BastaBugie n�771 del 01 giugno 2022

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1 L'ULTIMA FOLLIA: LA MATEMATICA DIVENTA UN'OPINIONE
Il movimento antirazzista americano punta a cancellare la matematica per agevolare i bambini che appartengono alle minoranze nere ed ispaniche (VIDEO: La matematica è un'opinione?)
Autore: Luca Volontè - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
2 THE LAST WARRIOR, IL FILM FANTASY TUTTO RUSSO, MA DISTRIBUITO DALLA WALT DISNEY
Nulla da invidiare alle grandi produzioni hollywoodiane, un film per famiglie (di una volta), e senza propaganda Lgbt o temi politicamente corretti perché l'immenso mercato russo non avrebbe gradito (VIDEO: trailer)
Autore: Rino Cammilleri - Fonte: Redazione di BastaBugie
3 GIOVANI DISPERATI: SENZA AMICI, SENZA FAMIGLIA, SENZA DIO
Lockdown, dad e lavoro da remoto hanno cancellato incontri, feste, occasioni per conoscersi, ma già prima i social hanno dato l'illusione di avere tanti amici eppure nel mondo dell'interconnessione, ognuno vive isolato (VIDEO: Disconnessi dalla realtà)
Autore: Roberto de Mattei - Fonte: Radio Roma Libera
4 CHI HA INVENTATO LA GUERRA DI PROPAGANDA?
Prima della rivoluzione francese la guerra era guerra e basta: chi vinceva imponeva lui le tasse agli abitanti (l'esempio più clamoroso della propaganda bellica è il massacro di 14.500 ufficiali polacchi a Katyn)
Autore: Rino Cammilleri - Fonte: Blog di Nicola Porro
5 BIDEN ISTITUISCE IL MINISTERO DELLA VERITA'
Il Consiglio per il controllo della disinformazione dovrebbe prevenire le fake news, ma sarà il governo a decidere cosa è e cosa non è fake news (e così i nemici politici del Partito Democratico saranno considerati nemici dello Stato)
Autore: Valerio Pece - Fonte: Sito del Timone
6 ABORTO BOCCIATO NEL SENATO AMERICANO: LA CORTE SUPREMA PUO' ANDARE AVANTI
La bocciatura servirà a livello psicologico alla Corte Suprema per confermare la decisione di cancellare la sentenza Roe vs Wade con cui fu introdotto l'aborto negli Usa (Amazon si prepara all'abolizione rimborsando le spese di viaggio per recarsi ad abortire)
Autore: Tommaso Scandroglio - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
7 BUNKER ALLE UCRAINE CHE AFFITTANO L'UTERO... UN VIDEO PER TRANQUILLIZZARE GLI EUROPEI
L'Ucraina è la capitale dell'utero in affitto in Europa: ecco il clamoroso video della multinazionale che sfrutta la compra vendita dei bambini (VIDEO: Riparo per i neonati)
Autore: Lorenza Formicola - Fonte: Blog di Nicola Porro
8 OMELIA PENTECOSTE - ANNO C (Gv 14,15-16.23-26)
Il Padre vi darà un altro paraclito
Fonte: Il settimanale di Padre Pio

1 - L'ULTIMA FOLLIA: LA MATEMATICA DIVENTA UN'OPINIONE
Il movimento antirazzista americano punta a cancellare la matematica per agevolare i bambini che appartengono alle minoranze nere ed ispaniche (VIDEO: La matematica è un'opinione?)
Autore: Luca Volontè - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 26-02-2022

La matematica è diventata una opinione. Questa la nuova trovata revisionista del movimento antirazzista americano che, volendo eliminare ogni possibile retaggio con la storia, ora punta a cancellare la «razzista e bianca matematica». I paradossi? Non solo la rivoluzione è profumatamente pagata con le donazioni del "bianco" Bill Gates, ma i bambini asiatici sono più molto più bravi dei bianchi nelle materie matematiche.
Si diffonde negli Usa la matematica anti razzista grazie al programma educativo Pathway e la sua attenzione all'insegnamento matematico anti razzista per gli alunni dagli 11 ai 13 anni. Si legge nella guida che "il percorso offre risorse che gli educatori possono utilizzare, mentre pianificano il loro curriculum, offrendo anche opportunità per una continua auto-riflessione, mentre cercano di sviluppare una pratica matematica anti-razzista".
La prima guida, Dismantling Racism in Mathematics Instruction, chiede agli insegnanti di osservare come la matematica sia usata «per sostenere visioni capitaliste, imperialiste e razziste».
I fogli di lavoro inclusi nel toolkit chiedono agli insegnanti di creare una lista di qualità antirazziste da coltivare durante l'anno scolastico. A novembre di ogni anno, gli educatori devono riflette su come includono "autenticamente" le minoranze e gli studenti multilingue nelle lezioni di matematica.

SMANTELLARE LA MATEMATICA IN CINQUE PASSI
A maggio, gli insegnanti valuteranno come «smantellare le strutture di potere in classe». Il percorso matematico si trova in 5 guide progettate per aiutare gli insegnanti di matematica della scuola media:
1. Smantellare il razzismo nell'istruzione della matematica;
2. Promuovere la comprensione profonda;
3. Creare le condizioni per prosperare;
4. Collegare le intersezioni critiche;
5. Sostenere una pratica equa.
I professori non dovranno correggere con la matita rossa gli errori, bensì onorare gli studenti che sbaglieranno nella risoluzione dei problemi, valorizzare anche i percorsi logici errati, identificare le «pratiche di supremazia bianca» all'interno delle classi, evitare di richiamare l'attenzione per ottenere le risposte "giuste" o richiedere agli studenti di mostrare il loro lavoro.
Gli errori non sono un problema, anzi non esistono, perché se esistesse l'errore esisterebbe anche la perfezione ed insieme il "paternalismo" degli insegnanti che dovrebbero correggere. Tutto abolito. Un modo semplice per eliminare la cultura della supremazia bianca, secondo le guide, è abolire l'ordine in classe (non far alzare le mani agli studenti per mostrare di conoscere le risposte) e spiegare la matematica attraverso narrazioni che includono "danza, musica, canzoni e altri modi culturali di comunicazione".
L'approccio antirazzista all'educazione matematica potrebbe includere uno o tutti i suggerimenti suggeriti dal sito web per insegnanti dell'intero percorso scolastico americano K-12 (dai 5 ai 17 anni) : «La discussione della conoscenza matematica delle antiche civiltà al di fuori dell'Europa e dei contributi non europei alla conoscenza e alla scoperta della matematica; l'evitare gli stereotipi razziali quando si formano e si comunicano le aspettative sui risultati degli alunni in matematica; l'evitare stereotipi razziali o pregiudizi culturali nei materiali di classe, nei libri di testo, negli argomenti dei compiti e nelle domande d'esame».

VALORIZZARE OGNI POSSIBILE STRAFALCIONE DI CALCOLO
L'insegnamento matematico anti-razzista non insegna innanzitutto la matematica ma vuole «correggere gli squilibri sui punteggi dei test e sui risultati degli esami in alcuni gruppi minoritari». A questo gap di conoscenza non si risponde con più lezioni, esercizi o compiti ma con più generici discorsi di odio contro la cultura (matematica) occidentale e bianca e col valorizzare ogni possibile strafalcione di calcolo.
2+2=4 come può esser razzista? Il nuovo dogma del politicamente corretto americano, che cancella tutto ciò che ritiene sbagliato, ora impone agli insegnanti di correggere gli squilibri (tra bravi e somari) e se molti bambini che appartengono alle minoranze nere ed ispaniche non raggiungono gli standars minimi di profitto in matematica, ha spiegato Libby Emmons del gruppo Post Milleninals durante una intervista su Fox news la scorsa settimana, «quegli standard devono essere cambiati».
Tutti più somari, tutti livellati verso il basso. Moltissimi distretti scolastici e Dipartimenti statali per l'istruzione negli USA hanno preso provvedimenti, sull'onda delle proteste antirazziste dello scorso anno, per introdurre in varie forme insegnamenti critici del razzismo nei curricula degli studenti di tutte le scuole.
Oregon, California, Nord Carolina hanno già introdotto nei curricula i nuovi insegnamenti antirazzisti, inclusa la matematica antirazzista e molti altri Stati, per lo più governati dai Democratici, si apprestano a farlo dal prossimo Settembre.
La matematica non può essere una opinione e la mancanza di lezioni e problemi matematici non aiuteranno nessuno a far fortuna nella vita reale. Il «revisionismo matematico» tra l'altro si scontra con i dati oggettivi delle ricerche sulla bravura studenti americani in matematica, i migliori dei quali sono quelli di origine asiatica (gialla) non di origine europea (bianca). Già ma cancellando la realtà, tutto vale.

Nota di BastaBugie: nel seguente video doppiato in italiano da BastaBugie (durata: 8 minuti) dal titolo "La matematica è un'opinione?" si può vedere un interessante cortometraggio che anticipava in maniera clamorosa gli eventi descritti nell'articolo. Sembra distopia, ma è invece tragica realtà. E non parla del futuro, ma del presente.


https://www.youtube.com/watch?v=m5NvNxhDpAc&list=PLolpIV2TSebVLUetRlYxAQgaHFOcG_4Pa

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Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 26-02-2022

2 - THE LAST WARRIOR, IL FILM FANTASY TUTTO RUSSO, MA DISTRIBUITO DALLA WALT DISNEY
Nulla da invidiare alle grandi produzioni hollywoodiane, un film per famiglie (di una volta), e senza propaganda Lgbt o temi politicamente corretti perché l'immenso mercato russo non avrebbe gradito (VIDEO: trailer)
Autore: Rino Cammilleri - Fonte: Redazione di BastaBugie, 1° giugno 2022

Bisogna proprio imbattercisi in internet, perché, intervenuta la guerra ucraina, la Russia è tornata ad essere il Nemico, secondo gli auspici degli angloamericani. The Last Warrior (titolo russo: Poslednij bogatyr': Koren' zla) è un film del 2017, quando ancora gli ingenui (Putin compreso) credevano nell'abbraccio tra russi post sovietici e l'Occidente.
Si tratta di un fantasy completamente russo, ma - udite - prodotto e distribuito dalla Walt Disney, tant'è che comincia col classico logo del Castello della Bella Addormentata. Attori tutti russi, compresa la bellissima Ekaterina Vilkova che però fa la parte della regina cattiva. Con la giusta dose di ironia, il giovane protagonista è un mago ciarlatano che, per sfuggire ai clienti truffati, si infila in un toboga. Che però si rivela un loop temporale che lo proietta in un mondo medieval-fantastico dove la magia funziona davvero. Qui, dopo peripezie, apprende di essere il figlio di un grande guerriero e che su di lui grava e dipende la sorte dei buoni. Solo che lui è un imbranato e non sa affatto combattere. Tra gli altri strampalati personaggi si imbatte anche nella Baba Yaga, la mitica strega della tradizione russa. Be', narrare qui il resto della trama non avrebbe senso, visto che si tratta soprattutto di un film di grande impatto visivo... E col finale aperto.
Nulla da invidiare alle grandi produzioni hollywoodiane, un film per famiglie (di una volta), e i furbi della Walt Disney si sono guardati bene dall'introdurre di soppiatto temi Lgbt, perché l'immenso mercato russo non avrebbe gradito. Pecunia non olet, nemmeno per i successori del povero Walt, il quale, «principe nero» (Mussolini adorava i suoi film), ormai si sarà stancato di rivoltarsi nella tomba. E negli States gli Lgbt sono pochini, sì, ma hanno i soldi, quel che invece manca alle famiglie c.d. tradizionali.
Finale aperto, dicevamo. Ma scordatevi il seguito, visti i tempi che corrono. Guardatevi allora The Last Warrior, in tanti, fate vedere agli Gnomi (tanto per restare in tema) da che parte stanno i numeri.

Nota di BastaBugie:
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Nel seguente video (durata: 2 minuti) si può vedere il trailer del film The Last Warrior.


https://www.youtube.com/watch?v=s9uI_6J00qI

Fonte: Redazione di BastaBugie, 1° giugno 2022

3 - GIOVANI DISPERATI: SENZA AMICI, SENZA FAMIGLIA, SENZA DIO
Lockdown, dad e lavoro da remoto hanno cancellato incontri, feste, occasioni per conoscersi, ma già prima i social hanno dato l'illusione di avere tanti amici eppure nel mondo dell'interconnessione, ognuno vive isolato (VIDEO: Disconnessi dalla realtà)
Autore: Roberto de Mattei - Fonte: Radio Roma Libera, 28 maggio 2022

Ogni tanto si leggono articoli agghiaccianti su cui però vale la pena di riflettere. Ne segnalo uno della giornalista Daniela Hamaui su "La Repubblica" del 26 maggio, dal titolo "Noi con tanti followers, ma soli nella vita vera".
Così inizia l'articolo: "Zero amici, zero relazioni, zero complicità, zero anima gemella. Nessuno con cui condividere un segreto, nessuno da amare e da cui essere riamati. Nessuno a cui confessare la propria solitudine e il desiderio di avere appunto almeno un amico. Solo un grande zero"
In queste poche righe la giornalista ci offre la fotografia terribile della situazione psicologica ed esistenziale dei giovani di oggi, americani ed europei, immersi nei social network, ma incapaci di rapporti sociali. L'Occidente sta diventando una società di numeri, di individui. Nel mondo dell'interconnessione, ognuno vive isolato. E mentre Mark Zuckerberger continua a fissare un tetto massimo di 5000 amici da aggiungere su Facebook, la realtà, sempre più distopica, scrive la giornalista, sta andando nella direzione opposta: "la distanza tra il nostro io virtuale e quello concreto è diventata siderale: da una parte si cerca di arrivare a 5000 amici su Facebook, di avere l'agognato like, di essere seguiti da schiere di followers, dall'altra ci si accorge che questi numeri non rappresentano nulla e che avere un amico vero nella vita di tutti i giorni è sempre più difficile".

SPOSARSI SENZA IL PARTNER
In Giappone, molte giovani donne decidono di celebrare il loro matrimonio da sole, un matrimonio dove c'è tutto salvo lo sposo. "Non hanno il tempo di cercarlo e soprattutto non sanno se lo troveranno, così intanto si sposano con sé stesse". Si parla tanto di inclusione e di condivisione, eppure i solitari sono diventati una maggioranza. Per contrastarla cominciano a spuntare società tipo "Rent a friend", "noleggia un amico" che offrono un po' di compagnia a pagamento. Il Covid è stato certamente un acceleratore: lockdown, lavoro da remoto hanno cancellato incontri, feste, occasioni per conoscersi, ma non si può attribuire la colpa di tutto alla pandemia. La solitudine diffusa e pervasiva si era già insinuata molto prima tra di noi, scrive la giornalista de "La Repubblica" che però a questo punto si mostra incapace di risalire alle cause reali e profonde del fenomeno che descrive con esattezza e preoccupazione.
Ebbene possiamo tentare di dare una risposta: la prima causa dell'incapacità a costruire legami sociali come l'amicizia è iniziata con l'attacco alla famiglia, che è la culla della società, perché è il luogo della trasmissione della vita, dello sviluppo della persona umana e dell'educazione, il luogo dove si costruiscono e consolidano i primi legami sociali naturali. La famiglia non è solo l'unione provvisoria di un uomo e di una donna, ma è un'istituzione sociale, con una sua unità spirituale e materiale di cui Dio ha fissato la costituzione e i diritti. Oggi zero famiglia, zero amici.
Negli ultimi cinquant'anni, a partire dalla Rivoluzione del Sessantotto, la società familiare, è stata scardinata. Questa istituzione non solo accompagnava l'uomo nel suo sviluppo, ma costituiva, con la sua rete di affetti, anche un sostegno per lui nelle ore difficili dell'età matura. Valori ed affetti sopravvivono solo dove esistono ancora brandelli di famiglie che resistono. E queste famiglie non solo esistono ancora, ma continuano a riformarsi, perché la famiglia non è una realtà storica destinata ad estinguersi, ma è una realtà naturale, inestirpabile dalla società umana di cui costituisce il fondamento.

LA FAMIGLIA SALVERÀ QUESTO MONDO
Ma dietro la famiglia c'è un ordine sociale naturale, che oggi viene sistematicamente negato e capovolto. Quest'ordine sociale ha il suo architrave in Dio, che è il fondamento della società perché Dio è l'alfa e l'omega di tutto ciò che nell'universo esiste. Il primo rapporto sociale di amicizia non è quello dell'uomo con l'uomo, ma quello dell'uomo con Dio e questo rapporto si coltiva solo quando l'uomo riconosce la sua natura di essere creato, che tutto riceve da Dio, verso il quale non ha nessun diritto, ma solo doveri, a cominciare da quello di amarlo.
Susanna Tamaro, in un articolo sul "Corriere della Sera" dello scorso anno, ha ricordato un episodio della vita di santa Edith Stein che, da filosofa atea, entrò per caso in una piccola chiesa e venne folgorata dalla visione di un'anziana donna che pregava in solitudine con le borse della spesa accanto. "Lì intravide un invisibile confine: un luogo sospeso nel tempo, dove era possibile raccogliersi in un qualsiasi giorno feriale ed entrare in un intimo dialogo con l'eterno. Fu l'inizio della sua conversione".
La società dell'interconnessione, disconnette l'uomo non solo dai propri simili, ma innanzitutto da Dio, sostituendo alla solitudine il frastuono dei social. Nella solitudine, nel raccoglimento, nel silenzio dell'anima, gli uomini trovano Dio, mentre nella dissipazione e nell'agitazione lo perdono. C'è una frase efficace del sacerdote Joseph Roux (1834-1905), che va ricordata: "la solitudine vivifica, l'isolamento uccide". Nella società contemporanea tutto sembra organizzato per impedirci i momenti di riflessione e di solitudine, i momenti in cui l'anima è sola con sé stessa e può porsi le grandi domande sul proprio destino
La società della globalizzazione e dell'interconnessione è la società dell'isolamento da Dio e dai propri simili. Una società senza amici, senza famiglia, senza Dio: la società del grande zero.

Nota di BastaBugie: nel seguente video (durata: 2 minuti) dal titolo "Disconnessi dalla realtà" si può percepire l'importanza del problema di cui ha parlato il precedente articolo.


https://www.youtube.com/watch?v=9U8Qhs96SU4

Fonte: Radio Roma Libera, 28 maggio 2022

4 - CHI HA INVENTATO LA GUERRA DI PROPAGANDA?
Prima della rivoluzione francese la guerra era guerra e basta: chi vinceva imponeva lui le tasse agli abitanti (l'esempio più clamoroso della propaganda bellica è il massacro di 14.500 ufficiali polacchi a Katyn)
Autore: Rino Cammilleri - Fonte: Blog di Nicola Porro, 25 maggio 2022

Prima dei giacobini, la guerra era guerra e basta. Il re confinante invadeva un pezzo della tua terra, ci piantava la sua bandiera e tutto finiva lì. Gli occupati dovevano solo pagare le tasse a qualcun altro. Pensate all'Alsazia-Lorena, prese e riperse in un avanti-indietro secolare. Ma coi giacobini tutto cambiò. Non volevano solo le tasse ma anche l'anima. Coccarda tricolore, certificato di civismo, ateismo obbligatorio e alberi della «libertà» che se non ti ci scappellavi davanti finivi sulla ghigliottina.
Era cominciata la guerra ideologica e, perciò, anche di propaganda. Uno di quelli che non sopportò la novità, il capo vandeano Charette, così arringava i suoi: «Parlano di Patria, ma noi la nostra l'abbiamo sotto ai piedi, loro nella testa». Sciamati i giacobini anche in Italia, gli italiani, tanto per cambiare, si divisero: gli «illuminati» con l'invasore, gli altri con gli Insorgenti. Poi venne il Risorgimento, e la propaganda esplose. La faccio breve con un esempio. L'Italia, terra natale della musica (per chi non lo sapesse, ancora oggi tutti i termini tecnici della musica internazionale sono in italiano: pianoforte, solo, virtuoso, adagio, bravo, fiasco...), si tiene un inno scritto da uno che manco sapeva leggere uno sparito, laddove le Due Sicilie si erano affidate a Paisiello e i tedeschi ad Haydn, tanto per dire.
Il parossismo lo si raggiunse, ovviamente, col fascismo, anche perché la propaganda di regime poteva ora giovarsi della radio e del cinema. Ma la toponomastica, anche dei viottoli, aveva già provveduto a mutare il volto della nostre contrade. Non c'era villaggio sperduto senza una sua via Garibaldi, Cavour, Mazzini, e via nomenclando. Gli antichi nomi delle strade, che servivano a orientarsi? Spazzati a tappeto. Evvabbè, così è. Infine, venne la Liberazione. I comunisti, penalizzati dal vecchio regime, tornarono alla grande. E pure i mafiosi, su navi americane. Facemmo la solita guerra civile (noi italiani l'abbiamo nel dna fin dai tempi di Romolo e Remo) e, assestatasi la Repubblica, per qualche anno potemmo almeno non venire assordati dalla propaganda di stato.
Ci inciampai, però, nel 1960. Correva il Centenario della Spedizione dei Mille e io, scolaro decenne siciliano, mi ritrovai a sfilare in piazza vestito da garibaldino. Mio padre alla stessa età aveva dovuto sfilare in camicia nera, ma almeno gliela passò lo Stato gratis. Io invece quella rossa dovetti comprarmela. E mio padre sborsò, perché un bambino di dieci anni non venisse emarginato dalla classe e dai maestri. Poi, gli studi - miei personali, mica quelli scolastici - mi rivelarono che avevo celebrato il centenario dei Liberatori che avevano trasformato noi siciliani in miserabili straccioni costretti all'emigrazione.
Dico così perché sono un reazionario? Allora ecco la testimonianza del mio quasi omonimo Andrea Camilleri (con una emme sola), l'autore di Montalbano, lo scrittore che, per sua ammissione, prese la tessera del Pci nel 1943. Camilleri, in una lettera aperta su «Repubblica», mise in puntini sulle «i» con certo risorgimentalismo di maniera e ricordò, tanto per dirne una, che c'erano ottomila telai in Sicilia prima dell'arrivo dei Piemontesi. Due anni dopo non ce n'era più neanche uno. Erano finiti tutti a Biella. Ebbene, i giovani sappiano che ormai la propaganda spiana la strada alle guerre, le cavalca e infine si stende come una cappa sulle nuove generazioni. I giacobini oggi hanno anche la televisione e l'informatica. Ma ogni tanto esagerano, e i loro tormentoni si tramutano in boomerang: per quanto riguarda l'attuale guerra, fate un giro sui social e vedrete. La contromossa loro è dichiarare «fake» tutto quello che contraddice la loro narrazione. Dovesse fallire anche questa, metteranno mano al codice penale. Estote parati.

Nota di BastaBugie: Wlodzimierz Redzioch nell'articolo seguente dal titolo "Disinformazione di guerra, vecchio vizio: l'esempio di Katyn" spiega che non da oggi la disinformazione è una delle armi più potenti in tempo di guerra. L'esempio più clamoroso è il massacro di 14.500 ufficiali polacchi nella foresta di Katyn, ad opera dei sovietici. Ma per ben 50 anni i russi hanno continuato a negare la responsabilità addossandola ai tedeschi nazisti.
Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 14 aprile 2022:

La prima vittima della guerra è la verità, lo sappiamo. Si combatte non soltanto sui campi di battaglia ma anche nei media, particolarmente nei nostri tempi nei social. Al punto che diventa sempre complicato accertare cosa avviene e chi ne è responsabile, come la guerra attuale in Ucraina dimostra abbondantemente. Ma la disinformazione non è nata certo oggi; anzi il caso più clamoroso risale alla Seconda guerra mondiale e vede per protagonista quella che anche oggi è una parte in causa: la Russia, che allora era Unione Sovietica. Stiamo parlando del massacro di oltre 14500 ufficiali polacchi nella foresta di Katyn, uno dei più spaventosi crimini dei sovietici durante la Seconda guerra mondiale, negato fino ai tempi recenti: tale crimine fu riconosciuto soltanto dal presidente Boris Eltsin nel 1992. Vale la pena ricordare questa storia, anche nel contesto di tutto quello che succede in Ucraina.
Il 1° settembre, con l'attacco alla Polonia, la Germania di Hitler scatenò il secondo conflitto mondiale. Hitler invase la Polonia, dopo aver stretto un patto con l'Unione Sovietica, il famoso patto Ribbentrop-Molotov che gli garantiva la collaborazione dei sovietici. Il 17 settembre 1939 la Polonia fu attaccata a tradimento sul secondo fronte dalla Russia sovietica. Oltre 200.000 polacchi furono fatti prigionieri dai sovietici. Una parte dei semplici cittadini furono rilasciati in un tempo relativamente breve, altri furono mandati nei campi di lavoro. Invece gli ufficiali polacchi furono imprigionati dai sovietici in speciali campi gestiti dall'NKVD (Commissariato del popolo per gli affari interni, cioè servizi di sicurezza sovietici,) a Kozielsk, Starobielsk e Ostashkov.
All'epoca il diritto internazionale aveva già convenzioni che regolavano il trattamento dei prigionieri di guerra e della popolazione civile dei belligeranti: la Convenzione dell'Aia. Ma l'Unione Sovietica non era firmataria della Convenzione e quindi non era legalmente obbligata a sottomettersi alle sue regole. Nei campi dell'NKVD si svolgevano attività di propaganda pro-sovietica: gli ufficiali sovietici appositamente delegati ai campi cercarono di reclutare polacchi per collaborare, ma la stragrande maggioranza rifiutava tale collaborazione. All'inizio del 1940, le autorità sovietiche decisero di uccidere i prigionieri di guerra polacchi. Il 2 marzo 1940 il capo dell'NKVD, Beria scrisse a Joseph Stalin una lettera in cui definiva i polacchi "nemici dell'URSS" e suggeriva di giustiziarli. Il piano di Beria fu approvato dal Politburo comunista: il documento fu firmato tra gli altri dallo stesso Stalin e dal ministro degli esteri Molotov.
L'eccezionalità del genocidio di Katyn sta nel fatto che i capi di un Paese presero la decisione di eliminare l'intero vertice dell'esercito di un altro stato. L'eliminazione degli ufficiali polacchi s'inseriva nella linea politica generale dell'URSS: la Polonia doveva diventare parte dell"«Unione mondiale delle repubbliche sovietiche», quindi bisognava eliminare quei gruppi socio-professionali percepiti come anticomunisti, persone che erano "leader" della società. Ecco perché è stata presa la decisione di uccidere non solo ufficiali militari, poliziotti, guardie carcerarie, ma anche circa diecimila altri prigionieri, l'élite della società polacca (attivisti politici e sociali, giudici, funzionari statali). I prigionieri venivano fucilati uno ad uno con un colpo alla nuca. Nella foresta di Katyn furono assassinati oltre 14.500 ufficiali polacchi, invece negli altri luoghi furono uccise 7305 persone. I sovietici fecero di tutto per nascondere le tracce del loro crimine.
Per i sovietici in realtà i crimini di questo genere non erano una novità: durante la Grande Purga - una vasta repressione avvenuta nell'URSS voluta da Stalin per epurare il Partito comunista da presunti cospiratori – circa 680 mila persone furono fucilate in un solo anno e mezzo (1937-1938). Nello stesso periodo l'NKVD eseguì la cosiddetta "operazione polacca": fu un'operazione di pulizia etnica di massa anti-polacca durante la quale furono uccisi più di 110 mila polacchi residenti nell'Unione Sovietica, cioè il 22% di tutta la popolazione polacca dell'URSS. I polacchi, bollati come "spie" e "nemici", venivano giustiziati con un colpo alla nuca. Anche questo genocidio compiuto dai sovietici rimane sconosciuto all'opinione pubblica mondiale.      
Il 22 giugno 1941 la Germania nazista, rompendo il famoso "patto Ribbentrop-Molotov", invadeva l'Unione Sovietica. E proprio i tedeschi il 13 aprile 1943 scoprirono le tombe degli ufficiali polacchi a Katyn (odierna Bielorussia). Invitarono i rappresentanti della Croce Rossa Internazionale per partecipare all'esumazione dei corpi sepolti nelle fosse comuni. Secondo esperti indipendenti, non c'era dubbio su chi fosse il responsabile dell'omicidio. La divulgazione da parte dei tedeschi della notizia del genocidio di Katyn divenne un problema internazionale, anche perché riguardava l'intera coalizione antinazista di cui l'Unione Sovietica faceva parte. Per questo motivo Stalin voleva addossare la responsabilità del crimine alla Germania. I sovietici non smisero mai di mentire circa quell'orrendo crimine: nel 1946, a Norimberga, tentarono di attribuire il massacro di Katyn alla Germania e per i lunghi anni del dopoguerra le autorità di Mosca, così come i comunisti in Polonia, nascondevano la verità.
Nemmeno durante il "disgelo" dell'era Krusciov fu svelato il "segreto" di Katyn. In quel periodo i sovietici ammettevano che il sistema comunista era generalmente troppo repressivo, troppe persone erano mandate nei campi, troppe erano fucilate, e questo era stato un errore. Tuttavia, Krusciov non criticava mai il sistema stesso, che era ancora considerato buono, tranne gli errori dovuti a Stalin. Questo concetto viene ripetuto da alcuni comunisti (e post-comunisti) ancora oggi.
Fu solo dopo il crollo dell'URSS che si cominciò a parlare in pubblico di tutti i crimini. Nemmeno Gorbaciov decise di dire tutta la verità: ammise la colpa dei sovietici tramite un semplice comunicato stampa dell'agenzia d'informazione TASS, in cui si affermava solo che i polacchi erano stati fucilati dall'NKVD. Solo nel 1992 Eltsin decise di divulgare il tristemente famoso documento del Politburo del Partito Comunista che dichiarava la morte dei prigionieri di guerra polacchi. Ci sono voluti quasi 50 anni dopo la scoperta delle fosse di Katyn per far cessare la disinformazione russa circa quel crimine.
[Su Katyn è stato fatto un bellissimo film che consigliamo di vedere visitando il sito FilmGarantiti.it]

DOSSIER "GUERRA RUSSIA-UCRAINA"
L'offensiva di Putin nel 2022

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FILM "KATYN"
Uno dei più grandi crimini del comunismo
Il genocidio di 7 milioni di kulaki (contadini) con la carestia del 1932-33 indotta dal regime sovietico
Per approfondimenti, clicca qui!


https://www.youtube.com/watch?v=IjLw9iAPyxk

Fonte: Blog di Nicola Porro, 25 maggio 2022

5 - BIDEN ISTITUISCE IL MINISTERO DELLA VERITA'
Il Consiglio per il controllo della disinformazione dovrebbe prevenire le fake news, ma sarà il governo a decidere cosa è e cosa non è fake news (e così i nemici politici del Partito Democratico saranno considerati nemici dello Stato)
Autore: Valerio Pece - Fonte: Sito del Timone, 30 aprile 2022

I fatti sono questi (e sono grossi). Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha istituito un "Consiglio per il controllo della disinformazione" (Disinformation Governance Board) al fine di prevenire fake news, specie in tema di guerra e di immigrazione irregolare. «C'è qualcosa di più distopico di un consiglio per la governance della disinformazione gestito dal governo federale?». La domanda del politico repubblicano Willie Montague è la stessa che si stanno facendo milioni di americani.
Il dibattito, su media e social, monta di ora in ora, mentre il neonato (e occhiuto) Disinformation Governance Board viene accostato sempre di più al romanzo "1984" di George Orwell, tanto da mandare in tendenza, su Twitter, l'hashtag "Ministero della Verità" (l'ente pubblico destinato alla censura immaginato dal romanziere).
Il pericolo per cui il potere centrale americano potrebbe controllare e gestire la libertà di parola sul web è autoevidente, tanto che è difficile stare dietro ai tonici commenti delle personalità del mondo conservatore. «È una vergogna progettata per monitorare gli americani», così il senatore del Missouri Josh Hawley, «tanto che all'inizio ho pensato che l'annuncio fosse "satira"». Gli fa eco Errol Webber, già candidato repubblicano allo Stato della California: «Adolf Hitler aveva un Ministero della Verità. Joseph Goebbels aveva un Ministero della Verità. Joseph Stalin aveva un Ministero della Verità. Joseph Biden ha un Ministero della Verità».

ELON MUSK TRASCINATO A DEPORRE
Gran parte dell'opinione pubblica americana, poi, non ha potuto non notare il perfetto tempismo con cui l'amministrazione Biden ha seguito le mosse di Elon Musk, il quale aveva dichiarato l'intenzione di fare di Twitter un «paradiso per la libertà di parola». A sintetizzare quella che a molti è sembrata una marcatura a uomo ci ha pensato Troy Nehls, altro politico repubblicano: «Non avevano bisogno di un "Comitato per la governance della disinformazione" fino a quando @elonmusk non ha minacciato il loro controllo sulla narrazione».
Sempre a proposito di tempismo sospetto intorno al magnate (che intanto non ha mancato di giudicare «sconfortante» la nascita del Disinformation Governance Board), è di giovedì sera la notizia che il Partito Democratico americano sta pensando di trascinare Musk in un'audizione, al fine di interrogarlo sui suoi piani. Notizia che a più di qualcuno è suonata come un tentativo di intimidazione. Il senatore Ed Markey, riferisce Bloomberg, ha definito Twitter «centrale per la democrazia e la nostra economia», per cui urge «capire quale sarà la politica del nuovo proprietario». Anche il senatore democratico Richard Blumenthal, parlando di un'America "preoccupata", ha sostenuto che Musk dovrebbe testimoniare: «Sentiamo una forte urgenza di chiedergli di riferire al Congresso e al popolo americano come affronterà le preoccupazioni che abbiamo sollevato».

TUCKER CARLSON: «MA COS'È LA DISINFORMAZIONE?»
Per ora, comunque, la preoccupazione degli americani non sembra essere affatto la "troppa libertà" garantita da Musk, bensì il neonato Consiglio orwelliano a firma Biden e le garanzie di imparzialità che esso può fornire. Sul punto si è espresso con particolare vigore Tucker Carlson, il più noto giornalista conservatore americano, che in un lungo articolo ha inquadrato la particolare collocazione istituzionale del neonato Consiglio (cosa sfuggita ai più). Nello specifico, Carlson ha ricordato che il Disinformation Governance Board «non fa parte del Dipartimento di Stato o di qualsiasi altra agenzia focalizzata sulle minacce straniere dall'estero», bensì «del Dipartimento della Sicurezza Interna, un'agenzia delle forze dell'ordine progettata per sorvegliare gli Stati Uniti». La star televisiva di Fox News lamenta che se il segretario del Dipartimento della Sicurezza Interna Alejandro Mayorkas ha spiegato agli americani che «la disinformazione è una minaccia per la sicurezza nazionale [...] quello che non ha detto è come egli intenda definire la disinformazione».
Mancherebbe, come al solito in questi casi, l'oggetto del contendere. Carlson non manca di spiegare anche il perché: l'amministrazione USA «vuole potere, e per ottenerlo ha in programma di controllare ciò che pensi», ciò significa che «i nemici politici di Joe Biden sono ora ufficialmente nemici dello Stato».

NINA JANKOWICZ, NOVELLA MARY POPPINS
A complicare ancora di più le cose c'è la giovane donna che il Presidente degli Stati Uniti d'America ha messo a capo del "Consiglio per il controllo della disinformazione". Si tratta di Nina Jankowicz, trentatreenne russa, che giorni fa sul caso Musk si è espressa in termini per nulla consoni al suo ruolo di arbitro: «Mi vengono i brividi al pensiero che gli assolutisti della libertà di parola stiano prendendo il controllo di più piattaforme».
Già in passato Nina Jankowicz si era distinta per manifesta partigianeria, mettendo in dubbio, ad esempio, le scottanti notizie intorno al famigerato laptop di Hunter Biden (che da tempo molte testate importanti hanno assicurato essere autentiche). Jankowicz ne aveva liquidato i contenuti prima come «un prodotto della campagna di Trump», e poi come «influenza russa», senza fornire alcuna prova né in una direzione né nell'altra.
Nina Jankowicz è salita agli onori delle cronache anche per una performance canora ad alto tasso politico (eseguita su Tiktok sulle note di "Supercalifragilistichespiralidoso"), in cui si diverte a canticchiare fake news provenienti rigorosamente dagli oppositori delle politiche di aria liberal. Commentando l'exploit dell'attivista democratica novella Mary Poppins, prima Tucker Carlson paragona il neonato "Consiglio per il controllo della disinformazione" all'Nkvd (lo spietato "Commissariato Per gli Affari Interni" operante ai tempi della repressione sovietica), poi chiosa: «Solo che l'Nkvd, anche al culmine delle epurazioni di Stalin, non ha mai fatto karaoke. Aveva troppa dignità».

Fonte: Sito del Timone, 30 aprile 2022

6 - ABORTO BOCCIATO NEL SENATO AMERICANO: LA CORTE SUPREMA PUO' ANDARE AVANTI
La bocciatura servirà a livello psicologico alla Corte Suprema per confermare la decisione di cancellare la sentenza Roe vs Wade con cui fu introdotto l'aborto negli Usa (Amazon si prepara all'abolizione rimborsando le spese di viaggio per recarsi ad abortire)
Autore: Tommaso Scandroglio - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 14-05-2022

Seconda bocciatura al Senato degli Stati Uniti per la legge (Women's Health Protection Act) voluta dai Democratici per legalizzare l'aborto in tutta la Nazione: 49 voti a favore, 51 contrari. La famigerata sentenza Roe vs Wade, che forse grazie alla Corte Suprema andrà in soffitta, ha permesso a molti Stati di varare leggi abortiste più o meno liberali. Con questa legge i Democratici vorrebbero tradurre il contenuto della Roe in un testo legislativo che imporrebbe vincoli pro-aborto a molti Stati.
La bocciatura servirà sicuramente a livello psicologico ai giudici conservatori della Corte Suprema per confermare anche in futuro la decisione di cancellare la sentenza Roe, in un momento in cui su di loro si sta esercitando una pressione mass-mediatica e politica elevatissima e in cui sono oggetto di violenti attacchi verbali e non solo, come la Bussola ha già evidenziato.
Come ricordava Luca Volontè da queste colonne un paio di mesi fa, questo disegno di legge prevedeva: "L'eliminazione di tutte le leggi statali e federali sul consenso dei genitori in relazione all'aborto delle minorenni; il divieto di tutte le leggi che prevedono non solo un consenso della madre che intende abortire ma anche pause di riflessione e presa visione delle immagini digitali del proprio figlio; il divieto per gli Stati di approvare leggi per proteggere i bambini sino alle 20 settimane (come avviene per la Corea del Nord, la Cina, il Vietnam, Singapore, il Canada e i Paesi Bassi); il licenziamento per i medici e le infermiere che si oppongono all'aborto e il taglio di tutti i fondi pubblici per gli ospedali di ispirazione religiosa che non eseguono aborti nelle proprie strutture; l'eliminazione di ogni limite al finanziamento federale diretto, con i soldi dei contribuenti, alle strutture che compiono gli aborti nel Paese". Inoltre la bozza legittimava l'aborto fino alla nascita anche per motivi meramente psicologici.

BIDEN STIZZITO
Il presidente Biden ha reagito in modo stizzito, come possiamo leggere da una sua dichiarazione pubblicata sul sito della Casa Bianca: "Ancora una volta - quando i diritti fondamentali sono a rischio presso la Corte Suprema - i repubblicani del Senato hanno bloccato l'approvazione del Women's Health Protection Act, un disegno di legge che protegge in modo positivo l'accesso all'assistenza sanitaria riproduttiva. Questa incapacità di legiferare arriva in un momento in cui i diritti costituzionali delle donne sono sotto attacco senza precedenti e va contro la volontà della maggior parte del popolo americano". Per l'ennesima volta il sedicente cattolico Biden non fa mistero di essere a favore dell'aborto e sposa la tesi che abortire sia un diritto e addirittura un diritto fondamentale, tesi ribadita anche in questo passaggio: "I repubblicani al Congresso - nessuno dei quali ha votato a favore di questo disegno di legge - hanno scelto di ostacolare il diritto degli americani di prendere le decisioni più personali sul proprio corpo, sulla propria famiglia e sulla propria vita".
L'affermazione poi che la maggior parte del popolo americano la pensa come lui andrebbe di certo provata, dato che sempre più Stati stanno modificando la propria disciplina normativa in senso pro-vita. L'ultimo caso è l'Ohio, dove è stato proposto un disegno di legge per vietare l'aborto quasi in ogni caso.

DICHIARAZIONE DI GUERRA ALLA CORTE SUPREMA
Biden, però, non si arrende e prevede di riproporre la legge in futuro. A tal fine indica la strategia per vederla approvata: vincere le prossime elezioni a novembre. "Per tutelare il diritto di scelta, gli elettori devono eleggere più senatori pro-choice questo novembre e restituire alla Camera una maggioranza pro-choice. Se lo faranno, il Congresso potrà approvare questo disegno di legge a gennaio e farlo avere sulla mia scrivania, così potrò firmarlo". Il calo di consensi di Biden però fa ben sperare che potrebbe accadere l'opposto.
Infine una non troppa velata dichiarazione di guerra alla Corte Suprema che vuole cancellare la sentenza Roe vs Wade: "La mia amministrazione non smetterà di lottare per proteggere l'accesso alle cure riproduttive delle donne. Continueremo a difendere i diritti costituzionali delle donne a compiere scelte riproduttive, come riconosciuto in Roe vs Wade quasi mezzo secolo fa, e la mia amministrazione continuerà a ricercare le misure e gli strumenti a nostra disposizione per ottenere proprio questo".
La bozza della Corte Suprema trafugata illegalmente e quest'ultima bocciatura in Senato della legge abortista voluta dai Democratici hanno reso ancor più profondo il fossato tra pro-life e pro-choice, non solo a livello sociale, ma anche a livello politico e hanno acuito il clima di scontro tra le due fazioni. Se i difensori della vita vinceranno questo fondamentale match, tale vittoria potrebbe rappresentare la sponda ideale anche in altri Stati per rimettere mano alle varie leggi abortiste nazionali. Italia compresa.

Nota di BastaBugie: l'autore del precedente articolo, Tommaso Scandroglio, nell'articolo seguente dal titolo "L'aborto e Amazon, l'uso dei soldi contro la verità" rivela che il colosso fondato da Bezos rimborserà le spese di viaggio per recarsi ad abortire. La mossa di Amazon, seguita anche da altri grandi gruppi, è una risposta alla bozza anti-aborto della Corte Suprema statunitense. Alle motivazioni sul piano giuridico si risponde con la leva del denaro, per influire sulla coscienza collettiva e quindi sul piano sociale.
Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 10 maggio 2022:

Amazon finanzia l'aborto. Sì, è proprio così. Jeff Bezos, fondatore e presidente esecutivo dell'azienda di logistica più importante e fiorente al mondo, ha deciso di rimborsare alle proprie dipendenti e ai loro mariti/compagni le spese di viaggio per recarsi in una clinica abortista. Un rimborso che può arrivare sino a quattromila dollari. Non pochi soldi, se teniamo conto che i dipendenti di Amazon superano il milione in tutto il mondo.
Perché proprio le spese di viaggio? Perché molti Stati Usa hanno ultimamente reso più difficoltoso abortire e quindi alcune donne sono costrette, per fortuna, a viaggiare fino a un altro Stato più permissivo. Ad esempio, lo scorso anno nel Texas 1.400 donne hanno deciso di abortire in un altro Stato.
Un'altra domanda, forse ancor più significativa: perché proprio ora questa decisione di Bezos? Si tratta di una risposta alla bozza della Corte Suprema che intende rovesciare la sentenza Roe vs Wade del 1973 che ha legalizzato l'aborto procurato in tutta la Nazione, bozza che è stata pubblicata qualche giorno fa dal quotidiano Politico. La scelta di Bezos sta facendo scuola: anche i gruppi Yelp e Citigroup hanno annunciato che prenderanno decisioni simili.
Dopo la pubblicazione truffaldina della bozza della Corte Suprema le piazze, i media, molti politici e vip hanno protestato e inveito. Ma, come abbiamo visto, si mobilitano anche i grandi colossi dell'imprenditoria per impedire che la guerra al nascituro in corso da quasi 50 anni negli Usa non veda la fine.
Interessante notare la natura degli avversari nel caso specifico: da una parte un tribunale e dall'altra una multinazionale. Un soggetto giuridico ed uno economico. Il primo sferra l'attacco alla sentenza abortista del 1973 naturalmente sul piano giuridico. Il secondo, al fine di difendere tale sentenza, usa uno strumento economico - il bonus aborto - per creare dibattito mediatico e quindi influenzare la coscienza collettiva, producendo infine effetti significativi sul piano sociale. I pro-choice hanno capito che se il percepito collettivo rifiuterà il contenuto della bozza della Corte, questa difficilmente potrà diventare definitiva. Infatti nel diritto gioca un ruolo fondamentale il principio di effettività. Una legge può essere anche valida, ossia può essere efficace e quindi produrre effetti giuridici previsti dalla legge stessa, ma se poi non è effettiva - ossia se non è seguita dalla maggioranza dei cittadini - diventa una legge inutile, perché se tutti disobbediscono a questa legge non è realistico riuscire a sanzionare tutti. Se un governo avesse tutta la piazza contro, la società sarebbe ingovernabile e le sue leggi carta straccia.
Bezos & Co. lo sanno bene. La sua iniziativa infatti si inserisce in quella strategia politica volta a contrapporre la gente alle istituzioni - tra l'altro, nel nostro caso, ad una parte delle istituzioni, perché ad esempio l'amministrazione Biden è fortemente filoabortista - isolando queste ultime e quindi costringendole a cambiare rotta per evitare di pronunciare una sentenza che, se va bene, rimarrebbe lettera morta, ma, se va male, innescherebbe una guerra civile culturale, sociale e giuridica pressoché perenne (ad esempio sarebbero infinite le cause in materia di aborto intentate nei tribunali di tutto il Paese). Questo secondo scenario sarebbe quello più probabile e dunque è assolutamente indispensabile che le realtà pro-vita dimostrino, come stanno già facendo, tutto il loro sostegno ai giudici della Corte Suprema che hanno firmato la bozza, perché la battaglia dell'aborto si vincerà solo se si vinceranno alcune singole battaglie che si svolgono in ambiti diversi, come quello giuridico, sociale, culturale, economico, religioso, politico, etc. Non si può quindi pensare che basti una sentenza per cambiare le cose. Occorre anche creare un ambiente sociale e culturale adatto perché questa sentenza cresca, fiorisca e porti i suoi frutti.
Un'ultima nota. Le reazioni scomposte e rabbiose, che il parere dei giudici della Corte Suprema sta scatenando in tutto il mondo, erano prevedibili. È sempre così quando di mezzo c'è la verità. Si ripete in buona sostanza quello che è accaduto duemila anni fa a Stefano, protomartire: "All'udire queste cose, fremevano in cuor loro e digrignavano i denti contro di lui. [...] Proruppero allora in grida altissime turandosi gli orecchi; poi si scagliarono tutti insieme contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo" (At 7, 54, 57-58).

DOSSIER "ABOLITO IL DIRITTO ALL'ABORTO"
La Corte Suprema USA annulla la Roe vs Wade

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Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 14-05-2022

7 - BUNKER ALLE UCRAINE CHE AFFITTANO L'UTERO... UN VIDEO PER TRANQUILLIZZARE GLI EUROPEI
L'Ucraina è la capitale dell'utero in affitto in Europa: ecco il clamoroso video della multinazionale che sfrutta la compra vendita dei bambini (VIDEO: Riparo per i neonati)
Autore: Lorenza Formicola - Fonte: Blog di Nicola Porro, 8 marzo 2022

Qualche giorno prima che Putin iniziasse la sua "missione speciale" in Ucraina, la Biotexcom, colosso internazionale leader nella fecondazione assistita, pubblicava un video, tradotto in tantissime lingue, alquanto inquietante.
"Cari amici, la clinica Biotexcom è pronta a proteggere le madri surrogate, i nostri pazienti e i loro neonati anche in caso di aggressione da parte della Russia", è così che inizia il filmato mentre viene ripreso l'arrivo dei pulmini Biotexcom. Infermieri e donne con port-enfant gialli e azzurri scendono scale, per finire inghiottiti sottoterra: è il bunker antiatomico che la clinica leader nella fecondazione assistita ha costruito per tenere al sicuro la sua merce più preziosa in Ucraina. Il consulente legale della clinica, con uno sguardo e modi robotici spiega perché stanno girando il video.

IL MESSAGGIO "RASSICURANTE"
E allora una ragazza si rivolge alla telecamera e inizia il tour, indica il bagno, le scatole del pronto soccorso, i sacchi a pelo, cibo in scatola, gli scaffali pieni e ordinati, stoviglie, tovaglioli, pannolini, le maschere antigas e le istruzioni per indossarle. "Il rifugio può ospitare 200 persone con tutti i comfort", assicura mostrando una zona tappezzata da sacchi a pelo militari, letti materassi, "ecco tutto ciò che è necessario per un soggiorno confortevole": "coperte, vestiti per i neonati, perché tutti abbiano il comfort necessario", sullo sfondo si vedono le culle per i neonati e i lettini "per i bambini un po' più grandi". Le telecamere inquadrano bambini che bevono dal biberon, sereni, in braccio alle infermiere, mentre la ragazza mostra un fornelletto per cucinare "cibo caldo, tutto quello che vuoi". Nel magazzino traboccante del necessario per la sopravvivenza viene mostrata solo un'uscita di emergenza. "Non possiamo fornirvi un servizio vip nel bunker, una cucina da chef e letti morbidi, ma possiamo garantirvi la sicurezza in qualsiasi situazione". Si vedono coppie che riprendono il rifugio e si scattano qualche foto. Ai committenti a casa viene assicurato che hanno già esperienza di gestione di una crisi simile (quella del 2014) bisogna stare sereni, "vi chiediamo di mantenere la calma e stare sicuri che Biotexcom è pronta a garantire la vostra sicurezza". Quella dei bambini comprati, s'intende.
 
KIEV CAPITALE DELL'UTERO IN AFFITTO IN EUROPA
Il video del colosso dell'utero in affitto s'era reso necessario, infatti, per rasserenare il mercato internazionale: che fine faranno i bambini ordinati e le madri surrogate con la guerra? E allora ecco il video dell'esercitazione e del trasferimento di surrogate.
Sono almeno dieci giorni che centinaia di avvocati, diplomatici, genitori, da tutto il mondo, sono al lavoro per difendere i propri interessi e fronteggiare la prima crisi internazionale della maternità surrogata.
L'Ucraina, infatti, è la capitale dell'utero in affitto in Europa e questo business, tra i tanti, è stato messo in pericolo dalla guerra. È la seconda destinazione più popolare dopo gli Stati Uniti (Michigan e la Louisiana restano gli unici Stati in America a proibire la maternità surrogata dietro compenso): si stima che circa 2.000-2.500 bambini nascano ogni anno attraverso la maternità surrogata in Ucraina, e almeno 1.500 coppie che vivono in Stati Uniti, Regno Unito, Irlanda, Australia e Francia hanno embrioni conservati in cliniche ucraine.
Vi ricordate la coppia di italiani che, lo scorso autunno, dopo aver firmato un contratto con una madre surrogata e aver assemblato, stoccato, comprato la bambina, la abbandonò, perché non avevano più voglia di essere genitori? Avevano fatto tutto a Kiev. È quello il mercato più florido, più ambito.
In Ucraina ci sono oltre trentatré cliniche private e cinque cliniche statali. E nei giorni scorsi, la Biotexcom s'è vista costretta a rispondere a quanti si dicevano pronti a raggiungere l'Ucraina per mettere in salvo i loro preziosi embrioni e i feti che crescevano nelle pance delle donne contrattualizzate: "In tanti state esprimendo il desiderio di portare urgentemente le madri surrogate al confine e far partorire i bambini all'estero. Ma vi avvisiamo! Dare alla luce il bambino al di fuori dell'Ucraina è reato e avrà conseguenze legali: la surrogata sarà considerata sua madre e il tentativo di far nascere il bambino sarà considerato traffico di minori, non sarete mai i genitori del vostro bambino".

Nota di BastaBugie: per leggere il precedente articolo sull'utero in affitto in Ucraina si può cliccare nel seguente link.

LA GUERRA E GLI UTERI IN AFFITTO IN UCRAINA
Un mercato senza legge, madri invisibili usa e getta, coppie benestanti accecate dal proprio interesse (leggi la clamorosa storia di una coppia americana che prende la bambina che aveva ordinato e scappa dalla guerra)
di Caterina Giojelli
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6920

VIDEO: RIPARO PER I NEONATI? O NEONATI TRATTATI COME OGGETTI?
Nel seguente video (durata: 6 minuti) dal titolo "Riparo per i neonati" si può vedere lo spot della clinica Biotexcom di cui si è parlato nell'articolo.


https://www.youtube.com/watch?v=cBA-FBTslxA

DOSSIER "GUERRA RUSSIA-UCRAINA"
L'offensiva di Putin nel 2022

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Fonte: Blog di Nicola Porro, 8 marzo 2022

8 - OMELIA PENTECOSTE - ANNO C (Gv 14,15-16.23-26)
Il Padre vi darà un altro paraclito
Fonte Il settimanale di Padre Pio

Oggi è il giorno della Pentecoste, il giorno della discesa dello Spirito Santo. Cinquanta giorni dopo la Pasqua, gli Apostoli erano riuniti nel Cenacolo con Maria, la Madre di Gesù, e improvvisamente discese su di loro, sotto forma di lingue di fuoco, lo Spirito Santo, la terza Persona della Santissima Trinità. Gesù aveva promesso ai suoi Apostoli che non li avrebbe lasciati orfani e aveva detto loro: «Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre» (Gv 14,16). Questa promessa si è realizzata proprio nel giorno della Pentecoste.
La prima lettura di oggi, tratta dagli Atti degli Apostoli, descrive quel giorno, nel quale fu formata la Chiesa. A Nazareth, lo Spirito Santo era disceso sulla Vergine Maria per formare il corpo di Cristo; nel Cenacolo a Gerusalemme il Paràclito discese per formare il Corpo mistico di Cristo che è la Chiesa. Prima della discesa dello Spirito Santo, gli Apostoli erano timidi e timorosi, non osavano predicare al popolo; mentre, dopo aver ricevuto il dono dello Spirito Santo, essi iniziarono a predicare con coraggio, e così fecero fino alla suprema testimonianza del martirio.
Nel giorno di Pentecoste, che era già una festività giudaica, erano riuniti a Gerusalemme ebrei giunti da diverse parti del mondo allora conosciuto. Alcuni venivano dalla Mesopotamia, altri dalla Cappadocia, dall'Egitto e dall'Arabia. La cosa più sorprendente fu che ciascuno di loro sentì predicare gli Apostoli nella propria lingua. Fu chiaramente un miracolo che indicava come il Vangelo doveva essere predicato in tutto il mondo, fino a raggiungere gli estremi confini della terra. Nella loro predicazione, gli Apostoli erano istruiti interiormente dallo Spirito Santo. Gesù lo aveva detto chiaramente: «Lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto» (Gv 14,26).
Lo Spirito Santo lo abbiamo ricevuto in dono anche noi. Lo abbiamo ricevuto già con il Battesimo, ma è soprattutto con la Cresima che il Paràclito è disceso su di noi e ci ha arricchiti con i suoi Sette Doni. Lo Spirito Santo è il nostro Santificatore. Lo dobbiamo pregare frequentemente, affinché, come dice san Paolo nella seconda lettura, non ci facciamo dominare dalle opere della carne (cf Rm 8,8), ovvero dal peccato che continuamente ci minaccia. Sarà una cosa molto bella ripetere ogni giorno, magari al mattino, la bella Sequenza allo Spirito Santo che abbiamo recitato prima della lettura del Vangelo. Con questa stupenda preghiera abbiamo domandato al Paràclito che ci invada nell'intimo del nostro spirito, che lavi la nostra anima, che la irrighi se arida, che la sani se piagata, che la scaldi se gelida. Recitiamo questa Sequenza con amore e attenzione.
La parola Paràclito, con cui è chiamato lo Spirito Santo, significa Consolatore. Egli ci consola nelle nostre miserie e guida la nostra preghiera, ispirandoci ciò che è bene domandare al Padre. Lo Spirito Santo arricchisce la nostra anima con i suoi Sette Doni, che ci fanno essere dei santi cristiani. Essi sono come dei piccoli semi che devono essere irrigati dalla nostra preghiera per giungere a maturazione. Nella vita dei Santi possiamo vedere il loro pieno sviluppo.
Il primo dono è la Sapienza, che ci permette di ragionare non secondo il mondo, ma secondo la profondità di Dio, e ci dona il gusto inesprimibile di Dio e delle realtà divine; poi abbiamo il dono dell'Intelletto, che ci consente di approfondire le verità della nostra Fede e di aderire ad esse quasi per un istinto soprannaturale; segue poi il dono della Scienza, che ci dà la capacità di risalire al Creatore partendo dalle creature e di vedere in ciascuna delle creature un riflesso di Dio; poi abbiamo il dono del Consiglio, che, nei momenti più importanti, ci suggerisce la decisione giusta da prendere secondo la Volontà di Dio, e, innanzitutto, ci suggerisce di ascoltare con docilità il consiglio di una saggia guida spirituale; vi è inoltre il dono della Fortezza che ci dà l'energia per resistere al male che c'è intorno a noi e, tante volte, anche dentro di noi; in seguito, c'è il dono della Pietà che perfeziona il nostro amore e lo dilata oltre l'umana ristrettezza, per poter così amare Dio e il prossimo nostro fino all'eroismo; infine, abbiamo il dono del Timor di Dio, che ci consente di evitare il peccato, non tanto per paura dei castighi, ma per puro amor di Dio.
Preghiamo con fiducia lo Spirito Santo che questi piccoli semi, nella nostra vita, giungano a perfetta maturazione.

Fonte: Il settimanale di Padre Pio

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