LA TRUFFA DEI NUMERI DI TERAPIE INTENSIVE E MORTI
Terapie intensive intasate dai NoVax? Falso! Ecco come i numeri vengono gonfiati nonostante il rispetto formale della legge (VIDEO: Trasmissione censurata della Rai)
di Giovanni Lazzaretti
Il mantra ripetuto dai TG è «le terapie intensive sono intasate all'80% dai NoVax, i malati oncologici non trovano posto». Innanzitutto aboliamo la trita sigla NoVax, per parlare più correttamente di Persone Non Vaccinate Covid, mentre altri sono Persone Vaccinate Covid (molte non per scelta).
La prima cosa da chiarire è che le intensive non sono affatto intasate. Il portale AGENAS del governo indica per il 29 gennaio 2022 una presenza da covid del 17,6%, quando la soglia critica è stata fissata al 30%. Guardando le singole regioni/province autonome, si avvicinano alla soglia solo le Marche (27,1%) e Trento (27,8%).
L'ultimo rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità è datato 19 gennaio, e porta i dati delle terapie intensive nel periodo 3 dicembre 2021 - 2 gennaio 2022: persone entrate in terapia intensiva = 2.417; non vaccinati in terapia intensiva = 1.557; percentuale 64%. Questo è il primo passettino per ridimensionare l'80% indicato nel "mantra" dei TG.
Facciamo quindi un po' di conti: la degenza media in intensiva è di 15 giorni circa, quindi 1.557 persone x 15 giorni = 23.355 giorni di terapia intensiva. Dividiamo allora questo monte giorni per il periodo preso in esame che è di 31 giorni: 23.355 : 31 = 753 posti terapia intensiva occupati da non vaccinati. Considerato che i posti di terapia intensiva pre covid erano 8.000 circa e adesso 9.031, significa che i non vaccinati non occupano nemmeno l'extra di 1.031 posti creato a causa del covid.
La conseguenza è evidente: la frase «il malato oncologico non trova posto in intensiva per colpa dei NoVax» è falsa. Le persone non vaccinate non occupano nemmeno tutti i 1.000 posti extra creati per il covid. Se quindi il malato oncologico oggi non trova posto, significa che non l'avrebbe trovato nemmeno ieri prima del covid. Perché la nostra sanità già prima del covid era in coma. Il "Sistema Seconda Repubblica" (SSR), che ha sfasciato la sanità, oggi usa le persone non vaccinate come capro espiatorio per coprire le proprie colpe.
Questo è il primo tassello, ma bisogna proseguire. Sì, perché riguardo alle statistiche sulle Terapie Intensive, a quanto abbiamo detto bisogna aggiungere almeno altre quattro ombre (ombre nel senso che non abbiamo dati, ma abbiamo la certezza dell'evento che qualcuno prima o poi dovrà tradurre in dati).
SVELIAMO LE OMBRE DEL SISTEMA (SENZA ESSERE COMPLOTTISTI)
Prima ombra. Tra i non vaccinati ci sono le persone "non vaccinabili covid". Poiché un medico non ti fa un'esenzione neanche con la pistola alla tempia, gli esentati sono certamente portatori di patologie pesanti. Se vanno in terapia intensiva da positivi, questo avviene molto probabilmente per le gravi patologie. Quanti sono? Non lo sappiamo. Quali che siano, vanno tolti dal totale dei non vaccinati.
Seconda ombra. Bassetti, 12 gennaio 2022: «Nei nostri reparti siamo ben oltre il 35% di ricoverati che con il Covid-19 non c'entrano nulla. Non hanno della malattia nessun sintomo, ma solo la positività al tampone per l'ingresso in ospedale» (dichiarazione all'AGI). Allora, poiché le curve dei morti e delle terapie intensive seguono andamenti molto simili, il problema di quel 35% di catalogazione impropria l'abbiamo anche nelle terapie intensive.
Terza ombra. Un servizio di Valentina Noseda (ReStart, RAI) è stato autocensurato per la messa in onda, ma lo trovate su RaiPlay [clicca qui!]. La Noseda intervistava persone che descrivevano il metodo per incrementare il numero dei positivi ospedalizzati, al fine di ottenere i rimborsi di 3.713 euro (ospedalizzati normali) o 9.697 euro (ospedalizzati terapia intensiva). Vero, falso? Del tutto verosimile. Dove ci sono molti soldi, ci sono anche i servi di Mammona all'opera.
Quarta ombra. Ma i 9.031 posti di terapia intensiva sono reali? Mentre ero al mare a Pesaro, a fine agosto, leggevo l'intervista a un primario che, essendo prossimo alla pensione, si sbilanciava un po'. «Il suo reparto adesso è molto pieno?» «No, dà sempre l'impressione di essere vuoto. Ho i letti, ma servono 15 medici per coprirli. Di medici ne ho 6, veda un po' lei...». Ci sono 9.031 posti di terapia intensiva coi relativi medici? Oppure...
Avanti ancora, c'è un'altra domanda chiave: perché si parla tanto di Terapie Intensive e poco di morti?
La sparata sull'intasamento delle terapie intensive da parte dei non vaccinati è l'ultima arma che resta per far credere a un qualche peso del vaccino in questa gestione dell'epidemia. Ma le terapie intensive sfornano un numero di morti modesto rispetto al totale.
Spostiamoci allora sui morti, che sono un dato più pesante rispetto alle terapie intensive. L'ultimo rapporto Istituto Superiore di Sanità analizza le "diagnosi dal 26 novembre al 26 dicembre 2021 con decesso": sono 3.742, di cui 1.774 sono non vaccinati (47%) e 1.968 sono vaccinati in vario grado (53%). Statistica poco spendibile nei TG, coi vaccinati che vanno peggio dei non vaccinati.
IL PAESE IMMAGINARIO DI PONTEVEDRO
Guardiamo le corsie dal 3 dicembre 2021 al 2 gennaio 2022: 25.168 ospedalizzati, di cui 11.487 sono non vaccinati (46%) e 13.681 sono vaccinati in vario grado (54%). Anche questa è poco spendibile nei TG, coi vaccinati che vanno peggio dei non vaccinati.
A questo punto arriva la solita obiezione: «Quei numeri vanno rapportati a quanti sono i vaccinati e i non vaccinati! Quando i vaccinati sono tanti, scatta il cosiddetto "effetto paradosso", per cui sembra che vada peggio ai vaccinati».
A questi "contestatori della Domenica" che ci ricordano l'ovvio, pongo intanto una domanda: «Vi sembra un "successo vaccinale" avere 1.968 morti vaccinati in 31 giorni? Era questo che promettevate nel radioso Vaccino-day del 27 dicembre 2020?». Ma, domanda a parte, vi porto come esempio il paese immaginario di Pontevedro.
Nel Pontevedro ci sono 10 milioni di pianurini e 10 milioni di monticiani. I primi si ammalano di covid, i secondi, non si sa perché, non lo prendono. 5 milioni di pianurini si vaccinano, 5 non si vaccinano. Dopo un certo tempo ci sono 1.200 decessi covid di non vaccinati e 1.000 decessi covid di vaccinati.
I non vaccinati totali sono 15 milioni (5 pianurini e 10 monticiani), per cui abbiamo 1.200 : 15 = 80 morti covid per milione. I vaccinati sono 5 milioni, per cui abbiamo 1.000 : 5 = 200 morti covid per milione.
Una martellante campagna governativa convince i monticiani a vaccinarsi. Si vaccinano tutti. Adesso i non vaccinati hanno 1.200 : 5 = 240 morti per milione. I vaccinati invece 1.000 : 15 = 67 morti per milione.
I morti sono sempre gli stessi, ma lo "spostamento di campo" dei monticiani ha alterato le percentuali.
Vi sembra un esempio stupido? Ma è esattamente ciò che hanno fatto in Italia. Vaccinando in massa fasce di età e persone senza patologie che avevano probabilità bassa o inesistente di morire di covid, hanno alterato la percezione globale del "successo vaccinale" portando al denominatore cifre di vaccinati "inutili", perché a rischio morte vicino allo zero.
Vale a dire che le statistiche sul "successo vaccinale" sono basate su numeri minuscoli e sono alterate dalla massa delle "vaccinazioni inutili" che alterano i rapporti. Se le persone a rischio zero non fossero state vaccinate (come direbbe la logica), l'insuccesso vaccinale sarebbe stato palese.
Nota di BastaBugie: nel video (durata: 4 minuti) dal titolo "Rimborsi" si può vedere il servizio (autocensurato per la messa in onda) di Valentina Noseda che si chiede perché in Italia ci siano così tanti morti nonostante le restrizioni che ci sono. Sono tutti morti di Covid o sono morti con il Covid? Per vedere il video, clicca qui!
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Titolo originale: La truffa dei numeri tra Terapie Intensive e morti
Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 03-02-2022
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