BastaBugie n�904 del 18 dicembre 2024

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1 IL NATALE DEI REGALI LO HA INVENTATO DIO
Mentre il mondo si accontenta di critiche moralistiche al consumismo e agli sprechi che inquinerebbero lo ''spirito natalizio'', per il cristiano luci e doni preparano ad accogliere il Dono più grande: Gesù
Autore: Don Stefano Bimbi - Fonte: La Bussola Mensile
2 SCIOPERO, MECCANISMO INFERNALE CHE I SINISTRI USANO PER IL POTERE
Il 13 dicembre lo sciopero dei trasporti ha bloccato l'Italia: in conclusione, è inutile votare se la sinistra occupa tutti gli ingranaggi dello Stato
Autore: Rino Cammilleri - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
3 PER ESSERE UMILI VA ELIMINATA LA FALSA IMMAGINE DI SE'
La regola di San Benedetto ci suggerisce di non lottare per far valere i nostri diritti, ma per essere umili e quindi ottenere la vera pace dell'anima
Autore: Luisella Scrosati - Fonte: Il Timone
4 NEFARIUS, QUANDO SI EVANGELIZZA RICORDANDO CHE IL DIAVOLO ESISTE
Diretto dagli stessi autori di Unplanned e God's not dead, Nefarius è un horror a tratti divertente in cui un brillante psichiatra, ateo, dialoga con un condannato a morte che dice di essere un demonio (VIDEO: Trailer)
Autore: Roberto Marchesini - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
5 ''GESU' TI AMA'' SOPRA LA FASCIA LGBT: IL GIOCATORE RISCHIA LA SQUALIFICA
Il 24enne del Crystal Palace, titolare della nazionale inglese, non si lascia intimidire dalla dittatura gay e scrive sulla sua fascia da capitano: Jesus loves you
Autore: Franco Lodige - Fonte: Sito di Nicola Porro
6 LA BIBBIA REGISTRA NUOVI RECORD DI VENDITE
Da sempre è un best seller e recentemente è passata da 9,7 milioni di copie vendute nel 2019 a 14,2 milioni nel 2023, con un aumento del 46% in 4 anni (VIDEO: Trump promuove la Bibbia)
Autore: Manuela Antonacci - Fonte: Sito del Timone
7 OMELIA IV DOM. DI AVVENTO - ANNO C (Lc 1,39-45)
Benedetto il frutto del tuo grembo
Fonte: Il Settimanale di Padre Pio

1 - IL NATALE DEI REGALI LO HA INVENTATO DIO
Mentre il mondo si accontenta di critiche moralistiche al consumismo e agli sprechi che inquinerebbero lo ''spirito natalizio'', per il cristiano luci e doni preparano ad accogliere il Dono più grande: Gesù
Autore: Don Stefano Bimbi - Fonte: La Bussola Mensile, dicembre 2023

L'arrivo del Natale è imminente e, come sempre, dobbiamo prepararci ad ascoltare le stesse critiche moralistiche contro il consumismo che inquinerebbe lo "spirito natalizio". È un cliché fastidioso che si può ascoltare nelle conversazioni tra amici come, purtroppo, anche nelle omelie dei sacerdoti. Sui giornali più diffusi si potranno leggere articoli che rimproverano l'aspetto "pagano" della frenesia dei regali a Natale, mentre paradossalmente questi stessi giornali dipendono dalla pubblicità e i loro editori traggono profitto dai consumi.
Per non parlare delle pressioni degli ecologisti e le loro periodiche campagne di sensibilizzazione per la riduzione del consumo di energia con iniziative ridicole come "M'illumino di meno" che coinvolge amministrazioni pubbliche per spengere l'illuminazione di monumenti ed edifici pubblici. Spegnere la luce diventerà quindi uno stile di vita sostenibile da imporre al popolo per salvare il pianeta?
Almeno noi cristiani a Natale dovremmo invece concentrarci su Gesù, il nostro Salvatore e la gioia della nostra vita, non certo adeguarci alle chiacchiere sui doni scambiati in questo periodo. Chi si lamenta del consumismo natalizio, dei negozi sempre aperti, dello sfarzo delle luci nelle strade, dei pranzi interminabili in famiglia, probabilmente non ha niente di significativo da dire su Gesù e sul fascino della sua venuta nel mondo. Questo accade a chi ha perso lo stupore dei fanciulli di fronte alle luci, ai regali e a Gesù bambino nella mangiatoia di Betlemme.
Molti cristiani di oggi somigliano a quei farisei i quali, di fronte a Gesù che guarisce l’uomo dalla mano paralizzata (Mc 3,1-6; Lc 6,6-11), iniziano a polemizzare perché lo ha fatto di sabato. Passa così in secondo piano quanto compiuto dal falegname di Nazareth. Essi non si lasciano stupire o interrogare nemmeno da un miracolo straordinario compiuto da una persona così umile.

LA NOTIZIA PIÙ GRANDE DI TUTTI I TEMPI
Noi cristiani abbiamo la responsabilità di condividere con i familiari, i parenti, gli amici e tutti quelli che incontriamo la notizia più grande di tutti i tempi, la più emozionante e consolante: Dio si è fatto uomo ed è venuto a vivere tra noi per guarirci e per salvarci. In questo periodo abbiamo la speciale opportunità di proclamare che niente sarà più triste e disperato come prima. Invece di criticare il consumismo, abbiamo l'obbligo di proclamare la gioia e l'amore che questo evento porta con sé.
In effetti, il primo Natale dei regali fu quello di duemila anni fa, quando i Re Magi portarono a Gesù dei doni. Il Vangelo sottolinea con favore questa spontanea generosità, poiché perfino l'oro era una risposta modesta a un dono immenso come il Bambino nato per noi. A pensarci bene, Dio stesso ha inaugurato il "Natale dei regali" già all'inizio dei tempi quando ci donò l'intero universo con tutte le sue meraviglie. Nessuno ha mai dato così con tanta abbondanza e generosità come Dio. Egli infatti non si è limitato a creare la terra, la luna e il sole, ma l'intero sistema solare. Non solo, ma ha creato anche molti pianeti e stelle, anzi galassie intere, in tal numero che che possiamo alzare lo sguardo verso il cielo e dire: "Che Dio sprecone, bastava anche meno!". Non scherziamo. Proprio questo "spreco" di aver creato mondi lontanissimi, che sono per noi solo delle piccole luci nel cielo, indica quanto è grande l'amore di Dio nei nostri confronti. Avrebbe potuto creare solo mucche e capre, polli e maiali per sfamarci e invece ha fatto il colibrì, il delfino, l'ippopotamo e la coccinella, insieme a miriadi di animali, vegetali e minerali che compongono il giardino nel quale viviamo.

UN DIO "SPRECONE"
Insomma questo Dio "sprecone", che ci ama così tanto, a un certo punto della storia si è perfino fatto carne per abitare in mezzo a noi. Anziché lamentarci del consumismo, dobbiamo impegnarci a donare ancora di più, non solo a parenti e amici, ma anche a coloro che sono meno fortunati, ai poveri e ai sofferenti, affinché anche loro possano partecipare alla gioia del Natale. Anche donare il proprio tempo a chi è solo e abbandonato è un regalo prezioso. Insomma il Natale ci invita a non fermarci ai regali materiali, che pure contribuiscono a vivere con gioia questa grande solennità dell’anno liturgico, ma ad andare oltre, donando noi stessi e condividendo con gli altri l'amicizia di Cristo, il regalo più grande di tutti.
A questo punto potremmo chiederci: "Come possiamo rimanere in silenzio di fronte a coloro che pensano solo ai regali, ai dolci e alle luci, ma si vedono in chiesa solo il giorno di Natale?". Innanzitutto potremmo complimentarci con loro per aver scelto di venire in chiesa per una festa importantissima che ricorda l'incarnazione del Figlio di Dio. Un evento così importante che ha diviso la storia in un prima e un dopo, come ci ricorda il conteggio degli anni. Da qui può partire una riflessione sul vero senso dei regali, delle luci, dei dolci per poi arrivare a Gesù, il vero regalo, la vera luce del mondo, il vero sapore delle cose.
"E che dire di chi non viene alla Messa nemmeno a Natale e magari preferisce una vacanza esotica?". A coloro che si accontentano di piccole gioie terrene, come una settimana alle Maldive o a sciare sulle Dolomiti, diciamo che possono avere molto di più. A Natale ci viene donato il Figlio stesso di Dio che contiene tutte le bellezze del mondo, l'amore, l'amicizia, la gioia e il significato della vita.
In conclusione: anziché criticare il consumismo che esplode a Natale sarebbe bene che noi cristiani recuperassimo il vero senso di questa festa, approfittando di questo stupendo periodo per far percepire ad una umanità allo sbando un raggio di quella luce che è venuta per essere accolta, perché chi la accoglie ha il potere di diventare figlio di Dio, mica Greta Thunberg.

DOSSIER "NATALE"
Le verità dimenticate sulla nascita di Gesù

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Fonte: La Bussola Mensile, dicembre 2023

2 - SCIOPERO, MECCANISMO INFERNALE CHE I SINISTRI USANO PER IL POTERE
Il 13 dicembre lo sciopero dei trasporti ha bloccato l'Italia: in conclusione, è inutile votare se la sinistra occupa tutti gli ingranaggi dello Stato
Autore: Rino Cammilleri - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 14 dicembre 2024

Sciopero del 13 dicembre, Santa Lucia. Ennesimo scacco a Salvini. Il ministro precetta i trasporti, il solito Tar del Lazio annulla, i lavoratori più privilegiati d'Italia mandano in tilt il Paese, naturalmente sempre di venerdì per fare più danno. Morale complessiva: è praticamente inutile votare, per un popolo, se i comunisti (scusate se li chiamo col loro vero nome) hanno da tempo provveduto a infiltrare gente loro negli ingranaggi dello Stato. I politici vanno e vengono, i funzionari e i magistrati no, restano al loro posto chiunque sia al governo. Non devono fare equilibrismi perché sotto ai riflettori, non devono cercare in tutti i modi di farsi rieleggere per poter portare avanti progetti di ampio respiro e lunga durata.
No, funzionari e magistrati durano tutta la loro vita, pronti ad agevolare quando al comando c'è la loro fazione o a sabotare quando c'è l'altra. E la strategia dei comunisti (scusate se li chiamo col loro vero nome) è sempre la stessa: o comandano loro o sfasciano tutto. Lenin, infatti, ha elaborato non tanto il marxismo, quanto un metodo infallibile per prendere il potere e tenerselo. E Gramsci ha genialmente aggiunto i nani e le ballerine.
Ora, uno potrebbe dire: vabbè, lasciamoli comandare visto che ci tengono tanto, così almeno avremo la pace per le strade, anche ferrate. Il problema è che spasimano per comandare, sì, ma poi l'unica cosa che sanno fare è trasformare il Paese in un campo di concentramento in cui chi non obbedisce (a loro) non mangia. E mangia poco, perché quel poco che rimane, dopo breve tempo di (loro) comando, se lo pigliano tutto loro e quelli cha hanno fiutato il nuovo corso. Che poi è più vecchio del cucco, ma a quanto pare conserva la sua geniale efficacia, infatti ha conquistato perfino l'America.
Voi direte: ci penserà l'islam a sistemarli come meritano. Sì, perché avete visto le statistiche e appreso che le donne occidentali fanno 1,4 figli, mentre le musulmane ne fanno 3,5 a testa. E avete letto che a ogni censimento i musulmani in Europa raddoppiano. Ma riflettiamo: c'è molta differenza tra il campo di concentramento islamico e quello comunista? Non sono totalitari entrambi? Non obbligano a vestire, parlare, pensare, mangiare come dicono i capi? Femminismo e gayismo? Strumentali al sabotaggio, se ne può fare benissimo a meno.
Infatti, ai comunisti non costerà niente recitare la shahada e diventare musulmani, l'importante è comandare. Poi, gramscianamente, ci penseranno i loro nani&ballerine a convincere il popolo che velarsi, farsi crescere la barba, circoncidersi, infibularsi, scannare agnelli è sano&bello. Guardate le bandiere palestinesi nelle manifestazioni con falce&martello. E chi è che preme per l'"accoglienza" indiscriminata? Eh, se fossi Satanasso non avrei saputo escogitare di meglio. Esagero? No, mi ricordo dell'urlo letteralmente infernale e corale che si levò dai banchi dell'opposizione quando Salvini sfoderò in aula il Rosario. Prepariamoci, perché non ci sarà Opzione Benedetto che tenga. Verranno a stanarci. Qualcuno di voi obbietterà che ai cortei "contro il genocidio" ci va tanta gente in buona fede. Eh, secondo un antico detto di origine medievale, "lo stupido è il cavallo del diavolo".

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 14 dicembre 2024

3 - PER ESSERE UMILI VA ELIMINATA LA FALSA IMMAGINE DI SE'
La regola di San Benedetto ci suggerisce di non lottare per far valere i nostri diritti, ma per essere umili e quindi ottenere la vera pace dell'anima
Autore: Luisella Scrosati - Fonte: Il Timone, ottobre 2024

«Il sesto gradino dell'umiltà consiste nell'accontentarsi di tutto ciò che vi è di più umile e spregevole, e nel ritenersi operaio indegno e incapace di fronte a ogni ordine che viene dato, ripetendo con il profeta: "ero ridotto a nulla e non capivo, davanti a te stavo come una bestia, ma sono con te sempre"». Così la regola di San Benedetto (VII, 49-50).
Di fronte a questo testo, noi, uomini del XXI secolo, abituati a far valere i nostri diritti e a ricercare spasmodicamente la stima di sé, siamo più che tentati di protestare contro questa svalutazione della dignità umana e di noi stessi, foriera di complessi psicologici distruttivi. Prima di buttare tutto all'aria, dovremmo farci almeno incuriosire dall'inatteso finale di questo sesto gradino: "sono sempre con te". Parole tratte dal salmo 72,23 e che sembrano rivelare un'inaspettata pace, che nasce dalla consapevolezza di essere con il Signore. Leggendo questo breve passo della Regola si ha l'impressione di entrare in un sentiero impervio, faticoso, pieno di rovi ed esposto sull'abisso, al termine del quale però ci attende la pace di un lago di montagna con i suoi ruscelli e una florida vegetazione.
In effetti, San Benedetto ci esorta a liberarci da quell'affanno con il quale cerchiamo di tenere in piedi una piacevole immagine di noi stessi, agli occhi altrui e ai nostri stessi occhi, che è la vera, profonda ragione della nostra tristezza e insoddisfazione. E per liberarcene, ci viene messa davanti la strada dell'umiliazione, che ci chiede di accontentarci di quello che ci capita, di quello che la vita ci pone davanti, senza stare a recriminare che meritavamo di più, che i nostri talenti non sono stati compresi, che è colpa di Tizio o di Caio se non possiamo diventare quello che vorremmo, e così via.
"Questo sesto gradino", commenta dom Guillaume, "è il passaggio così importante dal sogno di sé all'umile accettazione di sé stessi. L'accoglienza semplice e pacifica della realtà" (Un cammino di libertà, p. 166). Passaggio che ci libera dall'assurda e sterile fatica di voler tenere in piedi un'immagine di noi stessi, per farci entrare nella libertà della verità. Il piegarci umilmente ai lavori più spregevoli e pesanti, come anche a quelli meno "rimunerati" e più monotoni, l'accettazione senza recriminazione di quanto ci viene chiesto, a prescindere che ci sia gradito o meno, sono la strada per questa liberazione. Una strada che però noi non solo vorremmo evitare, ma di fatto facciamo di tutto per sfuggire, fino a quando il Signore ci fa la grazia di chiuderci ogni altra via e far crollare ogni ponte.
In questo isolamento, in questo venire meno del nostro agitarci per far andare le cose secondo quello che noi pensiamo sia bene per noi, sorge il fiore dell'affidamento pacifico: "Fa' dell'essere da te plasmato ciò che vuoi. Io credo che, essendo buono, tu provvederai per me il bene, anche se per mio vantaggio non lo conosco. Ma non sono neppure degno di conoscerlo, né chiedo di imparare per averne riposo: probabilmente ciò non mi giova. Né oso chiedere sollievo da una lotta, anche se sono debole e mi affatico in tutto, perché non so cosa mi giova. Tu sai tutto: fa' come sai (...). Io dunque non ho nulla. Davanti a te sono come un essere senz'anima: la mia anima la affido alle tue mani immacolate" (Pietro Damasceno, in Filocalia, III, p. 148). Questo affidamento ci libera dal pesante fardello di dover sempre corrispondere a uno standard costruito da mano d'uomo (molto spesso la nostra), per poter vivere nella grande pace di essere sempre con Lui.

Fonte: Il Timone, ottobre 2024

4 - NEFARIUS, QUANDO SI EVANGELIZZA RICORDANDO CHE IL DIAVOLO ESISTE
Diretto dagli stessi autori di Unplanned e God's not dead, Nefarius è un horror a tratti divertente in cui un brillante psichiatra, ateo, dialoga con un condannato a morte che dice di essere un demonio (VIDEO: Trailer)
Autore: Roberto Marchesini - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 6 dicembre 2024

Faccio coming out: non sono un appassionato di cinema horror. So benissimo che quella da B-movie, da film di «serie B», è una estetica voluta e persino divertente. Capisco persino che il cinema horror abbia un valore simbolico tutt'altro che trascurabile: chi sono gli zombie, i «morti viventi»? Perché il loro luogo «preferito» è il centro commerciale? A cosa rimandano i lupi mannari? E i vampiri? Tuttavia, potendo, evito di guardarli perché... mi spaventano. Eppure vorrei raccomandare la visione di un film horror che mi è piaciuto e mi ha persino divertito. Si tratta di Nefarius (Nefarious, nell'originale), pellicola del 2023 firmata da Cary Solomon e Chuck Konzelman; esatto, gli stessi autori dell'importatissimo Unplanned (2019).
Mentre scorre la pellicola, assistiamo al serrato dialogo tra un brillante psichiatra, il dottor James Martin; e un condannato a morte per plurimi omicidi, Edward Wayne Brady. Si tratta di stabilire se il carcerato sia in possesso o meno delle sue facoltà mentali; se sia quindi destinato alla sedia elettrica o al carcere psichiatrico. Il dottor Martin ha preso il posto di un collega, il dottor Alan Fischer, convinto che Brady fosse un abilissimo manipolatore.

TRE OMICIDI
Brady si dichiara innocente dei crimini imputatigli e dichiara che «qualcuno» lo ha costretto a fare quelle cose orribili; questo qualcuno è un diavolo, Nefarius, che si manifesta e si mostra molto interessato a dialogare con il dottor Martin. Lo psichiatra, ateo e progressista, non crede nell'esistenza dei demoni e conclude che Brady soffra di uno sdoppiamento di personalità. Nefarius profetizza anche a Martin che, prima che la sua giornata sarà finita, avrà ucciso altre tre persone; un pensiero che lo psichiatra trova assolutamente ridicolo: lui non ha nessuna intenzione di uccidere nessuno. Così comincia una schermaglia verbale tra i due, che disquisiscono sull'esistenza di Dio e sulla società moderna.
Ad un certo punto, per convincerlo della sua reale identità, il diavolo afferma che Martin ha ucciso la propria madre. Il che è vero ma - si difende Martin - è avvenuto in modo assolutamente legale, tramite una civilissima eutanasia. Già, ma come fa Brady/Nefarius a saperlo? Il dialogo serrato è interrotto da due piccoli eventi. Il primo è l'intervento di un sacerdote progressista, psicologizzante, il quale - con grande soddisfazione da parte di Nefarius - professa di non credere nell'esistenza del diavolo e dell'Inferno. Il secondo è una telefonata di Martin, mediante la quale scopriamo che lo psichiatra ha istigato la sua fidanzata ad abortire, proprio durante il colloquio con il diavolo. Ecco il secondo omicidio. L'ateismo dello psichiatra comincia a vacillare.
Martin è, sostiene Nefarius, un prescelto. Il diavolo lo segue da anni perché si è stabilito che tocchi proprio a lui scrivere un anti-Vangelo in grado di cancellare nell'umanità il ricordo del primo, scritto dal «figlio del falegname» (il diavolo non pronuncia mai il nome santo). Lo psichiatra accetterà o meno la proposta? E commetterà anche il terzo omicidio? Ovviamente, non vi racconto come finisce.

UN FORTISSIMO MESSAGGIO RELIGIOSO
Si tratta di un film evidentemente girato con scarsissimi mezzi e che avrebbe potuto benissimo essere più elaborato; tuttavia è ben recitato ed è interessante, a tratti persino divertente. Il suo punto di forza consiste, tuttavia, nel fortissimo messaggio religioso, che potremmo riassumere con le parole che san Giovanni Paolo II ha scritto nell'enciclica Evangelium Vitae (1995): «[...] ci troviamo di fronte ad uno scontro immane e drammatico tra il male e il bene, la morte e la vita, la "cultura della morte" e la "cultura della vita". Ci troviamo non solo "di fronte", ma necessariamente "in mezzo" a tale conflitto: tutti siamo coinvolti e partecipi, con l'ineludibile responsabilità di scegliere incondizionatamente a favore della vita» (§ 28). Possiamo, in sostanza, scegliere se siamo il prete incredulo o lo psichiatra che, di fronte all'evidenza del male, diventa credente.
La scelta di questa evangelizzazione che utilizza, come strumento, l'esistenza del diavolo (come ente spirituale realmente esistente, come «maligno», insomma, non come generico «male») può far storcere il naso. Ma non c'è dubbio che sia efficace. Molti credenti, ad esempio, sono molto confusi sulle verità di fede, ma il 26% (secondo un recente sondaggio del Timone) crede nell'esistenza del diavolo; ed è difficile negare l'impatto religioso di film come L'avvocato del diavolo (1997) o L'esorcismo di Emily Rose (2005). Non siamo, tecnicamente, a quei livelli, ma si tratta comunque di un film che può fare del bene a chi lo guarda.

Nota di BastaBugie: il regista di Nefarius ha scritto: «Quando eravamo bambini, ci dicevano che i mostri non esistono. Ebbene, questa era una bugia. I mostri esistono eccome e sono assolutamente reali. Non hanno l'aspetto di quelli che si vedono in TV o nei film... perché di solito non si vedono. Almeno non completamente. Quello che si vede è ciò che fanno. Questi mostri tentano e corrompono. Controllano e distruggono. Chi è il loro nemico e la loro preda? Siamo noi. Sono gli angeli caduti, le schiere demoniache, gli abitanti dell'Inferno. Coloro che sono stati cacciati dal Paradiso e che, nella loro amarezza e rabbia, cercano di distruggere per sempre tutto ciò che è buono. Ispirandoci al personaggio demoniaco creato da Steve Deace "Lord Nefarius", abbiamo iniziato a chiederci come sarebbe stata una conversazione con un demone del genere. E se quel demone, per motivi suoi, avesse deciso di dire la verità assoluta, dal suo punto di vista, come sarebbe stata questa conversazione? Questo è il senso del film. Se abbiamo fatto bene il nostro lavoro, nel vedere questo film, sarete convinti che esiste una forza del malevola personale e soprannaturale che causa i mali di questo mondo. Dopo aver capito questo, quello che deciderete di fare in seguito, dipenderà da voi».

Purtroppo il film Nefarius non è attualmente disponibile per l'Italia, anche se è stato proiettato in poche sale a inizio dicembre.
Nel frattempo si può rivedere l'ottimo film sull'argomento, citato anche nell'articolo, L'esorcismo di Emily Rose che parla della storia vera di Anneliese Michel accaduta in Germania nel 1976.
Per sapere tutto sul film, vedere il trailer e video con le registrazioni dell'esorcismo, clicca qui!

TRAILER DI NEFARIUS



https://www.youtube.com/watch?v=ouQNoaDGL4A

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 6 dicembre 2024

5 - ''GESU' TI AMA'' SOPRA LA FASCIA LGBT: IL GIOCATORE RISCHIA LA SQUALIFICA
Il 24enne del Crystal Palace, titolare della nazionale inglese, non si lascia intimidire dalla dittatura gay e scrive sulla sua fascia da capitano: Jesus loves you
Autore: Franco Lodige - Fonte: Sito di Nicola Porro, 4 dicembre 2024

La solita iniziativa politicamente corretta per genuflettersi alla comunità Lgbt rischia di scatenare il caso in Premier League. La federazione inglese ha infatti deciso di affidare ai capitani delle squadre della massima serie una fascia arcobaleno per le partite della tredicesima e della quattordicesima giornata per celebrare l'inclusione e la vicinanza alla comunità gay, lesbo, trans e generi vari ed eventuali. Il problema è sorto a "causa" di Marc Guehi, capitano del Crystal Palace e titolarissimo della Nazionale inglese: ebbene, il roccioso difensore centrale è sceso in campo con la fascia al braccio, ma sulla sua aveva scritto a pennarello "I love Jesus", ossia "Io amo Gesù". Apriti cielo.
La Football Association ha immediatamente ricordato a Guehi che sui kit di gioco sono proibiti messaggi politici o religiosi, ma il ventiquattrenne non si è lasciato intimidire: ieri, in occasione della sfida contro l'Ipswich Town, ha indossato la fascia arcobaleno con la scritta "Jesus loves you", ossia "Gesù ti ama". Il calciatore, devoto cristiano, ha ignorato volutamente il richiamo ufficiale e ora rischia una pesante sanzione. Avete capito bene: Guehi ora rischia una squalifica per aver osato celebrare la sua fede cristiana. O forse per aver oscurato il messaggio destinato alla galassia Lgbt, che invece può essere omaggiata in lungo e in largo con buona pace della regola 4 del regolamento della FA.
"Rispettiamo tutti i giocatori e in particolare Marc. È il nostro capitano. Tutti sanno che è un ragazzo fantastico, molto umile, e non credo che dovremmo ingigantire la questione. Ne abbiamo parlato. Non è un bambino, è un adulto, ha la sua opinione e noi la rispettiamo" il commento del tecnico del Crystal Palace Oliver Glasner. Sui social il calciatore ha ricevuto tantissimi attestati di affetto e di vicinanza per il suo gesto, una rivendicazione di libertà. [...]
Sì, perché tutti i poliziotti del politicamente corretto si sono scagliati contro Guehi, dimenticando che anche un altro calciatore non ha partecipato come richiesto alla campagna Rainbow Laces di Stonewall. Parliamo di Sam Morsy, capitano del già citato Ipswich Town. Il trentatreenne è stato l'unico a rifiutare di indossare la fascia arcobaleno in quanto musulmano praticante. Per capirsi: è egiziano e nel suo Paese l'omosessualità è considerata un crimine. Questi sono i rischi che si corrono quando i soliti soloni credono di poter parlare a nome di tutti [...] e di poter obbligare una persona a indossare il simbolo di una minoranza in nome dell'iper-progressismo esasperato.
Non sappiamo se Guehi verrà squalificato o meno, stesso discorso per Morsy. Ma già solo l'ipotesi di una sanzione è follia allo stato puro.

Fonte: Sito di Nicola Porro, 4 dicembre 2024

6 - LA BIBBIA REGISTRA NUOVI RECORD DI VENDITE
Da sempre è un best seller e recentemente è passata da 9,7 milioni di copie vendute nel 2019 a 14,2 milioni nel 2023, con un aumento del 46% in 4 anni (VIDEO: Trump promuove la Bibbia)
Autore: Manuela Antonacci - Fonte: Sito del Timone, 9 dicembre 2024

È un segnale che sicuramente infonde speranza, quello che riguarda l'aumento delle vendite, non dell'ultimo best seller di grido dell'industria editoriale, ma niente meno che della Bibbia. Parliamo del 22% in più nelle vendite. Una tendenza commerciale analizzata in un recente articolo di Jeffrey A. Trachtenberg sul Wall Street Journal in cui, riguardo alla vendita di Bibbie schizzata alle stelle negli Stati Uniti, in questi ultimi anni, si leggono percentuali davvero impressionanti: da 9,7 milioni di copie vendute nel 2019, si è passati a 14,2 milioni nel 2023, con un aumento del 46% in 4 anni. Mentre nel 2024 parliamo di una vendita pari a 13,7 milioni di Bibbie che rappresenta una crescita, appunto, del 22% rispetto all'anno precedente.
I dati sono forniti da Circana Bookscan che, in America, misura l'andamento delle vendite nel mercato editoriale e indicano che l'aumento delle vendite generali di libri, durante i primi dieci mesi dell'anno, è dell'1%, e quello delle Bibbie più del venti. E questo nonostante il fatto che Circana Bookscan non includa nelle sue inserzioni un'edizione che probabilmente sta ricevendo, nelle sue vendite, l'impulso di essere stata pubblicizzata da Donald Trump, la scorsa primavera. Si tratta della Bibbia sponsorizzata dall'amico cantante Lee Greenwood, autore della canzone "God Bless the USA" che dà il nome, appunto, alla Bibbia "God Bless the USA", la cui edizione "King James" include anche la Costituzione, la Dichiarazione di Indipendenza e altri testi prettamente civili.
In realtà la Bibbia di Greenwood è stata rilanciata da un video di una grande efficacia promozionale in cui Trump lamenta il fatto che l'allontanamento degli Stati Uniti dal cristianesimo rappresenta uno dei principali problemi del Paese: «Ogni americano ha bisogno di una Bibbia a casa propria. È il mio libro preferito e ci ricorda che la cosa fondamentale che dobbiamo restituire all'America per renderla di nuovo grande è la nostra religione. Dobbiamo difendere la presenza di Dio nella pubblica piazza. Dobbiamo fare in modo che l'America preghi di nuovo».
Tuttavia, né la tradizionale identificazione del sistema politico americano con il cristianesimo protestante, né la vittoria di Trump alle recenti elezioni presidenziali, giustificano da sole questo successo della vendita di Bibbie. Secondo Bethany Martin, manager della libreria Faith & Life Bookstore di Newton, Kansas, che vende le Scritture in tutti i tipi di formati e fasce di prezzo, tra le cause, ci sarebbe il processo di secolarizzazione e il processo di disgregazione sociale dovuto allo sfascio dell'istituzione familiare, che provocano una perdita dei punti di riferimento che le persone ricercano in altri modi.
A suo dire molte di queste Bibbie vengono vendute «a nuovi acquirenti che cercano la speranza di fronte al mondo in rovina, e la cercano nella Bibbia». Jeff Crosby, presidente dell'Associazione degli editori cristiani evangelici, aggiunge che «le persone provano ansia o preoccupazione per i propri figli e nipoti in tempi caratterizzati da instabilità politica e sociale e dal rischio della guerra e tutto ciò alimenta il bisogno di sentirsi rassicurati sul fatto che andrà tutto bene». Di conseguenza, molti, si aggrapperebbero alle certezze offerte dalla Parola di Dio.
Le vendite, secondo il Wall Street Journal, stanno conoscendo un'impennata, sia nelle librerie religiose, che in quelle laiche, che sulle piattaforme di vendita online, e non solo in formato cartaceo, ma anche in formato digitale e audiolibro. Forse le ragioni del successo del Libro per antonomasia possono essere sintetizzate nelle dichiarazioni rilasciate al quotidiano economico di New York, da Cely Vázquez, ex concorrente del reality show "Love Island USA", cattolica praticante dichiarata e da un po' di tempo assidua lettrice della Bibbia, il cui studio ha rilanciato su tutti i suoi social: «Ho sentito il bisogno di iniziare il mio percorso. Sentivo che mancava qualcosa, e che il senso delle cose e quella tranquillità si possono trovare solo nella Bibbia».


https://www.youtube.com/watch?v=noezEB6BKno

Fonte: Sito del Timone, 9 dicembre 2024

7 - OMELIA IV DOM. DI AVVENTO - ANNO C (Lc 1,39-45)
Benedetto il frutto del tuo grembo
Fonte Il Settimanale di Padre Pio, 21 luglio 2024

La quarta domenica d'Avvento ci fa pregustare già il clima natalizio. Iniziamo dal Salmo che riporta una accorata preghiera rivolta a Dio, affinché Egli salvi il suo popolo. Il pio Israelita avvertiva che solo il Signore poteva liberare il suo popolo, liberarlo non solo dal nemico, ma soprattutto dal peccato che è la vera rovina della nostra anima e della nostra società. Il Salmista così implora: «Tu, pastore d'Israele, ascolta [...]. Risveglia la tua potenza e vieni a salvarci. [...] guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna, proteggi quello che la tua destra ha piantato. [...] ci farai rivivere e noi invocheremo il tuo nome (Sal 79).
Solo Dio poteva salvare l'umanità. Per questo motivo Dio mandò il suo unico Figlio a riscattarci dal dominio del peccato. Gesù nella sua umanità, che ha preso venendo in questo mondo, ha pienamente obbedito alla Volontà dal Padre. Di questa pronta obbedienza parla la seconda lettura di oggi: «Entrando nel mondo, Cristo dice: ecco io vengo per fare la tua volontà» (Eb 10,9).
Per venire in questo mondo, il Figlio di Dio poteva scegliere tanti modi diversi. Fra tutti, Egli scelse di venire nel silenzio e nel nascondimento di una piccola borgata quasi dimenticata dalla maggior parte degli Israeliti. Egli nacque a Betlemme. Di questa scelta parla la prima lettura di oggi. Questo fatto ci ricorda ancora una volta quelle che sono le preferenze di Dio: Egli sceglie ciò che è umile per confondere i potenti. Michea così dice: «E tu, Betlemme di Efrata, così piccola per essere fra i villaggi di Giuda, da te uscirà per me colui che deve essere il dominatore in Israele» (5,1). La profezia poi continua con una frase misteriosa: «Le sue origini - ossia le origini del Messia - sono dall'antichità, dai giorni più remoti» (ivi). Cosa si deve intendere con queste parole? Con ciò si vede un riferimento alle origini eterne del Figlio di Dio, ovvero alla sua Divinità: Egli, eterno con il Padre e lo Spirito Santo, nella pienezza dei tempi, ha voluto assumere la nostra natura umana, è diventato uomo, pur continuando - ovviamente - a rimanere vero Dio.
La profezia di Michea parla anche della Madre da cui sarebbe nato il Messia. Egli, infatti, dice: «Perciò Dio li metterà in potere altrui, fino a quando partorirà colei che deve partorire» (Mic 5,2). In tutte le profezie riguardanti il Messia, e quindi anche in questa, non si parla mai del padre del Messia, ma solo della Madre. Questo particolare ci fa comprendere la nascita straordinaria, verginale, del Redentore. Egli è stato concepito per opera dello Spirito Santo nel grembo della Vergine Maria.
Infine, la profezia parla della salvezza operata dal Messia. Già la frase di prima ci fa capire che la nascita di Gesù segna come l'inizio della nuova Era, quella della salvezza. Grazie a Gesù, noi non siamo più sotto il potere del maligno, ma abbiamo ricevuto la libertà dei figli di Dio. Egli, il Messia, salverà il suo popolo, lo «pascerà con la forza del Signore» (Mic 5,3) ed «Egli stesso sarà la pace» (Mic 5,4).
Al "Sì" di Gesù che ha obbedito prontamente alla Volontà del Padre, fa eco il "Sì" di Maria che si è definita la serva del Signore, sempre disponibile a compiere la Volontà di Dio.
Il brano del Vangelo di oggi riporta la commovente scena della Visitazione. La Vergine Maria aveva da poco ricevuto l'annuncio dell'angelo Gabriele e aveva concepito per opera dello Spirito Santo il Figlio di Dio nel suo grembo verginale. Subito dopo «si alzò e andò in fretta» (Lc 1,39) da Elisabetta. Per quale motivo? Certamente per aiutare l'anziana parente che stava attendendo un bambino, ma soprattutto per portare il Signore in quella casa. È molto bello sottolineare che la Madonna si recò in fretta da Elisabetta: la carità non ammette lentezza e pigrizia. Appena Maria varcò la porta di quella casa, il Signore compì delle meraviglie di grazia: nel grembo di Elisabetta, il bambino, ovvero Giovanni Battista, sussultò di gioia (cf Lc 1,41) e fu santificato, come interpretano i Santi Padri; ed Elisabetta «fu colmata di Spirito Santo» (ivi) e iniziò a profetizzare.
Questa è la grande missione della Madonna: portare Gesù alle anime. E, con Gesù, Ella vi porta la grazia di Dio. Se nel nostro cuore ci sarà sempre la devozione alla Madonna, se sulle nostre labbra fiorirà sempre la preghiera dell'"Ave Maria", allora il Signore compirà delle meraviglie di grazia anche nella nostra vita.
Volendo ora terminare con un proposito pratico di miglioramento, nell'immediata preparazione al Natale, propongo due cose: la prima di essere solleciti anche noi, come la Madonna, nel compiere il bene, senza pigrizia; la seconda di recitare assiduamente il Rosario, per far entrare la Vergine anche nella nostra casa.

Fonte: Il Settimanale di Padre Pio, 21 luglio 2024

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