BastaBugie n�910 del 29 gennaio 2025

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1 LA RIVOLUZIONE DI TRUMP E' INIZIATA SUBITO E FAVORISCE LA VITA
Valanga di ordini esecutivi a favore della vita e della famiglia, abrogando esperimenti sociali, gender e dittatura sanitaria e liberando gli attivisti provita (VIDEO: JD Vance alla Marcia per la Vita)
Autore: Luca Volontè - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
2 L'AMBIGUA PRESENZA LGBT AL GIUBILEO 2025
L'imbarazzante posizione di mons. Fisichella sulla partecipazione de ''La Tenda di Gionata'' (da notare anche i passi indietro sulla misericordia per tutti: le Porte Sante saranno aperte solo a Roma)
Autore: Roberto de Mattei - Fonte: Radio Roma Libera
3 THE CHOSEN, LA SERIE IMPERFETTA MA POTENTE
La serie televisiva su Gesù ha conquistato milioni di spettatori, ma non è esente da pecche, anche se migliora di stagione in stagione (VIDEO: Trailer della 4° serie e colonna sonora)
Autore: Don Stefano Bimbi - Fonte: La Bussola Mensile
4 LA TREGUA DI GAZA E' UNA FREGATURA PER ISRAELE
La propaganda è riuscita a far passare per genocida il popolo che il genocidio l'ha subito
Autore: Rino Cammilleri - Fonte: Sito di Nicola Porro
5 INTELLIGENZA ARTIFICIALE, I SEGNALI DI UN SUO SECONDO INVERNO
Un problema cruciale è la scarsità di dati di alta qualità, ma soprattutto l'intelligenza artificiale, a differenza dell'intelletto umano, è incapace di astrarre
Autore: Gaetano Masciullo - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
6 LA CLAMOROSA CONVERSIONE DI RATISBONNE
Per mostrare la sua superiorità sulle ''superstizioni cattoliche'' accettò la sfida di portare al collo la Medaglia Miracolosa, ma a Roma accadde quello che non aveva previsto
Autore: Roberto de Mattei - Fonte: Radio Roma Libera
7 OMELIA PRESENTAZIONE DEL SIGNORE - ANNO C (Lc 2,22-40)
Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore
Autore: Benedetto XVI - Fonte: Sito del Vaticano

1 - LA RIVOLUZIONE DI TRUMP E' INIZIATA SUBITO E FAVORISCE LA VITA
Valanga di ordini esecutivi a favore della vita e della famiglia, abrogando esperimenti sociali, gender e dittatura sanitaria e liberando gli attivisti provita (VIDEO: JD Vance alla Marcia per la Vita)
Autore: Luca Volontè - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 23 gennaio 2025

Il presidente Donald Trump ha firmato, sino ad ora, 48 ordini esecutivi dal suo giuramento di lunedì 20 gennaio scorso, descritto su queste pagine. I suoi ordini esecutivi riguardavano politiche relative all'economia, alla protezione dei confini, all'ideologia di genere e altro ancora. Gli ordini esecutivi non sono l'equivalente legale delle leggi approvate dal Congresso.
Sono ordini del presidente in quanto capo dell'esecutivo che dirigono il comportamento e le azioni delle agenzie federali e dei dipendenti nell'adempimento delle loro responsabilità ai sensi di tali leggi e dei doveri del presidente in quanto comandante in capo. La più importante decisione di Trump, secondo me, è stata quella di ristabilire la libertà di parola e opinione anche in pubblico, come previsto dal Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, dopo che, negli ultimi 4 anni, «la precedente amministrazione ha calpestato i diritti di libertà di parola censurando il discorso degli americani ... con il pretesto di combattere "disinformazione" e "misinformazione", il governo federale ha ... promosso la narrazione preferita dal governo su questioni significative del dibattito pubblico». Una decisione, scusate il gioco di parole, decisiva anche per la libertà religiosa nel paese e dovrebbe essere presa sul serio anche dalle istituzioni europee, sempre più affascinate dalla censura politicamente corretta.
Con i suoi ordini esecutivi Trump ha anche revocato 78 decisioni di Biden (67 ordini esecutivi emessi dal suo predecessore e 11 memorandum "presidenziali") su identità di genere, DEI (politiche di diversità, equità e inclusione), misure per la mitigazione dei cambiamenti climatici, la revoca della designazione di Cuba come "stato sponsor del terrorismo" e all'indebolimento dell'applicazione delle leggi sull'immigrazione. Per evidente economia di spazi giornalistici, ci concentriamo sulle decisioni che, al momento, interessano il valore della vita nascente, l'ideologia gender e woke, l'educazione. Senza dimenticare la forte pressione anche il 21 gennaio della Thomas More society e diversi senatori e deputati repubblicani affinché il Presidente USA perdoni, oltre ai manifestanti del 6 gennaio 2021, anche i manifestanti pacifici e pro-life accusati di violazione della legge sulla libertà di accesso agli ingressi nelle cliniche (FACE Act), iniziativa da noi descritta nei giorni scorsi.

DURO LAVORO, MERITO E UGUAGLIANZA
In particolare, lunedì, Trump aveva già revocato la decisione di Biden di inserire politiche di inclusione, rispetto della diversità ed equità e verificarne l'implementazione in tutte le agenzie e strutture del governo federale. Una decisione che, secondo Trump, ha corrotto le istituzioni federali, «sostituendo duro lavoro, merito e uguaglianza con una gerarchia preferenziale divisiva e pericolosa». Ieri, 22 gennaio, ha firmato un nuovo ordine esecutivo che protegge i diritti civili di tutti gli americani ed espande le opportunità individuali ponendo fine alla radicale preferenza DEI negli appalti federali e ordinando alle agenzie federali di combattere, senza sosta, la discriminazione nel settore privato. Con questa decisione di Trump, si pone fine alla discriminazione per "diversità, equità e inclusione" (DEI) nella forza lavoro federale, negli appalti e nelle spese federali.
Le assunzioni, le promozioni e le valutazioni delle prestazioni a livello federale premieranno l'iniziativa individuale, le capacità ed i talenti, le prestazioni e il duro lavoro e non, in nessun caso, fattori, politici, etnici, ideologici, sensibilità sessuali, altri requisiti o privilegi di minoranze previsti dalle politiche DEI. Il presidente Trump ha ristabilito anche la "Responsabilità per le posizioni che influenzano le politiche all'interno della forza lavoro federale", che prevede per i lavoratori federali l'obbligo di «implementare fedelmente le politiche amministrative al meglio delle loro capacità, in linea con il loro giuramento costituzionale e con l'attribuzione dell'autorità esecutiva esclusivamente al Presidente. Siamo al ritorno della responsabilità e alla giusta punizione per i funzionari che rallentano o boicottano l'esecutivo per motivi politici o ideologici. La mancata osservanza di ciò costituisce motivo di licenziamento».
Trump ha dato riprova anche della sua avversione alle pericolose e fantasiose ideologie del gender e un ordine esecutivo specifico sull'ideologia di genere, o in difesa della specificità femminile e maschile, riafferma la evidenza biologica e biblica dei due sessi e delle loro differenze e complementarità che Joe Biden, con le sue politiche ed iniziative ossessive, negli ultimi quattro anni ha cercato di cancellare, imponendo dapprima la confusa ideologia dell'istintività gender, poi la promozione del transgenderismo.

MASCHI O FEMMINE, PUNTO
Al posto di confusione ed equivoci su "identità di genere" e "sesso assegnato alla nascita", questo ordine esecutivo cerca di radicare la legge e la politica federale sul fondamento della biologia e cancellare la promozione federale dell'ideologia di genere, anche nelle prigioni femminili, vieta il finanziamento federale delle procedure di "transizione" di genere e, di conseguenza, annulla tutti i precedenti documenti di orientamento del Dipartimento dell'Istruzione degli Stati Uniti relativi all'ideologia di genere.
Il presidente Donald Trump ha anche firmato un ordine esecutivo che ritirava gli Stati Uniti dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Nello specifico, l'ordine annuncia l'intenzione degli Stati Uniti di ritirarsi, sospende il trasferimento di tutti i fondi statunitensi all'OMS, richiama tutto il personale del governo statunitense distaccato o assunto per lavorare nell'OMS e pone fine alla partecipazione degli Stati Uniti alle negoziazioni per l'accordo pandemico dell'OMS e agli emendamenti al Regolamento sanitario internazionale.
Il processo di ritiro richiede un anno, ma le restrizioni sopra menzionate hanno effetto immediato. Nell'anno fiscale 2024, i finanziamenti per la salute globale degli Stati Uniti erano di circa 12 miliardi di dollari. Questa decisione taglia di netto anche i fondi spesi dall'OMS per promuovere l'aborto nel mondo, corrispondenti a circa l'11% del bilancio annuale attraverso il "Programma di Riproduzione Umana" (HRP).
Insieme a ciò, il Presidente Trump ha sospeso per 90 giorni gli aiuti allo sviluppo estero, in attesa di valutazioni di efficienza e coerenza con la sua politica estera. Una sospensione per valutazione anche dei copiosi finanziamenti vincolati di Washington, più volte denunciati anche su queste pagine, che l'amministrazione Biden elargiva imponendo, ai paesi terzi, politiche contraccettive, la piena legalizzazione dell'aborto, l'educazione transgender e woke.
L'ultimo rendiconto ufficiale degli aiuti esteri nell'amministrazione Biden mostra che 68 miliardi di dollari sono stati impegnati per programmi all'estero in 204 paesi e regioni. La verifica puntuale su questi finanziamenti verrà compiuta dal Segretario di Stato, il cattolico, Marco Rubio, entrato in carica il 21 gennaio, dopo l'approvazione della sua nomina all'unanimità delle commissioni del Senato e a seguito del giuramento nelle mani del cattolico e Vice Presidente degli USA J.D. Vance.

Nota di BastaBugie: Ermes Dovico nell'articolo seguente dal titolo "Trump grazia 23 pro vita, perseguitati sotto Biden" racconta che il presidente degli Stati Uniti ha concesso la grazia a 23 attivisti pro vita, perseguiti ingiustamente dall'amministrazione Biden. E nella tradizionale March for Life, con decine di migliaia di partecipanti invia un suo videomessaggio e il vicepresidente Vance.
Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 25 gennaio 2025:

Tra gli ordini esecutivi firmati da Donald Trump nei primi giorni del suo secondo mandato alla Casa Bianca, c'è anche quello della grazia concessa a 23 attivisti pro vita ingiustamente perseguiti dal Dipartimento di Giustizia sotto l'amministrazione Biden, per aver manifestato nei pressi o all'interno di cliniche per aborti. «È un grande onore firmare questo», ha detto il presidente degli Stati Uniti, aggiungendo che le suddette 23 persone, diverse anche anziane, non dovevano essere perseguite. Con questo ordine esecutivo - firmato il 23 gennaio, il giorno prima della tradizionale March for Life - Trump ha mantenuto una promessa più volte ripetuta durante la sua campagna elettorale.
In rappresentanza di 21 di questi 23 attivisti, la Thomas More Society aveva inviato la settimana scorsa una petizione circostanziata, con la quale chiedeva al 47° presidente degli USA un «perdono pieno e incondizionato» dei propri assistiti, presentando le informazioni personali di ciascuno di loro e i casi in cui erano stati coinvolti. [...]
Particolare il caso di Herb Geraghty. L'uomo - rilasciato dal carcere dopo aver scontato 17 mesi su 27 complessivi di pena - ha deciso di rifiutare la grazia presidenziale perché intende continuare a combattere in tribunale contro la condanna subita. A rappresentare Herb è la Life Legal Defense Foundation, il cui avvocato John Kiyonaga ha detto: «La decisione di Herb di rinunciare alla grazia è una dichiarazione coraggiosa contro i procedimenti giudiziari politicamente motivati che calpestano la libertà di parola e i diritti di protesta pacifica». Una protesta pacifica, va ricordato, mirante a salvare la vita di bambini nel grembo materno.
L'obiettivo di Herb e in generale di tutto il movimento pro vita statunitense è quello di mostrare l'ingiusta applicazione del Face (Freedom of Access to Clinic Entrances) Act, ossia la legge sulla libertà di accesso agli ingressi delle cliniche, approvata sotto Bill Clinton nel 1994, secondo cui è un reato federale tentare di bloccare l'accesso a una clinica per aborti o a un centro per la gravidanza.
Sotto la presidenza di Joe Biden, il Face Act (e non solo) è stato usato come arma politica con una spregiudicatezza mai vista in passato, per punire i pro vita e scoraggiare qualunque tipo di presenza, a difesa dei nascituri, nei pressi delle cliniche per aborti. Basti qui accennare ad alcuni dei casi più eclatanti che hanno reso necessaria la grazia da parte di Trump: vedi Paulette Harlow, settantaseienne con seri problemi di salute, condannata a 24 mesi di carcere federale, con tanto di presa in giro sulla sua fede da parte della giudice Colleen Kollar-Kotelly; Joan Andrews Bell, anche lei di 76 anni, condannata a 27 mesi di carcere; e ancora, Eva Edl, 89 anni, sopravvissuta a un campo di concentramento comunista nella ex Jugoslavia, condannata a tre anni di libertà vigilata. L'elenco potrebbe continuare.
L'ingiustizia è stata tanto più evidente perché sono stati usati due pesi e due misure, come ricordava la petizione della Thomas More Society: «Mentre i procuratori di Biden hanno quasi completamente ignorato gli attacchi incendiari e gli atti vandalici contro centinaia di chiese pro-vita e centri per la gravidanza, hanno perseguitato ferocemente gli americani pro-vita», ottenendo condanne contro di loro grazie a un'interpretazione strumentale del Face Act e, addirittura, del "Ku Klux Klan Act", una legge conseguente alla guerra civile americana (e che intendeva punire il terrorismo e i linciaggi contro i neri). In quest'ultimo caso le condanne sono state inflitte ai sensi delle disposizioni sui reati gravi che ricadono sotto la voce "Cospirazione contro i diritti": neanche sotto Clinton e Obama il Dipartimento di Giustizia aveva osato usare questa legge contro gli attivisti pro vita, come invece ha fatto l'amministrazione Biden.
Una chiara persecuzione, dato che i pro life condannati - come ricorda ancora l'organizzazione di giuristi a difesa di vita, famiglia e libertà - «hanno partecipato a una mera disobbedienza civile pacifica, nel solco della tradizione degli attivisti americani per i diritti civili. Azioni pacifiche come queste di solito meritano, nel peggiore dei casi, una condanna per reati minori. Se si fossero opposti a qualcosa di diverso dall'aborto, Joe Biden avrebbe dato loro delle medaglie». Invece, l'ex presidente e i suoi sodali hanno spinto perché questi pro-vita fossero condannati come criminali, accusandoli di reati con pene fino a 11 anni di carcere.
Per di più, questo accanimento ha fatto seguito alla sentenza Dobbs (giugno 2022), in cui la Corte Suprema ha chiarito che non esiste un diritto costituzionale all'aborto. E così, osserva la Thomas More Society, è venuto meno lo stesso scopo dichiarato dal Congresso - proteggere appunto il "diritto" federale di accedere all'aborto - all'epoca dell'approvazione del Face Act. Legge che quindi andrebbe abrogata, ma se ciò avverrà è tutto da vedere.
Alcuni dei pro life graziati da Trump hanno partecipato ieri, a Washington, all'annuale Marcia per la Vita, giunta alla sua 52^ edizione. Decine di migliaia i partecipanti. Al raduno pre-Marcia ha parlato dal palco il vicepresidente J.D. Vance [N.d.BB vedi video in fondo all'articolo, con il testo in italiano]. Da parte sua, Trump si è rivolto ai manifestanti con un videomessaggio, in cui ha tra l'altro ribadito che negli USA non ci sarà «mai più persecuzione religiosa» e che «indagheremo finalmente sugli attacchi ai centri per la gravidanza e alle chiese». Difficile attendersi, ora come ora, restrizioni federali all'aborto, dal momento che Trump in campagna elettorale ha detto - in mezzo ad altre dichiarazioni ondivaghe sul tema aborto - di voler lasciare ai singoli Stati federati la competenza in materia. Ad ogni modo, nel videomessaggio ha assicurato che in questo suo secondo mandato «torneremo a sostenere fieramente la famiglia e la vita», promuovendo anche l'adozione. E ha ringraziato il popolo pro vita per l'impegno a forgiare una società che accolga e protegga «ogni bambino come un bellissimo dono dalla mano del nostro Creatore».

VIDEO: IL VICE PRESIDENTE USA, JD VANCE, ALLA MARCIA PER LA VITA (durata: 13 minuti)


https://www.youtube.com/watch?v=23XJ2SqI8FA

DISCORSO DI JD VANCE (traduzione a cura del sito del Timone)
Lasciatemi dire: grazie; buon pomeriggio!
Grazie per avermi accolto; è un onore essere qui con voi oggi a sostegno della vita. Siamo orgogliosi di marciare con voi e, sì, torneremo anche l'anno prossimo.
L'entusiasmo, la passione, la convinzione incrollabile che ogni singola persona qui al National Mall dimostra sono profondamente commoventi per me e significano più di quanto io possa esprimere per il presidente Trump e per me stesso.
Per oltre mezzo secolo, questa marcia ha unito decine di migliaia di americani di ogni estrazione sociale per sostenere la causa della vita nella nostra nazione. È il più grande raduno al mondo per celebrare il nostro movimento, le vittorie che abbiamo conquistato con così tanta fatica e, sì, le vittorie che ancora ci attendono.
Voglio dare un caloroso benvenuto a tutti voi che avete viaggiato da lontano per raggiungere la capitale della nostra nazione. Grazie per la vostra dedizione; siete una folla straordinaria, ed è fantastico vedervi oggi.
Lunedì siamo stati costretti a spostare tutti gli eventi inaugurali al chiuso a causa del freddo pungente, e faceva davvero freddo. Ma voi, anche oggi, con questo gelo di gennaio, siete qui, all'aperto, e non credo di aver mai visto una folla così gioiosa in questo periodo dell'anno.
Come sapete, il tema di quest'anno è "La vita: perché marciamo". Ci sono risposte ovvie alla domanda implicita che pone: marciamo per proteggere i non nati; marciamo per proclamare e vivere la sacra verità che ogni bambino è un miracolo e un dono di Dio.
Ogni volta che Usha e io abbiamo accolto i nostri figli nel mondo, abbiamo visto con i nostri occhi la bellezza indescrivibile di una nuova vita e, sì, a volte anche le sfide comportamentali, come quelle di lunedì. Ma sono stati momenti meravigliosi. Vedere i nostri tre figli crescere, imparare e diventare ciò che sono oggi è stata la più grande benedizione della nostra vita.
Ogni genitore qui conosce quella sensazione, quello stupore davanti a un neonato. È nostra responsabilità proteggerlo e custodirlo. Ma, pensando alla domanda "perché marciamo", ci sono anche risposte più sottili, ma altrettanto importanti, su cui voglio riflettere oggi.
Il compito del nostro movimento è proteggere la vita innocente, difendere i non nati, ma anche essere pro-famiglia e pro-vita nel senso più pieno del termine.
Nel corso della mia vita, non so dirvi quante persone, di fronte a una gravidanza o alla prospettiva di una, reagiscano non con gioia ma con preoccupazione. Si chiedono: "Come posso permettermelo? Cosa significherà per la mia istruzione, la mia carriera, la mia relazione o la mia famiglia?".
So quanto tempo e risorse abbiate dedicato per rispondere a queste domande e tendere una mano ai giovani in momenti di disperazione. Ma, in larga misura, la nostra società e il nostro governo non hanno ancora fatto abbastanza per sostenere i giovani genitori.
Abbiamo fallito come nazione non solo permettendo una cultura di aborto su richiesta, ma trascurando di aiutare i giovani genitori a ottenere ciò di cui hanno bisogno per vivere una vita felice e significativa. Una cultura di radicale individualismo ha preso piede, vedendo le responsabilità e le gioie della vita familiare come ostacoli, invece che come benedizioni personali. La nostra società non è riuscita a riconoscere l'obbligo che una generazione ha nei confronti di un'altra, che è una parte fondamentale del vivere in una società.
Quindi, lasciatemi dire chiaramente: voglio più bambini negli Stati Uniti d'America. Voglio più bambini felici nel nostro Paese, e voglio giovani uomini e donne pronti ad accoglierli e crescerli con gioia.
È compito del nostro governo rendere più facile per giovani mamme e papà avere figli, portarli al mondo e accoglierli come le benedizioni che sono. Dovrebbe essere più facile crescere una famiglia, più facile trovare un buon lavoro, più facile costruire una casa in cui crescere quella famiglia, più facile risparmiare e acquistare un buon passeggino, una culla per la cameretta.
Dobbiamo creare una cultura che celebri la vita in tutte le sue fasi, riconoscendo che il vero successo di una nazione non si misura con il PIL o il mercato azionario, ma dal fatto che le persone si sentano in grado di crescere famiglie felici e in salute.
E questo ci riporta a dove siamo oggi.
Lunedì, il presidente Donald J. Trump ha prestato giuramento come 47° presidente degli Stati Uniti. Questo è l'uomo che ha mantenuto la promessa di porre fine a Roe v. Wade, portando alla monumentale decisione di Dobbs; l'uomo che ha nominato centinaia di giudici pro-life e sostenuto politiche pro-famiglia come il raddoppio del credito d'imposta per figli, che è avvenuto durante la sua prima amministrazione e su cui faremo molto di più nella seconda amministrazione. Ora è tornato e lo faremo di nuovo.
Ieri, il presidente Trump ha sostenuto con forza il Born-Alive Abortion Act, garantendo che i bambini sopravvissuti agli aborti falliti ricevano protezione legale.
Con il suo ritorno alla presidenza, il governo federale non dirigerà più le incursioni dell'FBI nelle case di persone come Mark Houck e altri attivisti cattolici e cristiani che lottano per i nascituri ogni singolo giorno. E il nostro governo non getterà più in prigione manifestanti e attivisti pro-life, nonni anziani o chiunque altro. È finito lunedì e non permetteremo che torni in questo paese.
Invece, e so che avete visto tutti la notizia, il 47° presidente ha già concesso la grazia a coloro che sono stati ingiustamente imprigionati; e voglio essere chiaro sul fatto che questa amministrazione vi sta accanto. Siamo con voi; e, cosa più importante, siamo con i più vulnerabili e con il principio fondamentale che le persone che esercitano il diritto di protestare per conto dei più vulnerabili non dovrebbero mai più essere perseguitate dal governo.
La folla riunita qui in questo incredibile National Mall fornisce uno straordinario esempio per la nostra nazione. Fate donazioni alle banche dei pannolini; aiutate a trovare un alloggio per chi è nel bisogno; aiutate a finanziare i centri di crisi-gravidanza che danno aiuto a giovani donne e giovani uomini in un momento di crisi. Voi ragazzi siete il cuore pulsante del movimento pro-life, e avete già salvato molte vite, e ne salverete ancora di più. La vostra presenza qui, questa stessa marcia è un promemoria dell'incredibile forza e unità del movimento pro-life. E dal profondo del mio cuore, grazie.
Grazie per essere qui, e grazie per aver marciato qui oggi; e, cosa più importante, nei vostri lavori ci ricordate che la Marcia per la vita non è solo un singolo evento che si verifica in una gelida giornata di gennaio. La Marcia per la vita è il lavoro del movimento pro-life ogni singolo giorno da questo momento in poi. Ora, è una chiamata all'azione per tutta la vita, un momento nel tempo; ma ogni singolo giorno in cui voi ragazzi fate quello che fate, dal sostenere le giovani mamme e i giovani papà alla lotta per i nascituri, al lavorare con le nostre legislature a livello statale e federale, ci rendete possibile stare qui e dire che l'America è fondamentalmente un paese pro-bambino, pro-vita e pro-famiglia.
Esito a darvi dei consigli perché vedo che ci sono persone giovani e anziane che sono state nel movimento pro-life, alcune di voi da più tempo di me, e vi sono grato. Ma se posso offrire un consiglio: è un consiglio nato dalla mia esperienza personale. C'è stato un momento in cui mi innervosivo con le persone che non vedevano quello che vedevamo noi. Mi innervosivo che le persone potessero guardare la foto di un bambino su un'ecografia e vedere non un essere umano ma solo un ammasso di cellule. Ma una delle cose che essere padre mi ha insegnato, e una delle cose che essere in politica mi ha insegnato negli ultimi due anni, è che è una benedizione conoscere la verità. E la verità è che la vita non ancora nata merita protezione.
Quindi, per favore, andate avanti, non con frustrazione, ma con gioia. Siamo gioiosi di marciare per la vita. Siamo gioiosi di sapere che quella foto su un'ecografia, è la foto di un bambino con speranze, sogni e potenziale per arrivare.
È una gioia e una benedizione combattere per i nascituri, lavorare per i nascituri e marciare per la vita! Dio vi benedica tutti e grazie per avermi ospitato. È un onore essere con voi.

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 23 gennaio 2025

2 - L'AMBIGUA PRESENZA LGBT AL GIUBILEO 2025
L'imbarazzante posizione di mons. Fisichella sulla partecipazione de ''La Tenda di Gionata'' (da notare anche i passi indietro sulla misericordia per tutti: le Porte Sante saranno aperte solo a Roma)
Autore: Roberto de Mattei - Fonte: Radio Roma Libera, 29 dicembre 2024

Il 24 dicembre, con l'apertura della Porta santa di San Pietro, Papa Francesco ha inaugurato il Giubileo 2025. Il Papa ha attraversato la soglia della Porta per entrare nella Basilica, mentre risuonavano le parole del Vangelo di Giovanni, "Io sono la Porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato", e poi quelle del Salmo 118, "È questa la porta del Signore, per essa entrano i giusti".
Dietro di lui una processione con i cardinali, vescovi, sacerdoti e alcune famiglie rappresentanti dei cinque continenti. Il 26 dicembre il Papa ha aperto, per la prima volta in un Giubileo ordinario, una Porta santa nel carcere romano di Rebibbia e il 29 dicembre quella della Basilica di San Giovanni in Laterano, cattedrale di Roma. Contemporaneamente l'anno giubilare è stato aperto da tutti i vescovi del mondo.
La tradizione vuole che ogni Giubileo venga proclamato tramite la pubblicazione di una bolla papale d'Indizione. Il Giubileo del 2025 è stato indetto in San Pietro, il 9 maggio 2024, con la bolla Spes non confundit (La speranza non delude, Rm 5,5). In questa bolla, papa Francesco ricorda che "la speranza, insieme alla fede e alla carità, forma il trittico delle "virtù teologali", che esprimono l'essenza della vita cristiana". La speranza soprannaturale è quella della vita eterna. "Un'altra realtà connessa con la vita eterna - ha ricordato il Papa - è il giudizio di Dio, sia al termine della nostra esistenza che alla fine dei tempi. Il Sacramento della Penitenza ci assicura che Dio cancella i nostri peccati".
La Penitenzieria Apostolica ha reso note le norme sulla concessione dell'Indulgenza durante il Giubileo 2025. Potranno ricevere l'indulgenza, con la remissione e il perdono dei peccati, tutti i fedeli "veramente pentiti", "mossi da spirito di carità", "che, nel corso del Giubileo, purificati attraverso il sacramento della Penitenza e ristorati dalla Santa Comunione pregheranno secondo le intenzioni del Sommo Pontefice", visitando una delle quattro Basiliche Papali Maggiori di Roma, o uno dei numerosi luoghi sacri previsti dalla Chiesa in tutto il mondo.  
Tuttavia, per ottenere l'indulgenza non è sufficiente passare la Porta santa. Bisogna confessarsi ed essere pentiti dei propri peccati. Il Concilio di Trento definisce il pentimento "un dolore dell'anima e una detestazione del peccato commesso con il proposito di non più peccare" (Sess. 14, cap. 4). Senza il proposito di non peccare, non c'è il perdono dei peccati, né la remissione delle pene, che dei peccati sono conseguenza.

FEDE CRISTIANA E PRATICA DELL'OMOSESSUALITÀ
È a questa luce che dobbiamo giudicare notizie, come quella della possibile partecipazione al Giubileo di "La Tenda di Gionata", un'associazione che pretende conciliare la fede cristiana con la pratica dell'omosessualità.
Il pellegrinaggio era stato incluso sul sito del Giubileo tra le centinaia di eventi elencati per il 2025, ma dopo che molti siti cattolici hanno espresso la loro riprovazione per questa inclusione, che suonerebbe come una forma di approvazione ufficiale della cultura e della pratica LGBT da parte del Vaticano, la presenza ufficiale de "La Tenda di Gionata" è scomparsa dal calendario del sito ufficiale del Giubileo. Lo staff dell'Anno giubilare ha spiegato che la rimozione è avvenuta per una mancanza di dettagli forniti dagli organizzatori.
In un'intervista all'Agenzia spagnola EFE, il 23 dicembre 2024, l'arcivescovo Rino Fisichella, pro-prefetto del dicastero per l'Evangelizzazione, responsabile dell'organizzazione dell'Anno Santo, ha dichiarato che "se un'associazione che fa pastorale per gli omosessuali vuole concretizzare questa esperienza di fede, penso che dovrebbe trovare il Giubileo preparato anche per loro". Lo stesso giorno, in una intervista a "il Giornale" mons. Fisichella ha affermato: "Il Giubileo appartiene al popolo, è per tutti, non si può negare a nessuno. Tra le molte richieste più svariate, ne abbiamo avuta una dall'associazione "La Tenda di Gionata". Tuttavia, dopo la richiesta verbale - inserita nel calendario - non avevamo la certezza della loro partecipazione; abbiamo quindi tolto la giornata dagli appuntamenti fino a quando l'associazione si è iscritta come tutti gli altri. A quel punto è stata reinserita nel calendario. Abbiamo agito in modo trasparente. Voglio anche dire che non si tratta di un Giubileo specifico per una categoria di persone; sono credenti che vogliono fare un'esperienza di fede. Mi domando chi potrebbe proibire loro un pellegrinaggio alla Porta santa".

L'IMBARAZZANTE POSIZIONE DI MONS. FISICHELLA
Nelle parole di mons. Fisichella si riscontra purtroppo la stessa perniciosa ambiguità della Dichiarazione Fiducia Supplicans del 18 dicembre 2023. La pratica dell'omosessualità è una gravissima trasgressione morale condannata dalla Sacra Scrittura e dal Magistero della Chiesa. Se un omosessuale si pente del proprio peccato e si confessa, può certamente varcare la Porta santa affidandosi alla misericordia di Dio per la remissione delle pene dovute ai propri peccati, ma non ha bisogno di farlo con clamore, e tantomeno in un gruppo organizzato. L'associazione "Tenda di Gionata" si presenta invece come un gruppo costituito per "allargare il sostegno e l'accoglienza della Chiesa verso le persone LGBT e verso ogni persona colpita da discriminazione" e sostiene notoriamente la compatibilità tra la fede cristiana e la pratica dell'omosessualità.
La partecipazione ufficiale al Giubileo di un'associazione di omosessuali, che non ha come fine la loro conversione, ma che anzi giustifica la loro condotta, ha un chiaro intento strumentale: quello di lasciar credere che la Chiesa abbia mutato il suo giudizio sull'omosessualità. Per evitare queste strumentalizzazioni, ma soprattutto per il bene delle anime e per l'onore della Chiesa, chi ha la massima responsabilità organizzativa del Giubileo avrebbe il dovere di ribadire su questo punto e su tutti gli altri, l'incompatibilità che esiste tra l'Anno Santo e la trasgressione morale rivendicata come un diritto. Altrimenti si fa complice della violazione morale che omette di condannare,
Il Giubileo non è la canonizzazione del peccato vissuto e rivendicato, ma l'occasione di convertirci a un cristianesimo autentico, perché, come ricorda il Salmo, solo i giusti entrano nella Porta del Signore.

Nota di BastaBugie: una particolarità di questo Giubileo è stata l'assenza dell'apertura della Porta Santa nelle cattedrali fuori di Roma. Papa Francesco ha infatti stabilito che, per questo Anno Giubilare, le Porte Sante saranno aperte solo nelle quattro basiliche papali di Roma: San Pietro, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le Mura. Nel 2000 Papa Giovanni Paolo II autorizzò le diocesi di tutto il mondo ad aprire una "Porta Santa" nelle loro cattedrali o santuari principali, per rendere l'evento accessibile a tutti i fedeli.

Fonte: Radio Roma Libera, 29 dicembre 2024

3 - THE CHOSEN, LA SERIE IMPERFETTA MA POTENTE
La serie televisiva su Gesù ha conquistato milioni di spettatori, ma non è esente da pecche, anche se migliora di stagione in stagione (VIDEO: Trailer della 4° serie e colonna sonora)
Autore: Don Stefano Bimbi - Fonte: La Bussola Mensile, novembre 2024

Fin dalle origini del cinema, la vita di Gesù ha ispirato molti film, di cui il capolavoro assoluto resterà sempre La Passione di Cristo di Mel Gibson. Ma cinque anni fa è accaduto qualcosa di nuovo. Nel vasto panorama delle serie televisive poche hanno suscitato l'entusiasmo e la devozione del pubblico come The Chosen. Questa serie, creata, scritta e diretta da Dallas Jenkins, ha rapidamente catturato l'attenzione di milioni di spettatori in tutto il mondo, diventando un fenomeno globale. La prima stagione è uscita in America nel 2019, mentre in Italia è arrivata nel 2021.
The Chosen esplora non solo la vita di Cristo, ma anche quella dei suoi discepoli, portando in primo piano le sfumature e le emozioni di chi ha vissuto da vicino la straordinaria vicenda del Figlio di Dio.
Un elemento distintivo di questa serie è quella di essere stata finanziata direttamente dal pubblico. Per questo The Chosen è visibile gratuitamente tramite un'app del cellulare oppure sul computer o in altre piattaforme. Da ottobre-novembre 2024 è disponibile la quarta stagione doppiata in italiano. Il progetto prevede un totale di sette stagioni.
The Chosen ha ricevuto sia critiche spietate che elogi sperticati. Alcuni dichiarano di aver visto solo alcune puntate e di non aver intenzione di guardarne altre. Ci sono invece spettatori che non si perdono nessuna puntata, incluse quelle speciali e i video di approfondimento. Cosa pensare di fronte a interpretazioni e giudizi così opposti? Diciamo subito che The Chosen è un buon prodotto, ma non è esente da difetti, a volte anche importanti. Non bisogna dimenticare che questa serie, nonostante l'attore che interpreta Gesù sia cattolico, è fatta principalmente da protestanti. La casa di produzione Angel Studios, la stessa che ha distribuito il film Sound of Freedom, ha legami con la chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni (mormoni). Non ci si può attendere un prodotto interamente cattolico come è stato per La Passione di Cristo prodotta dal cattolico Mel Gibson.
C'è chi si lamenta del fatto che Gesù sia rappresentato come stupidotto, sempre pronto a scherzare e giocare, ma questa critica è ingiusta. Sebbene ci siano scene in cui appare con i suoi apostoli a scherzare nel mare o a fare un gioco in cerchio, questo non è in contrasto con la serietà con cui affronta le sfide vere della vita. A volte scherza o fa battute, ma sempre al momento giusto e mai fuori contesto. Del resto, non rideva e faceva scherzi, addirittura a sua madre, anche il Gesù di Mel Gibson? Prima della missione pubblica, mentre lavorava alla costruzione di un tavolo per clienti facoltosi, non è forse vero che rideva della sua mamma, la Madonna, che non riusciva a stare a sedere su una sedia immaginaria? E non l'ha schizzata con l'acqua con cui lei gli aveva fatto lavare le mani? Se permettiamo di ridere e scherzare al Gesù del capolavoro di Mel Gibson, perché non accettarlo per The Chosen?

SCENE INVENTATE
Altro punto difficile da digerire per alcuni è l'inserimento di scene inventate di sana pianta dal regista. Questa è una questione molto delicata in quanto va valutato se questi inserimenti arricchiscono o impoveriscono la trama, se sono coerenti con i personaggi e la storia oppure tendono a distorcerla.
Anche nella Passione di Mel Gibson ci sono diverse scene ispirate agli scritti della beata Anna Katharina Emmerick. E di nuovo, se abbiamo concesso a Mel Gibson di inserire scene aggiuntive rispetto al vangelo perché non potrebbe farlo il regista di The Chosen?
Per quanto riguarda i singoli personaggi, le aggiunte alla trama servono per caratterizzare quella persona o per spiegarne l'origine e il modo di pensare. Ad esempio, Simone, lo zelota, entra in scena con la preparazione di un attacco terroristico a dei romani. Così lo spettatore fa la conoscenza della setta degli zeloti che difendeva ferocemente i precetti della legge mosaica, così come anche lo stile di vita ebraico e il nazionalismo israelita. Quando Simone incontra Gesù, capisce che deve gettare il pugnale e cambiare vita. Di Maria Maddalena si sa dal vangelo che era stata posseduta da sette demoni e The Chosen mostra la liberazione dovuta a un intervento in incognito di Gesù. Questa aggiunta può piacere o non piacere, ma serve a Nicodemo per avvicinarsi al Signore e a interrogarlo di notte in un dialogo molto interessante. Meno indovinata appare la storia inventata della moglie di Pietro che attende un bambino da suo marito. La gravidanza finirà con la perdita del figlio, i litigi nella coppia e la momentanea perdita di fede di Pietro che sarà di fronte allo "scandalo" di un Gesù che fa miracoli a tanti, inclusa la suocera di Pietro, ma non ha salvato suo figlio.
Altre invenzioni permettono di calarsi nella vita e nella mentalità dei personaggi minori. Ad esempio l'emorroissa che conduce una vita difficile, fatta di esclusione dalla vita sociale, ripudiata perfino dai genitori, e che sopravvive lavando i panni agli altri. Avendo perso ogni speranza, fa vivere allo spettatore tutta la sua disperazione. Ma quando riesce a toccare il lembo del mantello a Gesù, nonostante la grande folla, sperimenta l'intervento potente del Figlio di Dio che gli rivela che non è stato il mantello, ma la fede in Lui a salvarla. Gesù la chiama "figlia", proprio lei che non era più chiamata così nemmeno dai suoi genitori. Ancora una volta assistiamo a una scena di grande impatto emotivo che non si può dimenticare e a cui si penserà ogni volta che ascolteremo quel brano del vangelo.
Detto questo va anche riconosciuto a The Chosen che, a parte le storie inventate, negli episodi in cui invece i fatti sono narrati secondo il vangelo i dialoghi sono letterali, cioè vengono pronunciate le frasi esatte del testo biblico. Questo è molto bello e rimarrà impresso nella memoria degli spettatori.

THE CHOSEN MIGLIORA DI STAGIONE IN STAGIONE
La serie The Chosen ha inoltre una caratteristica particolare e sorprendente, per certi versi invertita rispetto alle normali serie che andando avanti diventano ripetitive e noiose o scendono di livello. Invece The Chosen migliora di stagione in stagione. I primi otto episodi non sono i migliori, con alcune scene che potevano benissimo essere omesse come quella di Gesù che parla in campagna con dei bambini. La seconda stagione è già migliore con scene molto belle come la chiamata di Matteo il pubblicano, ma con cadute di stile, tipo Gesù che con lo stesso Matteo prepara il discorso della montagna, come se dovesse trovare le frasi ad effetto per fare colpo sul pubblico che verrà a sentirlo. Tra l'altro gli apostoli diffondono volantini nelle strade del paese, come se fosse già stata inventata la stampa. La terza stagione già raggiunge un buon livello, ma la migliore è senz'altro la quarta dove alcuni episodi saranno ricordati a lungo. Ad esempio la storia dell'amicizia tra Gesù e i tre fratelli Marta, Maria e Lazzaro. Marta tutta presa dalle faccende, mentre Maria è ai piedi di Gesù per non perdere nemmeno una parola: questo episodio è reso molto bene. Anche la risurrezione di Lazzaro fa entrare nell'episodio con grande impatto emotivo, ma quando Maria arriva a cospargere i piedi di Gesù con il prezioso nardo si raggiunge un apice narrativo. Visto il grande miracolo di aver risuscitato il loro fratello, alla sera Marta e Maria si interrogano sul modo di dimostrare la loro riconoscenza a Gesù. Maria dice: "Vorrei che ci fosse un modo per ripagarlo". La sorella risponde: "Cosa si può donare a una persona che risuscita i morti? Di che mai potrebbe aver bisogno?". "Di sicuro non ha bisogno di niente... Forse è proprio questo il punto" conclude Maria. Il giorno dopo va a prendere dei sacchetti di denaro dal tesoro di famiglia e si reca in un negozio di profumi dove una ragazza orientale le mostra la merce in vendita. Maria chiede se c'è un profumo più prezioso di quelli in vendita e, per farselo mostrare, deve tirare fuori un sacchetto con trenta denari in modo da dimostrare di poterselo permettere. Dopo qualche titubanza, la titolare del negozio le porta un prezioso vaso di alabastro che contiene il costosissimo profumo. Alla fine Maria vuole comprare l'intero contenitore e dopo la resistenza della commerciante riesce a farselo dare per l'enorme cifra riportata dal vangelo: trecento denari, la paga di un anno. All'esterrefatta ragazza Maria conclude sarcastica che adesso può tenere chiuso il negozio per un anno avendo fatto il guadagno di una stagione intera. Prima di vedere questa scena quante persone leggendo il vangelo avevano riflettuto sul grande valore del profumo di nardo e quindi del grande amore espresso da Maria con quel gesto?

CONCLUSIONI: VA VISTA, MA CON CAUTELA
In conclusione possiamo chiederci che uso fare di questa serie su Gesù. Innanzitutto si può vederla senza problemi anche se, ovviamente, bisogna integrare la visione degli episodi con la lettura, l'approfondimento e la meditazione del vangelo. Si può far vedere ai figli? I sacerdoti e i catechisti possono promuoverne la visione in parrocchia? In entrambi i casi c'è necessità di un accompagnamento dei genitori in casa e dei catechisti e dei sacerdoti in parrocchia perché alla visione segua un commento che rimedi alle imperfezioni e permetta di rispondere correttamente alle domande che la visione ha suscitato. Questo servirà a spiegare perché il Gesù di The Chosen a volte sia troppo umano e preghi poco il padre celeste. Ma anche come mai la Madonna non viene esaltata come si aspetterebbe un cattolico, ad esempio recitando il Magnificat durante la visita alla cugina Elisabetta e non soffrendo le doglie del parto in quanto Immacolata e quindi preservata dalla punizione del peccato originale. Così gli aspetti negativi diventeranno occasione di approfondimento e non di confusione. Mentre il grande impatto emotivo consentirà a questa serie di fare del bene a tante persone facilitando l'incontro con Gesù nella loro vita.

Nota di BastaBugie: per approfondimenti e per vedere alcune clip di THE CHOSEN visita il sito FilmGarantiti, clicca qui!

VIDEO 1: TRAILER THE CHOSEN (4° stagione)


https://www.youtube.com/watch?v=5AymiygL740

VIDEO 2: SENZA DI TE NON SI PUO' FARE (The Sun, Angelo Maugeri)


https://www.youtube.com/watch?v=Cy480M8H9i0

Fonte: La Bussola Mensile, novembre 2024

4 - LA TREGUA DI GAZA E' UNA FREGATURA PER ISRAELE
La propaganda è riuscita a far passare per genocida il popolo che il genocidio l'ha subito
Autore: Rino Cammilleri - Fonte: Sito di Nicola Porro, 26 gennaio 2025

Reagan, presidente Usa, così ebbe a dire: "Potevamo asfaltare il Vietnam e dipingerci le strisce di parcheggio sopra". Infatti, gli americani persero quella guerra per colpa della propaganda interna, non certo per motivi bellici. Chi fossero i veri villains della situazione si vide nel successivo proliferare dei c.d. boat people, vietnamiti che preferivano affrontare i pirati e l'oceano su bagnarole pur di sfuggire ai "liberatori" comunisti. Cinquantamila soldati americani tornarono nelle bare, ma secondo la propaganda di sinistra - cioè, Hollywood, nani&ballerine - i genocidi al napalm erano loro e non i viet & khmer. C'era dietro lo zampino del famoso Dipartimento D del Kgb? Non si sa, certo. Ma il metodo d'indagine detto quis juvat? non permette di escluderlo.

L'ATTACCO DI HAMAS E LA PROPAGANDA OCCIDENTALE
Ebbene, lo stesso schema si può applicare all'attuale problema mediorientale. Riassumiamo. Per far saltare i c.d. Accordi di Abramo gli autoeletti capi del palestinesi, cioè Hamas, un 7 ottobre (c'entra niente Lepanto?) lanciarono un attacco proditorio contro la popolazione israeliana, trucidando sulle 1500 persone, compresi donne, vecchi, bambini e malati. Andarono via portandosi dietro centinaia di ostaggi, anche neonati. Sapendo che la reazione israeliana sarebbe stata furibonda, gli eroici guerrieri islamici piazzarono arsenali, basi e logistica in luoghi come ospedali, scuole, case private. Epperò la propaganda in Occidente si scatenò subito contro la risposta israeliana, accusandola di genocidio. E dire che in Occidente sappiamo bene che l'abitudine di lanciare autobus e camion sulla folla dei mercatini, di mitragliare chi balla in discoteca, di accoltellare passanti a caso non è affatto ebraica. Eppure la propaganda è riuscita a far passare per genocida un popolo che il genocidio, e in grande stile, l'ha subito. A questo è servito riempire l'Occidente di musulmani? Chissà.
Il fatto è che, pressati dalle loro opinioni pubbliche così plagiate, i governi occidentali, tutti, hanno pressato a loro volta quello israeliano, costringendolo a un cessate-il-fuoco che di fatto è un calabraghe. Li credevo più furbi, gli israeliani, invece hanno puntato tutto sulle armi e niente sulla propaganda. Ed ecco il risultato. Galere aperte e centinaia di ergastolani (Israele non ha la pena di morte, non così i vicini) che andranno a rimpinguare i ranghi decimati di Hamas. Centinaia di camion di aiuti che faranno la stessa fine. Hamas ha, così, agio di riorganizzarsi in ogni senso. In cambio? Sette ostaggi liberati. Sette, con promessa di altri -quelli ancora vivi- ma col contagocce. Anche il famoso leader Sinwar, quello la cui moglie esibiva borse da migliaia di dollari, era stato scambiato in tal modo. Ed era divenuto la mente del 7 ottobre. E ora suo fratello ne ha preso il posto. Date queste premesse, il conflitto da quelle parti non finirà mai. Mai.

LA PROPAGANDA E LE SUE CONSEGUENZE
I governi occidentali, essendo democratici, campano di voti. Poi c'è da mettere in conto le elezioni presidenziali americane, che cadono troppo presto. Con tutto ciò, dunque, come trascurare il fattore propaganda? "Secondo dati locali" è il mantra dei tiggì occidentali. Cioè, secondo quel che riferisce Hamas, che controlla anche il c.d. Ministero della Salute palestinese. Chi si ricorda più del filmato, beotamente trasmesso e ritrasmesso da tutti i tiggì, di quel povero padre palestinese che disperatamente faceva cenno di non sparare su di lui e il figlioletto? Poi si scoprì che erano attori, ma i c.d. giornalisti occidentali si guardarono bene dall'ammettere di essere stati infinocchiati. E l'opinione pubblica occidentale rimase persuasa che i villains erano sempre i soliti.
La foto di Jane Fonda con l'elmetto ripresa accanto a una postazione contraerea vietcong fa il paio con lo slogan dei soliti giornalisti (di parte o semplicemente cretini) che, dopo la fuga americana crearono lo slogan del "mito dell'invincibilità vietnamita". Che crollò pochi mesi dopo sotto i carri armati cinesi. Ma è la democrazia, bellezza! I cui meccanismi i terroristi islamici dimostrano di conoscere molto meglio. Sempre per un pugno di voti Biden, dopo miliardi di dollari e molti marines morti in vent'anni, ha riconsegnato pari pari l'Afghanistan ai talebani. Vi risulta che qualche anchorman glielo abbia rinfacciato? No, infatti, perché nani&ballerine stanno tutti da una sola parte. E adesso già affilano le armi per una guerra senza quartiere a Trump. Il quale, tra le altre cose, è stato il presidente che ha portato l'ambasciata americana a Gerusalemme. Le ambasciate, lo ricordo, stanno nella capitale. E per Israele la vera capitale non è Tel Aviv ma Gerusalemme. Trump, insomma, è anche "amico di Israele", dunque...

LA BUFALA DEL GENOCIDIO DI ISRAELE A GAZA SMASCHERATA ANCHE DALL'ONU
8.000 vittime sono tante (anche solo 8 sono già troppe), ma la differenza con la propaganda palestinese (42.000 morti) rilanciata dai nostri massmedia è scandalosa
di Stefano Magni
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=8000

IL RAPPORTO DELLA VERGOGNA SCREDITA AMNESTY PIU' CHE ISRAELE
L'unico scopo è delegittimare Israele con frasi ad effetto e concetti travisati, ma numeri (persino quelli di Hamas) e fatti smentiscono che si tratti di genocidio
di Stefano Magni
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=8034

LA CACCIA ALL'EBREO NELLE VIE DI AMSTERDAM E IL POGROM ISLAMICO
Non un semplice scontro fra tifoserie, ma un attacco pianificato contro i tifosi israeliani ospiti di Amsterdam, che mostra a che punto è l'islamizzazione dell'Europa
di Stefano Magni
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7974

VOGLIAMO APRIRE GLI OCCHI SU QUELLO CHE I MUSULMANI STANNO FACENDO A ISRAELE?
Il 7 ottobre Hamas ha dimostrato che il suo reale obiettivo è solo l'uccisione indiscriminata di civili ebrei nei modi più crudeli possibili (VIDEO: Le atrocità islamiche del 7 ottobre)
di Stefano Magni
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7943

Fonte: Sito di Nicola Porro, 26 gennaio 2025

5 - INTELLIGENZA ARTIFICIALE, I SEGNALI DI UN SUO SECONDO INVERNO
Un problema cruciale è la scarsità di dati di alta qualità, ma soprattutto l'intelligenza artificiale, a differenza dell'intelletto umano, è incapace di astrarre
Autore: Gaetano Masciullo - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 20 gennaio 2025

Il progresso tecnologico dell'intelligenza artificiale ha dominato negli ultimi anni il dibattito pubblico, alimentato da promettenti dichiarazioni di scienziati e imprenditori che intravedono la possibilità di raggiungere la superintelligenza. Eppure, uno scenario diverso potrebbe attendere il futuro di questo settore: un nuovo "inverno", simile a quello vissuto tra il 1974 e il 1990, quando le aspettative smisurate portarono a una drastica riduzione dei finanziamenti e dell'interesse nella ricerca sull'intelligenza artificiale. Per comprendere le ragioni di questa possibile svolta e prepararci alle implicazioni, è fondamentale analizzare i segnali attuali e le prospettive future del settore.
Il cosiddetto "inverno dell'intelligenza artificiale" di allora fu il risultato di speranze irrealistiche nei confronti delle capacità delle macchine di comprendere il linguaggio naturale, risolvere problemi complessi e apprendere in maniera autonoma. Solo con l'avvento del Deep Learning e l'utilizzo dei Big Data nei primi anni Duemila, l'intelligenza artificiale riuscì a riprendersi da quel periodo di stagnazione. Oggi, però, alcuni segnali indicano che il settore potrebbe trovarsi nuovamente sull'orlo di un rallentamento.
Un problema cruciale che si delinea è la crescente scarsità di dati di alta qualità per addestrare i modelli di intelligenza artificiale. Questa scarsità non solo riduce l'efficacia degli algoritmi nel fornire risposte accurate, ma può anche portare a risultati distorti o non generalizzabili. Ad esempio, nei settori medici, la mancanza di dati rappresentativi potrebbe compromettere la capacità dell'intelligenza artificiale di supportare diagnosi precise per pazienti con condizioni meno documentate. Nonostante l'apparente infinità di informazioni disponibili su Internet, queste risorse possiedono un limite. Ilya Sutskever, co-fondatore di OpenAI e figura di spicco nel campo del Deep Learning, ha recentemente sottolineato come i dati utilizzati per addestrare i modelli siano sempre più spesso derivati da altre intelligenze artificiali, piuttosto che da fonti primarie. Questo circolo vizioso rischia di compromettere la qualità dell'apprendimento automatico, in quanto i sistemi potrebbero limitarsi a rielaborare informazioni già "digerite", anziché espandere effettivamente le proprie capacità.

I DATI DISPONIBILI ONLINE SONO SPESSO INQUINATI DA ERRORI
Ray Kurzweil, nonostante sia uno dei più importanti transumanisti oggi viventi, sostiene che la tecnologia intelligenza artificiale, a differenza di Internet e delle telecomunicazioni, progredisce secondo cicli più lunghi: due decenni di entusiasmo iniziale, seguiti da un decennio di delusione, infine un decennio e più di boom dovuto a scoperte innovative. Analizzando la storia recente dell'intelligenza artificiale, abbiamo avuto un periodo di entusiasmo iniziale (1954-1974), la delusione dell'inverno dell'intelligenza artificiale (1974-1990), infine il boom che procede da allora. Quindi, secondo i calcoli di Kurzweil, noi ora saremmo verso la fine della fase del boom, che ha introdotto un nuovo entusiasmo che probabilmente sarà presto disilluso.
A complicare le cose, bisogna ricordare che i dati disponibili online sono spesso inquinati da errori, faziosità e disinformazione, e la crescente dipendenza da altri algoritmi per generare nuovi contenuti potrebbe amplificare questi problemi. A lungo termine, l'incapacità di accedere a dati freschi e affidabili potrebbe rallentare drasticamente lo sviluppo tecnologico nel campo.
Al di là delle difficoltà tecniche, vi è una barriera ancora più fondamentale che l'intelligenza artificiale non potrà mai superare (e che i suoi promotori si rifiutano di approfondire seriamente): la sua incapacità di cogliere concetti universali e significati generali, un'operazione che l'intelletto umano compie per riconoscere quelle che in filosofia vengono chiamate "essenze", oltre che i principi comuni. L'intelletto umano, infatti, opera in tre fasi principali: astrazione, giudizio e ragionamento. Fin dalla tenera età, un bambino impara prima a riconoscere essenze universali (il concetto di "albero", per esempio), per poi utilizzarle nel giudicare ("l'albero è verde"), infine ragionare ("se l'albero è verde, allora è in salute"). L'intelligenza artificiale, invece, segue il processo opposto: è stata sviluppata a partire dal ragionamento, si cerca oggi di affinarne il giudizio, ma non potrà mai accedere alla capacità di astrazione. Ecco la differenza!

L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE È INCAPACE DI APPRENDERE
Le macchine si basano su enormi quantità di dati preesistenti, che rielaborano per produrre risultati utili. Non sono capaci di "apprendere" nuove essenze o significati che non siano già in qualche modo presenti nei dati forniti. Questo limite è intrinseco alla loro natura, poiché mancano della componente spirituale e immateriale che caratterizza l'intelletto umano. Come insegna san Tommaso d'Aquino, l'intelligenza è profondamente legata alla dimensione dell'anima razionale, un dono che nessuna macchina potrà mai possedere. Questo limite filosofico ha implicazioni profonde, in particolare per coloro che temono che l'intelligenza artificiale possa un giorno superare l'intelligenza umana e controllare l'umanità. Questi timori, spesso alimentati dai transumanisti, si basano sull'idea di una "singolarità tecnologica": un punto di non ritorno in cui le macchine diventeranno autonome e supereranno le capacità umane.
Ma se l'intelligenza artificiale non può astrarre, non può nemmeno raggiungere la vera intelligenza. Le macchine rimarranno strumenti, per quanto sofisticati, nelle mani dell'uomo. Esse potranno certamente accelerare i processi intellettuali, automatizzare compiti complessi e migliorare la vita quotidiana, ma non sostituiranno mai l'intelletto umano. Questo significa che il destino del mondo non dipenderà mai dalle macchine, ma dalla sapienza con cui l'uomo le utilizzerà. Tutto ricade, insomma, nelle nostre mani.
Di fronte a questi scenari, l'umanità deve considerare alcune verità fondamentali. Prima di tutto, è essenziale riconoscere che la tecnologia, per quanto avanzata, non potrà mai sostituire la dignità e il valore della persona umana. Questo richiama il nostro ruolo di custodi del creato: dobbiamo usare gli strumenti tecnologici per il bene di ciascuno, senza idolatrarli, ma neanche temerli o demonizzarli in maniera irrazionale. In secondo luogo, è importante promuovere una visione della tecnologia che sia radicata nella verità e nella giustizia. Per esempio, l'intelligenza artificiale può essere impiegata in modo eticamente apprezzabile nel migliorare la diagnostica medica, facilitare la traduzione automatica per comunicare tra culture diverse, ottimizzare l'uso delle risorse agricole per ridurre lo spreco alimentare. Questi sono usi che chiunque può ben accogliere, poiché contribuiscono direttamente al bene comune.
A prescindere dall'effettivo avvento di un secondo inverno dell'intelligenza artificiale, abbiamo di fronte l'opportunità per riflettere su ciò che davvero conta. In un mondo sempre più dominato dalla velocità e dalla complessità, la riscoperta della centralità dell'uomo, della sua intelligenza e della sua anima è un compito urgente.

DOSSIER "INTELLIGENZA ARTIFICIALE"
Il futuro è già qui

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Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 20 gennaio 2025

6 - LA CLAMOROSA CONVERSIONE DI RATISBONNE
Per mostrare la sua superiorità sulle ''superstizioni cattoliche'' accettò la sfida di portare al collo la Medaglia Miracolosa, ma a Roma accadde quello che non aveva previsto
Autore: Roberto de Mattei - Fonte: Radio Roma Libera, 19 gennaio 2025

Tutti conoscono i santuari mariani di Loreto e Pompei e, a Roma, le grandi basiliche, ma non tutti sanno che nel cuore della città eterna esiste una piccola basilica parrocchiale, Sant'Andrea delle Fratte, conosciuta anche con il nome di Santuario della Madonna del Miracolo. Qui, infatti, il 20 gennaio del 1842 la Madonna apparve all'ebreo Alfonso Ratisbonne e lo convertì istantaneamente. Una lapide posta in uno dei pilastri della cappella dell'apparizione, così ricorda l'avvenimento: "Il 20 gennaio 1842, Alfonso Ratisbonne, venne qui ebreo indurito. La Vergine gli apparve come tu la vedi. Cadde ebreo si rialzò cristiano. Straniero: porta con te questo prezioso ricordo della misericordia di Dio e del potere della SS. Vergine".
Alfonso Ratisbonne, nato a Strasburgo nel 1814 da una famiglia di ricchi banchieri ebrei, per migliorare il suo malfermo stato di salute aveva deciso di intraprendere un lungo viaggio che dalla Francia, avrebbe dovuto condurlo a Costantinopoli. Capitò a Roma, per un breve soggiorno il giorno dell'Epifania del 1842. Tra le persone che incontrò fu un amico, che, nel corso di un'animata discussione religiosa, lo sfidò a portare una medaglia con l'effigie dell'Immacolata, come era apparsa quattro anni prima a santa Caterina Labouré a rue du Bac e a recitare il Memorare o piissima Virgo Maria, l'antica preghiera mariana tradizionalmente attribuita a san Bernardo.
Ratisbonne, per mostrare la sua superiorità sulle "superstizioni" cattoliche, accettò ridendo la sfida e cinse al collo la medaglietta detta miracolosa. Ma il gruppo di amici cattolici che aveva a Roma pregava per la sua conversione. Un imprevisto aveva intanto costretto Ratisbonne a rinviare la sua partenza da Roma. Si giunse così al 20 gennaio 1842.

DA EBREO A SACERDOTE CATTOLICO
Ratisbonne, si trovò a passare davanti alla chiesa di Sant'Andrea delle Fratte, situata tra la Fontana di Trevi e piazza di Spagna, quando sentì un impulso ad entrare nella chiesa, dove si preparava il funerale per uno degli amici che pregava per lui, il conte francese de La Feronnays, morto improvvisamente il 17 gennaio: "Se in quell'istante (era mezzogiorno) un terzo interlocutore mi si fosse avvicinato, e mi avesse detto: "Alfonso, fra un quarto d'ora adorerai Gesù Cristo, tuo Dio e tuo Salvatore, sarai prosternato in una povera chiesa, ti batterai il petto dinanzi a un sacerdote, in un convento di Gesuiti dove trascorrerai il carnevale per prepararti al battesimo, pronto ad immolarti per la fede cattolica; e rinuncerai al mondo, alle sue pompe, ai suoi piaceri, alla tua fortuna, alle tue speranze, al tuo avvenire;... e non aspirerai più che a seguire Gesù Cristo e a portare la sua croce fino alla morte!...". Dico che se qualche profeta mi avesse fatto una predizione simile, avrei giudicato solo un uomo più insensato di lui: l'uomo che avesse creduto possibile una simile follia! Eppure, è proprio questa follia che costituisce oggi la mia sapienza e la mia felicità".
Fu infatti quello che accadde. "La chiesa di Sant'Andrea - ricorda Ratisbonne - è piccola, povera e deserta. Camminavo, meccanicamente, con lo sguardo in giro, senza soffermarmi su nessun pensiero; mi ricordo soltanto di un cane nero che saltellava e balzava dinanzi a me... Non appena scomparso il cane, la chiesa intera disparve, non vidi più nulla... o piuttosto, Dio mio, vidi una sola cosa! Come potrei parlarne? Oh! no, la parola umana non deve tentare d'esprimere l'inesprimibile; ogni descrizione, per quanto sublime possa essere, non sarebbe che una profanazione dell'ineffabile verità. Ero là, prosternato, bagnato nelle mie lacrime, col cuore fuori di me stesso. Non sapevo dove mi trovavo; non sapevo se ero Alfonso o un altro; sentivo un così totale mutamento, che mi credevo un altro me stesso... La gioia più ardente si sprigionava dal fondo della mia anima; sentivo in me qualcosa di solenne e di sacro che mi fece chiamare un sacerdote... Vi fui condotto, e solo dopo avuto l'ordine positivo ne parlai, per quanto mi era possibile, in ginocchio e col cuore tremante.
"Tutto ciò che posso dire è che al momento del fatto la benda mi cadde dagli occhi; non una sola, ma tutta la moltitudine di bende che mi avevano avvolto, scomparvero una dopo l'altra rapidamente, come la neve e il fango e il ghiaccio sotto l'azione di un sole cocente. Uscivo da una tomba, da un abisso di tenebre, ed ero vivo, perfettamente vivo... Ma piangevo! Vedevo nel fondo dell'abisso le miserie estreme dalle quali ero stato strappato da una misericordia infinita; rabbrividivo alla vista di tutte le mie iniquità, ed ero stupito, intenerito, sprofondato in ammirazione e riconoscenza... Oh! quanti discendono tranquillamente in questo abisso con gli occhi chiusi dall'orgoglio o dalla spensieratezza! Vi discendono, s'inabissano vivi nelle orribili tenebre!"
"Non posso spiegare questo cambiamento che con l'immagine di un uomo il quale si risvegliasse da un sonno profondo, o con quella di un cieco nato che vedesse la luce tutto d'un colpo; vede, ma non può definire la luce che lo illumina e nella quale contempla gli oggetti della sua ammirazione".

LA VERIFICA DEL PAPA
Quando la notizia si diffuse a Roma il Papa Gregorio XVI fece svolgere un'accurata inchiesta che confermò il fatto miracoloso. Alfonso Maria Ratisbonne fu battezzato il 31 gennaio 1842 nella chiesa del Gesù, divenne sacerdote e volle dedicare la propria vita all'apostolato tra gli ebrei.
A Rue du Bac, a La Salette, a Lourdes, a Fátima, la Madonna scelse anime innocenti per trasmettere i suoi messaggi al mondo. A Roma la Beata Vergine Maria apparve a un peccatore, che sembra rappresentare nella sua persona il mondo moderno, incredulo e ostinato nei suoi errori. La conversione di Ratisbonne fu perfetta e istantanea come quella di san Paolo, ma la Madonna volle che fosse accompagnata da piccoli gesti: l'accettazione della Medaglia miracolosa, la recita del Memorare, le preghiere insistenti degli amici.
Nulla è impossibile alla Madonna, regale dispensatrice di grazie, quando essa è invocata da cuori ardenti e devoti. Preghiamo dunque la Regina del Cielo e della terra, affinché voglia manifestare ancora la sua potenza e la sua misericordia. Allo stesso modo in cui convertì l'ebreo Ratisbonne e regnò nel suo cuore, conceda ai nostri giorni la conversione del mondo, il trionfo del Cuore immacolato, l'instaurazione del Regno di Maria sulle anime e sulla società.

Fonte: Radio Roma Libera, 19 gennaio 2025

7 - OMELIA PRESENTAZIONE DEL SIGNORE - ANNO C (Lc 2,22-40)
Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore
Autore: Benedetto XVI - Fonte: Sito del Vaticano, 2 febbraio 2006

L'odierna festa della Presentazione al tempio di Gesù, a quaranta giorni dalla sua nascita, pone davanti ai nostri occhi un momento particolare della vita della santa Famiglia: secondo la legge mosaica, il piccolo Gesù viene portato da Maria e Giuseppe nel tempio di Gerusalemme per essere offerto al Signore (cfr Lc 2, 22). Simeone ed Anna, ispirati da Dio, riconoscono in quel Bambino il Messia tanto atteso e profetizzano su di Lui. Siamo in presenza di un mistero, semplice e solenne al tempo stesso, nel quale la santa Chiesa celebra Cristo, il Consacrato del Padre, primogenito della nuova umanità.
La suggestiva processione dei ceri all'inizio della nostra celebrazione ci ha fatto rivivere il maestoso ingresso, cantato nel Salmo responsoriale, di Colui che è "il re della gloria", "il Signore potente in battaglia" (Sal 23, 7.8). Ma chi è il Dio potente che entra nel tempio? È un Bambino; è il Bambino Gesù, tra le braccia di sua madre, la Vergine Maria. La santa Famiglia compie quanto prescriveva la Legge: la purificazione della madre, l'offerta del primogenito a Dio e il suo riscatto mediante un sacrificio. Nella prima Lettura la Liturgia parla dell'oracolo del profeta Malachia: "Subito entrerà nel suo tempio il Signore" (Mal 3, 1). Queste parole comunicano tutta l'intensità del desiderio che ha animato l'attesa da parte del popolo ebreo nel corso dei secoli. Entra finalmente nella sua casa "l'angelo dell'alleanza" e si sottomette alla Legge: viene a Gerusalemme per entrare in atteggiamento di obbedienza nella casa di Dio.
Il significato di questo gesto acquista una prospettiva più ampia nel brano della Lettera agli Ebrei, proclamato oggi come seconda Lettura. Qui ci viene presentato Cristo, il mediatore che unisce Dio e l'uomo abolendo le distanze, eliminando ogni divisione e abbattendo ogni muro di separazione. Cristo viene come nuovo "sommo sacerdote misericordioso e fedele nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo" (Eb 2, 17). Notiamo così che la mediazione con Dio non si attua più nella santità-separazione del sacerdozio antico, ma nella solidarietà liberante con gli uomini. Egli inizia, ancora Bambino, a camminare sulla via dell'obbedienza, che percorrerà fino in fondo. Lo pone ben in luce la Lettera agli Ebrei quando dice: "Nei giorni della sua vita terrena offrì preghiere e suppliche... a colui che poteva liberarlo da morte... Pur essendo Figlio, imparò l'obbedienza dalle cose che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono" (cfr Eb 5, 7-9).
La prima persona che si associa a Cristo sulla via dell'obbedienza, della fede provata e del dolore condiviso è sua madre Maria. Il testo evangelico ce la mostra nell'atto di offrire il Figlio: un'offerta incondizionata che la coinvolge in prima persona: Maria è Madre di Colui che è "gloria del suo popolo Israele" e "luce per illuminare le genti", ma anche "segno di contraddizione" (cfr Lc 2, 32.34). E lei stessa, nella sua anima immacolata, dovrà essere trafitta dalla spada del dolore, mostrando così che il suo ruolo nella storia della salvezza non si esaurisce nel mistero dell'Incarnazione, ma si completa nell'amorosa e dolorosa partecipazione alla morte e alla risurrezione del Figlio suo. Portando il Figlio a Gerusalemme, la Vergine Madre lo offre a Dio come vero Agnello che toglie i peccati del mondo; lo porge a Simeone e ad Anna quale annuncio di redenzione; lo presenta a tutti come luce per un cammino sicuro sulla via della verità e dell'amore.
Le parole che in quest'incontro affiorano sulle labbra del vecchio Simeone - "I miei occhi han visto la tua salvezza" (Lc 2, 30) - trovano eco nell'animo della profetessa Anna. Queste persone giuste e pie, avvolte dalla luce di Cristo, possono contemplare nel Bambino Gesù "il conforto d'Israele" (Lc 2, 25). La loro attesa si trasforma così in luce che rischiara la storia. Simeone è portatore di un'antica speranza e lo Spirito del Signore parla al suo cuore: per questo può contemplare colui che molti profeti e re avevano desiderato vedere, Cristo, luce che illumina le genti. In quel Bambino riconosce il Salvatore, ma intuisce nello Spirito che intorno a Lui si giocheranno i destini dell'umanità, e che dovrà soffrire molto da parte di quanti lo rifiuteranno; ne proclama l'identità e la missione di Messia con le parole che formano uno degli inni della Chiesa nascente, dal quale si sprigiona tutta l'esultanza comunitaria ed escatologica dell'attesa salvifica realizzata. L'entusiasmo è così grande che vivere e morire sono la stessa cosa, e la "luce" e la "gloria" diventano una rivelazione universale. Anna è "profetessa", donna saggia e pia che interpreta il senso profondo degli eventi storici e del messaggio di Dio in essi celato. Per questo può "lodare Dio" e parlare "del Bambino a tutti coloro che aspettavano la redenzione di Gerusalemme" (Lc 2, 38). La lunga vedovanza dedita al culto nel tempio, la fedeltà ai digiuni settimanali, la partecipazione all'attesa di quanti anelavano il riscatto d'Israele si concludono nell'incontro con il Bambino Gesù.
Cari fratelli e sorelle, in questa festa della Presentazione del Signore la Chiesa celebra la Giornata della Vita Consacrata. Si tratta di un'opportuna occasione per lodare il Signore e ringraziarlo del dono inestimabile che la vita consacrata nelle sue differenti forme rappresenta; è al tempo stesso uno stimolo a promuovere in tutto il popolo di Dio la conoscenza e la stima per chi è totalmente consacrato a Dio. Come, infatti, la vita di Gesù, nella sua obbedienza e dedizione al Padre, è parabola vivente del "Dio con noi", così la concreta dedizione delle persone consacrate a Dio e ai fratelli diventa segno eloquente della presenza del Regno di Dio per il mondo di oggi. Il vostro modo di vivere e di operare è in grado di manifestare senza attenuazioni la piena appartenenza all'unico Signore; la vostra completa consegna nelle mani di Cristo e della Chiesa è un annuncio forte e chiaro della presenza di Dio in un linguaggio comprensibile ai nostri contemporanei. È questo il primo servizio che la vita consacrata rende alla Chiesa e al mondo. All'interno del Popolo di Dio essi sono come sentinelle che scorgono e annunciano la vita nuova già presente nella nostra storia.

Fonte: Sito del Vaticano, 2 febbraio 2006

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