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BastaBugie n.163 del 22 ottobre 2010

BENEDETTO XVI ISTITUISCE IL NUOVO PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA PROMOZIONE DELLA NUOVA EVANGELIZZAZIONE

Mons. Rino Fisichella sarà il presidente del nuovo dicastero per combattere la secolarizzazione e rievangelizzare l’Occidente

da Corrispondenza Romana

Si chiamerà Pontificio Consiglio per la Promozione della nuova Evangelizzazione e sarà affidato a mons. Rino Fisichella il nuovo dicastero della Curia Romana istituito da Benedetto XVI con il motu proprio Ubicumque et semper presentato il 12 ottobre 2010. «Il Consiglio – recita l’Art. 1-§ 2 del motu proprio – persegue la propria finalità sia stimolando la riflessione sui temi della nuova evangelizzazione, sia individuando e promuovendo le forme e gli strumenti atti a realizzarla». Tra i compiti principali dell’organismo – che è «al servizio delle Chiese particolari, specialmente in quei territori di tradizione cristiana dove con maggiore evidenza si manifesta il fenomeno della secolarizzazione» (Art. 2) – sono indicati nell’Art. 3:
«Approfondire il significato teologico e pastorale della nuova evangelizzazione; Promuovere e favorire, in stretta collaborazione con le Conferenze Episcopali interessate, che potranno avere un organismo ad hoc, lo studio, la diffusione e l’attuazione del Magistero pontificio relativo alle tematiche connesse con la nuova evangelizzazione;
Far conoscere e sostenere iniziative legate alla nuova evangelizzazione già in atto nelle diverse Chiese particolari e promuoverne la realizzazione di nuove, coinvolgendo attivamente anche le risorse presenti negli Istituti di Vita Consacrata e nelle Società di Vita Apostolica, come pure nelle aggregazioni di fedeli e nelle nuove comunità; Studiare e favorire l’utilizzo delle moderne forme di comunicazione, come strumenti per la nuova evangelizzazione; Promuovere l’uso del Catechismo della Chiesa Cattolica, quale formulazione essenziale e completa del contenuto della fede per gli uomini del nostro tempo».
Nel ribadire che «la missione evangelizzatrice, continuazione dell’opera voluta dal Signore Gesù, è per la Chiesa necessaria ed insostituibile», il Santo Padre rileva come oggi «uno dei suoi tratti singolari è stato il misurarsi con il fenomeno del distacco dalla fede, che si è progressivamente manifestato presso società e culture che da secoli apparivano impregnate dal Vangelo». Si tratta dei paesi del cosiddetto “Primo Mondo”, ove «il benessere economico e il consumismo, anche se frammisti a paurose situazioni di povertà e di miseria, ispirano e sostengono una vita vissuta “come se Dio non esistesse”», con una «preoccupante perdita del senso del sacro, giungendo persino a porre in questione quei fondamenti che apparivano indiscutibili, come la fede in un Dio creatore e provvidente, la rivelazione di Gesù Cristo unico salvatore, e la comune comprensione delle esperienze fondamentali dell’uomo quali il nascere, il morire, il vivere in una famiglia, il riferimento ad una legge morale naturale».
Il risultato è un «deserto interiore che nasce là dove l’uomo, volendosi unico artefice della propria natura e del proprio destino, si trova privo di ciò che costituisce il fondamento di tutte le cose». «Solo una nuova evangelizzazione può assicurare la crescita di una fede limpida e profonda, capace di fare di queste tradizioni una forza di autentica libertà.
Certamente urge dovunque rifare il tessuto cristiano della società umana. Ma la condizione è che si rifaccia il tessuto cristiano delle stesse comunità ecclesiali che vivono in questi paesi e in queste nazioni». I territori cristiani necessitano di un nuovo «slancio missionario», dice il Pontefice e conclude: «alla radice di ogni evangelizzazione non vi è un progetto umano di espansione, bensì il desiderio di condividere l’inestimabile dono che Dio ha voluto farci, partecipandoci la sua stessa vita».

Fonte: Corrispondenza Romana, 15/10/2010

Pubblicato su BASTABUGIE n.163
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