ha distrutto in appena 18 mesi il modello "Un paese, due sistemi", violando il trattato internazionale firmato con il Regno Unito e spazzando via con oltre 20 anni d'anticipo l'autonomia promessa all'isola. L'anno era iniziato con l'arresto di massa a gennaio di 53 importanti personaggi della galassia democratica di Hong Kong con il dispiegamento di oltre mille poliziotti. Politici e attivisti sono stati accusati di aver tenuto delle primarie democratiche con l'obiettivo di conquistare il Parlamento attraverso le elezioni. Un primo importante segnale della morte della democrazia sull'isola. A febbraio tutti sono stati accusati di sovversione, capo d'imputazione che potrebbe valere loro l'ergastolo.
HONG KONG AI PATRIOTI COMUNISTI Sempre a febbraio, i consiglieri distrettuali (quasi tutti democratici dopo una clamorosa vittoria alle elezioni del 2019) sono stati obbligati a prestare giuramento di fedeltà al governo e alla Cina con l'obiettivo di escluderli dall'amministrazione della città. E per la prima volta in 32 anni, il banchetto floreale di raccolta fondi per ricordare le vittime di Piazza Tienanmen alla fiera per il capodanno cinese è stato smantellato. A marzo la Cina ha approvato le modifiche alla legge elettorale di Hong Kong per assicurare che la città venga guidata soltanto da "patrioti". Il nuovo sistema, in sostanza, diminuisce il numero di parlamentari eletti dal popolo e istituisce una commissione in grado di porre il veto preventivo a tutti i candidati al Parlamento e alla carica di governatore che non si sottomettono alla Cina e al Partito comunista. In tutte le scuole di ogni ordine e grado, inoltre, vengono introdotti libri di indottrinamento dal titolo La mia casa è la Cina. Ad aprile il governo assegna nuovi poteri all'ufficio della Dogana per vietare a chiunque di lasciare Hong Kong, senza bisogno di fornire spiegazioni, una mossa per impedire che gli attivisti democratici lascino l'isola. Carrie Lam lancia anche la "Giornata di educazione sulla sicurezza nazionale", dove ai bambini viene richiesto di scrivere frasi patriottiche e dove si insegna loro a maneggiare mitra, granate e lanciarazzi. Molti negozi legati alla galassia democratica vengono chiusi ed è introdotta una legge per punire chi inciterà altri a votare scheda bianca alle elezioni di dicembre.
CENSURA ONNIPRESENTE A maggio la veglia annuale per ricordare le vittime di Piazza Tienanmen viene bandita un'altra volta con la scusa del Covid-19, i libri degli attivisti democratici vengono ritirati dalle librerie e decine di insegnanti sono licenziati per aver protestato contro il governo nel 2019. A giugno 500 poliziotti fanno irruzione negli uffici dell'Apple Daily, il cui fondatore è già in carcere, e arrestano cinque giornalisti. Il giornale viene poi chiuso: l'ultima edizione è uscita il 24 giugno. Il governo decide inoltre che chiunque vorrà acquistare una sim telefonica dovrà fornire tutti i propri dati personali. A luglio è stata condannata la prima persona in base alla legge sulla sicurezza nazionale: un 24enne ha ricevuto una pena pari a 9 anni di carcere. Cinque psicoterapeuti vengono arrestati per aver scritto un libro per bambini nel quale si racconta la storia di una pecora che protegge il villaggio dai lupi. Secondo la polizia, la favola «incita all'odio contro il governo». Ad agosto il più grande sindacato degli insegnanti si scioglie per timore che i suoi leader vengano arrestati. Scompare anche il Civil Human Rights Front, organizzatore della storica marcia democratica dell'1 luglio. A settembre chiude anche l'Alleanza di Hong Kong, che dal 1990 organizzava la veglia per le vittime di Tienanmen. Per evitare l'incarcerazione, chiude i battenti pure la più grande coalizione di sindacati dell'isola (Hkctu). Il governo impedisce alla popolazione di portare in carcere agli oltre 100 attivisti democratici finiti in prigione cioccolata e giornali. A ottobre scompare il sindacato degli studenti, in tutte le scuole viene introdotto l'obbligatorio alzabandiera settimanale con il drappo cinese. A novembre la mannaia della censura si abbatte anche su film e concerti. A dicembre, oltre alla chiusura di Stand News, viene smontata e rimossa, dopo 20 anni di permanenza, dal campus dell'università di Hong Kong la statua che commemorava le vittime della strage di Piazza Tienanmen: la "colonna della vergogna". Decine di attivisti, tra i quali Lee Cheuk-Yan e Jimmy Lai, ricevono nuove ingiuste condanne. Che cosa pensano i cittadini di Hong Kong di questo scempio compiuto dalla Cina? Alle elezioni farsa del 19 dicembre, oltre il 70% dei aventi diritto non si è recato alle urne per eleggere il nuovo Parlamento. Un segnale forte che dimostra come un anno di indottrinamento, arresti, persecuzione e terrore non sia stato sufficiente a cambiare la testa dei cittadini. Hong Kong ha resistito all'ingiustizia e all'oppressione, ora però qualcuno deve aiutarla.
Nota di BastaBugie: Roberto Fabbri nell'articolo seguente dal titolo "La Cina come i talebani fa sparire da Hong Kong la statua di Tienanmen" spiega come l'università stessa ha rimosso il "Pilastro" che ricorda il massacro di regime... che ora rischia la distruzione, proprio come fanno i musulmani ogni volta che conquistano un territorio: distruggono tutto ciò che ricorda la storia di quel popolo. Altro che grande reset. Ecco l'articolo completo pubblicato su Il Giornale il 24 dicembre 2021: Continua senza sosta l'opera di «normalizzazione» di Hong Kong ordinata dal leader comunista cinese Xi Jinping dopo le proteste di massa del 2019. Anche il cosiddetto «Pilastro della Vergogna», la statua che da 24 anni si ergeva nel campus dell'Università per commemorare le vittime del massacro di piazza Tienanmen a Pechino del giugno 1989, è stata rimossa. La statua in rame, alta otto metri, rappresenta plasticamente l'orrore di quella strage, e raffigura cinquanta volti stravolti in un groviglio di corpi torturati. L'autore, l'artista danese Jens Galschiot, ha espresso il suo «assoluto choc» per l'accaduto, ma davvero non si può parlare di una sorpresa: da quando, il 1° luglio 2020, è entrata in vigore a Hong Kong la draconiana legge sulla sicurezza nazionale che vieta ogni minimo accenno di critica al regime, la governatrice Carrie Lam non ha fatto che attuare gli ordini dei suoi padroni e cancellare passo dopo passo gli elementi di democrazia che distinguevano l'ex colonia britannica tornata sotto sovranità cinese il 1° luglio 1997 dal resto della Repubblica Popolare. Le manifestazioni sono state proibite con il pretesto dell'emergenza sanitaria, i leader democratici incluso il famoso capo studentesco Joshua Wong sono stati arrestati e condannati al carcere, i giornali indipendenti sono stati chiusi e i loro editori a loro volta arrestati e incarcerati, la legge elettorale è stata cambiata per cancellare ogni parvenza di opposizione. É stato anche chiuso il museo dedicato alle vittime del giugno 1989 e sono finiti in galera i dirigenti della Hong Kong Alliance in Support of Patriotic Democratic Movements in China, l'associazione che ogni anno organizzava la manifestazione per Tienanmen e a cui Galschiot aveva donato la sua opera nel 1997. Mancava quasi solo l'eliminazione della statua commemorativa degli studenti cinesi pro democrazia. E a farla smantellare ha provveduto nel corso della notte - la stessa Università che la ospitava, che in una nota ha spiegato di aver dovuto agire così «sulla base di un parere legale esterno, valutando il rischio per il miglior interesse dell'ateneo». Una volta rimossa, la statua è stata montata su un container e trasportata in un magazzino, dove verrà custodita «mentre l'Università cercherà un parere legale per qualsiasi azione appropriata in seguito». Questo anche perché Galschiot, che valuta la statua 1,4 milioni di dollari, aveva chiesto alle autorità di Hong Kong un'esenzione dalla famigerata legge sulla sicurezza per potersi presentare a recuperare la sua opera e riportarla in Europa (non è chiaro se abbia ottenuto risposta), promettendo al tempo stesso di chiedere un indennizzo qualora la statua venisse danneggiata. Anche se c'è chi si dice certo che lontano da sguardi indiscreti la statua verrà distrutta. Normalizzazione a vele spiegate dunque, con relativo spiegamento dell'immancabile propaganda menzognera. Dopo aver diffuso un incredibile «libro bianco» dedicato ai «sinceri sforzi profusi per la democrazia a Hong Kong», il regime di Pechino ha ritenuto opportuno manifestare il suo pieno apprezzamento alla governatrice della città per il lavoro svolto. Il presidente Xi ha elogiato le recenti elezioni per il rinnovo del Parlamento, che hanno attuato «il principio dei patrioti che governano Hong Kong stabilendo un modello politico di partecipazione ampia ed equilibrata di tutti i settori della società». Laddove «patrioti» significa, ovviamente, fedeli al regime comunista: gli altri sono stati fatti accomodare in carcere.
Fonte: Tempi, 1 gennaio 2022
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UNA PASTICCERIA RIFIUTO' DI FARE UNA TORTA PER NOZZE GAY... LA CORTE EUROPEA GLI DA' RAGIONE
Altre notizie dal mondo gay (sempre meno gaio): in Bulgaria il sesso è quello biologico, in Tailandia il matrimonio è solo tra uomo e donna, Torino taglia i corsi LGBT
Autore: Luca Volonté - Fonte: Provita & Famiglia, 12 gennaio 2022
Il caso risale addirittura al 2014, quando una pasticceria di Belfast, la capitale dell'Irlanda del Nord, si rifiutò di fare una torta con uno slogan in favore delle nozze gay e per questo, un anno dopo, i proprietari furono in un primo momento condannati dal Tribunale della città con l'accusa di "aperta discriminazione" e poi assolti, cominciando un iter legale infinito tra continui processi e richieste di appello. Ora, finalmente, la vicenda ha avuto la sua - fortunatamente positiva - conclusione con la decisione della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo che ha ritenuto irricevibile il ricorso proposto dall'interessato, l'attivista per i diritti gay Gareth Lee, che aveva commissionato la torta. Lee aveva denunciato la presunta violazione degli articoli 8 (diritto al rispetto della vita privata), 9 (libertà di pensiero, coscienza e religione) e 10 (libertà di espressione), sia da soli che in combinato disposto con l'articolo 14 (divieto di discriminazione) della Convenzione EDU. Sette anni fa, infatti, Lee aveva ordinato un dolce con l'immagine di due personaggi del Muppet Show e la scritta "Support Gay Marriage". Ma i gestori della pasticceria hanno spiegato che non avrebbero potuto accontentarlo perché la scritta andava contro i precetti della loro religione cristiana. Gareth Lee, aveva subito denunciato la Ashers - questo il nome della pasticceria - nel 2014, poi aveva perso la sua causa alla Corte Suprema del Regno Unito, prima di portare la questione alla Corte europea dei diritti dell'uomo a Strasburgo, sostenendo che il Regno Unito non è riuscito a proteggere i suoi diritti umani. Tutte le sentenze finali hanno stabilito che i McArthur - i due cristiani evangelici proprietari della panetteria - non avevano discriminato sulla base dell'orientamento sessuale e che la coppia aveva un problema con il messaggio della torta e non con la persona che l'ha commissionata. Prima della sentenza della Corte Suprema inglese, un tribunale di contea di Belfast e una corte d'appello avevano entrambi stabilito che invece la pasticceria aveva discriminato Lee sulla base dell'orientamento sessuale. Tutti, in realtà, sapevano delle implicazioni drammatiche per la libertà di parola e di religione se la decisione finale fosse andata contro la Ashers. Il caso riguardava la libertà di coscienza, di parola e di credo e anche la libertà d'impresa. Per fortuna, adesso - finalmente - salvaguardate.
Nota di BastaBugie: ecco altre notizie sul "gaio" mondo gay... sempre meno gaio.
IN BULGARIA IL SESSO È QUELLO BIOLOGICO La Corte costituzionale bulgara, dietro invito della Corte di cassazione, ha chiarito che il termine sesso nella costituzione è da riferirsi al sesso biologico e non alla percezione che ha di sè la persona. Il dibattito intorno ai termini "sesso/genere" è nato tre anni fa quando si doveva ratificare in parlamento la Convenzione di Instabul che tutela, tra gli altri soggetti, le donne da violenze e soprusi. Nella Convenzione il termine genere indica la manifestazione sociale del sesso. Da qui l'esigenza di chiarire l'accezione del termine "sesso". A tal proposito i giudici della Corte costituzionale hanno concluso che "la costituzione non crea un genere indipendente dal sesso biologico". (Gender Watch News, 06-11-2021)
IN TAILANDIA IL MATRIMONIO È SOLO TRA UOMO E DONNA La sezione 1448 del codice civile thailandese stabilisce che il matrimonio "può avvenire solo quando l'uomo e la donna hanno compiuto il diciassettesimo anno di età". Dunque, implicitamente, il codice civile sta affermando che il matrimonio può essere contratto solo tra un uomo e una donna. Gruppi LGBT fecero ricorso contro questa definizione di matrimonio presso la Corte suprema. Quest'ultima ha dichiarato che la definizione del codice non contrasta con la Costituzione. Nello stesso tempo però da anni è al vaglio del Parlamento un disegno di legge per riconoscere le unioni civili "aperte a tutti i generi". La pronuncia della Corte suprema potrà rappresentare ora un inciampo per il varo di questo Ddl? Forse no, se i sostenitori del disegno di legge spiegheranno, ad esempio, che le unioni civili sono un istituto differente dal matrimonio. (Gender Watch News, 29-11-2021)
TORINO TAGLIA I CORSI LGBT Il comune di Torino ha tagliato 100mila euro ai corsi sull' "omofobia", razzismo e "abilismo" (terribile neologismo oche indica atti di discriminazione a danno delle persone omosessuali). Quei soldi andranno a corsi per insegnare la lingua dei segni alle persone sorde. Maurizio Marrone (FdI) commenta: «Basta sprecare risorse pubbliche in inutili sceneggiate ideologiche di lessico boldriniano all'insegna dell'ideologia gender. Le vere discriminazioni oggi le subiscono soprattutto le persone con disabilità troppo spesso abbandonate dalle istituzioni. La Regione Piemonte è all'avanguardia nel riconoscimento della Lis ma le risorse continuano a essere insufficienti. Con la nostra delibera puntiamo a estendere il servizio di interprete che realizzerà finalmente l'accesso ai servizi sanitari, civici e culturali alle persone sorde. A loro dovremmo forse dire che non meritano un servizio di interpretariato in lingua dei segni per insegnare invece ai dipendenti pubblici a scrivere genitore 1 e 2 piuttosto che mamma e papà oppure assessora al posto di assessore?». (Gender Watch News, 19-11-2021)
Fonte: Provita & Famiglia, 12 gennaio 2022
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OMELIA III DOM. T.ORD. - ANNO C (Lc 1,1-4; 4,14-21)
Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato
Fonte Il settimanale di Padre Pio
Le letture di oggi ci danno degli insegnamenti molto importanti per la nostra vita cristiana. Fin dalla prima lettura si parla del dovere dell'evangelizzazione. Il popolo di Israele era appena tornato dall'esilio di Babilonia ed era giunto il tempo di restaurare la Nazione dalle fondamenta. Più urgente della restaurazione materiale era quella spirituale. Quindi il sacerdote Esdra portò la Legge davanti all'assemblea e, dallo spuntar della luce fino a mezzogiorno, fu proclamata e spiegata la Parola di Dio. Il brano del Vangelo presenta Gesù che nella sinagoga di Nazareth illustra la sua Missione di salvezza. Egli si alzò a leggere e gli fu dato il rotolo del profeta Isaia. Egli lo aprì e trovò il passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio» (Lc 4,18). Terminata la lettura del passo, Egli proclamò: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato» (Lc 4,21). Gesù è venuto su questa terra per proclamare a tutti il lieto annunzio della salvezza e questa Missione è continuata dalla Chiesa che deve diffonderlo fino agli estremi confini della terra. Oggi come allora c'è questa necessità dell'evangelizzazione. Il Servo di Dio Papa Giovanni Paolo II parlava di nuova evangelizzazione, il che vuol dire che siamo tornati indietro, da una società cristiana a un mondo ormai pagano nel cuore e nella mente. Gli stessi cristiani tante volte sono paurosamente ignoranti per quanto riguarda le verità eterne. All'interno della Chiesa vi sono quei cristiani chiamati in un modo particolare a quest'opera evangelizzatrice. San Paolo, nella seconda lettura di oggi, scrivendo ai Corinzi, ci ricorda che tutti noi siamo membra del Corpo Mistico di Cristo, ciascuno secondo la propria missione. Per cui alcuni sono apostoli, altri sono profeti, altri ancora maestri, altri hanno il compito di governare la Chiesa, di assistere i bisognosi, e così via (cf 1Cor 12,27-30). Chi è chiamato all'evangelizzazione deve svolgere questa missione pienamente consapevole che essa è un compito di cui dovrà rendere conto a Dio. Per questo motivo, san Giovanni Maria Vianney si preparava le prediche con notti intere di preghiera e di studio. Il suo intento era quello di essere semplice, così che tutti potessero comprendere. Un giorno una donna chiese al Santo: «Perché quando pregate parlate tanto piano, mentre invece predicate tanto forte?». E il Santo rispose bonariamente: «È perché quando predico, parlo a gente sorda o addormentata, mentre quando prego parlo al Signore, che non è sordo». Uno dei più grandi predicatori che abbia percorso gran parte dell'Italia fu certamente san Bernardino da Siena, il quale dal 1419 portò di paese in paese, come predicatore itinerante, la Parola del Vangelo. L'Italia, a quell'epoca, come pure oggi, offriva un quadro ben poco consolante. La fede del popolo era particolarmente scossa per la presenza di molti nemici della Chiesa. Conseguenze ne furono l'indifferenza religiosa e la depravazione dei costumi. Era l'epoca dell'umanesimo e del rinascimento, durante i quali ci fu un ritorno al paganesimo, a un lusso sfrenato e a una vita gaudente e, se ciò non bastasse, vi erano molte discordie nella società. L'unico rimedio a questi mali san Bernardino lo vide in un ritorno al Vangelo e allora per venticinque anni attraversò l'Italia in tutti i sensi, portando, in una predicazione sostanziosa e ardente, viva di fresca naturalezza e di nobile popolarità, il lieto messaggio di Cristo. Nelle sue prediche flagellava con coraggio i vizi dominanti dell'epoca e alla fine ordinava al popolo di inginocchiarsi e di domandar perdono al Salvatore promettendogli conversione e fedeltà. San Bernardino era e rimarrà il grande Santo missionario popolare che ridiede un volto cristiano all'Italia immersa in un nuovo paganesimo. Altro grande predicatore fu san Giacomo della Marca, il quale percorse l'Europa intera predicando il Vangelo. Egli paragonava la predicazione alla semina di un contadino. I cuori dei fedeli sono il terreno che deve accogliere questa semente. Tante volte purtroppo questo terreno è sassoso e spinoso, per cui non ci sono frutti di conversione. E così diceva: «O preziosa e santissima Parola di Dio! Tu illumini i cuori dei fedeli, tu strappi le anime dalla bocca del diavolo, giustifichi gli empi e da terreni li trasformi in celesti. O santa predicazione, più preziosa di ogni tesoro! Beati coloro che volentieri ti ascoltano, perché tu sei la grande luce che illumina il mondo». Oggi come allora c'è bisogno di questa nuova evangelizzazione e, se da una parte dobbiamo pregare il Padrone della messe perché mandi santi predicatori per ridare un volto cristiano ai nostri paesi, dall'altra parte abbiamo il dovere di istruirci nella fede, meditando assiduamente il Vangelo e studiando seriamente il Catechismo.
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