BastaBugie n�880 del 03 luglio 2024

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1 LA TRANSIZIONE VERDE NON CI SARA' MAI
Cinque dati dimostrano che non è in corso e non ci sarà nemmeno in futuro nessuna transizione energetica, anche perché è solo dannosa... i politici e gli scienziati lo sanno bene (VIDEO: La finta emergenza climatica)
Autore: Franco Battaglia - Fonte: Sito di Nicola Porro
2 GAME OVER BIDEN: PROBLEMA PER I DEM, TRAGEDIA PER GLI USA
L'impietosa sfida tv sulla CNN ha visto Trump vincere su un frastornato Biden, che però si è impegnato a rendere legge la Roe vs Wade e liberalizzare l'aborto sino alla nascita (VIDEO: Commento alla sfida tv Trump-Biden)
Autore: Luca Volontè - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
3 CHI CRITICA LO STUPRO DI GRUPPO VIENE PUNITO, GLI STUPRATORI NO
In Germania 10 extracomunitari di meno di 20 anni hanno abusato di una quindicenne in un parco pubblico, filmando lo stupro per invitare altri amici a partecipare anche loro (la sentenza vi lascerà senza fiato!)
Autore: Manuela Antonacci - Fonte: Sito del Timone
4 IL CATECHISMO INIZIA A CASA CON I GENITORI
Finita l'era della fede comoda, spesso nemmeno in parrocchia è garantita la sana dottrina per cui insegnarla è un importante dovere dei genitori verso i figli
Autore: Don Stefano Bimbi - Fonte: La Bussola Mensile
5 DUE ANNI FA VENIVA RIBALTATA LA ROE VS WADE
Nel secondo anniversario della sentenza che abolisce il diritto all'aborto, la cantante americana Rachel Holt dà voce a un bimbo abortito (VIDEO: I was gonna be)
Autore: Manuela Antonacci - Fonte: Sito del Timone
6 RIFIUTANDO LA CHIESA VISIBILE VIGANO' SI SCOMUNICA DA SOLO
L'ex nunzio apostolico cade nello scisma in quanto non riconosce l'autorità del Papa (e quindi l'attuale gerarchia della Chiesa che però, per quanto malmessa, è l'unica)
Autore: Luisella Scrosati - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
7 OMELIA XIV DOMENICA T. ORD. - ANNO B (Mc 6,1-6)
Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria
Autore: Giacomo Biffi - Fonte: Stilli come rugiada il mio dire

1 - LA TRANSIZIONE VERDE NON CI SARA' MAI
Cinque dati dimostrano che non è in corso e non ci sarà nemmeno in futuro nessuna transizione energetica, anche perché è solo dannosa... i politici e gli scienziati lo sanno bene (VIDEO: La finta emergenza climatica)
Autore: Franco Battaglia - Fonte: Sito di Nicola Porro, 29 giugno 2024

Nel 1981, 4mila delegati da 150 Paesi si riunirono per due settimane a Nairobi per una conferenza dell'Onu con lo scopo di promuovere la transizione energetica dal petrolio al solare. Allora, si temeva l'arrivo di un periodo glaciale, più o meno imminente. Quasi mezzo secolo dopo, siamo terrorizzati per il riscaldamento globale che ci verrà scongiurato solo dalla transizione energetica in corso e che eliminerà presto (entro il 2050) il nostro bisogno di combustibili fossili. Ci dicono di aver fede in essa. Ce lo dicono Papa Francesco, Joe Biden, Ursula von der Leyen e Sergio Mattarella. Ma noi abbiamo fede solo in Dio: tutti gli altri devono fornirci i dati. E siccome non ce li forniscono, ve li forniamo noi, uno per ogni dito della mano.

1. UE E USA SONO SOLO UN OTTAVO DELLA POPOLAZIONE MONDIALE
Intanto, quella di transizione energetica è essenzialmente un'idea solo della Ue e degli Usa, nel complesso, di chi governa meno di 1 miliardo di noi. L'India, la Cina e gli altri dei rimanenti 7 miliardi del pianeta da quest'idea non sono neanche sfiorati. Al contrario, i numeri mostrano che solo la Cina e l'India - dove hanno in costruzione 30 Gigawatt nucleari - stanno costruendo quantità impressionanti di nuovi impianti a carbone: nei due Paesi sono 170 Gigawatt, una potenza 5 volte superiore a quella nucleare in costruzione.

2. L'USO DEI COMBUSTIBILI FOSSILI È AUMENTATO DEL 40% IN 20 ANNI
Negli ultimi vent'anni, lungi dal diminuire, l'uso dei combustibili fossili da parte delle più grandi economie del mondo (Cina, India, Usa, Germania, Regno Unito e Giappone) è aumentato del 40%.

3. LA SOLA CINA VANIFICA TUTTE LE NOSTRE RIDUZIONI
I dati ci dicono che Usa, Germania, Regno Unito e Giappone hanno diminuito le proprie emissioni di meno di 2 Giga-tonnellate/anno. Peccato che nello stesso periodo quelle di India e Cina siano aumentate di 9 Giga-tonnellate/anno! La sola Cina produce dal carbone più elettricità di quella prodotta da tutto il resto del mondo.

4. BUTTATI AL VENTO MILIARDI, OTTENUTO SOLO L'AUMENTO DEI COSTI
A fronte dell'aumentata energia da eolico e fotovoltaico degli ultimi 20 anni nel mondo, ottenuta sottraendo ai contribuenti del mondo oltre 4 trilioni di dollari, nello stesso periodo si è avuto un aumento più che triplo di energia da combustibili fossili.

5. IMPIANTI EOLICI INUTILI
Negli Usa nel 2023 hanno installato nuovi 6 Gigawatt di nuovi impianti eolici ottenendo una produzione elettrica del 2% in meno di quella dell'anno precedente: nel complesso, negli Usa, eolico e fotovoltaico ebbero dal 2022 al 2023 un incremento di 12 tera-wattora elettrici. Peccato che l'incremento di elettricità dal solo gas naturale fu di 115 tera-wattora.

CONCLUSIONE
A dispetto di tutto quanto sopra, che dimostra in modo inequivocabile che non stiamo vivendo alcuna transizione energetica, i cosiddetti - chiamiamoli così - responsabili politici del nostro mondo occidentale e i mezzi di - chiamiamola così - informazione continuano a raccontare il contrario. Evidentemente son convinti che una bugia detta infinite volte si trasformi in verità. La verità, invece, è che non è in corso alcuna transizione energetica, che non ce ne sarà alcuna nel prossimo secolo e oltre, che essa non è neanche desiderabile e, infine, ogni tentativo di perseguirla è solo dannoso.
Quanto alla CO2 non dobbiamo temere di immetterne in atmosfera: essa non altera il clima - semplicemente non può alterare il clima - ma fa bene all'ambiente e alla vegetazione: la reazione della fotosintesi clorofilliana è CO2+H2O=tessuto vegetale. Chi vuol sottrarre CO2 all'atmosfera vuole il nostro male.

Nota di BastaBugie: l'aumento delle temperature negli ultimi 120 anni non è attribuibile all'uomo se non in minima parte, ma soprattutto è falsa l'affermazione dell'aumento di eventi meteo estremi legati al riscaldamento globale. Nel seguente video del 2023 dal titolo "Non c'è alcuna emergenza climatica" (durata: 23 minuti) l'autore del precedente articolo, Franco Battaglia, dati alla mano spiega la grande bugia del riscaldamento globale.


https://www.youtube.com/watch?v=ICbcdKK_cIA

Fonte: Sito di Nicola Porro, 29 giugno 2024

2 - GAME OVER BIDEN: PROBLEMA PER I DEM, TRAGEDIA PER GLI USA
L'impietosa sfida tv sulla CNN ha visto Trump vincere su un frastornato Biden, che però si è impegnato a rendere legge la Roe vs Wade e liberalizzare l'aborto sino alla nascita (VIDEO: Commento alla sfida tv Trump-Biden)
Autore: Luca Volontè - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 29 giugno 2024

Il primo dibattito presidenziale, ospitato ad Atlanta dalla CNN giovedì sera (le prime ore dell'alba per i paesi europei), è durato 90 minuti, ma il presidente Joe Biden lo ha perso nel giro di 15 minuti. Sin da subito, infatti, il presidente in carica ha perso il filo dei suoi pensieri, aguzzato gli occhi stralunati, faticato a trovare il senso logico delle frasi e, tra gaffes e affermazioni a metà, è caduto in tutte le trappole del suo avversario Trump.
Il candidato Repubblicano, dopo soli pochi momenti dall'inizio del dibattito, era già il designato vincitore, dopo aver ascoltato Biden dare una risposta sconclusionata e bugiarda sull'immigrazione clandestina in cui il presidente in carica, dopo consentito una vera e propria invasione dal Centroamerica prometteva un «divieto totale» e pugno duro contro gli illegali. Biden è apparso per quello che è: un uomo anziano con una scarsa memoria delle sue stesse decisioni politiche ed amministrative.
Trump, dal canto suo, è stato tutt'altro che perfetto. Ha fornito risposte approssimative su deficit pubblico, attaccato inutilmente il figlio di Biden, brillantemente mancato di rispondere a molte domande dei due giornalisti della CNN per dedicarsi ad incalzare, pacatamente ma duramente, Biden.
I due sfidanti alle prossime elezioni si sono beccati su numerose questioni, dall'economia e all'inflazione all'immigrazione e alla sicurezza delle frontiere, all'aborto, al cambiamento climatico, all'attacco del 6 gennaio 2021 al Campidoglio degli Stati Uniti e ai conflitti all'estero in Europa e in Medio Oriente. Un sondaggio flash condotto dalla CNN dopo il dibattito presidenziale ha mostrato che l'ex presidente Trump ha sonoramente sconfitto il presidente Biden, il 67% degli osservatori del dibattito ritiene che Trump abbia vinto il dibattito, rispetto al 33% che crede che Biden abbia vinto il dibattito.

RIPRISTINARE ROE VS WADE E LIBERALIZZARE L'ABORTO SINO ALLA NASCITA
La maggior parte degli utenti sui social media sembra essere d'accordo con il sondaggio della CNN, compresi gli esperti liberali. Trump è veramente un candidato imperfetto, ma nonostante tutti i suoi difetti, si è dimostrato chiaramente più competente sul palco. Biden, che è apparso fragile e malaticcio, molti Dems ne hanno giustificato la pessima performance perché influenzato, ha sbagliato quasi tutto ed è stato incoerente anche sull'aborto, un tema che i Dems stanno usando, anche grazie al finanziamento di più di 100 milioni di dollari dell'industria abortista USA, per federalizzare l'aborto libero sino alla nascita e battere Trump ed i Repubblicani alle elezioni del prossimo novembre. Il presidente ha anche cercato di spiegare la storica sentenza della Corte Suprema Roe vs Wade che legalizza l'aborto e che è stata ribaltata due anni fa dalla maggioranza conservatrice dell'Alta Corte. Trump ha salutato la sentenza, sostenendo che «questo è qualcosa che tutti volevano».
Biden ha detto che «è stata una cosa terribile, quello che hai fatto», mentre indicava Trump. E Biden si è impegnato a cercare di ripristinare Roe vs Wade, senza smentire però l'impegno del suo partito di liberalizzare l'aborto sino alla nascita, se sarà rieletto. Ovviamente le dichiarazioni di Biden su questo punto hanno scatenato ancora una volta la reazione di leaders e movimenti pro life, tra i quali Carol Tobias, presidente del National Right to Life, che ha denunciato come anche nel dibattito di giovedì, Biden abbia dimostrato «ancora una volta che l'ostinata promozione dell'aborto», tenti di usare i dollari dei contribuenti per finanziare gli aborti e si sia impegnato a firmare il "Women's Health Protection Act", un disegno di legge che sancirebbe l'aborto illimitato fino alla nascita nelle leggi federali che eliminerebbe praticamente tutte le protezioni esistenti per i bambini non nati e le loro madri sia a livello federale che statale, comprese le leggi sul coinvolgimento dei genitori.

IL PARTITO DEMOCRATICO IN PREDA AL PANICO
Il Partito Democratico si trova ora di fronte a un momento di verità e a una prospettiva spaventosa. Ha un candidato scelto dai voti delle primarie popolari in tutto il paese, senza che abbia avuto alcun avversario reale e che si è dimostrato, con la prestazione di giovedì, totalmente inadatto a svolgere il proprio mandato per i prossimi anni. I Dems sono in preda al panico e, mentre lo stesso Biden, la sua vice Kamala Harris ed il suo possibile sostituto, il Governatore della California Gavin Newsom, si sono affrettati dichiarare che la prestazione del presidente in carica è stata sostanzialmente buona, altri chiedono a Biden di ritirarsi dalla corsa per poter scegliere un altro candidato.
Le regole del partito rendono quasi impossibile sostituire i candidati senza il loro consenso, figuriamoci sostituirli con qualcun altro. Tuttavia, lo statuto del Comitato nazionale democratico prevede alcune disposizioni nel caso in cui il candidato del partito sia incapace o scelga di farsi da parte, ma anche un blitz anti-Biden alla convention Dems del prossimo agosto è teoricamente possibile, anche se altamente improbabile.
L'unico scenario plausibile passa necessariamente dalla eventuale decisione di Biden di ritirarsi, cosa che ha giurato ripetutamente negli ultimi mesi di non voler fare, ma a quel punto alla Convention dei Dems si scatenerebbero gli appetiti di qualunque altro candidato alla nomination e una caccia senza scrupoli ad ogni delegato (Biden ne conta 3900 su 4000). È stato triste e inquietante vedere Biden al dibattito di giovedì, triste perché la sua condizione di salute è stata così crudamente esposta in pubblico ed inquietante perché quest'uomo, già promotore del genocidio sistematico di bimbi innocenti negli Usa e nel mondo, è anche colui che può promuovere altre guerre e autorizzare l'uso dei codici nucleari militari.

Nota di BastaBugie:
nel seguente video dal titolo "Trump-Biden: il disastro" (durata: 29 minuti) Roberto Mazzoni spiega perché dal 1° dibattito Biden esce con le ossa rotte e anallizza le prospettive amare per il Partito Democratico.
Per vedere il video clicca sul seguente link:
https://mazzoninews.com/2024/06/29/trump-biden-il-disastro-mn-272/

DOSSIER "DONALD TRUMP"
Il presidente nemico del politicamente corretto

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Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 29 giugno 2024

3 - CHI CRITICA LO STUPRO DI GRUPPO VIENE PUNITO, GLI STUPRATORI NO
In Germania 10 extracomunitari di meno di 20 anni hanno abusato di una quindicenne in un parco pubblico, filmando lo stupro per invitare altri amici a partecipare anche loro (la sentenza vi lascerà senza fiato!)
Autore: Manuela Antonacci - Fonte: Sito del Timone, 27 giugno 2024

Nella società pervasa dall'ipocrisia del "politically correct" può accadere che ad andare in carcere non sia un gruppo di feroci stupratori, ma chi li insulta. Ma la storia va raccontata davvero con tutti i dettagli del caso perché ha dell'incredibile. Lo stupro di gruppo di cui si sta parlando era stato perpetrato nel settembre 2020 in un importante parco pubblico di Amburgo, con ben dieci uomini, di età compresa tra i 16 e i 20 anni, provenienti da Kwuait, Afghanistan, Iran e altri Paesi, che hanno approfittato dello stato di ubriachezza di una adolescente che vagava in stato confusionale e della mancanza di testimoni, a causa del lockdown in corso.
Il parco di Amburgo, infatti, in quel periodo di forzato isolamento sociale, era diventato luogo di ritrovo degli adolescenti, ma ad un certo punto, la polizia aveva disperso tutti i gruppi, per far rispettare le misure di distanziamento sociale. Così la ragazzina era rimasta da sola ed era stata assalita dai primi quattro aggressori che - oltre a violentarla ripetutamente - le avevano anche tolto portafoglio e cellulare. Uno di loro, per "divertimento", aveva anche girato alcune scene dello stupro, in cui si vede la straziante immagine della quindicenne che cerca di coprirsi almeno il viso, per difendersi dalle violenze.
Non contenti, terminata questa mattanza, i violentatori cominciarono a mandare messaggi per invitare anche altri del branco a partecipare allo stupro. Dopo essere riuscita finalmente a liberarsi e a chiamare i soccorsi, una volta in ospedale, le furono ritrovate, addosso, tracce di ben nove spermi diversi. Pensate, allora, che la giustizia abbia fatto il suo corso, infliggendo agli stupratori una pena esemplare? Ebbene no!
Nonostante nessuno di loro abbia mai mostrato il minimo segno di pentimento durante il processo, anzi, qualcuno del branco avrebbe definito la sua azione come "un'occasione irrinunciabile", grazie alla presidente della Corte, Anna Meier Goring, i giovinastri non si sono fatti nemmeno un giorno di carcere. Proprio così: neppure uno. Secondo il giudice, i ragazzi non sarebbero in grado di assumersi le stesse responsabilità degli adulti e le pene detentive presenterebbero degli "enormi svantaggi" data la giovane età degli inquirenti.
Però, badate bene, una pena comminata c'è, ma non riguarda uno degli aggressori, ma un soggetto del tutto esterno ed estraneo ai fatti, ovvero una ragazza di 20 anni che avendo visto uno degli stupratori su Snapchat, indignata dalla terribile violenza, non gliele aveva mandate a dire, inviando messaggi con frasi del tipo "stupratore maiale" e "mostro disgustoso". Per tutta risposta, l'uomo, si sarebbe anche azzardato a denunciarla e il giudice gli avrebbe persino dato ragione. Così ora la ragazza si farà tre giorni di carcere e sarebbe stata costretta anche a scusarsi pubblicamente. Ma la follia continua perché le autorità di Amburgo stanno indagando su altri 140 casi di insulti agli stupratori. Evidentemente secondo certa giustizia, al branco andava conferita una medaglia al valore e il plauso generale.
Davvero sembra un racconto surreale e invece il "politically correct" con tutta la sua folle ondata ideologica può portare davvero a conseguenze estreme come questa! Cosa c'è, infatti, di peggio della violenza di una visione ideologica che consiste proprio nello stravolgere la realtà e nel piegarla ai propri dettami, come in questo caso? Intanto Anna Meier Goring, sulla cui coscienza pesa terribilmente questo verdetto, è già stata ribattezzata dall'opinione pubblica "la vergogna di Amburgo" e molti le hanno augurato la stessa sorte della ragazza.
Tuttavia, siccome al peggio non c'è mai fine, la donna è stata anche elogiata nelle pubblicazioni tedesche di sinistra per la sua sentenza, venendo definita "coraggiosa e intelligente". "Coraggiosa" perché ha regalato la libertà agli oppressori e avrebbe continuato ad infliggere dolore alla vittima che ora non si sente più nemmeno tutelata dalla legge? "Intelligente" perché avrebbe usato la giustizia amministrandola con "equità" considerando più grave, non lo stupro ma chi insulta sui social?

Fonte: Sito del Timone, 27 giugno 2024

4 - IL CATECHISMO INIZIA A CASA CON I GENITORI
Finita l'era della fede comoda, spesso nemmeno in parrocchia è garantita la sana dottrina per cui insegnarla è un importante dovere dei genitori verso i figli
Autore: Don Stefano Bimbi - Fonte: La Bussola Mensile, maggio 2024 (n. 5)

Quando ero bambino mia nonna non mi chiedeva se fossi stato al catechismo, ma alla dottrina. All'epoca pensavo che fosse semplicemente una parola desueta e che mia nonna parlasse così perché era di un'altra generazione. Nel tempo ho dovuto però scoprire che dietro alla parola dottrina c'era un mondo: il mondo delle verità della fede cattolica. Forse oggi si preferisce la parola catechismo al posto di dottrina perché non si ha il coraggio di dire che vogliamo indottrinare. Anzi questa parola è scomparsa perché considerata negativamente come se indicasse la volontà di inculcare con la forza concetti astratti e calati dall'alto. Si dovrebbe invece, dicono i moderni catechisti, fare una esperienza di fede, comunicare la gioia del cristianesimo, camminare insieme a una comunità. Tutte cose molto belle, ma c'è da chiedersi se questi discorsi buonisti, omettendo di insegnare la dottrina, possano reggere agli urti della vita. Se torniamo a cento anni fa, quando nelle parrocchie si insegnava il catechismo di San Pio X con le sue domande semplici e le relative illuminanti risposte, in molte parrocchie si facevano delle gare tra i ragazzi per imparare a memoria le cose più importanti: i dieci comandamenti, i novissimi (morte, giudizio, paradiso, inferno), i precetti generali della Chiesa, le opere di misericordia corporale e spirituale, le virtù cardinali e teologali, i peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio, i vizi capitali, i peccati contro lo Spirito Santo. Ovviamente queste cose non venivano solo imparate a memoria, ma spiegate con esempi pratici tratti dall'imperdibile commento di padre Carlo Dragone (tuttora in commercio).

LA SITUAZIONE ODIERNA
Quale è oggi invece la situazione? Al catechismo si parla di tutto eccetto che di dottrina cristiana. Cartelloni e disegni, canti e balli, discussioni su argomenti di attualità o tratti dal telegiornale... tutto pur di non apparire scolastici, salvo poi scoprire che il Mondo non perde tempo e insegna ai bambini la sua dottrina, non solo con le scuole dello Stato, ma anche con la televisione e internet.
Purtroppo il genitore medio si affida alla parrocchia più vicina salvo poi scoprire che la dottrina cristiana non è stata insegnata, ma che addirittura i catechisti espongono argomenti che sono il contrario di quanto insegna la Chiesa o addirittura vivono situazioni in contrasto con tale insegnamento. Eppure il catechista non può parlare a nome proprio, ma deve insegnare a nome della Chiesa e infatti non può autonominarsi catechista, né dire diversamente da quanto insegna la Chiesa. La scelta dei catechisti e la loro formazione è un compito del parroco in quanto responsabile della corretta trasmissione della fede nella sua parrocchia. Ma a volte il problema è già il parroco che non insegna correttamente la dottrina cristiana.

COME COMPORTARSI CON I PROPRI FIGLI?
Come fare allora? Innanzitutto chiariamo che non c'è alcun obbligo di frequentare la parrocchia del proprio territorio. Ognuno è libero di scegliere dove compiere il proprio cammino spirituale (come abbiamo ricordato nel numero di marzo su La Bussola Mensile). Pertanto se uno è fortunato ad avere quello che cerca nella parrocchia a dieci minuti di distanza va benissimo, così come sarebbe accettabile se fossero ne necessari trenta o più. È uno sforzo che sempre più spesso dobbiamo essere disposti a fare se desideriamo garantire a noi stessi e ai nostri figli un'educazione cristiana e umana appropriata. Ovviamente ci si può chiedere se i ragazzi avranno problemi di socializzazione, ma lo scopo del catechismo è l’apprendimento della dottrina cristiana, mentre per socializzare si possono invitare gli amici dei figli a casa. Ma se nemmeno facendo un po' di chilometri si riesce a trovare una parrocchia adatta? Non si può certo andare tutte le settimane in un'altra regione, ma prima di far frequentare inutilmente un ambiente ostile alla dottrina cristiana si può fare la scelta di insegnarla direttamente ai propri figli. Non è una cosa strana, ma la realizzazione di un dovere molto importante. Ogni genitore deve ricordarsi delle promesse fatte il giorno del matrimonio, quando il sacerdote chiede: «Siete disposti ad accogliere con amore, i figli, che Dio vorrà donarvi e educarli secondo la legge di Cristo e della sua Chiesa?» Ebbene, i genitori si sono impegnati a educarli non secondo la Costituzione italiana e l'agenda 2030, ma secondo la legge di Cristo e della sua Chiesa. Di Cristo. E della sua Chiesa. Se si lascia frequentare ai figli una parrocchia che insegna secondo il Mondo, come si può avere la coscienza tranquilla?

I SACRAMENTI
E i sacramenti come si fa ad averli? Per la cresima basta trovare un parroco che comprenda il problema. Ne conosceremo almeno uno in tutta Italia! Poi occorre essere disposti a fare diversi chilometri per ricevere il sacramento che farà dei figli dei soldati di Cristo. Per quanto riguarda la prima comunione e la prima confessione è ancora più semplice. Si può cercare appunto una parrocchia disposta a celebrare con dignità questo sacramento, come per la cresima. Oppure si può anche far fare al figlio la prima comunione in maniera non solenne in una qualunque chiesa durante una normale Messa. Ovviamente in tal caso va preparato bene dal genitore soprattutto con il suo stesso esempio nel vivere la fede. Tornando poi nella parrocchia dove si frequenta normalmente la Messa il figlio può fare tranquillamente la comunione e la confessione. Nessun sacerdote può negare i sacramenti a chi non ha fatto la prima comunione o la prima confessione nella sua parrocchia.
Come si vede è finita la fede automatica o a chilometro zero. Chi si è impegnato il giorno del matrimonio ad educare i figli secondo la legge di Cristo e della sua Chiesa e poi non ha fatto la fatica di realizzare quanto promesso cosa risponderà al cospetto di Dio nel giorno del giudizio?

Nota di BastaBugie: nell'articolo è stato citato il commento al catechismo di San Pio X di Padre Dragone. Un libro per fare il catechismo ai propri figli di qualunque età. Adatto anche per la formazione personale degli adulti. Con esso hanno insegnato la dottrina ai bambini ed ai ragazzi diverse generazioni di catechisti. Ogni domanda del Catechismo Maggiore viene lungamente spiegata con molta chiarezza e semplicità, anche con l'aiuto di esempi ed esortazioni. Contiene la spiegazione delle prime nozioni della Fede cristiana, il Credo, i comandamenti, i precetti e le virtù, i sacramenti, la preghiera.
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LA BUSSOLA MENSILE
Questo articolo è tratto dalla Bussola Mensile. Per ricevere il mensile cartaceo è possibile abbonarsi al costo annuo di 30 euro (11 numeri) oppure si possono acquistare le singole copie nelle parrocchie che la espongono.
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Fonte: La Bussola Mensile, maggio 2024 (n. 5)

5 - DUE ANNI FA VENIVA RIBALTATA LA ROE VS WADE
Nel secondo anniversario della sentenza che abolisce il diritto all'aborto, la cantante americana Rachel Holt dà voce a un bimbo abortito (VIDEO: I was gonna be)
Autore: Manuela Antonacci - Fonte: Sito del Timone, 28 giugno 2024

Si chiama «I Was Gonna Be» ed è una commovente canzone uscita in occasione del secondo anniversario del ribaltamento della sentenza Roe vs Wade. L'autore, Chris Wallin, che ha scritto canzoni per Brad Paisley, Toby Keith, Kenny Chesney e molti altri grandi nomi della musica country, ha voluto rappresentare il punto di vista di una bambina nel grembo materno e, in un'intervista con Breitbart News, ha dichiarato di aver capito che «qualcosa doveva essere detto» anche se «non pensava che qualcuno avrebbe mai cantato il brano».
Invece l'interprete c'è ed è una bellissima diciottenne, di nome Rachel Holt, che ha registrato e pubblicato la canzone con Baste Records e in poco tempo è già salita in cima alle classifiche di Si tratta della struggente storia di una bambina che non ha mai visto la luce: «Se mia mamma avesse potuto vedere la mia faccia, forse mi avrebbe tenuta comunque». Nella sua intervista su Breitbart News, Holt, ha spiegato che le ragazze della sua età non ascoltano mai canzoni sulla "vita reale" ed è necessario che comincino a farlo.
Perciò Baste Records si è messa a disposizione per aiutarla a condividere questa prospettiva. Così come, la stessa casa discografica, attraverso un video, ha voluto dare spazio ad uno dei loro artisti, che ha dichiarato che «persone laboriose e amanti della famiglia sono state espulse dal settore per le loro idee politiche e le loro posizioni culturali e ciò che vogliamo fare alla Baste Records è cambiare questa situazione». Dunque un messaggio pro-life esplicito, da parte di una casa discografica che è riuscita a produrre quello che viene già considerato un "inno pro-vita". Tanto che, sotto un post di Instagram che annunciava l'uscita della canzone, molti hanno espresso la loro gratitudine.
Tra i commenti più significativi: «Se stai pensando di abortire ascolta questa canzone ripetutamente. Tieni tuo figlio e dopo ascoltala di nuovo. Sarai orgoglioso della decisione che hai preso». C'è chi ringrazia direttamente la cantante: «Grazie per aver prestato voce a chi non ha voce. Se pensi che Dio abbia già fatto cose straordinarie nella tua vita, non hai ancora visto niente!» Alcuni hanno espresso il desiderio che più artisti seguano le orme di Holt: «Grazie per aver lottato per tutti i bambini... il mondo ha bisogno di te più che mai. Non ci sono molte giovani donne come te».

Nota di BastaBugie: nel seguente video dal titolo "I was gonna be" (durata: 3 minuti) la cantante Rachel Holt dà voce a un bimbo abortito nel secondo anniversario della sentenza che abolisce il diritto all'aborto.
Sotto al video c'è il testo della canzone in inglese e la traduzione in italiano.

DOSSIER "ABOLITO IL DIRITTO ALL'ABORTO"
La Corte Suprema USA annulla la Roe vs Wade

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https://youtu.be/q2D9tDubpF0?si=lTHdkpT2UCcbWOVo

I WAS GONNA BE (testo originale inglese)
Some don't believe I'm a living soul
Just a bad mistake that needs to go
If my mama coulda just seen my face
Maybe she woulda had me anyway
There are those who speak for me
Who fight for lives that they can't see
But there are some who only mourn?
This life of mine if I were born?
All I wanted was a chance
To learn to love and laugh and dance
But I was gone before I arrived
Sent back to heaven on a starlight flight
Yeah I was gonna change the world
I was gonna be a girl
The first thing I was gonna do
Was breathe and fall in love with you
But a couple weeks before I saw the light
Mine flickered out when you changed your mind
All I wanted was a chance
To learn to love and laugh and dance
But I was gone before I arrived
Sent back to heaven on a starlight flight
I was gonna have some pretty curls
I was gonna be a girl
I'm more than just some one night stand
Or some burden that you think I am
And there ain't no man ever gonna be
What I was gonna be
Some don't believe I'm a living soul
Just a bad mistake that needs to go

I WAS GONNA BE (traduzione in italiano)
Alcuni non credono che io sia un'anima vivente
Solo un brutto errore che deve essere eliminato
Se mia mamma avesse potuto vedere la mia faccia
Forse mi avrebbe avuto comunque
C'è chi parla per me
Che combattono per vite che non possono vedere
Ma ci sono alcuni che piangono solo?
Questa mia vita se nascessi?
Tutto quello che volevo era una possibilità
Per imparare ad amare, ridere e ballare
Ma me ne ero andato prima di arrivare
Rimandato in paradiso con un volo alla luce delle stelle
Sì, avrei cambiato il mondo
Sarei diventata una ragazza
La prima cosa che avrei fatto
Era respirare e innamorarmi di te
Ma un paio di settimane prima vidi la luce
Il mio si è spento quando hai cambiato idea
Tutto quello che volevo era una possibilità
Per imparare ad amare, ridere e ballare
Ma me ne ero andato prima di arrivare
Rimandato in paradiso con un volo alla luce delle stelle
Avrei avuto dei bei riccioli
Sarei diventata una ragazza
Sono più di una semplice avventura di una notte
O qualche peso che pensi che io sia
E nessun uomo lo sarà mai
Quello che sarei stato
Alcuni non credono che io sia un'anima vivente
Solo un brutto errore che deve essere eliminato

Fonte: Sito del Timone, 28 giugno 2024

6 - RIFIUTANDO LA CHIESA VISIBILE VIGANO' SI SCOMUNICA DA SOLO
L'ex nunzio apostolico cade nello scisma in quanto non riconosce l'autorità del Papa (e quindi l'attuale gerarchia della Chiesa che però, per quanto malmessa, è l'unica)
Autore: Luisella Scrosati - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 1° luglio 2024

Com'era prevedibile, dopo la convocazione di Mons. Carlo Maria Viganò da parte del Dicastero per la Dottrina della Fede, l'ex-Nunzio ha risposto con un pesante J'accuse, evocando il noto J'accuse le Concile che Mons. Marcel Lefebvre scrisse nel 1976.
Viganò ha esordito con un'affermazione che lo pone automaticamente al di fuori della Chiesa cattolica, a prescindere dalla sentenza che potrà venire dalla Santa Sede: «non riconosco l'autorità né del tribunale che pretende di giudicarmi, né del suo Prefetto, né di chi lo ha nominato». Il che significa la sua volontà di non essere in comunione con la Chiesa cattolica, nella sua attuale gerarchia. Che per quanto malmessa, per quanto comprensiva di persone obiettivamente non all'altezza e probabilmente anche indegne, rimane l'unica gerarchia esistente. E senza la gerarchia non si dà la Chiesa, almeno per come l'ha fondata Gesù Cristo.
Perché, senza nulla togliere all'importanza delle questioni legate al Concilio Vaticano II, alla riforma liturgica, ai problemi di questo pontificato, rimane la domanda fondamentale: dov'è la Chiesa? Se la Chiesa non è lì dove si trova quel Papa che i vescovi hanno riconosciuto all'unanimità, se la Chiesa non è lì dove ci sono questi vescovi in comunione con la Sede di Pietro, allora non esiste più la Chiesa cattolica. La quale è, per volere del suo fondatore, una società visibile, gerarchica e fondata sulla roccia di Pietro.
L'argomento fondante della propria posizione, Mons. Viganò lo avrebbe rinvenuto nella Bolla Cum ex apostolatus officio di papa Paolo IV, che fu pontefice dal 1555 al 1559. Questa Bolla, spiega Viganò, «stabilisce in perpetuo la nullità della nomina o dell'elezione di qualsiasi Prelato - ivi compreso il Papa - che fosse caduto in eresia prima della sua promozione a Cardinale o elevazione a Romano Pontefice. Essa definisce la promozione o l'elevazione nulla, irrita et inanis, ossia nulla, non valida e senza alcun valore (...). Paolo IV aggiunge che tutti gli atti compiuti da questa persona sono da considerarsi parimenti nulli e che i suoi sudditi, tanto chierici quanto laici, sono liberati dall'obbedienza nei suoi confronti». In virtù di questa giustificazione, Viganò «con serenità di coscienza» ritiene «che gli errori e le eresie a cui Bergoglio aderiva prima, durante e dopo la sua elezione e l'intenzione posta nella presunta accettazione del Papato rendono nulla la sua elevazione al Soglio».
Viganò si immette così nel grande fiume sedevacantista, abbracciandone sostanzialmente la posizione circa la nullità della nomina o la privazione dell'ufficio ipso facto di un prelato eretico, incluso il papa. Ma il vero problema è la disambiguazione del termine "eretico": di quali eretici si tratta?

COS'È L'ERESIA?
Iniziamo con una chiarificazione previa: che cos'è l'eresia? Il Can. 751, condensando la riflessione teologica e canonistica, la definisce come «l'ostinata negazione, dopo aver ricevuto il battesimo, di una qualche verità che si deve credere per fede divina e cattolica, o il dubbio ostinato su di essa». L'eresia dunque richiede un oggetto specifico che non è l'errore relativo a qualsivoglia verità della fede, ma la negazione di quanto la Chiesa ha infallibilmente proposto come dogma rivelato, ossia come contenuto diretto della Sacra Rivelazione, per il quale richiede un assenso propriamente di fede. L'Assunzione della SS. Vergine, l'esistenza e l'eternità dell'Inferno, l'esistenza degli Angeli sono appunto verità de fide tenenda; mentre l'impossibilità per le donne di accedere al sacerdozio o la condanna dell'eutanasia sono invece dottrine insegnate infallibilmente dalla Chiesa e certamente connesse al dato rivelato, ma non definite (almeno per ora) come divinamente rivelate. La negazione di queste ultime non costituisce pertanto formalmente un'eresia.
Chiarito dunque che l'eresia non è un errore qualunque, anche grave, circa l'insegnamento della Chiesa, vediamo che nel canone citato ricorre per due volte l'aggettivo «ostinato». Entriamo quindi nella precisazione di chi sia l'eretico inteso dai testi canonici. La distinzione classica è quella tra "eretico occulto" ed "eretico manifesto", ma quest'ultimo termine ha generato molti equivoci, e sembra dunque opportuno sostituirlo con un altro più preciso, presente in letteratura, ossia quello di "eretico notorio".
Partiamo dall'eretico occulto: si tratta di chi commette il grave peccato formale di eresia - nel senso restrittivo spiegato sopra -, ma lo fa o esclusivamente in foro interno oppure anche mediante parole e atti. Dunque, quando parliamo di eretico occulto, non dobbiamo commettere l'errore di intendere questa espressione come se escludesse di per sé una dimensione manifesta, perché - e questo è il punto capitale - l'eretico rimane occulto fino a quando non venga dichiarato eretico dalle competenti autorità ecclesiastiche, oppure egli non ammetta la propria eresia davanti alle medesime, o ancora la sua eresia non venga provata senza che vi possano essere ragionevoli dubbi in contrario, come per esempio avviene nel caso di un prelato che dovesse abbandonare egli stesso la Chiesa cattolica. Solo così può essere provata effettivamente sia l'eresia nel suo contenuto formale che l'ostinazione del soggetto, che diviene dunque imputabile; ed è solo così che l'eretico diviene notorio.

L'ERETICO OCCULTO E L'ERETICO NOTORIO
Perché questa distinzione è così importante? Perché l'eretico occulto commette sì un peccato di eresia, con il quale perde la grazia e la fede, ma permane giuridicamente nella Chiesa. È solo l'eretico notorio che invece cessa di essere legalmente membro della Chiesa. Attenzione: l'appartenenza giuridica e legale alla Chiesa non è una questione secondaria, ma sostanziale. Come affermato all'inizio, che la Chiesa sia (anche) una società visibile, alla quale si appartiene mediante vincoli giuridici, è un dogma di fede. Dunque, mentre l'eretico occulto si separa "solo" spiritualmente dalla Chiesa, ma non giuridicamente, l'eretico notorio si separa da essa in entrambe le dimensioni.
Ora, le affermazioni di papa Paolo IV, come anche di tutti i teologi che affermano che il prelato eretico perde ipso facto il proprio ufficio, si riferiscono all'eretico notorio, non a quello occulto. Se così non fosse, il giudizio di eresia sarebbe lasciato al libero esame di ciascuno, provocando inevitabili divisioni interne tra chi ritiene che Tizio sia eretico e chi non lo ritiene tale, e dunque tra chi ritiene che Caio sia ancora vescovo o papa e chi no. Ed è infatti quanto avviene nel variegato mondo sedevacantista da decenni.
Ora, se è già compito piuttosto arduo dimostrare l'effettiva eresia (occulta) di Jorge Mario Bergoglio, prima e dopo la sua elezione, posta la materia precisa dell'eresia, allo stato attuale non è di certo possibile dimostrare che egli sia stato o sia un eretico notorio. Qui si aprirebbe un lungo discorso se sia possibile che un Papa, mentre è in carica, possa diventare eretico notorio (sulla possibilità di divenire eretico occulto non ci sono serie obiezioni), perché il Papa non può essere giudicato da nessuno. Ma questo è un altro tema. A noi basta aver mostrato che, purtroppo, Mons. Viganò sta trascinando centinaia di persone nello scisma, che egli stesso rivendica, dal momento che ha ripetutamente e pubblicamente affermato di non riconoscere l'autorità del Sommo Pontefice, con il quale tutti i vescovi cattolici sono in comunione, sulla base di un passo falso.
Abbracciare la posizione di Mons. Viganò comporta necessariamente l'ammissione che la Chiesa cattolica, in quanto società visibile e gerarchicamente ordinata (e non ve n'è un'altra), è di fatto venuta meno, che la Chiesa, nella forma che Gesù Cristo le ha conferito, non è dunque indefettibile. Che le porte degli inferi hanno prevalso contro di essa. Il che è un'eresia.

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 1° luglio 2024

7 - OMELIA XIV DOMENICA T. ORD. - ANNO B (Mc 6,1-6)
Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria
Autore: Giacomo Biffi - Fonte: Stilli come rugiada il mio dire

L’ENIGMATICA OSTINAZIONE DELL’UOMO A NON VOLERE ESSERE SALVATO
Nella parola di Dio c'è un tema che emerge a ogni svolta della storia di salvezza; un tema misterioso e stupefacente: il rapporto strano e drammatico che troppo spesso si istituisce tra il Creatore, che vuol donarsi e salvare, e la creatura, che pare provi fastidio a essere amata e salvata. 
Sono di fronte l'iniziativa di Dio, che vuole aprirsi e comunicarsi, e l'incredibile resistenza dell'uomo, che si rinchiude e non vuole ascoltare: Io ti mando a un popolo di ribelli, dice il Signore al profeta, incaricandolo di recare il suo messaggio agli Israeliti. Non si sa se sia più incomprensibile ed enigmatico l'amore di Dio, che continua a far risonare nel mondo la sua voce con un risultato così scarso, o l'ostinazione dell'uomo, che riesce a eludere ogni tentativo della divina generosità. Siamo mandati a salvare della gente che non ha nessuna voglia di essere salvata: "Voglio morire". 
L'episodio del ritorno di Gesù a Nazaret è quasi la raffigurazione scenica di questo mistero. Egli aveva già iniziato ad annunciare pubblicamente l'imminenza del regno di Dio e la necessità del pentimento, aveva già parlato un po' in tutte le città della Galilea. Adesso finalmente si presenta al suo paese, dove era conosciuto, dove aveva il suo parentado, dove lo conoscevano tutti da sempre. E, come era solito fare, comincia la sua predicazione non in maniera esteriormente straordinaria, bensì inserendosi nelle consuetudini religiose del suo popolo: Venuto il sabato, cioè il giorno festivo ebraico, va come tutti nella sinagoga del villaggio, e qui, dopo che è stata letta la Sacra Scrittura, prende a insegnare secondo le abitudini dei rabbini. 
L'evangelista sottolinea il fatto che l'attività magisteriale e taumaturgica di Gesù nella sua terra e tra i suoi compaesani si conclude con un vistoso insuccesso, il più clamoroso capitatogli fino a quel momento. Tanto che la narrazione nota che Gesù si meravigliava della loro incredulità.

LA SORPRENDENTE UMILTA' DI DIO, SCANDALO PER L'UOMO DI TUTTI I TEMPI
Se esaminiamo un po' da vicino le ragioni del fallimento della missione del Signore a Nazaret e le radici dell'ottusità spirituale dei Nazaretani di fronte alla grazia di Dio, troviamo che sono essenzialmente due; e con stupore ci avvediamo che, almeno apparentemente, sono l'una in contrasto con l'altra. In primo luogo, gli ascoltatori sembrano trovare difficoltà ad accettare una verità troppo grande per loro: Che sapienza è mai questa che gli è stata data? 
Tutti i temi abituali della predicazione di Gesù - e che verosimilmente saranno risonati anche quel giorno - prendevano l'uditorio e lo portavano ad altezze inconsuete: la paternità di Dio, il regno dei cieli che è stato messo alla nostra portata ed è diventato l'approdo della nostra esistenza, la necessità della conversione interiore e del mutamento di vita, la legge dell'amore come fastigio e compendio di tutte le regole del comportamento umano, la libertà dello Spirito che ci fa superare tutte le angustie delle prescrizioni rituali e sociali, insomma tutto il "Vangelo" di Gesù, la sua "buona notizia", era una luce troppo abbagliante per gli occhi avvezzi solo alla penombra di prospettive mediocri. Ciò che egli diceva era troppo superiore alle attese e alla mentalità di quanti si erano radunati nella sinagoga, e restava estraneo ai loro impegni e ai loro interessi. 
Ma gli ascoltatori di Gesù trovano un secondo intralcio sulla via della comprensione: non riuscivano ad accettare che un insegnamento tanto elevato provenisse da una persona tanto comune e vicina, che fino a poco tempo prima aveva condotto una vita normalissima in mezzo a loro; che aveva lavorato come tutti; che con molti di loro era anche imparentato: Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Giuda, di Simone? 
Non si rassegnavano a persuadersi che la verità eterna potesse vestirsi di abiti così dimessi, che la salvezza divina si presentasse in forme così accessibili, che la grazia giungesse attraverso una strada così priva di splendore. In sostanza, non riuscivano ad accogliere l'Incarnazione, cioè il mistero di un Dio che, per recuperare l'uomo perduto, si abbassa fino a lui e si inserisce umilmente nella sua vicenda. A essere sinceri, le riluttanze a credere dei Nazaretani sono talvolta anche le nostre. Anche noi siamo messi in imbarazzo dalla eccessiva grandezza del dono di Dio e al tempo stesso dalla eccessiva povertà della sua presentazione. 
Quando sentiamo parlare dello Spirito Santo che abita nei nostri cuori, della nostra partecipazione alla natura divina, della vita eterna e della gioia senza fine preparate per noi, della nostra totale vittoria sul dolore e sulla morte nel destino di piena risurrezione che ci sarà dato, ci sembra tutto incredibile, tutto lontano dalla nostra banale concretezza: troppo bello per essere vero, troppo sublime per essere nostro. 
E quando vediamo tutta questa ricchezza ravvolta, contenuta, velata nella opacità della vita ecclesiale; quando pensiamo alla esiguità dei mezzi salvifici: un po' d'acqua per il battesimo, il pane e il vino per l'eucaristia, poche parole per l'assoluzione dei peccati; quando ci imbattiamo nella meschinità delle persone che compongono la Chiesa e nei difetti di quelli che la dirigono, allora siamo tentati di dire: "Tutto ciò è troppo miserabile per avere un'origine divina!".

SOLO UNA FEDE SEMPLICE PUO' COMPRENDERE LO "STILE" DI DIO
Solo una fede semplice può comprendere lo "stile" di Dio In fondo, le nostre più gravi difficoltà a credere derivano dalla nostra incapacità di capire e accettare il "carattere" del nostro Dio, che è l'opposto del nostro. Noi tendiamo a presentare con molta enfasi le nostre cose, che pur contano poco. Mettiamo più cura nella confezione della scatola che non nel suo contenuto. I maestri del mondo - pensatori, letterati, uomini pubblici - eccellono tutti nell'arte di non dire niente con frasi bellissime e colorite. 
Per Dio è il contrario: il suo dono è così alto che ci sbalordisce, ma il modo con cui ce lo offre è così umile che ci scandalizza. 
Le cose di Dio sono eccelse, ma sono in genere presentate con semplicità. Perciò i semplici sono quelli che le capiscono meglio. 
Chiediamo allora la grazia della semplicità, che consente la fede e ci preserva dall'incredulità. La nostra incredulità può arrivare alla triste potenza di legare perfino le mani a Dio: Non poté operare nessun prodigio, è detto di quel che è avvenuto a Gesù nell'episodio di Nazaret. 
Il Signore ci conceda di non provocare mai con la chiusura del nostro spirito questa assurda paralisi nei nostri confronti della divina volontà di salvezza.

Nota di BastaBugie: questa omelia del card. Giacomo Biffi è tratta dal libro "Stilli come rugiada il mio dire".
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Le Edizioni Studio Domenicano hanno autorizzato la pubblicazione della porzione di testo sopra riportata con lettera del 3 luglio 2023.

ALTRA OMELIA XIV DOMENICA T. ORD. - ANNO B Mc 6,1-6)
da Il settimanale di Padre Pio
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Fonte: Stilli come rugiada il mio dire

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