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Cara Redazione di BastaBugie,
vi invio la lettera che con alcuni amici ho inviato al Comune di Siena.
Ecco il testo:
"I sottoscritti desiderano a mezzo della presente ringraziare vivamente il Comune di Siena, nella persona del signor Sindaco e della Giunta Comunale, per avere dato, la sera dell'ultimo dell'anno scorso, grazie allo spettacolo di luci e musica tenutosi in piazza del Campo, una bella dimostrazione di alto senso della cultura e di sensibilità civica.
Crediamo di non sbagliare affermando che la Madonna, la Beata Vergine Maria insomma, sia per antico statuto civico Patrona e Regina di Siena e del suo antico Stato. Non a caso il sigillo medievale "SENA VETUS CIVITAS VIRGINIS" era impresso nell'antica moneta senese. E non a caso i sigilli della Repubblica apposti su ogni documento presentavano l'immagine della Madonna col Bambin Gesù accompagnata dall'espressione "SALVET VIRGO SENAM VETEREM QUAM SIGNAT AMENAM", ovvero "Conservi la Vergine l'antica Siena che lei stessa rende bella". La devozione nei confronti di Maria è pertanto un evidente segno di identità civica e culturale di Siena.
A Lei i Senesi per secoli si sono rivolti nei momenti bui e drammatici: pensiamo alla consacrazione della Città a Maria in occasione di perigliose guerre e battaglie (Montaperti su tutte) o durante le atroci pestilenze. Ma anche in tempi di prosperità e di buon governo, quando per intendersi si trattava di dare lustro alla città, Siena non ha mai mancato di ricordare ed omaggiare la Sua Patrona attraverso l'arte, l'architettura, e la cultura in genere: la Maestà di Duccio, la Maestà di Simone Martini, la consacrazione del Duomo alla Vergine, la dedicazione del Palio alla Madonna di Provenzano ed all'Assunta testimoniano palesemente quanto tutta la storia senese e la più profonda cultura di questa nostra terra, siano letteralmente intrise di amore, devozione e profondo rispetto per Maria.
Con queste premesse, quale miglior modo, per salutare il vecchio anno ed iniziare il 2012, di dover vedere proiettato sull'antica facciata del nostro Palazzo Comunale uno spettacolo di luci ed immagini durante il quale, improvvisamente, sulle note di un pizzica tarantata è comparsa, in corrispondenza del noto trigramma di Cristo ideato da San Bernardino, l'immagine inequivocabile della Madonna (la suddetta Patrona di Siena) che per interminabili decine di secondi ballava goffamente attorniata da miriadi di enormi ragni vagheggianti?!
Lo sconcerto che ne è derivato non nasce, si badi, da una visione "bigotta" del mondo, ma al contrario dal senso innato di rispetto ed amore per la storia e la cultura della nostra città, inserita come gioiello prezioso nell'ampio scrigno della cultura dell'Occidente, innegabilmente impregnato dei capisaldi della cultura cristiana.
Rispetto ed amore che, ne siamo convinti, dovrebbe innanzitutto trovare sostegno e difesa in coloro che hanno l'onore e l'onere di amministrare la nostra città, e che dovrebbero pertanto essere attenti custodi della sua sensibilità e della sua cultura più profonda.
La nostra ferma indignazione nasce dal fatto in sé, ma soprattutto, dall'aver toccato con mano il disinteresse della nostra amministrazione comunale, nel momento in cui, nel primo pomeriggio del 31/12, avendo uno dei sottoscritti assistito alla proiezione di "prova" tenutasi la sera precedente (30/12), il Comune di Siena fu telefonicamente avvertito dello spiacevole "incidente", con richiesta di risolutivo intervento.
La suddetta Dirigente, chiarito di non essere stata a conoscenza dell'episodio "non avendo visto le prove", dava ad intendere che il Comune sarebbe intervenuto ad evitare quella che appariva come una mera mancanza di rispetto per la città.
Ma la speranza di aver costruttivamente contribuito ad evitare alla nostra amministrazione quello che appariva un inconsapevole "scivolone", si è rivelata vana: la sera del 31 dicembre 2011 verso le 23.20, addirittura in diretta televisiva, l'immagine irrispettosa ed incivile di cui trattasi veniva invece indisturbatamente proiettata sul nostro Palazzo Pubblico.
Ed è così che può essere affermato che il Comune di Siena, da disattento committente, ha scelto di divenire connivente e complice di quella che forse i nostri nonni, più schietti di noi attuali senesi, avrebbero definito con semplicità una "porcheria" o, magari, un "bel troiaio".
Oggi no, subito soccorreranno il Comune i soliti soloni e garanti della cultura ufficiale, assicurandoci che si tratta invece di "cultura", e che la cultura non può essere "censurata".
Noi non chiediamo censure. Chiediamo rispetto. E senso di dignità verso noi stessi.
Chiediamo, insomma, esattamente ciò che il Comune di Siena sembra oggi trascurare, come se fosse lecito, intelligente e culturalmente accettabile, con una mano omaggiare, e con l'altra irridere e sbeffeggiare"
Alberto
Caro Alberto,
credo che non ci sia nulla da aggiungere. Mi associo senz'altro alle vostre legittime e civili rimostranze.
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