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"Mio figlio in rosa" è un blog di una madre che sta crescendo il suo secondogenito maschio come una femmina. GenderLens è invece un sito che vuole aiutare i bambini a vivere «la propria identità di genere», qualsiasi essa sia.
Queste due piattaforme hanno lanciato l'iniziativa #ScriviBene affinché - tale è l'intento ricercato dagli ideatori della iniziativa - tutti noi possiamo rivolgerci alle persone transessuali con la terminologia corretta ed usando frasi che siano rispettose della sensibilità di queste persone. Alcuni suggerimenti: se un uomo è "diventato" donna, non si deve scrivere «Anna è nata uomo», bensì «Anna è stata assegnata maschio alla nascita» - un vero pugno in un occhio (anzi, in un orecchio) in quanto a concordanza con i generi grammaticali - ciò a motivo del fatto che «la biologia di una persona non "vince" la sua identità di genere». [...]
Tra realtà e linguaggio c'è un legame profondo: il linguaggio ha la funzione di esprimere e comunicare il mondo, quindi di rivelarlo. Da qui il dovere di chiamare le cose con il loro nome. Tratto comune di tutte le ideologie, compresa la Gender Theory, è creare una realtà inesistente. Ad esempio, una pretesa tipicamente ideologica è volere che un maschio sia femmina. Per creare una nuova realtà occorre: demolire la vecchia realtà e quindi i termini che la indicavano per impedire altre forme di pensiero. Costruire un nuovo mondo anche con l'ausilio di nuovi termini, un nuovo vocabolario che indichi realtà prima inesistenti. Ecco quindi la produzione di un'antilingua (neologismo inventato da Italo Calvino) o di una neolingua (cfr. George Orwell, 1984).
In merito alla prima fase, la fase destruens, sono differenti le soluzioni proposte. Vediamone qualcuna. Cancellare alcuni termini senza sostituirli con nuovi: ad esempio i lemmi "maschio" e "femmina" è bene che, prima o poi, vengano eliminati nell'uso parlato. Cancellare alcuni termini sostituendoli con nuovi: "sesso" con "genere", "padre/madre" con "genitore 1 e 2". Il caso più paradigmatico di tutti è il seguente: l'uomo che si percepisce come donna deve essere indicato come donna. La parola "maschio" quindi sarà sostituita dalla parola "femmina". A questo proposito c'è da sottolineare il fatto che il mutamento di termini provoca contemporaneamente il mutamento del giudizio morale, perché cambiando le parole che descrivono la realtà, cambia non tanto la realtà - perché quella non può cambiare - bensì la percezione della realtà. Se continuiamo a riferirci ad un uomo che appare nelle fattezze come donna usando articoli, sostantivi, aggettivi e pronomi femminili, alla lunga la massa si convincerà che realmente quell'uomo è una donna.
Ulteriore strategia per cancellare una realtà che non piace: costringere l'avversario a trovare specificazioni fino a poco tempo prima inutili. Il termine "famiglia" ora necessita dell'aggettivo "naturale" per distinguerla dalla "famiglia arcobaleno"; "donna" ora abbisogna della qualificazione "biologica" per distinguerla dalla donna "transessuale". Infine un'ultima tattica linguistica: il depotenziamento di alcuni termini. Ad esempio nelle discussioni sull'omosessualità il termine "natura" ha perso la sua connotazione di impronta metafisica ed è riferito solo a ciò che accade nel regno animale.
Nota di BastaBugie: ecco altre notizie sul "gaio" mondo gay... sempre meno gaio.
NETFLIX E LA SERIE TV CON UN BIMBO TRANS
Nuova serie di Netflix «The Baby-Sitters Club», rivolta ai bambini, in cui si narrano le vicende di alcune ragazzine che frequentano le scuole medie e che fanno le baby sitter. In un episodio la baby sitter Mary Anne gioca con una bambina di 9 anni di nome Bailey. Questa ad un certo punto di sporca il vestitino. Mary Anne cerca nel suo armadio un cambio e scopre che l'armadio contiene solo abiti maschili. «Fu allora che capii - spiega Mary Anne allo spettatore -: Bailey era una bambina e i suoi nuovi vestiti aiutano le persone a capirlo». In breve Bailey è un maschietto vestito da femminuccia.
Mary Ann appare turbata e cerca di schiarirsi le idee con l'amica Dawn che, tra l'altro, ha il padre gay. Questa così le spiega cosa sia la transessualità: ««È così: sei destrimano o mancino?». «Destro», risponde Mary Anne. «E se qualcuno provasse a farti fare tutto con la mano sinistra, sarebbe davvero strano, vero? Beh, è così che si sente Bailey. Allo stesso modo in cui sai di essere destrimano, Bailey sa che è una ragazza... Vogliamo tutti che il nostro esterno corrisponda al nostro interno».
L'errore di ragionamento è facilmente individuabile, meno per un pubblico di bambini: l'essere destrorso o mancino è una potenzialità naturale del soggetto, come essere alto o basso, grasso o magro, versato per una lingua o abile in uno sport. La transessualità invece non è una potenzialità naturale del soggetto, è invece sintomo di un disturbo, di un malessere profondo della persona che chiede attenzione e rispettosa compartecipazione.
(Gender Watch News, 16 luglio 2020)
LA FACOLTÀ TEOLOGICA DELL'ITALIA SETTENTRIONALE PROMUOVE L'OMOSESSUALITÀ
La Facoltà teologica dell'Italia settentrionale offre un corso di Morale speciale, tenuto dal sacerdote Aristide Fumagalli, dal titolo "L'amore omosessuale e fede cristiana". Già il titolo è erroneo dal momento che l'attrazione omosessuale non può venire qualificata come "amore" perché, tra gli altri aspetti, manca di complementarietà e soprattutto perché amare vuol dire volere il bene dell'altra persona e l'orientamento omosessuale non fa il bene della persona.
Il corso viene così presentato dall'Annuario 2019-2020: «La successiva ripresa dell'insegnamento tradizionale della Chiesa circa l'omosessualità, indotto da alcuni testi della Scrittura, argomentato lungo il corso della Tradizione e formulato dal Magistero, permetterà di chiarire quanto esso intercetti effettivamente e quanto invece non colga adeguatamente l'attuale esperienza omosessuale di persone credenti». Da notare: si afferma esplicitamente che il Magistero è inadeguato a spiegare in modo corretto ed esaustivo l'omosessualità.
«L'eventuale incomprensione tra l'insegnamento tradizionale della Chiesa e l'attuale esperienza omosessuale di persone credenti solleciterà il tentativo di favorire il dialogo, approfondendo criticamente il rapporto tra l'amore vissuto da persone omosessuali e l'amore comandato da Cristo, alla luce dello stesso rinnovamento dell'insegnamento della Chiesa in epoca contemporanea. Sulla scorta di una rinnovata interpretazione e valutazione cristiana dell'amore omosessuale si provvederà a indicare i criteri morali che debbono orientare la vita amorosa di persone omosessuali affinché anch'essa corrisponda al comandamento nuovo dell'amore di Cristo». In questo caso si afferma che l'incompatibilità tra insegnamento tradizionale e omosessualità possa e debba essere superato e, sempre in modo esplicito, che esiste un amore omosessuale compatibile con gli insegnamenti di Cristo.
«Un ultimo sviluppo del corso riguarderà la questione del riconoscimento delle unioni tra persone dello stesso sesso in ambito civile, nella differenza e analogia con quello delle relazioni coniugali tra uomo e donna». In questo passaggio rimane oscuro se Fumagalli intenda tracciare una analogia tra unioni civili e matrimonio in ambito civile - ahinoi esistente - oppure in ambito morale - la qual cosa sarebbe da escludersi in radice.
Da ricordarsi che il corso è rivolto soprattutto ai sacerdoti di domani i quali a loro volta formeranno i laici cattolici.
(Gender Watch News, 25 giugno 2020)
LOBBY GAY VS TFP
La lobby Forum parlamentare europeo per i diritti sessuali e riproduttivi, che vuole promuovere oltre all'aborto anche l'agenda LGBT presso le istituzioni europee, elabora un report per attaccare l'associazione cattolica Tradizione, Famiglia e Proprietà, molto impegnata a livello mondiale, tra gli altri suoi obiettivi, a contrastare le rivendicazioni del mondo arcobaleno.
Nel report di 35 pagine si legge che le sezioni locali dell'associazione «riescono a influenzare i centri di poteri europei. (...) Il loro obiettivo è chiaro: creare un ambiente che abbia il massimo impatto possibile nel modellare la legislazione europea e nell'influenzare i governi locali».
Le TFP «ambiscono a influenzare l'Unione Europea e le Nazioni Unite. La narrativa reazionaria delle TFP, fondata sull'ortodossia religiosa, santifica le ineguaglianze nella società, e può diventare molto attraente per quelli che cercano una legittimazione religiosa per l'autoritarismo. (...) [Le TFP] sono attive in decine di Paesi con più di quaranta associazioni correlate», «le TFP non sono una normale organizzazione non governativa, bensì un'efficace macchina politica».
Il Rapporto intende "allertare i giornalisti, politici, educatori, ricercatori e cittadini europei" contro l'azione delle TFP: "I risultati di questo Rapporto dovrebbero spaventare tutti coloro che hanno a cuore un'Europa libera ed eguale».
Questo rapporto in definitiva è un ottimo attestato che le TFP stanno marciando nella direzione giusta.
(Gender Watch News, 20 luglio 2020)
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