BastaBugie n�847 del 15 novembre 2023

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1 LE ESPERIENZE PRE-MORTE NON HANNO SPERIMENTATO LA MORTE
La ''morte cerebrale'' ha poco a che fare con la vera morte che è la cessazione del respiro e del battito cardiaco (VIDEO: La morte celebrale)
Autore: Roberto De Mattei - Fonte: Radio Roma Libera
2 IL RUOLO FONDAMENTALE DELLE SANTE MADRI PER LA SANTITA' DEI FIGLI
Tanti gli esempi con la Madonna in testa e poi le madri di san Gregorio Magno, sant'Agostino, santa Caterina di Svezia, don Bosco, Padre Pio e Giovanni Paolo II
Autore: Antonio Tarallo - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
3 APPUNTI PER CHI TIFA PER HAMAS E CONTRO ISRAELE
Israele non è un santo, ma combatte contro il diavolo... che noi ci stiamo portando in casa (il fallimento della dottrina Brzezinski non ci ha insegnato nulla)
Autore: Rino Camilleri - Fonte: Sito di Nicola Porro
4 L'ATEO COMUNISTA CONVERTITO DA FULTON SHEEN
Louis Francis Budenz era una spia al soldo dei sovietici, ma incontrò il vescovo telepredicatore Fulton Sheen che gli presentò chi non avrebbe mai immaginato: la Madonna... e questa gli cambiò la vita, per sempre
Autore: Rino Camilleri - Fonte: Il Timone
5 LETTERA ALLA LEGGE NATURALE (VISTO CHE NESSUNO LE SCRIVE)
Il Cardinal Zuppi, Arcivescovo di Bologna e presidente della CEI, scrisse nel 2021 una lettera alla Costituzione italiana... un parroco di montagna rimedia a quell'errore
Autore: Alfredo Maria Morselli - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
6 LA DISNEY FA RETROMARCIA: TORNANO I 7 NANI DI BIANCANEVE, QUELLI CLASSICI
Di fronte ai continui fallimenti al botteghino e in borsa la Disney modifica il progetto di un remake di Biancaneve con nani di colore, di altezza normale, disabili, gay, ecc.
Autore: Matteo Delre - Fonte: Provita & Famiglia
7 OMELIA XXXIII DOM. T. ORD. - ANNO A (Mt 25,14-30)
Sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto
Autore: Giacomo Biffi - Fonte: Stilli come rugiada il mio dire

1 - LE ESPERIENZE PRE-MORTE NON HANNO SPERIMENTATO LA MORTE
La ''morte cerebrale'' ha poco a che fare con la vera morte che è la cessazione del respiro e del battito cardiaco (VIDEO: La morte celebrale)
Autore: Roberto De Mattei - Fonte: Radio Roma Libera, 5 novembre 2023

Novembre, mese dei morti ci spinge ad alcune riflessioni. San Gregorio Magno dice che il pensiero dei predestinati è sempre fisso verso l'eternità; essi anche quando sono felici in questa vita, anche quando non sono in pericolo di morte, considerano sempre la morte come presente. (Lib. Mor. VIII, cap. 12). La morte è la porta dell'eternità, il momento in cui finisce tutto ciò che è temporale e passeggero e inizia ciò che è eterno, ciò che non ha mai fine. La nostra vita è una corsa vertiginosa verso questo momento da cui dipenderà la nostra felicità o infelicità eterna.
La morte è un mistero, ma c'è chi pretende di sapere che cosa accade in quel momento e di raccontarlo. Nel 1975 è uscito un libro del medico americano Raymond Moody, Life After Life, "La vita dopo la vita", che ha avuto milioni di lettori in tutto il mondo. In questo libro l'autore raccoglie una serie testimonianze di persone che sono uscite da uno stato di "morte clinica»" e che hanno raccontato con le loro parole che cosa c'è oltre la morte. Il tema dominante è quello di un oscuro tunnel al termine del quale saremmo attesi da una luce abbagliante e poi da un'ineffabile sensazione di pace e amore e dalla scomparsa di ogni dolore e paura. Ma tutto ciò, se può riguardare la cosiddetta morte cerebrale, ha poco a che fare con la vera morte, che non è la cessazione delle attività cerebrali, ma la separazione dell'anima dal corpo, conseguente alla cessazione delle attività cardiorespiratorie.

COSA DICE LA SCIENZA, QUELLA VERA
Actualités, una pubblicazione della Fraternità San Pio X, ha segnalato un interessante articolo scientifico, pubblicato dalla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences che descrive questo tipo di esperienze. La rivista scientifica americana riporta i risultati di una ricerca dell'Università del Michigan, che ha monitorato in ogni fase il cervello di quattro persone connesse a sistemi di supporto vitale e senza possibilità di sopravvivenza. Queste persone indossavano cuffie per elettroencefalografia che hanno registrato la loro attività elettrica negli strati superiori del cervello nel corso dell'intero processo del fine vita. Naturalmente nessuna di queste persone si è risvegliata per raccontare la propria esperienza però è stata individuata un'attività cerebrale che sembrerebbe specifica delle ultime fasi di vita, e che potrebbe spiegare i tratti comuni di quelle che vengono chiamate esperienze pre-morte.
L'analisi degli elettroencefalogrammi dei quattro pazienti alla fine della vita ha dato gli stessi risultati: dopo la privazione del sistema di respirazione artificiale, sono state registrate rapide onde gamma, a testimonianza di un'esplosione di attività cerebrale senza precedenti che precede la morte. In particolare, poco prima dell'ultimo respiro, gli scienziati hanno osservato un'accelerazione della frequenza cardiaca e un picco di onde gamma emesse da un'area posteriore del cervello, quella associata alla coscienza, ai sogni, alla meditazione o al recupero della memoria.

UNA TEMPESTA DI ATTIVITÀ ELETTRICA
"Se questa parte del cervello viene stimolata, significa che il paziente vede qualcosa, può sentire qualcosa e potenzialmente percepisce sensazioni al di fuori del proprio corpo", ha spiegato Jimo Borjigin, autore principale dello studio, aggiungendo che questa parte sembrava "in fiamme".
"È come una tempesta di attività elettrica appena prima dell'encefalogramma piatto", ha spiegato Steven Laureys. Per questo ricercatore, che dirige il Brain Centre dell'Università di Liegi, questa esplosione cerebrale è "di un'intensità insospettata, ma sembra essere confermata".
La scienza può determinare le reazioni fisiologiche del nostro corpo al momento della morte, ma nessun dato sperimentale può farci conoscere un evento di natura spirituale; ovvero la scienza nulla può dirci su ciò che realmente l'anima prova nel momento della morte. I pazienti che hanno vissuto le cosiddette esperienze NDE (sigla dell'espressione inglese Near Death Experience) non hanno sperimentato la morte. Queste esperienze sono esperienze di pre-morte, non di post-morte: ovvero di persone che sono sulla soglia della morte, ma che sono ancora vive, e non di persone che hanno passato la soglia della morte e tornano indietro per raccontarci che cosa c'è dopo.
I pazienti che sono "tornati" da una NDE non hanno sperimentato la morte in senso stretto, quanto piuttosto l'imminenza e la vicinanza di quella morte che - per una volta - li ha risparmiati. E questo per una ragione molto semplice: la "morte cerebrale" non è vera morte
La morte è il misterioso momento della separazione dell'anima dal corpo, il punto terribile che è sospeso tra il tempo e l'eternità. Dalla morte non si torna indietro, a meno di un miracolo voluto da Dio. È certo dunque che dobbiamo morire, ed altrettanto certo che non sappiamo come e quando moriremo. Possiamo solo prepararci alla morte, per prepararci all'eternità che ci aspetta. Novembre, il mese dei morti, è un buon momento per farlo.

Nota di BastaBugie: nei seguenti video (durata totale: 14 minuti) si può vedere l'intervento del prof. Roberto de Mattei, autore del precedente articolo e all'epoca vicedirettore del CNR, al convegno "I segni della vita" a Roma il 19 febbraio 2009. L'encefalogramma piatto non dimostra la morte di un uomo. Per questo ci sono inquietanti problematiche connesse con il tema della morte celebrale.

1° parte dell'intervento del prof. Roberto De Mattei


http://www.youtube.com/watch?v=TAIoI5cen-A

2° parte dell'intervento del prof. Roberto De Mattei


http://www.youtube.com/watch?v=2_ZbVnflADE

DOSSIER "LA MORTE CELEBRALE"
L'inquietante donazione di organi

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Fonte: Radio Roma Libera, 5 novembre 2023

2 - IL RUOLO FONDAMENTALE DELLE SANTE MADRI PER LA SANTITA' DEI FIGLI
Tanti gli esempi con la Madonna in testa e poi le madri di san Gregorio Magno, sant'Agostino, santa Caterina di Svezia, don Bosco, Padre Pio e Giovanni Paolo II
Autore: Antonio Tarallo - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 3 novembre 2023

Sul tema "mamma", la letteratura di ogni genere ed epoca è assai vasta: testi teatrali, poesie, racconti e romanzi. Per non parlare degli antichi adagi popolari che costituiscono una cultura millenaria. Più volte, nel nostro quotidiano, abbiamo sentito ripetere frasi come: "La mamma è sempre la mamma"; "di mamma ce n'è una sola" o ancora "chi dice mamma non s'inganna". E si potrebbe continuare ad libitum perché l'immaginario collettivo su questo tema così universale è davvero colmo di scene e sentimenti. Le madri sono, infatti, da sempre figure centrali per ognuno, per ogni vivente: si nasce da un grembo materno. E, prima di nascere, si è legati alla madre tramite il cordone ombelicale, unione vitale e spirituale con la propria mamma. E non è certo "un caso" se Dio stesso, per incarnarsi, ha pensato al grembo della Vergine Maria, la Mamma per eccellenza.
Nella storia del cristianesimo, dunque, la figura della madre ha avuto un ruolo fondamentale fin dal principio. E lo sapevano bene quei santi che hanno avuto nelle madri testimoni importanti di fede. L'agiografia è colma di esempi di spose e madri che hanno trasmesso ai propri figli una fede salda, ben radicata in Dio, in Cristo, nella Madonna. Madri che per prime hanno trasmesso il messaggio del Vangelo ai figli, e questi, a loro volta, hanno così voluto intraprendere un cammino spirituale tutto particolare, speciale, fino a divenire santi. Così è accaduto a san Gregorio Magno, papa Gregorio I: la madre, santa Silvia (della quale oggi ricorre la memoria liturgica), secondo quanto lo stesso pontefice santo ha riferito nei suoi scritti, raggiunse il vertice della vita di preghiera e di penitenza, divenendo per lui una colonna della sua stessa fede.

SANTA MONICA, MADRE DI SANT'AGOSTINO
Altra figura centrale per la storia del cristianesimo è senza dubbio santa Monica, madre di sant'Agostino, dottore della Chiesa. Monica ha 22 anni quando nasce il primogenito Agostino, il futuro santo vescovo d'Ippona. Le vicende della sua biografia sono così strettamente legate a quelle del figlio che i due nomi si fondono, si confondono quasi, diventando un binomio inscindibile nella storia della Chiesa. Anche le loro memorie liturgiche si susseguono una dopo l'altra: Monica è celebrata il 27 agosto (sale al Cielo il 27 agosto 387); Agostino il 28 agosto (sale al Cielo il 28 agosto 430). Questa incredibile storia di madre e figlio è affascinante: quando Agostino si trasferisce per i suoi studi di retorica a Cartagine, si concede con sfrenata libertà ai piaceri della vita. La sua è una quotidianità fatta di piaceri smodati. Le sue Confessioni raccolgono diversi episodi riguardo a questo periodo. Monica, allora, cerca di riportarlo sulla retta via, ma niente da fare: Agostino, pur amando profondamente la madre, continua la sua vita smodata. Finiti gli studi, Agostino decide di spostarsi con la sua famiglia a Roma, capitale dell'impero. Monica, caparbia, decide di seguirlo, ma il figlio le sfugge. Ed è a questo punto della storia che avviene un fatto fondamentale: Monica trascorre una notte intera a pregare presso la tomba di san Cipriano. Sarà proprio la perseveranza della preghiera di santa Monica a convertire il figlio. Ma non sarà Roma la tappa decisiva della conversione, bensì Milano. Nella città lombarda, Agostino conosce sant'Ambrogio, vescovo di Milano. Monica comincia così a intravedere un po' di luce nella vita del figlio: è la Luce di Cristo che comincia a squarciare le tenebre del cuore del figlio dissoluto. Agostino verrà battezzato nel 387. Diventerà vescovo d'Ippona e sarà ricordato per la sua imponente e importante opera teologica.

SANTA BRIGIDA E SANTA CATERINA DI SVEZIA
Facciamo un salto nel Medioevo: in quest'epoca ci imbattiamo nella storia di santa Brigida e santa Caterina di Svezia, madre e figlia. Anno del Signore 1349: dalla fredda Svezia, Brigida, dopo la morte del nobile marito Ulf Gudmarsson, giunge a Roma. La seguirà la figlia, Caterina. Le due donne saranno da quel momento in poi sempre più unite nel Signore, nell'amore per i bisognosi. Abiteranno, fra preghiere e opere di carità, in Piazza Farnese. Qui si trova ancora oggi il palazzo dove avevano preso dimora: due stanze attigue, metafora della loro vicinanza spirituale. E proprio nel palazzo di Piazza Farnese - sede dell'Ordine del SS. Salvatore di Santa Brigida - è conservata una tela (vedi immagine in fondo) che può darci un'istantanea delle loro biografie: il quadro presenta santa Caterina mentre accompagna l'uscita del corpo di santa Brigida dalla chiesa romana di San Lorenzo in Panisperna. Brigida era stata sepolta lì, prima di ritornare in patria: viene colta nel sonno della luminosa morte, mentre Caterina, mesta, con il capo reclinato e le mani giunte, prega il Signore mentre accompagna la madre nel suo ultimo viaggio.

MARGHERITA OCCHIENA, MADRE DI SAN GIOVANNI BOSCO
Anche il Novecento riesce a donarci bellissime storie di madri che con la loro testimonianza di fede hanno avuto una grande influenza sui propri figli. Basterebbe pensare alla venerabile Margherita Occhiena, madre di san Giovanni Bosco: sarà lei la guida per il figlio e per i primi ragazzi di Valdocco. Quando Giovanni confidò al parroco di sentir nascere in lui la vocazione religiosa, il sacerdote lo comunicò subito alla madre. Lei, allora, si rivolse al figlio con queste parole: «Io voglio solamente che tu esamini attentamente il passo che vuoi fare e poi segui la tua vocazione senza guardar ad alcuno. La prima cosa è la salvezza della tua anima. [...] Non prenderti fastidio per me. Io da te voglio niente; niente aspetto da te. Ritieni bene: sono nata in povertà, sono vissuta in povertà, voglio morire in povertà. Anzi te lo protesto. Se ti decidessi per lo stato di prete secolare, e per sventura diventassi ricco, io non verrò neppure a farti una sola visita, anzi non porrò mai piede in casa tua. Ricordalo bene».
Passiamo dal Nord al Sud d'Italia. Un altro esempio di grande e genuina fede: è Maria Giuseppa Di Nunzio Forgione, madre di san Pio da Pietrelcina. La sua, una vita da terziaria francescana che sicuramente influì sul figlio Francesco (chiamato così in onore di san Francesco d'Assisi), il futuro santo cappuccino con le stimmate.
Altra madre importante è la serva di Dio Emilia Kaczorowska, mamma di Karol Wojtyła, il futuro pontefice Giovanni Paolo II. Il ginecologo di fiducia aveva avvisato della pericolosità del parto di quel bambino e le aveva indicato di abortire. Ma Emilia era una donna di fede: affidò tutto a Dio e alla Madonna: quel bambino, che rischiava di non nascere, diventerà appunto san Giovanni Paolo II, colosso della fede e della Chiesa.

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 3 novembre 2023

3 - APPUNTI PER CHI TIFA PER HAMAS E CONTRO ISRAELE
Israele non è un santo, ma combatte contro il diavolo... che noi ci stiamo portando in casa (il fallimento della dottrina Brzezinski non ci ha insegnato nulla)
Autore: Rino Camilleri - Fonte: Sito di Nicola Porro, 12 novembre 2023

Fateci caso: tutti quelli che tifano per la «Palestina» o sono comunisti (riflesso condizionato di quando l'Urss remava contro Israele) o oscillano tra «perfidi giudei» e «Lepanto» non sapendo decidersi, o sono semplicemente nostalgici. Vabbè, io intanto vedo gli invincibili guerrieri di Allah sgozzare a tradimento vecchietti che fanno la spesa e nascondersi sotto i reparti di pediatria. Eh, i fabbricanti di frankenstein non immaginavano che la «dottrina Brzezinski» ci si sarebbe rivoltata contro.
Ci spieghiamo. Ai tempi delle guerre di Israele contro i vicini arabi, giacché Israele era alleato degli americani, per forza di cose i sovietici si buttarono dall'altra parte. Gli israeliani riuscirono a spuntare film hollywoodiani come Exodus e canzoni come Inch'Allah di Adamo, ma la propaganda comunista era più rodata, sperimentata e forte della loro. Così i terroristi palestinesi passarono per condivisibili insorgenti e nei cortei per qualsivoglia ragione spuntarono le kefiah alla Arafat. Da allora, la sinistra, anche quella radical-chic, sta contro gli «imperialisti». I Paesi musulmani, i ricchissimi emirati e sceiccati? Di palestinesi non ne vogliono, per non fare la fine del Libano. Ricordate? I profughi palestinesi vennero accolti in Giordania e subito cominciarono gli attentati contro addirittura il re. Espulsi a pedate, si riversarono in Libano e la «Svizzera d'Oriente» piombò in una guerra civile che non è mai finita. La spaventosa esplosione finale al porto di Beirut l'abbiamo vista tutti. Chi è stato? Boh, indovinala grillo.
Per chi non sapesse cos'è la «dottrina Brzezinski», ecco qua: ai tempi dell'Urss le teste d'uovo angloamericane pensarono di pugnalare alle spalle l'alleato Scià di Persia prelevando l'ayatollah Khomeini da Parigi, dove era stato tenuto in caldo proprio per questa evenienza, e lo mandarono a scatenare la rivoluzione islamica nell'Iran. Lo scopo era quello di fare dell'islamismo politico il detonatore per tutte le regioni islamiche del Sud dell'Urss, o almeno di tenere in tal modo una pistola puntata alla tempia di quest'ultima. Ma i sovietici non erano fessi e il Grande Gioco fallì. Anzi, si ritorse contro i burattinai, perché l'islamismo politico contagiò non chi doveva ma tornò indietro, e da allora l'Occidente non ha più avuto pace. L'Iran, già florido e modernissimo, ripiombò nel VII secolo, e così i vicini di casa. E perfino la Turchia deve stare attenta all'islam radicale, tanto che la moglie di Erdogan è meglio si presenti in pubblico velata.
Come si faccia a tifare per tagliagole sanguinari e senza regole, nemmeno d'onore, che degli occidentali usano solo le armi ma per il resto loro stessi fanno una vita da caprai (niente fumo, niente alcol, niente televisione...), lo sanno solo i plagiati dal marxismo (perché sempre questo è, comunque lo chiamino di volta in volta). A furia di "accoglienza" catto-comunista ce li siamo tirati in casa, e ora voglio vedere come se ne esce.
Ultima notazione: comunque la vediate, fatevi prima un giro in Afghanistan e poi uno in Israele. E poi ditemi in quale «regime imperialista» (perché lo sono tutti e due, e l'islamismo è pure totalitario) vorreste abitare. Un'ultima notazione per quelli che riescono a celebrare l'anniversario della vittoria occidentale sugli ottomani a Lepanto e in contemporanea avercela con Israele. Che non è un santo, certo, ma combatte contro lo stesso diavolo. Speriamo solo che il Mossad non riesca a trovare il modo di spedircelo in casa, visto che ci teniamo tanto. Così, anche noi proveremo le gioie della libanizzazione.

Nota di BastaBugie:
per approfondire la guerra Hamas - Israele in corso si possono leggere i seguenti articoli.

IN OCCIDENTE GLI ISLAMICI FESTEGGIANO LE MILLE VITTIME DEGLI ATTACCHI DI HAMAS IN ISRAELE
Musulmani col passaporto europeo e americano dimostrano il fallimento del multiculturalismo... che in realtà è una bomba ad orologeria (breve excursus storico sulle origini di Hamas e dei Fratelli Musulmani)
di Giuliano Guzzo
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7568

E' LECITO RISPONDERE AD HAMAS VISTO CHE LORO NON HANNO MAI RISPARMIATO DONNE E BAMBINI?
Occorrono 4 condizioni affinché sia moralmente lecito rispondere militarmente agli attacchi del nemico se questo provocherà la morte di civili innocenti
di Tommaso Scandroglio
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7576

ASSALTO A ISRAELE, PESA IL FALLIMENTO DELLA POLITICA ESTERA DI BIDEN
Biden ha spazzato via la tessitura di Trump che con gli Accordi di Abramo aveva isolato Iran, Hezbollah e Hamas (VIDEO: Biden finanzia l'Iran, che finanzia Hamas)
di Eugenio Capozzi
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7585

L'EUROPA SI ALLEVA LA SERPE ISLAMISTA IN SENO
Il jihadismo non riguarda solo il Medio Oriente e l'Africa, perché è ben radicata la presenza di radicalismo musulmano in Europa, Italia compresa
di Souad Sbai
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7592

Fonte: Sito di Nicola Porro, 12 novembre 2023

4 - L'ATEO COMUNISTA CONVERTITO DA FULTON SHEEN
Louis Francis Budenz era una spia al soldo dei sovietici, ma incontrò il vescovo telepredicatore Fulton Sheen che gli presentò chi non avrebbe mai immaginato: la Madonna... e questa gli cambiò la vita, per sempre
Autore: Rino Camilleri - Fonte: Il Timone, giugno 2023

In una della puntate precedenti avevamo raccontato come il venerabile Fulton Sheen avesse convertito una fanatica - e importante - comunista americana. Ma la gente convertita da quell'uomo eccezionale deve essere stata molta di più e si attende che qualcuno metta mano all'elenco, possibilmente con ricchezza di particolari.
Oggi intanto replichiamo con un altro comunista di punta, statunitense pure lui, un attivista di spicco che grazie al solito Fulton Sheeen incontrò la Vergine e, ovviamente, cambio da così a così.
Si tratta di Louis Francis Budenz (1871-1972), un uomo che, dopo l'incontro casuale (al bar) col vescovo, fu "perseguitato" per nove anni dalla Madonna: lui stesso, nell'autobiografia, confessò di ritrovarsi spesso, in quel periodo, con la mano in tasca a sgranare il rosario quasi senza accorgersene. Dedicò il suo libro all'Immacolata, che Pio XII aveva posto a Patrona delle forza armate degli Stati Uniti. Tra parentesi, il lungimirante pontefice sapeva che i militari di fede cattolica in quel paese dai mille culti correvano seri rischi di contagio ideologico, o almeno di confondersi le idee; da qui il patrocinio della "Nemica di tutte le eresie". E infatti il vescovo Sheen tagliò corto: anziché imbarcarsi in dotte confutazioni andò dritto al sodo dritto al sodo chiamando in causa la Madonna.

I GENITORI CATTOLICI
Ma com'è che il Budenz teneva il rosario in tasca pur essendo stra-comunista? Il fatto è che i genitori erano cattolici, e ogni sera la famiglia diceva il rosario in ginocchio davanti a un'immagine dell'Ecce homo. Lui stesso, nato in Indianapolis, aveva studiato in scuole cattoliche nell'Indiana, a Cincinnati e a Topeka, in Kansas. Nel 1912 si laureò in discipline giuridiche ed economiche alla Indianapolis Law school. Nel 1915 si impiegò presso un'organizzazione cattolica a st. Louis assisteva i lavoratori nelle loro rivendicazioni. Nel 1920 si trasferì nel New Jersey allo scopo di mettere a disposizione degli operai in sciopero le sue competenze giuridiche. Ma accade anche a lui quel che successe ai famosi "preti operai" che negli anni cinquanta e sessanta andarono a lavorare nelle fabbriche: come i pifferi di montagna, si erano fatti operai per convertire i colleghi al Vangelo, ma tornarono convertiti al verbo di Marx. E da preti si trasformarono in agitatori e sindacalisti.
Ma il ceto operaio di agitatori e sindacalisti ne aveva già , perciò quei preti diventarono come il famoso sale evangelico che, perso il sapore, non serve più a niente. Diversi scioperi sciopero in diverse parti ebbero successo grazie ai consigli dell'avvocato Budenz, tanto che gli fu chiesto di insegnare in un'apposita scuola proprio le tecniche di sciopero: il Brookwood Labor College, presso New York city, dopo aver pubblicato diversi pamphlet e manuali, nel 1935 il Budenz, correttamente s'iscrisse al partito comunista americano e vi fece rapida carriera, fino a diventare caporedattore del Daily Worker, organo del partito, e addirittura membro del comitato centrale. Nel 1938 aveva già nel curriculum una vetrina di arresti di quando a Chicago dirigeva l'intera rete nazionale dei quotidiani comunisti.

UN LUNGO DISCORSO SU MARIA
Ma ecco l'incontro fortuito col già famoso vescovo di New York, a cui lui, tra un bicchiere e l'altro, cercò di spiegare come il comunismo fosse l'inveramento sociale del vangelo.
Vecchia storia, alla quale non pochi preti sudamericani (e non solo) ancora oggi credono.
Sheen, però spiazzò l'interlocutore. Anziché rispondere e ribattere, propose di cambiare argomento e di parlare della Madonna. Al trasecolato Budenz il Beato parlò per un'opera di Maria, gettando quel seme che nel 1945 portò Budenz alla più plateale delle conversioni. E quel punto cominciò a scrivere libri che spiegavano veramente il comunismo: "Uomini senza volto: la cospirazione comunista negli Stati Uniti", "Il mondo nascosto", "Le tecniche del comunismo". Divenne docente di economia alla prestigiosa Fordham University, e pubblicò la sua autobiografia, This is my story, in cui chiarì come proprio il cattolicesimo, ritrovato e approfondito, l'avesse portato a rigettare tutto ciò in cui aveva creduto prima. A questo proposito, la Lettera in cui San Pietro raccomanda di essere "sempre pronti a rendere ragione" di ciò in cui si crede, significa in soldoni questo: se sei laureato hai un dovere di approfondire al tuo livello di cultura. Invece, oggi, sono tanti i laureati, e pure gli accademici, che della religione in cui sono stati battezzati sanno solo quel che hanno appreso al Catechismo da bambini, e credono che basti. E pensano che non verrà loro chiesto conto nel Dies Irae. Budenz venne arruolato dall'FBI come consulente e confessò di avere partecipato allo spionaggio comunista a favore dell'URSS fin dai tempi dell'assassino di Trotsky in Messico (la cui opportunità era stata discussa in comitato centrale, lui presente). Precisò che la famosa spia Alger Hiss era già comunista quando lavorava come funzionario del governo.

NELLA COMMISSIONE MCCARTHY
Budenz fu testimone chiave in tutte le udienze della commissione McCarthy. Com'è noto il "meccartismo" è entrato nel linguaggio comune quale sinonimo di "caccia alle streghe" grazie alla propaganda di sinistra a Hollywood e nel resto dell'impero americano. Il fatto è che le "streghe" c'erano davvero e al "soccorso rosso" non rimase che cercare di confondere almeno le nuove generazioni.
Nel 1953, nel suo libro Tecniche del comunismo (Techniques of Communism, mai tradotto), Budenz spiegò che i comunisti ricevevano istruzioni su come negare di essere comunisti in caso di accusa.
Il che, ovviamente, complicava l'attività degli inquirenti e trascinava i processi all'indefinito (il summenzionato Kiss ne ebbe infatti due e proprio per negazioni di genere). Gli ex comunisti che testimoniavano come "pentiti" venivano attaccati e denigrati in ogni modo (Whit-taker Chambes, per esempio, era uno di loro e finì querelato da Alges Hiss).
Louis Francis Budenz aveva cinque figlie, una (Louise) adottata al tempo del primo matrimonio nel 1916 con Gizella Geiss, compaesana e già divorziata, cosa che costò a Louis il distacco dalla sua famiglia d'origine, che non approvava; lui preferì andarsene da casa. Le altre quattro le ebbe, dopo il divorzio (nel 1938), dalla seconda moglie Margaret Rodgers di Pittsburgh: Julia, Josephine, Justine, Joanna (non chiedetemi perché tutte con la iniziale "J", perché non lo so). Louis Francis Budenz morì a ottant'anni a Newport, Rhode Island, nel 1972.

Nota di BastaBugie: nel seguente articolo si può leggere la storia di un'altra famosa conversione, sempre ad opera del vescovo Fulton Sheen.

FULTON SHEEN E LA CONVERSIONE DELLA COMUNISTA AMERICANA
Bella Dodd era l'astro nascente del comunismo americano e riuscì a far infiltrare oltre mille giovani in seminario per diventare sacerdoti... ma la Provvidenza aveva altri piani per lei
di Rino Cammilleri
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7391

DOSSIER "BEATO FULTON SHEEN"
Il vescovo telepredicatore

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Fonte: Il Timone, giugno 2023

5 - LETTERA ALLA LEGGE NATURALE (VISTO CHE NESSUNO LE SCRIVE)
Il Cardinal Zuppi, Arcivescovo di Bologna e presidente della CEI, scrisse nel 2021 una lettera alla Costituzione italiana... un parroco di montagna rimedia a quell'errore
Autore: Alfredo Maria Morselli - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 28 gennaio 2021

Carissima legge naturale,
Il mio caro Vescovo, Sua Eminenza Reverendissima Cardinale Matteo Maria Zuppi (che saluto filialmente), ha scritto una Lettera alla Costituzione italiana. Seguendo il Suo esempio, ho pensato di scrivere a Te: vedendo che sei così dimenticata, trascurata, e che nessuno ti scrive, ti scrivo io, povero parroco di un paesino di montagna.
Non c'è più pietas per gli anziani e tu hai più anni della Costituzione italiana, che al tuo confronto è meno di una neonata. Tu esisti da quando è stato creato il cuore del primo uomo, e sei come relegata in casa di riposo. L'assemblea costituente che ti ha generato era composta da Tre Persone non elette, ma, a differenza dei non eletti che attualmente governano l'Italia, avevano tutto il diritto di promulgarti.
Erano l'On. Padre, l'On. Figlio, e l'On. Spirito Santo. Pur non conoscendo personalmente gli Autori, anche i pagani ti hanno riconosciuto nel profondo del loro cuore e hanno compreso che ciò che percepivano non era farina del loro sacco, ma opera di qualcuno più grande di loro.
Ad esempio Cicerone aveva già spiegato che «certamente esiste una vera legge: è la retta ragione; essa è conforme alla natura, la si riscontra in tutti gli uomini; è immutabile ed eterna; i suoi precetti richiamano al dovere, i suoi divieti trattengono dall'errore; ma essa però non comanda o vieta inutilmente agli onesti né muove i disonesti col comandare o col vietare. A questa legge non è lecito apportare modifiche né toglierne alcunché né annullarla in blocco, e non possiamo esserne esonerati né dal Senato né dal popolo, né dobbiamo cercare come suo interprete e commentatore Sesto Elio; essa non sarà diversa da Roma ad Atene o dall'oggi al domani, ma come unica, eterna, immutabile legge governerà tutti i popoli ed in ogni tempo, ed un solo dio sarà comune guida e capo di tutti: quegli cioè che elaborò e sanzionò questa legge; e chi non gli obbedirà, fuggirà se stesso e, per aver rinnegato la stessa natura umana, sconterà le più gravi pene» (1).
Tu non permetti all'uomo di decidere ciò che è giusto, ma insegni agli uomini a fare i giusti. Non ti moltiplichi in mille articoli o commi, ma sei di poche parole; in dieci parole dici già tutto a chi vuole intendere.
Non permetti di uccidere l'innocente, nemmeno nel grembo della madre. Non permetti il divorzio, non permetti l'adulterio, non tolleri la menzogna, esigi la famiglia formata indissolubilmente da un uomo e una donna, e non chiami genitore uno o due il padre e la madre. Non permetti in pratica ciò che tante costituzioni non solo permettono, ma dichiarano "incostituzionale" il contrario.
Non permetti che l'uomo si ponga come centro assoluto, non sei "naturalista", ma rimandi a un ordine superiore, non creandolo tu stessa, ma quasi aspettando un cenno dall'alto. Ci dici che siamo fratelli, ma ci dici che per esserlo dobbiamo avere lo stesso Padre.
Sei molto discreta, o Legge naturale; non imponi vaccini, non dici di accogliere indiscriminatamente tutti gli immigrati; ma ci dici di amare la vita e di essere solidali, e lasci all'uomo il compito di decidere prudentemente e generosamente come.
Sopra di Te non c'è una corte costituzionale, e neppure un parlamento, perché sei immutabile, come la natura umana. La ragione può leggerti, ma non ti può contraddire.
Accetti di buon grado che il Magistero della Chiesa ti ricordi agli uomini quando questi, feriti dal peccato e attratti un po' troppo dal male, fanno finta di non sentirti e dimenticano qualche tuo dettame.
Ma anche il Magistero non si mette sopra di Te, ma ti ribadisce inchinandosi alla Tua autorità. O cara legge naturale, così dimenticata e negletta, ma così grande ed eterna, ricevi l'omaggio non di un Cardinale, ma di un povero parroco; a Bologna c'è un proverbio che dice "Piuttosto che niente, meglio... piuttosto".
Ma quando trionferà il Cuore Immacolato di Maria - e trionferà sicuramente, perché la Madonna a Fatima non era in campagna elettorale e, a differenza di tanti politici che invocano la costituzione, mantiene le promesse - riceverai di nuovo gli onori dovuti, gli onori della fede e della ragione, ovvero - come diceva S. Giovanni Paolo II - delle ali dell'anima umana per volare fino a Dio.

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 28 gennaio 2021

6 - LA DISNEY FA RETROMARCIA: TORNANO I 7 NANI DI BIANCANEVE, QUELLI CLASSICI
Di fronte ai continui fallimenti al botteghino e in borsa la Disney modifica il progetto di un remake di Biancaneve con nani di colore, di altezza normale, disabili, gay, ecc.
Autore: Matteo Delre - Fonte: Provita & Famiglia, 6 novembre 2023

Se n'è parlato molto quest'estate, anche grazie ad anticipazioni e rivelazioni da parte del Daily Mail: Disney sta lavorando su un remake di "Biancaneve e i sette nani". Che però non sarebbero più stati nani, ma un pegno pagato all'ideologia woke: alcuni dovevano essere di colore, altri di altezza normale, altri disabili, altri di genere misto e così via. Speculazioni? Si direbbe di no: le foto del quotidiano inglese apparivano genuine e la stessa protagonista del nuovo live-action, Rachel Zegler, aveva dichiarato senza mezzi termini che sì, sarebbe stato un prodotto politicamente corretto, «perché ce n'è bisogno». Previsto in uscita nel 2024, la nuova fatica del colosso americano vedrà la luce però soltanto nel 2025, a causa di uno sciopero organizzato dal sindacato degli attori contro gli studios di Hollywood, ma non è l'unico inciampo che la produzione si è trovata ad affrontare.
L'ennesimo stravolgimento di un prodotto culturale antico e amato, ancor più per il fatto che si tratti di una favola indirizzata ai bambini, aveva infatti suscitato un coro di proteste in tutto il mondo occidentale. Non è la prima volta che accade: nulla ormai si salva dalle "riletture" woke, dall'opera lirica al fumetto, passando per i classici della letteratura, tutto viene reinterpretato quando non addirittura riscritto per renderlo conforme ai parametri dettati da un'ideologia divenuta egemone, sebbene rappresentante di una o più microscopiche minoranze. Sotto il vello dell'inclusione, della parità, del rispetto, oltre agli stravolgimenti di opere d'arte del passato, si nasconde secondo molti anche un chiaro scopo propagandistico e di indottrinamento verso i più piccoli, com'è appunto il caso di Biancaneve.

MARCIA INDIETRO
Tuttavia, notizia recente, sembra che Disney abbia fatto marcia indietro: niente più nani politicamente corretti, tornano i sette simpatici piccoletti creati dalla fantasia dei fratelli Grimm e già in passato messi su pellicola dalla major americana in un indimenticabile cartone animato del 1937. Gli araldi del politicamente corretto incassano e fanno buon viso a cattivo gioco: indispettiti e un po' isterici, si concedono ora di urlacchiare contro gli "odiatori" che hanno speculato per settimane contro la casa produttrice americana, la quale giammai intendeva produrre un film buono al massimo per un gaypride. Un grande malinteso, certo, come no. Foto e dichiarazioni della produzione Disney erano evidentemente allucinazioni di vecchi barbogi troppo attaccati a valori noiosi e arretrati, desiderosi di fermare le magnifiche sorti e progressive dell'incombente arcobaleno.
Sciocchezze, naturalmente. Il progetto era quello svelato dal Daily Mail e ammesso da varie fonti legate alla Disney. In questo senso, la marcia indietro è inquadrabile in tre scenari possibili.
Il primo e più svilente è che fin dall'inizio la casa di produzione intendesse realizzare un remake tradizionale, ma abbia utilizzato l'arma della polemica che le pulsioni woke portano sempre con sé per avere un po' di pubblicità gratis. Cinico ma assolutamente possibile essendo Hollywood, a detta anzitutto di chi ci lavora, il prototipo occidentale dell'immoralità più spinta.
Una seconda ipotesi è che la Disney non regga più di fronte ai continui tonfi al botteghino e al calo verticale del suo titolo in borsa (-15,75% negli ultimi sei mesi). Per quanto i commissari politici woke si siano infiltrati nell'industria cinematografica e dell'intrattenimento, alla fine per un'azienda privata sono i numeri a contare e quando questi si schiantano clamorosamente contro il noto muro del "go woke, go broke" e il pianto degli azionisti comincia a essere insistente e fastidioso, allora forse un risveglio vero avviene.

PROTESTE PLANETARIE
Terza e più probabile ipotesi, il clamore e le proteste planetarie contro l'ennesima azione orientata a violentare un'opera del passato, per di più destinata ai bambini, devono aver trasmesso alla Disney la proporzione con cui la misura risulta ormai colma. Anche la pazienza più collaudata ha un termine ed è facile raggiungerlo quando una, di per sé anche lodevole, attenzione particolare verso minoranze che rischiano l'esclusione prende le fattezze dell'ossessione e i caratteri dell'indottrinamento. In questi casi la saturazione è dietro l'angolo e il mondo, evidentemente ancora popolato maggioritariamente da persone di buon senso, deve essere riuscito a urlare direttamente nell'orecchio della Disney il proprio senso di rigetto e la totale mancanza di opportunità nel portare a termine operazioni di revisione così forzate e ambigue.
Quale che sia la ragione del ripensamento della Disney, tuttavia, rimane un fatto incontrovertibile: per natura, le persone desiderano usualmente veder rappresentata la realtà per quella che è. Non escludono l'eccentricità, ovviamente, anzi essa è portatrice di effetti speciali se dosata sulla stessa misura con cui i fenomeni appaiono nelle comunità. I gruppi di cui la cultura woke si fa portavoce rappresentano statisticamente qualcosa di simile al pulviscolo, all'interno delle varie società, e di ciò andrebbe tenuto conto nel momento in cui si propone un prodotto, quale che sia, alla collettività. Il che è ancora più vero se si tratta di creazioni destinate ai bambini, per i quali i genitori vogliono stimoli alla risata, allo stupore, al divertimento, alla fantasia e, se possibile, un contributo all'educazione ai valori condivisi e maggioritari dell'umanità, affinché li acquisiscano per poi decidere liberamente, all'età giusta, se metterli in discussione oppure no.
Nell'illusione di poter rappresentare la realtà contemporanea, Disney ha abdicato da tempo a questo ruolo e, al di là dell'eccezionale ripensamento su Biancaneve, pare intenda proseguire con decisione nella strada che l'agenda mondiale del politicamente corretto le ha imposto. Faccia pure. Più cocciutamente persiste, più grande sarà l'ondata di riprovazione che la travolgerà, costringendola a correzioni in corsa. Di flop in flop, alla fine capirà, se non fallisce prima, che la realtà contemporanea è ben altro dai diktat di gruppi d'interesse e lobby ideologiche che nulla hanno a che fare con la domanda proveniente dai consumatori e ancor meno con una natura umana che sì, è paziente e indulgente, ma che, raggiunto il punto di saturazione, non lascia scampo. Ancor più se in ballo ci sono i suoi figli.

Fonte: Provita & Famiglia, 6 novembre 2023

7 - OMELIA XXXIII DOM. T. ORD. - ANNO A (Mt 25,14-30)
Sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto
Autore: Giacomo Biffi - Fonte: Stilli come rugiada il mio dire

Questo è un momento di grazia; noi ci troviamo riuniti attorno all'altare del Signore come figli che aspettano dal padre la loro porzione di cibo. E il Signore ce la dispensa con puntualità, perché sa che senza il suo nutrimento nessuno di noi riesce a sopravvivere, senza l'alimento della sua parola nessuno ha più motivi per continuare a sperare, senza il pane sostanzioso della sua verità nessuno di noi si regge in questo faticoso pellegrinaggio della vita. Ed è un momento di gioia, perché poche cose sono belle e dolci come il ritrovarsi insieme dei fratelli che, allontanata ogni ragione di ansia e di tristezza, si espongono al caldo sole dell'amore di Dio. Oggi, ancora una volta, il Signore Gesù ci propone i suoi insegnamenti vitali sotto le vesti pittoresche di una parabola, nella concretezza eloquente di un racconto: la verità ci è offerta incarnata ed espressa in un episodio di vita. Ed è anche questo un magistero: è l'invito a imparare a leggere in ogni semplice fatto, in ogni situazione, in ogni creatura nella quale ci imbattiamo l'eterna sapienza di Dio che dà senso e gusto a tutte le cose e di tutte si serve per metterci in comunione con la sua verità. L'episodio è quello di un ricco che, dovendo partire e prevedendo una lunga assenza, non vuole che il suo capitale resti infruttifero e perciò lo distribuisce tra alcuni suoi amministratori perché si diano da fare a farlo rendere. La distribuzione è diseguale: il padrone conosce la diversa capacità dei suoi servi e riparte il suo denaro in modo da correre i minori rischi possibili. E difatti i primi due sono abili e attivi, tanto da riuscire a raddoppiare la somma; il terzo invece è pigro, privo di iniziativa, inutilmente pauroso, e non riesce ad assicurare reddito alcuno. E in più è convinto di essere nel giusto, di aver agito con oculata prudenza e quindi di meritare gratitudine e apprezzamento. Il padrone invece lo punisce duramente, mentre riserva un'altissima ricompensa a quelli che l'hanno servito bene. Il messaggio contenuto in questa parabola è agevole da scoprire e ci offre una serie di certezze decisive per il buon uso della nostra vita. Nella prospettiva dell'ultimo incontro col Signore Gesù, che verrà un giorno a porre finalmente i sigilli alla vicenda ingarbugliata e tragica della storia umana, questa pagina evangelica ci sollecita a riflettere sul tempo che ci è dato e a trovare in esso un dono, un invito all'impegno operoso, una preparazione al rendiconto.

NULLA CI APPARTIENE PERCHE' TUTTO E' DONO
Tutto ciò che abbiamo, tutto ciò che siamo, è un dono. Tutto è stato ricevuto (intelligenza, affettività, salute, carattere, abilità, doti di comunicazione); tutto ciò che costituisce la nostra personalità è un regalo di Dio. Basta questo pensiero a ridimensionare ogni considerazione troppo orgogliosa o vanitosa e ogni pensiero depresso e scoraggiato. Non possiamo insuperbirci perché non abbiamo niente di nostro; e non dobbiamo avvilirci, perché ciascuno di noi è un'opera mirabile del Creatore, e ogni tristezza è un disconoscimento di quanto sia nobile e prezioso ciò che ci è stato donato. Come il padrone della parabola, Dio non fa mai agli uomini delle elargizioni uguali. Ciascuno è un caso a sé; ciascuno ha le sue ricchezze e le sue povertà, i suoi limiti e le sue qualità. È inutile perciò guardarsi intorno e confrontarsi: ogni paragone è impossibile e ogni giudizio rischia di essere ingiusto. Ciascuno di noi è solo di fronte al suo Dio; e non ha tanto importanza l'entità dei regali con cui è cominciata la nostra avventura terrestre, quanto l'impegno con cui ci si è dati da fare.

L'OMISSIONE, LA PIU' INSIDIOSA DELLE COLPE
L'impegno è però indispensabile. Gesù nella parabola condanna l'atteggiamento di chi si limita a evitare le perdite; cioè l'atteggiamento di chi si crede a posto con la propria coscienza e con Dio, perché non ha fatto niente di male. Chi si preoccupa solo di evitare il male, alla fine verrà condannato, perché non ha schivato la più insidiosa delle colpe, la colpa di omissione, che è la più pericolosa di tutte, perché di solito non lascia rimorsi. Sicché siamo invitati tutti a perfezionare i nostri esami di coscienza: a domandarci non soltanto se ci sono degli errori e delle macchie, ma anche a chiederci che cosa di bene positivamente abbiamo fatto. E il bene, secondo l'insegnamento evangelico, sta tanto nella coscienza, nell'amore, nella lode di Dio, quanto nell'aiuto, nell'interessamento fattivo, nella simpatia offerta ai nostri fratelli.

IL RENDICONTO FINALE
Infine in questa pagina di Vangelo c'è l'idea del rendiconto. Un'idea che ritorna frequentemente nei discorsi del Signore, e che è fondamentale nella visione cristiana. Un uomo che dica (e quante volte abbiamo tutti la tentazione di dirlo): "Io non devo rendere conto a nessuno", è un uomo molto lontano dalla parola di Cristo e dalla verità delle cose. Tutti i servi, a uno a uno, sono chiamati dal padrone, appena ritorna; tutti, ricchi o poveri, intelligenti o ritardati, potenti o deboli, prepotenti o miti, fortunati o sfortunati, tutti alla fine incontriamo un giudizio. E quello sarà veramente il momento della giustizia, alla quale ogni cuore d'uomo aspira invincibilmente. Ed è l'unico momento della giustizia del quale il Signore ci ha parlato e del quale ci ha dato precise e invincibili garanzie. Se lasciamo impallidire dentro di noi il pensiero di questo giudizio o lo lasciamo sottinteso e inoperante nella nostra coscienza, non siamo veri discepoli del Signore. Domandiamo la grazia di saper vivere in questa attesa vigilante e operosa, perché possiamo ascoltare anche noi la parola consolante, che ci ripagherà di ogni afflizione: Prendi parte alla gioia del tuo padrone. Noi siamo fatti per la gioia, ed è un destino di gioia eterna e sovrumana, quello che il Signore ci assicura per una esistenza che è stata veramente spesa per lui.

Nota di BastaBugie: questa omelia del card. Giacomo Biffi è tratta dal libro "Stilli come rugiada il mio dire".
Per acquistare il libro "Stilli come rugiada il mio dire" che raccoglie le omelie per le Domeniche del Tempo Ordinario Anno A (€ 12), clicca qui!
Per acquistare i tre volumi (Anni A, B, C) a prezzo scontato (€ 29) con anche in omaggio due piccoli libri sempre del card. Biffi (La fortuna di appartenergli e L'ABC della fede), clicca qui!
Le Edizioni Studio Domenicano hanno autorizzato la pubblicazione della porzione di testo sopra riportata con lettera del 3 luglio 2023.

ALTRA OMELIA XXXIII DOMENICA T. ORD. - ANNO A (Mt 25,14-30)
da Il settimanale di Padre Pio
Clicca qui!

Fonte: Stilli come rugiada il mio dire

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