GOVERNO ZAPATERO: SE VINCIAMO ANCORA, PUNIREMO LA CHIESA PERCHÉ HA OSATO PARLARE
Madrid : «La Chiesa si autofinanzi»
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Dopo il 9 marzo, se i socialisti vinceranno le elezioni spagnole, «nulla sarà più uguale» nella relazione fra Stato e Chiesa. Le parole del numero due del Psoe, José Blanco (foto), hanno il sapore di un’ambigua minaccia. Il braccio destro del premier José Luis Rodriguez Zapatero chiarisce: i socialisti non vogliono sospendere gli accordi fra lo Spagna e la Santa Sede firmati nel 1979, ma reclamano un cambiamento di rapporto sul fronte economico. Attualmente la Chiesa spagnola si sostiene tramite una percentuale dell’Irpef, che nel 2006 – dopo un rinnovato accordo con il governo Zapatero – è passata dallo 0,5% allo 0,7%. In cambio, lo Stato ha eliminato la partita della finanziaria che in passato ha sempre versato alla Chiesa e l’esenzione dell’Iva. Ma secondo Blanco è arrivato il «momento di passare dalle parole ai fatti»: la Chiesa cattolica «deve autofinanziarsi». Un’idea che la Conferenza episcopale non ha mai rigettato, ma che andrebbe adeguatamente regolata. Il commento di Blanco è al vetriolo: «Ogni giorno è più difficile, perché sono sempre meno i seguaci di questa gerarchia ecclesiastica». Al governo non è andato giù il documento con cui i vescovi hanno «orientato moralmente» i cattolici in vista delle prossime elezioni. Invece di abbassare i toni della polemica, Blanco preferisce alimentare le frizioni.
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