LA CARITA' SENZA DISCERNIMENTO E' COME UNA FOGLIA PORTATA DAL VENTO
Telethon utilizza embrioni umani per la ricerca
di Fabio Luoni
Grande enfasi in questi giorni, come ogni anno, sulle TV e tra i media italiani ha la campagna di raccolta fondi per la ricerca scientifica che va sotto il nome di Telethon. Illustri e credibili testimonial televisivi ci invitano durante i programmi TV a devolvere, magari tramite un semplice sms, i nostri soldi per una buona causa, la ricerca scientifica.
Ma noi siamo chiamati come sempre a fare attenzione e a verificare che cosa si finanzia perché come dice il detto “la carità senza discernimento è come una foglia portata dal vento”.
Avendo ricevuto alcune segnalazioni circa il fatto che Telethon finanzierebbe anche progetti di ricerca con l’utilizzo di embrioni umani, abbiamo verificato, poiché ciò sarebbe moralmente inaccettabile per il semplice fatto che è sbagliato cercare di curare delle malattie di esseri umani, usando come cavie e quindi eliminando altri esseri umani.
Abbiamo quindi trovato conferma a quanto detto negli atti pubblicati sul sito della Pontificia Accademia Pro Vita della XI ASSEMBLEA GENERALE nell’intervento del Dr. JEAN-MARIE LE MÉNÉ dal titoli “ETICA SANITARIA E GESTIONE DELLA SALUTE MONDIALE”
(...) pubblichiamo qui sotto un breve estratto che parla proprio delle attività di Telethon
"Dato che l’epidemia di AIDS ha avuto una grande copertura mediatica, le associazioni hanno rivestito un ruolo importante nelle discussioni. La valutazione dei fatti scientifici non è rimasta in seno all’ambiente specialistico, ma è stata fatta oggetto di appropriazione da parte di una lobby. Le decisioni finanziarie ne sono state influenzate a scapito di altre scelte sanitarie. È emersa una formula mista, che ha visto uniti esperti e gruppi di pressione, a guida della ricerca sulle malattie genetiche e ora sulla terapia cellulare. Con gli ingenti fondi raccolti e distribuiti ogni anno da Telethon, alcune associazioni gestionali sono diventate attori-chiave nella scelta dei temi e dei gruppi di ricerca all’interno di organismi pubblici. Ma i fini perseguiti e i mezzi usati non sono esenti da critiche. L’autorizzazione della diagnosi preimpianto è stato il risultato diretto delle pressioni esercitate da Telethon. La nascita del primo bambino dopo diagnosi preimpianto è stata resa possibile grazie ai finanziamenti di Telethon, che se ne è rallegrata. In passato, alcune emittenti televisive di Telethon avevano già presentato “babythons”, ossia bambini nati senza malattie grazie alla diagnosi prenatale. Il passo successivo ha avuto inizio con la presa di posizione di Telethon a favore della ricerca sulle cellule staminali embrionali e sulla clonazione terapeutica…”
Direi quindi che sarebbe buona cosa non devolvere soldi a Telethon. Ricordiamo sempre che l’uomo è il fine della ricerca e mai può essere usato come mezzo, ledendone il diritto alla vita.
Fonte: Nuoveande.com, 17 Dicembre 2009
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