IN PREPARAZIONE UN FILM AMERICANO SULLA MADONNA DI GUADALUPE
di Lorenzo Fazzini
Una Donna spopola nella cultura yankee. Dal cinema alla saggistica, la Vergine di Guadalupe guadagna i primi posti del marketing made in Usa: a Hollywood si parla di un prossimo film su di lei e il New York Times registra tra le massime vendite di quest’estate un saggio dedicato alla Madonna messicana. Eventi di cultura che, en passant, dimostrano il sempre maggior peso dei fedeli ispanici in seno alla Chiesa cattolica a stelle e strisce. A lavorare su un film dedicato alla Madonna apparsa all’indio Diego nel 1531 sarà uno dei maggiori sceneggiatori dell’industria cinematografica americana, Joe Eszterhas. Un nome che ai più non dirà niente, se non che a lui si debbono le storie di film di successo come Basic Instinct e Flashdance. Che ha da spartire questo sessantaquatrenne sceneggiatore di origini magiare (emigrò negli States al seguito del padre) con la vicenda della Vergine del santuario messicano, è facile spiegarlo. Eszterhas ha deciso di scrivere tale soggetto come «opera d’amore» dopo la sua conversione al cattolicesimo, occorsagli nel 2001, durante il dramma di un tumore alla gola. «Io ho gridato e Dio mi ha salvato» ha spiegato lo sceneggiatore magiaro-americano in un articolo comparso tempo addietro sul Washington Post . E così l’ex ragazzo dissoluto di Hollywood è al lavoro per redigere il testo di un lungometraggio sulla Virgen per conto della Mpover Pictures, la società che produsse La Passione di Cristo di Mel Gibson, e già promotrice del film pro-life Bella. «Per lungo tempo ho sognato di scrivere un film che fosse interessante e al tempo stesso ispirato» ha confessato Eszterhas. Secondo il produttore della Mpover Steve McEveety «Guadalupe ha cambiato la storia dei popoli indigeni del Messico. Ha trasformato la loro cultura e in particolare la loro fede».
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