FESSERIE ECOLOGISTE: NO ALL'ABETE IN VATICANO
La protesta di un gruppo ambientalista fa andare di traverso il Natale al Papa... e intanto si parla di panettone solidale (che però ha un grande impatto ambientale)
Autore: Stefano Chiappalone - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
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IL SEGRETO DELLA CITTA' IN CUI NESSUNO HA MAI DIVORZIATO
In una città d'Europa con 26.000 abitanti (tutti cattolici) non si sono mai registrati divorzi o famiglie separate, grazie al collegamento del matrimonio alla croce di Cristo
Autore: Roberta Sciamplicotti - Fonte: Aleteia
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UNIVERSITA' DI MILANO, I COLLETTIVI STUDENTESCHI DI SINISTRA IMPEDISCONO AI PRO-LIFE DI PARLARE
Alcuni giovani sono entrati gridando slogan e bestemmie, hanno rovesciato una bottiglietta in testa a un organizzatore e poi il liquido ha fatto saltare l'impianto video e audio: convegno finito
Autore: Anna Sartea - Fonte: Sito di Avvenire
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LA RELIGIONE ''ZOMBI'' E LA RELIGIONE ''ZERO''
La sconfitta dell'Occidente è sotto gli occhi di tutti, ecco il criterio per valutarne il declino: scomparsa del Battesimo, cremazione, ''matrimonio'' omosessuale
Autore: Stefano Fontana - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
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I SETTE MOTIVI PER CUI HA STRAVINTO TRUMP
Se nel 2020 gli elettori cattolici erano in entrambi i campi, quest-anno invece si sono schierati in maggioranza per Trump (20% in più per lui)
Autore: Edwin Benson - Fonte: TFP Italia
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SEDICI DOMANDE SULL'INSEGNAMENTO PARENTALE
È legale? Differenze tra homeschooling e scuola parentale? E tra scuola paritaria e parentale? Gli alunni imparano di meno? Sono in una campana di vetro? I genitori sono in grado di insegnare? E per le superiori? (VIDEO: Ci vorrebbe una scuola parentale)
Autore: Don Stefano Bimbi - Fonte: La Bussola Mensile
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OMELIA IMMACOLATA - ANNO C (Lc 1,26-38)
Avvenga per me secondo la tua parola
Fonte: Il settimanale di Padre Pio
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FESSERIE ECOLOGISTE: NO ALL'ABETE IN VATICANO
La protesta di un gruppo ambientalista fa andare di traverso il Natale al Papa... e intanto si parla di panettone solidale (che però ha un grande impatto ambientale)
Autore: Stefano Chiappalone - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 14 novembre 2024
Due volte l'anno gli ecologisti scendono in campo contro le usanze legate all'anno liturgico: se a Pasqua la parola d'ordine è "salviamo gli agnelli", a Natale è "salviamo gli alberi". Rigorosamente in corrispondenza del calendario cristiano, perché è ben più difficile sentirli alzare la voce per salvare oves et boves dalla festa islamica del sacrificio (o dello sgozzamento). Questa volta la petizione è lanciata dal gruppo Bearsandothers, ed è rivolta al Santo Padre, al Governatorato vaticano, all'Apt Garda Dolomiti e al Comune di Ledro (TN) che si appresta a donare 40 abeti al Vaticano: uno per il tradizionale addobbo di Piazza San Pietro e altri 39 destinati ad altri ornamenti natalizi nei vari edifici della Santa Sede. «No al taglio di un albero ultracentenario, estirpato dal bosco per farlo morire dopo qualche settimana di esposizione in piazza S. Pietro», grida la petizione, tanto più «in un momento storico, dove i cambiamenti climatici sono in elevata evoluzione, è necessario dare dei segnali chiari e limpidi per poter cambiare approccio verso il rispetto della Natura, come richiamato anche dal Santo Padre in molti interventi». Donazione che invece non implica alcun danno ambientale, come precisa il Comune: «l'abete che verrà prelevato fa parte di uno dei lotti che devono essere comunque tagliati per la corretta coltivazione del bosco», mentre le altre «39 piante non sono né ledrensi, né secolari, né alte 30 metri: si tratta di abeti normanni che saranno comprati da vivai specializzati, in quanto la richiesta espressa dal Vaticano, fin dai primi contatti di questa estate, è stata di preferire questi alberi perché non perdono gli aghi. Si tratta di piante che non crescono in Val di Ledro» (Gazzetta delle Valli). Oltre all'allarme infondato, quindi, nella protesta colpisce – ma non stupisce – il richiamo ai «molti interventi del Santo Padre», il quale «ha posto in rilievo che l'attività dell'uomo deve essere rispettosa della tutela del Creato, della Natura». E dove? «nelle sue encicliche "Laudato sii" (2015), Laudate Deum ( 2023) e Terra madre (2024)». La prima è giusta (ma con una "i" sola e l'apostrofo), la seconda pure benché tecnicamente non sia un'enciclica ma un'esortazione apostolica. Terra Madre invece non l'ha mai scritta (semmai è l'evento cui Francesco ha inviato un messaggio), ma scommettiamo che se ne accorgeranno in pochi: ormai basta dire che il Papa è green e sono tutti contenti. Compreso lui.
Nota di BastaBugie: Anna Bono nell'articolo seguente dal titolo "Il panettone solidale salverà il mondo? Di sicuro lo inquina" parla degli acquisti natalizi per sostenere diritti umani e ambiente con prodotti provenienti dalle zone più disagiate del pianeta. Che però dovranno percorrere enormi distanze. La promessa dell'umanitarismo dolciario è difficile da mantenere, ma l'impatto ambientale è assicurato. Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 21 novembre 2024: Si avvicinano le feste e le organizzazioni non governative con fini umanitari propongono acquisti solidali: regali, biglietti di auguri, decorazioni natalizie i cui proventi serviranno ad alleviare le condizioni di vita dei poveri, soprattutto in Africa. Diverse associazioni propongono di comprare i loro panettoni. ActionAid mette in vendita per 20 euro il suo Panettone Rwanda Classico, «avvolto in una vibrante stoffa ruandese». Amref propone un panettone artigianale «dalla confezione bellissima e riutilizzabile»: un sacchetto di stoffa africana, realizzato a mano da una cooperativa che accoglie ragazze di strada in Rwanda. Classici, uvetta e canditi, sono anche i panettoni di Medici con l'Africa Cuamm e di COOPI, sempre al costo di 20 euro. Ma COOPI assicura che il suo è speciale ed è venduto «in una confezione ancora più speciale». Infatti «il panettone canditone arriva avvolto in una shopper colorata e unica, realizzata a mano in tessuto wax dalle abili artigiane della sartoria sociale Mafric». Ultima, ma ancora altre se ne potrebbero elencare, è Mani Tese che si distingue perché offre un Pandoro Solidale oltre che un Panettone Solidale, entrambi al prezzo competitivo di 18 euro. Tutte queste associazioni hanno un elemento in comune, oltre ovviamente all'intenzione lodevolissima di raccogliere fondi da utilizzare per aiutare il prossimo. Acquistano i loro prodotti al commercio equo e solidale. In particolare il Cuamm si affida a Liberomondo, una cooperativa sociale italiana che lavora con decine di produttori di artigianato e alimentari in America Latina, Africa e Asia, con una attenzione particolare, spiega, a cooperative, organizzazioni di base e associazioni di produttori. I generi alimentari, precisa, sono per la maggior parte trasformati successivamente in Italia. Mani Tese invece opera in collaborazione con Chico Mendes, un'altra cooperativa sociale che prende il nome dal sindacalista e ambientalista brasiliano ucciso nel 1988 da due proprietari terrieri, noto per le sue battaglie in difesa della foresta amazzonica. Missione della Chico Mendes è promuovere un modello di economia più giusta, etica e responsabile, che rispetti le persone e tuteli l'ambiente. Del suo Panettone Solidale, proposto in due varianti, Classico e al Cioccolato, Mani Tese dice che «ogni fetta rappresenta valori di sostenibilità, equità e solidarietà. Prodotto con ingredienti del commercio equo e solidale provenienti da Mauritius, Costa D'Avorio e Repubblica Dominicana, garantisce il rispetto per l'ambiente e per i diritti dei lavoratori e delle comunità locali. Ma c'è di più! Ogni panettone è confezionato con cura in un coloratissimo sacchetto realizzato da giovani sarte in Rwanda. Scegliendo questo panettone, supporti le attività di Mani Tese e di Chico Mendes per la difesa dell'ambiente e dei diritti umani». Difesa dell'ambiente e dei diritti umani, sostenibilità e solidarietà, un mondo più giusto. Questo assicurano convintamente tutte le associazioni che ci chiedono di sostenerle. Compra un panettone e salvi il mondo. Ma la promessa non viene mantenuta, non può farlo. Mauritius, Costa d'Avorio, Repubblica Dominicana, Rwanda. Quante migliaia di chilometri percorrono tutti quei prodotti che dai quattro angoli del pianeta raggiungono l'Italia perché sia possibile cucinare, confezionare e commercializzare panettoni e pandoro? E gli altri doni? Il foulard Niger Kanuri venduto da COOPI per sostenere l'artigianato locale e promuovere l'indipendenza economica delle donne di etnia Kanuri però è realizzato sulle rive del lago Chad. Per arrivare in Italia percorre più di 3mila chilometri se trasportato in aereo, molti di più se via nave e mezzi di terra. Panettoni e regali aiuteranno a migliorare la vita delle donne vittime di violenza in Guinea Bissau, ad assicurare cibo alle famiglie in Benin, acqua potabile a interi villaggi e persino a piantumare mangrovie in Mozambico, come spiega Mani Tese, e molto altro ancora, ma il costo per l'ambiente è proibitivo, insostenibile se si dà credito alle associazioni ambientaliste che, tra le loro battaglie, hanno quella di convincerci ad acquistare prodotti a chilometro zero o almeno a preferire le filiere corte, con pochi passaggi essenziali tra produzione, confezionamento e vendita. Qualcuno ricorderà che, fin dalle origini, il commercio equo e solidale è stato criticato prima di tutto per il pregiudizio che lo ispira, ovvero che il resto del commercio sia invece iniquo ed egoista. Quasi subito gli è stato poi obiettato di non raggiungere gli obiettivi fondamentali dichiarati, come quello di rendere i piccoli produttori dei paesi poveri indipendenti da intermediari e di metterli in condizione di lavorare le materie prime per vendere prodotti finiti dalla resa maggiore. In cambio, si è giustamente detto, li fa dipendere dalle Ong e dalle cooperative che gestiscono le attività equosolidali e scelgono chi aiutare, decidono il prezzo, il tipo di produzione, qualità e caratteristiche. Inoltre, nonostante le assicurazioni, diverse materie prime, come riconosce anche Liberomondo, hanno continuato a essere lavorate altrove, ad esempio in Italia. Poi l'ideologia ambientalista ha preso il sopravvento e, con essa, la teoria del global warming, la misurazione dell'impronta ecologica, l'Earth overshoot day, cioè il calcolo del giorno esatto in cui le totali risorse disponibili in un anno si sono esaurite (per il 2024 sarebbe successo il 1° agosto) e l'umanità incomincia a consumare più risorse di quante ne possa mettere a disposizione il pianeta. Prodotti come quelli equosolidali che, praticamente tutti, percorrono migliaia di chilometri per arrivare a destinazione adesso rappresentano una minaccia o così dovrebbero essere considerati. Secondo questo punto di vista una fetta di Panettone Solidale, in realtà ogni fetta di panettone che noi mangiamo, imprime sulla Terra una impronta ecologica chissà quanto grande e profonda, tanto più se, ingredienti a parte e come se non bastasse, arriva dal Rwanda il sacchetto in cui il panettone viene confezionato.
Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 14 novembre 2024
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IL SEGRETO DELLA CITTA' IN CUI NESSUNO HA MAI DIVORZIATO
In una città d'Europa con 26.000 abitanti (tutti cattolici) non si sono mai registrati divorzi o famiglie separate, grazie al collegamento del matrimonio alla croce di Cristo
Autore: Roberta Sciamplicotti - Fonte: Aleteia, 22 luglio 2016
Pensate a un mondo senza divorzio. Pensate a famiglie che non si separano, all'assenza di bambini feriti e di cuori lacerati. Il matrimonio è la vocazione più impegnativa che esista e il divorzio sta aumentando ovunque, ma c'è una cittadina in Europa che rappresenta un'eccezione - una notevole eccezione - a questo dato inquietante. A Siroki-Brijeg, in Bosnia-Erzegovina, non si sono mai registrati divorzi o famiglie separate tra gli oltre 26.000 abitanti! Quale sarà il segreto di questo successo? (Nota dell'autore: alcune fonti dicono che la popolazione di Siroki-Brijeg è di appena 13.000 persone, quasi al 100% cattoliche, ma a seguito di una ricerca più approfondita ritengo che il numero reale degli abitanti sia più del doppio di quanto indicato). La risposta è la bella tradizione matrimoniale di Siroki-Brijeg. La tradizione croata del matrimonio sta iniziando ad arrivare nel resto dell'Europa e negli Stati Uniti, soprattutto tra i cattolici devoti che si sono accorti delle benedizioni che offre. La popolazione di Siroki-Brijeg ha sofferto per secoli perché la sua fede cristiana è sempre stata minacciata, prima dai turchi musulmani, poi dai comunisti. Gli abitanti hanno imparato a proprie spese che la fonte della salvezza arriva attraverso la croce di Cristo, non gli aiuti umanitari, i trattati di pace o quelli sul disarmo, anche se questi possono apportare qualche beneficio.
COLLEGARE INDISSOLUBILMENTE IL MATRIMONIO ALLA CROCE DI CRISTO Queste persone possiedono una saggezza che non permette loro di essere ingannate in questioni di vita o di morte, ed è per questo che hanno collegato indissolubilmente il matrimonio alla croce di Cristo, basando il matrimonio, che genera la vita umana, sulla croce, che genera la vita divina. Quando i fidanzati vanno in chiesa per sposarsi, portano con sé un crocifisso. Il sacerdote lo benedice, e invece di dire che i fidanzati hanno trovato il partner ideale con cui condivideranno la vita dice: "Avete trovato la sua croce! È una croce da amare, da prendere su di voi. Una croce che non è da scartare, ma da custodire nel cuore". Quando la coppia pronuncia i voti matrimoniali, la sposa mette la mano destra sul crocifisso, e lo sposo la mano destra sopra quella di lei. Sono uniti tra sé e uniti alla croce. Il sacerdote copre le mani degli sposi con la stola, mentre loro promettono di amarsi a vicenda nella gioia e nel dolore, proclamando fedelmente i propri voti in base ai riti della Chiesa. Poi i due baciano la croce. Se uno abbandona l'altro, abbandona Cristo sulla croce. Perde Gesù! Dopo la cerimonia, i neosposi attraversano la porta di casa per collocare il crocifisso in un posto d'onore. Diventa il punto di riferimento della loro vita, e il luogo di preghiera della famiglia. La giovane coppia crede fermamente che la famiglia nasca dalla croce. Nei momenti di difficoltà e incomprensione, che sorgono in tutti i rapporti umani, non si ricorre non all'avvocato, al terapeuta o all'astrologo, ma alla croce. Gli sposi si inginocchiano, piangono lacrime di pentimento e aprono il proprio cuore, chiedendo la forza di perdonarsi a vicenda e implorando l'aiuto del Signore. Queste pratiche pie sono state imparate fin dall'infanzia.
BACIARE IL CROCIFISSO TUTTI I GIORNI Ai bambini viene infatti insegnato a baciare con reverenza il crocifisso tutti i giorni e a ringraziare il Signore per la giornata trascorsa prima di andare a letto. I bambini vanno a dormire sapendo che Gesù li tiene tra le braccia e che non c'è nulla da temere. Le loro paure e le loro differenze scompaiono quando baciano Gesù sulla croce. La famiglia rimane indissolubilmente unita alla croce di Cristo. Si tratta forse di una saggezza che pochi nel nostro mondo moderno riescono a comprendere? Il Catechismo insegna che l'amore dev'essere permanente, altrimenti non è amore vero. Non è un sentimento che va e viene, ma un potere di donazione che sopravvive anche alla fine del sentimento. Nel matrimonio non possiamo dipendere dalle nostre forze umane. Se pensiamo di potere non falliremo. La tentazione invade qualsiasi matrimonio in un modo o nell'altro. Nel giorno del nostro matrimonio è difficile immaginare una situazione in cui tutto non sia perfetto. I giovani cuori sanno a malapena che si stanno imbarcando in un'avventura che raggiungerà le vette più elevate e le valli più profonde, ed è proprio nei momenti trascorsi in queste valli che servirà da parte della coppia uno sforzo eroico per rimanere in carreggiata. A volte sarà anche necessario che uno degli sposi abbia la disciplina mentale necessaria per riportare l'altro nel matrimonio. Chi sta attraversando o ha già attraversato questa situazione riconosce la necessità della grazia per perseverare nella tempesta o nel silenzio. Ci saranno giorni in cui tutto sembrerà perduto, ma allora un momento di vera grazia può rinnovare l'amore e la vitalità nel rapporto, rinnovando anche il vincolo sacramentale. Ed è in questi momenti di seria difficoltà che gli sposi possono mettere in pratica il vero senso di quelle parole, apparentemente profetiche, che ora vengono aggiunte ad alcune cerimonie di matrimonio: "Puoi baciare la croce".
Nota di BastaBugie: Vincenzo Merlo nell'articolo seguente dal titolo "Martiri di Siroki Brijeg Frati Minori Francescani" racconta la storia dei martiri di Siroki-Brijeg, il paese di cui parlava l'articolo precedente. Ecco l'articolo completo pubblicato su Santiebeati.it il 20 luglio 2008: Medjugorje, piccolo villaggio della Bosnia-Erzegovina, è conosciuto da tanti fedeli cattolici, soprattutto italiani, per le apparizioni mariane che si susseguono dal 1981. Ai tanti pellegrini che affollano il villaggio può capitare di visitare, nelle vicinanze del paesino, il santuario di Siroki Brijeg, titolato alla Madonna Assunta in Cielo, santuario che costituisce l'autentico vessillo religioso dell'Erzegovina, riconosciuto anche al di fuori dei confini della piccola regione. Quel monastero, vero e proprio scrigno della storia e delle memorie del popolo croato di Erzegovina, fu teatro, il 7 febbraio 1945, di una delle più efferate stragi commesse dai partigiani comunisti locali, eccidio rimasto indelebile nella memoria della gente del luogo nonostante tutti i tentativi, anche violenti, delle autorità comuniste di far dimenticare l'episodio. Il complesso comprendente il santuario, il convento, una scuola e una chiesa, era stato costruito nel 1846 (durante la dominazione turca), grazie alla dedizione di dodici francescani originari dell'Erzegovina e provenienti da Kresevo, in Bosnia. Col passare degli anni, quel luogo era divenuto il simbolo cristiano più importante di tutta l'Erzegovina; per questo motivo un gruppo di partigiani comunisti decise di distruggerlo dalle fondamenta, al fine di sradicare dal cuore del popolo la fede cattolica e la benevolenza e la riconoscenza verso i frati francescani. Arrivati a Siroki Brijeg alle tre del pomeriggio del 7 febbraio 1945, i partigiani trovarono nel monastero trenta religiosi, alcuni dei quali erano professori nel ginnasio adiacente il santuario. Con minacce e bestemmie cercarono di persuadere i frati a lasciare l'abito religioso; al rifiuto di questi, presero i francescani uno ad uno, li portarono fuori dal convento e li uccisero. Testimoni oculari hanno successivamente raccontato che i frati andarono incontro alla morte pregando e cantando le litanie della Madonna. Terminata l'esecuzione i loro corpi furono cosparsi di benzina e bruciati. Non paghi di questo, i partigiani oltraggiarono e cancellarono la scritta sulla pietra invocante Dio e la Madonna, posta sopra l'ingresso del convento, e distrussero la biblioteca, contenente circa 150 mila volumi, che documentavano le tappe della storia e delle sofferenze del popolo croato di Erzegovina.
Fonte: Aleteia, 22 luglio 2016
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UNIVERSITA' DI MILANO, I COLLETTIVI STUDENTESCHI DI SINISTRA IMPEDISCONO AI PRO-LIFE DI PARLARE
Alcuni giovani sono entrati gridando slogan e bestemmie, hanno rovesciato una bottiglietta in testa a un organizzatore e poi il liquido ha fatto saltare l'impianto video e audio: convegno finito
Autore: Anna Sartea - Fonte: Sito di Avvenire, venerdì 29 novembre 2024
Il convegno «Ascoltare la vita», in programma martedì sera nell'aula 200 dell'Università Statale di Milano, aveva per sottotitolo «Storie di libere scelte». Queste storie, però, nessuno dei presenti le ha potute sentire, perché un gruppo di ragazzi ha deciso che non avevano diritto di essere raccontate. Con una contestazione iniziata nel momento esatto in cui era stata invitata a parlare Soemia Sibillo, direttrice del Centro di aiuto alla vita della Mangiagalli, alcuni studenti del collettivo «Cambiare rotta» hanno fatto irruzione nell'aula, a suon di tamburelli, grida e bestemmie. Diversi loro amici si trovavano seduti tra i banchi e avevano assistito al primo intervento in scaletta, quello di Costanza Raimondi, assegnista di ricerca in bioetica alla Cattolica di Milano. Primo e unico dell'intero convegno, perché non c'è stato modo alcuno di proseguire. «Mi avevano appena passato la parola - commenta Soemia Sibillo -, quando si sente picchiare forte alla porta dell'aula. Alcuni giovani sono entrati gridando slogan e bestemmie, con il chiaro intento di boicottare l'incontro, che era stato organizzato da loro coetanei della lista "Obiettivo Studenti". Il più esagitato a un certo punto ha preso una bottiglietta dal tavolo dei relatori e l'ha rovesciata in testa a uno degli organizzatori. L'acqua è andata a finire anche sui cavi dell'impianto audio video, si sono spente le luci e il proiettore ha smesso di funzionare. Io avrei dovuto far vedere ai presenti la testimonianza di una mamma che ha accettato di portare avanti la gravidanza nonostante avessero diagnosticato al suo bambino una grave malformazione cardiaca, suggerendole l'aborto terapeutico. Ma non è stato possibile». Nel video mai proiettato in aula, una giovane di nome Lourdes racconta la sua storia. Il giorno dell'ecografia morfologica, assieme al suo futuro marito Henry scopre che il piccolo che aspettano ha il cuore sinistro ipoplasico. I medici prospettano loro l'interruzione della gravidanza e descrivono le tre operazioni, una più rischiosa dell'altra, a cui si sarebbe dovuto sottoporre il bimbo se fosse riuscito a nascere, per sperare di sopravvivere. «Quando sono arrivati da noi, la futura mamma era in lacrime, ma è stata l'unica volta che l'ho vista piangere - racconta la direttrice del Cav Mangiagalli -. Fatta la scelta di tenere il bambino, Lourdes ha dimostrato a tutti un coraggio e una forza incredibili, che non sono venuti meno nemmeno nei lunghi mesi in cui il suo bimbo è stato ricoverato in terapia intensiva al Niguarda, dove è nato e ha subito numerosi interventi a cuore aperto». Il Cav ha sostenuto la giovane coppia, che viveva in una stanza condivisa con altre persone, procurando un alloggio dove affrontare con maggior serenità questa gravidanza. Subito dopo il parto, i neo genitori sono stati accolti in un altro appartamento, in zona Niguarda, per facilitarli nel loro andare e venire dall'ospedale dove Liev Logan ha lottato per vivere, vincendo la sua battaglia perché ora sta bene. «Sarebbe stato impossibile affrontare tutto ciò da soli», afferma Lourdes nell'intervista video. «I nostri genitori sono lontani, in Perù. Qui è il Cav Mangiagalli la nostra famiglia».
Nota di BastaBugie: Andrea Zambrano nell'articolo seguente dal titolo "L'assalto ai pro life è frutto della rivolta sociale targata Cgil" spiega chi sono i mandanti morali dei gravissimi fatti accaduti in università a Milano. Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 29 novembre 2024: L'attacco brutale dei collettivi studenteschi di sinistra andato in scena martedì pomeriggio alla Statale di Milano nei confronti di un incontro pro-life organizzato da studenti vicini a Comunione e Liberazione rappresenta chiaramente la volontà della sinistra di alzare lo scontro sui temi della vita nascente oltre che sul fine vita con metodi squadristi tipici da anni '70. Gli studenti hanno fatto irruzione nella sala dove era in corso il convegno «Accogliere la vita - Storie di libera scelta», promosso dalla lista Obiettivo Studenti Unimi Medicina e Sanitarie. Ospiti Soemia Sibillo, direttrice del Centro Aiuto alla Vita Mangiagalli, Chiara Locatelli, neonatologa del Policlinico Sant'Orsola di Bologna, specialista in cure palliative perinatali e Costanza Raimondi, ricercatrice in bioetica alla Cattolica. Dopo l'irruzione dei collettivi ci sono stati disordini, spintoni, cori e persino bestemmie, minacce ai relatori e lancio d'acqua contro gli organizzatori, mentre le luci e i microfoni sono stati staccati. Inutile dire che da parte della galassia della sinistra non è arrivata alcuna solidarietà, mentre ad esprimere la propria vicinanza alle vittime, oltre a condannare i fatti, sono stati alcuni esponenti milanesi di Fratelli d'Italia e Lega mentre Pro Vita & Famiglia, che proprio l'altro giorno ha dovuto fare i conti con l'ennesimo assedio ai danni della sua sede romana, ha espresso parole di biasimo. Il motivo di questo silenzio da parte dei cosiddetti "democratici" è da ricercare in una precisa strategia che la Sinistra sta portando avanti per criminalizzare il dissenso e che la segreteria di Elly Schlein sta amplificando nei toni della lotta. E con essa la Cgil che proprio ieri con il segretario Maurizio Landini, nel lanciare lo sciopero generale previsto per oggi ha ribadito che «occorre alzare il tiro», mentre non più tardi di un mese fa aveva chiamato a raccolta per una «rivolta sociale». Per capire il contesto in cui Pd e Cgil sono responsabili moralmente di questo raid fascista dal quale si guardano bene dal prendere le distanze, bisogna andare a vedere chi sono i responsabili dell'assalto di via Celoria, sede della Statale dove si teneva il convegno pro-life. A stroncare l'incontro dopo pochi minuti dall'inizio e a rivendicarlo successivamente sono stati diversi movimenti studenteschi di sinistra. Nell'ordine: Udu, Studenti Indipendenti, Cambiare Rotta e Rebelot oltre che alcuni attivisti, che hanno occupato un immobile nella zona di Città Studi. Si tratta di collettivi che si presentano regolarmente alle elezioni studentesche che portano avanti azioni di rivolta e che nel loro programma hanno tutto l'armamentario tipico della Sinistra radicale e che sono letteralmente sostenuti dal sindacato rosso di Landini e dai Dem di Elly Schlein. Su tutti, per importanza, diffusione negli atenei e organizzazione capillare svetta l'Udu, l'Unione degli Universitari che si definisce nel suo sito «una confederazione di associazioni studentesche presente in 35 atenei italiani. All'Unione degli Universitari aderiscono ogni anno migliaia di ragazzi e ragazze attorno ad un modello organizzativo inedito in Italia: il sindacalismo studentesco». Non si tratta di una mission casuale. Il collettivo che ha assaltato i pro-life a convegno agisce come un sindacato e come un sindacato rivendica le proprie azioni di lotta. Ora, non è un caso che se il principale sindacato della Sinistra unita, la Cgil, abbia alzato lo scontro fino ad aizzare alla rivolta sociale, anche l'Udu si sente autorizzata ad agire di conseguenza e i temi dell'aborto sono assolutamente centrali in questa strategia di lotta. L'Udu, infatti, è assolutamente contiguo alla Cgil. Sono loro stessi a scriverlo sul loro sito: «Abbiamo un patto di lavoro con la Rete degli studenti medi e con la CGIL, con la quale collaboriamo sui temi del lavoro e del sociale». Dunque, si è autorizzati a pensare che l'azione di martedì pomeriggio risponda in tutto e per tutto alla campagna che la Cgil ha da tempo imbastito contro il movimento pro-life, dopo anni in cui le attenzioni della Camera del lavoro erano incentrate solo sulla tematica lavorativa dei medici obiettori. Da qualche tempo Landini e soci hanno cominciato a prendere di mira anche i pro-life impegnati nei consultori e in alcuni ospedali per informare correttamente e sostenere le donne che vogliono interrompere la gravidanza. Infatti, le prime reazioni contro le leggi regionali come quella del Piemonte, che fanno entrare i pro-life nei consultori, sono state provocate proprio dalla Cgil. Il 27 settembre scorso, in occasione della Giornata internazionale per l'aborto libero e sicuro la Cgil ha diffuso un manifesto per chiedere tra le altre cose il «divieto per le associazioni antiabortiste di operare nelle strutture pubbliche dedicate all'Ivg». E non più tardi di un mese fa, a conclusione della tappa italiana di 40 giorni per la vita promossa dai pro-life a Modena, sono comparsi nella città estense dei manifesti inequivocabili che chiedevano di mettere fuori legge le iniziative di preghiera organizzate davanti agli ospedali. «Liber3 (con tanto di schwa ndr.) di abortire, ostacolare l'aborto è violenza», dove il logo della Cgil faceva bella mostra di sé assieme ad altre sigle come Arci, Udi e Arcigay. Insomma, l'attacco ai pro life rappresenta per la Cgil della rivolta sociale di Landini un passaggio imprescindibile di questa lotta. E a proposito di lotta, non è un caso che questo sia lo stesso termine con il quale si è rivolta all'Udu proprio Elly Schlein. Il 4 giugno scorso, la Schlein ha incontrato i vertici del sindacato studentesco che diversi mesi dopo avrebbe fatto irruzione alla Statale di Milano. «Da quando è stata incoronata leader del Pd - scriveva il Foglio -, la collaborazione con l'Udu (che è sempre stata considerata la sigla universitaria di riferimento dei dem) si è intensificata». La segretaria Dem ha partecipato a diverse azioni dei collettivi studenteschi mentre ad aprile invitò alcuni esponenti Udu in un incontro sul diritto allo studio organizzato allo Spazio Sassoli, a Roma. E chiudendo l'incontro con gli studenti, Schlein li ha salutati dicendo "buona lotta". Ecco perché quello che è successo martedì in ateneo a Milano ha radici profonde nel mandato che sia il Pd targato Schlein che la Cgil della rivolta sociale targata Landini hanno affidato ai giovani universitari, sempre più braccio "armato" di scontri, di piazza o di altro genere, per alzare il tono dello scontro, anche sui temi della vita dove la sinistra ha deciso di giocare tutte le sue energie insieme ai cosiddetti diritti, dopo aver abbandonato al suo destino il futuro dei lavoratori.
https://www.youtube.com/watch?v=6vqjcE03EoE
Fonte: Sito di Avvenire, venerdì 29 novembre 2024
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LA RELIGIONE ''ZOMBI'' E LA RELIGIONE ''ZERO''
La sconfitta dell'Occidente è sotto gli occhi di tutti, ecco il criterio per valutarne il declino: scomparsa del Battesimo, cremazione, ''matrimonio'' omosessuale
Autore: Stefano Fontana - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 28 novembre 2024
Il libro di Emmanuel Todd La sconfitta dell'Occidente (Fazi, Roma 2024) ha molti aspetti di interesse. Qui ne sottolineo uno in particolare. Nell'esaminare la situazione fatta emergere dalla guerra in Ucraina l'autore si sofferma sulla "sconfitta dell'Occidente", come dice il titolo, e sul "suicidio assistito" dell'Europa. Quale principale causa di tutto questo egli indica il crollo del cristianesimo, soprattutto protestante ma non solo. Questa «estinzione religiosa in ultima analisi ha condotto alla scomparsa della morale sociale e del sentimento collettivo». Già questo è di notevole interesse, perché si tratta di una causa immateriale mentre di solito gli analisti della geopolitica si soffermano solo su quelle materiali. Todd non disdegna queste ultime ma non le mette al primo posto. Ancora più interessante è un corollario di questa tesi. Egli distingue tra religione "attiva, zombi e zero". La religione "zombi" si ha quando la religione non esiste già più però i suoi effetti sociali sono ancora sentiti dalla popolazione e permangono delle credenze sostitutive che svolgono la stessa funzione della religione. La religione "zero", invece, è quando c'è un «vuoto religioso assoluto in cui gli individui sono privi di qualsiasi credenza collettiva sostitutiva». Qui la religione si è ormai disintegrata. Proprio questo, secondo lui, rende fragile l'Occidente nella guerra con la Russia. Ora, da quali segni si vede se si è giunti allo stadio irreversibile di religione "zero"? Questa è l'interessante osservazione che intendo evidenziare. I criteri sono tre: la scomparsa del Battesimo, la cremazione e il "matrimonio" omosessuale (p. 164). Nella fase di religione "attiva" si va ancora alle funzioni domenicali, in quella "zombi" non si va più a Messa ma si continua a far battezzare i bambini, a seppellire i morti e a considerare importante il matrimonio anche se nella forma civile. Nella fase "zero", infine, scompare il Battesimo, aumenta massicciamente la cremazione e il "matrimonio" tra persone dello stesso sesso viene considerato equivalente a quello tra persone di sesso diverso. I tre criteri sono chiari e condivisibili. Sta ad ognuno di noi applicarli alla situazione che stiamo vivendo per verificare a quale dei tre stadi siamo arrivati.
Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 28 novembre 2024
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I SETTE MOTIVI PER CUI HA STRAVINTO TRUMP
Se nel 2020 gli elettori cattolici erano in entrambi i campi, quest-anno invece si sono schierati in maggioranza per Trump (20% in più per lui)
Autore: Edwin Benson - Fonte: TFP Italia, 12 novembre 2024
Il giorno dopo le elezioni del 2024, il media di "centro-sinistra" CNN ha titolato: "Che cosa è appena successo? È stata l'economia, stupido". L'ABC ha fatto eco: "Il profondo malcontento economico nei confronti di Biden ha spinto gli elettori verso Trump". Le difficoltà economiche potrebbero aver convinto molti elettori "indecisi" a trascurare le loro remore nei confronti di Trump e a votare per lui. Tuttavia, altre questioni molto più profonde hanno giocato un ruolo nella vittoria. Ci sono sette lezioni da trarre dalle elezioni che vanno ben oltre il portafoglio.
1. L'AMERICA VUOLE UNA NUOVA LEADERSHIP FERMA Il risanamento non si può ottenere solo eliminando le leggi sbagliate e i programmi fallimentari. Non avverrà promettendo sussidi gratuiti, tagli alle tasse o altri tipi di assistenza. Le elezioni hanno dimostrato che i cittadini vogliono una nuova leadership in grado di cambiare la direzione del Paese e di riportare la strada verso il buon senso e la stabilità. Quest'atteggiamento si è riflesso nel dibattito. La gente non vuole luoghi comuni, ma leadership ferma.
2. VOGLIAMO (E ABBIAMO BISOGNO) DI DIO! La sinistra detesta "l'americano dei dieci comandamenti", che è una parte essenziale del pubblico e ha un attaccamento particolare a tutto ciò che riguarda Dio e la sua Legge. Uno dei candidati ha accolto i riferimenti a Dio, alla preghiera e alle Scritture per tutta la durata delle elezioni presidenziali. L'altro candidato non ha accolto questo messaggio. I risultati dimostrano che la religione risuona ancora con il pubblico americano. È tempo di riportare Nostro Signore al centro della vita americana.
3. LA POLITICA NON PUÒ SOSTITUIRE LE FAMIGLIE La famiglia tradizionale è la base di ogni ordine nella società. Dio ha creato la famiglia per soddisfare i bisogni più elementari di ogni persona. I bambini imparano le lezioni fondamentali sulle ginocchia delle loro madri. I padri insegnano ai figli a lavorare e a mantenersi. I genitori insegnano ai figli ad amare Dio e la sua Legge. Le elezioni hanno riguardato le famiglie. È stata una disputa tra due visioni della famiglia. Una visione vedeva la "famiglia" come qualsiasi cosa gli venisse in testa che sia. Così si favoriva l'aborto, le unioni fallite, i fallimenti scolastici e gli inefficaci programmi di assistenza sociale. L'altra visione si è attenuta in maggioranza all'unione tradizionale tra un uomo e una donna, finalizzata all'educazione della prole. È ora di abbandonare la fallacia che sia il governo a sapere che convenga meglio alla famiglia.
4. LA SOCIETÀ PERMISSIVA DISTRUGGE TUTTO Per troppi anni, la sinistra governativa, accademica e mediatica ha liquidato la moralità come repressione e tirannia. Le rovine di questa premessa giacciono ovunque in una società che cade a pezzi. Questa rivoluzione all'interno della società sta spingendo tutto - identità, sessualità e comportamento - verso una violenza e un radicalismo sempre maggiori. Queste elezioni hanno messo in discussione le premesse e le promesse della società permissiva.
5. NON SI PUÒ PREDICARE L'UNITÀ MENTRE SI SEMINA LA DIVISIONE L'unità è uno dei più profondi desideri dell'umanità. I sinistrorsi usano questa parola come una clava, brandendola contro chiunque denunci le loro erronee idee. In realtà, nelle loro mani essa diventa un cuneo, promuovendo la divisione e, in ultima analisi, la disperazione. La sinistra semina discordia introducendo comportamenti divisivi, stili di vita aberranti e politiche identitarie (LGBT, transgender, ecc). Usa la parola unità per imporre queste idee al pubblico, che non vuole essere costretto a ingoiare queste cose. Le elezioni hanno evidenziato il rifiuto di programmi che gli americani non condividono.
6. IL GOVERNO ESISTE PER PROMUOVERE IL BENE COMUNE Il compito fondamentale del governo è quello di promuovere il bene comune. Purtroppo, la politica governativa spesso abbandona questo ruolo promuovendo cose che non sono né comuni né buone. Le politiche identitarie (LGBT, transgender, ecc) creano divisioni e risentimento. Utilizzando la narrativa della lotta di classe degli oppressi contro gli oppressori, queste politiche di sinistra non cercano di unire le persone nel bene, ma di dividerle.
7. LO STATO NON DEVE INTROMETTERSI NELLA VITA QUOTIDIANA L'elezione potrebbe essere vista come una protesta contro l'intromissione del governo nella vita quotidiana di tutti. Il governo censura le parole che offendono le presunzioni "woke". La sanità pubblica giustifica le limitazioni su alcuni cibi e bevande. L'assistenza all'infanzia spesso diluisce deliberatamente l'autorità dei genitori e può portare a mutazioni "di genere". La preoccupazione per "l'ambiente" limita l'uso legittimo della terra e promuove l'"energia sostenibile". Queste politiche sono andate troppo oltre e stanno opprimendo i cittadini rispettosi della legge. Le elezioni di novembre hanno dato alcuni insegnamenti. I politici di entrambi gli schieramenti ne trarranno qualche insegnamento? Il rifiuto totale di tante idee di sinistra dovrebbe dare ai leader politici un'idea di ciò che gli americani non vogliono. È necessario pregare e impegnarsi molto se si vuole che l'America torni all'ordine.
Nota di BastaBugie: Alessandra Nucci nell'articolo seguente dal titolo "Usa, il voto cattolico mobilitato contro la deriva woke" spiega che se nel 2020 gli elettori cattolici erano "assorbiti" equamente tra i due campi, quest'anno si sono schierati in maggioranza per Trump. Uno spostamento a destra per scongiurare l'offensiva ideologica di una eventuale amministrazione Harris. Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 19 novembre 2024: Secondo alcuni calcoli, l'elettorato cattolico ha fatto la differenza nella recente clamorosa vittoria che ha riportato Donald J. Trump alla Casa Bianca. Sono 52 milioni i cattolici in età di voto negli USA, la più grossa denominazione cristiana del Paese, rappresentando il 22 per cento dell'elettorato. Finora però non era mai stato un blocco caratterizzato in un modo o nell'altro, tant'è vero che si diceva che un "voto cattolico" neanche esistesse. Nel 2020 il voto era andato metà per uno ai due contendenti, 50 per cento per Trump, 49 per cento per (il cattolico) Biden. Quest'anno invece gli exit-poll hanno registrato una netta preferenza dei cattolici per Trump. La NBC ha segnato una prevalenza di Trump contro Harris di 58% a 40%, che fra i cattolici bianchi sale a 61 a 35. Il Washington Post riporta un margine di 56-41%, per Fox News lo scarto è stato del 13%. Ugualmente massiccio il favore per Trump negli stati in bilico: in Michigan i cattolici hanno dato la preferenza a Trump con uno scarto del 20% in più rispetto ai voti per Kamala Harris, in Pennsylvania con il 14%, nel Wisconsin con il 16%, nella Carolina del Nord con il 17%, in Florida con uno stupefacente 29%. A spostare a destra il voto dei cattolici americani è stata la reazione alla frangia estremista, "woke", del Partito Democratico (Kamala Harris ha più volte dichiarato che "bisogna essere woke"). Una volta il Partito Democratico si assicurava il voto cattolico con espressioni generiche sulla giustizia sociale, sull'inclusione e sull'attenzione per i poveri e I vulnerabili. Adesso a sentirsi vulnerabili sono gli americani, che con l'inflazione faticano ad arrivare a fine mese e che hanno visto invadere le proprie comunità dall'immigrazione incontrollata. Per un Paese la cui identità comprende da sempre l'integrazione dello straniero, come attesta l'iscrizione sulla Statua della Libertà, è evidente la differenza fra l'immigrazione legale di una volta e l'immigrazione incontrollata avvenuta sotto la supervisione ufficiale ma inesistente della vice-presidente Harris. Inoltre, gli zeloti del "woke", oltre a prendersela con il passato a scuola e rovesciando statue sulla strada, una volta arrivati al potere con Biden si sono scatenati contro i loro nemici ideologici, i movimenti pro-life, per colpire i quali sono state fatte irruzioni nelle case di nonne e padri di famiglia, arrestati e condannati per aver pregato pacificamente davanti alle cliniche abortiste. L'aver assoldato, infine, a suon di milioni di dollari, la maggior parte dei più noti attori e cantanti del momento, non solo non ha avuto esito, ma nel caso degli elettori cattolici può aver innescato un effetto boomerang, stanti le posizioni abortiste espresse da personaggi come Madonna, nonché le molte esibizioni apertamente ammantate di satanismo. Dal canto suo Donald Trump, cresciuto nella Chiesa cristiana presbiteriana, oggi si definisce "nondenom", categoria di cristiani che non si sentono di appartenere ad alcuna specifica denominazione, anche se sono molto dediti alla preghiera e seguono la Bibbia. Ma a raccomandarlo agli occhi dei cattolici, Trump ha dalla sua i molti atti compiuti da Presidente in difesa della libertà di religione: dalla difesa dell'obiezione di coscienza alla nomina di tre giudici anti-abortisti alla Corte Suprema, al divieto di alloggiare i detenuti trans biologicamente maschi nelle carceri femminili. Sembrerebbero quindi superati gli anni della presa obamiana sulla cultura cattolica. Tuttavia, la mentalità che una volta caratterizzava specificamente la sinistra ha assunto posizioni più centrali nella cultura. Ancora nel 2004 George W. Bush era stato rieletto sulla base di valori cristiani. Oggi, nel 2024, le figure "valoriali" di spicco come Elon Musk, Tulsi Gabbard, e lo stesso Robert F. Kennedy Jr. si collocano a sinistra della morale condivisa che i cattolici conservatori vorrebbero ripristinare. Essi non si sognano di affermare l'indissolubilità del matrimonio o il divieto di aborto. Semplicemente non sbandierano il diritto ad abortire come un vessillo, ma solo un'eventuale triste necessità da ridurre al minimo. Vogliono però la fine del vetriolo, e che i woke almeno cessino di avviare i minori alla mutilazione dei genitali per curare la cosiddetta "disforia di genere".
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Fonte: TFP Italia, 12 novembre 2024
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SEDICI DOMANDE SULL'INSEGNAMENTO PARENTALE
È legale? Differenze tra homeschooling e scuola parentale? E tra scuola paritaria e parentale? Gli alunni imparano di meno? Sono in una campana di vetro? I genitori sono in grado di insegnare? E per le superiori? (VIDEO: Ci vorrebbe una scuola parentale)
Autore: Don Stefano Bimbi - Fonte: La Bussola Mensile, settembre 2024
Mi occupo di scuola parentale dal 2009 e dal 2014 ho dato vita ad una scuola parentale che si chiama "Gesù Maestro". Dopo dieci anni di esperienza diretta ho scritto un libro dal titolo "Gesù Maestro. La scuola parentale cattolica" che ha venduto oltre mille copie. Faccio incontri in tutta Italia dal Piemonte alla Sicilia ed ho incontrato centinaia di famiglie interessate all'argomento. Ecco le domande che mi vengono fatte più spesso, con relative risposte.
1) In Italia è legale non mandare i figli alla "scuola dell'obbligo"? Non solo è legale, ma è un diritto sancito dalla Costituzione italiana. L'articolo 34 infatti recita: "L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita". Quindi è l'istruzione ad essere obbligatoria, non la scuola. La "scuola dell'obbligo" non esiste. Inoltre l'articolo 30 dice che "è dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli". Ciò significa che l'istruzione dei figli è in primis una responsabilità dei genitori, non dello Stato. Lo Stato italiano semplicemente riconosce il diritto dei genitori di scegliere i metodi didattici che ritengano più opportuni e di organizzare come credono meglio l'apprendimento per i figli.
2) Per tenere i figli a casa cosa occorre fare da un punto di vista burocratico? In concreto, è sufficiente inoltrare ogni anno una comunicazione scritta "al dirigente scolastico del territorio di residenza" (art. 23 D. Lgs. n. 62/2017) in cui i genitori dichiarano di prendersi carico in prima persona dell'istruzione del figlio. Va sottolineato che non è una richiesta e non c'è bisogno di nessuna autorizzazione. Semplicemente si comunica di volersi avvalere del diritto di educare i propri figli.
3) Dove va sostenuto l'esame annuale richiesto dalle leggi italiane? L'esame a fine anno può essere sostenuto in una qualunque scuola statale o parificata. Il Ministero dell'Istruzione ha chiarito definitivamente con decreto dell'8 febbraio 2021 che obbligare a dare l'esame nella "scuola di residenza" farebbe venir meno la "libertà di scelta della famiglia" garantito per legge.
4) Cos'è l'homeschooling? L'homeschooling è un metodo di istruzione in cui i figli ricevono la loro formazione a casa. I genitori assumono direttamente la fatica, ma anche la soddisfazione dell'istruzione dei propri figli. La mamma casalinga è molto avvantaggiata nella disponibilità di tempo appropriata da dedicare all'educazione dei figli con l'homeschooling.
5) Che differenza c'è tra l'homeschooling e la scuola parentale? Nell'homeschooling i genitori insegnano in modo completamente autonomo, anche se spesso si formano reti di homeschooler che organizzano attività in comune come lezioni di lingua, gite ed escursioni, recite o altre attività. L'homeschooling offre la massima flessibilità in termini di orari, ritmo di apprendimento e contenuti. Invece una scuola parentale è organizzata a tutti gli effetti come una scuola con insegnanti, classi, alunni di più famiglie e orari determinati. Per mantenere il carattere parentale i genitori devono impegnarsi nell'insegnare alcune materie o in alcune classi, scegliere gli insegnanti per le materie o le classi che altrimenti non riuscirebbero a "coprire", gestire la maggior parte dei problemi pratici. Senza questo coinvolgimento diretto dei genitori, non è una scuola parentale, ma privata, sebbene non riconosciuta dallo Stato. La scuola parentale rispetto all'homeschooling rende più semplice un programma di studi più strutturato e fornisce un ambiente di maggiore socializzazione con altri bambini.
6) Quali sono le differenze tra una scuola paritaria e una scuola parentale? Purtroppo oggi una scuola paritaria cattolica non può insegnare secondo i principi della dottrina sociale della Chiesa. Il motivo non risiede nella cattiva volontà degli insegnanti, che sono spesso animati da buona volontà. Una scuola paritaria deve avere gli standard imposti dallo Stato. E il motivo è semplice: lo Stato concede l'autorizzazione e quindi, per concederla, pretende che venga imitata la sua impostazione. Inoltre lo Stato finanzia le scuole paritarie e, nonostante dia le briciole rispetto alle scuole statali, quelle briciole sono essenziali alle scuole paritarie per andare avanti. Al contrario le scuole parentali, e a maggior ragione i genitori che fanno homeschooling, non ricevono finanziamenti, né hanno bisogno di alcuna autorizzazione statale. Questo permette la più completa libertà nella scelta su cosa insegnare, quali libri adottare, gli orari delle lezioni, ecc. E non bisogna dimenticare che questa libertà permette una personalizzazione del percorso educativo impossibile nelle scuole statali e paritarie.
7) Perché è importante la personalizzazione del percorso educativo? Non si rischia di imparare di meno? I bambini non sono tutti uguali e perciò non apprendono tutti in modo uguale. Inoltre ognuno ha le sue inclinazioni e interessi per cui è giusto dare di più a chi ne ha la possibilità. La diversità di ciascun bambino è una ricchezza e va valorizzata invece che livellarla, come succede nella scuola quando ci si trova a insegnare in classi di 20/25 alunni.
8) In un ambiente così confidenziale, familiare e ristretto, non c'è il rischio che i bambini siano tenuti sotto una campana di vetro? Questo è il punto più difficile da fare comprendere alle persone che non conoscono la realtà dell'insegnamento parentale. C'è la convinzione che si crei un ghetto, un ambiente ovattato e autoreferenziale e che, di conseguenza, i bambini facciano più fatica a socializzare, trovandosi poi disorientati nell'impatto con la realtà. Ecco tutto questo è assolutamente un falso mito, una leggenda. Anzi, l'esperienza che raccontano i genitori è l'esatto opposto. Tutti testimoniano una maggiore capacità di socializzazione dei propri bambini rispetto ai loro coetanei.
9) Com'è possibile che l'insegnamento parentale stimoli anziché affossi la socializzazione? Il fatto che la famiglia o la scuola parentale rappresenti un contesto protetto e sicuro fa crescere l'autostima nel bambino. Questo lo rende più sicuro di sé. Per esempio, è quasi impossibile che nella scuola parentale si verifichino episodi di bullismo, perché i ragazzi sono seguiti personalmente anche nelle loro difficoltà e nei loro disagi. Sicché, un bambino che si sente sicuro e fa un'esperienza di relazione positiva nel piccolo, è poi portato ad aprirsi con fiducia anche in situazioni più articolate. Viceversa, il bambino che - pur in mezzo a 20 o 30 bambini - è però lasciato a se stesso ha più paura di socializzare.
10) Come è nata la scuola di Stato? La scuola di Stato servì all'Italia post risorgimentale, una volta fatta l'Italia, a fare gli italiani. In altre parole occorreva riconvertire le masse dal cattolicesimo diffuso e radicato al nuovo impianto anticristiano di cui era intriso il risorgimento. Ovviamente ciò è stato fatto per gradi, infatti all'inizio si fece leva proprio su quello che gli italiani (ben prima del risorgimento) avevano in comune di più profondo: la fede cattolica e i principi ad essa ispirati. Ora è onesto prendere coscienza che la scuola di oggi è ormai un guscio vuoto, senza identità, esposta ai venti ideologici e politici che soffiano nello Stato.
11) Cosa ha determinato la deriva laicista dell'insegnamento cosiddetto "pubblico"? Chiunque comprende l'importanza della scuola per trasmettere principi, i valori e le idee alle nuove generazioni: chi ha a che fare con i giovani ha in mano la società del futuro. Quello che vediamo adesso è il risultato dello stratificarsi delle scelte che certi settori della cultura hanno fatto negli ultimi 50 anni, l'illusione di poter liberare l'uomo da Dio e di affermare la relatività di ogni valore è stata una spinta così forte che non poteva non volersi propagare anche attraverso la scuola.
12) Perché i genitori si sentono più tranquilli con l'istruzione parentale? Perché con l'istruzione parentale si supera il divario tra scuola e famiglia e si assicura un tipo di educazione corrispondente alle aspettative dei genitori. L'istruzione parentale non ha bisogno di consigli di classe o di giornate di "scuola aperta" perché è gestita da genitori che non vogliono delegare la grande responsabilità dell'educazione dei propri figli. E si impegnano in prima persona perché da genitori si capisce che non si può scendere a compromessi quando si tratta dei propri figli.
13) I genitori sono in grado di insegnare? I genitori sono i migliori insegnanti dei loro figli. La natura li ha dotati delle qualità essenziali per riconoscere nei figli bisogni e potenzialità che altri, i cosiddetti esperti, potrebbero non cogliere. Del resto per insegnare al livello delle elementari è davvero elementare! Basta seguire dei libri di testo e con i figli ripassare, o apprendere proprio, quelle nozioni che appunto si definiscono "elementari". Alle medie si può lo stesso fare homeschooling, anche se un minimo di competenza è richiesto, e poi, per le materie in cui i genitori fossero più in difficoltà, a ripetizioni private. Con due o tre ore al mese si può recuperare il programma che non si riuscirebbe a fare a scuola nemmeno in quattro settimane.
14) Si può fare insegnamento parentale anche alle superiori? Chi è riuscito ad insegnare ai propri figli alle medie può anche continuare alle superiori. Ovviamente bisognerà adeguarsi all'aumentare della richiesta dei figli di maggiore profondità e competenza. Per non avere problemi con l'esame di Stato che si tiene in quinta superiore si potrebbe prendere in considerazione di rientrare nel sistema scolastico solo l'ultimo anno, quando ormai la formazione è già stata completata con l'istruzione parentale. Ovviamente ci si riferisce a coloro i quali volessero continuare a studiare all'università. Chi invece preferisce fermarsi ai sedici anni, essendo obbligatorio per lo Stato il percorso scolastico solo fino a quell'età, non avrebbe nessun problema a fare istruzione parentale alle superiori solo per due anni.
15) Su cosa si deve basare l'istruzione parentale? Di cosa hanno bisogno i giovani d'oggi? I giovani d'oggi, come i giovani di ogni epoca, hanno bisogno di certezze a cui appoggiarsi mentre crescono. Questo mondo che pare il trionfo della libertà si basa invece sul relativismo e comunica soltanto incertezze... fa sentire soli, spersi, deboli. Per questo bisogna che qualcuno dica loro che Dio li ama attraverso il suo Figlio Gesù e che la verità tutta intera è insegnata dalla Chiesa Cattolica.
16) In Italia quanti scelgono l'istruzione parentale? Secondo i dati ufficiali del Ministero dell'Istruzione e del merito dell'anno 2021/2022 le famiglie che in Italia hanno scelto l'homeschooling o la scuola parentale alle elementari sono 11.000 (con un incremento del 600% rispetto a prima dei lockdown del 2020 quando le famiglie erano soltanto 1.800). Gli studenti delle medie che hanno scelto l'istruzione parentale sono 6.122 (con un incremento del 370% rispetto a prima del 2020 quando gli studenti erano soltanto 1.651). Nota di BastaBugie: chi lo desidera può organizzare un incontro di presentazione del libro "Gesù Maestro. La scuola parentale cattolica" con Don Stefano Bimbi per genitori interessati all'homeschooling o alle scuole parentali (con possibilità di fare domande a Don Stefano). Negli ultimi anni Don Stefano ha visitato molte scuole parentali in diverse regioni italiane dal Piemonte alla Sicilia, spesso in collaborazione con il Coordinamento nazionale per la Vera scuola cattolica e l'Osservatorio internazionale di Dottrina Sociale della Chiesa card. Van Thuan. Per conoscere i luoghi degli incontri, clicca qui!
VIDEO: CI VORREBBE UNA SCUOLA PARENTALE (intervista a Don Stefano Bimbi)
https://www.youtube.com/watch?v=-gxima3zymo
Fonte: La Bussola Mensile, settembre 2024
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OMELIA IMMACOLATA - ANNO C (Lc 1,26-38)
Avvenga per me secondo la tua parola
Fonte Il settimanale di Padre Pio
Oggi è la Solennità dell'Immacolata Concezione. Oggi festeggiamo Colei che, per una grazia singolare, non è stata raggiunta dalla colpa originale; Colei che, corrispondendo in tutto alla Volontà di Dio, ha annullato la disobbedienza dell'antica Eva. La prima lettura di oggi narra del primo peccato, il cosiddetto peccato originale. Inizialmente, Adamo ed Eva pensavano che ascoltando il serpente tentatore essi avrebbero raggiunto la felicità; invece, subito dopo il peccato, sprofondarono nella più grande tristezza. Adamo incolpò Eva, Eva accusò il serpente e nessuno dei due ammise sinceramente la propria responsabilità. Così è anche per noi: il tentatore ci insinua che solo con il peccato potremo raggiungere il pieno appagamento dei nostri desideri, ma, una volta caduti, ci rendiamo conto di essere privi di tutto, privi della cosa più importante che è la grazia di Dio. La cosa più brutta è che, come Adamo ed Eva, anche noi cerchiamo sempre di scusarci e non ammettiamo con sincerità tutta la nostra colpa. Ma anche dopo la caduta dei nostri Progenitori, Dio manifestò la sua Misericordia, promettendo la salvezza. Egli, infatti, disse al serpente: «Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (Gen 3,15). Chi è questa Donna nemica del demonio? È l'Immacolata, la «piena di grazia»! Per essere totalmente nemica del maligno, Ella doveva essere «piena di grazia» fin dal suo primo istante di esistenza, ovvero fin dal concepimento. Se, infatti, la Madonna avesse avuto anche solo per un istante il peccato originale non sarebbe stata la nemica del demonio. La stirpe di Lei che schiaccia la testa al serpente è Gesù suo Figlio, il Redentore. La Madonna è «piena di grazia» fin dal suo primo istante di esistenza per grazia di Dio, in vista dei meriti di Gesù in Croce. Nel brano del Vangelo che abbiamo letto, l'arcangelo Gabriele così a Lei si rivolge: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te» (Lc 1,28). L'essere «piena di grazia» è come il suo nome proprio, la sua caratteristica più bella. Ella doveva essere la «piena di grazia» perché doveva diventare la degna Madre di Dio. Non era, infatti, conveniente che Colei che un giorno doveva dare alla luce di questo mondo il Figlio di Dio fosse stata anche per un istante sotto il dominio del peccato. Questa verità dell'Immacolata Concezione è stata solennemente proclamata dal papa Pio IX l'otto dicembre del 1854. Tale verità deve però entrare sempre di più nei nostri cuori: non basta crederci, bisogna anche vivere, mettere in pratica questa verità. In che modo? Cercando con ogni impegno di eliminare il peccato dalla nostra vita. Praticamente dimostreremo di essere devoti all'Immacolata se faremo di tutto per vivere nella grazia di Dio, lontani dal peccato. Diversamente la nostra devozione sarà solo a parole. «Chi è devoto alla Madonna?», chiese un giorno un Santo. E fu lui a dare la risposta: «Chi è nemico del peccato». Concretamente dobbiamo fare nostro l'atteggiamento della Vergine Immacolata, la quale ha sempre fatto la Volontà di Dio e ha sempre ripetuto nel corso della sua vita ciò che ha risposto all'arcangelo Gabriele: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola» (Lc 1,38). Se diremo sempre di sì a Dio, anche noi saremo simili alla nostra Madre Immacolata e cresceremo sempre di più nella grazia di Dio. Pensiamo ora alle stupende conseguenze di quel "Sì" di Maria: il Figlio di Dio si è fatto uomo ed è venuto a salvarci. Se anche noi diremo il nostro sì, Dio compirà altre meraviglie di grazia e noi diventeremo degli strumenti della sua Misericordia.
Nota di BastaBugie: per approfondire il rapporto tra Eva e Maria si può leggere il seguente articolo.
ANNUNCIAZIONE: DUE DONNE A CONFRONTO Da una parte l'umiltà di Maria con l'angelo Gabriele, dall'altra l'imprudenza di Eva con l'angelo decaduto di don Stefano Bimbi https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6071
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