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Che la censura non sia uno spettro del passato, ma una tristissima realtà del presente, purtroppo non è una fake news.
Un ennesimo episodio è accaduto qualche giorno fa in Germania. Una dottoranda in biologia, Maria-Luise Vollbrecht, avrebbe dovuto tenere, come ci informa MicroMega, una conferenza presso la Humboldt Universität, la più antica università di Berlino. Il tema era di tipo scientifico: né politico, né etico, né ideologico.
Ma il titolo della relazione - "Perché in biologia ci sono 2 sessi" - ha provocato lo sdegno e la reazione violenta di un fantomatico "Gruppo di lavoro dei giuristi critici". Il gruppo ha sostenuto che l'affermazione-titolo della conferenza non sarebbe scientifica, oltre ad essere "disumana e ostile alle persone queer e trans".
La cosa più grave, come nota giustamente la rivista, sta nel fatto che la facoltà, invece di difendere la ricercatrice, "ha cancellato la lezione per motivi di sicurezza". Immaginate se tutti coloro che si credessero criticati o non rispettati da un docente iniziassero a fare sit-in facoltà: le università diverrebbero caserme per far rispettare il diritto allo studio dei cittadini.
Si noti poi che la Vollbrecht, oltre a essere una donna di scienza, è anche secondo la sua stessa definizione, "molto di sinistra" e "femminista". Non si tratta quindi del classico docente - maschio ed eterosessuale - che certe minoranze Lgbt paiono contente di criticare, bullizzare o mettere in ridicolo.
Ma al di là di ciò, la difesa della scienza e della libertà di espressione, in teoria due pilastri della democrazia e della civiltà moderna, oltre che della Costituzione (anche tedesca) dove vanno a finire? Scompaiono nel nulla. E sempre più spesso a causa di certe minoranze ideologizzate, ma ben sostenute e remunerate dall'alto, le quali pretendono di imporre le loro idee a discapito dei dati scientifici più certi e acclarati. Come stavolta la dualità biologica dei sessi (o, in altro casi, il fatto che la vita inizi dal concepimento).
Giustamente la Vollbrecht dichiara che "l'ideologia non ha posto nella scienza". Fosse pure un'ideologia che si ammanta delle belle parole di pluralismo, uguaglianza, inclusione o altro. "Se una donna si ribella a questa ideologia - continua la biologa - sia perché non crede che gli uomini possano diventare donne con un mero atto linguistico, sia perché insiste nel praticare una militanza centrata sull‘essere donna, allora, secondo la concezione femminista queer, è contro il senso di umanità".
Credi che i sessi siano 2 e che un uomo non divenga donna mettendo una gonna e lo smalto alle unghie? Sei contro la concezione "queer" e dunque non hai umanità. E se provi a spiegare pubblicamente che la tua è una posizione assolutamente scientifica, non ti fanno parlare.
Se alcune lobby vogliono decidere chi debba parlare e chi no, allora il problema è serio. E la prima vittima di questa arroganza è proprio la scienza. Le cui conclusioni vengono ammesse (o negate) in nome di teorie astruse, liquide e variabili, e in ogni caso extra-scientifiche. Come la teoria del gender o l'autodeterminazione sessuale.
Nota di BastaBugie: Luca Marcolivio nell'articolo seguente dal titolo "Le derive dell'identità di genere: ora arriva il topless in piscina" spiega che la parità di genere arriva nelle piscine tedesche concedendo alle bagnanti di nuotare a petto nudo in piscina per non discriminarle rispetto ai maschi che possono farlo liberamente.
Ecco l'articolo completo pubblicato su Provita & Famiglia il 2 maggio 2022:
L'ennesimo regalo dell'identità di genere arriva dalle piscine tedesche. La disputa, quasi surreale, sembra quasi riportarci indietro di sessant'anni, quando sulle spiagge di mezzo mondo, apparivano i primi "scandalosi" topless. Ebbene, è degli scorsi giorni, la decisione della città di Gottinga (Bassa Sassonia), nel cuore della Germania, di concedere alle bagnanti di nuotare a petto nudo in piscina a partire dal 1° maggio.
La rivendicazione da cui nasce l'amena concessione non ha nulla di "femminista". Tutto è nato dalla richiesta di una donna di poter stare liberamente in topless in piscina e a bordo vasca. Il suo comportamento non era stato gradito dagli altri bagnanti. La cliente aveva così usato il passe-partout, ormai pressoché infallibile dell'identità di genere, per esercitare il suo "diritto": se mi sento un uomo, sono autorizzata a comportarmi come uomo, quindi eventualmente a stare a petto nudo in piscina.
La nuova regola è stata così adottata dal comitato sportivo cittadino, che ha permesso a tutti i nuotatori di Gottinga di fare il bagno "oben-ohne", ovvero senza il top, nei fine settimana a partire dall'1° maggio.
In Germania, il movimento nudista, che prende il nome di Frei-Koerper-Kultur (cultura del corpo libero) è piuttosto popolare e diffuso ed è arrivato ad ottenere le saune miste, nella maggior parte delle strutture. Intanto, altri cittadini stanno protestando per la limitazione del topless ai soli weekend: la decisione sarebbe stata presa per non turbare bambini e ragazzi durante le lezioni di nuoto in mezzo alla settimana.
Una decisione, quella presa a Gottinga, solo apparentemente "locale": molto spesso, ciò che viene stabilito in un singolo comune o territorio tende a fare effetto domino nel resto del Paese. È un po' quanto sta avvenendo in Italia, ad esempio, con la cosiddetta "carriera alias", lanciata dapprima come esperimento isolato in un numero limitato di scuole e università che, però, in poco tempo, stanno diventando svariate decine. Gli stessi parlamenti e istituzioni locali non sono più di tanto propensi a legiferare su queste materie e tendono, piuttosto, a recepirle quando ormai la "nuova consuetudine" è consolidata.
L'altro aspetto rilevante, nella vicenda della piscina tedesca è che, banalmente, rischia di passare come lo "sdoganamento" del topless femminile, quando dietro c'è qualcosa di molto più grosso. Per una sola donna che si identifica come uomo, sono cambiate le regole: le nuove norme varranno solo per quella bagnante o per tutte le donne? Come sempre, una grande confusione regna sotto il cielo. I grandi cambiamenti antropologici non procedono in modo monolitico ma avanzano per piccoli "dettagli" come questi. Rivendicazioni apparentemente insignificanti che qualcuno, tuttavia, avrà l'impudenza di spacciare come conquiste di civiltà: di quale civiltà parliamo, però, visto che abbiamo smarrito l'identità dell'uomo?
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