BastaBugie n�803 del 11 gennaio 2023

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1 COSA RESTA DELL'INSEGNAMENTO DI BENEDETTO XVI
Uno dei temi più rilevanti del magistero di Benedetto XVI è stato quello dei princìpi non negoziabili: tutela della vita in tutte le sue fasi, la famiglia naturale e il diritto dei genitori di educare i propri figli
Autore: Tommaso Scandroglio - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
2 CON IL RICONOSCIMENTO FACCIALE LA FRANCIA METTERA' TUTTI SOTTO SORVEGLIANZA
Identificare automaticamente le persone utilizzando una telecamera predispone al credito sociale, cioè al controllo totale dei cittadini come già accade in Cina (VIDEO: Il Green Pass delle automobili)
Autore: Olivier Frèrejacques - Fonte: Osservatorio Card. Van Thuân
3 L'ENTUSIASMANTE VITA DI SANTA CLOTILDE, MOGLIE DI CLODOVEO... CHE GRAZIE A LEI SI CONVERTI'
Dalla fede di Santa Clotilde davanti al figlio morente derivò la conversione del marito e di tutti i Franchi... e così la Francia divenne la Figlia Primogenita della Chiesa
Autore: Teresa Ribeiro Matos - Fonte: Rivista Araldi del Vangelo
4 WE WERE SOLDIERS: L'INUTILE CARNEFICINA DELLA GUERRA DEL VIETNAM
Interpretato da Mel Gibson, il film insegna quali sono le qualità di un vero leader e fa vedere il dramma della guerra per chi resta a casa (VIDEO: trailer del film)
Autore: Pietro Guidi - Fonte: Redazione di BastaBugie
5 BATOSTA STORICA PER NETFLIX E DISNEY PER AVER DIFFUSO LA PROPAGANDA LGBT
I giganti dei media hanno perso un'enorme quota di mercato nel 2022 pur di diffondere la cultura Woke
Autore: Giuliano Guzzo - Fonte: Provita & Famiglia
6 AL POSTO DELL'ABORTISTA NANCY PELOSI, KEVIN MCCARTHY E' IL NUOVO SPEAKER DELLA CAMERA
La sua candidatura è stata sostenuta da Donald Trump e già sono pronti importanti iniziative come la commissione per indagare sugli abusi dell'Fbi
Autore: Luca Volontè - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
7 VIETARE LA PAROLA ''MADRE''? E' L'INIZIO DELLA FINE
Ogni bambino cerca la mamma dal momento della sua nascita: cancellare il concetto stesso di maternità non porterà niente di buono
Autore: Harriet Connor - Fonte: Provita & Famiglia
8 OMELIA II DOMENICA T. ORD. - ANNO A (Gv 1,29-34)
Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo
Fonte: Il settimanale di Padre Pio

1 - COSA RESTA DELL'INSEGNAMENTO DI BENEDETTO XVI
Uno dei temi più rilevanti del magistero di Benedetto XVI è stato quello dei princìpi non negoziabili: tutela della vita in tutte le sue fasi, la famiglia naturale e il diritto dei genitori di educare i propri figli
Autore: Tommaso Scandroglio - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 9 gennaio 2023

La rievocazione della figura di Papa Ratzinger ha senso soprattutto se si ricorda il suo insegnamento, il lascito più rilevante del suo pontificato. Ora se dici Benedetto XVI pensi, almeno in casa cattolica, ai principi non negoziabili, certamente uno dei temi più caratterizzanti del suo magistero. Il testo fondamentale in cui il Papa emerito ne parlò è il Discorso ai partecipanti al convegno promosso dal Partito Popolare Europeo, tenuto il 30 marzo del 2006.
Estrapoliamo il passaggio in cui Benedetto XVI si sofferma sui principi non negoziabili: "Per quanto riguarda la Chiesa cattolica, l'interesse principale dei suoi interventi nell'arena pubblica è la tutela e la promozione della dignità della persona e quindi essa richiama consapevolmente una particolare attenzione su principi che non sono negoziabili. Fra questi ultimi, oggi emergono particolarmente i seguenti:
- tutela della vita in tutte le sue fasi, dal primo momento del concepimento fino alla morte naturale;
- riconoscimento e promozione della struttura naturale della famiglia, quale unione fra un uomo e una donna basata sul matrimonio, e sua difesa dai tentativi di renderla giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione che, in realtà, la danneggiano e contribuiscono alla sua destabilizzazione, oscurando il suo carattere particolare e il suo insostituibile ruolo sociale;
- tutela del diritto dei genitori di educare i propri figli.
Questi principi non sono verità di fede anche se ricevono ulteriore luce e conferma dalla fede. Essi sono iscritti nella natura umana stessa e quindi sono comuni a tutta l'umanità. L'azione della Chiesa nel promuoverli non ha dunque carattere confessionale, ma è rivolta a tutte le persone, prescindendo dalla loro affiliazione religiosa".

INTRINSECE MALA
Commentiamo punto per punto quanto detto da Benedetto XVI.
Ogni ordinamento giuridico deve rispettare i principi di morale naturale - i principi della legge morale naturale - limitatamente al bene comune. La Chiesa ha a cuore la dignità della persona e quindi è suo dovere richiamare anche gli Stati alla tutela della stessa. La dignità della persona è il criterio fondante della morale naturale (ma non ultimo: criterio finale è sempre Dio) e infatti il principio di fondo di ogni condotta è il seguente: agisci sempre in conformità alla dignità della persona, ossia in modo consono alla preziosità intrinseca della persona umana.
Se questo è il criterio di fondo, ne consegue che esistono delle condotte che mai devono essere assunte. Ecco la categoria morale degli intrinsece mala, degli assoluti morali, dei doveri negativi assoluti, ossia di quelle azioni che hanno un oggetto malvagio, un fine prossimo malvagio, cioè un fine che contraddice sempre la dignità personale, e che tale rimane anche al di là degli eventuali fini secondi buoni per cui noi compiamo quell'azione e al di là delle circostanze in cui scegliamo quegli atti. Ad esempio assassinare, cioè uccidere direttamente una persona innocente, rimane un'azione malvagia, anche se compiuta a fin di bene e anche se stretti da necessità.
Benedetto XVI scelse di tradurre positivamente questi mala in se, ossia di rovesciare alcuni divieti (che sono doveri omissivi, ossia obblighi di astenersi dal compiere certe azioni) in comandi (che sono doveri commissivi): ecco l'inedita categoria morale dei "principi non negoziabili". Il principio è una regola di condotta molto generale che poi la coscienza declina in norme particolari. Ad esempio il principio di tutelare la vita si specifica sia in norme positive-commissive (ad es. curare un malato) sia in norme negative-omissive (ad es. non uccidere la persona innocente già nata e quella che deve nascere). La non negoziabilità assoluta dei principi deve essere riferita non tanto all'aspetto commissivo, dato che non esistono azioni che debbono essere sempre compiute (ad es. a volte è doveroso astenersi dal sottoporre un paziente alle terapie, perché inutili), bensì all'aspetto omissivo: come già accennato, esistono azioni che mai devono essere compiute.

I PRINCIPI NON NEGOZIABILI
Il Papa indicò tre principi non negoziabili, non perché fossero gli unici esistenti, ma perché tre erano gli ambiti in cui la dignità personale era ed è particolarmente a rischio: la tutela della vita, della famiglia e della libertà educativa dei genitori. Al primo ambito corrisponde, tra gli altri, il dovere negativo assoluto dell'assassinio: il Papa però mette l'accento sulla sua declinazione abortiva ed eutanasica. Nel secondo ambito rientrerebbero molte offese all'istituto familiare (vedi il divorzio), ma il Papa anche in questo caso mette in evidenza un particolare dovere negativo assoluto che riguarda i governanti: l'approvazione di normative che ne disconoscano la sua identità, ossia la legittimazione delle "nozze" gay, delle unioni civili e delle convivenze di fatto, anche eterosessuali.
Il terzo ambito riguarda il diritto naturale dei genitori di educare la prole. Come già sottolineato, non esiste un'azione commissiva da compiere sempre e dunque, se è vero che esiste in capo ad ogni genitore il diritto naturale di educare i figli, è altrettanto vero che i genitori devono dimostrarsi capaci di esercitare questo diritto e che dunque a volte è giusto e doveroso che questo diritto non sia esercitato da loro, ma da altri per conto loro, qualora fosse appurato che gli stessi si dimostrino incompetenti a soddisfare tal compito. E questo può avvenire per delega (e in questa ipotesi sarebbe una declinazione particolare dell'esercizio del diritto di educazione) oppure anche senza il consenso dei genitori (pensiamo ad un genitore incapace di intendere e volere). Il Papa però, pur avendo in mente tutto questo, quando si riferiva alla libertà educativa pensava alla ingiusta sostituzione educativa a danno dei genitori operata dallo Stato, con tutte le conseguenze nefaste che questo comporta (ricordiamo solo l'attuale indottrinamento gender che avviene nelle scuole) e all'ingiusta compressione della libertà educativa dei genitori (citiamo ad esempio l'ingiusta discriminazione delle scuole private da parte dello Stato).
Il Papa infine ricorda che questi tre principi non negoziabili, dato che appartengono alla morale naturale perché inscritti nella natura umana, non hanno carattere confessionale, non sono verità di fede, e dunque sono comprensibili da chiunque eserciti la recta ratio, ossia usi la ragione in modo corretto. Ergo, possono e devono essere rispettati anche da chi non è cattolico e quindi dal fedele di altre religioni, dall'ateo e dall'agnostico. Perciò il loro rispetto si impone anche ai governanti, al di là di ciò che pensano di Dio, proprio perché questi tre principi non negoziabili sono "laici", cioè, volendo esprimerci con un termine sicuramente più corretto, sono razionali e riguardano il bene comune.
Inutile aggiungere che questa lezione di Benedetto XVI sui principi che non tollerano eccezioni, né trattative, rimane attualissima oggi, forse ancor più che nel 2006.

DOSSIER "BENEDETTO XVI"
Discorsi e omelie del Papa teologo

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Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 9 gennaio 2023

2 - CON IL RICONOSCIMENTO FACCIALE LA FRANCIA METTERA' TUTTI SOTTO SORVEGLIANZA
Identificare automaticamente le persone utilizzando una telecamera predispone al credito sociale, cioè al controllo totale dei cittadini come già accade in Cina (VIDEO: Il Green Pass delle automobili)
Autore: Olivier Frèrejacques - Fonte: Osservatorio Card. Van Thuân, 12 dicembre 2022

Mercoledì 11 maggio 2022, tre senatori - un socialista, un centrista e un repubblicano - hanno presentato le conclusioni del loro Rapporto "Il riconoscimento biometrico nello spazio pubblico: 30 proposte per evitare il rischio di una società della sorveglianza". Scopo del testo, sulle difensive, è di rivendicare la legittimità del riconoscimento biometrico nell'armamentario francese della sicurezza; è il risultato di una missione d'informazione sul riconoscimento facciale, messa in atto nell'ottobre 2020 su iniziativa della Commissione Affari costituzionali e giustizia del Senato.
Fin dal titolo si deduce che il Rapporto intende limitare il dispositivo che - a posteriori - legittimerà, approccio che la dice lunga sul rischio che questo tipo di dispositivo implica. L'argomento è sensibile: nel marzo 2022, il segretario di Stato per la transizione digitale Cédric O scartava la possibilità di ricorrere al riconoscimento facciale per le Olimpiadi di Parigi 2024.
Tuttavia, il testo dovrebbe servire da documento di lavoro per elaborare un dispositivo legislativo con l'obiettivo di generalizzare il riconoscimento facciale. In sintonia con i tempi, questa tecnologia è decantata nel Rapporto per far fronte al rischio del terrorismo; da un punto di vista più generale, il suo impiego potrebbe essere rapidamente messo in atto in nome dei più elementari fini di sicurezza e il carattere "sperimentale", evocato nel Rapporto, precederebbe inevitabilmente o quasi la sua generalizzazione.
Lungi dal propugnare la generalizzazione del procedimento, il Rapporto di 136 pagine elenca una serie di eccezioni per le quali il dispositivo sarebbe pertinente. Così il testo vieta «l'analisi di emozioni, salvo per fini di salute o di ricerca scientifica e con riserva di garanzie appropriate». È anche proibita «la sorveglianza biometrica a distanza in tempo reale nello spazio pubblico, salvo eccezioni molto limitate a beneficio delle forze di sicurezza». Il Rapporto invoca un principio calpestato dal legislatore francese: la sussidiarietà, affinché il «riconoscimento biometrico sia utilizzato solo quando sia veramente necessario». Evidentemente, il cursore verrà spostato in funzione delle minacce e delle paure fomentate più o meno legittimamente dalla società (virus, insicurezza, ambiente...).
Il meccanismo legislativo con l'obiettivo di autorizzare un atto definendone la cornice, precede spesso la sua generalizzazione; qui, è difficile immaginare che gli attori sia pubblici che privati si limitino a un quadro restrittivo, visto che un dispositivo di riconoscimento facciale apre tanti sbocchi sia in materia di ordine che commerciali. Alcuni attori hanno appunto già suonato l'allarme, come IBM, che ha rinunciato a questa tecnologia per ragioni di ordine etico. Il Rapporto del Senato propone di inserire il riconoscimento biometrico in una legge di sperimentazione, per un periodo di tre anni, in modo da concedere al pubblico il tempo per abituarsi al dispositivo.

UNA SICUREZZA DISUMANIZZATA
L'utilizzo del riconoscimento facciale solleva gli stessi interrogativi della telecamera di sorveglianza, la cui efficacia, d'altronde, deve ancora essere provata. Alcuni comuni francesi hanno già fatto ricorso a tecnologie di riconoscimento di forme che permettono la dettagliata autentificazione dei "soggetti". Il business della sicurezza, molto redditizio, si annida nelle legittime inquietudini dei francesi davanti all'esplosione della violenza. Tuttavia, le telecamere non hanno la funzione di proteggere, ma di sorvegliare. Nel migliore dei casi, le forze di sicurezza potranno trovare l'aggressore; ma la telecamera non previene l'aggressione e ha un potere di dissuasione molto limitato. Invece, la sicurezza garantita da essere umani permette di intervenire e di dissuadere.
L'illusione dell'efficacia della telecamera quanto alla sicurezza, o il suo carattere lucrativo, ha sedotto numerosi consiglieri comunali di tendenze politiche disparate. François Rebsamen, sindaco (ex-socialista) di Digione, precursore in materia, ha rapidamente dotato la città di telecamere. Christian Estrosi, sindaco (ex-LR) di Nizza, appassionato di gadget, ha fatto installare nella città quasi 4000 telecamere e nel giugno 2022 ha annunciato l'uscita di un nuovo software di monitoraggio. Infine, a metà strada tra la fantascienza e l'inganno, Robert Ménard sindaco (di appartenenza politica indefinita) di Béziers, ha fatto installare un sistema di telecamere di monitoraggio con altoparlanti che rimproverano in tempo reale coloro che non seguissero il catechismo civico del comune, cioè i pericolosi cittadini che non raccolgono le cacche dei loro cani!
Il dibattito sull'applicazione del riconoscimento facciale è la prosecuzione di quello che riguarda l'utilizzo delle telecamere di sicurezza. L'argomento principale e di apparente buon senso è il seguente: «Non ho nulla da nascondere, dunque sono a favore.» A questa affermazione ingenua bisogna rispondere che se noi non abbiamo nulla di cui rimproverarci, lo Stato, invece, ha probabilmente qualche cosa per cui biasimarci. Le impressionanti misure di sicurezza attuate durante la crisi sanitaria hanno mostrato la gamma di possibilità e di derive alle quali può far ricorso l'apparato statale, perfino nelle nostre democrazie occidentali. Un episodio che bisogna tener ben presente quando si elegge chi andrà al potere...
In materia di sicurezza, lo sviluppo delle tecnologie digitali non ha prodotto la diminuzione della criminalità. In Francia il solo settore che ha registrato un successo in termini di sicurezza nel corso degli ultimi trent'anni è quello della sicurezza stradale, nel quale lo sviluppo dei radar è stato accompagnato da un notevole progresso tecnico quanto alla qualità dei veicoli. Peraltro, in Francia non vi sono mai state tante telecamere mentre la situazione della sicurezza non è mai stata tanto scadente.

PESO DELLE PAROLE E BATTAGLIA POLITICA
Raphaël Maurel, docente presso l'Università della Borgogna e segretario generale dell'Observatoire de l'éthique publique, ha messo in discussione il processo legislativo in corso. Punta il dito contro il Rapporto senatoriale che dice di voler evitare una «società della sorveglianza», prevedendo allo stesso tempo gli strumenti per creare tale società. D'altronde, questo professore ricorda che i processi semantici utilizzati sono obsoleti, visto che se ne trovavano già i germi nella famosa legge sulla sicurezza globale intitolata «Per una sicurezza globale che preservi le libertà». Infine, Raphaël Maurel sottolinea una ancor più grossa contraddizione del testo, che tende alla massiccia digitalizzazione del dispositivo di sicurezza proprio quando i poteri pubblici invitano alla sobrietà digitale, indotta dalle sfide ambientali.
Quanto alle forze politiche, l'opposizione a leggi che introducano il riconoscimento biometrico dovrebbe paradossalmente concentrarsi a sinistra della scacchiera, visto che formazioni come Europe Écologie Les Verts o La France Insoumise vi sono chiaramente ostili, mentre il Rassemblement National ha una posizione ambigua sulla questione e sembra piuttosto ostile al riconoscimento facciale ma favorevole alla videosorveglianza.
La mobilitazione contro la legge di sicurezza globale ha dimostrato che solo la sinistra prende sul serio i rischi inerenti alle politiche per la sicurezza. E tuttavia le telecamere sono costose e non forniscono alcun risultato positivo in materia di sicurezza. In caso di riluttanza del legislatore, i fornitori di telecamere potranno sempre rivolgersi a Bruxelles, che ha già previsto di legiferare in materia.
Paradossalmente, l'Occidente europeo perde molto tempo ad indignarsi per le derive cinesi in termini di sicurezza, dove il riconoscimento biometrico è lo strumento per la valutazione detta del «credito sociale», mentre sta lavorando per diffondere dispositivi analoghi.

Nota di BastaBugie: nel seguente video dal titolo "Move In: il Green Pass delle automobili" (durata: 4 minuti) Luca Donadel spiega come i politici ci presentino le nuove limitazioni come se fossero cose stupende, ma è ovvio che iniziano con i bonus per chi lo fa e finiscono con i malus per chi si rifiuta. Covid docet.


https://www.youtube.com/watch?v=6Ju7yEpogwU

Fonte: Osservatorio Card. Van Thuân, 12 dicembre 2022

3 - L'ENTUSIASMANTE VITA DI SANTA CLOTILDE, MOGLIE DI CLODOVEO... CHE GRAZIE A LEI SI CONVERTI'
Dalla fede di Santa Clotilde davanti al figlio morente derivò la conversione del marito e di tutti i Franchi... e così la Francia divenne la Figlia Primogenita della Chiesa
Autore: Teresa Ribeiro Matos - Fonte: Rivista Araldi del Vangelo

Seduto accanto al letto dove un neonato lottava contro la morte c'era un giovane re barbaro. Con la testa appoggiata sulle mani, il volto coperto per metà dai lunghi capelli che simboleggiavano la superiorità della sua origine, non nascondeva la sua disperazione per la sorte del figlio: "È certo che anche questo bambino morirà. Battezzato nel nome di Cristo, il suo destino sarà lo stesso di suo fratello: la morte! Non ha la protezione degli dei".
Infatti, il bambino, appena rigenerato dalle acque battesimali, era stato colpito da forti convulsioni febbrili e sembrava seguire il percorso di Ingomer, che due anni prima era morto ancora vestito di bianco.
In ginocchio, con la fede ancora più rafforzata dal dramma, stava la giovane regina. Nella sua anima, l'affetto materno unito alla consapevolezza della grandezza della sua missione la portava non solo ad accettare con rassegnazione quella sofferenza, ma addirittura a "esigere" un miracolo dalla Provvidenza. Sì, non era solamente suo figlio ad essere a rischio, ma la salvezza di un popolo che dipendeva dalle sue suppliche; non era soltanto suo figlio che aveva bisogno di vivere, ma la Figlia Primogenita della Chiesa che necessitava di essere "battezzata"!
Questa era la missione che Clotilde aveva assunto con la dignità di regina. Ed era disposta a conquistare tutti i miracoli per realizzarla.

PRINCIPESSA DI LIONE
Clotilde era nata nel Regno di Lione, territorio che suo padre, Chilperico, principe barbaro della tribù dei Burgundi, aveva ricevuto in eredità.
Nonostante le piccole dimensioni del regno, grande era la sua eredità spirituale e culturale. Lione era stata un'importante città sotto il dominio dei Romani ed era diventata un potente centro del cattolicesimo in Gallia. Nelle sue arene aveva visto scorrere il sangue di innumerevoli martiri come Santa Blandina, San Potino e i suoi compagni, e nella sua sede episcopale aveva sentito Sant'Ireneo predicare con sapienza ed eloquenza contro l'eresia.
Lo splendore materiale della regione era stato, è vero, praticamente distrutto dall'invasione dei barbari, ma il suo splendore spirituale non si era estinto con le armi e brillava come una speranza di vittoria.
I Vescovi della nazione, come principi della Chiesa Militante, erano ben consapevoli di quanto Cristo contasse sulla loro lotta per trionfare. Questa sfida era davvero molto ardua, perché non si limitava a distruggere il paganesimo dei barbari, ma anche l'eresia ariana che aveva messo forti radici tra loro.
Sant'Avito, Vescovo di Vienne, aveva già ottenuto una grande vittoria facendo in modo che i re di Borgogna si sposassero con giovani donne di confessione cattolica. A tal fine, Clotilde e Chroma - sua sorella maggiore - furono battezzate alla nascita. Tuttavia, poiché i loro genitori erano morti in una guerra fratricida, le piccole passarono sotto la tutela dello zio. Il prelato non si scoraggiò di fronte al tragico evento, ma si impegnò con ogni sforzo per educare le due principesse.

LA MISSIONE TRA I FRANCHI
Alla fine del V secolo rimaneva poco del potere romano. I trionfi conquistati dalla Chiesa a partire dall'Editto di Milano nel 313 sembravano sgretolarsi sotto l'avanzata delle orde barbariche e la perfidia degli eretici.
In Lombardia, Teodorico il Grande, capo ostrogoto e ariano, dominava gran parte dell'Italia; nella Gallia meridionale e nella penisola iberica regnavano i Visigoti e i Vandali, facendo prevalere l'eresia e rinnovando anche la persecuzione dei veri cattolici. In Occidente, nessun regno ormai professava ufficialmente la Fede Cattolica nella sua ortodossia. Una situazione senza speranza? Forse. Ma soprattutto, preludio di un intervento divino!
Nella Gallia settentrionale, la tribù dei Franchi Salii continuava ad essere pagana. Erano governati da Clodoveo, figlio di Childerico, la cui simpatia per i costumi dell'impero gli aveva fatto guadagnare il titolo di patrizio. Nel 486 conquistò la Romania - ciò che rimaneva della provincia romana nella Gallia - sconfiggendo Siagrio, governatore pusillanime e incapace di tenere testa agli ariani. In questo frangente, Clodoveo divenne il centro della speranza per i Vescovi cattolici. San Remigio, Vescovo di Reims, gli aveva scritto al momento di assumere il governo: «Pratica il bene. Sii casto e onesto. Mostrati pieno di rispetto per i tuoi Vescovi e ricorri sempre ai loro consigli. Se vai d'accordo con loro, il tuo paese si troverà bene. [...] Se vuoi regnare, mostrati degno».
Era, però, indispensabile che il monarca franco si convertisse se il Cristianesimo doveva avere un regno. Una moglie cattolica sembrava il mezzo migliore per inclinare il suo cuore alla verità. Clotilde, che aveva circa vent'anni, fu indirizzata dai Vescovi a tale missione.
Il compito non era facile. Chi poteva garantire che una giovane donna avrebbe avuto successo con un popolo barbaro in cui la vendetta, gli assassinii e la rudezza pagana facevano parte dei costumi?
Clotilde, il cui nome significa guerriera gloriosa, capì bene la sfida e, come Maria, diede il suo "fiat". Da quel momento, non avrebbe più vissuto per se stessa, ma per il trionfo della Fede Cattolica.
Nel 492, Soissons (l'ultimo territorio dell'Impero Romano d'Occidente a cadere) ricevette la regina che si sarebbe unita a Clodoveo in un matrimonio monogamo e indissolubile, fondato sulla promessa di battezzare i figli nella Religione materna. La prima battaglia era vinta!
Ecco, però, che nel momento successivo, la vittoria sembra passare dalla parte del paganesimo. Ingomer, il primo figlio di quell'unione e portatore della speranza di una dinastia cristiana, muore subito dopo il Battesimo, e il secondo, Clodomiro, nato nel 495, si sta avviando verso la stessa sorte. È allora che avviene l'episodio narrato all'inizio di questo articolo.
Dopo una notte di teso combattimento interiore, senza permettere che il suo animo vacillasse, la regina ottiene il miracolo: il bambino si calma, la febbre passa e lui si addormenta tranquillo e in salute. Con forza d'animo, eroica rassegnazione e fede incrollabile, aveva strappato dal Cielo il consenso a che suo figlio vivesse, ma soprattutto aveva impresso nel cuore del re un'immagine del vero coraggio e del potere supremo dell'unico Dio.
Quella che avrebbe potuto costituire una sconfitta definitiva per il Cattolicesimo nel regno dei Franchi, Clotilde la trasforma in una vittoria per la fede. Si apre così la via che condurrà Clodoveo e la Francia nel seno della Chiesa.

IL VOTO DI TOLBIAC
Nel 496, gli Alemanni - una tribù germanica - invasero le terre di Sigeberto, re di Colonia e alleato di Clodoveo. Questi, fedele all'accordo tra i due monarchi, andò in loro soccorso.
Nell'antico campo romano di Tolbiac, oggi Zülpich, ebbe luogo lo scontro. La ferocia del combattimento fu tremenda. Dopo qualche ora, il massacro dalla parte dei franchi divenne violento e l'esercito di Clodoveo era sul punto di essere sterminato.
Il capo franco si trovò in una situazione terrificante. Conosceva bene la sorte dei vinti e sapeva che se fosse stato sconfitto non avrebbe dovuto aspettarsi alcuna clemenza per se stesso, per il suo popolo e per la sua fama, perché sarebbe passato alla Storia come indegno della regalità. Tra i fragori della battaglia e il terrore che cominciava a travolgere il suo esercito, gli venne in mente l'unica figura che aveva visto affrontare un disastro con audacia e dignità e, in una situazione senza speranza, aveva ottenuto l'impossibile: Clotilde! Aggrappandosi al suo esempio, come a un'ancora di salvezza, il barbaro esclamò: Dio di Clotilde, vieni in mio soccorso!
Ecco che, improvvisamente, la freccia di un guerriero franco colpisce mortalmente il capo degli Alemanni e inverte la sorte della battaglia. Gli avversari, presi dal panico, cominciano a ritirarsi con i Franchi alle spalle, a inseguirli.
La contesa era vinta, ma soprattutto era vinta la battaglia di Cristo nel cuore di Clodoveo, grazie alla mediazione di Clotilde. Quello stesso pomeriggio le scrisse informandola che voleva ricevere il Battesimo.
Grande fu lo zelo del Vescovo Remigio e di Clotilde nel preparare l'agognata cerimonia. L'eremita San Vaast, che pure era passato dalle credenze germaniche al Cattolicesimo, aiutò a completare l'istruzione del re, mentre la regina fornì i migliori tessuti e incensi per far sentire a quel popolo ancora rude la grandezza unica dell'atto.
Accompagnato dalle sue sorelle, da Thierry, figlio del suo primo matrimonio, e da oltre tremila sudditi, Clodoveo fu finalmente ammesso nella famiglia di Dio nella festa della Natività del Signore. Nella cattedrale di Reims nasceva la Francia cattolica, il seme della cristianità, «Il Regno di Francia, regno di Maria, non perirà mai», diceva uno scritto di epoca merovingia. Clotilde era per sempre associata a Maria, madre della Chiesa, nel dare alla luce il suo primo regno.
Per confermare la "filiazione divina" di questo popolo, la tradizione vuole che una colomba abbia portato l'olio dell'unzione, usato sin da allora per l'incoronazione di tutti i re di Francia.
«La Fede che avete confessato è la nostra vittoria! Una nuova luce brilla per noi nella persona di un re dell'Occidente. Il Natale del Signore è anche il Natale dei Franchi; voi siete nato per Cristo nel giorno in cui Lui è nato per voi», scrisse Sant'Avito al re, celebrando il successo di tanti sforzi.

UNIFICAZIONE DELLE GALLIE
Missione compiuta? No. La regina sapeva che era solo l'inizio. La grazia che era stata infusa in suo marito e in quella gente doveva trasformare una natura umana incolta e selvaggia. Questo processo non avrebbe richiesto anni, ma secoli! Toccava a lei, però, prendersi la massima cura del seme affinché l'albero crescesse altero e frondoso.
A tal fine, consigliava a Clodoveo di intraprendere l'unificazione di tutta la Gallia nella vera Religione, espellendo i visigoti ariani dal sud. Tale impresa ebbe luogo nel 507, quando il re adempì un voto che aveva fatto ammalandosi. La campagna iniziò con la conquista della città di San Martino di Tours e si concluse con la battaglia di Vouillé, che costrinse i Visigoti a ritirarsi dietro i Pirenei.
Essendo suo marito morto il 27 novembre del 511, iniziò una nuova fase nella vita di Clotilde.
La Francia era battezzata, ma quanti secoli ci sarebbero voluti perché diventasse il Regno Cristianissimo? Clotilde aveva incoraggiato il più possibile nel re franco i principi cristiani; tuttavia, dovette pazientemente assistere a vere e proprie stragi, anche alla morte di parenti, nella conquista dei regni vicini per i suoi figli.
Assistette all'assassinio di suo cugino burgundo Sigismondo e della sua famiglia, compiuto da suo figlio Clodomiro. Alla morte di quest'ultimo, seguì le ambiziose dispute dei suoi figli Clotario e Childeberto sull'eredità, che culminarono nel brutale sterminio dei nipoti. Tenne tra le braccia il corpo di sua figlia quando tornò dopo un lungo martirio alla corte di Toledo cercando di convertire suo marito, Amalarico. Più tardi, poté intervenire solo con le sue suppliche e con le sue preghiere per impedire che Thierry e Childeberto uccidessero Clotario in una lite...
Ora ritirata nel monastero di Tours, ora a Parigi quando il dovere la chiamava, la santa regina non viveva più per il presente; con le preghiere e la penitenza preparava il futuro della nazione. Non avrebbe contemplato un Carlo Magno, un San Luigi IX, una Santa Giovanna d'Arco o una Santa Teresina, ma era convinta di poter contribuire alle meraviglie future ed essere, in un certo senso, la madre di questi grandi uomini e di queste grandi donne.

IL RUOLO DELLE DONNE NELLA STORIA DI FRANCIA
Clotilde poté utilizzare il suo potere di intercessione ancora una volta lo stesso anno della sua morte.
Clotario, che aveva ucciso i figli di suo fratello e che, sebbene battezzato, praticava la poligamia dei pagani, decise di prendere come quinta moglie una giovane principessa turingia che aveva portato come prigioniera quando era ancora una bambina. La principessa accettò la proposta con l'intenzione di salvare suo fratello, con cui condivideva la prigionia. Tuttavia, dopo essersi unito a lei, Clotario lo massacrò. La giovane fuggì e si rifugiò in un convento; il re la inseguì, disposto a violare anche il sacro diritto d'asilo. La Regina Madre intervenne per l'ultima volta e salvò colei che, tra le mura monastiche, avrebbe continuato il suo compito di prendersi cura della Francia: Santa Radegonda.
Il 3 giugno del 545, Clotilde consegnò la sua anima a Dio e il suo corpo andò a ricongiungersi a quello del suo sposo e a quello di Santa Genoveffa nella Basilica degli Apostoli a Parigi.
Sulle donne che diventano riflesso di Maria Santissima, un Pontefice ha affermato: «Cattolici di Francia, la vostra storia, la cui intera trama è intessuta dalle grazie e dai favori di Maria, vi conferisce un dovere tutto speciale di vigilare sull'integrità e sulla purezza della vostra eredità mariana. [...] Il ruolo delle donne nella Storia di Francia è mirabile. Clotilde la libera dal paganesimo e dall'eresia, e con il battesimo di Clodoveo essa è consegnata a Cristo! Bianca di Castiglia è l'educatrice di San Luigi, 'il buon luogotenente di Cristo'! Giovanna d'Arco restituisce alla Francia il suo posto nel mondo, e il suo stendardo porta il nome di Gesù e Maria! [...] Queste eroine provvidenziali compirono la loro missione con la sapienza del loro spirito, la forza della loro volontà, la santità della loro vita, la generosità nel sacrificio totale di se stesse, in breve, imitando le virtù di Maria, Trono della Sapienza, Donna forte, Ancella del Signore, Vergine addolorata con il cuore trafitto dalla spada, Madre dell'Autore della pace e Regina della pace».
Non c'è dubbio che Santa Clotilde sia stata una donna forte come quella lodata dalle Scritture. Ella non prefigurò la Vergine a somiglianza di Abigail, Giuditta o Ester, ma seguì il suo esempio facendo durare sulla terra una vena di anime mariane. Anime che con il loro "fiat" salvano il mondo e, attraverso la loro fede, ottengono grandiose resurrezioni.

Nota di BastaBugie: nel seguente articolo si può approfondire la figura di Clodoveo, marito di Clotilde, e l'ampolla del sacro crisma portato dal cielo per mezzo d'una colomba, che servì a consacrare Clodoveo e tutti i re di Francia, suoi successori.

VIGILIA DI NATALE DEL 496: IL BATTESIMO DI CLODOVEO CAMBIA LA STORIA D'EUROPA
Solo vent'anni dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente un fatto clamoroso caratterizzerà i 14 secoli successivi
Fonte: Circolo Plinio Corrêa de Oliveira
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7255

VIDEO IRONICO: CLODOVEO
Questo video ironico (durata: 4 minuti e mezzo) è stato fatto con sentimento anticristiano, ma essendo orecchiabile aiuta comunque a memorizzare le cose importanti sulla figura di Clodoveo: innanzitutto il suo nome, poi la sua amicizia col clero, la Dinastia Merovingia, quella Carolingia (di Carlo Magno), la Legge Salica (fatta per la solidità del regno e non certo per sistemare i parenti), la moglie che fece di tutto per farlo diventare credente (non certo rompendogli le scatole, ma con dolcezza, fede e preghiera), e infine Sigberto (alleato di Clodoveo). Ci sono anche i nomi dei popoli barbari da lui sconfitti: i Visigoti, gli Alemanni e i Turingi. L'unica vera stonatura è il verso finale "in nome di Dio uccideva". Questo non è possibile per un re cristiano, ben adattandosi invece a sovrani di tutt'altra religione (lasciamo a voi indovinare quale è; esatto avete indovinato).
Insomma questo video è molto utile per far imparare senza fatica ai figli tutti questi nomi così importanti nella storia d'Europa che ne hanno fondato le radici cristiane.


https://www.youtube.com/watch?v=qB293nyWv88

DOSSIER "POLITICA & RELIGIONE"
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Fonte: Rivista Araldi del Vangelo

4 - WE WERE SOLDIERS: L'INUTILE CARNEFICINA DELLA GUERRA DEL VIETNAM
Interpretato da Mel Gibson, il film insegna quali sono le qualità di un vero leader e fa vedere il dramma della guerra per chi resta a casa (VIDEO: trailer del film)
Autore: Pietro Guidi - Fonte: Redazione di BastaBugie

We were soldiers racconta la storia del colonnello Hal Moore, interpretato da Mel Gibson, che viene mandato dal generale dell'esercito americano a comandare il settimo battaglione in quella carneficina inutile che è stata la guerra del Vietnam, nella vallata Ia-Drang, ribattezzata valle della morte. Il fatto che questa guerra sia stata un inutile massacro viene fatto capire bene in tutto l'arco del film quando fa vedere scene dove i soldati, di entrambi le fazioni, pensano alle proprie famiglie, magari guardando le loro fotografie. Nessuno dei due eserciti vorrebbe combattere quella battaglia, ma sono lì per ordini superiori, costretti ad ammazzarsi a vicenda. Questo film infatti mostra il dramma della guerra visto anche dalla parte di chi resta a casa, delle mogli e dei figli che temono ogni momento la lettera che gli riferisca che il loro capofamiglia è morto.
Inoltre il film fa riflettere su come in ogni contesto di grave difficoltà, come in una guerra, viene fuori chi sono realmente le persone. Le difficoltà infatti non cambiano le persone, così come i soldi e il successo non hanno il potere di farlo, nonostante si senta dire spesso il contrario. Queste cose mostrano soltanto chi sei davvero.
Nel mezzo dei drammi di questa guerra il film ci mostra l'eroismo di un capo che non abbandona mai i suoi sottoposti. Il colonnello Moore era un vero uomo nella vita e lo è stato anche nella guerra. In lui possiamo vedere le caratteristiche della figura del leader.
Innanzitutto bisogna dire che l'autorità di Hal Moore è indiscussa. Nessuno mette mai in dubbio i suoi ordini. Noi ormai ci siamo abituati ad una società dove l'autorità è stata abbattuta, al grido sessantottino di "niente padri né padroni". Per noi è diventato normale mettere in discussione l'autorità. Ma per i soldati non è così. Fra i militari c'è una rigida gerarchia e nessuno può disobbedire agli ordini dei superiori. L'ambiente militare è forse rimasto l'unico ai giorni nostri dove l'autorità sia presa ancora seriamente. Non si può giocare allo stupido gioco della democrazia lì dove è in ballo la vita delle persone!

L'AUTORITÀ VA RISPETTATA, A MENO CHE NON VADA CONTRO LE LEGGI DI DIO
Se in ambito militare non ci fosse questo tipo di obbedienza non sarebbe possibile mantenere l'ordine all'interno di una guerra, dove le emozioni e la paura prendono il sopravvento sui singoli e si verrebbe inevitabilmente sconfitti. Per mantenere questo ordine nei codici penali militari sono previste le pene più severe, compresa quella di morte (che è stata abolita nel 1994 in Italia). Se disertare da una guerra dove c'è un alto rischio di morire fosse punito solo con il carcere molti preferirebbero quello alla guerra. Invece la pena di morte è un ottimo deterrente per evitare che qualcuno disobbedisca.
Nel Vangelo stesso sono confermati questi principi. Una volta un centurione che aveva un servo malato chiede a Gesù di guarirlo e nel farlo fa una professione di fede un po' strana: "Anch'io infatti sono nella condizione di subalterno e ho dei soldati sotto di me e dico a uno: «Va'!», ed egli va; e a un altro: «Vieni!», ed egli viene; e al mio servo: «Fa' questo!», ed egli lo fa". Gli stava dicendo che, come lui è signore dei soldati che ha sotto di lui e loro obbediscono ai suoi comandi, così Gesù è Signore del mondo e ha il potere di ordinare alla malattia di andarsene dal suo servo e questa gli avrebbe obbedito. Gesù, sentite queste parole, non gli dice di mettere dei fiori nei suoi cannoni o di essere più democratico con i suoi sudditi, ma esclama: "Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!". Un altro episodio molto significativo avviene poco prima della crocifissione. Infatti quando Gesù viene processato, Pilato, il procuratore romano, vedendo che non rispondeva alle accuse si arrabbia con lui dicendogli: "Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?". Gesù gli risponde: "Tu non avresti nessun potere su di me, se non ti fosse stato dato dall'alto". Il potere quindi deriva dall'alto, cioè da Dio e chi lo esercita fa le sue veci su questa terra. È per questo che l'autorità va rispettata, a meno che non vada contro alle leggi di Dio. Ed è per questo che comandare è un compito di grandissima responsabilità.
Se quindi l'autorità va ubbidita, chi esercita il potere non deve spadroneggiare sui sottoposti, anzi, al contrario, deve servire tutti. Poco prima della partenza il colonnello Moore fa un discorso davanti ai suoi soldati e alle loro mogli dove giura che lui sarà il primo a scendere sul campo di battaglia e l'ultimo ad andarsene. E così farà con eroismo durante tutto il corso della battaglia al punto che un suo soldato gli dirà di ripararsi un po' perché se lui che è il capo fosse morto il battaglione intero sarebbe spacciato.

SENZA AUTORITÀ NON C'È PIÙ ORDINE, MA CAOS
Il colonnello continuerà a guidarli, anche quando la situazione sembra perduta a causa dell'inferiorità numerica, sempre stando in prima linea fino all'ultimo assalto, con le munizioni quasi finite e le baionette già montate. Al contrario il generale dei vietnamiti se ne sta al sicuro nel bunker sotterraneo mentre manda i suoi uomini a centinaia al massacro. Quanto sono diverse queste due concezioni di potere! Entrambi, sia il generale vietnamita che Moore, credono nell'autorità, ma soltanto uno dei due la vede come un servizio e non come un tornaconto personale. Anzi lui è quello che ha il dovere di impegnarsi più di tutti, di essere padrone di sé anche quando la paura invade i cuori degli altri. È davvero il primo a scendere sul campo di battaglia e l'ultimo ad andarsene, come aveva detto.
Questa era la concezione di potere che avevano i medievali, quando erano i nobili a fare le guerre e non ci si stupiva di vedere il re di Francia, Luigi IX, combattere e morire nella crociata per liberare la Terra Santa dall'invasore musulmano. È la concezione di potere che ha Gesù. Nessuno infatti dubitava della sua autorità fra gli apostoli, tanto che dirà: "Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono", tuttavia laverà i piedi ai dodici apostoli per insegnargli che lui non esercita questo potere per il suo vantaggio, ma per servirli. E non lo dirà solo a parole, ma lo dimostrerà con i fatti quando verranno le guardie a catturarlo e si farà avanti dicendo: "Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano", proteggendo così i suoi apostoli.
Autorità e servizio non sono dunque in opposizione, ma sono due aspetti complementari che deve avere il superiore per essere giusto. Senza autorità non c'è più ordine, ma caos perché ognuno fa ciò che gli pare e non ci si può dirigere tutti verso un unico fine. Ma se il potere non è inteso come servizio diventa lo strumento per dominare sulle altre persone e quindi non fa il loro bene. La storia del colonnello Hal Moore ci fa vedere la figura di un vero uomo e di un vero capo che si spende totalmente per i suoi sottoposti tanto da arrivare a dire con commozione alla fine della battaglia: "Non me lo perdonerò mai... Che i miei uomini sono morti e io no".

Nota di BastaBugie: nonostante il sottostante trailer sia in inglese, il film è disponibile in dvd doppiato in italiano.
Per acquistare il dvd, clicca qui!


https://www.youtube.com/watch?v=HnLHmGzByPA

Fonte: Redazione di BastaBugie

5 - BATOSTA STORICA PER NETFLIX E DISNEY PER AVER DIFFUSO LA PROPAGANDA LGBT
I giganti dei media hanno perso un'enorme quota di mercato nel 2022 pur di diffondere la cultura Woke
Autore: Giuliano Guzzo - Fonte: Provita & Famiglia, 4 gennaio 2023

L'anno da poco concluso è stato, per il cinema e per le serie tv, sicuramente caratterizzato dalla cultura woke. Più ancora, in realtà, dalla parossistica diffusione di personaggi arcobaleno, divenuti immancabili non solo nelle produzioni cinematografiche sempre più numerose - se si clicca su un sito come cinemagay.it, oggi, ci si imbatte in un catalogo sterminato, di oltre 4.000 film! -, ma anche in quelle destinate ai più piccoli; su questo versante, il sito di Pro Vita & Famiglia non ha certo mancato, come chi lo visita abitualmente sa, di continuare ad offrire aggiornamenti, anche se l'impresa non è semplice.
Ciò nonostante, ecco il punto: il 2022 arcobaleno non solo non ha fatto prosperare i grandi media ma, sotto il profilo economico, ha inflitto loro una batosta storica. A farlo presente, una fonte di sicura autorevolezza come il Financial Times, secondo cui nell'anno finito da pochi giorni la Walt Disney Company, Netflix, Comcast e altri giganti dei media hanno perso più di mezzo trilione di dollari di valore di mercato. Lo si evince andando a vedere, appunto, l'indice Dow Jones Media Titans, barometro della salute finanziaria di 30 delle più grandi società di media del mondo, negli ultimi dodici mesi da $ 1,35 trilioni, che era, è precipitato $ 808 miliardi, facendo segnalare un calo di circa il 40%.
Naturalmente, tale flessione non è stata omogenea per tutti i grandi gruppi, con alcuni di essi che hanno accusato perdite ancor più significative. Come la già citata Walt Disney Company, le cui azioni sono precipitate addirittura del 45%, facendo segnare il calo più drammatico dell'ultimo mezzo secolo. Colpa, spiegano gli esperti, degli esiti non brillanti delle ultime produzioni al botteghino e di altri riscontri non positivi, che tutti assieme, secondo un analista, hanno fatto sì che si realizzasse una «tempesta perfetta di cattive notizie». Sarà pure così, per carità, non lo si può escludere.
Al tempo stesso, però, non si può neppure fingere di non vedere come la principale casa mondiale di produzione di contenuti per bambini abbia sposato esplicitamente la causa Lgbt. Karey Burke in persona, presidente della Disney's General Entertainment Content, su questo aspetto ancora mesi fa era stata molto chiara, affermando che prossimamente «almeno la metà» dei personaggi dei cartoon dovrà essere arcobaleno. Lo si era scritto su queste colonne e non ci vuol molto a capire come tutto questo possa aver generato una sostanziale sfiducia, da parte di molte famiglie, in quella che fino a pochi anni fa era una garanzia, rispetto all'intrattenimento per i più piccoli.
Secondo quanto ricostruito dal Christian Post, inoltre, Disney non farà alcun dietrofront rispetto alla linea arcobaleno fino ad oggi così ardentemente sposata. Probabilmente non lo farà neppure Netflix, piattaforma che già nei primi tre mesi dello scorso anno aveva fatto sapere di aver perso la bellezza di 200.000 abbonati, circa l'equivalente degli abitanti di Siena, Pisa e Lucca messi assieme. «Il woke mind virus ha reso Netflix inguardabile», aveva commentato ad aprile Elon Musk, il patron di Tesla e poi di Twitter per provare a spiegare il collasso del gigante dello streaming. Una interpretazione che, anche se non può essere certo elevata a fattore monocausale, comunque torna utile anche per capire come mai il 2022 è stato l'anno nero di un po' tutto l'universo dei grandi media.

Fonte: Provita & Famiglia, 4 gennaio 2023

6 - AL POSTO DELL'ABORTISTA NANCY PELOSI, KEVIN MCCARTHY E' IL NUOVO SPEAKER DELLA CAMERA
La sua candidatura è stata sostenuta da Donald Trump e già sono pronti importanti iniziative come la commissione per indagare sugli abusi dell'Fbi
Autore: Luca Volontè - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 9 gennaio 2023

Il repubblicano Kevin McCarthy, deputato della California e candidato del partito alla guida della Camera dei rappresentanti, dove i Repubblicani hanno una maggioranza di 222 voti contro i 212 dei Democratici, è stato finalmente eletto alla 15a votazione nella prima mattinata di sabato, dopo aver dovuto fronteggiare e accordarsi con un gruppo di una ventina di oppositori del suo stesso partito. Un Partito Repubblicano diviso sulla propria leadership in vista delle elezioni del 2024, sul controllo dell'Amministrazione Biden, ma non sull'impegno di riportare trasparenza nella politica e difendere, pur con qualche importante crepa, i propri valori fondamentali: libertà, sussidiarietà, libero mercato, stato minimo, vita e famiglia.
Dal 1923 non era stata necessaria più di una votazione per l'elezione del presidente della Camera, ma lo stesso McCarthy, nel suo primo intervento come 55° speaker, ha ricordato che le riunioni e intese che hanno portato alla sua elezione sono state un "bene per il popolo americano", promettendo all'opposizione dei Democratici un confronto su una visione diversa di futuro per gli Stati Uniti. McCarthy aveva ottenuto poco più di 200 voti nei primi scrutini, ben al di sotto del numero minimo necessario per assicurarsi la presidenza. Già nel pomeriggio di venerdì, dopo lunghe conversazioni dietro le quinte con i Repubblicani che gli si opponevano, vedi il Freedom Caucus, McCarthy aveva visto aumentare il suo numero di voti a 215 al 14° scrutinio, superando finalmente i 212 voti totali di Hakeem Jeffries, il capogruppo dei Democratici. Venerdì, 15 Repubblicani avevano cambiato il loro voto a favore di McCarthy. [...] Infine, dopo una serie di telefonate - anche di Donal Trump - indirizzate ai dissidenti Repubblicani, McCarthy ha prevalso sabato al 15° scrutinio con 216 voti, con sei repubblicani [...] che invece hanno votato "presente", un voto che non è entrato nel conteggio finale e ha abbassato il quorum necessario per l'elezione.

UNA NUOVA DIREZIONE
Kevin McCarthy è un convinto pro life ed è stato sostenuto da Trump nella sua candidatura. La ventina di membri del Freedom Caucus, dileggiati dalla stampa internazionale per essere conservatori irriducibili, non erano contrari a McCarthy per antipatie personali, volevano solo l'impegno del nuovo presidente della Camera per un maggior controllo e più selettive votazioni sulle proposte di spesa multimiliardarie di Biden e dei Dem, una progressiva riduzione del debito pubblico, una maggiore presenza dei membri del Caucus nella Commissione del regolamento e un aumento dei poteri di controllo dei singoli deputati sulla presidenza (la mozione di sfiducia contro il presidente della Camera potrà esser presentata da ogni singolo deputato Repubblicano).
Le critiche rivolte ai Repubblicani da parte di Biden e della stampa liberal europea sono state feroci, le accuse di incompetenza, divisione e impreparazione si sono ripetute per tutta la settimana ma i dibattiti franchi che si sono tenuti nella Camera dei Rappresentanti sono parte essenziale di quel processo che si chiama democrazia. Il presidente della Heritage Foundation, Kevin Roberts, si è congratulato con i membri del Congresso dopo il voto dicendo che "è un momento storico per il nostro Paese. A novembre gli elettori americani hanno dato un mandato per una leadership conservatrice (...). C'è molto lavoro da fare e l'Heritage non vede l'ora di lavorare con il 118° Congresso per affrontare le questioni più urgenti per gli americani di oggi". La presidente di SBA Pro-Life America, Marjorie Dannenfelser, ha dichiarato la sua soddisfazione per l'elezione di McCarthy e la sua disponibilità a lavorare sin da subito con il nuovo presidente e i tantissimi deputati Repubblicani pro vita. "Ci congratuliamo con il presidente McCarthy e accogliamo con favore una nuova direzione alla Camera dopo quattro anni di controllo democratico e pro-aborto, guidato da Nancy Pelosi". "Non vediamo l'ora di lavorare (...) per portare avanti una legislazione federale che protegga i bambini non nati e le loro madri dall'orrore dell'aborto", ha aggiunto Dannenfelser.

CONTRO IL FINANZIAMENTO DELL'ABORTO
Tra le principali proposte di legge che i Repubblicani della Camera presenteranno ci sono quelle contro il finanziamento dell'aborto da parte dei contribuenti e quella per proteggere i bambini che sopravvivono agli aborti, che la "cattolica devota" Nancy Pelosi ha rifiutato di far votare per un'ottantina di volte durante la sua presidenza. Proprio l'impegno di McCarthy per difendere la vita nascente e la maternità non è mai stato messo in dubbio, basterebbe dare uno sguardo al sito dello speaker della Camera, per rendersi conto di quanto potranno migliorare le politiche pro life e il rispetto per sussidiarietà e libertà (anche fiscale) di cittadini e Stati in America. Rimane tuttavia, per lui e Steve Scalise, la responsabilità di non aver indirizzato i colleghi di partito a votare contro il deleterio disegno di legge dei Dem, poi approvato, sulle "nozze gay". L'elezione dello stesso Scalise come capogruppo di maggioranza, noto per il suo impegno a favore della vita (100% di voti pro life), rappresenta comunque una garanzia di cambiamento. Si aprono i lavori della 118a sessione del Congresso, finalmente c'è speranza per una svolta pro life.

Nota di BastaBugie: Stefano Magni nell'articolo seguente dal titolo "Usa, nuovo maccartismo: investigare sugli investigatori" spiega cosa accadrà adesso al Congresso USA a cominciare dalla nomina della commissione per indagare anche sull'Fbi.
Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 10 gennaio 2023:

Nel Congresso eletto nel voto di metà mandato dello scorso novembre, avanza un nuovo "maccartismo": investigare sugli investigatori. Mentre il vecchio maccartismo, quello degli anni '50, dava la caccia alle "streghe" (leggasi: ai comunisti) in ogni ambiente della società, il nuovo rovescerà la prospettiva e darà la caccia ai "federali", per impedire loro che scatenino una nuova caccia alle streghe (stavolta: ai conservatori). Kevin McCarthy, il deputato californiano eletto dai Repubblicani alla presidenza della Camera, dopo 14 votazioni andate a vuoto, ha promesso di costituire una nuova sottocommissione della Giustizia ad hoc per indagare sulla politicizzazione del Dipartimento di Giustizia, del Dipartimento per la Sicurezza Nazionale e dell'Fbi.
Kevin McCarthy ha dovuto concedere questo ed altro nel pacchetto di regole concordate con i suoi oppositori interni, riuniti soprattutto al Freedom Caucus, il gruppo di Repubblicani formato soprattutto da libertari e conservatori, fra i più fedeli a Donald Trump nella nuova legislatura. Le quattordici votazioni andate a vuoto hanno rafforzato enormemente la loro posizione: hanno fatto sentire il loro peso a McCarthy, facendogli toccare con mano che senza di loro non potrà più comandare. La prima delle concessioni, non a caso, ripristina la regola per cui anche un solo deputato può presentare una mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Camera. Il nocciolo delle regole concordate per ottenere il voto dei dissidenti riguarda la spesa pubblica, con norme più rigide per l'innalzamento del tetto del debito (che dovrà essere approvato con voto separato), lo spacchettamento delle leggi omnibus e un preavviso di 72 ore per poterle studiare prima di iniziare il dibattito alla Camera, più un accordo separato con cui McCarthy si impegna a non alzare la spesa pubblica al di sopra dei livelli del 2022.
Ma il piatto forte riguarda, appunto, la risposta repubblicana alla Commissione sui fatti del 6 gennaio: una nuova sottocommissione che indagherà sulla politicizzazione delle agenzie che amministrano la giustizia e l'ordine pubblico. La divulgazione dei Twitter Files ha rivelato (a chi ha voluto o potuto leggerli, visto il silenzio dei grandi media) quanto le agenzie federali, soprattutto l'Fbi, abbiano interferito nel funzionamento dell'informazione, "collaborando" strettamente con i vertici dei grandi social network, per imporre censure a singoli utenti, per manipolare, per soffocare la diffusione di certe notizie, d'accordo con il governo. Non solo: il nuovo organismo potrà esaminare anche le indagini su Donald Trump ancora in corso.
Una prima bozza conferiva alla nuova sottocommissione meno poteri e un raggio d'azione più limitato: avrebbe potuto lavorare solo su Fbi, Dipartimento di Giustizia e Dipartimento di Sicurezza Nazionale, ma non prevedeva anche l'accesso alle indagini penali in corso. Il deputato Chip Roy del Texas, uno dei primi oppositori di McCarthy (poi negoziatore chiave per i suoi avversari più irriducibili) ha dichiarato a Fox News che l'attuale presidente è stato eletto ottenendo, in cambio degli ultimi voti necessari, le maggiori modifiche della proposta: "Così abbiamo ottenuto più risorse, più potere per indagare su questa recalcitrante amministrazione Biden". Il budget è stato innalzato ai livelli di quello della Commissione sui fatti del 6 gennaio.
Non sarà esente neppure il Pentagono. Appena eletto, McCarthy ha annunciato: «Faremo luce sulle responsabilità della palude (lo Stato profondo, ndr), dalla ritirata dall'Afghanistan alle origini del Covid e la politicizzazione dell'Fbi». La ritirata dall'Afghanistan, in particolare, è oggetto di indagine da parte dei Repubblicani: vogliono capire come siano state prese le decisioni all'origine della fuga sotto l'incalzare dei Talebani che è costata all'America la sua reputazione nel mondo (e materialmente, anche la vita di 13 soldati americani all'aeroporto di Kabul). Per quanto riguarda il capitolo Covid, invece, vogliono scoprire quali legami vi siano stati fra Anthony Fauci, il National Institute of Health e il laboratorio di virologia di Wuhan.
Se la proposta passerà, McCarthy potrà scegliere 13 deputati che faranno parte della sottocommissione (che dipenderà dalla Commissione Giustizia), 5 dei quali saranno scelti in consultazione con il leader democratico della Camera Hakeem Jeffries, per garantire il suo carattere bipartisan.

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 9 gennaio 2023

7 - VIETARE LA PAROLA ''MADRE''? E' L'INIZIO DELLA FINE
Ogni bambino cerca la mamma dal momento della sua nascita: cancellare il concetto stesso di maternità non porterà niente di buono
Autore: Harriet Connor - Fonte: Provita & Famiglia, 28 dicembre 2022

Oggi dappertutto le madri vengono cancellate. In nome dell'inclusione e della diversità: Barnardo's, una onlus inglese che si occupa dei bambini più vulnerabili, ha annullato il suo premio Madre dell'anno.
I volontari dell'Australian Breastfeeding Association sono stati indagati per il loro uso della parola "madre" sui social media
Il Partito Laburista australiano ha rimosso la parola "madre" dai suoi documenti politici (e tanti altri enti pubblici e privati dell'Occidente "progredito e civile" hanno fatto e stanno facendo altrettanto).
Il ragionamento è: in alcune famiglie non c'è una madre e alcune madri si identificano come "padri", quindi dovremmo smettere del tutto di usare un linguaggio sessuato per i genitori. Nella famiglia moderna, "madre" e "padre" sono stati sostituiti da genitore 1 e (se sei fortunato) genitore 2.
Purtroppo, le madri vengono cancellate non solo dai discorsi, ma anche dalla vita dei bambini. Diversi "vip" hanno comprato bambini attraverso l'utero in affitto, con l'intenzione di allevarli senza una madre. Un bambino, quindi, può avere - e perdere - fino a tre diverse "madri": una madre genetica, una madre naturale e una madre sociale. E dovremmo applaudire.
La normalizzazione di famiglie "diverse" può aiutare i bambini di quelle famiglie a sentirsi meno stigmatizzati, ma finora (da secoli) questa "sensibilità" non è stata mai mostrata riguardo i bambini orfani o abbandonati. E rimuovere deliberatamente la madre non può assolutamente essere chiamato progresso . Questa correttezza politica forzata - dire ai bambini che le madri sono opzionali e intercambiabili - è una negazione della realtà biologica e del bisogno umano. Sminuisce il ruolo unico di una madre.
Ogni bambino ha una madre: la donna che è stata la sua "casa" per nove mesi, l'ha messo al mondo e (nella maggior parte dei casi) l'ha nutrito con il proprio corpo. Una madre e il suo bambino condividono un legame intimo e insostituibile.

I BAMBINI HANNO BISOGNO DI UN GENITORE MASCHIO E FEMMINA
Al di là della nascita e dell'allattamento, le madri continuano a relazionarsi con i propri figli in un modo unico. Rispetto ai padri, le madri hanno livelli più alti e più recettori dell'ormone ossitocina, che è responsabile del legame umano. Di conseguenza: «I padri tendono a giocare e le madri tendono a prendersi cura dei bambini... I padri incoraggiano la competizione; le madri incoraggiano l'equità. Uno stile incoraggia l'indipendenza, mentre l'altro incoraggia la sicurezza», scrive Glenn Stanton in Perché i bambini hanno bisogno di un genitore maschio e femmina.
Katy Faust e Stacy Manning riassumono la scienza della maternità in questo modo: «La mamma tende a concentrarsi sui sentimenti, a prescindere dai fatti. È predisposta per nutrire e connettersi, un'abilità particolarmente importante quando un bambino dipende completamente da lei per sopravvivere. Le madri stabiliscono il tono emotivo a casa e rispondono intuitivamente ai bisogni fisici ed emotivi della sua famiglia. Nel suo modo unicamente femminile, la mamma incarna "la casa" per i suoi figli». (Loro prima di noi: perché abbiamo bisogno di un movimento globale per i diritti dei bambini, Post Hill Press, 2021 Capitolo 3, Parte 4, Loc 1546)
Un uomo non può semplicemente decidere di chiamarsi madre; una donna non può definirsi "genitore" o "padre" senza genere. La parola 'madre' ha un referente biologico nel mondo reale e quindi dobbiamo insistere nell'usarla. Soddisfa i bisogni dei bambini.
Quando eliminiamo le madri dal nostro vocabolario e dalla vita dei bambini, inviamo il messaggio che non c'è niente di speciale nelle madri: qualsiasi adulto andrà bene. Ma la realtà è che ogni essere umano ha bisogno e desidera non solo un genitore generico, ma anche la madre che l'ha partorito. I bambini trascorrono nove mesi a prepararsi per incontrare la madre che già conoscono e con cui condividono una relazione. Dopo la nascita, il legame madre-bambino è della massima importanza per il sano sviluppo di un bambino.
Tutto ciò è stato ritenuto di buon senso fino a quando le tecnologie riproduttive non hanno iniziato ad aprire nuove possibilità. Ora, il desiderio di un uomo di essere padre può prevalere sul diritto di un figlio ad avere una madre.

AVERE FIGLI NON È UN DIRITTO
All'inizio di quest'anno, un uomo nello stato di Victoria ha fatto notizia diventando il primo uomo single a diventare padre attraverso l'utero in affitto. Com'era prevedibile, è stato celebrato come una vittoria per l'uguaglianza. Ma avere figli non è un "diritto" che può essere fatto valere indipendentemente dalla biologia o dall'interesse superiore del bambino. Si afferma spesso che "l'amore fa una famiglia", ma i bambini hanno bisogno di qualcosa di più dell'amore: hanno un profondo bisogno di conoscere e, idealmente, essere cresciuti sia dalla madre che l'ha partorito che dal padre.
L'organizzazione di advocacy Them Before Us esiste per dare ai bambini una voce nel dibattito sulla struttura familiare. Hanno raccolto centinaia di storie di persone nate attraverso la fecondazione artificiale e l'utero in affitto. Queste persone sperimentano comunemente uno "smarrimento genealogico", un senso di mercificazione e un trauma per la perdita della madre o del padre biologico.
Anche il non sapere a chi appartengono i gameti da cui ha avuto origine la propria vita è un male per le persone.
Una donna concepita da un ovulo comprato descrive la sua lotta: «Non riesco a esprimere a parole il dolore di non sapere chi è la mia madre biologica e di non poter avere/aver avuto una relazione con lei. Ci penso davvero almeno una volta al giorno, ed è profondamente preoccupante mentalmente, emotivamente e psicologicamente». (Loro prima di noi , Capitolo 7, Loc 3015)
Una giovane donna concepita attraverso l'utero in affitto in America (in Australia è legale solo la gestazione per altri "altruistica": i nostri Lettori sanno bene che di altruistico non c'è nulla. La gestante è illusa e sfruttata, e comunque riceve un congruo rimborso spese) spiega: «Essere amati dai due che ti hanno generato e non dagli estranei che ti hanno comprato, è naturale e bello. Ma mi è stata negata questa struttura familiare per sostenere un commercio e una coppia sterile». (Loro prima di noi , Capitolo 8, Loc 3627)
Naturalmente, in un mondo imperfetto, i bambini perdono la madre a causa della morte, del divorzio, dell'abuso o dell'abbandono. Questi bambini meritano tutto l'amore e il sostegno che possiamo dare loro. Applaudiamo ai padri rimasti soli che crescono comunque i loro figli. Applaudiamo alle donne disinteressate che crescono bambini che non hanno partorito: nonne, matrigne, madri adottive.
Ma la "famiglia moderna", in cui le madri (o i padri) sono trattati come facoltativi, è una deliberata negazione di ciò di cui i bambini hanno bisogno e che naturalmente desiderano. La mancanza di madre è sempre qualcosa da piangere, non da celebrare.
"Mamma" è, universalmente, la prima parola che dicono i bambini. È un suono facile da emettere e imita il movimento delle labbra del bambino mentre si nutre. Nel bene e nel male, è ancora la prima parola che i bambini piccoli gridano nel cuore della notte.
Ecco perché non possiamo permettere che 'madre' diventi una parola vietata. Simboleggia il legame profondo e insostituibile tra una donna ei suoi figli. Bandire questa parola primordiale causerà una ferita primordiale che richiederà anni o generazioni per guarire.
Le madri contano. Il nostro grembo, il seno e gli ormoni ci rendono uniche e indispensabili. Ogni bambino cerca la mamma dal momento della sua nascita. Non siamo genitori 1 o 2. Siamo madri e non sortirà niente di buono dalla nostra cancellazione.

Nota di BastaBugie: nel seguente video dal titolo "Io sono Giorgia" (durata: 2 minuti e mezzo) si possono vedere spezzoni tratti da un comizio di Giorgia Meloni del 2019 che furono all'epoca mixati come fossero una canzone. Nonostante il tono evidentemente ironico, il video è diventato ben presto virale raccogliendo 13 milioni di visualizzazioni.


https://www.youtube.com/watch?v=fhwUMDX4K8o

Fonte: Provita & Famiglia, 28 dicembre 2022

8 - OMELIA II DOMENICA T. ORD. - ANNO A (Gv 1,29-34)
Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo
Fonte Il settimanale di Padre Pio

È ormai terminato il Tempo del Natale e, con questa domenica, siamo entrati nel Tempo Ordinario. Il brano del Vangelo di oggi ci presenta Giovanni il Battista che sta predicando. Anche se l'Evangelista non lo dice espressamente, molto probabilmente l'episodio si riferisce a quando Gesù si sottopose al battesimo di Giovanni. Questo si può intuire dal fatto che il Battista vide «Gesù venire verso di lui» (Gv 1,29). L'evangelista Giovanni, che non descrive la scena del Battesimo, riporta però un particolare molto importante che, in poche parole, descrive quella che è la missione di Gesù, il motivo per cui è nato nel tempo ed è venuto fino a noi. Il Battista, infatti, a quanti lo seguono entusiasti, dice indicando Gesù: «Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo» (Gv 1,29).
Nell'uso biblico, l'agnello è simbolo di innocenza e di sacrificio. Nell'Antico Testamento si parla infatti dell'agnello immolato due volte al giorno nel tempio e dell'agnello pasquale il cui sangue salvò i primogeniti degli ebrei (cf Es 12,3-28). Il Battista indica chiaramente in questo modo che Gesù, nel quale non vi è peccato, è venuto a togliere i peccati. La prima lettura di oggi, inoltre, parla del "Servo di Dio" che il profeta Isaia descrive come una pecora condotta al macello e nel quale Dio fa pesare l'iniquità di tutti noi. Inoltre, il profeta Isaia scrive che Egli è venuto nel mondo per essere luce e salvezza del popolo di Dio.
Gesù, dunque, è venuto per redimerci dal peccato. Ai giorni d'oggi molti sono quelli che parlano di Gesù. Si parla del suo amore per i poveri, lo si vede quasi come un rivoluzionario e tutti, in qualche modo, verrebbero "dargli la loro tessera". Pochi sono però quelli che comprendono Gesù per quello che è in realtà, per essere l'Agnello di Dio, ovvero Colui che ci ha salvati dal peccato e dalla morte eterna. Dire che Gesù è l'Agnello di Dio significa affermare due cose: che noi siamo peccatori bisognosi di salvezza, e che Gesù è il Redentore, vittima per la nostra salvezza. In poche parole, significa dire che siamo stati noi a metterlo in croce.
È proprio su questi due punti che dobbiamo soffermare la nostra riflessione. Prima di tutto bisogna riconoscere i nostri peccati; subito dopo bisogna invocare la Misericordia di Gesù. Al giorno d'oggi, purtroppo, si è perso il senso del peccato: si calpestano i Comandamenti di Dio e non si sentono più i rimorsi di coscienza. Penso che questa sia la più grande disgrazia che ci possa capitare. Se abbiamo perso questa sensibilità, supplichiamo il Signore che voglia creare in noi un cuore nuovo, che tolga da noi il cuore di pietra e ci doni un cuore sensibile ai suoi richiami d'amore e ai rimorsi di coscienza.
Il libro dell'Imitazione di Cristo insegna che Dio parla al nostro cuore in due modi: o incoraggiandoci per il bene che stiamo compiendo, oppure attraverso i rimorsi di coscienza. Se non riusciamo ad avvertire questa voce, o se la percepiamo molto debolmente, intensifichiamo le nostre suppliche: quanto più ci avvicineremo alla luce di Dio, tanto più ci accorgeremo della deformità dei nostri peccati e la voce della coscienza si farà sentire sempre più forte.
Gesù, l'Agnello di Dio, è venuto per togliere i peccati del mondo e continua a toglierli nel sacramento della Confessione. Accostiamoci a questo Sacramento con cuore contrito, accusando sinceramente i nostri peccati. La Chiesa fa obbligo ad ogni cristiano di confessarsi perlomeno una volta all'anno. Si capisce però che quanto più ci confesseremo tanto più la nostra anima sarà splendente di grazia. Pertanto, il consiglio, anzi, la calda raccomandazione è quella di confessare i nostri peccati ogni mese, meglio ancora ogni settimana. Ogni giorno pecchiamo e abbiamo un bisogno continuo del perdono di Gesù.
San Pio da Pietrelcina esigeva dai suoi figli spirituali proprio la Confessione settimanale o, perlomeno, ogni dieci giorni. Personalmente egli si confessava anche ogni giorno. Questo poteva apparire come eccessivo a qualcuno. Ma il Santo, che tanto era vicino a Dio e viveva nella sua luce, vedeva anche la più piccola mancanza e la vedeva in tutta la sua deformità.
Chiediamo a Dio questa sensibilità di coscienza e confessiamoci spesso: quando un peccatore si accusa, Dio lo scusa.

Fonte: Il settimanale di Padre Pio

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