PUBBLICITA' BLASFEMA: GESU' CROCIFISSO PER VENDERE AURICOLARI BLUETOOTH
Clamoroso! L'Agcom archivia il caso: nessuna sanzione
da Avvenire
Un ragazzotto muscoloso e barbuto è legato alla testata del letto in una posa ispirata all'iconografia della crocifissione di Gesù. E non ci sono più dubbi che sia proprio quel martirio il riferimento a cui si allude, quando una escort ben piantata e in abbigliamento sadomaso si avvicina armata di frustino: a quel punto, l'uomo alza gli occhi al cielo e chiede aiuto al Padre. Nell'orecchio ha un auricolare bluetooth: perché il filmato è una pubblicità di pessimo gusto degli articoli prodotti da Nodis, cuffie e - appunto - auricolari.
Secondo l'Agicom, l'autorità per le garanzie nell comunicazioni, lo spot va bene così: quando la pubblicità apparve in televisione, l'Aiart presentò una denuncia alla Procura della Repubblica di Roma giudicando "offensivo il collegamento con icone e simboli propri del culto cristiano". L'Agcom ha esaminato il caso il 17 novembre scorso e ha deciso di archiviarlo senza alcuna sanzione. «Forse – afferma più preoccupato che indignato Luca Borgomeo, presidente dell'Aiart, l'associazione di telespettatori – è questo il primo effetto del decreto Romani che, com'è noto, non prevede più alcuna sanzione per la blasfemia in tivù».
L'offesa, non sanzionata, al sentimento religioso dell'utente televisivo solleva parecchi – e inquietanti – interrogativi sulle garanzie e i diritti fondamentali dei cittadini e ancor di più sul livello etico e culturale di un'intera comunità: «Ed è motivo di preoccupazione – continua Borgomeo – il fatto che l'Agcom non abbia ritenuto dannoso lo spot blasfemo nemmeno per quanto riguarda la tutela dei minori, non solo quelli che hanno ricevuto una educazione cattolica, ma tutti i minori ai quali si trasmette un messaggio devastante. E cioè che offendere i sentimenti religiosi è cosa lecita».
Fonte: Avvenire, 19/11/2011
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