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Si chiama Richard Grenell (nella foto) ed è stato il portavoce Usa all'Onu dal 2001 al 2008. Ora è stato nominato ambasciatore in Germania.
Ha fatto coming out nel 1999 con una lettera indirizzata ai propri genitori: «Vi scrivo per dirvi che sono gay e cristiano». Come dire che uno è ambientalista e a favore dello sterminio delle balene.
E' di fede pentecostale ed ogni settimana, insieme al suo compagno, si reca al culto domenicale. Ha dato il proprio appoggio al riconoscimento del "matrimonio" omosessuale.
In questa decisione dell'amministrazione Trump sono evidenti le controspinte gayfriendly presenti nel gruppo di lavoro del presidente e, forse, un debito di riconoscenza per quelle lobby gay che avevano appoggiato Trump in campagna elettorale.
Nota di BastaBugie: ecco altre notizie dal gaio mondo gay (sempre meno gaio).
LETAME SU DANTE E LA CHIESA
"Divina" è un testo teatrale dell'omosessuale Alessandro Fullin che oggi verrà presentato sul palco del Gay Village. Di cosa si tratta? Lasciamo la penna al Corriere: si tratta di una "Commedia, ambientata nel 2009 con un Papa Ratzinger rivoluzionario capace di annunciare al mondo che il Purgatorio non esiste. Saputa la notizia Dante si precipita di nuovo nell'Oltretomba per sbrogliare la questione e riscrivere il poema. Ma dove mettere ora gli invidiosi? Gli iracondi? Gli accidiosi? Fullin-Alighieri spedisce Paolo Malatesta nella stessa bolgia degli Abba, Farinata degli Uberti con Liz Taylor, e scopre che dopo sette secoli l'amore per Beatrice si è appannato".
Quale commento dare? Lasciamolo dire sempre al Corriere che di certo non è giornale conservatore e bacchettone: questo è uno spettacolo volto a "dissacrare sia il sommo poeta che i dogmi cattolici, poi l'amore angelico e i peccatori di ogni epoca". Siamo alle solite: la zona scarico letame sulla Chiesa è infinita, per le critiche all'omosessualità c'è invece divieto d'accesso.
(Gender Watch News, 21/07/2017)
SOLDI UE PER ATTIVISMO LGBT
Riportiamo parte di un comunicato stampa dell'Arcigay: "Si è tenuto lo scorso weekend (22 e 23 Luglio) a Bologna l'evento finale del progetto Get Equal Empowerment for LGBT Activism, finanziato per circa 51mila euro dal programma Erasmus+, che ha permesso dal giugno 2016 ad oggi la realizzazione di 33 trasferte in altri Paesi europei di 22 volontari ed attivisti di Arcigay. Il progetto, che mirava ad avviare un processo di formazione ed empowerment dei/lle volontari/e, ha fatto tappa in Austria, Olanda, Danimarca, Portogallo".
In buona sostanza l'Unione europea ha finanziato la crescita delle lobby LGBT affinché i loro attivisti siano più preparati e facciano rete tra loro. E poi parlano di discriminazione….
(Gender Watch News, 26/07/2017)
LA BBC INSEGNA AI BIMBI CHE POSSONO SCEGLIERE IL SESSO
"Ormai è sdoganato anche questo", mi racconta un Italiano che vive in America (Massachusetts) da sei anni con la famiglia in riferimento all'incremento dei bambini spinti a credere di appartenere al sesso opposto a quello di nascita. E poi mi spiega di un conoscente separato dalla moglie il cui figlio giocava con le bambole. "Ad un certo punto il padre gli ha detto: "Bene, significa che sei una bambina". E così ha iniziato a riferirsi a lui come fosse una femmina". Il piccolo, ormai cresciuto, ora sostiene che "a 18 anni farò l'operazione chirurgica". Eppure, ha continuato l'italiano, "anche il mio terzo figlio giocava con le bambole. E allora?".
E allora sono sempre di più le persone indottrinate dall'ideologia gender. A confermare la crescita di un fenomeno fra i più abominevoli agli occhi di Dio, perché oltre a sovvertire la Sua creazione lede l'innocenza spingendo i piccoli a pensare a questioni relative alla sessualità (cosa molto gradita agli sponsor della pedofilia), sono i numeri del mondo anglofono. Basti pensare che nella prima parte di quest'anno in Gran Bretagna ben 87 bambini si sono rivolti alle cliniche che tratterebbero i disturbi legati alla propria identità, mentre 4 anni fa (agli albori dello sdoganamento di questa ideologia) erano meno di 20. Chris McGovern, ex consigliere del ministero dell'Educazione, commentando l'impennata, ha spiegato che "si tratta di un'industria in cui la gente fa carriera incoraggiando i bambini a mettere in discussione il proprio sesso in età in cui dovrebbero essere lasciati liberi di essere e vivere da semplici bambini". Si sa infatti che questo non è un problema dei piccoli se non quando lo diventa per gli adulti, che orami parlano ai bambini dell'identità sessuale come di una libera scelta. I casi di confusione patologica dei bimbi sono sempre stati minimi, circoscrivibili e normalmente curabili, diversamente da oggi in cui l'ideologia li plagia fino a creare ferite profonde, incrementando così i numeri come sta accadendo nei paesi anglofoni: "Quando gli insegnanti sollevano la questione (la menzogna dell'identità sessuale libera, ndr) i bambini possono confondersi, rimanerci male o restare traumatizzati", ha continuato McGoven. Anche la femminista inglese Joanna Williams ha denunciato il sistema vigente in cui "si incoraggiano anche i bambini più piccoli persino a mettere in discussione il loro essere veramente maschi o femmine".
Ma che ogni tabù sia caduto e che non si cerchi nemmeno più di nascondere quello che realmente si insegna durante i corsi all'affettività o contro il bullismo, lo chiarisce bene la scelta della Bbc di mandare in onda un programma intitolato "Non più bambini e bambine: possono i nostri bambini essere liberi dal gender?" in cui si fanno esperimenti nelle classi elementari inglesi. Eppure la violenza è svelata immediatamente, quando i 23 alunni di 7 anni rispondendo al test iniziale dimostrano che prima dell'indottrinamento dei produttori la loro percezione della differenza sessuale era molto alta. Una bimba risponde, ad esempio, che "i bambini sono migliori a comandare", mentre un'altra sostiene che le "femmine sono più brave nel farsi belle". Ovvio? No, secondo i conduttori del programma è uno scandalo da debellare. Perciò, sebbene quelli descritti dai bambini siano dati di fatto banali ed evidenti, oggi bisogna difenderli con le unghie da un martellamento che vuole ingannare i piccoli, rendendoli manipolabili. Se servisse anche mettendoli contro le loro stesse famiglie.
Basti pensare alla donna americana ricorsa in appello all'inizio di agosto, dopo che una scuola del Minnesota, senza il suo consenso, aveva avviato il processo per il cambiamento di sesso richiesto dal figlio minorenne. La motivazione del giudice e della scuola contro il diritto dei genitori all'educazione (da sempre garantito per proteggere i piccoli dallo Stato, supponendo che il genitore sia colui che ha più probabilmente come unico interesse il bene disinteressato del figlio) è che questo diritto non può spingersi oltre il diritto alla salute del figlio. Ma la madre, in appello, ha fatto di nuovo leva sul suo diritto all'educazione. Ancora peggio quanto avvenuto a fine luglio in un asilo dell'istituto paritario Rocklin Academy Gateway in California. Qui un insegnante, all'insaputa dei genitori, ha celebrato di fronte alla classe la scelta della famiglia di un bambino di 5 anni di considerarlo una donna. Di fronte a tutti lo ha fatto uscire dal bagno vestito da bambina e chiamandolo con un nome femminile. Grazie alle proteste delle famiglie è emerso che i piccoli sono tornati a casa letteralmente terrorizzati. Jonathan Keller, membro del California Family Council, ha dichiarato: "Molte bambine sono tornate a casa dai genitori in lacrime chiedendo, "mamma, papà, diventerò un maschio?", mentre un bambino che prima ad ora non aveva mai menzionato questioni di questo tipo ha domandato di imitare il compagno celebrato dall'insegnante e di andare a scuola vestito da femmina. Ma, nonostante alcune proteste, il 21 agosto la scuola ha preso le parti dell'insegnante citando le leggi dello Stato contro la discriminazione.
Purtroppo c'è poco da stupirsi. Infatti, una volta che viene considerato vero il fatto che si nasce con un sesso ma che si può e si deve poter appartenere ad un altro, pena l'infelicità della persona, non è possibile scandalizzarsi se poi lo Stato si oppone ad un genitore o se una scuola prende le parti dell'insegnante che dice ai piccoli che il sesso è flessibile. Ciò significa che difendere il diritto di educazione dei genitori non basta più. Bisogna partire da ciò che sostiene tale diritto, sottolineando cosa è giusto o sbagliato per ogni uomo: se seguire la legge naturale o se distruggerla e riconoscere l'esistenza di un bene e di un male oggettivi, da perseguire il primo e da ostacolare il secondo. Tirarsi indietro da questo giudizio per non "alzare i muri" è connivenza con un male che getta in una confusione infernale gli innocenti, il peggiore che si possa commettere: "Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare" (Matteo 18,6).
(Benedetta Frigerio, La Nuova Bussola Quotidiana, 24-08-2017)
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