LA SUPERMODELLA COMPRA LA BAMBOLA AL FIGLIO PER EVITARE CHE GIOCHI CON LE MACCHININE
Emily Ratajkowski, 31 anni, con una presunta storia (poi smentita) con Brad Pitt, è una militante femminista e LGBT e vuole imporli al figlio avuto con l'ex marito
Autore: Giuliano Guzzo - Fonte: Provita & Famiglia
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SIAMO 8 MILIARDI, MA C'E' ANCORA MOLTO SPAZIO
I neo-malthusiani stanno imponendo leggi immotivate su agricoltura, energia, alimentazione per impedire lo sviluppo e diminuire la popolazione... sono costoro che dobbiamo temere, non la presunta sovrappopolazione
Autore: Riccardo Cascioli - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
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IL DIVORZIO E' LA VILTA' DI COLUI CHE FUGGE DINANZI ALLE DIFFICOLTA'
La legge sul divorzio ha dato una facile via d'uscita da ogni responsabilità... ma con danni incalcolabili ai singoli e alla società nel suo complesso
Autore: Pierfrancesco Nardini - Fonte: I Tre Sentieri
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ELON MUSK CREDE CHE LA MORTE SI POSSA SCONFIGGERE CON LA SCIENZA
Il padrone di Twitter crede nella possibilità dell'espansione cosmica dell'umanità, ispirandosi ai cosmisti russi che fecero imbalsamare Lenin convinti che un giorno sarebbe risuscitato
Autore: Roberto De Mattei - Fonte: Radio Roma Libera
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IL TELEFONO IN MANO AI RAGAZZI E' UN'ARMA DISTRUTTIVA
Quando darai il cellulare a tuo figlio questi lo inonderà di pornografia gratuita a portata di mano e potrebbe avere altri effetti dannosi: depressione, iperattivismo, violenza e rischio di suicidio
Autore: Benedetta Frigerio - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
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LEGGENDA DEL CALCIO GRECO CONDANNATO A 10 MESI DI CARCERE PER UN POST SU FACEBOOK
Vassilis Tsiartas ha citato la creazione per criticare la legge sul cambiamento di sesso (intanto in Norvegia un uomo che si sente donna va in giro in carrozzina perché dice di aver sempre voluto essere una donna disabile)
Fonte: Provita & Famiglia
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OMELIA II DOMENICA DI AVVENTO - ANNO A (Mt 3,1-12)
Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino
Fonte: Il settimanale di Padre Pio
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OMELIA DELL'IMMACOLATA - ANNO A (Lc 1,26-38)
Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te
Fonte: Il settimanale di Padre Pio
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LA SUPERMODELLA COMPRA LA BAMBOLA AL FIGLIO PER EVITARE CHE GIOCHI CON LE MACCHININE
Emily Ratajkowski, 31 anni, con una presunta storia (poi smentita) con Brad Pitt, è una militante femminista e LGBT e vuole imporli al figlio avuto con l'ex marito
Autore: Giuliano Guzzo - Fonte: Provita & Famiglia, 18 novembre 2022
Il Natale si avvicina, nelle città fervono i preparativi per addobbi e luminarie e nelle case si inizia a respirare un clima d'attesa. Purtroppo, però, non c'è solo questo. L'Avvento infatti da alcuni anni coincide con una polemica che ciclicamente si ripresenta: quella contro i regali sessualmente tipizzati ai bambini. Bambole rosa alle bimbe e camioncini ai maschietti, assicurano i corifei del pensiero dominante, sarebbero diseducativi, perfino pericolosi; e ormai c'è purtroppo chi ci crede. Una testimonianza al riguardo viene in questi giorni dalle cronache, a proposito della scelta di Emily Ratajkowski, 31 anni, supermodella e attrice statunitense che ha recentemente condiviso una preoccupazione quanto meno originale: il figlioletto Sylvester Apollo, nato nel marzo, gioca molto con i camion, pare gli piacciano proprio. E dove sta il problema, uno si chiederà? In effetti, ciò non costituisce affatto un problema. Eppure, Ratajkowski - che dopo la separazione con il marito, Sebastian Bear-McClard, è una mamma single - lo è.
È PAZZESCO, ADORA I CAMION Lo ha detto lei stessa, mentre dialogava nel corso di una recente intervista: «È pazzesco, Sly adora i camion. Si entusiasma così tanto, ama giocare con qualsiasi cosa con le ruote». Di qui la preoccupazione materna, verso quello che evidentemente considera qualcosa di anomalo: «Questa mattina gli ho ordinato una bambola e un servizio da tè perché mi sono detta: "Tutto questo va bilanciato"». «Mi piace l'idea», ha aggiunto la super top model, «di imporre il minor numero possibile di stereotipi di genere su mio figlio». Ora, le contraddizioni delle parole di Emily Ratajkowski sono varie e di massima evidenza. Anzitutto perché se il figlioletto adora i camion - senza che nessuno, tanto meno la madre, lo abbia spinto in tal senso, è evidente come di mezzo non ci sia alcuno stereotipo, bensì una preferenza naturale; in secondo luogo, va rilevato come se una imposizione ci sia è proprio quella della bella modella e attrice nel momento in cui si è messa in tesa di rifilare una bambola e un servizio da tè al piccolo Sylvester Apollo senza che questi ne avesse fatto, a quanto è dato capire, alcuna richiesta. Detto ciò, vale la pena ricordare un aspetto sul tema che evidentemente non solo Ratajkowski ma anche tantissimi altri sembrano ignorare, e cioè che le differenti preferenze, tra maschi e femmine, verso i giocattoli sessualmente tipizzati, ecco, sembrano avere una base biologica. Vanno in questa direzione numerosi elementi, a partire dal fatto che siffatte differenze preferenze insorgono - e si osservano - già nei primi mesi di vita dei piccoli, quando cioè non solo i vituperati stereotipi di genere, ma neppure le conoscenze più elementari sull'esistenza sono state trasmesse ai neonati.
I PICCOLI VANNO LASCIATI LIBERI Non solo: analoghe differenze sia nelle preferenze dei giocattoli sia, cosa ancora più importante, nello stile di gioco, sono state osservate anche nei primati, animali molto vicini all'uomo ma che, per ovvie ragioni, è difficile immaginare condizionati dagli stereotipi di genere. Ancora, si può aggiungere che se il figlioletto di Emily Ratajkowski avesse avuto - ma non l'ha avuta - una preferenza per le bambole anziché verso «qualsiasi cosa con le ruote», come ha, non ci sarebbe dovuto essere nessun motivo di allarme. Non bisogna infatti confondere le preferenze ludiche, non di rado transitorie, dell'infanzia con l'identità di genere o altro. Ciò che infatti i paladini del pensiero gender si ostinano a non capire, infatti, non è solo che - come si diceva poc'anzi - bambini e bambine spesso e volentieri hanno preferenze diverse nei giochi (senza ciò, letteratura alla mano, abbia chissà quali ricadute negative nell'età adulta), ma anche che, molto semplicemente, i piccoli vanno lasciati liberi. Sì, liberi di divertirsi e di giocare come e con cosa meglio credono, senza imposizioni ideologiche di sorta. L'infanzia, almeno quella, resti libera dalla politica!
Fonte: Provita & Famiglia, 18 novembre 2022
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SIAMO 8 MILIARDI, MA C'E' ANCORA MOLTO SPAZIO
I neo-malthusiani stanno imponendo leggi immotivate su agricoltura, energia, alimentazione per impedire lo sviluppo e diminuire la popolazione... sono costoro che dobbiamo temere, non la presunta sovrappopolazione
Autore: Riccardo Cascioli - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 17 novembre 2022
Grande enfasi in questi giorni e tanti servizi giornalistici perché il 15 novembre sarebbe nato il cittadino numero 8 miliardi. Diciamo sarebbe perché la data è stata fissata in modo convenzionale dall'ONU, ma è necessariamente approssimativa perché la dimensione della popolazione mondiale può essere solo stimata, visto che vaste aree del mondo non conoscono neanche il censimento. Fissare una data serve soprattutto a creare un evento per far passare un messaggio. E in effetti sulla pagina web dell'ONU dedicata al traguardo degli 8 miliardi, il messaggio è chiaro: la crescita della popolazione nei paesi poveri mette a rischio il raggiungimento nel 2030 degli obiettivi di sviluppo sostenibile, secondo quanto scritto nella famosa Agenda 2030; e le nazioni più ricche presentano livelli di produzione e consumo insostenibili. Quindi l'obiettivo è chiaro: rallentare quanto possibile la crescita della popolazione e impedire l'aumento del reddito pro capite, soprattutto nei paesi ricchi. Cioè siamo ancora alla riproposizione delle vecchie teorie malthusiane già smentite mille volte dalla storia. Come si ricorderà Thomas Robert Malthus è stato un pastore anglicano e un economista che alla fine del ‘700 scrisse un Saggio sulla Popolazione in cui sosteneva che l'aumento delle risorse alimentari non sarebbe stato in grado di tenere dietro all'aumento della popolazione, con la previsione perciò di una rapida e drammatica crisi alimentare globale. Il che non è mai avvenuto, anzi tutt'altro: basti pensare che se nel 1804 si stimava una popolazione mondiale di un miliardo (quindi da allora è cresciuta all'incirca 8 volte), dal 1820 al 2018 il Prodotto Interno Lordo (Pil) medio globale pro capite è cresciuto di circa 15 volte. E per quanto l'aumento della ricchezza sia stato ineguale, la situazione è nettamente migliorata anche per i paesi più poveri, tanto che le grandi carestie, che ancora colpivano alcune zone soprattutto dell'Africa negli anni '60 e '70 del XX secolo, oggi sono un ricordo.
LA REALTÀ SMENTISCE LE TESI DELLA SOVRAPPOPOLAZIONE Ciò non vuol dire che non ci siano più problemi di estrema povertà e denutrizione, ma si tratta di situazioni più circoscritte o provocate da regimi politici (vedi Corea del Nord) e guerre. In ogni caso - sempre riferendoci a dati ufficiali dell'ONU - se nel 1990 c'erano 1,9 miliardi di persone che vivevano in estrema povertà su poco più di 5 miliardi di persone che abitavano la terra (circa il 36%), oggi sono circa 700 milioni (meno del 9% della popolazione mondiale). Peraltro, proprio la storia dei Paesi sviluppati indica che le cose funzionano all'opposto di ciò che pensa l'ONU: i tassi di fecondità tendono a diminuire con lo sviluppo e non viceversa, come vorrebbero invece le politiche di sviluppo sostenibile. Inoltre, con lo sviluppo migliorano anche le condizioni ambientali che, nei paesi industrializzati, sono molto migliori oggi rispetto al periodo pre-rivoluzione industriale. Pensare invece di sconfiggere la povertà eliminando - o non facendo nascere - i poveri è una illusione. Infine, un corollario dell'approccio dell'ONU - che demonizza il ciclo produzione-consumo - è che anche lo sviluppo dei Paesi poveri va rigidamente limitato, o semplicemente impedito. Dicevamo che la realtà si è sempre preoccupata di smentire le tesi malthusiane; eppure, malgrado ciò, non solo non sono passate nel dimenticatoio ma oggi sono diventate la base di tutte le politiche globali. Però con una inquietante differenza rispetto al passato. Per evitare nuove smentite dalla storia sui limiti dello sviluppo e sull'esaurimento delle risorse, oggi le politiche neo-malthusiane si concentrano sul cambiamento della realtà. Cioè: se la realtà dimostra che si può produrre abbondante cibo non solo per 8 miliardi di persone ma anche per dieci e più; se si possono produrre molte più risorse di quelle necessarie; se è possibile avere energia sufficiente per un numero crescente di persone e a costi sempre più bassi; se grazie allo sviluppo è possibile realizzare e rendere disponibili tecnologie sempre meno inquinanti; allora si cambiano le regole della realtà.
LA DECRESCITA "FELICE" Così si è cominciato a demonizzare prima l'uso delle biotecnologie in agricoltura, poi anche l'agricoltura tradizionale, spingendo come le sole eticamente accettabili l'agricoltura biologica e biodinamica, ovvero tipologie a bassa resa e a costi più elevati. Si è poi passati ad accusare gli allevamenti di eccessivo inquinamento e di emissioni che alterano il clima, allo scopo di ridurre la produzione di carne, soprattutto quella rossa, spingendo la popolazione a diventare vegetariana o pagare molto di più una carne destinata a diventare sempre più preziosa. Quindi con il pretesto dei cambiamenti climatici si spinge ad eliminare i combustibili fossili (e a impedire l'uso del nucleare) inseguendo l'utopia di ottenere l'energia solo da fonti rinnovabili, con la conseguenza che andiamo verso una situazione in cui l'energia è sempre più rara, meno sicura, e molto più costosa, come del resto stiamo già sperimentando. In questo modo, cioè ponendo vincoli tanto rigidi quanto immotivati e pretestuosi, si finirà per rendere sempre più difficile la vita nel mondo sperando in questo modo di arrivare a dimostrare che siamo effettivamente in troppi. Insomma i neo-malthusiani vogliono la rivincita truccando le carte. Il traguardo degli 8 miliardi dovrebbe dunque farci prendere coscienza di questa impostura, e cominciare a mobilitarci per rovesciare queste politiche che puntano alla povertà globale e alla riduzione della popolazione. Non c'è alcun pericolo di una crescita fuori controllo della popolazione perché già la metà dei paesi nel mondo registra un tasso di fecondità più basso del livello di sostituzione e il tasso di fecondità globale è di 2,3 figli per donna, poco più del livello di sostituzione che è di 2,1. Vale a dire che, se si confermeranno queste tendenze, ben difficilmente il picco della popolazione mondiale supererà i 10 miliardi. Piuttosto invece c'è da preoccuparsi di chi sogna un mondo per un massimo di due miliardi di persone, meglio se ancor meno.
Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 17 novembre 2022
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IL DIVORZIO E' LA VILTA' DI COLUI CHE FUGGE DINANZI ALLE DIFFICOLTA'
La legge sul divorzio ha dato una facile via d'uscita da ogni responsabilità... ma con danni incalcolabili ai singoli e alla società nel suo complesso
Autore: Pierfrancesco Nardini - Fonte: I Tre Sentieri, 18 novembre 2022
«Al massimo puoi sempre divorziare». Questa frase sentita in un film la si prende come spunto perché, se ci si pensa, racchiude la sintesi dei tempi che viviamo sull'argomento matrimonio. Il divorzio divenuto logica normalità della vita. Se ho sete, bevo. Se sono stanco, mi riposo. Se sono innamorato della mia fidanzata, mi sposo. Se va male, divorzio. Logico, no? Il personaggio che dice questa frase (per incoraggiare lo sposo!) mica gli parla della giustezza della sua scelta, mica gli ricorda l'amore che ha per la sposa, mica gli rammenta i sogni da loro fatti nei mesi passati, no! Gli dice, in pratica, che tanto al massimo divorzieranno e si libereranno facilmente di qualsiasi problema...
RIMETTERE INSIEME I COCCI È talmente normale pensare al divorzio come una soluzione che non ci si pone oramai più la domanda se si possano rimettere insieme i cocci, se si possa risolvere il problema. È proprio vero che la possibilità del divorzio ha inciso sulla mentalità delle persone. Ha inciso, diciamo così, sul loro modo di pensare che è cambiato in modo inconscio. Immagazzinato il file, anche senza pensarci in modo consapevole, c'è questa spia nella mente che sempre più automaticamente fa pensare a questo, non si prende più in considerazione l'altra possibilità, quella di combattere per il proprio matrimonio, affrontando la crisi. La presenza del divorzio, insomma, ha dato alle persone una facile via d'uscita che rende veloce e (s'illudono) indolore la fine di ogni problema. È stato giustamente detto che, se una persona vive in una stanza e se l'arreda come più gli piace, ma ha una porta aperta che gli permette di uscirne quando vuole, al primo momento in cui questa stanza non gli piacerà più, uscirà subito, non proverà prima ad aggiustarla (cambiare colori alle pareti, i mobili, ecc...), come invece farebbe se la porta aperta (via d'uscita facile) non ci fosse. Questo vale per matrimonio e divorzio. Qui non ci si sofferma sulla sempre maggiore superficialità delle relazioni ai giorni nostri, frutto di più cose, che si ripercuote però sui rapporti di coppia e sulla capacità di capire la profondità dei propri sentimenti. Quel che qui si vuol sottolineare è come oramai il divorzio sia entrato appieno nella normale e quotidiana prassi della vita, sia diventato qualcosa di comunemente accettato e abituale, tale da non esser più messo in discussione, ahinoi anche da molti che si dicono cattolici.
UNA CONVINZIONE NATA DALL'ABITUDINE Se c'è qualcosa che è difficile scardinare dalla mente delle persone, è una convinzione nata dall'abitudine. Se, cioè, una persona si abitua a qualcosa nella propria vita, dopo qualche tempo, giusto o sbagliato che sia quel comportamento, la sua capacità di giudizio sul quella cosa è dominata dall'abitudine. In conclusione leggiamo queste interessanti parole di Chesterton: "La prima cosa da dire su questi riformatori è che per loro il matrimonio è un discorso senza capo né coda. Non sanno cosa sia, o cosa significhi; essi non vi danno un'occhiata nemmeno quando vi ci si trovano dentro. Semplicemente si liberano della fatica più vicina (...) non hanno la minima idea di quanto sia vasta l'idea che stanno attaccando. (...). Non esiste forse peggior consiglio di quello di liberarsi dalla fatica più vicina (...) sarebbe a dire 'rosicchia la prima cosa che ti capita a tiro'. L'uomo, come il topo, tende a scardinare ciò che non comprende e, dato che ha sbattuto contro un ostacolo, non importa che questo ostacolo sia il pilastro portante che sostiene il tetto sopra la sua testa (...). Ci accorgeremo di come la grande massa di uomini e donne moderni, che scrivono e parlano del matrimonio, stiano rosicchiandolo ciecamente come un esercito di topi. (...) I ratti sono sempre pronti ad abbandonare la nave che affonda: esiste una nave (fuor di metafora: la famiglia), grande o piccola non fa differenza, che non va abbandonata anche quando si pensa stia affondando. (...) Ogni filosofia dell'amore che non dia conto della sua ambizione di stabilità, come delle sue esperienze di fallimento, è destinata a fallire."
Fonte: I Tre Sentieri, 18 novembre 2022
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ELON MUSK CREDE CHE LA MORTE SI POSSA SCONFIGGERE CON LA SCIENZA
Il padrone di Twitter crede nella possibilità dell'espansione cosmica dell'umanità, ispirandosi ai cosmisti russi che fecero imbalsamare Lenin convinti che un giorno sarebbe risuscitato
Autore: Roberto De Mattei - Fonte: Radio Roma Libera, 5 novembre 2022
In un articolo su Corrispondenza Romana mi sono soffermato sulla figura di Elon Musk, il magnate americano, di origine sudafricana, che ha acquistato Twitter e che ha creato aziende innovative nel campo delle energie rinnovabili e della conquista degli spazi stellari: un personaggio che crede nella possibilità dell'espansione cosmica dell'umanità, ispirandosi al movimento culturale dei cosmisti russi. Chi erano questi cosmisti? I materialisti ottocenteschi negavano ogni forma di immortalità dell'anima, sostenendo che tutto è materia e la morte del corpo ci precipita nel nulla. I cosmisti del XX e del XXI secolo, sono filosofi che sostengono la possibilità di rendere immortale il corpo, o di risuscitarlo, attraverso gli strumenti della scienza. Questo "immortalismo" scientifico non ha nulla a che fare con la visione cristiana della vita eterna, ma ripropone, in maniera tecnologicamente aggiornata la ricerca dell'elisir di lunga vita praticata nel corso dei secoli da alchimisti ed esoteristi. Quando morì Lenin i cosmisti russi ne fecero imbalsamare la salma, convinti che sarebbe un giorno risuscitato. Se Cristo era il primogenito della risurrezione promessa dalla religione, Lenin sarebbe stato il primo risorto della scienza. E Lenin ancora oggi attende quel giorno nella sua bara di vetro davanti a cui si recano in pellegrinaggio vetero e neo-comunisti.
L'IMMORTALISMO Oggi l'immortalismo è professato da alcuni magnati e imprenditori della Silicon Valley, che stanno sovvenzionando scienziati e medici per arrivare a sconfiggere la morte. Peter Thiel, cofondatore di Paypal, ha dichiarato che "la maggior disuguaglianza umana è tra chi è vivo e chi non lo è più" e che "la morte è un problema da risolvere". Dmitry Itskov, un miliardario russo, fondatore di New Media Stars, con il suo Project 2045 si propone di "trasferire" l'intelletto umano in un computer per farlo "vivere" in eterno. La prima fase del progetto di Itskov prevede la costruzione di un robot umanoide che possa essere comandato a distanza: la seconda fase sarebbe l'estrazione del cervello di una persona a fine vita per trapiantarlo in un cyborg dalle fattezze umane: la terza fase ha come obiettivo la creazione di una replica digitale del cervello da inserire nel cyborg umanoide; la quarta fase, nel 2045, prevede la realizzazione di un avatar-ologramma identico all'uomo, ma smaterializzato, per cui l'individuo sopravviva solo nella dimensione digitale. Tutto questo suppone che la memoria, i ricordi, le esperienze di un essere umano, in una parola la sua anima, siano una realtà psichica non spirituale, ma materiale, su cui la scienza possa lavorare. Queste follie vanno contro la ragione, prima ancora che contro la fede religiosa. L'evidenza dimostra la realtà della morte, che è il limite invalicabile dell'uomo. E da questa evidenza nasce l'istinto di sopravvivenza, che è l'istintiva repulsione di ogni uomo nei confronti della morte. Ma in ogni uomo la paura della morte si accompagna all'aspirazione all'immortalità, che è una tendenza ancora più profonda e più insopprimibile dello stesso desiderio di conservare la nostra vita corporale. L'istinto di conservazione della vita lo abbiamo in comune con gli animali, ma gli animali non desiderano una vita oltre la morte, perché non possono pensarla; nell'uomo esiste il desiderio di superare la morte. È proprio a partire da questa osservazione che può essere razionalmente dimostrata l'esistenza dell'anima. Se noi, a differenza degli animali, siamo capaci di pensare e di desiderare cose spirituali, come l'immortalità, vuol dire che abbiamo in noi un organo spirituale, irriducibile alla pura fisicità. Ma mentre tutto ciò che è materiale è quantitativamente scomponibile e destinato alla corruzione, ciò che è spirituale è in sé indivisibile e incorruttibile e quindi immortale. Quella che sembra morte non è morte, è disfacimento del corpo, ma allo stesso tempo sopravvivenza di una parte del nostro Io, l'anima spirituale.
COSA INSEGNA LA CHIESA A questo punto interviene la fede. La Chiesa ci insegna che Adamo, il primo uomo ebbe il dono dell'immortalità, ma lo perse in seguito al peccato originale. Da allora la morte entrò nel mondo e costituisce il limite della vita umana. La morte avviene per la separazione dei due principi costitutivi dell'uomo, l'anima e il corpo. Il corpo si disfà, l'anima sopravvive, fino al momento della risurrezione finale dei corpi. Se però l'immortalità dell'anima, può dimostrarsi con la ragione, l'immortalità del corpo, che si manifesterà con la risurrezione finale, è un miracolo della potenza di Dio e, come insegna san Tommaso, supera ogni capacità dell'intelletto umano (Summa Theologica, 3, Suppl. q. 75 a, 3). La nostra fede nella risurrezione incomincia da un fatto e da una promessa: dal fatto della risurrezione di Cristo e dalla promessa della nostra risurrezione personale, perché, come dice san Paolo "Colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi" (2 Cr 4, 14). Colui che ha risuscitato il Signore Gesù, che è Dio e non la scienza, sarà la causa della risurrezione dei corpi. Questo è il dogma centrale della nostra fede. "Se non vi è risurrezione dei morti - scrive ancora san Paolo - neppure Cristo è risorto; e se Cristo non è risorto, nulla è la nostra predicazione, ma anche nulla è la vostra fede, poiché noi saremmo dei falsi testimoni di Dio" (Cr, 15, 13-19). La posizione dei cosmisti è intrinsecamente contraddittoria. Essi riducono l'uomo a un composto puramente materiale di corpo e di mente, negando l'esistenza di Dio e di un'anima spirituale, ma nel momento in cui la loro testa concepisce idee spirituali come quelle di immortalità e di risurrezione, contraddicono il fondamento materialistico della loro visione filosofica. La lugubre visione del mondo del frate apostata Giordano Bruno, che cercava di conciliare l'inconciliabile, rendendo eterna e divina la materia, riaffiora nell'immortalismo scientifico del ventunesimo secolo.
Nota di BastaBugie: qui sotto si trovano i link agli articoli precedentemente rilanciati su Elon Musk.
ELON MUSK, UNA VITA NEL CAOS EMOTIVO Il multimiliardario parla del drastico calo di nascite in Occidente, dimenticando ciò che c'è alla base delle culle vuote, e che lui stesso rispecchia: la famiglia disgregata di Cristina Gauri https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7196
ELON MUSK CONTRO GLI AMBIENTALISTI: SIAMO A RISCHIO ESTINZIONE L'uomo più ricco del mondo, che ha appena acquistato Twitter, lancia l'allarme: ''Senza figli la civiltà scomparirà'', ma stavolta nessuno in Europa riporta le sue dichiarazioni per non contraddire Greta di Lorenza Formicola https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7012
ELON MUSK COMPRA TWITTER E PROMETTE PIU' LIBERTA' Avendo a cuore la libertà di pensiero, l'imprenditore ha difeso la natalità come risposta al declino demografico e ha criticato apertamente l'ideologia gender (VIDEO: Musk sostituisce Trump?) di Fabrizio Cannone https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6997
Fonte: Radio Roma Libera, 5 novembre 2022
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IL TELEFONO IN MANO AI RAGAZZI E' UN'ARMA DISTRUTTIVA
Quando darai il cellulare a tuo figlio questi lo inonderà di pornografia gratuita a portata di mano e potrebbe avere altri effetti dannosi: depressione, iperattivismo, violenza e rischio di suicidio
Autore: Benedetta Frigerio - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 14 novembre 2022
Già da qualche anno si stanno levando voci sempre più numerose che dall'America denunciano i legami fra depressione, incapacità di concentrarsi, insonnia, difficoltà nelle relazioni, iperattivismo e violenza legata all'uso dei cellulari da parte di bambini e adolescenti. Anche l'Italia si sta accorgendo di quanto le nuove tecnologie incidono sulla crescita sana dell'essere umano. Recentemente, infatti, la Società italiana di Pediatria (Sip) ha elaborato un documento, forte anche della supervisione di 68 studi in merito, in cui chiarisce che «la sovraesposizione alla tecnologia al di sotto dei 12 anni può causare gravi conseguenze per lo sviluppo del bambino». Ma di che si tratta? «Riduzione del movimento con aumento del rischio di obesità; privazione del sonno; difficoltà di apprendimento; irritabilità; effetti negativi sull'attenzione; maggior rischio di depressione infantile e ansia; aumento dell'impulsività; diminuzione della capacità di autocontrollo». Parallelamente a questi problemi fisici ed educativi crescono le segnalazioni per abuso di bambini, anche molto piccoli, che vengono adescati in rete, mentre i genitori lasciano fra le loro mani telefonini o tablet. Basti pensare alla recente denuncia di una madre la cui figlia, di 9 anni, era stata agganciata da due giovani uomini che le avevano chiesto di inviare loro via internet video in cui compiva atti sessuali con il fratellino di 6 anni. Già nel 2015 alcune bambine di 10 anni erano finite nella trappola della pedofilia online, mentre solo due settimane fa la polizia postale ha consegnato l'esito dell'operazione "Poison": su diverse chat, a cui avevano accesso 700 minorenni (anche di 10 anni), comparivano abusi di bambini piccolissimi, violenze sessuali e di ogni tipo, cadaveri e corpi mutilati. Infine, è ormai abituale leggere notizie di arresti per pedo-pornografia, in cui l'adescamento dei minorenni avviene appunto online. È impossibile non domandarsi dove siano i genitori e come sia possibile che permettano l'uso di questi dispositivi anche ai piccoli. Soprattutto perché la tendenza ad offrire la tecnologia come calmante fin dalla più tenera età non è isolata (basti fare un giro per vedere anche neonati in carrozzina tenuti buoni dai cellulari). A raccontare poi alla Bussola cosa avviene nelle case di tanti italiani è Valeria Bertin, docente della scuola primaria e presidente di Caso Arte scienza movimento, associazione che da 22 anni si occupa dell'educazione dei bambini attraverso l'arte, la scienza e lo sport: «Insegnando alle elementari e gestendo numerose attività per minori, mi sono resa conto dei problemi enormi e diffusi causati dal cellulare e dalla cattiva educazione delle famiglie. Spesso anche perché i genitori comprendono troppo tardi i danni che questi strumenti recano ai figli. A volte non hanno la minima idea di cosa passi nelle chat, ma alcuni vengono da me disperati perché vedono i figli cambiati e dipendenti dai dispositivi che loro stessi gli hanno concesso, come se non si potesse fare diversamente perché "tutti ce li hanno". Oppure mi dicono: "Alla fine ho ceduto", come se il processo fosse ineluttabile. E ancora: "Ho controllato quante ore ha passato su internet...ci è stato un pomeriggio intero" e io chiedo: "Ma tu dov'eri?"». Bertin racconta che anche i docenti si stanno rendendo conto di quanto il problema sia diffuso: «Nella mia scuola un bambino di 8 anni ha picchiato i genitori perché gli hanno tolto internet, significa che siamo alle crisi di astinenza. Noi insegnanti stiamo osservando gli alunni e vediamo cose mai viste prima: i piccoli non sanno stare fra loro, non hanno regole, non reggono le frustrazioni, hanno problemi crescenti di concentrazione e apprendimento. Vedo bambini di pochi mesi con in mano il cellulare senza che le madri si accorgano dei danni che stanno causando in cambio di un momento di calma». E cosa dice agli adulti Bertin? «Dico ai genitori di rimandare l'uso di questi strumenti il più tardi possibile: chiediamo ai minorenni di non guidare e di studiare prima di afferrare un volante mentre concediamo i telefonini come fossero tricicli quando invece sono delle Ferrari. Inoltre ricordo che i primi a non abusare delle nuove tecnologie devono essere loro. Siamo noi adulti i primi dipendenti. Credo però che oltre ad educare i genitori serva un movimento culturale che non li lasci soli, che parli del problema e lo affronti». Un piccolo movimento si sta creando all'interno della polizia italiana. Anna Curcuruto, sovrintendente della Polizia di Stato a Reggio Calabria, gira le scuole da qualche anno insieme a diverse sue college per dire che "il problema è che la famiglia non è più capace di dire "no", abbiamo avuto mamme che ci rispondono che a 11 anni danno il telefono ai figli "perché altrimenti mio figlio dentro casa mi fa la guerra". Allora io mi chiedo: dove abbiamo sbagliato?». E poi aggiunge: «Quando i vostri genitori vi danno in mano un telefono, vi stanno consegnando un'arma, le parole uccidono». La polizia racconta ad esempio che «Edith, 8 anni e mezzo, si è impiccata in un armadio. Matteo 11 anni, si è impiccato nella sede degli scout... Eliana, 15 anni, si è buttata sotto un treno, perché ha voluto che il suo corpo fosse fatto a pezzi perché la sua anima era già a pezzi. Ma noi non ce li ricordiamo, li lasciamo al loro trafiletto di cronaca e andiamo oltre: tutto quello che facciamo è mettere un ‘mi piace', un "like", un "fai schifo", un "non vali niente"». Ma a queste conseguenze estreme, figlie anche del vuoto di senso e della crisi della famiglia, si affiancano appunto i danni educativi elencati dal documento della Sip, magari meno eclatanti ma che toccano un'intera generazione. E il fenomeno è tale che persino la politica sta cominciando ad occuparsene : si pensi alla proposta di legge legata ai divieti di uso della tecnologia da parte di bambini e minorenni. A qualche voce che si alza nel mondo legislativo italiano si stanno affiancando poi quelle di specialisti e psicologi che concordano con il possibile stop della vendita di cellulari ai minori di 14 anni. [...]
DOSSIER "CELLULARE? NO, GRAZIE!" L'illusione di essere connessi Per vedere tutti gli articoli, clicca qui!
Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 14 novembre 2022
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LEGGENDA DEL CALCIO GRECO CONDANNATO A 10 MESI DI CARCERE PER UN POST SU FACEBOOK
Vassilis Tsiartas ha citato la creazione per criticare la legge sul cambiamento di sesso (intanto in Norvegia un uomo che si sente donna va in giro in carrozzina perché dice di aver sempre voluto essere una donna disabile)
Fonte Provita & Famiglia, 16 novembre 2022
Attaccare le lobby LGBT ormai può costare davvero caro. Vassilis Tsiartas, una leggenda del calcio greco ora in pensione, ha infatti ricevuto una condanna al carcere e una multa per aver pubblicato su Facebook dei messaggi in cui ha citato il racconto della creazione della Bibbia per criticare una legge sul cambiamento di sesso. Tsiartas aveva scritto due post su Facebook per criticare una legge del 2017 che avrebbe abbassato l'età per cambiare legalmente il proprio sesso a 15 anni e rimosso altre barriere legali. Nel primo ha attaccato direttamente i parlamentari dicendo che sperava "che i primi cambi di sesso vengano fatti ai figli di coloro che hanno votato per questo abominio" e che ora i membri del Parlamento possono anche "legalizzare la pedofilia e completare i loro crimini contro natura". Nel secondo ha fatto riferimento alla sua fede dicendo che la "dignità" umana proveniva da un potere superiore all'umanità. "Dio creò Adamo ed Eva. Il resto [delle identità di genere] è stato prodotto per il consumo". Tsiartas ha ricevuto una pena detentiva di 10 mesi (attualmente sospesa) e una multa di 5.000 euro dal tribunale uninominale per i reati minori di Atene. La "Transgender Support Association", che aveva intentato la causa, ha definito la punizione delle sue opinioni bibliche "particolarmente importante per la comunità transgender". Tsiartas intende ora presentare ricorso contro la decisione.
Nota di BastaBugie: per vedere i gol di quando Vassilis Tsiartas giocava nel campionato spagnolo vestendo la maglia del Siviglia, vai in fondo a questa pagina.
Tommaso Scandroglio nell'articolo seguente dal titolo "Uomo si crede donna disabile, delirio in salsa gender" parla del norvegese Jorund Alme, sano, che però va in giro in carrozzina perché dice di aver sempre voluto essere una donna disabile. Una scelta, afferma, "sessualmente motivata", che si basa sulle stesse premesse dell'ideologia trans. Il punto è sempre lo stesso: la volontà che si scontra con la realtà. Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 10 novembre 2022: Prendete la sindrome di Münchhausen, aggiungete una buona dose di teoria del gender, agitate bene e il risultato sarà la storia del signor Jorund Alme, ben raccontata da Fabrizio Cannone su La Verità. Chi è affetto dalla sindrome di Münchhausen si finge malato in genere per attirare l'attenzione, per essere al centro di cure amorevoli. Ora il signor Alme, di origine norvegese, non solo si crede donna ma anche disabile, pur essendo lui sanissimo. O meglio: si pensa donna disabile. Ciò a dire che nella sua testa egli non riesce a dissociare l'idea di donna da quella di disabilità. Infatti il nostro norvegese, intervistato durante il programma Good Morning Norway, ha dichiarato che la sua scelta è "sessualmente motivata". La differenza tra lui e chi soffre della sindrome di cui sopra sta soprattutto nel fatto che questi ultimi fingono una malattia e, invece, Alme non vuole ingannare nessuno sul suo stato di completo benessere, ma si identifica in una donna disabile perché questo è stato il suo desiderio da sempre, tanto che va in giro in una carrozzella. Lo sappiamo: è contraddittorio sapersi sano ma identificarsi in un malato. Ma così è. Questa storiella si potrebbe anche chiudere qui, concludendo che il signor Alme non ha tutte le rotelle a posto e che è davvero disabile, ma nella testa, non nelle gambe. Purtroppo Jorund Alme si fa chiamare Jorund Viktoria Alme e quando c'è di mezzo una persona transessuale tutto ciò che fa e dice è serissimo e, già in partenza, rispettabilissimo. Lo scudo trans quindi rimanda al mittente qualsiasi critica e infatti, con furbizia, Alme la butta sull'appartenenza sessuale: il mio voler essere disabile è legato alla sfera sessuale, come appuntavamo poco sopra. Non solo, ma Alme afferma "di avere un disturbo dell'integrità corporea". Come esiste la cosiddetta disforia di genere così abbiamo anche la disforia corporea. E come nel primo caso si vuole adattare il corpo a ciò che la mente desidera così avviene anche nel secondo caso, mettendo a sedere su una sedia a rotella un uomo sano. E dunque, come un maschio si può comportare da donna, un sano può comportarsi da malato. Il ragionamento, poste le premesse erronee, non fa un grinza e, per questo motivo, la scelta di Jorund "Viktoria" Alme non può essere sindacata. Detto tutto ciò, il sospetto che Alme si sia inventato questo "disturbo dell'integrità corporea" per cercare un po' di notorietà è forte. Se costui si vuole davvero identificare in una donna disabile, perché allora non si fa paralizzare realmente? Anche gli uomini che si pensano donne spesso si fanno evirare. Inoltre la nostra Viktoria ha una compagna e due figli: una vita fino a 5 anni fa da perfetto maschio norvegese. Pare dunque una bizzarra versione della sindrome di Münchhausen: fingersi malato per attirare l'attenzione. Alme ci è riuscito così bene, in questo intento, che ha attirato l'attenzione anche di molte persone realmente disabili, le quali giustamente si sono sentite ferite da questo impostore, perché loro non hanno scelto la sedia a rotelle, è questa che ha scelto loro. La paralisi è un dramma che non sopporta finzione, ma solo rispetto. In merito a queste critiche il finto disabile ha così commentato: "Spero che nessuno prenda male il fatto che io usi la sedia a rotelle come ausilio, perché mi aiuta [nel senso, da lui spiegato, che si riposa, ndr]. Non utilizzo nessuna risorsa. Ad esempio, non uso il parcheggio per disabili, perché nella mia situazione non mi serve". La pezza peggiore del buco. In giro per il mondo vi sono casi analoghi: persone che si credono gatti o alieni (e modificano anche il loro aspetto per assomigliare a felini e marziani) o appartenenti, loro bianchi, all'etnia africana. Il punto è sempre quello: la volontà che si scontra con la realtà. La rivoluzione contro Dio ha un tratto distintivo: la lotta al reale perché inteso come limite ai propri desideri. L'uomo, nel suo delirio di onnipotenza, vuole essere anche ciò che non potrà mai essere, travalicare anche i confini della propria biologia. Ogni vincolo imposto dalla realtà - sesso, sanità, etnia, specie - deve essere abbattuto perché castrante un Io che vuole espandersi all'infinito. Una ragione messa in carrozzina.
VIDEO: I GOL FATTI QUANDO GIOCAVA IN SPAGNA NEL SIVIGLIA
https://www.youtube.com/watch?v=YssDDDc4meM
Fonte: Provita & Famiglia, 16 novembre 2022
7 -
OMELIA II DOMENICA DI AVVENTO - ANNO A (Mt 3,1-12)
Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino
Fonte Il settimanale di Padre Pio
Il tema di questa seconda Domenica di Avvento è la conversione. Tutti abbiamo bisogno di conversione per poter celebrare nel modo migliore il Natale del Signore. Il dovere della conversione è richiamato tante volte nella Bibbia, il che significa che ogni giorno possiamo e dobbiamo migliorare, ogni giorno è il momento opportuno per cambiare qualcosa nella nostra vita, nel modo di pensare, di parlare e di agire. Ogni giorno è il momento opportuno per rompere, per spezzare qualche legame che ci tiene attaccati al male o alla mediocrità. Facendo così, noi imitiamo il navigatore, il quale rettifica di continuo la guida della nave per assicurarsi che la direzione sia sempre esatta. Noi tutti, infatti, tendiamo a deviare, siamo volubili e fragili: se non vigiliamo su noi stessi, in breve tempo smarriamo completamente la rotta. Ecco dunque il dovere di questa continua rettifica, guardando di continuo la bussola che ci indica la giusta direzione verso il Signore. Talvolta sarà difficile, ma è sempre doveroso. Volendo essere coerenti con il Vangelo, troveremo non poche cose da cambiare. Occorre l’umiltà per ammettere i nostri sbagli e le nostre deviazioni, molta forza di volontà per operare le necessarie correzioni, e molta perseveranza per non arrenderci alle prime difficoltà. Ogni vittoria su noi stessi è un passo in avanti verso la meta. Ogni giorno dovremmo dire anche noi: “Incipit vita nova”, ovvero: “Inizia una vita nuova”. Cominciare da capo è sempre molto bello e stimolante. Poter ricominciare da capo, evitando tutti gli sbagli fatti nel passato, penso sia il desiderio di tutti quelli che sono sinceramente pentiti e vogliono fare il bene. Nella vita sociale non è sempre possibile questo “azzeramento” e questa nuova possibilità; ma, per grazia di Dio, questo è possibile per la nostra vita spirituale. Un atto di contrizione perfetta brucia tutti i nostri peccati e anche le pene dovute al peccato, brucia tutto il nostro passato, un passato da dimenticare. Un giorno, ad un vecchio eremita fu chiesta l’età. «Ho cinquant’anni», rispose. «Non è possibile! – replicò il visitatore – Ne avete certamente più di settanta». «è vero – rispose l’eremita – la mia età sarebbe di settantacinque anni; ma i primi venticinque non li conto, perché li ho passati lontani da Dio». Il tempo ci è donato per trasformarlo in amore di Dio e del prossimo, tutto il resto è tempo perso. Per operare in noi questa profonda conversione, questo “azzeramento”, è cosa molto utile concederci di tanto in tanto dei veri e propri esercizi spirituali, ovvero dei giorni da trascorrere in qualche casa di ritiro, ove meditare, pregare e prepararci ad una seria confessione. Sarà proprio quando il sacerdote pronuncerà su di noi le parole dell’assoluzione «io ti assolvo dai tuoi peccati» che la nostra anima tornerà bianca come la neve e, deposto il peso del peccato, in noi si opererà questa nuova partenza. Rinnovati dall’Amore di Dio, inizieremo allora una vita secondo il Vangelo. è cosa molto buona concederci questi periodi di ritiro ogni anno, perché, come dicevo prima, tendiamo sempre a deviare e la conversione deve essere continua. Facciamo in modo che questo Avvento sia anche per noi l’inizio di una vita nuova. L’invito alla conversione ci è rivolto da san Giovanni Battista, il quale nel deserto della Giudea predicava e diceva: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino» (Mt 3,2); e, poco oltre: «Fate dunque un frutto degno della conversione» (Mt 3,8). Facciamo dunque anche noi questi frutti degni della conversione. Un albero si riconosce dai frutti, così l’autenticità della nostra conversione si riconoscerà dalla bontà e dalla pazienza che noi eserciteremo verso il prossimo che ogni giorno incontriamo sul nostro cammino. è questa la “prova del nove” che svelerà ciò che veramente siamo. Affidiamoci infine alla Vergine Maria. Chiediamole la grazia di una profonda conversione. Certamente questa grazia Ella ce la vuole donare.
Fonte: Il settimanale di Padre Pio
8 -
OMELIA DELL'IMMACOLATA - ANNO A (Lc 1,26-38)
Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te
Fonte Il settimanale di Padre Pio
Oggi è la Solennità dell'Immacolata Concezione. Dire che la Madonna è immacolata nella sua Concezione significa affermare che Ella, fin dal suo primissimo istante di esistenza, quando fu concepita dai suoi santi genitori Gioacchino ed Anna, era ripiena della Grazia di Dio. Mentre noi, quando abbiamo iniziato ad esistere nel grembo materno, eravamo privi della Grazia di Dio e abbiamo dovuto attendere il Battesimo per essere liberati dal peccato originale, la Madonna era la Tutta Santa fin dall'inizio. Questa Verità è stata proclamata dalla Chiesa in modo solenne con il papa beato Pio IX nel 1854. Prima di allora, riguardo a questa dottrina, c'era stata una lunga discussione teologica durata dei secoli. Sembrava infatti impossibile affermare che la Madonna era la Piena di Grazia fin dal suo Concepimento. Ciò sembrava contraddire la verità affermata dalla Scrittura che tutti hanno avuto bisogno della Redenzione. In poche parole, dire così sembrava affermare che la Madonna non aveva avuto bisogno della Salvezza operata da Gesù. Per questo motivo, anche dei grandi Santi del Medioevo non sono riusciti a comprendere questa dottrina che solo nel 1854 è stata proclamata Dogma di fede. La soluzione fu indicata da un teologo francescano del XIV secolo, dal beato Giovanni Duns Scoto, un'umile frate scozzese che all'inizio della sua vita francescana non sembrava brillare di una grande intelligenza. La Madonna però gli fece la grazia di riuscire bene negli studi e di diventare un valente teologo. C'era un motivo in tutto questo: quell'umile Fraticello doveva servire la Madonna e dimostrare teologicamente una verità tanto bella e tanto cara al Cuore di Maria, la verità del suo Immacolato Concepimento. Il beato Giovanni, in una disputa che rimase poi famosa, dimostrò che affermare l'Immacolato Concepimento di Maria non andava contro la verità secondo la quale tutti hanno avuto bisogno della Redenzione. Anche la Madonna ne ha avuto bisogno, nel modo però più perfetto, non nel senso di essere liberata dal peccato originale, ma in quello di essere preservata da questo peccato dei nostri Progenitori. In poche parole, la Madonna fu la Piena di Grazia fin dal suo Concepimento in vista dei meriti di Gesù in croce. Dunque, contemplando Maria Immacolata, noi ammiriamo la Redenzione più perfetta, il frutto più eccelso dell'Albero della Croce. Questa spiegazione convinse molti, finché si giunse nel 1854, come dicevo prima, alla proclamazione dogmatica che insegna la verità assoluta di tale dottrina. Questa Verità ha i suoi fondamenti nella Sacra Scrittura. Il primo fondamento è quello che troviamo nella prima lettura di oggi. Il testo della Genesi dice che dopo il peccato originale di Adamo ed Eva, Dio annunciò la futura Redenzione parlando di una donna la quale sarebbe stata la nemica del demonio. Il Testo dice così: «Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (Gen 3,15). Chi è questa donna? È l'Immacolata! Per essere nemica del demonio, Ella doveva essere piena di Grazia fin dall'inizio. Se Ella fosse stata, anche solo per un istante, sotto il dominio del peccato, non poteva dirsi a pieno titolo "nemica del demonio". Un altro fondamento lo troviamo nel testo del Vangelo. L'angelo Gabriele saluta Maria con queste parole: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te» (Lc 1,28). Questa pienezza di Grazia è da intendersi fin dall'inizio della sua esistenza. "Piena di Grazia" è come il nome proprio di Maria, è la sua caratteristica più bella e più cara al Cuore di Dio. Questa Verità deve spingerci a fare due cose. La prima cosa è quella di pregare molto la Vergine Immacolata per attingere da questa pienezza di Grazia tutte le grazie di cui abbiamo bisogno. Ella è la Piena di Grazia non solamente per se stessa, ma anche per ciascuno di noi. Pregandola, riceveremo tutto ciò di cui abbiamo bisogno, per l'anima e per il corpo. Preghiamola con il Rosario: non rimarremo mai a mani vuote. La seconda cosa da fare è quella di sforzarci di assomigliare sempre di più a Lei. Essere devoti dell'Immacolata significherà essere "nemici del peccato", significherà cercare in tutti i modi di evitarlo e di vivere sempre in Grazia di Dio. Quanto più ci avvicineremo all'ideale della santità, tanto più assomiglieremo alla nostra Madre Immacolata.
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