LE FARMACIE AMERICANE SCHIERATE PER LA VITA (ANCHE A SCAPITO DEL PROFITTO...)
America. Una catena di farmacie 100% pro-life.
di Lorenzo Schoepflin
Le sette farmacie prolife sparse sul territorio Usa, delle quali ha parlato recentemente il Washington Post, sarebbero solo la punta dell’iceberg, a detta di Karen Brauer, presidentessa di «Pharmacists for life international», un’associazione che si propone di coordinare l’attività di farmacisti, medici, operatori sanitari e studenti che vogliono che medicina e farmacia tornino ad essere professioni al servizio della vita. E c’è da crederle se Marcia Greenberger, membro del «National women’s law center», si è detta molto preoccupata del fenomeno, sempre più diffuso, di farmacisti che si rifiutano di prescrivere la pillola del giorno dopo e non solo. Nelle sette farmacie è impossibile trovare qualsiasi prodotto contraccettivo: niente pillola anticoncezionale, niente preservativi, nulla la cui vendita non risponda ai criteri a cui si ispirano le coscienze dei farmacisti.
Per adesso sono solo nove gli stati degli Usa che prevedono il diritto di non prescrivere la cosiddetta contraccezione di emergenza. In molti altri, invece, le battaglie legali si concludono col licenziamento dei farmacisti, come accaduto proprio alla Brauer. In una intervista rilasciata alla Cnn nel 2005, la Brauer, ha riaffermato il diritto dei farmacisti a essere interlocutori dei pazienti e non solo semplici commercianti.
Queste farmacie si definiscono «100% prolife», ma quello che è interessante è che l’obiezione di coscienza viene esercitata in piena libertà non solo per difendere la vita nascente, ma anche per promuovere uno stile di vita che non sia allineato al pensiero unico della cosiddetta «salute riproduttiva».
Fonte: fonte non disponibile, 19/06/08