CATERINA, DIARIO DI UN PADRE NELLA TEMPESTA 2
La cosa più scontata ora è un sogno impossibile
di Antonio Socci
Mi trovo involontariamente «inviato» nelle regioni del dolore estremo e in questo panorama dolente – se un angelo tiene al guinzaglio l’angoscia – ci sono diverse cose che mi pare di cominciare a capire. Provo a balbettarle... La prima notizia è che il mio cuore batte e anche il tuo, lettore. Il nostro cuore continua a battere. So bene che normalmente la cosa non fa notizia. Neanche la si considera. Finché non capita che a tua figlia, nei suoi ventiquattro anni raggianti di vita, alla vigilia della laurea in Architettura per cui ha studiato cinque anni, d’improvviso una sera il cuore si ferma, senza alcuna ragione. Di colpo. Quando ti si spalanca davanti quell’abisso improvviso che ti fa urlare uno sconfinato «nooooo!!!», allora cominci a capire: è la cosa meno scontata del mondo che in questo preciso istante il cuore dei tuoi bimbi, il mio cuore o il tuo, amico lettore, pulsi. Quante volte ho sentito don Giussani stupirci con questa evidenza: che nessuno fa battere volontariamente il proprio cuore. È come un dono che si riceve di continuo, senza accorgersi. Istante per istante dipendiamo da Qualcun Altro che ci dà vita. C’illudiamo di possedere mille cose e di essere chissà chi, ma è clamorosamente evidente che non possediamo neanche noi stessi. Un Altro ci fa. In ogni attimo. Vengono le vertigini a pensarci. Allora si può solo mendicare, come poveri che non hanno nulla, neanche se stessi, un altro battito e un altro respiro ancora dal Signore della vita [...]. Mendico di poter riavere un sorriso da mia figlia, uno sguardo, una parola... D’improvviso ciò che sembrava la cosa più ovvia e scontata del mondo, ti appare come la più preziosa e quasi un sogno impossibile... Sono pronto a dare tutto, tutto quello che ho, tutto quello che so e che sono, darei la vita stessa per quel tesoro [...]. Oggi come appare tutto senza alcun valore al confronto dello sguardo di una figlia, della sua giovinezza in piena fioritura... Un gran dono ha fatto Dio agli uomini rendendoli padri e madri: così tutti possono sperimentare che significhi amare un’altra creatura più di se stessi. E così abbiamo una pallida idea del suo amore e della sua compassione per noi.
Fonte: "Caterina, diario di un padre nella tempesta" (Rizzoli, 2010)
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